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Studenti Informati Conferenza stampa - 22 giugno 2009 Cittadini Sicuri Ministro della Pubblica Istruzione Direzione regionale Ufficio scolastico regionale.

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Presentazione sul tema: "Studenti Informati Conferenza stampa - 22 giugno 2009 Cittadini Sicuri Ministro della Pubblica Istruzione Direzione regionale Ufficio scolastico regionale."— Transcript della presentazione:

1 Studenti Informati Conferenza stampa - 22 giugno 2009 Cittadini Sicuri Ministro della Pubblica Istruzione Direzione regionale Ufficio scolastico regionale Friuli Venezia Giulia

2 MOTIVAZIONI le statistiche hanno rivelato che i lavoratori più giovani (tra 18 e 24 anni) sono in media 1,4 volte più soggetti a infortuni correlati al lavoro rispetto agli altri lavoratori (ISPELS, 2003); la scuola assolve al compito più generale di FORMAZIONE di un CITTADINO CONSAPEVOLE dei VALORI della SALUTE; gli istituti professionali svolgono un ruolo privilegiato nella formazione dei FUTURI LAVORATORI; i programmi e le attività di insegnamento scolastico prevedono la frequenza e luso di LABORATORI ATTREZZATI con possibile esposizione ad agenti fisici, chimici, biologici, luso di macchine, strumenti e apparecchi di lavoro in genere; nelle esperienze di alternanza scuola lavoro lo studente entra fisicamente in un luogo di lavoro, la sua EQUIPARAZIONE A LAVORATORE diventa completa (Art. 2 D.Lgs. 81/08);

3 OBIETTIVO GENERALE creazione di una DIFFUSA CULTURA DELLA SICUREZZA: dando un VALORE AGGIUNTO alle esperienze già presenti nei percorsi scolastici e nella realtà dei singoli istituti; avviando un PROCESSO ALLARGATO di PARTECIPAZIONE e sensibilizzazione (scuola, territorio, aziende, associazioni..)

4 Le prime REAZIONI degli STUDENTI 4 ATTEGGIAMENTI ricorrenti: Rassegnazione; Impulsività; Invulnerabilità; Antiautorità. Lo studente : si adegua alla diffusa rassegnazione al mancato rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro; condivide la convinzione che lutilizzo dei DPI e ladozione di condotte sicure siano scomode, fastidiose, fonte di scherno tra colleghi; dimostra un atteggiamenti di sottostima del rischio e sopravalutazione delle proprie risorse personali; tende a ritenere controllabili gli eventi anche se dipendenti da forze esterne.

5 OBIETTIVI del PERCORSO evitare un approccio alla sicurezza individuale, divietologico, sanzionatorio; favorire nello studente COMPORTAMENTI consapevoli di AUTOTUTELA; fornire dei MODELLI DI RIFERIMENTO COMPORTAMENTALE capaci di trasmettere i valori della sicurezza; arrivare a una DEFINIZIONE di cultura della prevenzione CONDIVISA E PARTECIPATA; coinvolgere lo studente in attività basate sul DIALOGO APERTO con i PROFESSIONISTI della sicurezza e tra PARI.

6 CULTURA della SICUREZZA e PREVENZIONE come Interiorizzazione di un insieme di VALORI che portano alla scelta di determinati ATTEGGIAMENTI orientano COMPORTAMENTI vs OBIETTIVI di SICUREZZA OBIETTIVI del PERCORSO 2

7 APPROCCIO METODOLOGICO CENTRALITÀ dellALLIEVO; VALORIZZAZIONE delle ESPERIENZE SOGGETTIVE degli allievi; MULTIDISCIPLINARE percezione rischio, fattori socio culturali, normativa, organizzazione aziendale, macchine impianti… INTERDISCIPLINARE (integrazione tra gli insegnamenti curriculari e gli interventi sulla sicurezza e salute sul lavoro).

8 STRUTTURA DEL SINGOLO PERCORSO ModuloTitoloOre 1La percezione del rischio6 2Il dizionario della sicurezza4 3Testimonianze e visite in azienda10 a scelta dellIstituto 4La valutazione del rischio in ambiente scolastico20 4La sicurezza in azienda20 flessibilità dei contenuti del singolo modulo per rispondere alle specifiche necessità degli istituti scolastici; modularizzazione delle attività di promozione; struttura unitaria della sperimentazione;

9 STRATEGIE E METODOLOGIE APPLICATE Le proposte vengono applicate considerando la complessità dei contenuti, la giovane ETÀ degli allievi e il CONTESTO di RIFERIMENTO. Modulo 1 La percezione del rischio QUESTIONARIO relativo ai temi della PERCEZIONE DEL RISCHIO e la sicurezza sul lavoro; discussione guidata e restituzione dei risultati alla classe. Modulo 2 Il dizionario della sicurezza esercitazione a percorso induttivo per la CONDIVISIONE DEI TERMINI più significativi riferiti alla sicurezza e sui compiti dei principali soggetti coinvolti nel sistema prevenzione e protezione (proposta funzionale agli altri incontri)

10 STRATEGIE E METODOLOGIE APPLICATE 2 Modulo 3 Testimonianze e visite in azienda lavoro di gruppo per strutturazione schema di intervista / schede di osservazione rilevazione; utilizzo di FILMATI per lesercizio di comprensione empatica nel circolo virtuoso tra emozioni, concetti e significati; INCONTRI con testimoni e aziende; VISITE GUIDATE in stabilimento; Modulo 4 La valutazione del rischio in ambiente scolastico/ La sicurezza in azienda esercizi di rispecchiamento con riferimento allanalisi del proprio comportamento in situazioni concrete; STUDIO DI CASI di infortunio; SIMULAZIONI ADDESTRATIVE sullutilizzo dei DPI.

11 ESPERTI La scelta dei RELATORI, tutti iscritti alla lista degli esperti sulla Sicurezza costituita dallAgenzia, si è basata sui seguenti criteri: possesso di conoscenze tecniche specifiche nella valutazione dei rischi, con ESPERIENZE significative nel comparto produttivo di RIFERIMENTO DELLINDIRIZZO DI STUDI; provenienza territoriale e CONOSCENZA degli aspetti caratterizzanti il CONTESTO DI RIFERIMENTO della scuola; capacità di motivare e indirizzare le attività di ricerca degli allievi e padronanza nellutilizzo di METODOLOGIE ESPERENZIALI; competenze ORGANIZZATIVE, COMUNICATIVE E RELAZIONALI; buone abilità nella GESTIONE DEL GRUPPO CLASSE, con particolare riferimento alle attività di dimostrazione e discussione.

12 AZIENDE Le aziende che ad oggi hanno manifestato interesse alliniziativa partecipando alle attività sono: Wartsila spa di Trieste; ILCAM S.P.A. di Cormòns ( GO); E-on spa di Monfalcone ( GO); Acciaierie Bertoli Safau S.p.A di Pozzuolo del Friuli (UD); ZML Industries di Maniago (PN) intervento IN AULA dellRSPP o del direttore di Stabilimento per presentare la realtà aziendale e la politica per la sicurezza sul lavoro; visita guidata allo stabilimento; confronto degli allievi con RSPP aziendale per condividere le impressioni del contatto diretto con la realtà presentata.

13 COLLABORAZIONI ANMIL Intervento in aula di un associato vittima di infortunio sul lavoro attinente allindirizzo di studi degli allievi. Il racconto ha toccato i seguenti punti: presentazione del testimone;presentazione del testimone; percorso scolastico / professionale;percorso scolastico / professionale; dinamica dellinfortunio;dinamica dellinfortunio; gli aiuti e la solidarietà allinfortunato ed alla sua famiglia;gli aiuti e la solidarietà allinfortunato ed alla sua famiglia; la riabilitazione ;la riabilitazione ; cambiamenti intervenuti in ambito lavorativo, famigliare..cambiamenti intervenuti in ambito lavorativo, famigliare.. Il lavoro dopo linfortunio;Il lavoro dopo linfortunio; un bilancio oggi dellesperienza;un bilancio oggi dellesperienza; consigli agli studenti.consigli agli studenti.

14 VALUTAZIONE INTERMEDIA Gli allievi hanno particolarmente apprezzato (dati rilevati dai questionari di gradimento di fine percorso): la metodologia non frontale;la metodologia non frontale; le testimonianze dirette e indirette;le testimonianze dirette e indirette; i racconti e le attività di riflessione/autoanalisi delle proprie esperienze;i racconti e le attività di riflessione/autoanalisi delle proprie esperienze; lo scambio e il confronto con il mondo del lavoro e gli esperti della sicurezza.lo scambio e il confronto con il mondo del lavoro e gli esperti della sicurezza.

15 ISTITUTI COINVOLTI – I FASE TRIESTE ITI Volta indirizzo edilizia e termotecnica; GORIZIA ISIT G.Marconi Staranzano indirizzi: elettrotecnica ed automazione, elettronica e telecomunicazioni. PORDENONE Ipsia di Sacile indirizzi tecnico dellindustria elettronica e tecnico dellindustria meccanica; IPSIA di Brugnera indirizzo Tecnico dellIndustria del Mobile e dellArredamento; IPSIA Torricelli di Maniago indirizzi elettrico e meccanico. UDINE IPSIA Ceconi di Udine indirizzo tecnici delle industrie elettroniche IPSIA Mattioni di San Giovanni al Natisone indirizzo degli operatori del mobile e dellarredamento; IPSIA Cividale indirizzo tecnico delle industrie elettriche ed elettroniche

16 ISTITUTI - II FASE TRIESTE ISA E.e U. NORDIO ISIS NAUTICO IPSIA GALVANI UDINE ITI MALIGNANI ISIS DARONCO la II FASE del progetto si avvierà ad OTTOBRE con 17 nuovi PERCORSI in Istituti delle 4 PROVINCE, tra questi hanno già aderito: GORIZIA ISIP Monfalcone PORDENONE IPSIA ZANUSSI ISIS SARPI ISIS Spilimbergo

17 I NUMERI del PROGETTO Circa 500 ALLIEVI coinvolti tra I e II FASE 25 PERCORSI per un totale di 1000 ore 5 grandi AZIENDE 1 ASSOCIAZIONE 2 TUTOR PROVINCIALI 25 TUTOR INTERNI alla SCUOLA 20 ESPERTI COINVOLTI


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