La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI"— Transcript della presentazione:

1 MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI
I servizi nei luoghi di cultura: la carta dei servizi i servizi aggiuntivi le concessioni d’uso

2 I Iuoghi della cultura Il Codice dei Beni culturali e del paesaggio (D. lgs. 22 gennaio 2004 n. 42 come modificato dai D. lgs. 24 marzo 2006 nn.156 e 157, art.101) fornisce le definizioni degli istituti e dei luoghi della cultura: musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali. Tali istituti, se appartenenti a soggetti pubblici (c. 3), “sono destinati ad una fruizione pubblica ed esercitano un servizio pubblico”, se appartenenti a soggetti privati e aperti al pubblico (c.4), insieme alle strutture espositive e di consultazione, “espletano un servizio privato di utilità sociale”

3 I Iuoghi della cultura “Il museo è una struttura permanente che acquisisce,conserva,ordina ed espone beni culturali per finalità di educazione e di studio”; il museo, come immobile, quindi non è di per se stesso un bene culturale per il solo fatto di accogliere una raccolta di beni culturali, tuttavia è una struttura (contenente) diversa dai beni che contiene (contenuto), contraddistinta dalla successione delle azioni di acquisizione, tutela, valorizzazione con funzione di fruizione dei beni. ICOM Il museo è un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. È aperto al pubblico e compie ricerche che riguardano le testimonianze materiali e immateriali* dell’umanità e del suo ambiente; le acquisisce, le conserva, le comunica e, soprattutto, le espone a fini di studio, educazione e diletto.

4 I Iuoghi della cultura “L’area archeologica è un sito caratterizzato dalla presenza di natura fossile o di manufatti o strutture preistorici o di età antica”. - Novità rispetto al precedente testo unico risiede nell’ampliamento ai resti fossili e soprattutto prescinde dalla presenza di edifici o resti di edifici. “Il parco archeologico è un ambito territoriale caratterizzato da importanti evidenze archeologiche e dalla compresenza di valori storici paesaggistici o ambientali, attrezzato come museo all’aperto”. - Sono accomunati i due concetti di parco come bene culturale e parco come bene ambientale in un’unica definizione di "patrimonio culturale" che racchiude in sé la duplice esigenza della conservazione e della pubblica fruizione.

5 I Iuoghi della cultura I musei e le aree archeologiche statali:
Il rapporto tra i musei, le aree e i parchi archeologici e le Soprintendenze: i musei – ufficio La stretta connessione tra i luoghi e gli Istituti, che li hanno in consegna, rende difficile la valutazione degli aspetti gestionali, economici e finanziari.

6 Funzioni e obiettivi Gestione
Il complesso delle attività necessarie al conseguimento dei risultati. La gestione costituisce una delle funzioni che già il D.Lgs. 112/98 vedeva distinte nella materia di beni culturali: tutela, valorizzazione e gestione. Il Decreto definiva la gestione come “ogni attività' diretta, mediante l'organizzazione di risorse umane e materiali, ad assicurare la fruizione dei beni culturali e ambientali, concorrendo al perseguimento delle finalità di tutela e di valorizzazione.”. La gestione è funzionale alla valorizzazione e alla tutela.

7 Funzioni e obiettivi “Codice dei beni culturali e del paesaggio”: Principi generali - Art. 6 Valorizzazione del patrimonio culturale 1. La valorizzazione consiste nell'esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura. Essa comprende anche la promozione ed il sostegno degli interventi di conservazione del patrimonio culturale. 2. La valorizzazione è amata in forme compatibili con la tutela e tali da non pregiudicarne le esigenze. 3. La Repubblica favorisce e sostiene la partecipazione dei soggetti privati, singoli o associati, alla valorizzazione del patrimonio culturale.

8 Funzioni e obiettivi Valorizzazione del patrimonio culturale (Art. 6)
La prima parte del Codice si occupa di definire le Disposizioni Generali, all’interno delle quali vengono definite le funzioni ed enunciati gli ambiti di pertinenza di Valorizzazione e Tutela. Al comma 1, la Valorizzazione viene definita come promozione della conoscenza del Patrimonio Culturale e, al contempo, come garanzia della migliore fruizione del Bene stesso. Con il comma 2 viene ribadita la concorrenza della Valorizzazione alla Tutela, nella misura in cui le sue forme di attuazione devono necessariamente rispettare le esigenze conservative alla base della Tutela stessa. Al comma 3, invece, la Valorizzazione viene indicata come compito congiunto di tutti gli Enti componenti della Repubblica, con la partecipazione dei privati. In tal modo viene accolto il principio di sussidiarietà orizzontale.

9 Funzioni e obiettivi “Codice dei beni culturali e del paesaggio”: Principi generali - Art. 7 Funzioni e compiti in materia di valorizzazione del patrimonio culturale 1. Il presente codice fissa i principi fondamentali in materia di valorizzazione del patrimonio culturale. Nel rispetto di tali principi le regioni esercitano la propria potestà legislativa. 2. Il Ministero, le regioni e gli altri enti pubblici territoriali perseguono il coordinamento, l'armonizzazione e l'integrazione delle attività di valorizzazione dei beni pubblici

10 Funzioni e obiettivi Funzioni e compiti in materia di valorizzazione del patrimonio culturale (Art. 7) Rif. all’art. 117 comma 3 della Costituzione che attribuisce la valorizzazione alle competenze legislative delle regioni Si ribadisce che i principi fondamentali sono fissati dallo Stato ma che la disciplina della valorizzazione è affidata alla competenza legislativa concorrente (regioni). In realtà gli art.102 comma 2 e gli art. 112 comma 2 stabiliscono che le regioni disciplinano le funzioni e le attività di valorizzazione dei beni culturali presenti nei luoghi e negli istituti di cultura non appartenenti allo Stato o dei quali lo Stato abbia trasferito la disponibilità

11 Funzioni e obiettivi Fruizione
Il Codice opera un’apparente scissione tra le attività di fruizione e quelle di valorizzazione. Alla fruizione è dedicato interamente il capo I, alla valorizzazione il capo II. In realtà la fruizione è l’obiettivo della valorizzazione e rappresenta anche il fine ultimo della tutela. Costituisce quindi il fulcro della valorizzazione e della tutela

12 Funzionalità della Gestione
VALORIZZAZIONE TUTELA FRUIZIONE FRUIZIONE GESTIONE

13 Gestione Forme di Gestione (Art. 115) GESTIONE DIRETTA (comma 2)
“…è svolta per mezzo di strutture organizzative interne alle amministrazioni, dotate di adeguata autonomia scientifica, organizzativa, finanziaria e contabile, e provviste di idoneo personale tecnico.” GESTIONE INDIRETTA (comma 3) “…è attuata tramite concessione a terzi delle attività di valorizzazione, anche in forma congiunta e integrata, da parte delle amministrazioni cui i beni appartengono o dei soggetti giuridici costituiti ai sensi dell’Art. 112 comma 5.”

14 I servizi Il servizio è una qualsiasi attività che può essere oggetto di scambio, la cui natura è intangibile e la cui produzione può essere legata o meno ad un bene materiale. Il servizio è caratterizzato dall'immaterialità e dalla contestualità della prestazione e richiede la partecipazione attiva del fruitore : immaterialità: il servizio è intangibile, non può essere quantificato materialmente ed esiste soltanto nel momento in cui viene erogato; contestualità: nel servizio il momento dell’erogazione coincide con quello della sua fruizione. Il servizio si crea nel momento stesso in cui viene erogato quindi fruito dal cliente: non può essere immagazzinato né conservato per un consumo successivo.

15 Il servizio pubblico È un'attività volta al soddisfacimento di interessi essenziali della collettività che è erogata con modalità non autoritativa. Il servizio pubblico non è, però, una pubblica funzione; ad esso può essere autorizzato anche un imprenditore privato, senza che ciò comporti una spoliazione di funzioni pubbliche dell’Amministrazione E’ un’attività gestita o diretta da un pubblico potere al fine di fornire ai privati specifiche prestazioni nel perseguimento di un interesse pubblico e anche riconducibile all’esercizio pubblico di un’attività economica avente carattere imprenditoriale e caratterizzata da un’offerta indifferenziata al pubblico al fine di soddisfare interessi generali e fini sociali.

16 Standard museali (D. M. 10 maggio 2001)
Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei (D. Lgs. n.112/98 art. 150 c. 6) - Gruppo di lavoro (D.M ) regole di gestione e di strumenti di miglioramento dei servizi museali, i criteri e gli standard di gestione sono stati pensati per tutte le realtà museali (musei di proprietà e/o gestiti dagli enti locali o da soggetti privati) L’occasione ha consentito di approfondire e formalizzare un insieme di regole, generalmente applicabili, di "cultura della gestione".

17 Standard museali (D. M. 10 maggio 2001)
Status giuridico dei musei Assetto finanziario (Ambito II) Strutture del museo (Ambito III) Personale (Ambito IV) Sicurezza del museo (Ambito V) Gestione e cura delle collezioni (Ambito VI) Rapporti del museo con il pubblico (Ambito VII) Rapporti con il territorio (Ambito VIII)

18 Standard museali (D. M. 10 maggio 2001)
Accesso al pubblico Condizioni preliminari di accessibilità e fruibilità 1. Orario di apertura 1.1. numero di ore settimanali Comunicazione degli orari al pubblico 2. Modalità di accesso 2.1. Gratuità/costo del biglietto Comunicazione del prezzo del biglietto, delle eventuali agevolazioni e gratuità 3. Accoglienza, servizio informazioni 3.1. Organizzazione di uno sportello/punto per le informazioni Servizio di biglietteria Affissione del regolamento Assistenza a speciali categorie di utenti Ulteriori servizi di accoglienza (guardaroba,servizi igienici, spazi di sosta e di riposo, proiezioni di audiovisivi, qualità ambientale, accompagnamento sonoro

19 Standard museali (D. M. 10 maggio 2001)
Dotazioni fisse e servizi essenziali 1. Strumenti di comunicazione primaria (obbligatori) 1.1. Segnaletica esterna Segnaletica interna (a) pianta di orientamento;b) indicazione dei percorsi in ogni ambiente; c) segnalazione dei servizi) –1.3.Identificazione delle opere 2. Sussidi alla visita pannelli, schede mobili, b) guide brevi, c) catalogo,d) audioguide, e) visite guidate, f) altre forme 3. Servizi speciali per gli utenti 3.1. Servizio educativo Biblioteca e centro di documentazione 3.3.Fototeca Laboratorio Spazi a disposizione di soggetti diversi 4. Servizi accessori 4.1. Parcheggio Negozio Ristorazione Assistenza e intrattenimento prima infanzia

20 Standard museali (D. M. 10 maggio 2001)
Promozione e divulgazione delle attività 1. Organizzazione di visite a tema, conferenze, eventi culturali, mostre 2. Promozione e pubblicità sulle collezioni permanenti e le attività del museo 3. Contatti e partenariato con altre istituzioni culturali in ambito nazionale e internazionale 4. Fidelizzazione del pubblico Valutazione dell'offerta e verifica del gradimento del pubblico 1. Affluenza del pubblico 2. Gradimento da parte del pubblico dei servizi offerti 2.1. Osservazioni e reclami dei visitatori Verifiche periodiche del grado di soddisfazione del pubblico 3. Il pubblico potenziale

21 La qualità dei servizi Codice dei beni culturali e del paesaggio Art. 114 – Livelli di qualità della valorizzazione c. 1 “ Il Ministero, le regioni, e gli altri enti pubblici territoriale fissano i livelli uniformi di qualità della valorizzazione e ne curano l’aggiornamento periodico” Qualità (1) L’insieme delle proprietà, prestazioni e caratteristiche di un prodotto o servizio che conferiscono la capacità di soddisfare esigenze dichiarate o implicite Qualità (2) Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti

22 La qualità dei servizi Criteri generali per l’erogazione di servizi pubblici: eguaglianza, imparzialità, continuità (funzione pubblica) efficienza, efficacia (organizzazioni aziendali) diritto di scelta, partecipazione (esigenze dei cittadini)

23 La qualità dei servizi Gli interventi normativi
Direttiva del Presidente C. M. del 27 gennaio 1994 prevede l’adozione di standard di qualità del servizio e la loro pubblicazione (Carta dei servizi) e imponendo la valutazione della qualità dei servizi stessi mediante la verifica del rispetto degli standard e del grado di soddisfazione degli utenti. Legge 15 marzo 1997, n. 59 prevede la riorganizzazione dei meccanismi di monitoraggio e di valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell’attività svolta dalle pubbliche amministrazioni (art. 11), favorendo ulteriormente l’adozione delle carte dei servizi e l’elaborazione di specifici indicatori di efficacia, efficienza ed economicità D. Lgs. 30 luglio 1999, n.286 prevede la semplificazione delle procedure per la definizione degli standard qualitativi e per l’adozione di Carte dei servizi D. Lgs 7 marzo 2005, n. 82, Capo I – Sezione II fa riferimento alla qualità dei servizi resi e soddisfazione dell’utenza prevedendo una preventiva analisi delle reali esigenze dei cittadini e delle imprese D. L. 112/2008 prevede il miglioramento della qualità dei servizi pubblici con il ricorso a modelli di eccellenza, basati su autovalutazione e miglioramento continuo, in linea con indirizzi europei

24 La qualità dei servizi La valutazione della qualità
Il CAF (Common Assessment Framework) Metodo per introdurre l’autovalutazione nelle pubbliche amministrazioni, con la comparazione delle esperienze. Applica una valutazione numerica (da 0 a 100) alle attività e ai risultati di un’organizzazione.

25 La qualità dei servizi La certificazione di qualità
valutazione di un ente certificatore che garantisce il controllo del processo produttivo e la sua efficacia, ma non la sua efficienza. La certificazione più diffusa è ISO 9001, eccezionalmente applicata alle strutture pubbliche

26 La Carta dei servizi La Carta della qualità dei servizi
È uno strumento di garanzia e tutela dei cittadini-utenti dei servizi pubblici Costituisce un “patto” tra il soggetto erogatore di servizi pubblici e il cittadino utente che prevede: - la definizione di standard di qualità - la verifica del rispetto degli standard, attraverso sistemi di monitoraggio - gli effetti prodotti in termini di miglioramento della qualità e di tutela degli utenti (gestione dei reclami)

27 La carta dei servizi La competenza è del Ministero dello sviluppo economico Con contributo delle maggiori associazioni dei consumatori (ADICONSUM, ADOC, CITTADINANZATTIVA, CONFCONSUMATORI, MOVIMENTO CONSUMATORI) Dalla carta dei servizi alla carta della qualità – proposte per migliorare la tutela del consumatore-utente attraverso le carte dei servizi

28 La carta della qualità dei servizi
Il Ministero ha elaborato un modello di carta della qualità dei servizi con un criterio di - Omogeneità dell’impostazione ma con - Pluralità di carte: ogni struttura definisce la propria Carta, elaborando specifici contenuti - Dinamicità : adeguamenti periodici

29 La carta della qualità dei servizi
L’adozione della carta comporta: il coinvolgimento di tutto il personale della struttura per una piena adesione agli impegni assunti la possibilità di incentivi, attraverso progetti locali; l’attivazione di un sistema di monitoraggio in sede locale e nazionale la definizione di un referente per la qualità si inserisce in programmi di: di valutazione della qualità delle attività e dei risultati rispetto agli obiettivi prefissati; di attenzione costante alle esigenze dell’utenza, da rilevare con indagini periodiche

30 La carta della qualità dei servizi
La struttura Presentazione Descrizione della struttura Impegni e standard di qualità Tutela e partecipazione Reclami, proposte e suggerimenti Comunicazione

31 Fattore / indicatore di qualità Standard di riferimento
Impegni dell’Istituto e informazioni utili Accesso Regolarità e continuità Orario di apertura Minimo di 6 ore Indicare orario di apertura Giorni di apertura Tutti i giorni ad eccezione dei seguenti giorni di chiusura: non più di un giorno settimanale feriale giorni considerati festivi (D.M ° gennaio, 1° maggio, 25 dicembre) Indicare l’eventuale giorno di chiusura ed i giorni annui già stabiliti Attesa per l’acquisto del biglietto: in sede su prenotazione Tempi massimi di attesa: sedi con visitatori annui> : 120’ sedi con visitatori annui> : 60 sedi con visitatori annui< : 30’ Tempi massimi di attesa per classi di sedi: sedi con visitatori annui> : 30’ sedi con visitatori annui> : 20’ sedi con visitatori annui< :15’ Obbligo di comunicare tempestivamente il maggior tempo di attesa nei casi di eccezionale affluenza Specificare i minuti massimi di attesa Specificare le modalità per la prenotazione Specificare modalità di comunicazione (cartelli, display….)

32 Fattore / indicatore di qualità Standard di riferimento
Impegni dell’Istituto e informazioni utili Accesso Accoglienza Informazione e orientamento: esistenza di un punto informativo SI Specificare la localizzazione (possibilmente in prossimità dell’ingresso vicino alla biglietteria) disponibilità di materiale informativo gratuito SI / NO Ove esistente, indicare la tipologia del materiale e ove risulta reperibile disponibilità di informazioni on line sui servizi Ove esistente uno specifico sito, indicare l’indirizzo web Ove non esistente, indicare l’indirizzo web del Ministero presenza di segnaletica Indicare l’esistenza di mappe di orientamento, segnali sui percorsi e i servizi,ecc Accesso facilitato per persone con disabilità Indicare % di sale/spazi/servizi accessibili direttamente o specificare attrezzature/strumenti di ausilio disponibili / personale dedicato

33 Fattore / indicatore di qualità Standard di riferimento
Impegni dell’Istituto e informazioni utili Accesso Fruizione Ampiezza Disponibilità del materiale fruibile: - sale aperte alla fruizione Non meno del 50% delle sale aperte rispetto al totale Obbligo di comunicare l’eventuale chiusura di sale presso il ”punto informativo” e la biglietteria Indicare la % e il numero delle sale aperte Specificare quali sale/collezioni/opere sono comunque visitabili - spazi dedicati alla fruizione Non meno del 50% dei mq allestiti/fruibili sul totale Indicare la % dei mq allestiti/fruibili sul totale Specificare quali spazi sono comunque visitabili Rapidità della fruizione: - attesa per l’accesso alla visita per gruppi Tempi massimi di attesa; 30’ Specificare il tempo massimo di attesa - attesa per l’accesso alla visita per scuole - attesa per l’accesso per altre categorie

34 Efficacia della mediazione
Disponibilità di strumenti per la conoscenza e il godimento dei beni - pannelli e/o schede mobili SI SI/NO negli spazi aperti Indicare per ciascuna tipologia % delle sale/spazi ove presenti - guide brevi SI / NO Specificare se a pagamento - catalogo generale - audioguide - visite didattiche Specificare modalità (su prenotazione o ad orari fissi) ed eventuale strumenti audio di supporto - strumenti multimediali Se presenti specificare quali -strumenti on line Assistenza qualificata per categorie svantaggiate: in via continuativa SI / NO Ove esistente, specificare orario su richiesta quando non presente in via continuativa. Ove esistente, specificare modalità Disponibilità di strumenti specifici per disabilità sensoriali, cognitive esistenza di strumenti e sussidi specifici esistenza di percorsi specifici Ove presenti, specificare tipologia e caratteristiche (sussidi audiovisivi, mappe tattili, etc.) Ove presenti, specificare quali

35 Educazione e didattica
Regolarità e continuità Orario per informazioni e assistenza con personale qualificato Minimo di 6 ore Indicare orario di apertura Specificare se disponibile presso il Museo Orario per la consultazione della documentazione per la didattica Non meno del 50% dell’orario di apertura Indicare orario e sede, se diversa dal Museo Ampiezza Iniziative: Ove esistenti, specificare tipologia, numero iniziative programmate, modalità per l’utilizzo (riferimenti per la prenotazione), presenza di soggetti erogatori esterni, ecc. visite e percorsi tematici SI / NO - laboratori artistici e di animazione - corsi di formazione per docenti scolastici - corsi di formazione per operatori didattici - progetti speciali in convenzione con le scuole altre iniziative Evidenza Interventi di diffusione mirata delle iniziative SI in presenza di iniziative Specificare frequenza, modalità e canali di comunicazione

36 Documentazione sui beni conservati
Regolarità e continuità Orario per la consultazione Non meno del 50% dell’orario di apertura Indicare orario e sede, se diversa dal Museo/area archeologica/complesso monumentale Ampiezza Disponibilità di: Indicare modalità di consultazione, l’eventuale disponibilità on line e la riproducibilità - schede di catalogo SI Non meno del 60% del patrimonio - schede di restauro SI / NO - schede di movimentazione - archivio fotografico 100% del patrimonio del Museo - archivio multimediale (sonoro, audiovisivo) …..% del patrimonio del Museo - pubblicazioni

37 MODULO DI RECLAMO (SI PREGA DI COMPILARE IN STAMPATELLO)
RECLAMO PRESENTATO DA: COGNOME______________________________________________________________ NOME__________________________________________________________________ NATO/A A_______________________________PROV.__________IL_______________ RESIDENTE A ____ _______________________________________PROV.__________ VIA_____________________________________________________________________ CAP______________TELEFONO______________________FAX___________________ OGGETTO DEL RECLAMO ________________________________________________________________________ MOTIVO DEL RECLAMO: RICHIESTE DI MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI Si informa, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30/06/2003 n° 196, che i dati personali verranno trattati e utilizzati esclusivamente al fine di dare risposta al presente reclamo e per fornire informazioni relative a eventi culturali organizzati da questo Istituto. DATA___________________ FIRMA___________________ Al presente reclamo verrà data risposta entro 30 giorni

38 I Servizi Aggiuntivi Servizi Aggiuntivi (art.117)
Rientrano tra i servizi di cui al comma 1: a) il servizio editoriale e di vendita riguardante i cataloghi e i sussidi catalografici, audiovisivi e informatici, ogni altro materiale informativo, e le riproduzioni di beni culturali; b) i servizi riguardanti beni librari e archivistici per la fornitura di riproduzioni e il recapito del prestito bibliotecario; c) la gestione di raccolte discografiche, di diapoteche e biblioteche museali; d) la gestione dei punti vendita e l'utilizzazione commerciale delle riproduzioni dei beni; e) i servizi di accoglienza, ivi inclusi quelli di assistenza e di intrattenimento per l'infanzia, i servizi di informazione, di guida e assistenza didattica, i centri di incontro; f) i servizi di caffetteria, di ristorazione, di guardaroba; g) l'organizzazione di mostre e manifestazioni culturali, nonché di iniziative promozionali.

39 I Servizi Aggiuntivi Art. 117 Comma 3. I servizi di cui al comma 1 possono essere gestiti in forma integrata con i servizi di pulizia, di vigilanza e di biglietteria. L’affidamento dei servizi c.d. aggiuntivi e di quelli che si possono definire essenziali costituisce l’esternalizzazione della gestione (global service)

40 I Servizi Aggiuntivi I servizi aggiuntivi sono strumentali ad una migliore fruizione e ad un più ampia valorizzazione. La decisione di esternalizzare i servizi è affidata ad una valutazione comparativa che abbia come parametri i livelli di economicità ed efficacia rispetto agli obiettivi. La norma non vincola la scelta orientandola obbligatoriamente a tutti i servizi nel loro complesso. Possono sussistere servizi gestiti in modo diretto ed altri in modo indiretto. Il vantaggio di affidare congiuntamente tutti i servizi che si intende esternalizzare risiede nel governare più facilmente la concessione, semplificando i rapporti contrattuali, concentrando le responsabilità ed evitando eventuali conflittualità nelle dinamiche

41 I Servizi Aggiuntivi Il Dlgs 29 gennaio 2008
Indica le modalità di affidamento dei servizi in forma integrata. L’integrazione è riferita sia ai servizi sia ai luoghi della cultura statali Un più ampio progetto mira all’integrazione dei servizi anche dei musei e degli istituti non statali (quali Regioni, Province, Comuni, Enti Ecclesiastici e istituti privati) L’integrazione può contribuire allo sviluppo di attività economicamente valide al fine di favorire la partecipazione di un crescente numero di imprese creando un mercato concorrenziale.

42 I Servizi Aggiuntivi SERVIZIO EDITORIALE
“a) il servizio editoriale e di vendita riguardante i cataloghi e i sussidi catalografici, audiovisivi e informatici, ogni altro materiale informativo, e le riproduzioni di beni culturali;” Si occupa di realizzare gli strumenti informativi a stampa e su supporto informatico. Realizza inoltre le riproduzioni dei beni culturali. Si occupa anche della vendita degli stessi prodotti realizzati. La diffusione della vendita contribuisce alla promozione e del museo che li produce. La scelta dei prodotti editoriali e i loro contenuti sono solitamente prerogativa del Museo, che fornisce testi ed immagini.

43 I Servizi Aggiuntivi PUNTI VENDITA
“d) la gestione dei punti vendita e l'utilizzazione commerciale delle riproduzioni dei beni;” Si fa riferimento alla gestione delle librerie museali o di qualsiasi altro spazio adibito alla vendita di riproduzioni. Solitamente è riservata al Museo l’approvazione dei titoli e degli oggetti posti in vendita

44 I Servizi Aggiuntivi ACCOGLIENZA
“e) i servizi di accoglienza, ivi inclusi quelli di assistenza e di intrattenimento per l'infanzia, i servizi di informazione, di guida e assistenza didattica, i centri di incontro;” I servizi di accoglienza mettono in comunicazione il visitatore con la struttura museale. Comprendono l’assistenza alla visita e alla fruizione museale (visite guidate, audioguide, videoguide) per le diverse tipologie di visitatori. Possono offrire anche programmi didattici destinati alle scuole. Tale tipo di servizio non coincide con il Servizio Educativo. L’art 119 -Diffusione della conoscenza del patrimonio culturale nelle scuole- prevede la possibilità di stipulare accordi con le scuole per la elaborazione di progetti didattici rivolti agli studenti e alla formazione e all’aggiornamento dei docenti.

45 I Servizi Aggiuntivi MOSTRE E MANIFESTAZIONI CULTURALI
g) l'organizzazione di mostre e manifestazioni culturali, nonché di iniziative promozionali. Si tratta di iniziative a carattere istituzionale che contribuiscono alla promozione culturale. Sono speso organizzate all’interno di sedi museali, anche per incrementare la conoscenza dei beni esposti permanentemente Sono offerte al pubblico previo pagamento di un autonomo biglietto o con l’applicazione di un supplemento al biglietto ordinario del museo, autorizzato a fronte di un incremento della fruizione.

46 I Servizi Aggiuntivi PUNTI DI RISTORO
“f) i servizi di caffetteria, di ristorazione, di guardaroba;” Hanno lo scopo di rendere più piacevole la permanenza all’interno del museo e possono contribuire alla soddisfazione dei fruitori. Il DM 29 gennaio 2008 prevede una autonoma distinzione del servizio di guardaroba e di deposito. Questo servizio è tra quelli che possono essere ritenuti essenziali, poiché necessari anche per la tutela dei beni culturali

47 Le concessioni d’uso Uso individuale dei beni culturali (Sezione II)
Art.106 Comma 1: lo Stato, le Regioni e gli altri enti pubblici possono concedere l’uso dei beni che abbiano in consegna, per finalità compatibili con la loro destinazione culturale, a singoli richiedenti Rientrano nella tipologia delle concessioni a privati - le riproduzioni dei beni culturali escluse di regola le riproduzioni a calco ( cfr. D.M. 20 aprile 2005) (elemento di novità rispetto al Testo Unico 490/1999 ed alla circolare n. 133 del ) - l’uso occasionale di spazi Il rilascio delle concessione prevede generalmente il pagamento di una canone che viene fissato dal Soprintendente

48 Le concessioni d’uso Uso individuale di beni culturali
Art. 108 fissa i parametri secondo i quali il canone deve essere determinato, in particolare deve essere valutato: -Il carattere delle attività cui si riferiscono le concessioni d’uso -I mezzi e le modalità di esecuzione delle riproduzione -l’uso e la destinazione delle riproduzioni, nonché dei benefici economici che ne derivano al richiedente -Il tipo ed il tempo di utilizzazione degli spazi e dei beni Ai canoni devono essere aggiunte anche le spese sostenute dall’Amministrazione concedente

49 Le concessioni d’uso Le riproduzioni di beni culturali
Le riproduzioni fotografiche e video dei beni culturali sono esenti da canoni se eseguite per uso personale o per motivi di studio o per finalità di valorizzazione da parte di soggetti pubblici. Le riprese devono essere in ogni caso preventivamente autorizzate in quanto anche se concesse a titolo gratuito, sono soggette (art. 109) all’obbligo della consegna del doppio originale di ogni ripresa. Inoltre sono subordinate ad eventuali esigenze di tutela dei beni. Le riprese per la riproduzione di beni culturali, destinate ad usi diversi da quelli sopra citati, quali ad es. pubblicazioni a stampa, in web, su supporto informatico o passaggi televisivi, eseguite con mezzi professionali devono essere eseguite in orario da concordare, preferibilmente in orario di chiusura.

50 Le concessioni d’uso Le riproduzioni di beni culturali
Gli archivi fotografici degli istituti possono fornire riproduzioni fotografiche su richiesta. Il Servizio fotoriproduzione è uno dei servizi c.d. di “back office” essenziali in ogni luogo della cultura. Solitamente è aperto al pubblico in orari stabiliti e gestisce anche la corrispondenza relativa al servizio. Per motivi di organizzazione spesso rilascia anche le autorizzazioni per la realizzazione delle riprese e gestisce il rilascio delle concessioni dei diritti di riproduzione.

51 Le concessioni d’uso

52 Le concessioni d’uso ORGANIZZAZIONE DELLA FOTOTECA
CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO FOTOGRAFICO GESTIONE DEL SERVIZIO DI FOTORIPRODUZIONE FRUIZIONE PER DIVERSE TIPOLOGIE DI PUBBLICO

53 Le concessioni d’uso

54 Le concessioni d’uso

55 Le concessioni d’uso

56 Le concessioni d’uso

57 Le concessioni d’uso

58 Le concessioni d’uso

59 Le concessioni d’uso L’uso di spazi
L’uso di spazi è concesso solitamente per le manifestazioni, che risultano elencate nel titolo VII del D.M ed in particolare: Conferenze Convegni e concerti Spettacoli e riprese telecinematografiche Ricevimenti A questi si possono aggiungere in alcuni casi le esposizioni e le mostre.


Scaricare ppt "MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI"

Presentazioni simili


Annunci Google