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Psicodinamica dello sviluppo delle relazioni famigliari Cristina Chiari.

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Presentazione sul tema: "Psicodinamica dello sviluppo delle relazioni famigliari Cristina Chiari."— Transcript della presentazione:

1 cristina.chiari@nemo.unipr.it Psicodinamica dello sviluppo delle relazioni famigliari Cristina Chiari

2 cristina.chiari@nemo.unipr.it Famiglie in rapporto con le agenzie sociale

3 cristina.chiari@nemo.unipr.it Agenzie sociali come risorse esterne Per compiti non normativi Per compiti normativi Presenti fin dallinizio della costituzione della famiglia Possono intervenire per accompagnare le famiglie nei loro percorsi adattivi-evolutivi e per invertire la direzione disfunzionale che i processi famigliari hanno intrapreso

4 cristina.chiari@nemo.unipr.it Classificazione degli interventi Facilitazione Sostegno Mediazione Controllo Terapia I tipi di prestazioni sono molteplici: sanitarie, assistenziali, pedagogiche, psicologiche… e possono combinarsi fra loro

5 cristina.chiari@nemo.unipr.it Interventi legati alla fisiologia dei processi famigliari

6 cristina.chiari@nemo.unipr.it facilitazione Prestazioni di cui le famiglie possono usufruire durante il superamento di compiti evolutivi legati al ciclo di vita (Eventi normativi) Integrano o amplificano le risorse esistenti allinterno della famiglia Teorie implicite che prevedono lesistenza di risorse nella famiglia

7 cristina.chiari@nemo.unipr.it sostegno Prestazioni di cui le famiglie possono usufruire nelle transizioni legate al superamento di eventi critici inattesi (Eventi non normativi) Hanno lobiettivo di compensare la mancanza di risorse nella famiglia Teorie implicite che prevedono lesistenza di risorse nella famiglia, ma di una mancanza parziale di risorse ad esempio in alcuni ambiti specifici

8 cristina.chiari@nemo.unipr.it mediazione Prestazioni di cui le famiglie possono usufruire nei casi in cui non riescono a gestire autonomamente i conflitti Hanno lobiettivo di liberare le risorse chela famiglia ha momentaneamente congelate nella dinamica conflittuale, fare emergere le risorse Teorie implicite che prevedono lesistenza di risorse nella famiglia

9 cristina.chiari@nemo.unipr.it Interventi legati alla patologia dei processi famigliari

10 cristina.chiari@nemo.unipr.it Controllo e tutela Quando una famiglia presenta dei problemi di violenza, abuso, incapacità grave ad assolvere alla funzioni famigliari Obiettivo di limitare la liberà di coloro che perpetrano labuso e restituire un contesto di protezione per al vittima. Bloccare il circuito violento e riattivare i processi evolutivi per le persone coinvolte Hanno per presupposto una segnalazione giudiziaria della incapacità delle famiglie

11 cristina.chiari@nemo.unipr.it terapeutici Quando una famiglia presenta un disagio psicologico sia nei bambini sia negli adulti Possono essere individuali, di coppia, famigliari Sono interventi complessi più il disturbo è grave e necessitano di un progetto e di una rete multidisciplinare terapeutica Ricorrono a diversi interventi anche di sostegno, controllo Obiettivo di modificare le dinamiche che sono alla base del disagio e creare e nuove condizioni affinché le famiglie possano generare proprie risorse Hanno per presupposto una incapacità della famiglia di trovare delle risposte evolutive adattive in presenza di un deficit sancito da una diagnosi

12 cristina.chiari@nemo.unipr.it Due tipi di classificazione Dai contenuti Ai processi Sanitari, pedagogici, psicologici, assistenziali, economici, medici, riabilitativi, procedure in funzione dei bisogni espressi dalle famiglie Sulla base delle transizioni che le famiglie attraversano spostando lattenzione sul ruolo e la connessione fra famiglie e contesto

13 cristina.chiari@nemo.unipr.it implicazioni Il primo focalizza lattenzione sulle risposte dei servizi alle famiglie Il secondo pone attenzione al processo psico-sociale implicati nellattuazione di tali risposte

14 cristina.chiari@nemo.unipr.it Ci si interroga Sul senso che gli interventi hanno e sulla modalità attraverso cui prendono forma dal momento in cui i servizi entrano nella storia e nella vita delle famiglie

15 cristina.chiari@nemo.unipr.it presupposto Gli interventi si configurano come parte della storia di una famiglia Prendono corpo dallinterazione fra operatori e utenti e sono il processo di un percorso di negoziazione intersoggettivo importante per lesito dellintervento stesso in termini di efficacia e conseguenze

16 cristina.chiari@nemo.unipr.it Salto epistemologico

17 cristina.chiari@nemo.unipr.it Pensare agli interventi per un soggetto non isolato ma dentro una rete di rapporti e relazioni molteplici e significative

18 cristina.chiari@nemo.unipr.it Nuove domande Quanto nella valutazione della richiesta viene posta attenzione al contesto relazionale in cui il soggetto è inserito? Quanto vengono tenute in considerazione le implicazione che possono avere gli interventi nel contesti famigliare anche quando la prestazione è fornita al singolo? Quanto la considerazione di tali implicazioni forma lorganizzazione di tale intervento?

19 cristina.chiari@nemo.unipr.it Quanto e come la famiglia è presente nella mente degli operatori e come questi agiscono con gli utenti nella progettazione e realizzazione degli interventi?

20 cristina.chiari@nemo.unipr.it Teorie implicite

21 cristina.chiari@nemo.unipr.it (Fruggeri, 1997) Teorie implicite (Fruggeri, 1997) Modello della famiglia assente Modello della collaborazione unilaterale Modello della contiguità separata Modello della sostituzione

22 cristina.chiari@nemo.unipr.it COLLABORAZIONE UNILATERALE Importanza della famiglia per lintervento educativo La famiglia è un mezzo per potenziare lintervento delloperatore Connessione lineare: le azioni dei famigliari sono ritenute influenti sullintervento educativo verso il bambino ma non viceversa

23 cristina.chiari@nemo.unipr.it CONTIGUITÀ SEPARATA La famiglia come contesto significativo per il bambino Famiglia e servizio si scambiano informazioni Esiste una separazione dei contesti dazione, il lavoro a casa e il lavoro al nido rimangono indipendenti

24 cristina.chiari@nemo.unipr.itSOSTITUZIONE Loperatore sente di doversi sostituire alla famiglia Lambiente famigliare viene considerato carente o inadeguato nel fornire le risorse necessarie allutente

25 cristina.chiari@nemo.unipr.it

26 SOS TATA Ogni mercoledì alle 21.25, le storie più divertenti del docu-reality S.O.S. TATA, il pronto intervento sui bambini

27 cristina.chiari@nemo.unipr.it SOS… Il peggiore incubo di ogni genitore. Bambini completamente fuori controllo che rendono la casa un inferno Queste famiglie hanno raggiunto il limite. Hanno un disperato bisogno di aiuto, gli rimane una sola possibilità Chiamare SOS TATA! Ogni settimana un team di tate specializzate e molto competenti riceverà la telefonata di una famiglia in crisi e deciderà quale tata è la più adatta per risolvere i loro problemi La tata avrà una settimana di tempo per ristabilire lordine in famiglia e restituire la serenità Queste famiglie possono essere salvate? Ce la farà la nostra tata? Genitori dItalia, la tata sta arrivando da voi! Una tata, una famiglia, una settimana per ristabilire lordine, ce la farà la nostra tata? (Bambini che urlano, rompono cose, picchiano, genitori che urlano per controllarli e disperati, in balia dei bambini…)

28 cristina.chiari@nemo.unipr.it MODELLI COSTRUTTIVI Operatore UtenteFamiglia Operatore

29 cristina.chiari@nemo.unipr.it MODELLO DELLA CO-EVOLUZIONE La famiglia diventa a tutti gli effetti parte della relazione tra educatore e bambino Leducatore si interroga sul significato del suo intervento È un modello che valorizza la natura triadica e circolare dei processi e si basa sullinterdipendenza dei contesti.

30 cristina.chiari@nemo.unipr.it I due livelli di un intervento Le nozioni di Interdipendenza e di Costruzione sociale suggeriscono la presenza di due livelli negli interventi: STRATEGICO : cosa sto facendo? RELAZIONALE : che tipo di relazione sto costruendo mentre faccio?

31 cristina.chiari@nemo.unipr.it Livello STRATEGICO dellintervento dal punto di vista delleducatore Utente Educatore Modelli teorici Mandato istituzionale Credenza Pregiudizi Competenza professionale

32 cristina.chiari@nemo.unipr.it Livello STRATEGICO dellintervento dal punto di vista dellutente Utente Educatore Sentimenti Scopi personali Credenze Pregiudizi Esperienze passate

33 cristina.chiari@nemo.unipr.it Livello RELAZIONALE dellintervento Altri significativi PremesseEduc Ut. Premesse Educ Ut.

34 cristina.chiari@nemo.unipr.it Prospettiva triadica Quello che un genitore sente di essere a partire dalla propria relazione con leducatore non è legato direttamente a quello che leducatore pensa del genitore ma a come leducatore AGISCE CON il genitore Importanza di acquisire competenze di osservazione triadica

35 cristina.chiari@nemo.unipr.it I diversi livelli della competenza professionale Competenza tecnica: conoscenza di tecniche, teorie e metodologie abilità di applicarle capacità di connettersi con le persone Competenza relazionale: contribuisce a costruire contesti interattivi in cui gli utenti trovano la soluzione ai propri bisogni non afferma la competenza individuale, ma contribuisce a costruire situazioni interattive in cui tutti possano sviluppare le proprie competenze non interviene su qualcuno, ma con qualcuno

36 cristina.chiari@nemo.unipr.it QUESTO RICHIEDE il superamento di una prospettiva della devianza per abbracciare invece una cultura della differenza che vuol dire individuare le specificità delle diverse famiglie contemporanee

37 cristina.chiari@nemo.unipr.it PROSPETTIVE A CONFRONTO Prospettiva della DEVIANZA Forma e struttura Se i processi e le funzioni familiari si realizzano in famiglie che presentano diverse specificità Come le famiglie falliscono di fronte alle circostanze e agli eventi critici nel corso della propria storia Prospettiva della DIFFERENZA Processi e funzioni familiari In quale modo i processi e le funzioni familiari si realizzano in famiglie che presentano diverse specificità Come le famiglie affrontano le circostanze e gli eventi critici nel corso della propria storia


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