Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
PubblicatoPietrina Fede Modificato 10 anni fa
1
CdL Ingegneria Gestionale Economia e Organizzazione Aziendale Prof. Ing. Nicola Costantino costantino@poliba.it
2
Programma del corso il mercato (2 CFU) Problemi fondamentali dell'organizzazione economica; mercati: domanda e offerta Macroeconomia: circuito del reddito e PIL Limpresa (2 CFU) Natura giuridica dellimpresa Il bilancio e la contabilità generale Organizzazione di impresa La gestione (2 CFU) Contabilità dei costi Controllo di gestione Programmazione dei lavori Sameulson, Nordhaus, Economia, McGraw Hill, 2002. Cap. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 20, 21. Fraquelli, Carelli, Capriello, Ragazzi, Il bilancio per i manager, C.E.A., 2002. Cap. 1, 2. Costantino, Appunti di economia e organizzazione aziendale, (http://climeg.poliba.it)
3
Leconomia Scienza della ricchezza o della scarsità? (Thomas Carlyle: La scienza triste) Studio del modo in cui le società utilizzano risorse scarse per produrre beni utili e di come tali beni vengono distribuiti (Paul A. Samuelson) Efficienza (W. Pareto): impossibilità di migliorare le condizioni di un soggetto senza peggiorare quelle di qualcun altro.
4
Micro e Macro Microeconomia (A. Smith, 1776): studio del funzionamento dei singoli mercati. Macroeconomia (J.M. Keynes, 1936): studio del funzionamento complessivo dei sistemi economici. Economie di mercato, pianificate e miste: tre diverse risposte a tre precise domande.
5
Tre problemi Cosa produrre? (E in che quantità?) Come produrre? (Quali tecnologie?) Per chi produrre? (Come distribuire i prodotti?) Prodotti = beni (materiali) o servizi (immateriali)
6
I fattori di produzione (input) Terra (risorse naturali) Lavoro (e knowhow) Capitale (beni durevoli: impianti, infrastrutture, ecc.)
7
La Frontiera delle Possibili Produzioni Burro o cannoni? burro cannoni possibile impossibile efficiente
8
F.P.P. nel tempo: anno n Consumi o investimenti? consumi investimenti Cicalandia Formicandia
9
F.P.P. nel tempo: anno n + 1 Consumi o investimenti? consumi investimenti Cicalandia Formicandia
10
Il mercato Un mercato è un luogo (reale o ideale) di incontro tra venditori (offerta) ed acquirenti (domanda). Risultato dellincontro è la determinazione delle quantità e dei prezzi. Cosa? domanda (voto del portafoglio) Come? concorrenza (tecnologia) Per chi? redditi (prezzo dei fattori)
11
Mercato dei fattori di produzione Il circuito del mercato FamiglieImprese Mercato dei beni e servizi finali Lavoro Terra Capitale Salario Rendita Interesse AcquistiProdotti
12
Il mercato concorrenziale perfetto In un mercato concorrenziale perfetto viene massimizzata la produzione di ricchezza Il mercato opera come una mano invisibile di distribuzione ottimale delle risorse (A. Smith, 1776) Una metafora: il modello del gas perfetto
13
Alcuni parametri fondamentali Specializzazione e scambi Moneta (mezzo di scambio e di misura) Capitale (accumulo di ricchezza per produzioni future)
14
Le imperfezioni del mercato e lintervento dello Stato ImperfezioneIntervento (esempi) Concorrenza imperfettaAntitrust, controllo prezzi Esternalità negativeRegolamentazioni Esternalità positiveOpere pubbliche Cicli economiciPolitiche economiche SperequazioniRidistribuzione
15
Curva della domanda Effetto sostituzione Effetto reddito quantità prezzo
16
Relazioni tra domanda e reddito Quantità domandata Reddito Prodotti normali Prodotti inferiori
17
Determinanti della domanda Reddito medio Dimensioni del mercato Prodotti correlati (sostitutivi e complementari) Gusti e mode Situazioni ambientali Aspettative per il futuro
18
Evoluzioni della domanda/1 quantità prezzospostamento della curva
19
Evoluzioni della domanda/2 quantità prezzospostamento sulla curva P1P1 P2P2 Q2Q2 Q1Q1
20
Curva dellofferta quantità prezzo
21
Determinanti dellofferta Tecnologia Prezzi degli input Prezzi dei beni correlati Politiche governative Influenze particolari
22
Spostamenti della/sulla curva quantità prezzo
23
Equilibrio di domanda e offerta quantità prezzo P* Q*
24
Perché è un equilibrio stabile? quantità prezzo P* Q* eccesso di offerta eccesso di domanda
25
Il problema dei prezzi amministrati quantità prezzo P* Q* Prezzo troppo alto: contrabbando Prezzo troppo basso: equo canone
26
Rendita del consumatore e rendita del produttore quantità prezzo P* Q* Rendita del consumatore Rendita del produttore
27
Variazioni della domanda quantità prezzo P* Q*
28
Variazioni dellofferta quantità prezzo P* Q*
29
Il monopolio quantità prezzo Il monopolista può decidere il prezzo o la quantità venduta
30
Elasticità di domanda e offerta E>1 domanda (offerta) elastica E=1 domanda (offerta) ad elasticità unitaria E<1 domanda (offerta) anelastica E = dQ/Q dP/P P Q
31
Elasticità della domanda e ricavo totale domanda anelastica: P RT domanda elastica: P RT domanda ad elasticità unitaria P RT = K Iperbole P*Q=cost.
32
1° Esempio: i problemi dellagricoltura Domanda anelastica Offerta anelastica, variabile (effetti metereologici) Un aumento dellofferta fa diminuire i ricavi dei produttori
33
2° esempio: imposte sulla benzina Offerta elastica, domanda anelastica imposta prelievo fiscale minore domanda Il prelievo fiscale danneggia soprattutto i consumatori
34
Utilità J. Bentham (1748-1832) Utilità = soddisfacimento Concetto ordinale e non cardinale (come la qualità) Il paradosso del valore
35
Utilità totale e marginale Utilità totaleUtilità marginale Legge dellutilità marginale decrescente 0 1 2 3 4 UT 0 1 2 3 4 UM
36
Curva di indifferenza Q1Q1 Q2Q2
37
Retta di bilancio e massimizzazione dellutilità totale Q 1 = R/P 1 Q 2 = R/P 2 U max UM1/P1 = UM2/P2
38
Variazione di P 2 Q 1 = R/P 1 Q 2 = R/P 2 U max UM1/P1 = UM2/P2
39
Variazione del reddito Q 1 = R/P 1 Q 2 = R/P 2 U max UM1/P1 = UM2/P2
40
Equilibrio del consumatore Il consumatore che disponga di un reddito R destinato al consumo di n prodotti lo ripartisce in maniera tale che risulti: UM1/P1 = UM2/P2 = … = UMn/Pn
41
Funzione di produzione La funzione di produzione è la relazione tra la quantità massima di output ottenibile e la quantità di input necessaria per ottenerla, per un determinato livello di conoscenze tecnologiche. Prodotto marginale: output aggiuntivo conseguente allaumento di una unità di input, fermi restando tutti gli altri.
42
Legge dei rendimenti decrescenti Produzione totale Produzione marginale Aumentando un solo input (e lasciando costanti tutti gli altri) loutput marginale è decrescente. 0 1 2 3 4 Output 0 1 2 3 4 Output marginale Input (uno)
43
Rendimenti di scala Output Input (tutti) Rendimenti di scala costanti Rendimenti di scala crescenti (economie di scala) Rendimenti di scala decrescenti
44
Economie di scala e produttività Produttività del lavoro: produzione per unità di lavoro. Produttività totale dei fattori: produzione per unità di input totali (lavoro, materie prime e capitali). Le economie di scala fanno aumentare la produttività. Un esempio: le reti interconnesse.
45
La macroeconomia Prodotto Interno Lordo (P.I.L.): valore di mercato di tutti i prodotti finiti realizzati in un paese nel corso di un determinato periodo (usualmente lanno)[Al lordo degli investimenti di rimpiazzo]. P.I.L. potenziale: produzione realizzabile in condizioni di elevato (pieno) impiego delle risorse.
46
Disoccupazione e inflazione Tasso di disoccupazione = disoccupati forza lavoro x 100 Tasso di inflazione = I.P.C. n – I.P.C. n-1 I.P.C. n-1 x 100 I.P.C. n = Indice dei Prezzi al Consumo allanno n
47
Obiettivi della politica macroeconomica P.I.L. Occupazione Livello dei prezzi Inport / export
48
Strumenti della politica macroeconomica Politica di bilancio Politica monetaria Politica dei redditi
49
Domanda aggregata Livello dei prezzi PIL reale politica monetaria politica fiscale altre forze
50
Offerta aggregata Livello dei prezzi PIL reale PIL potenziale livello dei costi PIL potenziale tecnologia fattori di produzione
51
Lequilibrio macroeconomico Livello dei prezzi Inflazione PIL reale Disoccupazione PIL potenziale
52
Il circuito del reddito FamiglieImprese Fattori produttivi Beni e servizi finali Remunerazione dei fattori produttivi Acquisto beni e servizi finali
53
P.I.L. e R.I.L. P.I.L. = C + I + G + X C= Consumi I = investimenti G = Spesa pubblica X = Esportazioni nette R.I.L. = Reddito Interno Lordo [compresi gli ammortamenti].
54
P.I.L. = R.I.L. Metodo dei costi o dei redditi: misura del R.I.L. Metodo del flusso dei prodotti: misura del P.I.L. Il problema dei doppi conteggi: il Valore Aggiunto
55
P.I.L., prezzi, ammortamenti, G P.I.L. reale e P.I.L. nominale Il deflatore del P.I.L. Investimenti lordi e investimenti netti Invest. netti = invest. lordi – ammortamenti Composizione di G: spesa pubblica senza considerare i trasferimenti e gli interessi sul debito pubblico.
56
P.I.L. e P.N.L. P.I.L.: valore di mercato di tutti i prodotti finiti realizzati allinterno di un paese nel corso di un determinato periodo. P.N.L.: valore di mercato di tutti i prodotti realizzati da fattori di produzione di proprietà dei cittadini di un paese in un determinato periodo.
57
Limpresa Impresa: unattività economica esercitata professionalmente e organizzata al fine della produzione e dello scambio di beni o di servizi. (Art. 2082 CC: imprenditore). 1.Professionalità 2.Organizzazione 3.Produzione e scambio 4.Scopo di lucro (?)
58
Lazienda Azienda: il complesso dei beni organizzati dallimprenditore per lesercizio dellimpresa (Art. 2555 CC). Si può affittare lazienda, non limpresa.
59
Limprenditore: un po di storia Cantillon (1680-1734): entrepreneur = colui che compra a prezzi certi e rivende a prezzi incerti. Say (1767-1832): imprenditore = intermediario dei fattori di produzione che svolge un lavoro di direzione.
60
Imprenditore = innovatore Schumpeter (1883-1950): 1.Produzione di nuovi beni o servizi 2.Nuovi processi produttivi 3.Nuovi mercati di sbocco 4.Nuovi mercati di approvvigionamento 5.Nuove organizzazioni del settore (monopolio, cartelli, consorzi, ecc.)
61
Iniziativa e rischio Imprenditore dirigente e innovatore: combina i fattori di produzione. Imprenditore capitalista: rischia il capitale investito. Profitto = remunerazione del lavoro e del rischio.
62
Profitto e valore aggiunto Valore aggiunto: differenza tra valore della produzione e costo dei fattori acquistati. Il valore aggiunto remunera: 1.Il lavoro dei dipendenti 2.Il capitale di terzi 3.Il capitale di rischio >profitto 4.Limprenditorialità>profitto
63
Altri obiettivi dellimpresa Sopravvivenza Quote di mercato Diversificazione Carriera e benessere dei dirigenti
64
Altri portatori di interessi Stakeholders: 1.Lavoratori dipendenti 2.Fornitori 3.Finanziatori 4.Organizzazioni sindacali 5.Consumatori 6.Pubblica Amministrazione
65
Tipologie dimprenditore / 1 Piccoli imprenditori (Art. 2083 CC): coltivatori diretti, artigiani, piccoli commercianti, imprese familiari. N.B.: è una definizione qualitativa, non quantitativa. La piccola impresa non è soggetta al fallimento.
66
Tipologie dimprenditore / 2 1.Imprenditore agricolo. 2.Imprenditore commerciale: –Attività industriale di produzione di beni e/o servizi. –Intermediazione nella circolazione di beni. –Trasporto. –Credito e assicurazioni. –Attività ausiliarie alle precedenti.
67
Obblighi delle imprese commerciali Sono soggette a fallimento Devono essere iscritte al Registro delle Imprese Sono obbligate a tenere le scritture contabili
68
Tipologie dimprenditore / 3 Imprenditore individuale: attività svolta da un singolo individuo. Impresa collettiva: attività svolta da più persone congiuntamente (società, cooperativa, associazione, ecc.).
69
Segni distintivi dellimpresa / 1 Ditta: nome commerciale dellimpresa individuale (deve contenere il nome dellimprenditore). Ragione sociale: nome commerciale della società di persone. Denominazione sociale: nome commerciale della società di capitali.
70
Segni distintivi dellimpresa / 2 Insegna: segno (emblematico e/o nominativo) distintivo dellazienda; può essere tutelato se originale e non generico. Marchio: segno distintivo del prodotto: 1.Di fabbrica 2.Di commercio 3.Di servizio 4.Collettivo
71
Forme giuridiche dimpresa società mutualistica individuale collettiva società lucrativa cooperativa società di persone società di capitali S.s. S.n.c. S.a.s. S.p.a. S.a.p.a. Impresa S.r.l.
72
Impresa individuale Imprenditore = proprietario dei mezzi di produzione Non si attua alcuna separazione tra beni aziendali e beni personali Responsabilità illimitata Assenza di autonomia patrimoniale Normalmente di piccole dimensioni (propensione al rischio)
73
Le società Con il contratto di società più persone si organizzano per lesercizio in comune di unattività economica allo scopo di dividerne gli utili. Elementi distintivi: 1.Pluralità di soci 2.Conferimento di beni e/o servizi da parte di ciascun socio 3.Attività economica in comune 4.Scopo di lucro a favore dei soci 5.Termine della società, rinnovabile.
74
Elementi caratteristici delle società Responsabilità dei soci per le obbligazioni sociali Personalità giuridica Autonomia patrimoniale
75
Le società di persone / 1 Socio = prevalenza dellaspetto personale rispetto a quello patrimoniale Responsabilità del socio = sussidiaria, solidale e illimitata Personalità giuridica = non riconosciuta Autonomia patrimoniale = imperfetta
76
Le società di persone / 2 Socio (illimitatamente responsabile) = amministratore Quote non trasferibili senza il consenso unanime degli altri soci Fallimento della società = fallimento del socio Conoscenza e fiducia reciproca tra i soci Creditore sociale / creditore particolare
77
La Società Semplice (S.s.) Attività non commerciale (agricola, artigianale, professioni intellettuali). Atto costitutivo: anche solo verbale. Socio = amministratore (salvo diversa pattuizione). Responsabilità dei soci: solidale e illimitata. I creditori particolari possono chiedere la liquidazione della quota del socio debitore anche prima del termine.
78
Società in Nome Collettivo (S.n.c.) Atto costitutivo: scritto Iscrizione al Registro delle Imprese Ragione sociale: deve contenere il nome di uno o più soci Responsabilità dei soci: sussidiaria, solidale e illimitata Patto di non concorrenza (salvo consenso degli altri soci)
79
Società in Accomandita Semplice (S.a.s.) Soci accomandatari (responsabilità illimitata) Soci accomandanti (responsabilità limitata) Latto costitutivo deve distinguere accomandanti da accomandatari Solo i soci accomandatari sono amministratori La ragione sociale non può contenere il nome di nessun socio accomandante Trasferimento delle quote: unanimità per i soci accomandatari; maggioranza del capitale per i soci accomandanti.
80
Le società di capitali / 1 Autonomia patrimoniale perfetta Personalità giuridica Responsabilità limitata Il socio non è (automaticamente) amministratore
81
Le società di capitali / 2 Atto costitutivo per atto pubblico Obbligo di redazione e deposito del bilancio Capitale sociale minimo Assemblea dei soci Consiglio di Amministrazione Collegio sindacale
82
Società per Azioni (S.p.A.) / 1 Costituzione: 1.In modo simultaneo 2.Per pubblica sottoscrizione Atto costitutivo (e statuto): 1.Soci e azioni sottoscritte 2.Denominazione sociale 3.Oggetto sociale 4.Capitale sociale (sottoscritto / versato)>100.000 5.Norme di ripartizione degli utili 6.Numero degli amministratori e loro poteri
83
Società per Azioni (S.p.A.) / 2 Azioni ordinarie: diritto di voto; dividendo; rimborso; opzione; impugnativa; recesso. Azioni privilegiate: diritto di prelazione nella ripartizione degli utili e/o nel rimborso; voto solo nelle assemblee straordinarie. Azioni di risparmio: privilegiate nella ripartizione degli utili e/o nel rimborso; non votano.
84
Società per Azioni (S.p.A.) / 3 Obbligazioni (bond): titoli di credito (nominativi o al portatore); danno diritto: 1.A un rendimento periodico fisso o indicizzato 2.Al rimborso – a valore nominale – alla scadenza. Obbligazioni convertibili: possibilità, alla scadenza, di trasformazione in azioni a condizioni predeterminate.
85
Società per Azioni (S.p.A.) / 4 AzioniObbligazioni Titolo di partecipazioneTitolo di credito NominativeNominative o al portatore SocioCreditore Dividendo variabileInteresse prefissato
86
Società per Azioni (S.p.A.) / 5 Lassemblea dei soci: 1.Nomina gli amministratori e ne stabilisce il compenso 2.Nomina il collegio sindacale 3.Approva il bilancio 4.Decide in merito alla destinazione degli utili 5.Delibera su variazioni al capitale sociale e/o allo statuto (assemblea straordinaria)
87
Società per Azioni (S.p.A.) / 6 Amministratori: 1.Amministratore unico o Consiglio di Amministrazione 2.Possono (o no) essere soci 3.In carica per 3 anni, rieleggibili 4.Presidente (nominato dallAssemblea o dal Consiglio) 5.Eventuale/i Amministratore/i Delegato/i 6.Responsabili in solido alla società in caso di colpa / negligenza
88
Società per Azioni (S.p.A.) / 7 Collegio sindacale: 1.Iscritti nel Registro dei Revisori Contabili 2.3 o 5, più 2 supplenti 3.Controllano loperato degli amministratori, rendendone conto ai soci 4.Possono essere soci 5.Non possono essere amministratori
89
Società in Accomandita per Azioni (S.a.p.a.) Simile alla S.p.A. Presenza di soci accomandatari, con responsabilità sussidiaria, solidale e illimitata = amministratori. La denominazione sociale deve contenere il nome di almeno un socia accomandatario. Esempi: Pirelli & C S.a.p.a.; Giovanni Agnelli & C S.a.p.a.
90
Società a Responsabilità Limitata (s.r.l.) Quote e non azioni Capitale > 10.000 Collegio sindacale obbligatorio solo per capitale sociale > 103.291 (200.000.000 £) Non possono emettere obbligazioni Possibilità di un solo socio
91
La riforma del diritto societario La riforma del diritto societario, operativa a partire dal 2003, con modalità transitorie via via pubblicate, introduce notevoli cambiamenti nella regolamentazione e nella vita delle principali tipologie di società previste dal Codice Civile Italiano. Volontà di armonizzare limpianto nazionale a quello Comunitario. Necessità di aggiornare una serie di norme oramai divenute obsolete. Lelemento determinante della riforma è lampliamento dello spazio riservato all'autonomia statutaria.
92
Le Società per Azioni Possibilità di costituirsi con un unico socio, che versa integralmente lintero capitale. Durata illimitata. Nel caso di più soci, la quota minima dei versamenti immediati passa dai 3/10 dellattuale normativa, al 25%. Il capitale minimo è di 120.000,00. Una società di capitali può partecipare al capitale di una società di persone.
93
Le Società a responsabilità limitata Il versamento iniziale dei 3/10 è sostituito con il 25% del capitale della società. Possono essere conferiti tutti gli elementi dellattivo suscettibili di valutazione economica. Tale norma apre la strada alla successiva previsione per cui il versamento del capitale può essere sostituito con la stipula di idonea polizza assicurativa o fideiussione bancaria che garantisca il conferimento del socio.
94
I titoli azionari Le azioni potranno essere sia nominative che al portatore, in questo secondo caso, il capitale da esse rappresentato dovrà essere stato interamente versato. Lo statuto può escludere l'emissione materiale e cartacea delle azioni, può prevederne la loro emissione e assegnazione non proporzionale al valore dei conferimenti, le azioni possono omettere di riportare il loro valore nominale.
95
Lamministrazione e controllo Nelle S.p.a. vengono introdotti il sistema dualistico e il sistema monistico. –Sistema dualistico. Lamministrazione è affidata ad un Consiglio di Gestione di minimo 2 membri in carica per 3 anni e rieleggibili, nominati da un Consiglio di Sorveglianza. –Sistema monistico. Lamministrazione è affidata al Consiglio dAmministrazione nominato dallAssemblea come nel sistema ordinario attuale. Nelle Società a responsabilità limitata, lamministrazione rimane affidata a uno o più soci, salvo decisione assembleare di nominare terzi esterni alla società.
96
I patti parasociali Per la prima volta viene introdotta nel codice civile la disciplina di alcuni tipi di patti parasociali: per il controllo del diritto di voto, per porre limiti al trasferimento di azioni al fini di ottenere stabilità dellassetto proprietario, per lesercizio di influenze dominanti sulle società controllanti. Se il patto è a tempo determinato non può durare oltre 5 anni, se il patto è a tempo indeterminato è previsto il diritto di recesso con preavviso di 6 mesi.
97
(Società) cooperative / 1 Scopo mutualistico Minimo 9 soci (piccola società cooperativa: da 3 a 8 soci) Autogestione A responsabilità limitata o illimitata Porta aperta (ammissione di nuovi soci deliberata dal Consiglio di Amministrazione) Una testa, un voto
98
(Società) cooperative / 2 Esempi di cooperative: 1.Di produzione e lavoro 2.Di consumo 3.Di abitazione 4.Di credito 5.Di assicurazione 6.Di istruzione
99
Funzioni aziendali Approvvigionamenti(input) Finanza(input) Personale(input) Pianificazione(trasformazione) Produzione(trasformazione) Sistema informativo(trasformazione) Amministrazione (trasformazione) Controllo di gestione(trasformazione) Marketing e vendite(output)
100
Pianificazione e controllo di gestione Progetto Trasformazione InputOutput obiettivi correzione
101
Gli obiettivi: il budget Budget delle vendite Budget della produzione Budget del personale Budget degli investimenti Budget economico Budget degli acquisti Budget spese generali Budget finanziario Budget di cassa
102
Il marketing Funzione di gestione del rapporto con il mercato di sbocco dellimpresa Marketing strategico ed operativo Le leve del marketing: 1.Prodotto/servizio 2.Prezzo 3.Distribuzione 4.Comunicazione
103
Il ciclo di vita del prodotto Ciclo di vita del prodotto (bene/servizio) tempo vendite introduzione sviluppo maturità declino
104
Produzione Su progetto Su modello Per lotti In serie Su processo continuo minima massima ripetitività
105
Layout degli impianti A catena Per reparto A isole
106
Approvvigionamenti Make or buy Acquisti tradizionali Codesign / comakership
107
Principi di organizzazione Unità di comando Limite alle dipendenze dirette
108
Dipendenze funzionali Imperatore FanteriaMarina Cavalleria Cav. It. Cav. Br. Cav. Gal. Mar. It. Mar. Br. Mar. Gal. Fant. It. Fant. Br. Fant. Gal. Primo livello. Unità funzionale Primo livello. Unità funzionale Secondo livello. Unità operative
109
Dipendenze divisionali Imperatore ItaliaBritannia Gallia Fant. Gal. Mar. Gal. Cav. Gal. Fant. Br. Mar. Br. Cav. Br. Fant. It. Mar. It. Cav. It. Primo livello. Direzioni Divisionali. Secondo livello. Dipartimenti Funzionali
110
Organigramma line/staff Direttore Generale Direttore Produzione Controllo qualità Staff Direttore Vendite Staff Direttore Marketing Staff SegretariaAutista
111
Uneresia: lorganizzazione matriciale
112
La finanza Acquisisce e gestisce le risorse finanziarie Analizza gli investimenti e la loro redditività Mantiene lequilibrio fonti impieghi tempo flussi di cassa uscite entrate saldo di cassa Attività industriale tempo flussi di cassa uscite entrate saldo di cassa Attività commerciale
113
Contabilità aziendale Aspetti economici / finanziari (monetari) Economici: costi / ricavi Finanziari: fonti e impieghi del capitale Contabilità generale Il bilancio
114
La partita doppia 2 sezioni per ogni conto Dare ( - )Avere ( + ) Economici (di patrimonio) Finanziari 2 tipologie di conti Entrate monetarie Aumenti crediti Diminuzione debiti Costi (Diminuzioni di capitale) Ricavi (aumenti di capitale) Uscite monetarie Diminuzione crediti Aumento debiti
115
La partita doppia: un esempio Dare ( - )Avere ( + ) 1.500 Dare ( - )Avere ( + ) 1.500 Acquisto di una partita di laterizi per 1.500 Nel conto finanziario (monetario) di cassa Nel conto economico merci c/ acquisti
116
Principi contabili Cassa Competenza Rettifiche di imputazione (ratei): competenza attuale, fatturazione futura Rettifiche di storno (risconti): competenza futura, fatturazione attuale
117
Il bilancio desercizio (IV direttiva CEE) Stato patrimoniale: situazione istantanea che registra ricchezze possedute e debiti ad una certa data (di norma il 31/12) Conto economico: ricavi, costi e risultato desercizio in un determinato periodo (di norma dal 1/1 al 31/12) Nota integrativa
118
Lo stato patrimoniale Attivo: ricchezze possedute Passivo: debiti maturati Equazione fondamentale: Attivo = Passivo + Patrimonio Netto
119
AttivoPassivo (+ Patr. Netto) Crediti vs soci Immobilizzazioni materiali immateriali finanziarie Attivo circolante: Rimanenze (magazzino) Crediti Cassa Attività finanziarie Ratei e risconti attivi Patrimonio netto Capitale sociale Riserve Utili (perdite) a nuovo Utile (perdita) desercizio Fondi Rischi e oneri T.F.R. Debiti Obbligazioni Ratei e risconti passivi
120
Conto economico Ricavi = valore della produzione Costi (per competenza) Equazione fondamentale: Ricavi – costi = utile
121
Conto economico Valore della produzione + Costi della produzione - Proventi e oneri finanziari +/- Rettifiche di valore attività finanziarie +/- Proventi e oneri straordinari +/- Utile (perdita) desercizio =
122
Valore della produzione Ricavi (da fatturato)+ Rimanenze finali prodotti finiti e semil.+ Rimanenze iniziali prodotti finiti e semil. - Valore della produzione=
123
Costi della produzione Materie prime (- variazione scorte)+ Altri acquisti+ Oneri per il personale + Ammortamenti e svalutazioni+ Accantonamenti + Costi della produzione=
124
Proventi e oneri finanziari Proventi da partecipazioni + Altri proventi finanziari+ Interessi e altri oneri finanziari - Proventi ed oneri finanziari=
125
Rettifiche di valore attività finanziarie Rivalutazioni (partecipazioni, ecc.) + Svalutazioni (partecipazioni, ecc.) - Rettifiche di valore attività finanziarie=
126
Proventi ed oneri straordinari Plusvalenze e minusvalenze+/- Sopravvenienze attive e passive +/- Proventi ed oneri straordinari=
127
Collegamento stato patrimoniale / conto economico Attivo n = Passivo n + P. N. n P.N. n = Patrimonio netto = P.N. n-1 + U n A n = P n + P. N. n = P n + P.N. n-1 + U n Ricavi n – costi n = U n
128
Esercizio Costituiamo la Politecnico SpA, capitale sociale 150.000 AttivoPassivo Crediti Vs. soci 105.000 Banche 45.000 Totale attivo 150.000 Cap. sociale 150.000 Totale passivo 150.000
129
Attività del 1° anno Acquisti per 50.000 (25.000 pagati nellanno), di cui 45.000 utilizzati in produzione di servizi Investimenti: 60.000 (pagati 30.000), da ammortizzare in 4 anni Costo del personale: 20.000 Accantonamento per TFR: 1.500 Prodotti, e venduti servizi per 90.000, di cui 70.000 incassati
130
Calcolo della voce banche a fine anno EntrateUsciteSaldo Banche iniz. 45.000 Incassi vend.70.000 Acquisti 25.000 Investim. 30.000 Personale 20.000 Tot. entrate 115.000Tot. uscite 75.000 + 40.000
131
Stato patrimoniale dopo 1 anno AttivoPassivo Crediti Vs. soci 105.000 Immobilizzi 45.000 Magazzino 5.000 Crediti Vs/ clienti 20.000 Banche 40.000 Cap. sociale 150.000 T.F.R. 1.500 Debiti Vs/ fornitori 55.000 Totale attivo 215.000Totale passivo 206.500
132
Stato patrimoniale dopo 1 anno AttivoPassivo Crediti Vs. soci 105.000 Immobilizzi 45.000 Magazzino 5.000 Crediti Vs/ clienti 20.000 Banche 45.000 Cap. sociale 150.000 Utile desercizio 8.500 Totale P.N. 158.500 T.F.R. 1.500 Debiti Vs/ fornitori 55.000 Totale debiti 56.500 Totale attivo 215.000Totale passivo 215.000
133
Conto economico del 1° anno Ricavi+90.000 Acquisti (al lordo magazzino finale)-50.000 Magazzino finale (- * - = +)+5.000 Personale-20.000 T.F.R.-1.500 Ammortamenti-15.000 Utile desercizio+8.500
134
Gestione dei costi di progetto Cost estimating: costo globale del progetto (quanto costa?) Cost budgeting: tempificazione dei costi (quando li sosteniamo?) Cost control: controllo concomitante dei costi (stiamo rispettando il budget?)
135
Relazioni tra budget e controllo Il cost estimating è il preventivo complessivo Il cost budgeting precisa i costi per ogni fase o periodo Il cost control misura i costi man mano che maturano (competenza) e li raffronta con il budget Misura concomitante dei costi Progetto ProduzioneRisorse budget feedback
136
Contenuti dei budget Budget delle vendite Budget della produzione Budget del personale Budget degli investimenti Budget economico Budget degli acquisti Budget spese generali Budget finanziario Budget di cassa
137
Composizione dei budget: ex ante 1° sem. (prev.) 1° sem. (cons.) 1° sem. (diff.) 2° sem. (prev.) 2° sem. (cons.) 2° sem. (diff.) MdO700830 Materiali450500 Noleggi250180 Totale1.4001.510
138
Composizione dei budget: ex post 1° sem. (prev.) 1° sem. (cons.) 1° sem. (diff.) 2° sem. (prev.) 2° sem. (cons.) 2° sem. (diff.) MdO700760+60830 Materiali450430-20500 Noleggi250265+15180 Totale1.4001.455+551.510
139
Il cost accounting La contabilità dei costi ha lo scopo di correlare i costi alle singole fonti di ricavo (contrariamente alla contabilità generale, che considera i ricavi complessivamente). Esistono molteplici criteri di classificazione dei costi.
140
Per natura / tipologia Costo dei materiali Costo risorse umane Costo impianti Variazione scorte Acquisti Retribuzione immediata Retribuzione differita Consumi Quote di ammortamento Costi
141
Per riferimento temporale Costi preventivi (standard) Costi correnti Costi consuntivi (effettivi o storici) Costi Utilità del costo standard: semplicità, equità nella distribuzione delle risorse (esempio: macchina nuova / ammortizzata)
142
Per variabilità rispetto ai volumi di produzione: costi fissi Volume di produzione Costi Ricavi Costi fissi N.B.: impresa monoprodotto
143
Per variabilità rispetto ai volumi di produzione: costi variabili Volume di produzione Costi Ricavi Costi variabili Costi fissi
144
Per variabilità rispetto ai volumi di produzione: costi totali Volume di produzione Costi Ricavi Costi variabili Costi fissi Costi totali
145
Per variabilità rispetto ai volumi di produzione: ricavi Volume di produzione Costi Ricavi Costi variabili Costi fissi Costi totali Ricavi
146
Il diagramma di redditività Volume di produzione Costi Ricavi Costi variabili Costi fissi Costi totali Ricavi Punto di pareggio Costi = Ricavi
147
Negozio di t-shirt Quale risultato desercizio per 500 t-shirt/anno? E per 4.000? Quante t-shirt/anno per il pareggio? Diagramma di redditività: esercizio Fitto locale 1.500Al mese Stipendio commesso 1.200Al mese Telefono, Enel, ecc. 1.000Al bimestre T-shirt (acquisto) 15Cadauna T-shirt (vendita) 25Cadauna
148
Per centro di costo Costi diretti: attribuibili ad un centro omogeneo di spesa (centro di costo) che coincide con un centro di profitto Costi indiretti: attribuibili ad un centro omogeneo di spesa (centro di costo) che non coincide con alcun centro di profitto
149
Contabilità industriale Prodotto AProdotto BTotale Ricavi1.0002.0003.000 Costi diretti8001.8502.650 Costi indiretti300
150
Contabilità industriale a costi diretti (direct costing) Prodotto AProdotto BTotale Ricavi1.0002.0003.000 Costi diretti8001.8502.650 Margine contributivo200150350 Costi indiretti300 Utile50
151
Contabilità industriale a costo pieno (full costing) Prodotto AProdotto BTotale Ricavi1.0002.0003.000 Costi diretti8001.8502.650 Costi indiretti100200300 Costi totali9002.0502.950 Utile100-5050
152
Negozio di t-shirt e di camicie Nel 2003 vendute 3.000 t-shirt e 2.000 camicie Risultato ? (Direct costing e full costing) Contabilità industriale: esercizio Fitto locale 1.500Al mese Stipendio commessi 2.500Al mese Telefono, Enel, ecc. 1.000Al bimestre T-shirt (acquisto) 15Cadauna T-shirt (vendita) 25Cadauna Camicia (acquisto) 30Cadauna Camicia (vendita) 55Cadauna
153
Contabilità industriale a costi diretti (direct costing) T-shirtcamicieTotale Ricavi75.000110.000185.000 Costi diretti45.00060.000105.000 Margine contributivo30.00050.00080.000 Costi indiretti54.000 Utile26.000
154
Contabilità industriale a costo pieno (full costing) Prodotto AProdotto BTotale Ricavi75.000110.000185.000 Costi diretti45.00060.000105.000 Costi indiretti21.89232.10854.000 Costi totali66.89292.108159.000 Utile8.10817.89226.000
155
Lactivity based costing (ABC) Nelle imprese tecnologicamente più avanzate i costi indiretti tendono ad essere sempre maggiori. Ne deriva lesigenza di elaborare forme evolute di full costing. Ciò avviene attraverso lindividuazione di drivers (causali di costo) riferiti alle attività.
156
Il costo pieno con lABC Costo risorsa 1 Costo risorsa 2 Costo risorsa 3 Costo attività iii Costo attività iv Costo attività i Costo attività ii Costo pieno prodotto A Costo pieno prodotto B Resourse drivers Activity drivers
157
Esempio: negozio di parrucchiere Costo lavorante 1 Costo lavorante 2 Costo shampoo Lavaggio capelli Applicazione shampoo Pettinare capelli Tagliare capelli Solo taglioTaglio e shampoo Resourse drivers Activity drivers minuti centilitri
158
La gestione del tempo La pianificazione (cosa fare = WBS) La programmazione (quando fare) Il controllo (cosa si sta facendo) Il reporting (cosa si è fatto) Progetto RisorseRisultati obiettivi feedback
159
La Work Breakdown Structure (WBS) Edificio Opere civiliImpianti Cantiere MeccaniciElettrici termicicabinadistribuzioneidrici
160
Un progetto da programmare: spaghetti aglio, olio e peperoncino Individuazione delle attività da svolgere: la WBS A.Far bollire lacqua B.Salare lacqua C.Cuocere la pasta D.Soffriggere laglio ed il peperoncino E.Scolare la pasta F.Condire la pasta
161
Quanto dura ogni attività? A.Far bollire lacqua = 4,5 min B.Salare lacqua = 1,0 min C.Cuocere la pasta = 7,5 min D.Soffriggere laglio ed il peperoncino = 3 min E.Scolare la pasta = 1,0 min F.Condire la pasta = 1,0 min
162
Il diagramma di Gantt ABCDEFABCDEF tempo (m)0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 Durata complessiva stimata: 14,0 min
163
Il diagramma di Gantt ABCDEFABCDEF tempo (m)0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 nunc Durata complessiva stimata: 14,0 min
164
Il diagramma di Gantt: quando si mangia? ABCDEFABCDEF tempo (m)0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 nunc Durata complessiva; stima aggiornata: 15,0 min
165
Esercizio Sviluppa il diagramma di Gantt per il seguente progetto: Organizzazione ed allestimento di una mostra-mercato di prodotti tipici pugliesi in occasione della Fiera del Levante; sede: cortile coperto del Politecnico; strutture: n° 12 box vendita e un palco centrale; tempo max: 30 giorni: 1.WBS delle attività (min 8; max 12) 2.Durata delle attività 3.Posizionamento temporale delle attività (diagramma di Gantt).
166
Il limite del diagramma di Gantt Precedenze tra le attività: 1.Perché abbiamo collocato una attività in un certo istante? 2.Ci sono vincoli di dipendenza logica? 3.Se cambia la durata o listante (la data) di partenza di una attività, cosa succede alle altre?
167
Un approccio più evoluto: le tecniche reticolari Attività = caratterizzate da durata (e da risorse impegnate) Eventi = attività istantanee, segnalano linizio e/o la fine di una o più attività Precedenze = indicano i vincoli di successione dovuti a dipendenza logica o ad opportunità.
168
La tabella dei dati di partenza Attivitàcodicedurataprec. Inizio del progettoX0,0= Far bollire lacquaA4,5X Salare lacquaB1,0X Cuocere la pastaC7,5A, B SoffrittoD3,0X Scolare la pastaE1,0C Condire la pastaF1,0D, E Termine del progettoY0,0F
169
Il diagramma C.P.M. (critical path method) Notazione europea (attività nei nodi, eventi nelle frecce) Y XB A E D F C
170
Quanto dura il progetto? 3 differenti cammini dallinizio alla fine Y X B A E D F C 0,0 4,5 1,0 7,5 3,0 1,0 0,0
171
1° cammino = 0,0+3,0+1,0+0,0=4,0 Y X B A E D F C 0,0 4,5 1,0 7,5 3,0 1,0 0,0
172
2° cammino=0,0+4,5+7,5+1,0+1,0+0=14 Y X B A E D F C 0,0 4,5 1,0 7,5 3,0 1,0 0,0
173
3° cammino=0,0+1,0+7,5+1,0+1,0+0,0=10,5 Y X B A E D F C 0,0 4,5 1,0 7,5 3,0 1,0 0,0
174
Il cammino critico è il più lungo: non ammette ritardi Y X B A E D F C 0,0 4,5 1,0 7,5 3,0 1,0 0,0
175
Gli scorrimenti ammissibili Lattività D (3 min.) è in parallelo con A+C+E (13 min.). Può pertanto ritardare di 13-3=10 min. senza compromettere la data prevista per lultimazione del progetto. Analogamente lattività B (1 min.) è in parallelo con A (4,5 min.). Può pertanto ritardare di 3,5 min. senza compromettere la data prevista per lultimazione del progetto.
176
MS project: il diagramma di Gantt
177
MS project: il reticolo CPM
178
Il P.E.R.T.: Program Evaluation and Review Technique t P(t) tmtm tNtN tMtM t m + 4t N + t M 6 t = La stima a 3 tempi
179
Il progetto come investimento Fenomeni finanziari: gli esborsi precedono gli incassi Fenomeni economici: i benefici (futuri) superano i costi (attuali)
180
Budget di progetto Durata del progetto Costo mensile
181
Decisioni di spesa e costi di competenza Budget di progetto Durata del progetto decisione di spesa spesa (curva ad S)
182
Curve di avanzamento progetto BCWS (budgeted cost of work scheduled): costo da budget del lavoro previsto. ACWP (actual cost of work performed): costo effettivo del lavoro realizzato. BCWP (budgeted cost of work performed): costo da budget del lavoro effettivamente realizzato.
183
Cost control: analisi degli scostamenti dal budget BCWS costi tempinunc BCWP ACWP variazione di costo ritardo (in ) ritardo a finire maggior costo a finire
184
Un esempio Secondo budget, ad oggi avrei dovuto aver aperto 10 nuovi negozi ad un costo di 30.000 cadauno. In realtà ne ho aperti 9, ad un costo di 35.000 cadauno. BCWS = 10*30.000 = 300.000 ACWP = 9*35.000 = 315.000 BCWP = 9*30.000 = 270.000
185
Un esempio BCWS = 300.000 costi tempinunc BCWP = 270.000 ACWP = 315.000 variazione di costo = 45.000 ritardo = 30.000 ritardo a finire maggior costo a finire
186
Valutazione degli investimenti P.B.P. (Pay Back Period): tempo dopo il quale gli incassi pareggiano i costi P.B.P.: approssimato o attualizzato ricavi P.B.P. - +
187
Lattualizzazione Valore attuale di un incasso futuro F: VA = F (1 + i) n
188
V.A.N. e T.I.R. V.A.N. (Valore Attuale Netto): somma algebrica dei flussi di cassa negativi (uscite) e positivi (entrate) attualizzati (di solito alla data della decisione di investimento). T.I.R. (Tasso Interno di Rendimento): valore del tasso di interesse i che rende nullo il V.A.N.
189
Esempio: tre progetti
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.