La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Università degli Studi di Milano-Bicocca."— Transcript della presentazione:

1 Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Annastella Gambini Biologia a scuola e fuori dalla scuola

2 esempio di elaborazione dei dati:
Biodiversità: confronto tra prati esempio di elaborazione dei dati: confronto tra le percentuali di copertura nei due prati Come si può notare dai grafici la biodiversità del prato di montagna (come numero di specie ed equilibrio tra le relative coperture) è nettamente superiore a quella del prato di pianura (36 specie contro 11) 2 2

3 Il prato infinito Italo Calvino Intorno alla casa del signor Palomar c'è un prato. mantenere il prato richiede spesa e fatica senza fine: per seminarlo, innaffiarlo, concimarlo, disinfestarlo, falciarlo. Il prato è costituito di dicondra, loglietto e trifoglio. Questa la mescolanza in parti uguali che fu sparsa sul terreno al momento della semina. La dicondra, nana e strisciante, ha presto avuto il sopravvento: il suo tappeto di foglioline tonde e morbide dilaga, gradevole al piede e allo sguardo. Ma lo spessore del prato lo danno le lance affilate del loglietto, se non sono troppo rade e se non le si lascia crescere troppo senza dargli una tagliata. Il trifoglio spunta irregolarmente, qua due ciuffi, là niente, laggiù un mare; cresce rigoglioso finché non s'affloscia, perché l'elica della foglia pesa in cima al tenero gambo e lo inarca. Peggio ancora: le male erbe sono così fittamente inframmezzate alle buone che non si può cacciare le mani in mezzo e tirare, Sembra che una intesa complice si sia creata fra le erbe di semina e quelle selvatiche, un allentamento delle barriere imposte dalle disparità di nascita, una tolleranza rassegnata alla degradazione. Alcune erbe spontanee, in sé e per sé, non hanno affatto un'aria malefica o insidiosa. Contare i fili d'erba è inutile, non s'arriverà mai a saperne il numero. Un prato non ha confini netti, c'è un orlo dove l'erba cessa di crescere ma ancora qualche filo sparso ne spunta più in là, poi una zolla verde fitta, poi una striscia più rada: fanno ancora parte del prato o no? Altrove il sottobosco entra nel prato: non si può dire cos'è prato e cos'è cespuglio. Il prato è un insieme d'erbe, - così va impostato il problema, - che include un sottoinsieme d'erbe coltivate e un sottoinsieme d'erbe spontanee dette erbacce; un'intersezione dei due sottoinsiemi è costituita dalle erbe nate spontaneamente ma appartenenti alle specie coltivate e quindi indistinguibili da queste. Palomar s'è distratto, non strappa più le erbacce, non pensa più al prato: pensa all'universo. Sta provando ad applicare all'universo tutto quello che ha pensato del prato. L'universo come cosmo regolare e ordinato o come proliferazione caotica. L'universo forse finito ma innumerabile, instabile nei suoi confini, che apre entro di sé altri universi. L'universo, insieme di corpi celesti, nebulose, pulviscolo, campi di forze, intersezioni di campi, insiemi di insiemi...

4 secondo Sagan (Encyclopaedia Britannica)
Definizione di vita secondo la NASA Sistema chimico che si auto-mantiene, capace di evolversi in termini darwiniani. secondo Sagan (Encyclopaedia Britannica) Una regione localizzata in cui aumenta l’ordine (diminuisce l’entropia) attraverso cicli alimentati da un flusso di energia sarebbe da considerarsi viva. 4

5 Caratteristiche degli organismi viventi
esser costituiti da materia organizzata avere capacità di conservare la propria struttura organizzata: metabolismo (flusso di materia ed energia, continua sostituzione di molecole, ecc.) avere capacità di riprodursi avere capacità di evolvere avere capacità di comunicare (interno ed esterno)

6 Il riduzionismo nei libri e nella scuola
I funghi Nella classificazione dei viventi i funghi occupano un regno a sé: non sono piante, non sono animali. Possono essere unicellulari o pluricellulari. (da un sussidiario per la scuola primaria) 6

7 Il riduzionismo nei libri e nella scuola

8 l’ambiente è un sistema complesso ricco di relazioni

9 dalle indicazioni ministeriali per la scuola primaria
Tutte le discipline dell'area hanno come elemento fondamentale il laboratorio, inteso sia come luogo fisico (aula, o altro spazio specificamente attrezzato) sia come momento in cui l'alunno è attivo, formula le proprie ipotesi e ne controlla le conseguenze, progetta e sperimenta, discute e argomenta le proprie scelte, impara a raccogliere dati e a confrontarli con le ipotesi formulate, negozia e costruisce significati interindividuali, porta a conclusioni temporanee e a nuove aperture la costruzione delle conoscenze personali e collettive. In tutte le discipline dell’area, inclusa la matematica, avrà cura di ricorrere ad attività pratiche e sperimentali e a osservazioni sul campo, con un carattere non episodico e inserendole in percorsi di conoscenza. Riconoscere la diversità dei viventi (intraspecifica e interspecifica),differenze/somiglianze tra piante, animali, altri organismi.

10 Atteggiamento infantile: separazione dei sentimenti dall’atteggiamento scientifico, di scoperta, di studio e ricerca Atteggiamento riduzionista, scolastico: serie di definizioni o classificazioni mai sull’esperienza e la curiosità personali COSA FARE? Rapporto diretto: conoscenza mai disgiunta dai sentimenti, dagli aspetti emotivi individualità di ogni vivente (biodiversità) storie e trasformazioni (individuali, specifiche, ecc.): relazioni e processi piuttosto che definizioni di oggetti 10

11 Metodologia didattica
proporre esperienze personali con organismi viventi partire dalle percezioni sensoriali proporre storie (di organismi, di molecole, di cicli naturali, dell’evoluzione naturale) dinamicità della vita: i viventi stano sempre facendo qualcosa (es microcosmos) insegnante mediatore di conoscenza deve aver provato prima il percorso deve preparasi prima sul tema da affrontare raccogliere interessi veri chiedere una produzione creativa da mostrare ad altri

12 le differenze tra viventi e non viventi la conoscenza delle piante
il corpo umano i principali gruppi di animali Il concetto di biodiversità i fondamenti delle conoscenze ambientali: ciclo della materia (produzione, decomposizione), rapporti tra i componenti di un ambiente, azione modificatrice dell’uomo) i fondamenti dell’evoluzione biologica 12

13 bibliografia . A. Gambini (2002): Incontri ravvicinati per imparare dal rapporto con organismi vivi. Atti del Congresso “Immagini dell’animale tra culture scientifiche, media e società urbanizzata”. Museo Civico di Zoologia, Roma, 3-5 ottobre, Pag A. Gambini, A. Pezzotti e G. Trimarchi (2003): Il fontanile: un'aula di educazione ambientale per fare la conoscenza di un ecosistema. Audiovisivo realizzato per gli studenti di Scienze della Formazione primaria. Atti del XIII Congresso della Società Italiana di Ecologia. Como. A. Gambini, A. Pezzotti (2004): “Tronchetti” per le mani: sperimentazione di un corso di aggiornamento per insegnanti. Atti del 99° Congresso Nazionale della Società Botanica Italiana, Torino. A. Gambini, M. Onida, A. Pezzotti, (2005): Percorso multidisciplinare sull’ecosistema suolo: una proposta per la scuola primaria. Atti del XV Congresso Nazionale della Società Italiana di Ecologia, Torino. A. Gambini, A. Pezzotti, A. Ardemagni (2006): Il Laboratorio della vasca tattile: un approccio alla biologia che parte dall’esperienza personale. Le Scienze Naturali nella scuola, Anno XV, N° 28. Loffredo Editore, Napoli. Gambini (2007): Educare alla biodiversità fin dai primi momenti di scuola. Workshop “Biodiversità e Didattica. Esperienze dalla scuola dell’infanzia alla scuola superiore”, organizzato nell’ambito del “1° Festival della biodiversità” del Parco Nord Milano. Milano, 28 maggio. A. Gambini, S. Gomarasca, A. Broglia Vita e segreti dei microrganismi acquatici. Guida per l’osservazione e lo studio. Ed Mimesis (2009

14 ecosistema suolo FASI DELL’ATTIVITÀ scoperta del suolo esplorazione del suolo studio del suolo in laboratorio: monitoraggio di zolle osservazione della fauna idrobionte osservazione della fauna aerobionte analisi della composizione granulometrica osservazione di lombrichi valutazione della permeabilità studio della struttura di radici

15 Prendendo in mano una manciata di terra da manipolare, modellare, odorare, osservare gli allievi concentrano l’attenzione sulle informazioni derivanti dalle proprie percezioni sensoriali.

16 Le zolle prelevate sul campo sono riposte in contenitori trasparenti e conservati in un luogo fresco della classe, coperti con un tulle per consentire la respirazione dei viventi.

17 imbuti di Berlese, strumenti per raccogliere la fauna aerobionte

18 disegni sei bambini e stralcio di discussione con l’insegnante
Carola:” Vedo una specie di verme. E’ una specie di lombrico trasparente che ha dei peli.” Gianmarco: (vede l’animale mentre sta scappando) ”Si è spostato. Ha tante zampe?” INS: “Sono zampe? Rivolte verso l’alto?” Gianmarco: “Sono spine.” INS: ”Sono spine?” Gianmarco: “E’ peloso.” INS:”Allora sono peli?..” Gianmarco: “Sì.” INS: “A cosa gli serviranno?” Gianmarco: “Per muoversi”. disegni sei bambini e stralcio di discussione con l’insegnante

19 i microrganismi acquatici metodologia didattica
attività indoor valutazione predittiva lettura o stimolo iniziale outdoor lavoro sul campo a piccolo gruppo esplorazione dello spazio, analisi sensoriale, raccolta dati osservazione e studio discussione collettiva e disegno individuale

20 raccolta dei prelievi

21 “È difficile da disegnare,
ci sono tutti i puntini, le righette…” Di che colore è? “Sembra un po’ la carta che si usa per cucinare il pesce…è un po’ argentato. Ci sono un po’ di colori strani: blu, marroncino, bianco…”

22 Le vorticelle...“sembrano aquiloni!” Perché?
“è come se si lasciano trasportare dall’aria, però dall’acqua” E poi? “c’è il filo che le tiene attaccate, come quello degli aquiloni” Andiamo a vedere sulla guida se si parla di quel filo, scopriamo che è il peduncolo. Il verme d’acqua…“è come un serpente” Cosa vedete dentro? “una strada con tanti personaggi / è l’intestino / si vedono le budella” Vedete qualcos’altro? “i peli! Ecco perché si muoveva, voleva solo grattarsi”

23

24 CORAZZE TENTACOLATE Tecamoeba
Le amebe sono protozoi trasparenti, costituiti da una cellula che si muove cambiando continuamente forma. Dal corpo cellulare partono protuberanze dette “pseudopodi” (simili a piedi) utilizzate per il movimento. Quando l’ameba si trova in prossimità di una fonte di alimento (batteri, alghe, altri protozoi), forma due pseudopodi vicini che si fondono tra loro per inglobare il cibo. Questo viene così a trovarsi in una specie di sacco (vacuolo) dove sarà digerito. La forma degli pseudopodi può variare a seconda delle specie. Le tecamebe possiedono un guscio protettivo che può essere rinforzato mediante particelle solide raccolte nell’acqua o sostanze minerali secrete dalla cellula stessa. La maggior parte delle tecamebe vive in acque dolci, nel terreno umido, o sui muschi, da cui si possono estrarre con una leggera spremitura. Immagine fotografata a 100 ingrandimenti: riconoscibile il guscio scuro della tecameba. Si distinguono alcuni pseudopodi, tutti orientati nella direzione di avanzamento della cellula. Immagine fotografata a 400 ingrandimenti: si distinguono cinque pseudopodi di forma diversa. Alcuni sono ramificati per catturare particelle alimentari. Immagine fotografata a 250 ingrandimenti: si notano alcuni pseudopodi di forma allungata disposti a raggiera che fuoriescono dal guscio. CORAZZE TENTACOLATE 24

25 ALGHE VERDI A PENNELLO Draparnaldia
Si trovano unicamente in acque correnti, sempre attaccate al materiale del fondo. Al microscopio si presentano come colonie filamentose formate da cellule larghe da cui fuoriescono filamenti di cellule più piccole che danno origine a tipici “ciuffi” laterali. Questi filamenti più sottili terminano a volte con una specie di lunga spina trasparente. La parte attaccata al fondo è rivestita da uno strato di mucillagine, che è viscida al tatto. L’insieme dei ciuffi laterali forma invece un ammasso dalla consistenza ruvida e cotonosa. Se ne conoscono centinaia di specie. Immagine fotografata a 100 ingrandimenti: nel filamento principale i cloroplasti si trovano solo nella parte centrale della cellula, mentre quelli dei ciuffi laterali la occupano interamente. Immagine fotografata a 40 ingrandimenti: ciuffi laterali che si dipartono da quello principale. Immagine fotografata a 250 ingrandimenti: cellule dei ciuffi laterali ben evidenti. ALGHE VERDI A PENNELLO


Scaricare ppt "Università degli Studi di Milano-Bicocca."

Presentazioni simili


Annunci Google