La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Distribuzione e dinamica dell’occupazione regolare e non regolare a livello regionale 17 marzo 2004, Università “Parthenope” - Napoli A. Baldassarini -

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Distribuzione e dinamica dell’occupazione regolare e non regolare a livello regionale 17 marzo 2004, Università “Parthenope” - Napoli A. Baldassarini -"— Transcript della presentazione:

1 Distribuzione e dinamica dell’occupazione regolare e non regolare a livello regionale 17 marzo 2004, Università “Parthenope” - Napoli A. Baldassarini - C. Pascarella Istituto Nazionale di Statistica

2 2 Sommario 1. Inquadrare le stime dell’occupazione non regolare fornite dall’ISTAT nel contesto della statistica ufficiale e della contabilità nazionale 2. Aspetti concettuali, definizioni e classificazioni utilizzate nella statistica ufficiale 3. Fonti e metodi 4. Evidenze empiriche

3 3 La misura ufficiale dell’economia sommersa In Italia, una stima ufficiale sul volume di lavoro non regolare ed alcune valutazioni sul contributo dell’economia sommersa alla formazione del PIL sono fornite dall’ISTAT nell’ambito delle stime annuali di contabilità nazionale

4 4 Due diversi obiettivi per la statistica ufficiale Stima esaustiva del PIL (requisito per la comparabilità a livello internazionale posto dall’Eurostat) Quantificazione e analisi dell’economia sommersa

5 5 Conseguenze del primo obiettivo (stimare un “PIL esaustivo”) Le stime del sommerso che è possibile derivare nell’ambito della contabilità nazionale: rispettano i vincoli di coerenza fra dati nazionali e dati subnazionali rispettano le definizioni dettate in ambito internazionale

6 6 Esaustività Nelle stime del PIL devono essere considerate tutte le attività il cui output rientra nei “confini della produzione”, così come definiti nei sistemi di contabilità nazionale anche se illegali, o non dichiarate alle autorità fiscali, agli enti della sicurezza sociale, alle autorità statistiche o ad altre istituzioni pubbliche.

7 7 I conti nazionali sono esaustivi quando comprendono: Sia la quantificazione della componente direttamente osservata dell’economia Sia una stima della componente non direttamente osservata (non-observed economy NOE) Anche se non è sempre possibile separare i due aspetti

8 8 Testi di riferimento System of National Account (SNA93) Regolamento del Consiglio europeo N. 2223/96 sul Sistema Europeo dei Conti nazionali e regionali - SEC95   Decisione della Commissione Europea 94/168/EC, Euratom Handbook for Measurement of the Non-Observed Economy (OECD 2002)

9 9 Azione dell’Eurostat (1994-2003) Sulla base della decisione della CE sull’esaustività (SEC79) e dell’analisi degli inventari sulle fonti e metodi di calcolo del GNI (SEC95) l’Eurostat: - indica i criteri in base ai quali le stime del PIL-PNL possono essere definite esaustive - impegna gli SM dell’UE ad eseguire studi ed elaborazioni specifici per dimostrare l’esaustività delle proprie stime e raccomanda di evidenziare il contributo del sommerso economico

10 10 Economia non osservata (NOE) E’ un concetto utilizzato dalla statistica ufficiale a livello internazionale Indica l’insieme delle attività produttive che devono essere incluse nella stima del PIL, ma che non sono direttamente osservate nelle indagini statistiche presso le imprese o nei dati fiscali e amministrativi utilizzati per le stime della contabilità nazionale

11 11 Le cause della mancata osservazione dei fenomeni produttivi Illegalità dell’attività produttiva “Informalità” dell’attività produttiva legale Dissimulazione dell’attività produttiva legale per evadere tasse e contributi Deficienze dell’apparato statistico

12 12 L’economia illegale comprende le attività proibite dalla legge per i prodotti delle quali esiste una effettiva domanda sul mercato non comprende le attività puramente “redistributive” di ricchezza (es.: furto, estorsione). beni e servizi la cui vendita, distribuzione o possesso sono proibiti (es.: produzione e commercio di droga) beni e servizi legali, ma esercitate da persone non autorizzate (es.: aborto clandestino) Sono le attività produttive di

13 13 Il settore economico informale comprende le unità produttrici caratterizzate da: basso livello di organizzazione poca o nessuna divisione fra lavoro e capitale relazioni di lavoro basate su occasionalità, parentela, relazioni personali e sociali, in contrapposizione a contratti formali

14 14 Il sommerso economico comprende evasione fiscale evasione di contributi sociali non osservanza di regole dettate dalla legge o dai contratti collettivi di lavoro su salario minimo, numero massimo di ore di lavoro, sicurezza sul lavoro, ecc... le attività produttive legali di cui la pubblica amministrazione non ha conoscenza per deliberata volontà degli operatori di non rispettare le norme di legge (non penale) al fine di ridurre i costi di produzione. Le origini dell’economia sommersa possono essere svariate:

15 15 Il sommerso statistico comprende mancata risposta per scarsa sensibilità statistica mancata registrazione negli archivi delle imprese mancato aggiornamento degli archivi le attività produttive legali che, pur non essendo dissimulate alla pubblica amministrazione per motivi fiscali ecc., non sono rilevate dall’apparato statistico per sue carenze intrinseche Esso deriva da:

16 16 Illegale Informale Sommerso economico Sommerso statistico Economia non direttamente osservata attualmente inclusa nei conti nazionali In un prossimo futuro i Paesi dell’UE avranno l’obbligo di includere tale componente

17 17  Approccio “statistico” (pieno utilizzo, integrazione e riconciliazione delle fonti statistiche presso le famiglie e le imprese) Approcci alla misurazione della NOE  Approccio basato su modelli macroeconomici (relazioni tra variabili) L’approccio raccomandato dagli organismi internazionali (Eurostat, OCSE, FMI) e seguito dall’Istat è l’approccio statistico

18 18 Possibilità di evidenziare il contributo delle diverse componenti dell’economia non direttamente osservata Il metodo utilizzato per la costruzione dei dati della contabilità nazionale è finalizzato ad ottenere stime esaustive del PIL Il dettaglio con il quale si costruiscono le stime consente di analizzare e separare diversi aspetti E’ quindi possibile ricavare, a posteriori, una valutazione del peso delle diverse componenti dell’economia non osservata ed in particolare del sommerso economico

19 19 Problemi statistici posti dall’economia non osservata Informazione mancante Informazione distorta mancata risposta delle imprese alle indagini mancata registrazione delle imprese negli archivi mancato aggiornamento degli archivi Sottodichiarazione del fatturato o sovradichiarazione dei costi da parte delle imprese

20 20 1° PROBLEMA: ottenere stime esaustive Informazione mancante Informazione distorta cioè trovare soluzione alle carenze informative derivanti dall’economia non direttamente osservata

21 21 2° PROBLEMA: individuare la componente di sommerso economico informazione mancanteinformazione distorta cioè isolare la parte di derivante dal sommerso economico e di

22 22 Caratteristiche principali del sistema di determinazione del PIL nei conti nazionali dell’Italia Elevato grado di indipendenza tra l’approccio “produzione” e l’approccio “domanda” Stime dal lato della produzione basate prevalentemente, per il settore delle imprese, sul riporto all’universo dei valori pro-capite desunti dalle indagini mediante stime “esaustive” delle unità di lavoro Bilanciamento finale delle stime di offerta e domanda in un quadro input-output

23 23 U Informazione distorta X’ n  c=1 m  b=1 Y = t +  Y b b= m+1 U= unità di lavoro X’ = pro-capite X stimato tramite indagini sulle imprese, rivalutato per correggere la sottodichiarazione b = indicatore di branca c = indicatore di classe dimensionale d’impresa Informazione mancante soluzione: stima esaustiva input di lavoro soluzione: stima corretta valori pro-capite Stima preliminare di un aggregato Y di offerta nei conti nazionali e regionali bc b = 1 …… tm < t Problemi nei dati di base dovuti all’economa non osservata

24 24 Stima finale “esaustiva” dell’aggregato Y YbYb Bilanciamento in MATRICE INPUT-OUTPUT Yb’Yb’ + m b + d SEC95 b m b = stima delle mance d SEC95 b = differenze definitorie dei dati di base con il SEC95

25 25 UX’ n  c=1 m  b=1 Y = t +  Y b b= m+1 U= unità di lavoro X’ = pro-capite X stimato tramite indagini sulle imprese, rivalutato per correggere la sottodichiarazione b = indicatore di branca c = indicatore di classe dimensionale d’impresa Stima preliminare di un aggregato Y di offerta nei conti nazionali e regionali bc b = 1 …… tm < t UNITA’ DI LAVORO

26 26 Stima esaustiva delle unità di lavoro U bc =r bc R bc +d bc D bc +f bc F bc +i bc I bc +n bc N bc +s bc S bc +v bc V bc U = Unità di lavoro R = Posizioni lavorative di “primo lavoro regolare” D = Posizioni lavorative di “secondo lavoro regolare” F = Posizioni lavorative “informali” I = Posizioni lavorative “irregolari” di residenti N = Posizioni lavorative di “persone non dichiarantesi occupate” S = Posizioni lavorative di “stranieri non regolari” V = Posizioni lavorative di “secondo lavoro non regolare” r, d, f, i, n, s, v = Coefficienti di conversione a tempo pieno

27 27 R “primo lavoro regolare” -posiz. con contratto a tempo indeterminato o determinato - tempo pieno o parziale Lavoro regolare e lavoro non regolare Posizioni lavorative regolari (dichiarate dalle imprese o senza vincoli legislativi) Posizioni lavorative non regolari = lavoro nero (individuate con le indagini sulle famiglie o con stime indirette) I “irregolari residenti” N “non dichiaratisi occupati” S “stranieri non regolari” V “secondo lavoro non regolare” D “ secondo lavoro regolare” F “ informali”

28 28 Fonti di stima Posizioni lavorative regolari Posizioni lavorative non regolari indagini statistiche sulle imprese, fonti amministrative indagini specifiche sulle attività di produzione delle famiglie per proprio uso finale confronto fra dati derivati dalle indagini sulle famiglie e stime delle posizioni lavorative regolari stime indirette attraverso dati di spesa o disponibilità di beni capitali

29 29 Lavoro non regolare (anno 2001) Unità di lavoro non regolari in migliaia = 3.639 (15,3% delle ula totali)

30 30 Lavoro non regolare per tipologia

31 31 Tasso d’irregolarità del lavoro anni 1992-2001 %

32 32 Tasso d’irregolarità del lavoro anni 1992-2001 Italia =15,3

33 33 Tassi d’irregolarità del lavoro ( ULA non regolari / ULA totali  100 ) Totale economia anno 2001 10,3 29,1 25,2

34 34 Tassi d’irregolarità del lavoro ( ULA non regolari / ULA totali  100 ) Agricoltura anno 2001 50,0 18,6 43,0

35 35 Tassi d’irregolarità del lavoro ( ULA non regolari / ULA totali  100 ) Industria in senso stretto anno 2001 2,4 26,8 15,9

36 36 Tassi d’irregolarità del lavoro ( ULA non regolari / ULA totali  100 ) Costruzioni anno 2001 2,1 42,6 28,9

37 37 Tassi d’irregolarità del lavoro ( ULA non regolari / ULA totali  100 ) Servizi anno 2001 13,1 25,0

38 38 Irregolarità del lavoro nei servizi, effetto del settore pubblico (anno 2000)

39 39 UX’ n  c=1 m  b=1 Y = t +  Y b b= m+1 U= unità di lavoro X’ = pro-capite X stimato tramite indagini sulle imprese, rivalutato per correggere la sottodichiarazione b = indicatore di branca c = indicatore di classe dimensionale d’impresa Stima preliminare di un aggregato Y di offerta nei conti nazionali e regionali bc b = 1 …… tm < t PRO-CAPITE

40 40 Correzione della sottodichiarazione nelle imprese con meno di 20 addetti X - pro-capite di valore aggiunto risultante dalle indagini sui bilanci delle imprese Controllo di coerenza fra remunerazione oraria dei dipendenti e degli indipendenti Eventuale correzione del fatturato dichiarato X’ - pro-capite di produzione e valore aggiunto rivalutato

41 41 Bilanciamento in MATRICE INPUT-OUTPUT Yb’Yb’ Evidenziare l’effetto della rivalutazione del pro-capite e delle stime del lavoro non regolare Evidenziare l’effetto delle mance e delle differenze definitorie Evidenziare l’effetto del bilanciamento con gli aggregati della domanda YbYb + m b + d SEC95 b Stima finale “esaustiva” dell’aggregato Y

42 42 Esaustività del valore aggiunto Anno 1998

43 43 Esaustività del valore aggiunto Anno 2000

44 44 Esaustività del valore aggiunto Anno 2000

45 45 Esaustività del valore aggiunto Anno 1998

46 46 Esaustività del valore aggiunto e valutazione dell’economia sommersa

47 47 Esaustività del valore aggiunto e valutazione dell’economia sommersa

48 48 Tasso d’irregolarità del PIL - anno 2000 - (Valore aggiunto dell’economia sommersa / PIL  100) %

49 49 Tassi d’irregolarità del lavoro e del PIL - anno 2000 - %

50 50 Tassi d’irregolarità del lavoro e del PIL - anno 2000 -

51 FINE


Scaricare ppt "Distribuzione e dinamica dell’occupazione regolare e non regolare a livello regionale 17 marzo 2004, Università “Parthenope” - Napoli A. Baldassarini -"

Presentazioni simili


Annunci Google