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UNA RETE NAZIONALE PER LEMERSIONE: IL SISTEMA COMITATO-COMMISSIONI- TUTORI (articolo 78 della legge n. 448) ____________________________________________________.

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Presentazione sul tema: "UNA RETE NAZIONALE PER LEMERSIONE: IL SISTEMA COMITATO-COMMISSIONI- TUTORI (articolo 78 della legge n. 448) ____________________________________________________."— Transcript della presentazione:

1 UNA RETE NAZIONALE PER LEMERSIONE: IL SISTEMA COMITATO-COMMISSIONI- TUTORI (articolo 78 della legge n. 448) ____________________________________________________ Tratto da un elaborato di Marco Marchese, Esperto del Comitato nazionale per lemersione del lavoro non regolare). Per ulteriori approfondimenti: www.emersionelavorononregolare.it

2 IL COMITATO NAZIONALE PER LEMERSIONE DEL LAVORO NON REGOLARE Istituzione E istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e lavora di concerto con il Ministero del Welfare su delega del Primo Ministro (articolo 78 della legge n.448). Attualmente, è in corso di trasferimento presso il Ministero del Welfare. Attività: area esterna monitoraggio e la valutazione delle politiche per lemersione intraprese dal governo continua ricerca del dialogo con sindacati, associazioni imprenditoriali ed enti locali (es. task-force per lemersione in alcuni settori ad alta incidenza di lavoro non regolare – edilizia, autoriparatori, agricoltura, commercio ecc.) promozione della collaborazione tra più organi pubblici di governo (accordi siglati con ICE, ISTAT, ecc)

3 Attività: area interna sostegno al lavoro dei Tutori di emersione e delle Commissioni provinciali e regionali per lemersione principio europeo della sussidiarietà attiva: i due livelli centrale e locale interagiscono con il comune obiettivo di ridurre la quota di lavoro irregolare. IL COMITATO NAZIONALE PER LEMERSIONE DEL LAVORO NON REGOLARE

4 LE COMMISSIONI REGIONALI E PROVINCIALI PER LEMERSIONE Istituzione e organizzazione istituite dalle Regioni/Province, con sede presso le locali Camere di Commercio presiedute da un rappresentante nominato dalla Regione/Provincia composte dalle associazioni più rappresentative dei lavoratori e dei datori di lavoro, dallUniversità, dagli organi ispettivi, dalla Camera di Commercio agiscono sotto la supervisione del Comitato nazionale e con il supporto quotidiano dei tutori coinvolgono in maniera diretta gli enti locali nel problema dellemersione.

5 LE COMMISSIONI REGIONALI E PROVINCIALI PER LEMERSIONE Compiti analisi delleconomia sommersa e del lavoro irregolare su scala locale formulazione di politiche in grado di promuovere lemersione e lo sviluppo locale

6 I TUTORI PER LEMERSIONE Si tratta generalmente di un professionista con un background universitario o lavorativo di carattere socioeconomico che instaura con il governo un rapporto contrattuale di collaborazione (cioè, non diviene un dipendente statale) il tutore lavora a stretto contatto con un territorio (generalmente, una provincia) che conosce profondamente per averlo studiato o per averci a lungo vissuto non ricopre incarichi di rilievo allinterno di organizzazioni di parte (ad es., partiti o sindacati), cosicché è sempre essere messo nella condizione di anteporre linteresse pubblico a qualsiasi interesse particolare (neutralità)

7 I TUTORI PER LEMERSIONE Questelevato livello di neutralità è garantito anche dal network di cui il tutore è parte, poiché il presidente del Comitato verifica continuamente che la sua azione non sia mossa da nessun altro interesse se non quello generale il tutor riceve uninvestitura che discende direttamente dalla Presidenza del Consiglio e che rende il suo lavoro certamente più agevole doppia legittimazione: una legittimazione nazionale proveniente dal prestigioso imprimatur della Presidenza del Consiglio; una legittimazione locale fondata sul riconoscimento del tutor come interlocutore valido e neutrale dalle controparti territoriali. (principio della sussidiarietà) ricerca delle controparti locali – siano essi imprenditori, associazioni o enti pubblici – laddove esse operano ed agiscono, piuttosto che aspettare che queste vengano da lui (animazione istituzionale).

8 Principali attività e risultati a livello nazionale Collaborazione tra Comitato e ICE (Istituto per il commercio estero): mira ad incentivare lexport delle aziende del Mezzogiorno di Italia Collaborazione tra Comitato–Ministero del Welfare– ISTAT: intende lavorare sullaffinamento dei dati INAIL ai fini della misurazione del lavoro regolare Collaborazione tra Comitato–ISFOL: punta ad indagare lefficacia/efficienza di alcune politiche attive del lavoro nel Sud Italia Collaborazione tra Comitato–Italialavoro: si pone lobiettivo di rafforzare lefficacia di tutti gli enti che si dedicano allemersione del lavoro non regolare.

9 Coinvolgimento delle parti sociali in tavoli tesi ad affrontare il sommerso nelle sue diverse tipologie settoriali Attività di ricerca sulle politiche per lemersione ed i sistemi di produzione locale, anche in collaborazione con istituti di livello internazionale come il Massachusetts Institute of Technology (MIT) e il Lee Iacocca Institute della Lehigh University di Bethlehem (Pennsylvania) Continuo monitoraggio e valutazione delle politiche di contrasto al sommerso e di induzione allemersione tramite relazioni trimestrali. Promozione di queste stesse politiche in tutto il paese Valutazione delloperato delle commissioni locali e dei tutori. Principali attività e risultati a livello nazionale

10 Collaborazione con gli enti ispettivi del lavoro per un coordinamento tra azioni di induzione e di repressione in materia di emersione (progetto pilota a Bari) Servizi di consulenza aziendale porta a porta per la regolazione delle violazioni in materia di sicurezza, ambiente, contratti, ecc. (Napoli, Puglia, Abruzzo, Calabria, ecc.) Promozione di consorzi di imprese in sistemi di produzione del Mezzogiorno caratterizzati da buone prospettive di crescita, ma afflitti dalla diffusa presenza di lavoro nero (Campania, Sicilia, ecc.). Principali attività e risultati a livello locale

11 Sostegno alla creazione di scuole post-laurea (collegate allo Lee Iacocca Institute) che intendono dar vita ad agenti di sviluppo locale e ad una classe imprenditoriale con una differente forma mentis rispetto a quella tradizionale meridionale (Calabria e Campania) Partecipazione alla programmazione economica regionale con lo scopo di inserire lemersione tra i principali obiettivi da raggiungere (Sicilia, Calabria, Puglia, Abruzzo e Sardegna). Principali attività e risultati a livello locale _______________________________________________________ Tratto da un elaborato di Marco Marchese, Esperto del Comitato nazionale per lemersione del lavoro non regolare). Per ulteriori approfondimenti: www.emersionelavorononregolare.it

12 Regione Puglia MICRO-PROGETTI SPERIMENTALI DI EMERSIONE E SVILUPPO Programma TIMONE 2003-2004

13 Il percorso complessivo avviato La realizzazione dei micro-progetti sperimentali è stata promossa e coordinata dal C.E.S.L. – Centro Emersione e Sviluppo Locale. Istituito dalla Commissione per lemersione quale suo organo operativo, il C.E.S.L. risponde ad unesigenza di creare sul territorio una struttura visibile capace di approfondire la conoscenza delleconomia sommersa, di stimolare lemersione di imprese e lavoratori e di accompagnare i percorsi di sviluppo così attivati.

14 Il percorso complessivo avviato In un arco di tempo a disposizione previsto di circa 7 mesi (da settembre 2003 a marzo 2004), il C.E.S.L. ha avviato un ciclo animazione-ricerca-progettazione- azione che ha portato a : individuare specifici bisogni di emersione e sviluppo localizzati sul territorio provinciale maturare un rapporto di fiducia con le imprese ed approfondire la conoscenza dei loro bisogni di sviluppo ed emersione costruire una rete di animatori ed esperti già operanti nelle associazioni sindacali facenti parte della Commissione provinciale per lemersione

15 Il percorso complessivo avviato Allinterno del Programma TIMONE 2003-2004 il C.E.S.L. ha maturato un percorso di lavoro che può essere suddiviso nelle seguenti fasi: 1.Ascolto degli attori del territorio 2.Ricerca e catalogazione di incentivi pubblici 3.Micro-progettazione territoriale 4.Animazione delle imprese

16 Il percorso complessivo avviato Fase 1. L ascolto degli attori del territorio (Settembre-Ottobre 2003) Cinque Comuni capo-fila hanno sottoscritto un Protocollo dintesa con la Commissione provinciale per lemersione del lavoro non regolare: Maglie, Casarano, Tricase, Taviano, Leverano. Gli agenti di emersione e sviluppo del Cesl hanno realizzato un capillare lavoro di animazione territoriale rivolta ad amministratori ed operatori delle Amministrazione comunali, ai Cpi e ad altri testimoni privilegiati locali residenti nei Comuni partner della Commissione

17 Il percorso complessivo avviato Fase 1. L ascolto degli attori del territorio (Settembre-Ottobre 2003) Colloqui con alcuni testimoni privilegiati (Comuni, Centri per limpiego, consulenti) sul territorio provinciale per: far partecipare gli attori locali al lavoro di individuazione delle priorità e nella progettazione degli interventi estrapolare alcune possibili piste di micro- progettazione locale da proporre alla Commissione provinciale per lemersione iniziare a farsi segnalare alcune imprese locali da contattare direttamente

18 Il percorso complessivo avviato Fase 1. L ascolto degli attori del territorio (Settembre-Ottobre 2003) Percorsi di lavoro sul TAC emersi dalle interviste (1): Avvio di studi di mercato volti ad individuare prodotti/fasi lavorative di qualità medio-alta che sarebbe più conveniente produrre e commercializzare Promozione di nuove imprese di produzione di beni e servizi intermedi in una logica di arricchimento delle filiere merceologiche Promozione di consorzi di export e commercializzazione

19 Il percorso complessivo avviato Fase 1. L ascolto degli attori del territorio (Settembre-Ottobre 2003) Percorsi di lavoro sul TAC emersi dalle interviste (2): Creazione e rafforzamento di consorzi per la riduzione dei costi di produzione (consorzi per lacquisto di materie prime, consorzi fidi per il credito, convenzioni per labbattimento dei costi di trasporto, …) Iniziative formative volte ad accrescere le funzioni manageriali delle piccole imprese Approfondimento delle situazioni di crisi aziendale (check-up) Scambi di know how con altri sistemi produttivi calzaturieri (a livello nazionale ed internazionale)

20 Il percorso complessivo avviato Fase 1. L ascolto degli attori del territorio (Settembre-Ottobre 2003) I Comuni in cui le problematiche del TAC sono state maggiormente evidenziate sono Nardò, Galatina, Tricase, Poggiardo, Casarano Alcuni esempi: Galatina e Casarano : gli eccessivi costi di produzione giustificano il ricorso al lavoro non regolare (necessità); difficoltà nel reperire manodopera qualificata; strategie delle aziende committenti mirate ad innescare un concorrenza al ribasso tra le aziende faconiste Tricase e Poggiardo : poca chiarezza sulla chiusura di numerose aziende a facon nel TAC (ipotesi di fenomeni di immersione); sollecitazione a promuovere consorzi e marchi di produzione

21 Il percorso complessivo avviato Fase 1. L ascolto degli attori del territorio (Settembre-Ottobre 2003) Forme di irregolarità: prevalenza dellirregolarità parziale e dellintreccio tra regolarità e irregolarità allinterno della medesima unità produttiva; marginalità dei casi di nero totale Forme di irregolarità segnalate (1): Versamento di stipendi inferiori a quelli registrati in busta paga Corresponsione tramite assegno dellimporto mensile pieno seguito dalla restituzione di parte della cifra in contanti da parte del dipendente Indicazione sulla busta paga di un numero di giornate inferiori a quelle effettivamente svolte

22 Il percorso complessivo avviato Fase 1. L ascolto degli attori del territorio (Settembre-Ottobre 2003) Forme di irregolarità segnalate (2): Indicazione di un rapporto di lavoro part-time al posto del lavoro a tempo pieno effettivo Indicazione di un contratto di collaborazione co.e co. al posto di un lavoro a tempo pieno effettivo Richieste al lavoratore irregolare da parte del datore di lavoro di versare nelle casse aziendali gli assegni familiari

23 Il percorso complessivo avviato Fase 2. Ricerca e catalogazione degli incentivi (Ottobre 2003) Dopo la fase di ascolto del territorio e in attesa che la Commissione provinciale esprimesse una decisione sulle priorità dintervento, il gruppo di lavoro del C.E.S.L. ha svolto una catalogazione degli incentivi alle imprese, le agevolazioni per loccupazione e le tipologie di contratti di lavoro. (catalogazione aggiornata a Novembre 2003)

24 Il percorso complessivo avviato Fase 3. Micro-progettazione territoriale (Novembre-Dicembre 2003) I micro-progetti sono qualificati come sperimentali in quanto intendono esplorare gli effetti di interventi di piccola portata su bisogni delimitati di specifici settori/comparti produttivi La definizione e attuazione dei progetti è stata direttamente affidata agli organismi sindacali e alle istituzioni facenti parte della Commissione provinciale per lemersione Il gruppo di lavoro attivo nel C.E.S.L. ha svolto un ruolo di supporto tecnico-operativo sia per lelaborazione dei micro- progetti sia per la loro realizzazione.

25 Ente responsabile Micro-progettoComuni interessati Risorse () CNA, UPA Sicurezza e sviluppo nel florovivaismo Leverano e Taviano 6.000,00 UPA, CNA Lo sviluppo del lavoro nel settore agro-alimentare Casarano, Taviano 6.000,00 UIL, CISL, Assindustria e Api Innovazione e flessibilità nel Tessile-Abbigliamento- Calzaturiero Casarano e Tricase 9.000,00 Confartigia- nato e API Procedure sperimentali agevolate di iscrizione allAlbo degli Artigiani: autoriparatori e impiantisti Maglie, Tricase 9.000,00 U.P.A. Lavoro irregolare degli immigrati in agricoltura Leverano3.000,00 U.P.A. La rimonda dellolivo in provincia di Lecce Maglie3.000,00 C.E.S.L. Certificazione etico-sociale nel settore turistico Territorio provinciale 3.000,00 Fase3. Micro-progettazione territoriale (Novembre-Dicembre 2003)

26 Il percorso complessivo avviato Fase 3. Micro-progettazione territoriale (Novembre-Dicembre 2003) Micro-progetto: Innovazione e flessibilità nel tessile- abbigliamento-calzaturiero Obiettivi e finalità (1) : Realizzare due incontri di informazione, sensibilizzazione e formazione intensiva volti ad offrire alle PMI del T.A.C. gli strumenti per una reale riqualificazione del settore Enti responsabili: Assindustria, Cisl, Uil, Api Principali Comuni interessati: Casarano, Tricase

27 Il percorso complessivo avviato Fase 3. Micro-progettazione territoriale (Novembre-Dicembre 2003) Obiettivi e finalità (2) : Affrontare, durante i due incontri, argomenti che riguardano sia linnovazione (tecnologica, organizzativa, dei prodotti, ecc) sia la flessibilità nellorganizzazione delle risorse umane Innovazione e flessibilità saranno considerate le due possibili strategie, infatti, per far fronte allandamento incostante di questo settore, laddove i periodi di intensa attività si alternano a periodi di stasi

28 Il percorso complessivo avviato Fase 3. Micro-progettazione territoriale (Novembre-Dicembre 2003) Obiettivi e finalità (3) : Tra gli strumenti dellinnovazione rientrano quelli utili a stimolare la fioritura di nuove idee, nuove tecniche e tecnologie, e quelli atti a favorire lapplicazione di tecnologie emergenti e le nuove specializzazioni, le strategie di rete e di collaborazione, gli strumenti di gestione dei processi aziendali (soprattutto per la parte finanziaria) Tra gli strumenti della flessibilità verranno trattati quelli previsti dalla recente riforma del mercato del lavoro (Riforma Biagi), con riferimento ai nuovi tipi contrattuali a cui è possibile ricorrere

29 Il percorso complessivo avviato Fase 4. Lanimazione delle imprese (gennaio-marzo 2004) A partire da gennaio, un gruppo di 11 animatori ha avviato una serie di colloqui con le imprese volti ad analizzare i bisogni e definire i fabbisogni di supporto, aggiornamento e formazione. Nel mese di marzo, per ciascun micro-progetto saranno realizzati uno o due seminari di formazione intensiva volti ad approfondire insieme alle imprese i loro bisogni di emersione e sviluppo e ad avviare un percorso di supporto e assistenza

30 Il percorso complessivo avviato Fase 4. Lanimazione delle imprese (gennaio-marzo 2004) Obiettivi Allacciare un primo rapporto di fiducia e collaborazione con gli imprenditori, base indispensabile perché questi ultimi raccontassero la loro esperienze e la loro personale consapevolezza dei problemi e dei bisogni vissuti. Un primo passo in questa direzione è stato quello di raccogliere direttamente la voce degli imprenditori circa i bisogni vissuti e le prospettive di soluzione intraviste. Orientare lelaborazione e attuazione delle politiche con effetti diretti e indiretti di emersione delleconomia non regolare (sviluppo locale, occupazione, formazione di imprenditori e lavoratori, attività di prevenzione degli organi di vigilanza, politiche sociali e culturali).

31 Il percorso complessivo avviato Fase 4. Lanimazione delle imprese (gennaio-marzo 2004) Metodo Colloqui in profondità con alcune imprese individuate come destinatarie dei micro-progetti, orientati da un questionario aperto suddiviso per aree tematiche nellottica di un percorso di apprendimento che non finiva una volta strutturato inizialmente il questionario Attraverso la collaborazione dei Comuni partner, dei Centri per limpiego e di alcuni consulenti del lavoro, è stato possibile inseririsi nella trama di legami di conoscenza e fiducia già esistente sul territorio La flessibilità del colloquio è stata importante al fine di superare le eventuali resistenze degli imprenditori, stimolarli ad aprirsi ed a parlare della loro esperienza

32 Micro-progetto Seminari (uno per comune) Imprese nei colloqui individuali Imprese nei seminari Sicurezza e sviluppo nel florovivaismo Leverano, Taviano 35 Innovazione e flessibilità nel Tessile-Abbigliamento- Calzaturiero Casarano, Tricase5024 Procedure sperimentali agevolate di iscrizione allAlbo degli Artigiani: Maglie, Tricase555 Lo sviluppo del lavoro nel settore agro-alimentare Casarano, Taviano2455 Certificazione etico-sociale nel settore turistico (seminari non previsti) 15(seminari non previsti) Lavoro irregolare degli immigrati in agricoltura Leverano1118 La rimonda dellolivo in provincia di Lecce Maglie916 TOTALI200153

33 Innovazione e flessibilità nel Tessile-Abbigliamento- Calzaturiero Nel corso dei colloqui si sono toccate le seguenti aree tematiche: La storia dellimpresa e il sapere dellimprenditore Rapporti con gli altri imprenditori Rapporto con le istituzioni e con lambiente sociale Processi produttivi Rapporto con i mercati e commercializzazione Strategie di marketing Risorse umane e organizzazione Stato di salute economico-finanziaria Utilizzo di incentivi per limpresa e i lavoratori Il campione oggetto di analisi si compone di 50 aziende localizzate prevalentemente nelle aree di Casarano e Tricase. Di queste 31 appartengono al settore abbigliamento, 4 a quello tessile e 15 al calzaturiero.

34 Innovazione e flessibilità nel Tessile-Abbigliamento- Calzaturiero La storia dellimpresa e il sapere dellimprenditore(1) Nella maggior parte dei casi, le aziende hanno una storia superiore al decennio. Si è trattato, quindi, con aziende di una certa esperienza maturata nel settore. Il 30% degli interlocutori ha affermato che si è verificato un passaggio dalla posizione di dipendenti presso aziende di un settore produttivo uguale o simile a soci o imprenditori, a cui si aggiunge un 4% che, dopo aver lavorato a domicilio, ha poi avviato lattività; nel 24% dei casi si è verificato un passaggio generazionale nella gestione aziendale; infine, il 26% ha affermato di aver avviato lattività imprenditoriale per imitazione dellattività altrui.

35 Innovazione e flessibilità nel Tessile-Abbigliamento- Calzaturiero La storia dellimpresa e il sapere dellimprenditore(2) Problemi comuni: di carattere economico-finanziario a causa dellinesperienza e della mancanza di conoscenze gestionali difficoltà ad affermarsi sul mercato difficoltà a reperire personale qualificato difficoltà a superare significativi disservizi infrastrutturali, specialmente quelli connessi ai trasporti scontrarsi con lassenza di una cultura del lavoro da parte dei dipendenti

36 Innovazione e flessibilità nel Tessile-Abbigliamento- Calzaturiero La storia dellimpresa e il sapere dellimprenditore(3) Problemi comuni: difficoltà a reperire nuove commesse difficoltà di adeguarsi alle nuove esigenze del mercato che richiede una diversificazione della produzione necessità di avvicinare maggiormente il sistema economico- finanziario e bancario alle realtà delle imprese ed al loro bisogno di un più facile reperimento dei fondi concorrenza dei prodotti dei paesi asiatici e dellest europeo pochi investimenti in formazione, ricerca e innovazione

37 Innovazione e flessibilità nel Tessile-Abbigliamento- Calzaturiero Rapporti con gli altri imprenditori Dallanalisi del campione si è rilevato che il 52% delle aziende lavora in conto terzi, il 32% sia in conto terzi che in conto proprio e solo il 16% lavora esclusivamente in conto proprio. (Tuttavia il sogno di molti è lanciare una propria linea di prodotto sul mercato ma i rischi e le spese sono troppi e, pertanto, è preferibile continuare a produrre in conto terzi) È diffuso un certo malcontento dovuto allassenza di concrete forme collaborative tra le aziende del territorio.

38 Innovazione e flessibilità nel Tessile-Abbigliamento- Calzaturiero Rapporto con le istituzioni e con lambiente sociale Circa i rapporti con enti e istituzioni competenti nella regolamentazione dellesercizio dimpresa, la quasi totalità degli interlocutori (96%) ha affermato di non aver incontrato particolari problemi, salvo affidare a consulenti esterni il disbrigo degli oneri burocratici e sottolineare un generico disinteresse delle stesse verso gli operatori economici del territorio Alcune carenze infrastrutturali (prima tra tutte la inadeguata viabilità) che sono state rilevate in tutto il territorio ed, in particolare, nelle aree di Casarano (dove si è rilevata lassenza di un adeguato sistema di smaltimento rifiuti, di cui sono onerate direttamente le aziende, e dei servizi idrici di depurazione, il depuratore esistente non è mai entrato in funzione)

39 Innovazione e flessibilità nel Tessile-Abbigliamento- Calzaturiero Processi produttivi Nonostante i processi innovativi che sono stati approntati dalle aziende che formano il campione, si deve riscontrare che landamento della produzione nella maggior parte dei casi, subisce forti frenate. Questa situazione crea notevoli disagi: infatti, nei cd. periodi morti, le aziende ricorrono a soluzioni quali la cassa integrazione, le ferie forzate dei dipendenti, se non, in alcuni casi estremi, il licenziamento del lavoratore a tempo indeterminato, per poi procedere alla riassunzione dello stesso con contratto a tempo determinato. E stato rilevato dallindagine che buona parte delle aziende che compongono il campione ha apportato, in tempi recenti, le innovazioni nei processi produttivi e gestionali principalmente con le finalità di migliorare la qualità dei prodotti e di aumentare al contempo la produttività.

40 Innovazione e flessibilità nel Tessile-Abbigliamento- Calzaturiero Rapporto con i mercati e commercializzazione (1) Con riferimento ai mercati e alla commercializzazione, i bisogni di sviluppo maggiormente avvertiti sono i seguenti: realizzare prodotti di qualità per far sì che le committenti ritornino a produrre in Italia acquistare materie prime, semilavorati e parte del prodotto finale anche dalla Cina consolidare i rapporti di committenza per fronteggiare la concorrenza derivante dalla mondializzazione offrendo servizi completi alla committente (compresa la spedizione nei negozi) Analizzando i mercati di riferimento del campione emerge che a fronte di un mercato di approvvigionamento dalle dimensioni prevalentemente nazionali, quello di vendita si distribuisce su un piano internazionale.

41 Innovazione e flessibilità nel Tessile-Abbigliamento- Calzaturiero Rapporto con i mercati e commercializzazione (2) investire sui servizi connessi alla produzione per rimanere competitivi snellire la struttura interna (attraverso la delocalizzazione) Con riferimento, invece, a quelli che sono gli interventi normativi ritenuti più urgenti si segnalano le esigenze di: uniformare il contenuto delle etichette nei paesi esteri adeguamento e uniformità normativa tra i paesi U.E. costituenti mercati di sbocco ripristinare i dazi

42 Innovazione e flessibilità nel Tessile-Abbigliamento- Calzaturiero Strategie di marketing Il 26% delle aziende ha già approntato una ricerca di nuovi mercati, il 28% il passaggio dalla produzione in conto terzi alla produzione in conto proprio, il 16% lideazione di nuovi prodotti, il 38% il miglioramento qualitativo delle linee esistenti di prodotto, il 28% lo studio e lintroduzione di marchi di produzione, il 42% partecipa a fiere, ancora il 42% utilizza altri strumenti di promozione (depliant, brochoures, pubblicità, sito internet, …) ed, infine, il 44% svolge iniziative di rafforzamento del rapporto di fiducia e di fedeltà con i clienti. Secondo gli imprenditori sarebbe necessario creare un marchio all in Italy, ovvero un marchio che sia garanzia di un prodotto realizzato interamente ed esclusivamente in Italia. Altra alternativa suggerita sarebbe quella di creare un marchio made in Salento.

43 Innovazione e flessibilità nel Tessile-Abbigliamento- Calzaturiero Risorse umane e organizzazione E stata rilevata la difficoltà da parte delle aziende di trovare manodopera specializzata. Tendenzialmente, per far fronte allesigenza della specializzazione e adeguata professionalità (ad esempio per lavorare su macchinari nuovi ad alta tecnologia), le stesse aziende sono costrette ad attingere risorse dal nord del Paese, con aggravio dello stesso costo della manodopera. Tra le tipologie contrattuali a cui si fa ricorso, sicuramente quella più diffusa è rappresentata dal contratto a tempo indeterminato, quindi, lapprendistato, il contratto a tempo determinato, il part-time e, ancora, il tirocinio e il contratto di formazione e lavoro.

44 Innovazione e flessibilità nel Tessile-Abbigliamento- Calzaturiero Stato di salute economico-finanziaria Dallindagine svolta è emerso che la principale fonte di finanziamento è rappresentata dal capitale proprio; segue il ricorso a prestiti bancari, e ad altre fonti di credito agevolato. Le principali problematiche di carattere economico finanziario sindividuano nella eccessiva onerosità fiscale, soprattutto connessa alla manodopera. Quindi, diffusi sono i problemi connessi allesigenza di liquidità, necessaria principalmente per lacquisto delle materie prime e per far fronte ai costi di gestione. I bisogni emersi a tale riguardo possono essere, dunque, così riepilogati: avere maggiori garanzie per i prestiti bancari avere facilitazioni per laccesso al credito sostituire i finanziamenti regionali con garanzie da parte della Regione c/o le banche

45 Innovazione e flessibilità nel Tessile-Abbigliamento- Calzaturiero Utilizzo di incentivi per limpresa e i lavoratori La maggioranza delle imprese intervistate ha dichiarato di aver usufruito di agevolazioni allassunzione (es. L. 407/90; gradualità; liste di mobilità…). Si tratta, quindi, di una necessità sentita, unitamente a quella di ricorrere a finanziamenti con tassi di interesse minimi (es. 1% come previsto da Artigancassa). Con riferimento specifico allinformazione, gli imprenditori hanno manifestato lesigenza specifica di ottenere maggiori informazioni su eventuali finanziamenti anche su quelli relativi alle forme di flessibilità ai sensi della legge sui congedi parentali; parimenti maggiore celerità è auspicata nellapprendere gli esiti delle domande di finanziamento.

46 Innovazione e flessibilità nel Tessile-Abbigliamento- Calzaturiero Bisogni di regolarizzazione (1) Secondo gli imprenditori ascoltati, è sicuramente diffuso è il lavoro irregolare il quale, purtroppo è considerata una necessità: è molto difficile, in situazioni come quella attuale rispettare il C.C.N.L.. La regolarizzazione contributiva è a volte considerata come una sorta di premialità per quel lavoratore che si sia dimostrato più meritevole, sia dal punto di vista della produttività sia, dal punto di vista della correttezza professionale. Questa sembra lunica soluzione visto che per tutti non è possibile! Un bisogno generalizzato è quello di una riduzione della pressione fiscale e del costo del lavoro. Unutile via duscita è, sicuramente, quella della delocalizzazione della struttura produttiva in Paesi in cui il costo della manodopera è minore. Unaltra soluzione potrebbe essere ladozione di forme di lavoro più flessibili.

47 Innovazione e flessibilità nel Tessile-Abbigliamento- Calzaturiero Bisogni di regolarizzazione (2) Alcune segnalazioni particolarmente interessanti che si possono sintetizzare sono le seguenti: ridurre la concorrenza sleale di chi paga anche solo 12 al giorno i lavoratori maggiore flessibilità nei rapporti di lavoro maggiore controllo sulla regolarità duso dei finanziamenti erogati alle imprese maggiore controllo sulle imprese che chiudono e riaprono sotto altra denominazione per usufruire di agevolazioni allassunzione

48 Innovazione e flessibilità nel Tessile-Abbigliamento- Calzaturiero Bisogni di regolarizzazione (3) maggiori controlli su chi impiega manodopera cinese bisognerebbe rivedere tutta la normativa in materia di mobilità (sono gli stessi lavoratori a voler rimanere in nero per non perdere lindennità) bisognerebbe rendere legale un salario più basso perché è molto difficile rispettare il C.C.N.L. costituire cooperative tra i lavoratori o, comunque, individuare soluzioni aziendali più convenienti

49 Punti di partenza di possibili interventi Quanto raccolto nei diversi micro-progetti avviati, si presta a diverse possibili letture, trattandosi sostanzialmente di testimonianza che fanno parte del particolare vissuto degli imprenditori coinvolti Le conoscenze acquisite non possono certo essere generalizzate alla situazione provinciale complessiva dei rispettivi settori produttivi. I risultati raggiunti assumono il valore di spie che svelano parte del complesso fenomeno delleconomia sommersa soprattutto nelle sue determinati legate al vissuto degli attori e ai comportamenti che ne conseguono. Sono venuti alla luce possibili specifici punti di partenza che possono essere utili ad approfondire la conoscenza di pezzi del problema e per ideare iniziative di valorizzazione e sviluppo delle risorse in qualche modo nascoste e intrappolate nelleconomia sommersa (capacità maturate, attitudini, strutture e organizzazioni aziendali, legami di conoscenze e collaborazione ecc.).

50 Punti di partenza di possibili interventi: temi ricorrenti in tutti i micro-progetti Insostenibilità del costo del lavoro la maggior parte delle imprese hanno minimo un lavoratore in nero. Non bisogna sempre dare la colpa allimpresa: il problema è che con i costi che si devono affrontare, diviene impossibile poter versare i contributi a tutti gli operai. Il costo del lavoro è troppo alto (autoriparatore); La pressione fiscale e il costo del lavoro a detta di molti, costituiscono l80 –90 % dei costi aziendali ! (imprese TAC). Le imprese turistiche coinvolte sembrano avere più interesse a rispettare tendenzialmente la normativa sul lavoro al fine di consolidare con i lavoratori un legame di per sé debole per via della stagionalità che caratterizza il settore.

51 Utilizzo di canali informali di ricerca del lavoro Il fatto di utilizzare quasi prevalentemente canali non formali di ricerca del personale, agevola sicuramente chi intende o ha bisogno di non rispettare (in tutto o in parte) la normativa che regola i rapporti di lavoro. Punti di partenza di possibili interventi: temi ricorrenti in tutti i micro-progetti Rapporto con la pubblica amministrazione Trasversale è un disagio di fondo circa la farraginosità, la lentezza, la frequente incompetenza dei funzionari (in diversi casi si sono avuti pareri diversi a seconda del funzionario interpellato). Difficile collaborazione con il sistema creditizio ho paura dei prestiti bancari. Una volta ero sul punto di firmare ma, allultimo, ci ho rinunciato (un impiantista) le banche non credono negli imprenditori locali (un impresa del TAC )

52 Punti di partenza di possibili interventi: temi ricorrenti in tutti i micro-progetti Sfiducia nelle iniziative di aggregazione tra più imprese pur riconoscendo i vantaggi delle strategie di collaborazione Si è osservata una diffusa consapevolezza dei vantaggi che potrebbero derivare dalla collaborazione. Lidea diffusa di un patologico individualismo esistente nel tessuto socio-produttivo locale, quindi, ci è parsa un po unilaterale. Diversamente, sembra necessario anche interrogarsi sulle capacità di chi promuove iniziative di aggregazione (istituzioni, agenzie di sviluppo, associazioni sindacali), con particolare riferimento al saper creare legami di fiducia, trasparenza e collaborazione. Cè uno scambio normale e quotidiano, ma fino ad un certo punto (imprenditore dellagro-alimentare). in realtà, però ogni qualvolta si organizza uniniziativa, tutti gli imprenditori rifuggono (imprenditore del TAC)

53 Punti di partenza di possibili interventi: temi ricorrenti in tutti i micro-progetti Sfiducia negli incentivi pubblici Tale sfiducia è basata sullincertezza o lentezza dellerogazione delle somme riconosciute, lincompentenza dei consulenti, lincertezza sulla effettiva utilità dellinvestimento da realizzare, le difficoltà di coprire la parte dei costi non finanziata. Non sono mancati casi di progetti rivelatisi poco utili nella specifica situazione aziendale. E emersa una certa tendenza dei consulenti che si occupano di progettazione a puntare su investimenti di ampia portata i soldi li danno a chi vogliono loro (…) cè sempre una fregatura dietro un finanziamento (un autoriparatore) gli incentivi sono fatti su misura di chi ha già il denaro; in questo modo, lincentivo diventa un optional (un autoriparatore).

54 Punti di partenza di possibili interventi: TESSILE-ABBIGLIAMENTO-CALZATURIERO Reticenza dei lavoratori in mobilità ad essere inseriti in rapporti regolari al fine di non perdere il sussidio Nella maggior parte dei casi, infatti, sono gli stessi lavoratori collocati in mobilità a chiedere di non essere regolarizzati per non perdere i benefici economici ad essa connessi. Interesse per le forme di flessibilità del lavoro potenzialmente efficaci per fronteggiare le oscillazioni delle produzioni Nei c.d. periodi morti della produzione il ricorso al lavoro intermittente di fatto è frequentissimo ragione per cui la nuova tipologia contrattuale introdotta dalla Riforma Biagi sembra proprio ad hoc per soddisfare tale esigenza.

55 Percezione di una scarsa cultura del lavoro da parte dei dipendenti Problema avvertito da moltissimi degli imprenditori intervistati è labuso da parte dei propri dipendenti del certificato di malattia. Punti di partenza di possibili interventi: TESSILE-ABBIGLIAMENTO-CALZATURIERO Difficoltà a trovare o formare personale tecnico adeguatamente preparato In sede di seminario è emersa lesigenza di fare sistema, anche con lUniversità che molto spesso manda allestero i propri giovani per effettuare degli stages. Percezione di una scarsa professionalità nei lavoratori giovani e tendenza ad assumere quelli più anziani tanto bisogna pagarlo, tanto vale assumere un lavoratore che sia in grado di produrre sin da subito (un imprenditore)

56 Assenza di personale qualificato per la riparazione dei macchinari Come ammortizzare i macchinari usati ancora funzionanti ma che è necessario sostituire con macchinari più avanzati Disfunzioni nei servizi di smaltimento dei rifiuti e depurazione idrica nelle aree attrezzate Diversificare la produzione: nuove attività nei servizi complementari alle imprese manifatturiere (ad es. logistica) Punti di partenza di possibili interventi: TESSILE-ABBIGLIAMENTO-CALZATURIERO


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