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Protocollo dintesa tra Ufficio Scolastico Regionale del Lazio e CNR Area della Ricerca di Roma II - Tor Vergata 2 Aprile 2003 Cenni storici sulla nascita.

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1 Protocollo dintesa tra Ufficio Scolastico Regionale del Lazio e CNR Area della Ricerca di Roma II - Tor Vergata 2 Aprile 2003 Cenni storici sulla nascita e levoluzione della rete delle reti. Cenni storici sulla nascita e levoluzione della rete delle reti. Reti locali, reti geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, reti geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Il server Web e le tecnologie connesse Il server Web e le tecnologie connesse Multimedialità su Internet Multimedialità su Internet Internet e multimedialità Gaetano.Chionchio@src.cnr.it Ministero dellIstruzione Università e Ricerca Piano Nazionale di Formazione degli Insegnanti sulle Tecnologie dellInformazione e della Comunicazione Tutor B

2 Protocollo dintesa tra Ufficio Scolastico Regionale del Lazio e CNR Area della Ricerca di Roma II - Tor Vergata 2 Aprile 2003 - Introduzione sulla nascita delle tecnologie legate alle reti informatiche: la storia di Internet. - Gli organismi che regolamentano gli standard aperti (RFC) di riferimento : ISOC, IAB, IESG, IETF, IRTF. - Gli organismi che regolamentano lassegnazione di nomi e indirizzi: IANA, ICANN, RIR. - Le reti informatiche di Stato: GARR, RUPA. Internet: Cenni storici sulla nascita e levoluzione della rete delle reti. (Conoscerne il passato per vivere il presente e capire il futuro) Gaetano.Chionchio@src.cnr.it Ministero dellIstruzione Università e Ricerca Piano Nazionale di Formazione degli Insegnanti sulle Tecnologie dellInformazione e della Comunicazione Tutor B

3 Perché Internet... Internet Conoscerne il passato per vivere il presente e capire il futuro Nell'evoluzione del mondo informatico la rete di comunicazione Internet rappresenta con la sua onnipresenza un elemento strategico imprescindibile. L`attuale tendenza alla frantumazione dei sistemi concentrati a favore di sistemi distribuiti rappresenta infatti uno dei punti focali della rivoluzione tecnologica e sociale in atto. Il confine tra l`universo del networking, quello dei sistemi e quello degli applicativi e` sempre piu` sfumato…

4 …una rete di reti Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie Oggi INTERNETINTERconnected NETworks) è una meta-rete costituita da molte reti telematiche connesse tra loro: una rete di reti INTERNET (INTERconnected NETworks) è una meta-rete costituita da molte reti telematiche connesse tra loro: una rete di reti http://www.nua.com/surveys/how_many_online/index.html Febbraio 2002 How Many Online? E`un fenomeno in crescita rapida grazie al fatto che non esistono strutture direttive centrali, e che ogni nuovo organismo connesso e`, dal punto di vista finanziario-amministrativo, responsabile solo delle proprie macchine e del proprio tratto di rete. Internet è frutto indiretto della 'Guerra fredda' degli anni `60 Tutta Internet basa il proprio funzionamento su standard tecnici di funzionamento aperti (cioè liberamente disponibile a tutti,RFC). Il protocollo di comunicazione TCP/IP è alla base del suo funzionamento.

5 La guerra fredda Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1957 1957 (4 Ottobre): l'Urss manda in orbita lo Sputnick; testimonianza di un progresso tecnologico ormai inarrestabile 1958 (7 gennaio): Nomina Science Advisor (potere di decidere sullo sviluppo della tecnologia militare americana, al di sopra del DoD !!): James R. Killian Junior allora direttore del MIT. 1957 (15 ottobre): ll presidente Eisenhower, convoca lo Science Advisory Committee (comitato di consulenza scientifica). Lo slogan: I like ike Eisenhower

6 La risposta USA Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1958 1 ottobre 1958 viene istituita la National Aeronautics and Space Administration (NASA). Per dare una risposta puntuale al supremazia spaziale URSS 1958 (7 febbraio) : Il segretario alla difesa Neil McElroy e lo Science Advisor James R. Killian Junior propongono la creazione di una agenzia ARPA il cui compito fosse quello di stimolare e finanziare la ricerca di base in settori che avrebbero potuto avere una ricaduta militare interrompendo vecchie e reciproche concorrenze. Il Congresso approva e finanzia ARPA (Advanced Research Project Agency) sede a Washington (edificio del Pentagono). Neil McElroy James R. Killian J.

7 Advanced Research Project Agency Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1961 Appena costituita, l'ARPA indirizzò le sue attività nella ricerca aerospaziale: in fin dei conti, tutto era cominciato dalla paura suscitata dal lancio dello Sputnik. Ma quando pochi mesi dopo tutti i programmi spaziali vennero trasferiti (insieme agli ingenti finanziamenti) alla neonata NASA, per i dirigenti dell'ARPA fu necessario trovare una nuova area di sviluppo. Tale area fu individuata nella giovane scienza dei calcolatori. Un impulso decisivo in questa direzione venne dal terzo direttore dell'agenzia Jack Ruina, il primo scienziato chiamato a svolgere quel ruolo. Ruina introdusse uno stile di lavoro assai informale, e chiamò a lavorare con lui colleghi assai bravi ma alquanto fuori degli schemi militari. Tra questi un ruolo fondamentale fu svolto da J.C.R. Licklider, uno dei personaggi più geniali e creativi della storia dell'informatica. Jack Ruina J. C. R. Licklider

8 Eminente psicologo e psicoacustico ed un visionario della scienza dell'informazione; scrisse nel 1960 un articolo intitolato "La simbiosi tra uomo e computer". Ispirando la trasformazione della scienza dell'informazione che porto' al Networking. Joseph Licklider Divenne un "Guru" nello sviluppo dei sistemi informativi a time-sharing ed interattivi Reclutato nel 1962 per guidare il dipartimento delle scienza comportamentali di ARPA, guido' ARPA nella ricerca sui computer. Docente al MIT e ad Harward, ricercatore al laboratorio di Lincolm ed alla BBN. Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1962 J. C. R. Licklider

9 E riconosciuto come il padre della commutazione di pacchetto (ispirato al cervello umano) grazie ai suoi studi avanzati mentre lavorava alla Rand Corporation (industria bellica americana costola della Douglas Aircraft). Nel 1962 pubblica On distribuited Communications Network Paul Baran 1987: Society Edwin Armstrong Award dall'IEEE; 1989: ACM SIG/Communications Award 1990: Alexander Graham Bell Award dall'IEEE 1991: Marconi International Fellowship Award 1993: Electronic Frontier Foundation Pioneer Award. Fu indicato dal Communications Week e Data Communications come uno dei primi venticinque visionari dell'industria delle telecomunicazioni Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1962 Le idee base (non subito implentate): piu' percorsi (rete ridondante) piu' percorsi (rete ridondante) frantumazione della trasmissione in pacchetti (packet switching) frantumazione della trasmissione in pacchetti (packet switching) nessun centro di comando (rete decentrata) nessun centro di comando (rete decentrata) Paul Baran

10 Nel 1959 ottenne una proposta di Ph.D. sullo studio delle reti; nel 1962 completò il suo lavoro che fu poi pubblicato nel 1964 dalla McGraw-Hill come un libro del MIT intitolato "Communication Nets". Leonard Kleinrock Il 12 Novembre 1982 Kleinrock ricevette un ringraziamentoo ufficiale da parte del presidente degli Stati Uniti Ronald Regan nel quale venne riconosciuto il grande lavoro compiuto presso lUCLA (primo nodo ARPA). In questo suo lavoro Leonard sviluppò i principi basilari della commutazione di pacchetto che ancora oggi sono alla base della Internet Technology. Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1962-1964 Leonard Kleinrock

11 I criteri per un nuovo media trasmissivo Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1964 Paul Baran della Rand Corporation scrisse un progetto per creare una rete in risposta ai bisogni del governo degli Stati Uniti di avere una rete di comunicazione decentralizzata in caso di un olocausto nucleare. La sua rete avrebbe dovuto avere : Nessuna autorità centralizzata; Nessuna autorità centralizzata; L'abilità di lavorare nelle peggiori condizioni possibili; L'abilità di lavorare nelle peggiori condizioni possibili; L'assunzione di essere sempre inaffidabile; L'assunzione di essere sempre inaffidabile; L'abilità di trascendere la sua stessa inaffidabilità; L'abilità di trascendere la sua stessa inaffidabilità; Tutti i nodi allo stesso livello gerarchico con l'abilità di originare, scambiare e ricevere messaggi; Tutti i nodi allo stesso livello gerarchico con l'abilità di originare, scambiare e ricevere messaggi; Di avere messaggi divisi in pacchetti discreti di dati; Di avere messaggi divisi in pacchetti discreti di dati; Nessuna priorità sull'instradamento dei pacchetti. Nessuna priorità sull'instradamento dei pacchetti. Paul Baran

12 Robert Taylor Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1966 Charlie Hertzfeld direttore dellARPA finanzia con 1.000.000$ Bop Taylor per limplementazione di una rete secondo lidee di Paul Baron. Nasce Arpanet Bob Taylor affida lo sviluppo tecnico di Arpanet a Larry Roberts Robert Taylor

13 Larry Roberts Secretary of Defence Meritorius Servi Medal Harry Goode Memorial Award dall'American Federation of Information Processing Computer Pioneer Award dall'IEEE Interface Conference Award Premio L.M.Ericsson per le ricerche nelle comunicazioni W.Wallace McDowell Award dall' IEEE (il premio piu' prestigioso nel campo delle comunicazioni) Responsabile tecnico per il progetto, l'inizializzazione e lo sviluppo di Arpanet, la prima grande rete a commutazione di pacchetto; direttore delle tecniche di processi informativi per ARPA poi DARPA Responsabile tecnico per il progetto, l'inizializzazione e lo sviluppo di Arpanet, la prima grande rete a commutazione di pacchetto; direttore delle tecniche di processi informativi per ARPA poi DARPA. Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1966 Larry Roberts

14 Bolt, Berenek e Newman Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1968 Bolt,Beranek e Newman implementano il primo commutatore di pacchetto, lo installano presso la University of California Los Angeles (UCLA). Per Wesley Clark, non andavano collegati tra loro due computer ma delle sottoreti di computer, in modo che ogni computer collegato avrebbe dovuto imparare solo il linguaggio della sottorete e non quello di tutti computer on-line. Queste sottoreti dovevano essere gestite da IMP (interface message processor); L'appalto dei primi IMP è affidato alla Bolt,Beranek and Newman, piccola ditta del Massachussets nata nel 1948 e prima ditta che sostiene il progetto. La BBN prende il nome di "terza università", dopo il MIT e Harvard, in quanto diventa il centro propulsore di una nuova tecnologia; attorno alla piccola azienda nascono gli "IMP guys", un gruppo di ricerca composto da scienziati quotati che realizzano il primo IMP Wesley Clark Bolt,Beranek e Newman Vinton Cerf

15 Arpanet is alive Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1969 Larry Roberts ARPANET Larry Roberts implenta la prima rete geografica a commutazione di pacchetto ARPANET. IMP guys La prima connessione Arpanet vede unite tra loro: - University of California Los Angeles (UCLA) - University of California at Santa Barbara (UCSB) - Stanford University San Francisco (SRI) - University of Utah

16 Request For Comments Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1969 Steve Crocker, della UCLA, assunse la direzione del NWG. Ben presto egli si rese conto della necessità di iniziare a mettere su carta il frutto di tante discussioni. Nellaprile del 1969 in un meeting ARPA in UTAH, Steve Croker scrisse il primo documento ufficiale del gruppo, dedicato al problema della comunicazione tra host. Tuttavia, per non esagerare nell'ufficialità, e indicare il fatto che quei documenti erano solo bozze da rifinire, Crocker decise di intitolare il suo primo documento Request for Comments (RFC): Host Software, RFC 001 !! I giovani ricercatori coinvolti coordinavano le proprie attività intorno ad un Network Working Group (NWG). Ogni idea, risorsa e strumento che veniva elaborato dai primi 'utenti-creatori' della rete entrava subito in circolo e diveniva una ricchezza comune. Steve Crocker La denominazione RFC dei documenti tecnici è sopravvissuta alla sua storia, ed è usata ancora oggi per siglare le specifiche tecniche ufficiali di Internet

17 Nasce la posta elettronica Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1972 Ray Tomlinson Marzo 1972: Ray Tomlinson, BBN, idea la messaggistica elettronica (Email) e sceglie il simbolo che la implenta '@' "I was lucky. I was writing this code and had to find some character to separate the name from the place. I looked at the keyboard and when you get right down to it, there aren't a lot of options. I thought of the @ sign in just a few seconds," ray @bbn.com

18 Arpanet: una architettura aperta Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1972 Ottobre: Bob Kahn (direttore scientifico DARPA) dimostra pubblicamente Arpanet alla International Conference on Computer. 23 marzo: ARPA rientra sotto il controllo diretto del DoD e cambia il nome in Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency). Bob Kahn Si decise di fondare lo International Network Working Group, che avrebbe ereditato la funzione di sviluppare gli standard per la rete Arpanet dal precedente NWG, e ne fu affidata la direzione a Vinton Cerf, uno dei più brillanti membri del gruppo della UCLA Bob Kahn introduce il concetto di architettura aperta per poter interconnettere altre reti al nucleo iniziale (e.g. packet radio) ed inizia ad elaborare un nuovo protocollo per sostituire NCP (Network Control Program)

19 Tesi di laurea scritta al MIT durante le ricerche sulla commutazione di pacchetto all'Advanced Research Project Agency Network (ARPANET). Robert Metcalfe Fondatore della 3Com Corporation (computer, comunicazioni, compatibilità) Palo Alto Research Center (PARC) della Xerox, 1973: insieme a D. Boggs inventa lEthernet (una tecnologia che permetteva di ottenere Local Area Network a basso costo ed alte prestazioni). 1976 con D. Boggs pubblica "Ethernet: distribuited Packet-Switching for local computer networks". Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1972 Robert Metcalfe

20 Nel 1963 costruisce il prototipo di un sistema "oNLine System" (NLS). Per questo sistema inventa il mouse !! Douglas Carl Engelbart Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1972 Engelbart mette a disposizione dell'ARPA il suo gruppo di lavoro per la realizzazione del NIC, che in seguito diventerà INTERNIC (Internet Network Information Center). Attualmente InterNIC (www.internic.net), è il centro ufficiale che assegna gli indirizzi IP e i nomi di dominio a livello internazionale. Tale servizio è gestito dalla Network Solutions, per quanto riguarda la registrazione di nuovi nomi, e dall'AT&T per la manutenzione di un elenco di tutti i membri registrati. Esso opera a favore del efense Daily Network NIC ed è nato per iniziativa della National Science Foundation, della General Atomics, dell' AT&T e della Network Solutions. Il servizio di database di InterNIC fornisce informazioni sulla reperibilità delle diverse risorse su Internet: centri di elaborazione dati, fornitori di accesso alla rete, elenchi Esso opera a favore del Defense Daily Network NIC ed è nato per iniziativa della National Science Foundation, della General Atomics, dell' AT&T e della Network Solutions. Il servizio di database di InterNIC fornisce informazioni sulla reperibilità delle diverse risorse su Internet: centri di elaborazione dati, fornitori di accesso alla rete, elenchi

21 Vinton Cerf Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1974 Vinton Cerf e Bob Kahn pubblicano un articolo dal titolo A Protocol for Packet Network Internetworking, dove comparve per la prima volta il termine Internet'. Si inizia a definire la architettura e funzionamento della tecnologia che permette alle reti di essere tra loro interconnesse : reti omogenee : router reti omogenee : router reti eterogenee: gateway reti eterogenee: gateway Uno dei padri piu autorevoli del protocollo di comunicazione che dà la vita alla rete delle reti il TCP-IP (Trasmission Control Prococol Internet Protocol) Vinton Cerf

22 NewsGroup Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1975 Giugno: Nasce il primo gruppo di discussione basato sulla posta elettronica, ospitato su di un host della DARPA e battezzato MsgGroup. I temi che vi si discutevano erano di ambito tecnico. Il primo MsgGroup non ufficiale ospitato sugli hosts universitari fu nel 1979 SF-Lovers dedicato agli amanti della fantascienza I MsgGroup (gruppi di discussione su Email) si evolvono nel 1986 in NewsGroup; viene ideato un protocollo dedicato: NNTP (Network News Transport Protocol).

23 Evoluzione Arpanet Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1977 - 1978 Prima dimostrazione pubblica di un collegamento tra Arpanet, Satnet e Packet Radio Network con un sistema che collegava un computer in viaggio su un camper lungo la Baia di San Francisco a uno installato a Londra. Il collegamento funzionò perfettamente e convinse la DARPA a finanziarne lo sviluppo Vinton Cerf, Steve Crocker e Danny Cohen svilupparono il progetto iniziale del protocollo TCP-IP dividendolo in due parti: TCP, che gestisce la creazione e il controllo dei pacchetti, e IP che invece gestisce l'instradamento dei dati.

24 Il trionfo del TCP-IP Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1980 DARPA sovvenziona Stanford, BBN e UCLA per implementare TCP/IP: si hanno così le prime tre implementazioni. DARPA sovvenziona luniversità di Berkeley per integrare il protocollo TCP-IP nella distribuzione del nascente sistema operativo per computer UNIX (usato massivamente nelle università per i calcolatori per uso scientifico); Bill Joy è il maggior fautore di questa integrazione che farà di Unix un sistema operativo orientato alla rete. Bill Joy Network is the Computer Il motto aziendale: Network is the Computer... Bill Joy e tre ricercatori di Stanford (Scott Mc Nealy, Andy Bechtolsteim, Vinod Khosla) fondano nel 1982 la Sun Microsystems

25 Computer Science Networks Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1981 La National Science Foundation finanzia lo sviluppo di una rete di trasporto che collegava i dipartimenti informatici di tutto il sistema accademico statunitense: Csnet (Computer Science Network). Durante lo svolgimento del progetto STELLA viene usato lIP su un ponte radio satellitare tra la rete del CERN di Ginevra e quella del CNUCE di Pisa (CNR)

26 TCP-IP : laffermazione dello standard Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1983 1 gennaio: DoD decreta l'uso del TCP-IP su tutta Arpanet 1 gennaio: DoD decreta l'uso del TCP-IP su tutta Arpanet. ARPANET viene divisa in due: - - una civile (ARPANET) - - una militare (MILNET) MILNET - USA MILNET - Europa

27 Domain Name System Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1983 nomi a dominio Novembre: Paul Mockapetris, Jon Postel e Craig Partridge pubblicarono le RFC 892 e 893 che delineavano il Domain Name System, un nuovo sistema per individuare i nodi della rete, assai più facile da maneggiare rispetto agli indirizzi numerici IP: i nomi a dominio. 1984, DNS accettato e messo in funzione: tutti gli elementi tecnici affinché la diffusione di Arpanet poi Internet potesse esplodere erano disponibili. Paul Mockapetris Jon Postel 198.116.142.34www.nasa.gov Domain Name System (Indirizzo IP) (Indirizzo IP) (Nome a Dominio) (Nome a Dominio)

28 Cyberspace Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1984 Lo scrittore William Gibson inventa il termine Cyberspace William Gibson Fondato un nuovo organismo di gestione tecnica della rete, l'Internet Activities Board (IAB), e tra i suoi sottogruppi l'Internet Engineering Task Force (IETF), cui fu affidato il compito specifico di definire gli standard della rete, compito che mantiene ancora oggi

29 National Science Foundation Network Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1984 La National Science Foundation finanzia lo sviluppo di una rete di trasporto a lunga distanza (NSFnet) e di reti regionali, che consentono di interconnettere LAN di altre università e di enti di ricerca (NASA, NSF, etc.) alla rete ARPANET e

30 Computer Emergency Response Team Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1988 L La prima infezione colpisce il 10% dei 60000 computer collegati alla rete. A seguito di ciò viene istituito il CERT (Computer Emergency Response Team), con il compito di controllare l'intromissione di virus informatici nella rete. http://www.cert.org/

31 Internet Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1989 - 1990 1989: caduta del Muro di Berlino, simbolo della Guerra Fredda fra USA e URSS Arpanet viene spenta, nasce Internet. Qualche anno dopo la National Science Foundation smette di finanziare NSFnet

32 Per migliorare le comunicazioni tra ricercatori T.Berners-Lee e R. Cailliau, nel 1990, propongono un nuovo modo di utilizzare Internet che chiamano World Wide Web. Al di là del nome, la cosa più interessante è che in questa proposta sono già presenti tutte le idee guida che ancora oggi caratterizzano il Web. World Wide Web: proposal for a HyperText Project World Wide Web: proposal for a HyperText Project Marzo 1989 Hypertext+SGML+Internet = WWW Tim Berners-Lee Robert Cailliau Il WWW, la più nota applicazione usata su Internet,nasce al CERN, il più grande centro di ricerca europeo sulla fisica delle particelle elementari, dove lavorano fisici di tutto il modo che usano quotidianamente la rete per tenersi in contatto e scambiarsi dati e opinioni. Internet La storia: nascita ed evoluzione delle tecnologie 1989 - 1990

33 Internet II The Next Generation Internet Il futuro prossimo Orientamenti Tecnologici Very High Bandwidth Network Service: connessioni ad altissima velocità (oltre il Gbit/s) Very High Bandwidth Network Service: connessioni ad altissima velocità (oltre il Gbit/s) IP (Internet Protocol) versione 6 che permette di indirizzare 2^128 hosts invece dei 2^32 del ipv4 IP (Internet Protocol) versione 6 che permette di indirizzare 2^128 hosts invece dei 2^32 del ipv4 Quality of Service, che si ripropone di gettare le basi per uno standard sul controllo della qualità delle trasmissioni in rete, tale da garantire diversi livelli di servizio. Quality of Service, che si ripropone di gettare le basi per uno standard sul controllo della qualità delle trasmissioni in rete, tale da garantire diversi livelli di servizio.

34 GRID Internet Il futuro prossimo I nuovi paradigmi "Grid" (che significa griglia, reticolo) è il grande progetto che sta per cambiare la faccia di Internet. L'idea è nata alcuni anni fa, quando alcuni grandi laboratori di ricerca si posero l'obiettivo di utilizzare collettivamente le grandi potenzialità di calcolo dei milioni di computer in rete: perché non creare una "griglia" che consentisse di usare per grandi progetti scientifici la potenza inutilizzata? Nacque così l'esperienza del Seti, il gruppo di ricerca che usa, per analizzare i messaggi provenienti dallo spazio registrati dai radiotelescopi, la potenza di calcolo di milioni di computer di singoli utenti che hanno dato la disponibilità a condividere il proprio computer scaricando un salvaschermo dal sito: http://setiathome.ssl.berkeley.edu Ian Foster http://www.globus.org/ Professore di Computer Science University of Chicago

35 Tutta Internet basa il proprio funzionamento su standard tecnici di funzionamento aperti (cioè liberamente disponibile a tutti): RFC. RFC Request for Comments (RFC) STD (Internet Standard) STD (Internet Standard) FYI (For Your Information) FYI (For Your Information) RTR (RARE Technical Report) RTR (RARE Technical Report) RFC Status S (Internet Standard) S (Internet Standard) PS (Proposed Standard) PS (Proposed Standard) DS (Draft Standard) DS (Draft Standard) BCP (Best Current Practices) BCP (Best Current Practices) E (Experimental) E (Experimental) I (Informational) I (Informational) Internet Standard tecnici Request for Comments

36 Lo sviluppo ed il coordinamento degli standard di Internet sono affidati ad organismi internazionali dedicati e super partes Internet Standard tecnici Chi si occupa degli standard Organismi di coordinamento e sviluppo Internet Society Internet Engineering Task Force Internet Engineering Steering Group Internet Research Task Force Internet Architecture Board Area tecnica Gruppi di lavoro

37 Internet Society (ISOC) è una organizzazione internazionale per la cooperazione ed il coordinamento di Internet, delle sue tecnologie ed applicazioni. Internet Standard tecnici Internet Society Organismi di coordinamento e sviluppo Liscrizione e aperta a tutte le persone interessate !! http://www.isoc.org

38 Internet Architecture Board (IAB) e lorganismo che si occupa della definizione delle politiche generali riguardanti larchitettura di Internet. E anche il gruppo di consulenza per lInternet Society (ISOC). Internet Standard tecnici Internet Architecture Board Organismi di coordinamento e sviluppo http://www.iab.org

39 Internet Engineering Steering Group (IESG) e il gruppo responsabile delle attivita dellIETF, dello studio e dellapprovazione finale degli standard di Internet. Internet Standard tecnici Internet Engineering Steering Group Organismi di coordinamento e sviluppo http://www.ietf.org/iesg.html

40 Internet Engineering Task Force (IETF) e un gruppo aperto ed internazionale di esperti di reti, operatori del settore, costruttori, ricercatori che si occupano della definizione dellarchitettura Internet. Internet Standard tecnici Internet Engineering Task Force Organismi di coordinamento e sviluppo http://www.ietf.org

41 Internet Research Task Force (IRTF) e un gruppo aperto ed internazionale di esperti di reti, operatori del settore, costruttori, ricercatori che si occupano della ricerca e dello sviluppo dellarchitettura di Internet. Internet Standard tecnici Internet Research Task Force Organismi di coordinamento e sviluppo http://www.irtf.org

42 Il coordinamento nella gestione dei nomi e degli indirizzi di Internet sono affidati ad organismi internazionali dedicati e super partes Internet Standard tecnici Chi si occupa del coordinamento Organismi di coordinamento e sviluppo Regional Internet Registries ICANNIANA Registration Authority Naming Authority Naming Authority locali Registration Authority locali

43 Internet Assigned Numbers Authority (IANA) e lauthority originariamente responsabile della distribuzione degli indirizzi IP, dei parametri dei protocolli definiti come standard e dellamministrazione del DNS. Internet Standard tecnici Internet Assigned Numbers Authority Organismi di coordinamento e sviluppo http://www.iana.org

44 Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN) e una organizzazione no-profit sorta per gestire le funzioni di amministrazione di Internet attualmente in carico al Governo degli Stati Uniti. E destinata a sostituire IANA nella distribuzione degli indirizzi IP, dei parametri dei protocolli definiti come standard e della amministrazione del DNS. Internet Standard tecnici Internet Corporation for Assigned Names and Numbers Organismi di coordinamento e sviluppo http://www.icann.org

45 Regional Internet Registries (RIR) sono organizzazioni no-profit responsabili della distribuzione di indirizzi IP. Sono divise per zone geografiche: Asia, America, Europa. Internet Standard tecnici Regional Internet Registries Organismi di coordinamento e sviluppo Asia Pacific Network Information Centre (APNIC) http://www.apnic.org American Registry for Internet Numbers (ARIN) http://www.arin.org --> domaininfo.com Reseaux IP Europeens (RIPE) http://www.ripe.net

46 Naming Authority Italy (NA) e lorganizzazione incaricata della definizione delle regole per lassegnazione e la regolamentazione dei nomi a domini per il TLD.it Internet Standard tecnici Naming & Registration Authority Italy Organismi di coordinamento e sviluppo Registration Authority Italy (RA) e lorganizzazione incaricata della distribuzione di indirizzi IP per il TLD.it

47 Internet Le reti informatiche dello Stato Gruppo Armonizzazione Reti Ricerca GARR Il GARR (il cui acronimo originale singifica "Gruppo per l'Armonizzazione delle Reti della Ricerca") è composto da tutte le entità che rappresentano la comunità accademica e della ricerca scientifica in Italia Il GARR (il cui acronimo originale singifica "Gruppo per l'Armonizzazione delle Reti della Ricerca") è composto da tutte le entità che rappresentano la comunità accademica e della ricerca scientifica in Italia. La rete GARR-G offrirà capacità di accesso e servizi, mantenendosi costantemente allo "stato dell'arte" della tecnologia (IPv6, QoS). La rete sarà capillare e con una dorsale basata su tecnologie ottiche di trasporto "a lambda" ed a velocita' non inferiore a 2.5 Gigabit per secondo. Lo sviluppo di reti metropolitane collegate permetterà alte capacità di accesso e servizi avanzati a quelle sedi connesse alle reti metropolitane. I collegamenti internazionali alle reti europee (GEANT) e mondiali (ricerca quali Internet2 e dinteresse generale) sono parte integrante dell'infrastruttura e saranno interconnesse alle stesse elevate velocità di trasmissione

48 Internet Le reti informatiche dello Stato Rete Unitaria Pubblica Amministrazione RUPA La Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione è il primo e più importante progetto intersettoriale della Autorità per lIinformatica, finalizzato a garantire che qualsiasi utente operante su di un sistema ad essa connesso possa accedere, purché debitamente autorizzato ed in condizioni di sicurezza, ai dati ed alle procedure residenti su qualsiasi altro sistema connesso. Ciò in modo indipendente dalle reti attraversate e dalle tecnologie in esse impiegate. La Rete Unitaria è una tecnologia abilitante allinteroperabilità ed alla cooperazione tra sistemi informativi e costituisce un fattore decisivo per linnovazione della Pubblica Amministrazione. 05 Settembre 1995: Direttiva del Presidente del Consiglio per la realizzazione Rete Unitaria 9 Marzo 2000: Inizio esercizio RUPA

49 - Terminologia, concetti di base, standard sulla telecomunicazione. - Tipologia di reti: Lan, Man, Wan. - Lan, Man, Wan: funzionalità, elementi caratterizzanti, protocolli. - Il modello ISO OSI. - LAN Ethernet e cablaggio strutturato. - Lan WireLess. - Il TCP-IP ed il modello semplificato del DOD. - IP,ICMP,TCP,UDP,... - Il modello di applicazioned di rete client–server. - I Servizi Internet di base: dns,telnet,ftp,smtp,http... Internet: reti locali, reti geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Gaetano.Chionchio@src.cnr.it Ministero dellIstruzione Università e Ricerca Piano Nazionale di Formazione degli Insegnanti sulle Tecnologie dellInformazione e della Comunicazione Tutor B 2 Aprile 2003

50 Comunicazione processo..Il processo attraverso il quale due entita' si scambiano informazioni. Problemi fondamentali della comunicazione Problemi fondamentali della comunicazione : Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD mezzimodi - inviduazione dei mezzi e dei modi coerenzainformazioni scambiate - coerenza delle informazioni scambiate qualita'trasmissione (qualita'trasmissione) processo di scambio - velocita' del processo di scambio

51 Attori di una comunicazione Sorgente che produce il messaggioSorgente (che produce il messaggio) Trasmettitore che trasforma il messaggioTrasmettitore (che trasforma il messaggio in un segnale in un segnale) Mezzo di trasmissione veicolo fisico sul qualeMezzo di trasmissione (il veicolo fisico sul quale si propaga il segnale si propaga il segnale) Ricevitore trasforma il segnale in un messaggioRicevitore (che trasforma il segnale in un messaggio) Destinatario utilizza il segnale ricevutoDestinatario (che utilizza il segnale ricevuto) Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

52 Telematica E` un neologismo derivato dalla fusione di due parole..E` un neologismo derivato dalla fusione di due parole: telecomunicazioneinformatica telecomunicazione e informatica. Identifica ladisciplina dellingegneria che si occupa dell'uso delle tecnologie informatiche nell'ambito delle telecomunicazioni Identifica la disciplina dellingegneria che si occupa dell'uso delle tecnologie informatiche nell'ambito delle telecomunicazioni. Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

53 rete informatica macchine Hosts collegate da un mezzo trasmissivo - delle macchine Hosts collegate da un mezzo trasmissivo - di uno o piu' mezzi trasmissivi Communications Media) - di uno o piu' mezzi trasmissivi (Communications Media) - dei Protocolli di comunicazione - dei Protocolli di comunicazione: Le collezioni delle regole formali che Le collezioni delle regole formali che definiscono le metodologie di generazione definiscono le metodologie di generazione trasmissione e ricezione dei dati. trasmissione e ricezione dei dati...consiste nell'insieme : Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

54 "Chi è chi" nel mondo degli standard PTT PTT Post, Telegraph & Telephon è l'amministrazione che gestisce in una nazione i servizi trasmissivi i servizi trasmissivi. ( in Italia il Ministero delle poste e delle Telecomunicazioni). CCITT CCITT Comité Consultatif International de Telegraphie l'organismo internazionale et Telephonie è l'organismo internazionale che emette le specifiche tecniche che che emette le specifiche tecniche che devono essere adottate dalle PTT. devono essere adottate dalle PTT. E recentemente entrato a far parte dell'ITU (International Telecommunication Union). Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

55 "Chi è chi" nel mondo degli standard ISO ISO International Standard Organization principale ente di standardizzazione è il principale ente di standardizzazione internazionale che si occupa anche internazionale che si occupa anche di reti di calcolatori. di reti di calcolatori. ANSI ANSI American National Standards Institute rappresentante USA è il rappresentante USA nell'ISO nell'ISO. Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

56 Chi è chi nel mondo degli standard IEEE Institute of Electrical and Electronics Engineers l'organizzazione professionale mondiale è l'organizzazione professionale mondiale degli ingegneri elettrici ed elettronici degli ingegneri elettrici ed elettronici con gruppi di standardizzazione sulle reti di calcolatori. UNINFOrappresentante italiano nell'ISO UNINFO è il rappresentante italiano nell'ISO per le tematiche di reti di calcolatori. per le tematiche di reti di calcolatori. Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

57 Tipologia di base nella Trasmissione dei Dati (TD) Parallela: i dati oggettodella trasmissione perche' dotati ognuno di un proprio canale di comunicazione i dati oggetto della trasmissione vengono trasmessi e ricevuti contemporanemente perche' dotati ognuno di un proprio canale di comunicazione. semplice e veloce dal punto di vista architetturale e la piu' semplice e veloce dal punto di vista architetturale. dispendiosa la piu' dispendiosa dal punto di vista del mezzo trasmissivo. interconnessione delle singole componenti logiche di un computer o nella connettività di periferiche particolari trova uso comune nella interconnessione delle singole componenti logiche di un computer o nella connettività di periferiche particolari (Stampanti). Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

58 Seriale Seriale: i dati oggetto della trasmissionetrasmessi e ricevuti su di un unico canale di comunicazione scomposti in una serie temporale. i dati oggetto della trasmissione vengono trasmessi e ricevuti su di un unico canale di comunicazione scomposti in una serie temporale. piu' semplice dal punto di vista del mezzo trasmissivo la piu' semplice dal punto di vista del mezzo trasmissivo. Trasmissione dei dati a distanza. trova uso comune nella Trasmissione dei dati a distanza. Tipologia di base nella Trasmissione dei Dati (TD) Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

59 Seriale tipologie : Asincrona contiene oltre che le informazioni Asincrona : che contiene oltre che le informazioni anche i dati necessari alla decodifica anche i dati necessari alla decodifica temporale. temporale. Sincrona affida la decodifica Sincrona : che affida la decodifica temporale dellinformazione ad un segnale temporale dellinformazione ad un segnale di coincidenza di coincidenza (sincronizzazione). Tipologia di base nella Trasmissione dei Dati (TD) Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

60 Tipi di reti : -LAN -LAN (Local Area Network) -MAN -MAN (Medium(campus)Area Network) -WAN -WAN (Wide Area Network) Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

61 LAN : Una LAN e' un sistema che consente l'interazione e lo scambio di dati tra risorse di calcolo eterogenee, in un ambito geografico limitato, mediante un supporto trasmissivo comune ad alta velocita' e basso tasso di errore Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

62 Condivisione e distribuzione ad alta velocita' delle risorse delle risorse (pregiate):HW e SW Ottimizzazione della distribuzione delle utenze semplificando il cablaggio. LAN Funzionalita : Controllo e gestione centralizzatidelle risorse Controllo e gestione centralizzati delle risorse di calcolo di calcolo ed in generale di tutti i dispositivi ad esse connesse. comunicazione tra utilizzatori Possibilita' di comunicazione tra utilizzatori limplementazione di meccanismi tramite limplementazione di meccanismi di messaggistica di messaggistica. Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

63 Tipologia delle risorse connesseTipologia delle risorse connesse Omogeneita' delle risorseOmogeneita' delle risorse Criteri di accesso al mezzo trasmissivoCriteri di accesso al mezzo trasmissivo Topologia della reteTopologia della rete LAN Elementi caratterizzanti : Supporti fisici trasmissiviSupporti fisici trasmissivi Tipo di segnale utilizzatoTipo di segnale utilizzato Velocita' di trasmissioneVelocita' di trasmissione CostoCosto Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

64 LAN MainFrameMainFrame (Sistema operativo proprietario) WorkStationWorkStation (Unix) Home ComputerHome Computer (PC-Mac) Tipologia risorse connesse: Periferia intelligentePeriferia intelligente (Stampanti di rete, Strumenti di misura etc). Host DisklessHost Diskless (Xterminal, Java Terminal). Host con funzioni dedicate all'implentazioneHost con funzioni dedicate all'implentazione di particolari funzioni di protocolli di particolari funzioni di protocolli. Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

65 LAN Reti aperte modalita' standardizzate,accessibili a tutti i costruttori di calcolatori e di apparati di rete, che consentono l'interconnessione di risorse diverse tra loro per sistema operativo, Reti aperte: sono basate su modalita' standardizzate,accessibili a tutti i costruttori di calcolatori e di apparati di rete, che consentono l'interconnessione di risorse diverse tra loro per sistema operativo, provenienza potenza computazionale e finalita. provenienza potenza computazionale e finalita. Reti chiuse modalita'proprie da una casa costruttrice in particolare, per interconnettere le proprie macchine con protocolli "ad hoc". Es.:AppleTalk,DECnet,WANGnet Reti chiuse: sono basate su modalita'proprie da una casa costruttrice in particolare, per interconnettere le proprie macchine con protocolli "ad hoc". Es.:AppleTalk,DECnet,WANGnet. Standard : Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

66 LAN Bus Lineare Bus Lineare : Semplicita' di connessione Basso costo nessuna unita' dedicata e/o prioritaria Star : necessita'di una unita'dedicata (HUB) possibilita' di gerarchia (Tree) Ring: spesso necessita di un unita dedicata(MAU) Topologie Architetturali: Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

67 Cablaggio Strutturato Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Il Cablaggio e un insieme di componenti passivi posati in opera. I cablaggi conformi a normative internazionale si definiscono strutturati Standard di riferimento: TIA-EIA 568 A/B

68 LAN sempre espresse in Milioni di Bit nell'unita' di tempo Mbit/sec. Sono sempre espresse in Milioni di Bit nell'unita' di tempo Mbit/sec. Non si riferiscono al solo dato oggetto della trasmissione all'insieme di quest'ultimo e di tutte le informazioni che il protocollo trasmissivo utilizzato impiega nell'espletamento delle proprie funzioni (frame-trama-pacchetto). Non si riferiscono al solo dato oggetto della trasmissione ma all'insieme di quest'ultimo e di tutte le informazioni che il protocollo trasmissivo utilizzato impiega nell'espletamento delle proprie funzioni (frame-trama-pacchetto). Velocita' di trasmissione Velocita' di trasmissione : Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

69 LAN Cavo multicapo (Bassa frequenza)Cavo multicapo (Bassa frequenza) Cavo coassialeCavo coassiale Doppino non schermato (UTP)Doppino non schermato (UTP) Doppino schermato (STP)Doppino schermato (STP) Fibra otticaFibra ottica Supporti fisici trasmissivi : Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

70 Modalita' di trasmissione del segnale: LAN BroadBand (trasmissione in banda larga): BroadBand (trasmissione in banda larga): la banda passante disponibile viene suddivisa in piu' canali logici utilizzabili simultaneamente. Si tratta di una tecnica sofisticata e costosa. BaseBand (trasmissione in banda base): BaseBand (trasmissione in banda base): in ogni momento viene trasmesso un solo segnale. Trattandosi di una tecnica semplice, economica e molto affidabile e' utilizzata prevalentemente nella Trasmissione Dati. Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

71 LAN Criteri di accesso ai mezzi trasmissivi : Probabilistici:Probabilistici: CSMA/CD CSMA/CD (Carrier Sense Multiple Access Collision Detection). CSMA/CA CSMA/CA (Carrier Sense Multiple Access with Collision Avoidance): protocollo di livello MAC per l'accesso multiplo ad un mezzo condiviso con meccanismo di contesa iniziale per evitare le collisioni dei pacchetti di dato. Utilizzato nelle reti wireless e nella rete LocalTalk (Apple). Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

72 LAN Algoritmo di funzionamento : Una stazione che intende trasmettere un dato (trama o pacchetto) deve verificare lo stato del mezzo trasmissivo Una stazione che intende trasmettere un dato (trama o pacchetto) deve verificare lo stato del mezzo trasmissivo: libero od occupato da altre stazioni in comunicazione (Carrier Sense). Nel primo caso la trasmissione sul mezzo comune Nel primo caso si puo' iniziare la trasmissione sul mezzo comune (Multiple Access) altrimenti si deve rimandare sino a quando la portante si rende disponibile (Delay). Dopo aver iniziato la trasmissione, la stazione verifica le eventuali collisioni con altre trasmissioni 'simultanee' (Collision Detection). In caso positivo la trasmissione viene mantenuta per altri 32 bit In caso positivo la trasmissione viene mantenuta per altri 32 bit per far si' che tutte le stazioni abbiano potuto rilevare condizione (JAM) e poi abortita. Tutte le stazioni interrompere l'invio della trama della collisione la trasmissione dopo un intervallo di tempo calcolato in modo pseudo-casuale al minimo la probabilita' di un nuovo evento Tutte le stazioni che hanno dovuto interrompere l'invio della trama a causa della collisione riproporranno la trasmissione dopo un intervallo di tempo calcolato in modo pseudo-casuale per ridurre al minimo la probabilita' di un nuovo evento. Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

73 Trasmissione senza collisione Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

74 Transmissione con collisione Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

75 LAN Criteri di accesso ai mezzi trasmissivi: Deterministici: Token Passing Algoritmo di funzionamento: sequenza di dati (trama)'Token' viene trasmessa continuamente tra le stazioni. Definita una sequenza di dati (trama) con certe caratteristiche 'Token' questa viene trasmessa continuamente tra le stazioni. Una stazione che non necessita di accesso la legge e poi la ritrasmette alla adiacente. Una stazione che deve comunicare dopo averla letta inizia una trasmissione non-token. Dopo aver ricevuto un trama di 'acknowledgement' dalla stazione destinataria, la stazione trasmittente considera conclusa la trasmissione ed invia un token alla stazione successiva... Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

76 LAN Soluzioni attuali per l'implentazione di una Lan: Reti proprietarie: Reti proprietarie: AppleTalk, OmniNet,... Reti su standard aperti: Reti su standard aperti: IEEE 802.3 (Ethernet) ANSI X.3T9 (FDDI) Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

77 LAN ISO-OSI ISO-OSI: Modello di riferimento Modello di riferimento per la descrizione di implementazioni di reti informatiche. Storia Storia : Nel 1980 l'Organizzazione Internazionale per gli Standard (ISO) inizio' la codifica di un modello di riferimento per la descrizione delle implementazioni di reti informatiche che fu rilasciato poi nel 1984l'OSI (Open System Interconnection Model Nel 1980 l'Organizzazione Internazionale per gli Standard (ISO) inizio' la codifica di un modello di riferimento per la descrizione delle implementazioni di reti informatiche che fu rilasciato poi nel 1984: l'OSI (Open System Interconnection Model ). Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

78 ISO/OSI e IEEE 802 7 6 5 4 3 2 1 Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

79 Il progetto IEEE 802 802.2 Logical Link Control ISO 8802.2 802.3 ISO 8802.3 802.05 ISO 8802.05 FDDI ISO 9314 802.11 ISO 8802.1 802.12 ISO 8802.12 CSMA/CD TOKEN RING FDDIWIRELESSANYLAN MAC LLC Tecnologie trasmissive differenziate LIVELLO FISICO LIVELLO DATA LINK LIVELLO NETWORK Interfaccia unificata con il livello network Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

80 LAN IEEE 802: L'Ente Statunitense IEEE L'Ente Statunitense IEEE si occupa della stesura delle normative relative per l'ingegneria elettronica ed elettrotecnica. comitati di lavoro Il proprio lavoro e' articolato in comitati di lavoro. Il comitato 802 e' dedicato alle LAN ed e' suddiviso in sottocomitati che si occupano delle tematiche costituenti: IEEE 802.1: architettura e gestione Relazione tra i vari standard 802.X ed il modello ISO-OSI ; architettura e gestione. Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

81 LAN IEEE 802.2: Logical Link Controll- Logical Link Controll- protocollo comune a tutti i tipi di rete previsti dagli standard dei sottocomitati fratelli. IEEE 802.3 IEEE 802.3: ETHENET Reti locali a Bus Lineare con accesso CSMA/CD : ETHENET IEEE 802.4: Token Passing Reti locali a bus lineare con accesso Token Passing Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

82 LAN IEEE 802.5: Reti locali ad anello con accesso Token Passing : FDDI IEEE 802.6: Reti metropolitane (MAN) IEEE 802.7 IEEE 802.7: Reti locali di tipo BroadBand IEEE 802.8: Reti locali in fibra ottica IEEE 802.9: Reti integrate voce-dati IEEE 802.11: Reti WireLess Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

83 Reti WireLess: Cisco Aironet products can be seamlessly integrated into wired Ethernet networks, and they provide excellent investment protection through full compliance with the IEEE 802.11b wireless standard, as well as unmatched price performance. These products utilize direct sequence spread spectrum (DSSS) technology to deliver up to 11 Mbps throughput, and offer up to 128-bit wired equivalent privacy (WEP) for data security that is comparable to traditional wired LANs. http://www.cisco.com

84 IEEE 802.3 (CSMA/CD) TopologiaTopologia: bus CablaggioCablaggio: bus, stella Arbitraggio del canale trasmissivoArbitraggio del canale trasmissivo: tramite contesa Tipologia del protocolloTipologia del protocollo: non deterministico, tempo di attesa non limitato superiormente Velocità TrasmissivaVelocità Trasmissiva: 10 Mb/s Throughput massimo:Throughput massimo: 4 Mb/s Evoluzione della rete Ethernet proposta daEvoluzione della rete Ethernet proposta da Digital, Intel, Xerox (DIX) Digital, Intel, Xerox (DIX) Coincide praticamente con l`Ethernet V2Coincide praticamente con l`Ethernet V2 IEEE 802.3u:IEEE 802.3u: versione a 100 Mb/s Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

85 Standard a livello fisico(802.3) standard a livello fisico: Gli standard a livello fisico: 10base510base5: usa il coassiale di tipo thick 10base210base2: usa il coassiale di tipo thin 10baseT10baseT: usa il doppino FOIRL:FOIRL: usa la fibra ottica per connettere i repeater 10baseFLper connettere repeater o stazioni10baseFL: è unevoluzione del FOIRL per connettere repeater o stazioni 10baseFBstandard in fibra ottica10baseFB: è uno standard in fibra ottica con caratteristiche di fault tolerance 10baseFPstandard che fa uso di stelle ottiche passive10baseFP: è uno standard che fa uso di stelle ottiche passive La velocità trasmissiva è sempre 10 Mb/sLa velocità trasmissiva è sempre 10 Mb/s Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

86 10base2 Lunghezza massima del cavo 185 mLunghezza massima del cavo 185 m Numero massimo di stazioni 30Numero massimo di stazioni 30 Distanza minima tra le stazioni 0.5 mDistanza minima tra le stazioni 0.5 m Minima velocita di propagazione 65%Minima velocita di propagazione 65% Lunghezza massima transceiver cable 50mLunghezza massima transceiver cable 50m Transceiver connessi: Tagliando il cavo crimpando i connettori connettendo i due spezzoni con un T Costo cavo < 1KL/mCosto cavo < 1KL/m Costo scheda per PC < 100KLCosto scheda per PC < 100KL Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

87 10base2 Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

88 10 base T applicazioni d'ufficio concepito per applicazioni d'ufficio. UTP a basso costo utilizzo di UTP a basso costo. connettorizzazione facilità di connettorizzazione (RJ45). link Standard di tipo link (punto a punto): richiede l'adozione di repeater per collegare le stazioni. Standard per IEEE 802.3 su doppinoUTP Standard per IEEE 802.3 su doppino UTP (Unshielded Twisted Pair) Caratteristiche: Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

89 RepeaterStazione la connessione tra Repeater e Stazione è fatta usando due doppini due doppini (due coppie): TX stazione - RX repeater RX stazione - TX repeater IEEE 802.3 Concepito per adattare IEEE 802.3 a cablaggi strutturati a cablaggi strutturati: EIA/TIA 568 ISO/IEC 11801 TIA/EIA 568A 10 base T Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

90 10 base T Cavo UTP 100: costo del cavo minore di 500 lire/metro Lunghezza massima consigliata 100 m: 90 m di cablaggio strutturato 10 m di cavetti di patch Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

91 Connettori per 10baseT Presa Femmina Spinotto(plug) maschio Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

92 RJ45:assegnazione delle coppie TD+TD+ TD-TD- RD+RD+ Non UtilizzatoNon Utilizzato RD-RD- Non UtilizzatoNon Utilizzato Vista frontale del connettore Le coppie usate sono la 2 ela3 Le coppie usate sono la 2 ela3 EIA/TIA 568 secondo lo standard EIA/TIA 568 Le coppie 1 e 4 sono inutilizzate Le coppie 1 e 4 sono inutilizzate Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

93 Thin Ethernet Utilizzato nelle reti Ethernet 10baseT Utilizzato nelle reti Ethernet 10baseT ( tipo RG58). Costituito da : Costituito da : un conduttore centrale in rame di tipo trefolato. un conduttore centrale in rame di tipo trefolato. isolante di materiale espanso o compatto. isolante di materiale espanso o compatto. uno schermo in foglio di alluminio. uno schermo in foglio di alluminio. uno schermo in calza uno schermo in calza Attenuazione 2.7 volte superiore al cavo ThickAttenuazione 2.7 volte superiore al cavo Thick Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

94 Il doppino Costituito da una o piu coppie (pair) diCostituito da una o piu coppie (pair) di conduttori di rame ritorti (binati,twisted) conduttori di rame ritorti (binati,twisted) Impiegato in fonia,reti locali,cablaggio strutturatoImpiegato in fonia,reti locali,cablaggio strutturato le caratteristiche elettriche richieste per impiego le caratteristiche elettriche richieste per impiego sulle reti locali sono nettamente superiori a quelle sulle reti locali sono nettamente superiori a quelle per impieghi in sola fonia per impieghi in sola fonia Banda passante piu bassa del coassialeBanda passante piu bassa del coassiale Costi ridotti e installazione sempliceCosti ridotti e installazione semplice Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

95 Categorie dei cavi UTP ed impieghi Impieghi inerenti alle 5 categorie di cavi: categoria 1per telefonia analogica categoria 1: per telefonia analogica categoria 2per telefonia digitale a trasmissione dati categoria 2: per telefonia digitale a trasmissione dati a bassa velocitàlinee seriali a bassa velocità (linee seriali) categoria 3reti locali che non producano categoria 3: reti locali che non producano frequenze fondamentali superiori frequenze fondamentali superiori a 12.5 MHz Ethernet 10BaseT. categoria 4reti locali che non producano frequenze fondamentali superioricategoria 4: reti locali che non producano frequenze fondamentali superiori a 20 MHz Token Ring 16 Mb/s. categoria 5reti locali che non producano frequenze fondamentali superioricategoria 5: reti locali che non producano frequenze fondamentali superiori a 32 MHz FDDI MLT-3, Ethernet 100BaseTX... Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

96 Connessioni Hardware Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

97 Transceiver Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

98 10baseT: Crossover Function La funzione di crossover puo essere implementata automaticamente nel MAU MAU : Medium Attachment Unit (Transceiver) Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

99 HUB (Concentratore centro stella) Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

100 Gli indirizzi MAC Sono standardizzati dalla IEEE sono lunghi 6 byte,cioe 48 bit si scrivono come 6 coppie di cifre esadecimali Ad esempio: Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

101 Indirizzi MAC Si compongono di due parti grandi 3 byte ciascuna: I tre byte piu significativi indicano il I tre byte piu significativi indicano il lotto di indirizzi acquistato dal costruttore della scheda, detto anche vendor code o OUI(Organization Unique Identifier) I tre meno significativi sono una I tre meno significativi sono una numerazione progressiva decisa dal costruttore OUI assegnato dall IEEE Assegnato dal costruttore Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

102 Organization Unique Identifier 00-00-0CCisco 00-00-0FNeXT 00-00-10Sytek 00-00-1DCabletron 00-00-20DIAB (Data Intdustrier AB) 00-00-22Visual Technology 00-00-2ATRW 00-00-5AS & Koch 00-00-5EIANA 00-00-65Network General 00-00-6BMIPS 00-00-77MIPS 00-00-7AArdent 00-00-89Cayman Systems Gatorbox 00-00-93Proteon 00-00-9FAmeristar Technology 00-00-A2Wellfleet 00-00-A3Network Application Technology 00-00-A6Network General internal use 00-00-A7NCD X-terminals 00-00-A9Network Systems 00-00-AAXerox Xerox machines 00-00-B3CIMLinc 00-00-B7Dove Fastnet 00-00-BCAllen-Bradley 00-00-C0Western Digital 00-00-C6HP Intelligent Net. Operation 00-00-C8Altos Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

103 Organization Unique Identifier 00-00-D7Dartmouth College NED Router 00-00-D83Com? Novell? PS/2 00-00-DDGould 00-00-DEUnigraph 00-00-E2Acer Counterpoint 00-00-C9Emulex Terminal Servers 00-00-EFAlantec 00-00-FDHigh Level Hardvare Orion (UK) 00-01-02BBN internal usage 00-17-00Kabel 00-80-2DXylogics Inc. Annex terminal serv 00-80-8CFrontier Software Development 00-80-C2IEEE 802.1 Committee 00-80-D3Shiva Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

104 Organization Unique Identifier 00-80-D3Shiva 00-AA-00Intel 00-DD-00Ungermann-Bass 00-DD-01Ungermann-Bass 02-07-01Racal InterLan 02-04-06BBN internal usage 02-60-86Satelcom MegaPac(UK) 02-60-8C3Com IBM PC; Valid; Cisco 02-CF-1FCMC Masscomp; Silicon Graph. 08-00-023Com Formerly Bridge 08-00-03Advanced Computer Com. 08-00-05Symbolics Sym. LISP machines 08-00-08BBN 08-00-09Hewlett-Packard 08-00-0ANestar Systems 08-00-0BUnisys 08-00-11Tektronix Inc 08-00-36Intergraph CAE stations 08-00-37Fujitsu-Xerox 08-00-38Bull 08-00-39Spider Systems 08-00-41Digital Comm. Assoc. 08-00-46Sony 08-00-47Sequent 08-00-49Univation 08-00-4CEncore 08-00-4EBICC 08-00-56Stanford University 08-00-5AIBM 08-00-67Comdesign 08-00-68Ridge 08-00-07Apple 08-00-69Silicon Graphics Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

105 Organization Unique Identifier 08-00-14Excelan BBN, Masscomp, SGI 08-00-17NSC 08-00-1AData General 08-00-1BData General 08-00-1EApollo 08-00-20Sun Sun machines 08-00-22NBI 08-00-25 CDC 08-00-26Norsk Data 08-00-27PCS Computer Systems 08-00-28TI Explorer 08-00-2BDEC 08-00-2EMetaphor 08-00-2FPrime Computer Prime 50- Series Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

106 Organization Unique Identifier 08-00-6EExcelan 08-00-75Danish Data Elektronik 08-00-7CVitalink TransLAN III 08-00-80XIOS 08-00-86Imagen/QMS 08-00-87Xyplex terminal servers 08-00-89Kinetics AppleTalk-Eth. interface 08-00-8BPyramid 08-00-8DXyVision XyVision machines 08-00-90Retix Inc Bridges 48-44-53HDS ??? 80-00-10AT&T AA-0-0,1,2DEC obsolete AA-00-03DEC Global physical AA-00 Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

107 Ethernet – IEEE 802.3 DataData: i dati trasportati dal pacchetto LLC-PDULLC-PDU: Logical Link Control - Protocol Data Unit PADPAD: Packet Assembler Disassembler FCSFCS: Frame Check Sequence contiene il Cyclic Redudancy Code PreamboloPreambolo:7 ottetti di sincronizzazione SFDSFD:Start Frame Delimiter indica l`inizio del pacchetto DSAPDSAP:Destination Services Address Point indirizzo (32bit) del destinatario SSAPSSAP:Source Services Address Point indirizzo (32bit) della sorgente LengthLength:definisce l`estensione del campo Data TypeType: identifica il protocollo trasportato nel campo data Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

108 LArchitettura di rete TCP/IP OSI Internet Protocol Suite Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

109 Indirizzi IP Sono ampi 32 bit (4 byte) Sono ampi 32 bit (4 byte) Si scrivono come 4 numeri decimali separati dal Si scrivono come 4 numeri decimali separati dal carattere [. ] carattere [. ] Ogni numero rappresenta il contenuto di un Ogni numero rappresenta il contenuto di un byte ed e quindi compreso tra 0 e 255 byte ed e quindi compreso tra 0 e 255 Esempi: Esempi: 131.190.0.2 1.1.2.17 200.70.27.33 Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

110 IP Protocol Suite ARP ARP: Address Resolution Protocol RARP RARP: Reverse ARP ICMP ICMP: Internet Control Message Protocol Verificare lo stato della rete Echo request ed Echo reply Riportare anomalie Destination Unreachable Time Exceeded for a Datagram Parameter Problem on a Datagram Scoprire la netmask Mask Request Address Mask Reply Migliorare il routing Redirect Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

111 Protocolli di routing : IGP: Interior Gateway Protocol RIP RIP: Routing Information Protocol (Distance Vector) IGRP IGRP: Interior Gateway Routing Protocol (DistanceVector) OSPF OSPF: Open Shortest Path First (Link-State) Integrated IS-IS Integrated IS-IS: (Link-State) EGP: Exterior Gateway Protocol EGP EGP: Exterior Gateway Protocol (Reachability-only) BGP BGP: Border Gateway Protocol (Distance Vector) IDRP IDRP: Inter Domain Routing Protocol Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

112 IP :Internet Protocol TCP/IP È il livello Network di TCP/IP non connesso Offre un servizio non connesso di tipo Datagram Semplice protocollo di tipo Datagram ma Un protocollo datato... ma non obsoleto non obsoleto Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

113 IP Frammentazioneriassemblaggio dei pacchetti.Frammentazione e riassemblaggio dei pacchetti. Gestione indirizzi a 32 bit a livello di rete e di hostGestione indirizzi a 32 bit a livello di rete e di host. RoutingRouting. Monitoring della connessioneMonitoring della connessione. Configurazione di classi di servizioConfigurazione di classi di servizio. Funzionalita: Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

114 Formato del pacchetto IPv4 16 19 24 31 0 4 8 Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

115 Classe A Campo reteCampo rete 7 bit 7 bit max 128 reti max 128 reti valori compresi tra 0 e 127 valori compresi tra 0 e 127 Campo hostCampo host 24 bit 24 bit max 16M host max 16M host 0 1 7 8 31 Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

116 Classe B Campo reteCampo rete 14 bit 14 bit max 16K reti max 16K reti valori compresi tra 128 e 191 valori compresi tra 128 e 191 Campo hostCampo host 16 bit 16 bit max 64K host max 64K host 0 1 2 15 16 31 Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

117 Classe C Campo reteCampo rete 21 bit 21 bit max 2M reti max 2M reti valori compresi tra 192 e 223 valori compresi tra 192 e 223 Campo hostCampo host 8 bit 8 bit max 256 host max 256 host 0 1 2 3 23 24 31 Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

118 Classi D ed E 0 1 2 3 31 Classe D Classe E Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

119 Subnetting Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

120 Netmask Parametro che specifica il subnetting Parametro che specifica il subnetting bit a 1 in corrispondenza dei campi network e subnetwork bit a 1 in corrispondenza dei campi network e subnetwork bit a 0 in corrispondenza del campo host bit a 0 in corrispondenza del campo host Esempio: si supponga di voler partizionare unaEsempio: si supponga di voler partizionare una Rete di classe B in 16 subnet da 4096 host Rete di classe B in 16 subnet da 4096 host Netmask 11111111 11111111 11110000 00000000 Netmask 11111111 11111111 11110000 00000000 Netmask esadecimale ff ff f0 00 Netmask esadecimale ff ff f0 00 Netmask decimale 255.255.240.0 Netmask decimale 255.255.240.0 Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

121 Nomi e Indirizzi Agli indirizzi IP si associano per comodita uno oAgli indirizzi IP si associano per comodita uno o piu nomi piu nomi Definizione locale in un file hostDefinizione locale in un file host 223.1.2.1 alpha 223.1.2.1 alpha 223.1.2.2 beta 223.1.2.2 beta 223.1.2.3 gamma 223.1.2.3 gamma 223.1.2.4 delta mycomputer 223.1.2.4 delta mycomputer 223.1.3.2 epsilon 223.1.3.2 epsilon 223.1.4.2 iota 223.1.4.2 iota Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

122 DNS: Domain Name Server Il file host diviene impraticabile quando la rete Il file host diviene impraticabile quando la rete IP cresce di dimensione IP cresce di dimensione Si puo utilizzare una base di dati distribuita per Si puo utilizzare una base di dati distribuita per la gestione dei nomi (DNS) la gestione dei nomi (DNS) Non esiste corrispondenza tra domini e reti Non esiste corrispondenza tra domini e reti Nomi di tipo gerarchico Nomi di tipo gerarchico Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

123 TrasmissionControl Protocolol o (UDP) The Internet Protocol Suite: Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

124 Connessione TCP/IP Una connessione e una quintupla:Una connessione e una quintupla: protocollo= TCP o UDP protocollo= TCP o UDP indirizzo= indirizzo IP (32 bit) indirizzo= indirizzo IP (32 bit) porta= punto di accesso (16 bit) porta= punto di accesso (16 bit) Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

125 TCP e UDP Due protocolli di trasporto alternativiDue protocolli di trasporto alternativi. Realizzano a tutti gliRealizzano funzionalità comuni a tutti gli applicativi. applicativi. Possono operare simultaneamente con moltiPossono operare simultaneamente con molti applicativi diversi, tramite il concetto di porta applicativi diversi, tramite il concetto di porta. Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

126 UDP : User Datagram Protocol Protocollo di trasporto di tipo non connessoProtocollo di trasporto di tipo non connesso Aggiunge due funzionalità a quelle di IP:Aggiunge due funzionalità a quelle di IP: - multiplexing delle informazioni tra le varie applicazioni tramite il concetto di porta. -checksum (opzionale) per verificare lintegrità dei dati. Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

127 UDP: applicazioni NFS (Network File System)NFS (Network File System) SNMP(Simple Network Management Protocol)SNMP(Simple Network Management Protocol) Applicazioni R-UnixApplicazioni R-Unix rwhorwho ruptimeruptime rexecrexec ….…. Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

128 TCP: Transmission Control Protocol Un protocollo di trasporto Un protocollo di trasporto: byte-oriented connesso Utilizzato da applicativi che richiedono la trasmissione affidabile dellinformazione: telnet ftp (file transfer protocol) smtp (simple mail transfer protocol) rcp (remote copy) Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

129 TCP : principali funzionalità Supporto della connessione tramite circuiti virtuali Supporto della connessione tramite circuiti virtuali: full-duplex acknowledge controllo di flusso Error Checking Controllo sulla trasmissione per: flusso stato Sincronizzazione garantisce la consegna del pacchetto (Il TCP remoto deve fornire un acknowledge dei dati). Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

130 Porte TCP e UDP Sono il mezzo con cui un programma clientSono il mezzo con cui un programma client Indirizza un programma server Indirizza un programma server un ftp client(ad esempio) per connettersi ad un ftp server indica: un ftp client(ad esempio) per connettersi ad un ftp server indica: lindirizzo IP dell elaboratore remoto lindirizzo IP dell elaboratore remoto il numero della porta associata allo ftp server il numero della porta associata allo ftp server CaratteristicheCaratteristiche identificate da un numero naturale su 16 bitidentificate da un numero naturale su 16 bit 0….1023 = porte privilegiate0….1023 = porte privilegiate 1024…65535= porte utente1024…65535= porte utente porte statiche (quelle dove un server è in ascolto)porte statiche (quelle dove un server è in ascolto) porte dinamiche (quelle usate per completare una richiesta di connessione e svolgere un lavoroporte dinamiche (quelle usate per completare una richiesta di connessione e svolgere un lavoro Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

131 Well Known Port Sono associate agli applicativi principali, Ad esempio: Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

132 Well Known Port Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

133 I SOCKET: sono la primitiva base delle comunicazioni in TCP/IPsono la primitiva base delle comunicazioni in TCP/IP concatenamento del numero di porta con l`indirizzo IP. sono i punti estremi della comunicazione.sono i punti estremi della comunicazione. una coppia di socket connessi fornisce una interfaccia tipo pipeuna coppia di socket connessi fornisce una interfaccia tipo pipe (|) identificati da un socket descriptoridentificati da un socket descriptor. Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

134 SOCKET descriptor: UNIXfile descriptor in UNIX è un normale file descriptor riferito ad un socket anziché ad un file. la lettura può essere usato normalmente per la lettura o la scrittura la scrittura. system call si possono usare tutte le system call operanti su file. Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

135 Repeater Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

136 I Bridge Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

137 I Router Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

138 GATEWAY

139 La Suite IPX-SPX NetWare: E` un sistema operativo orientato alle LAN ideato da Novell. HW Puo` essere utilizzato su molti tipi di piattaforme HW. Rende direttamente fruibili sullhost una serie di servizi di rete in modo assolutamente trasparente di rete in modo assolutamente trasparente. IPX/SPX Si basa su IPX/SPX. Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

140 La Suite IPX-SPX IPX:Internetwork Packet eXchange IPX:Internetwork Packet eXchange : Un network layer protocol Un network layer protocol (livello 3 della pila OSI) sviluppato inizialmente dallaXEROX Corporation sviluppato inizialmente dalla XEROX Corporation e reso poi popolare dallaNovel Inc. reso poi popolare dalla Novel Inc. che lo utilizzo come protocollo di comunicazione nel suo Sistema operativo NetWare nel suo Sistema operativo NetWare. Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

141 La Suite IPX-SPX SPX: Sequenced Packet Exchange SPX: Sequenced Packet Exchange : Un transport layer protocol Un transport layer protocol (livello 4 della pila OSI) usato dalNetWare di Novell usato dal NetWare di Novell. Presiede ai servizi orientati alla connessione tra due nodi tra due nodi. E` utilizzato principalmente per le applicazioni client/server E` utilizzato principalmente per le applicazioni client/server. Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

142 Archittettura Novell IPX/SPX Medium Access Protocols Ethernet,802.x IPX Spx RoutingInformationProtocol(RIP) ServiceAdvertisingProtocol(SAP) NetwareCoreProtocol(NCP) Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

143 La suite IBM-Microsoft: NetBeui-NetBios Un API application programming interfaceUn API application programming interface Migliora il BIOS del DOSMigliora il BIOS del DOS sommando speciali funzioni legate alle risorse disponibili sulla LAN. Alcune aziende hanno migliorato il protocollo sommando funzioni di network Gestisce formato di messaggio definitoGestisce formato di messaggio definito: Server Message Block (SMB). NetBios: Network Basic Input Output System NetBios: Network Basic Input Output System : Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

144 La suite IBM-Microsoft: NetBeui- NetBios Netbeui: NetBios Enhanced User Interface Netbeui: NetBios Enhanced User Interface : protocollo di trasportoE` un protocollo di trasporto. una versione avanzata del protocollo NetBIOSuna versione avanzata del protocollo NetBIOS usato nei sistemi operativi di rete come LAN Manager, LAN Server, Windows for Workgroups, Windows 95 e Windows NT. Sviluppato inizialmenteSviluppato inizialmente da IBM per il suo Lan Manager e` utilizzato poi da Microsoft e Novell. Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

145 Identificazione degli Hosts su una rete NetBeui: Gli hostsdue campi alfanumerici Gli hosts sono definiti da due campi alfanumerici (ASCII) di 16 caratteri max ciascuno (ASCII) di 16 caratteri max ciascuno : Nome proprio Nome proprio ( unico ). Nome di un gruppo Nome di un gruppo di appartenenza. di appartenenza. Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

146 SMB Stack OSI Servizi Internet LAN-WAN: Telnet Telnet FTP FTP Http Http Smtp Smtp NFS NFS … Condivisione risorse LAN: Stampanti Stampanti FileSystems FileSystems Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

147 specifica software per la rete diE` la specifica software per la rete di Microsoft Windows. Microsoft Windows. applicazioni possono accedere aiDescrive come le applicazioni possono accedere ai servizi di rete. servizi di rete. singola API.Fornisce una singola API. Dynamic Link Library ()Implementato nella Dynamic Link Library (DLL) winsock.dll. winsock.dll. versioni freeware and sharewareEsistono versioni freeware and shareware del winsock.dll. del winsock.dll. Winsock: Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

148 Bibliografia Silavo Gai: Reti Locali; A. S. Tanenbaum: Reti di Computers; Prentice Hall International, Utet Libreria D. Giacomini:Appunti di informatica libera" - 2000; Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD Reti locali, geografiche e protocolli secondo il modello ISO OSI e DOD

149 Protocollo dintesa tra Ufficio Scolastico Regionale del Lazio e CNR Area della Ricerca di Roma II - Tor Vergata Lintervento, dopo una introduzione propedeutica sulle tecnologie WEB di base (Ipertesti, HTML, HTTP, URL) e avanzate (CGI, Java, Jsp, ASP, PHP), tratta le principali problematiche legate al server Web APACHE: storia, caratteristiche, installazione, configurazione, gestione e sicurezza. Servizi Internet di base: Servizi Internet di base: Il server Web e le tecnologie connesse Il server Web e le tecnologie connesse Gaetano.Chionchio@src.cnr.it Ministero dellIstruzione Università e Ricerca 2 Aprile 2003 Piano Nazionale di Formazione degli Insegnanti sulle Tecnologie dellInformazione e della Comunicazione Tutor B

150 Il server WEB e le Tecnologie connesse Struttura dellintervento Gli argomenti trattati Tecnologie WEB di base: Ipertesti Ipertesti HTML HTML HTTP HTTP URL URL IL server Web APACHE: storia storia caratteristiche caratteristiche installazione installazione configurazione configurazione gestione gestione sicurezza sicurezza Tecnologie WEB avanzate: CGI CGI Java Java Jsp Jsp ASP ASP PHP PHP

151 ...Il World Wide Web è una architettura software per accedere a documenti tra loro collegati e distribuiti su migliaia di macchine nellintera Internet. Cinque anni fa era un modello per distribuire dati per la fisica delle alte energie, oggi è lapplicazione che milioni di persone credono sia Internet. Il server WEB e le Tecnolgie connesse Introduzione Cosè il World Wide Web Definizione autorevole Andrew S. Tanenbaum "Computer Networks" Ottobre 1997

152 Le radici del World Wide Web Le radici del World Wide Web Il World Wide Web (detto anche Web, WWW o W 3) è nato al Cern nel 1989 per consentire una agevole cooperazione fra i gruppi di ricerca di fisica, sparsi nel mondo. E' un'architettura software volta a fornire l'accesso e la navigazione a un enorme insieme di informazioni collegate fra loro da LINK e distribuite su milioni di elaboratori. Tale insieme di documenti forma un ipertesto (hypertext), cioè un insieme complesso e non sequenziale di associazioni, che permette all'utente di spostarsi tra argomenti correlati, indipendentemente dall'ordine in cui questi vengono presentati.. Il concetto di ipertesto risale alla fine degli anni '40: Vannevar Bush Vannevar Bush Douglas Engelbart Douglas Engelbart Ted Nelson Ted Nelson Il server WEB e le Tecnolgie connesse Ipertesto Le Origini

153 Nel 1945 costruisce Memex, a conceptual machine,un dispositivo dove si possono memorizzare informazioni di vario genere e dove e possibile eseguire delle consultazioni a grande velocita e flessibilita grazie al meccanismo dei LINK. Vannevar Bush..The human mind ….operates by association...The human mind ….operates by association. "AS We May Think July 1945, The Atlantic Monthly Il server WEB e le Tecnolgie connesse Ipertesto Le Origini

154 Nel 1963 costruisce il prototipo di un sistema "oNLine System" (NLS) che permette hypertext browsing editing e email. Douglas Carl Engelbart Per questo sistema inventa il mouse !! Il resto e storia... Il server WEB e le Tecnolgie connesse Ipertesto Le Origini

155 Il termine Ipertesto fu coniato nel 1965 da Ted Nelson nella Literary Machines per indicare documenti caratterizzati Ted Nelson da una struttura non sequenziale delle idee, in alternativa al formato logico sequenziale tipico dei libri, dei film e dei discorsi. Il più recente termine Ipermedia è un sinonimo che pone in evidenza le componenti non testuali: animazioni, suoni e immagini. DOCUMENTS ARE PARALLEL BY NATURE … Il server WEB e le Tecnolgie connesse Ipertesto Le Origini

156 Per migliorare le comunicazioni tra ricercatori T.Berners-Lee e R. Cailliau, nel 1990, propongono un nuovo modo di utilizzare Internet che chiamano World Wide Web. Al di là del nome, la cosa più interessante è che in questa proposta sono già presenti tutte le idee guida che ancora oggi caratterizzano il Web. World Wide Web: proposal for a HyperText Project World Wide Web: proposal for a HyperText Project Marzo 1989 Hypertext+SGML+Internet = WWW Tim Berners-Lee Robert Cailliau Il WWW, la più nota applicazione usata su Internet, nasce al CERN, il più grande centro di ricerca europeo sulla fisica delle particelle elementari, dove lavorano fisici di tutto il modo che usano quotidianamente la Rete per tenersi in contatto e scambiarsi dati e opinioni. Il server WEB e le Tecnolgie connesse Ipertesto Il nuovo paradigma

157 Nel 1992 Mark Andreessen sviluppa l'idea di Mosaic, il browser grafico che permise al www di svilupparsi, mentre era uno studente all'universita' dell'Illinois e membro del National Center for Supercomputing Applications (NCSA). NCSA ---> Netscape Mark Andreessen Nel 1993 M.Andreessen, insieme ad un gruppo di studenti (Enric Brina), crea la prima versione di Mosaic. Lascia in seguito l'NCSA andando alla Silicon Valley per dare un contributo alla fondazione con Jim Clark (Silicon Graphics) alla società conosciuta come: Netscape Communications Corporation Netscape fu sviluppato per semplificare l'uso di Internet nel business. Il server WEB e le Tecnolgie connesse WWW Le prime implementazioni

158 Il Web ha diverse caratteristiche che hanno contribuito al suo enorme successo: architettura di tipo client-server: architettura di tipo client-server: ampia scalabilità; ampia scalabilità; adatta ad ambienti di rete; adatta ad ambienti di rete; architettura distribuita: architettura distribuita: perfettamente in linea con le esigenze di gestione di un ipertesto perfettamente in linea con le esigenze di gestione di un ipertesto architettura basata su standard di pubblico dominio: architettura basata su standard di pubblico dominio: possibilità per chiunque di proporre una implementazione; possibilità per chiunque di proporre una implementazione; uguali possibilità di accesso per tutte le piattaforme di calcolo uguali possibilità di accesso per tutte le piattaforme di calcolo capacità di gestire informazioni di diverso tipo capacità di gestire informazioni di diverso tipo grande interesse da parte di tutti gli utenti. grande interesse da parte di tutti gli utenti. Le caratteristiche del successo Il server WEB e le Tecnolgie connesse WWWCaratteristiche

159 Sistema di indirizzamento basato su Uniform Resource Locator (URL): è un meccanismo standard per fare riferimento alle entità indirizzabili (risorse) nel Web, che possono essere: Sistema di indirizzamento basato su Uniform Resource Locator (URL): è un meccanismo standard per fare riferimento alle entità indirizzabili (risorse) nel Web, che possono essere: documenti (testo, immagini, suoni, ecc.); documenti (testo, immagini, suoni, ecc.); programmi eseguibili; programmi eseguibili; Linguaggio HTML (HyperText Markup Language): è il linguaggio per la definizione delle pagine Web; Linguaggio HTML (HyperText Markup Language): è il linguaggio per la definizione delle pagine Web; Protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol): è il protocollo che i client e i server utilizzano per comunicare. Protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol): è il protocollo che i client e i server utilizzano per comunicare. I 3 standard principali Il server WEB e le Tecnolgie connesse WWW Architettura software

160 L URL (Uniform Resource Locators) (RFC 1738), definisce univocamente la posizione di una risorsa in rete. Una URL è fatta di 3 parti, che specificano: il metodo di accesso (come si vuole accedere alla risorsa) il metodo di accesso (come si vuole accedere alla risorsa) l'host (dove è fisicamente localizzata la risorsa) l'host (dove è fisicamente localizzata la risorsa) l'identità (come è identificata la risorsa) l'identità (come è identificata la risorsa) Metodo di accesso: aaa = protocollo (http,ftp,https,etc). Per default si assume http ccc = porta TCP utilizzata nella trasmissione. Se non specificata viene utilizzata la porta di default per il protocollo selezionato. Per esempio: 80 per l http, 21 per lftp,443 per https. Host: bbb = host name (nessun default) E definibile sia come indirizzo a dominio che come indirizzo IP. Identità: ddd = pathname. Nel caso dell http identifica un percorso relativo a partire dalla root definita nel server contattato. eee = filename. Nel caso dell http se non specificato corrisponde al file di indice configurato nel server web. Tipicamente per default corrisponde a index.html o index.htm aaa://bbb:ccc/ddd/eee Il server WEB e le Tecnolgie connesse WWW Architettura software Identificatore uniforme di risorse

161 LHTML è un linguaggio che usa annotazioni markup per descrivere la formattazione di documenti LHTML è un linguaggio che usa annotazioni markup per descrivere la formattazione di documenti E derivato dall SGML (Standard Generalized Markup Language) ISO 8879 E derivato dall SGML (Standard Generalized Markup Language) ISO 8879 E specializzato nel trattamento degli ipertesti e adattato al Web. E specializzato nel trattamento degli ipertesti e adattato al Web. I comandi per la formattazione (tag) sono inseriti in modo esplicito nel testo. I comandi per la formattazione (tag) sono inseriti in modo esplicito nel testo. Un documento descritto in HTML e sempre un file ASCII Un documento descritto in HTML e sempre un file ASCII Levoluzione dellHTML è sotto il controllo del consorzio W3C: versione 1.0 versione 1.0 versione 2.0 (RFC 1866 e RFC 2854) (...introdotto il concetto di Form) versione 2.0 (RFC 1866 e RFC 2854) (...introdotto il concetto di Form) versione 3.0 versione 3.0 versione 3.2 versione 3.2 versione 4.0 (REC-html40-19980424) versione 4.0 (REC-html40-19980424) versione 4.0.1 versione 4.0.1 Il server WEB e le Tecnolgie connesse WWW Architettura software Hyper Text Markup Language

162 Il ruolo di HTML è quindi quello di definire il modo in cui deve essere visualizzata una pagina Web (detta anche pagina HTML), che tipicamente è un documento di tipo testuale contenente opportuni tag di HTML. Il client, quando riceve una pagina compie le seguenti operazioni: interpreta i tag presenti nella pagina; interpreta i tag presenti nella pagina; formatta la pagina di conseguenza, provvedendo automaticamente ad adattarla alle condizioni locali (risoluzione dello schermo, dimensione della finestra, profondità di colore, ecc.); formatta la pagina di conseguenza, provvedendo automaticamente ad adattarla alle condizioni locali (risoluzione dello schermo, dimensione della finestra, profondità di colore, ecc.); mostra la pagina formattata sullo schermo. mostra la pagina formattata sullo schermo. Nella formattazione si ignorano: sequenze multiple di spazi; sequenze multiple di spazi; caratteri di fine riga, tabulazioni, ecc. caratteri di fine riga, tabulazioni, ecc. I tag HTML possono essere divisi in due categorie: tag per la formattazione di testo; tag per la formattazione di testo; tag per altre finalità (inclusione di oggetti,interazione utente,elaborazione locale). tag per altre finalità (inclusione di oggetti,interazione utente,elaborazione locale). Il server WEB e le Tecnolgie connesse WWW Architettura software HTML: il ruolo

163 Al crescente successo del Web si è accompagnato un continuo lavoro per ampliarne le possibilità di utilizzo e le funzionalità offerte agli utenti. In particolare, si è presto sentita l'esigenza di fornire un supporto a una qualche forma di interattività superiore a quella offerta dalla navigazione attraverso gli hyperlink (pagine statiche), ad esempio per consentire agli utenti di consultare una base di dati remota via Web. La pagine Web generate on-fly da questo tipo di interazione si definiscono: pagine dinamiche. Le estensioni più rivoluzionarie del Web in tal senso sono state: introduzione delle form per l'invio di dati al server Web ed interazione con le CGI per l elaborazione dei dati sul server stesso; introduzione delle form per l'invio di dati al server Web ed interazione con le CGI per l elaborazione dei dati sul server stesso; introduzione del linguaggio LiveScript (poi chiamato JavaScript) per la definizione di computazioni, eseguite dal client, direttamente associate a una pagina HTML; introduzione del linguaggio LiveScript (poi chiamato JavaScript) per la definizione di computazioni, eseguite dal client, direttamente associate a una pagina HTML; introduzione del linguaggio Java per la creazione di file eseguibili, che vengono trasmessi dal server al client e poi vengono eseguiti in totale autonomia dal client; indipendentemente dalla piattaforma HW e SW del sistema introduzione del linguaggio Java per la creazione di file eseguibili, che vengono trasmessi dal server al client e poi vengono eseguiti in totale autonomia dal client; indipendentemente dalla piattaforma HW e SW del sistema Il server WEB e le Tecnolgie connesse WWW Architettura software HTML: le evoluzioni

164 Il protocollo HTTP sovraintende al dialogo fra un client e un server web: il linguaggio nativo del Web. HTTP non è ancora uno standard ufficiale. Infatti, HTTP 1.0 (rfc 1945) è informational, mentre HTTP 1.1 (rfc 2068) è ancora in fase di proposta. HTTP è un protocollo ASCII, cioè i messaggi scambiati fra client e server sono costituiti da sequenze di caratteri ASCII In questo contesto per messaggio si intende la richiesta del cliente oppure la risposta del server, intesa come informazione di controllo; viceversa, i dati della URL richiesta che vengono restituiti dal server non sono necessariamente ASCII (esempi di dati binari: immagini, filmati, suoni, codice eseguibile). Utilizzo dello standard MIME (sviluppato per la posta elettronica) LHTTP prevede che ogni singola interazione fra client-server si svolga secondo il seguente schema: apertura di una connessione di livello di transporto (TCP) tra client e server apertura di una connessione di livello di transporto (TCP) tra client e server invio di una singola richiesta da parte del client, che specifica la URL desiderata; invio di una singola richiesta da parte del client, che specifica la URL desiderata; invio di una risposta da parte del server e dei dati di cui alla URL richiesta; invio di una risposta da parte del server e dei dati di cui alla URL richiesta; chiusura della connessione di livello transport. chiusura della connessione di livello transport. E un protocollo di tipo stateless: non è previsto il concetto di sessione all'interno della quale ci si ricorda dello stato dell'interazione fra client e server. Ogni singola interazione è storia a se ed è del tutto indipendente dalle altre. Il server WEB e le Tecnolgie connesse WWW Architettura software Hyper Text Transfer Protocol

165 Il protocollo HTTP è nato con una finalità (lo scambio di informazioni fra gruppi di ricercatori) che si è radicalmente modificata col passare del tempo. Infatti, attualmente (V1.0) il suo utilizzo si è ampliato enormemente e si cerca di sfruttarlo anche per transazioni di tipo commerciale. Questo ha messo alla frusta il protocollo soprattutto da tre punti di vista: Efficienza nell'uso della rete Il problema di fondo è che il protocollo HTTP prevede che si apra e chiuda una connessione TCP per ogni singola coppia richiesta-risposta. Si deve tenere presente che l'apertura e la chiusura delle connessioni TCP non è banale (three way handshake per l'apertura, idem più timeout per la chiusura); durante l'apertura e la chiusura non c'è controllo di flusso;la dimensione tipica dei dati trasmessi è piccola (pochi KByte);il TCP usa la tecnica dello slow start per il controllo di flusso.Di conseguenza, si ha che il protocollo HTTP impone un grave overhead sulla rete (sono frequentissime le fasi di apertura/chiusura di connessioni TCP); gli utenti hanno la sensazione che le prestazioni siano scarse (per via dello slow start). Assenza del concetto di sessione In moltissime situazioni (ad esempio nelle transazioni di tipo commerciale) è necessario ricordare lo stato dell'interazione fra client e server, che si svolge per fasi successive. Questo in HTTP è impossibile, per cui si devono trovare soluzioni ad hoc (ad esempio, restituire pagine HTML dinamiche contenenti un campo HIDDEN che identifica la transazione).In proposito c'è una proposta (State Management, rfc 2109) basata sull'uso dei cookies, cioè particolari file che vengono depositati presso il client e che servono a gestire una sorta di sessione. Carenza di meccanismi per lo scambio di dati riservati L'unico meccanismo esistente per il controllo degli accessi (Basic Authentication) fa viaggiare la password dell'utente in chiaro sulla rete. Il server WEB e le Tecnolgie connesse WWW Architettura software HTTP 1.0: i problemi aperti L HTTP versione 1.1 si propone di superare tutti i limiti della vecchia versione !!

166 I client (o user agents) sono lo strumento a disposizione dell'utente che gli permette l'accesso e la navigazione nell'ipertesto del Web. Vengono comunemente chiamati browser (sfogliatori): NCSA Mosaic (il primo); Netscape Navigator; Microsoft Internet Explorer. Essi hanno varie competenze: trasmettere all'opportuno server le richieste di reperimento dati che derivano dalle azioni dell'utente; trasmettere all'opportuno server le richieste di reperimento dati che derivano dalle azioni dell'utente; ricevere dal server le informazioni richieste; ricevere dal server le informazioni richieste; visualizzare il contenuto della pagina Web richiesta dall'utente, gestendo in modo appropriato tutte le tipologie di informazioni in esse contenute; visualizzare il contenuto della pagina Web richiesta dall'utente, gestendo in modo appropriato tutte le tipologie di informazioni in esse contenute; consentire operazioni locali sulle informazioni ricevute (ad esempio salvarle su disco, stamparle). consentire operazioni locali sulle informazioni ricevute (ad esempio salvarle su disco, stamparle). Di norma i browser gestiscono direttamente solo alcune tipologie di informazioni: testo formattato; testo formattato; immagini fisse; immagini fisse; codice eseguibile. codice eseguibile. Gli altri tipi di informazioni vengono gestiti in uno (o entrambi) dei seguenti modi: consegnandoli a un programma esterno:helper consegnandoli a un programma esterno:helper per mezzo di plug-in, ossia librerie di codice eseguibile e specializzato caricato in memoria secondo le necessità. In questa situazione, se il necessario plug-in è installato, il browser provvede a caricarlo e gli affida la gestione delle informazioni da trattare. per mezzo di plug-in, ossia librerie di codice eseguibile e specializzato caricato in memoria secondo le necessità. In questa situazione, se il necessario plug-in è installato, il browser provvede a caricarlo e gli affida la gestione delle informazioni da trattare. User Agents Il server WEB e le Tecnolgie connesse WWW Architettura software

167 Il server è tipicamente un processo in esecuzione su un elaboratore (Unix !!). Esso, di norma, è sempre in esecuzione (tranne che in situazioni eccezionali) ed ha delle incombenze molto semplici: rimanere in ascolto di richieste da parte dei client; rimanere in ascolto di richieste da parte dei client; fare del suo meglio per soddisfare ogni richiesta che arriva: fare del suo meglio per soddisfare ogni richiesta che arriva: se possibile, consegnare il documento richiesto; se possibile, consegnare il documento richiesto; altrimenti, spedire un messaggio di notifica di errore. altrimenti, spedire un messaggio di notifica di errore. deve fare il suo lavoro nel modo più efficiente possibile, dunque deve essere implementato con un occhio di riguardo alle prestazioni; deve fare il suo lavoro nel modo più efficiente possibile, dunque deve essere implementato con un occhio di riguardo alle prestazioni; deve essere in grado di gestire molte richieste contemporaneamente, e mentre fa questo deve continuare a rimanere in ascolto di nuove richieste. Possibili soluzioni: deve essere in grado di gestire molte richieste contemporaneamente, e mentre fa questo deve continuare a rimanere in ascolto di nuove richieste. Possibili soluzioni: clonazione del server:per ogni nuova richiesta che arriva, il server (che è sempre in ascolto) crea una nuova copia di se stesso alla quale affida la gestione della richiesta;si mette quindi nuovamente in attesa di nuove richieste; la copia clonata si occupa di soddisfare la richiesta e poi termina. server multithreaded:esiste una sola copia del server, che però è progettato per essere in grado di generare thread multipli Il server WEB e le Tecnolgie connesse WWW Architettura software Server Agents

168 Modalità di comunicazioni Client-Server Le modalita di comunicazione tra un browser ed un server web avvengono in chiaro attraverso il protocollo di trasferimento per ipertesti HTTP (Hyper Text Transfer Protocol ). Questo protocollo lavora per creare, trasferire e gestire dei dati formattati secondo il linguaggio HTML (Hypertext Markup Language) da un sistema ad un altro in maniera indipendente dal sistema stesso. La connessione spesso è stabilita dal client prima di ogni richiesta, e chiusa dal server dopo ogni risposta. L'HTTP disciplina i riferimenti attraverso gli URI (Universal Resource Identifier) che possono essere divisi per locazione URL e per nome URN, indica in tal modo la risorsa a cui applicare il metodo della request. Le quattro operazioni svolte in sequenza dal protocollo HTTP sono: connessione con il server che contiene il documento,connessione con il server che contiene il documento, richiesta del documento,richiesta del documento, recupero della pagina interessata attraverso la risposta del serverrecupero della pagina interessata attraverso la risposta del server chiusura della connessione.chiusura della connessione. Questo ciclo viene ripetuto per ciascuna pagina richiesta. L`HTTP usa la well known port numero 80 del livello di trasporto TCP. Il server WEB e le Tecnolgie connesse WWW Architettura software

169 Le tecnologie piu` comunemente utilizzate per realizzare una comunicazione sicura tra il Browser ed il Web Server: Le comunicazioni Sicure L`SSL (Secure Socket Layer) (documentato in un IETF draft nella sua terza revisione) e` stato sviluppato dalla Netscape per fornire connessioni sicure nel trasferimento di dati sensibili. Un trasferimento SSL utilizza una porta TCP dedicata:443. E` necessario quindi specificare nell`URL un metodo differenziato di accesso: STTP. La sicurezza nel trasferimento delle informazioni e` assicurata da una codifica basata sull`algoritomo RC4 sviluppato dalla RSA, Inc. L` SHTTP (Secure HTTP) e` stato sviluppato dalla Enterprise Integration Technologies (EIT), ora Verifone, e condivide gli stessi obiettivi di massima dell`SSL. La codifica a chiave-pubblica chiave- privata dei dati si basa sull`algoritmo di Rivest-Shamir-Adleman. Non utilizza porte proprietarie sul TCP. La differenza fondamentale tra i due sta nel fatto che SSL crea una connessione sicura tra client e server sulla quale si puo` poi trasportare qualsiasi dato mentre l`S-HTTP trasporta i singoli file in modo sicuro, attraverso un meccanismo di certificati di autenticita` puntuali. Il server WEB e le Tecnolgie connesse WWW Architettura software

170 Server Side Application In una applicazione Client-Server si dice di programmi che verranno eseguiti sul Server. Nel mondo del WEB: Scripts CGI Scripts CGI Applet Java JSP Applet Java JSP ASP ASP Script PHP Script PHP Client Side Application In una applicazione Client Server si dice di programmi che verranno eseguiti sul Client. Nel mondo del WEB: JavaScript JavaScript Applet Java Applet Java Web Application Il server WEB e le Tecnolgie connesse WWW Architettura software

171 Le tecnologie di integrazione delle Web Server Side Applications con i Database permettono agli utenti in rete Internet di accedere semplicemente ad una quantita' enorme di informazioni organizzate in sistemi di gestione di base di dati. Infatti: La gestione e/o consultazione dei dati e' indipendente dalla dislocazione fisica nella rete delle informazioni. La gestione e/o consultazione dei dati e' indipendente dalla dislocazione fisica nella rete delle informazioni. Il browser diventa lo strumento per interagire con il database. Il browser diventa lo strumento per interagire con il database. E possibile effettuare: E possibile effettuare: operazioni di amministrazione e gestione del database; operazioni di amministrazione e gestione del database; operazioni di aggiornamento, convalida e popolamento. operazioni di aggiornamento, convalida e popolamento. Sistema Web/Database Il server WEB e le Tecnolgie connesse WWW Architettura software

172 DB e Server Side Applications Architettura software Il server WEB e le Tecnologie connesse WWW CGI (Common Gateway Interface): e la tecnologia piu standard e piu vecchia per interfacciare un server Web con un programma, scritto in un linguaggio qualunque, che viene eseguito sul server. Attraverso questa interfaccia e possibile passare dati dal server Web al programma applicativo e viceversa. Il programma quindi puo eseguire qualunque tipo di elaborazione (estrazione di dati da database, manipolazione degli stessi, calcoli, ecc.). Questa tecnologia e abbastanza inefficiente e abbastanza poco sicura, quindi viene utilizzata sempre piu di rado. ASP (Active Server Pages): e una tecnologia sviluppata da Microsoft e successivamente adottata anche da altri produttori di server Web (ad es. Netscape). E basata sul meccanismo di introdurre allinterno di una pagina HTML codice ActiveX (Visual Basic, Visual C++, Java, VBScript). JSP (Java Server Pages): e una tecnologia sviluppata da Sun come alternativa alle ASP. Funzionano nello stesso modo, salvo che nelle pagine HTML invece di essere inserito del codice SQL viene inserito del codice Java. Attraverso Java e possibile effettuare qualunque elaborazione (estrazione dei dati, successiva manipolazione degli stessi, calcoli, ecc.). Il server Web poi costruisce la pagina come integrazione del codice HTML statico e dei risultati prodotti dal codice Java. Ovviamente e una tecnologia piu potente delle ASP.

173 Personal Hypertext Prepocessor Rasmus Lerdorf nel 1994 scritto il PHP/FI (Personal Home Page / Form Interpreter). A seguito del successo riscosso nel popolo della rete, Rasmus scrisse una seconda versione che offriva un maggior numero di funzioni ed il supporto per interfacciare il database miniSQL. Nel 1997 la costituzione di un team di lavoro porta alla riscrittura completa del codice con la versione PHP3. Con la versione 4 il team di lavoro ha potenziato l'implementazione dell'impalcatura object-oriented e con il prodotto ZEND (PHP4) offre un notevole incremento delle prestazioni. Il server WEB e le Tecnolgie connesse WWW Architettura software Disponibile come : modulo del Web server (Su Web Server APACHE su sistemi UNIX) modulo del Web server (Su Web Server APACHE su sistemi UNIX) script CGI separato (Su tutti i Web server in ambiente Unix e Windows9X/Me/NT/2000) script CGI separato (Su tutti i Web server in ambiente Unix e Windows9X/Me/NT/2000)

174 A PAtCHy sErver Il server WEB e le Tecnolgie connesse Apache Le origini E' un webserver free progettato per poter girare come un processo standalone. E' un webserver free progettato per poter girare come un processo standalone. Il suo sviluppo e' curato da Apache Software Foundation un' organizzazione not- for-profit quale fondata nel 1999 dal team di volontari denominato Apache Group. Il suo sviluppo e' curato da Apache Software Foundation un' organizzazione not- for-profit quale fondata nel 1999 dal team di volontari denominato Apache Group. Nasce come evoluzione del webserver httpd 1.3 sviluppato dal NCSA (National Center for Supercomputing Applications); ne ingloba le carrateristiche, risolvendo i problemi ed implementando nuove features. Da qui il nome: A PAtCHy sErver! Nasce come evoluzione del webserver httpd 1.3 sviluppato dal NCSA (National Center for Supercomputing Applications); ne ingloba le carrateristiche, risolvendo i problemi ed implementando nuove features. Da qui il nome: A PAtCHy sErver! Nell'aprile 1995 viene distribuita ufficialmente la prima release pubblica v.0.6.2. Nell'aprile 1995 viene distribuita ufficialmente la prima release pubblica v.0.6.2. Anziche' continuare a sviluppare delle patch, il team di sviluppo decise di riscrivere completamente il codice, prevedendo una struttura modulare e un'API (Application Programming Interface) per una piu' semplice ed efficace gestione. Anziche' continuare a sviluppare delle patch, il team di sviluppo decise di riscrivere completamente il codice, prevedendo una struttura modulare e un'API (Application Programming Interface) per una piu' semplice ed efficace gestione. Nel dicembre 1995 viene rilasciata la versione 1.0 del server Apache completamente indipendente dal codice della NCSA. Nel dicembre 1995 viene rilasciata la versione 1.0 del server Apache completamente indipendente dal codice della NCSA. E' un progetto nato per creare un webserver stabile, affidabile e veloce. E' un progetto nato per creare un webserver stabile, affidabile e veloce. Come progetto è aperto a critiche, patches e bugfixes suggerite direttamente dagli utilizzatori. Come progetto è aperto a critiche, patches e bugfixes suggerite direttamente dagli utilizzatori.

175 Scheda Tecnica Il server WEB e le Tecnolgie connesse ApacheCaratteristiche Il Web server Apache e' un prodotto Open Source distribuito con il codice sorgente Il Web server Apache e' un prodotto Open Source distribuito con il codice sorgente. Apache e' un HTTP server derivato da quello della NCSA, e costituisce uno standard di fatto per la piattaforma Linux ed anche per altri sistemi operativi. Apache e' un HTTP server derivato da quello della NCSA, e costituisce uno standard di fatto per la piattaforma Linux ed anche per altri sistemi operativi. Essendo un prodotto freeware, l'assistenza e' fornita dalla stessa comunita' di utilizzatori attraverso gruppi di discussione, mailing lists; inoltre, e' possibile trovare nella rete svariata documentazione tecnica di ausilio. Essendo un prodotto freeware, l'assistenza e' fornita dalla stessa comunita' di utilizzatori attraverso gruppi di discussione, mailing lists; inoltre, e' possibile trovare nella rete svariata documentazione tecnica di ausilio. Supporto DSO (Dynamic shared objects); i moduli possono essere caricati su richiesta, in modo da utilizzare una minore quantità di memoria. Supporto DSO (Dynamic shared objects); i moduli possono essere caricati su richiesta, in modo da utilizzare una minore quantità di memoria. Gestisce configurazioni illimitate per Alias e Redirect. Gestisce configurazioni illimitate per Alias e Redirect. Gestione dei VirtualHost. Gestione dei VirtualHost. L'accesso al servizio HTTP avviene a partire da una porzione del file system che inizia dal cosiddetto DocumentRoot. L'accesso al servizio HTTP avviene a partire da una porzione del file system che inizia dal cosiddetto DocumentRoot. Apache, una volta avviato, crea dei sottoprocessi (children processes). Apache, una volta avviato, crea dei sottoprocessi (children processes).

176 Il Motivo del Successo Il server WEB e le Tecnolgie connesse ApacheCaratteristiche Apache è un server web open source (libero accesso al codice sorgente) disponibile per un gran numero di piattaforme, fra cui anche Windows e Mac OS X. Dal '96, anno del rapido declino del vecchio server NCSA, Apache detiene saldamente la leadership di questo settore. Market Share for Top Servers Across All Domains August 1995 - May 2001 http://www.netcraft.com/survey/

177 Setup Il server WEB e le Tecnolgie connesse ApacheInstallazione Tutte le informazioni sulla configurazione e compilazione di Apache, si trovano nel file INSTALL.Tutte le informazioni sulla configurazione e compilazione di Apache, si trovano nel file INSTALL. A partire dalla versione 1.3.4 il file di configurazione e' unico e si chiama httpd.conf ed e' contenuto nella directory ServerRoot/conf; (nelle versioni precedenti si dovevano utilizzare tre files: httpd.conf, srm.conf ed access.conf).A partire dalla versione 1.3.4 il file di configurazione e' unico e si chiama httpd.conf ed e' contenuto nella directory ServerRoot/conf; (nelle versioni precedenti si dovevano utilizzare tre files: httpd.conf, srm.conf ed access.conf). La configurazione e gestione del servizio HTTP avviene editando con un normale editor (es: VI) le direttive contenute in httpd.conf (file ASCII)La configurazione e gestione del servizio HTTP avviene editando con un normale editor (es: VI) le direttive contenute in httpd.conf (file ASCII)

178 I sorgenti Il server WEB e le Tecnolgie connesse ApacheInstallazione Nel sito ufficiale WWW.APACHE.ORG, o nei vari mirror sites sparsi sulla rete, si trova il codice sorgente o il codice binario (precompilato) per le piu' svariate piattaforme: Unix, MSWindows (dalla versione 1.3). Per un Host Unix il sorgente sarà un file del tipo: apache_1.3.9.tar.gz Steps per l'installazione(unix): cd /temp (posizionamento in una directory temporanea) cd /temp (posizionamento in una directory temporanea) Download di apache_1.3.9.tar.gz in /temp Download di apache_1.3.9.tar.gz in /temp gzip -d apache_1.3.9.tar.gz (unzip del file compresso) gzip -d apache_1.3.9.tar.gz (unzip del file compresso) tar -C /usr/local -xvf apache_1.3.9.tar (installazione del codice sorgente nella directory apache_1.3.9) tar -C /usr/local -xvf apache_1.3.9.tar (installazione del codice sorgente nella directory apache_1.3.9) cd /usr/local/apache_1.3.9 (posizionamento sulla directory di installazione) cd /usr/local/apache_1.3.9 (posizionamento sulla directory di installazione)

179 It worked ! Il server WEB e le Tecnolgie connesse ApacheInstallazione Steps per la compilazione: cd apache_1.3.9 (posizionamento sulla directory di installazione) cd apache_1.3.9 (posizionamento sulla directory di installazione)./configure --prefix=/usr/local/httpd (genera i makefile adatti al sistema)./configure --prefix=/usr/local/httpd (genera i makefile adatti al sistema) make (compilazione) make (compilazione) make install (installazione) make install (installazione) cd /usr/local/httpd/bin (directory in cui viene posizionato il daemon) cd /usr/local/httpd/bin (directory in cui viene posizionato il daemon)./apachectl start (script di avvio del daemon)./apachectl start (script di avvio del daemon)./apachectl stop (script di arresto del daemon)./apachectl stop (script di arresto del daemon) LocalHost Apache home page ---->

180 Struttura delle directory Il server WEB e le Tecnolgie connesse Apache La struttura Le convenzioni per la struttura delle directory di Apache variano tra versioni e distribuzioni. Di solito l'installazione puo' avvenire nelle directory : /usr/local/apache, /usr/local/httpd Directory Contenuto bin Files eseguibili di programmi di amministrazione libexec Moduli caricabili man Pagine man (Manuali) conf Files di configurazione icons Files di immagine per le icone htdocs Documenti disponibili sul server (Document root) cgi-bin Scripts CGI include Files di include di Apache in linguaggio C (necessari per compilare moduli di terze parti) run Files di configurazione dello status a runtime (spesso memorizzati con i file di log) proxy Gerarchia di cache per i proxy (se viene abilitato il caching)

181 Utility di supporto Il server WEB e le Tecnolgie connesse Apache La struttura La distribuzione di Apache include un gran numero di utility di supporto che vengono di solito installate nella sottodirectory bin Programma Descrizione ab Semplice strumento per il benchmark apachectl Script di controllo a runtime di Apache apxs Strumento di estensione di Apache, usato per costruire i Dynamic Shared Objects (DSO) dbmmanage Utility per gestire i files di autenticazione per gli utenti in formato DBM htdigest Utility per gestire i files digest di autenticazione per gli utenti htpasswd Utility per gestire i files di autenticazione per gli utenti logresolve Utility batch per elaborare, in un secondo tempo, i files di log allo scopo di risolvere gli indirizzi IP logresolve.pl Scritp in Perl rotatelogs Filtro di logging per la rotazione dei file di log split-logfile Script in Perl per dividere per host virtuali un file di log combinato

182 Le direttive 1 Il server WEB e le Tecnolgie connesse Apache Configurazione: httpd.conf ServerType standalone/inetd : il servizio viene gestito dal daemon httpd che puo' essere attivato direttamente in fase di inizializzazione del sistema (standalone), oppure controllato da processo inetd (in questo caso si dovra' inserire un'opportuna entry nel file /etc/inetd.conf). Quando il daemon viene controllato da inetd, per ogni richiesta bisogna aspettare l'avvio del daemon; questa operazione genera quindi un ritardo nelle risposte giustificabile solo per problemi di sicurezza. Si consiglia la modalita' (standalone). ServerRoot directory : radice del server. Posizione, all'interno del filesystem, del HTTPD server; solitamente si usa /usr/local/httpd PidFile nome file : posizione del file httpd.pid in cui il sistema registra il PID (Process Identification) del daemon attivato in modalità standalone. /usr/local/httpd/logs/httpd.pid Port numero porta : porta utilizzata dal daemon httpd. Default : 80. (range da 0 a 65535, le prime 1024 porte sono riservate per determinati protocolli. In generale le porte al di sotto della 1024 sono di sistema). Gli Host Virtuali vengono configurati con le sezioni, ma queste hanno effetto solo se Apache sta ascoltando sull'indirizzo IP e sulla porta indicati. (Vedi Direttiva VirtualHost).

183 Il server WEB e le Tecnolgie connesse Apache Configurazione: httpd.conf Le direttive 2 User nome utente : tutte le richieste inoltrate al server HTTP vengono considerate come se fossero eseguite dall'utente indicato in questa direttiva. Per sicurezza e' importante limitare i privilegi di questo utente; solitamente si usa l'utente ed il gruppo nobody. Group nome gruppo : solitamente si utilizza l'utente ed il gruppo. ServerAdmin e-mail : indirizzo di posta elettronica dell'ammistratore del servizio. ServerName nome a dominio : in questa direttiva si assegna l'host name (es: www.quellochevuoi.it), vale a dire il nome, a dominio, con il quale si indentifica il web server; se non esiste la registrazione nel rispettivo DNS (Domain Name Server), si deve indicare l'indirizzo IP della macchina che gestisce il servizio. DocumentRoot directory : punto di origine del file system per i documenti web; ServerRoot/htdocs/ Alias path-url path-reale : permette di definire delle directory in posizioni diverse da quelle reali. Il path-url e' il percorso indicato nelle richieste, mentre il path-reale indica il percorso effettivo nel file system.

184 Il server WEB e le Tecnolgie connesse Apache Configurazione: httpd.conf Le direttive 3 UserDirpublic_html UserDirdisabled/enabled utente Con questa direttiva si consente agli utenti di un server di avere all'interno dell'utenza personale una directory in cui posizionare i propri documenti HTML. Ad esempio sul server www.nome.it Х presente un utente rossi, la cui home directory Х /home/rossi contenente una sottodirectory chiamata public_html, se dal browser viene richiesto www.server.com/~rossi appariranno i files presenti nella directory /home/rossi/public_html. DirectoryIndex file indice : quando si accede ad una directory invece che ad un file specifico, se esiste in quella directory il file index.html viene restituito il contenuto di questo file invece dell'elenco dei files contenuti nella directory. Questo meccanismo e' utilizzato per mascherare il contenuto effettivo delle directory. HostnameLookups on/off : si usa on se si vuole la risoluzione a nome mnemonico nel file di Logs (vedi CustomLog) ed anche se si vuole applicare un filtro sugli accessi in base al dominio di appartenenza (utilizzo della direttiva Limit). ScriptAlias/cgi-bin/ /usr/local/apache/cgi-bin/ ScriptAlias /cgi-bin/ /usr/local/apache/cgi-bin/ Questa direttiva definisce le directory dove le Sript CGI possono essere memorizzate e invocate

185 Le direttive di logging Il server WEB e le Tecnolgie connesse Apache Configurazione: httpd.conf ErrorLog nome file : file di log in cui vengono registrati i dati delle transazioni non andate a buon fine; /usr/local/httpd/logs/error_log LogLevel livello : Determina il livello di verbosity dei messaggi che vengono scritti nei file error_log. Livelli di log possibili in ordine crescente di importanza: debug: messaggi utili al debug;debug: messaggi utili al debug; info: informazioni generali;info: informazioni generali; notice: condizioni normali ma significative;notice: condizioni normali ma significative; warn: warning; (Default)warn: warning; (Default) error: errori generali (del tipo "Premature end of script headers", utili per il debugging degli script CGI);error: errori generali (del tipo "Premature end of script headers", utili per il debugging degli script CGI); crit: condizioni critiche;crit: condizioni critiche; alert: bisogna provvedere immediatamente;alert: bisogna provvedere immediatamente; emerg: emergenze, il sistema è inutilizzabile.emerg: emergenze, il sistema è inutilizzabile.

186 LogFormat formato : e' possibile scegliere tra vari formati di registrazione per il file di log. I piu significativi: I piu significativi: %b --> Byte inviati, esclusi gli headers HTTP; %f --> Il Filename %{VAR}e --> Il contenuto della variabile d'ambiente {VAR} %h --> L'host remoto %a -->L'indirizzo IP remoto %l --> Il logname remoto, se specificato %p --> La porta dalla quale il server esegue la richiesta %P --> L'ID del processo che esegue la richiesta %r --> La prima riga della richiesta %s --> Lo stato della richiesta %t --> L'orario delle richiesta %T --> Il tempo in secondi per eseguire la richiesta %u --> Il nome dell'utente remoto %U --> L'url richiesta Le direttive di logging Il server WEB e le Tecnolgie connesse Apache Configurazione: httpd.conf

187 Il server WEB e le Tecnolgie connesse Apache Configurazione: httpd.conf Le direttive di gestione dei processi MaxClients numero: imposta il numero massimo di processi figlio che possono essere attivati; default 256. MaxRequestsPerChild numero: imposta il numero massimo di connessioni che vengono elaborate da un processo figlio; il valore di default a 0 viene interpretato come mancanza di limite. MaxSpareServers numero: imposta il numero massimo di processi figlio inattivi che possono esistere. Default 10. MinSpareServers numero: numero minimo di processi figlio inattivi contemporaneamente. StartServers numero: imposta il numero di processi figlio creati all'avvio.

188 Il server WEB e le Tecnolgie connesse Apache Configurazione: httpd.conf Le direttive di controllo MIME TypesConfig nome file: imposta il nome del file di configurazione dei tipi MIME; fornisce la mappatura per i vari tipi dati dalle estensioni dei nomi dei file; /usr/local/httpd/conf/mime.types DefaultType tipo-MIME: definisce il tipo MIME per tutti quei documenti che non si identificano in base all'estensione. Di default: text/plain AddType MIME type | estensione: con questa direttiva e' possibile aggiungere altri tipi MIME senza modificare il contenuto del file mime.types. Nel caso di utilizzo del modulo PHP con Apache, l'AddType comunica al HTTP server di interpretare i documenti con estensione.php e di inviare al client solo il contenuto dell'elaborazione.

189 Il server WEB e le Tecnolgie connesse Apache Configurazione: httpd.conf Le direttive di controllo sui file.htaccess AccessFileName nome file : definisce il nome del file, contenuto in ogni directory, in cui sono indicate le informazioni per l'accesso alla directory. Il file non contiene necessariamente solo direttive di controllo sugli accessi. Di default:.htaccess AllowOverride All|None|directive-type: indica se il file di configurazione (.htaccess) per le singole directory viene letto, nel qual caso indica anche il tipo di direttiva permessa. Con None viene ignorato qualsiasi file di configurazione all'interno della directory. All: Sono valide tutte le direttive indicate nel file di configurazione All: Sono valide tutte le direttive indicate nel file di configurazione AuthConfig:Abilita l'uso di autenticazione e di autorizzazione AuthConfig:Abilita l'uso di autenticazione e di autorizzazione FileInfo: Abilita l'uso di direttive per il controllo del tipo di documento FileInfo: Abilita l'uso di direttive per il controllo del tipo di documento Indexes: Abilita l'uso di direttive per l'indicizzazione delle directory Indexes: Abilita l'uso di direttive per l'indicizzazione delle directory Limit: Abilita l'uso di direttive per il controllo di accesso degli host Limit: Abilita l'uso di direttive per il controllo di accesso degli host Options: Abilita l'uso di direttive di controllo sulle caratteristiche della directory Options: Abilita l'uso di direttive di controllo sulle caratteristiche della directory

190 I marcatori per il controllo sugli accessi Nel file di configurazione httpd.conf è possibile inserire dei marcatori (con sintassi simile a quella dellHTML) che permettono di controllare gli accessi alle varie directory visibili da Apache:. Location. Files. Directory. Limit Esempio : Esempio (/usr/local/Apache/conf/httpd.conf): HostnameLookups ON # --------------------------------------------------------- HostnameLookups ON # --------------------------------------------------------- order deny, allow order deny, allow deny from all deny from all allow from rm.cnr.it allow from rm.cnr.it # ---------------------------------------------------------Effetto: --------------------------------------------------------- Solamente i clients appartenenti al dominio rm.cnr.it possono consultare i files contenuti nella directory: /miei_docs ; --------------------------------------------------------- N.B.: nellesempio la direttiva HostnameLookups deve essere ON Il server WEB e le Tecnolgie connesse Apache Configurazione: httpd.conf

191 Il server WEB e le Tecnolgie connesse Apache Configurazione: httpd.conf Le direttive di autenticazione AuthType type: definisce il protocollo di autenticazione: Basic/Digest(MD5). Se utilizzata questa direttiva necessita di: AuthName, AuthUserFile e AuthGroupFile. AuthName type: permette di specificare il commento che verrà stampato dal browser al momento della autenticazione. AuthUserFile filename: puntatore al file che contiene username password. E popolato dal comando : htpasswd -c file_password utente (da abilitare) AuthGroupFile filename: puntatore al file che contiene i nomi dei gruppi e dei relativi membri (è un file ASCII). mio_gruppo: pippo pluto paperino Require UserName/GroupName/valid-user : attiva il protocollo di autenticazione per i soggetti individuti in argomento

192 Il server WEB e le Tecnolgie connesse Apache Configurazione:.htaccess Il controllo locale sugli accessi Le funzionalità del file httpd.conf possono essere integrate da file ausiliari (.htaccess) inseriti nelle directory che si desidera controllare. Lutilizzo rallenta il server (i file debbono essere interpretati ad ogni accesso) ma ne facilita la gestione locale (delegabile al web master) sempre autorizzata da opportune direttive. /usr/local/Apache/conf/httpd.conf#--------------------------------- AccessFileName.htaccess AllowOverride AuthConfig #---------------------------------/htdocs/.htaccess # ------------------------------------------- AuthName " I miei_docs " AuthType Basic AuthUserFile /usr/local/Apache/passwd AuthGroupFile /usr/local/Apache/passwd require valid-user # ------------------------------------------- /usr/local/Apache/conf/httpd.conf # --------------------------------------------------------- AuthName " I miei documenti " AuthName " I miei documenti " AuthType Basic AuthType Basic AuthUserFile /usr/local/Apache/passwd AuthUserFile /usr/local/Apache/passwd AuthGroupFile /usr/local/Apache/passwd AuthGroupFile /usr/local/Apache/passwd require valid-user require valid-user # --------------------------------------------------------- Un problema: Controllare tramite password laccesso al direttorio /miei_docs Due soluzioni: 1) approccio locale:.htaccess 2) approccio generale: httpd.conf

193 Direttive per i Web Server Virtuali Il server WEB e le Tecnolgie connesse Apache Configurazione: httpd.conf E' possibile far coesistere piu' Web servers sulla stessa macchina. Il primo e' il server gli altri vengono identificati come virtual host (VH). Il web server, risponde sia alle richieste indirizzare all'host sia a quelle indirizzate ai VH. Si possono differenziare i documenti a seconda che venga chiamato l'host o il VH; si possono definire file di logs personalizzati separati per ogni VH. I virtual hosts sono utilizzati nel webhosting Apache supporta : VirtuaHost basati sul numero IP ( IP-Based vhosts ) VirtuaHost basati sul numero IP ( IP-Based vhosts ) VirtualHost basati sul nome (a dominio) ( Named-Based vhosts ) VirtualHost basati sul nome (a dominio) ( Named-Based vhosts )

194 Web Server Virtuali: esempio Il server WEB e le Tecnolgie connesse Apache Configurazione: httpd.conf #----------------------------------------------------------------------------- ServerAdmin sic@infoweb.artov.rm.cnr.it ServerAdmin sic@infoweb.artov.rm.cnr.it ServerName www.sic.rm.cnr.it ServerName www.sic.rm.cnr.it DocumentRoot /export/home/sic/htdocs DocumentRoot /export/home/sic/htdocs ScriptAlias /cgi-bin/ "/export/home/sic/cgi-bin/" ScriptAlias /cgi-bin/ "/export/home/sic/cgi-bin/" ErrorLog /var/apache/logs/150.146.129.6.error_log ErrorLog /var/apache/logs/150.146.129.6.error_log CustomLog /var/apache/logs/150.146.129.6.access_log common CustomLog /var/apache/logs/150.146.129.6.access_log common #-----------------------------------------------------------------------------

195 I moduli Il server WEB e le Tecnolgie connesse Apache Configurazione: funzionalità Il server Apache e' stato progettato secondo un'architettura modulare Il server Apache e' stato progettato secondo un'architettura modulare Tutte le funzionalità del server vengono delegate a specifici moduli software Tutte le funzionalità del server vengono delegate a specifici moduli software Le funzionalita' dei moduli vengono attivate tramite direttive inserite nei files di configurazione Le funzionalita' dei moduli vengono attivate tramite direttive inserite nei files di configurazione Gli amministratori possono rimuovere i moduli la cui funzionalita' non e' richiesta ottimizzando le prestazioni e riducendo le dimensioni del programma. Gli amministratori possono rimuovere i moduli la cui funzionalita' non e' richiesta ottimizzando le prestazioni e riducendo le dimensioni del programma. I moduli (http://modules.apache.org), oltre 150, si articolano in: I moduli (http://modules.apache.org), oltre 150, si articolano in: Moduli di base: vengono inclusi nella distribuzione di Apache e vengono compilati per default. Si trovano nella directory : src/modules/standard Moduli di base: vengono inclusi nella distribuzione di Apache e vengono compilati per default. Si trovano nella directory : src/modules/standard Moduli opzionali: sono inclusi nella distribuzione di Apache ma non vengono compilati per default nel server. Moduli opzionali: sono inclusi nella distribuzione di Apache ma non vengono compilati per default nel server. Moduli di terze parti: sono moduli che estendono le funzionalita' di base di Apache. Alcuni sono distribuiti gratuitamente (PHP, Apache/Perl, ecc), altri sono prodotti commerciali Moduli di terze parti: sono moduli che estendono le funzionalita' di base di Apache. Alcuni sono distribuiti gratuitamente (PHP, Apache/Perl, ecc), altri sono prodotti commerciali

196 Utilizzo in sicurezza Il server WEB e le Tecnolgie connesse Apache Configurazione: funzionalità Disabilitare i Server Side Includes (possibilità di elaborazione sul server script HTML che producono risultati nei documenti serviti al client): Options -Includes Disabilitare i.htaccess (dichiarati nella direttiva AccessFileName): AllowOverride None Disabilitare gli utenti ai permessi di accesso Unix in scrittura fuori della propria home directory. chmod 755 Directory-Name

197 Bibliografia - Sitografia Il server WEB e le Tecnolgie connesse Bibliografia e Sitografia A. Ford :"Apache Pocket Reference"; O'Reilly Associates, HOPS Libri K. Jamasa et al.: Tutto WEB corso completo; McGrawHill B. Laurie et al.: Apache la guida; OReilly, Apogeo OpenPress A. S. Tanenbaum: Reti di Computers; Prentice Hall International, Utet Libreria D. Giacomini:Appunti di informatica libera" - 2000; World Wide Web Consortium home page: http://www.w3.org The APACHE - HTTP Server Project home page: http://www.apache.org Apache HTTP Server Version 1.3: http.//httpd.apache.org/ D. Beatrici CNR Polarnet: http://snowcat.artov.rm.cnr.it/corsi

198 Protocollo dintesa tra Ufficio Scolastico Regionale del Lazio e CNR Area della Ricerca di Roma II - Tor Vergata 2 Aprile 2003 - Introduzione sulle tecnologie multimediali in rete - Lo streaming, teoria ed applicazioni - I formati audio - I formati video Multimedialità su Internet: La rete delle reti come strumento avanzato per la mutimedilaità distribuita.. Gaetano.Chionchio@src.cnr.it Ministero dellIstruzione Università e Ricerca Piano Nazionale di Formazione degli Insegnanti sulle Tecnologie dellInformazione e della Comunicazione Tutor B

199 Multimedialità Introduzione sulle tecnologie multimediali in rete Orgini 1897 Marconi inventa la radio 1897 Marconi inventa la radio 1929 nascita della TV primo vero esempio di video streaming 1929 nascita della TV primo vero esempio di video streaming 1996 sviluppo di una modalità di trasmissione in rete chiamata Data Streaming (flusso di dati continuo). 1996 sviluppo di una modalità di trasmissione in rete chiamata Data Streaming (flusso di dati continuo). Lutilizzo simultaneo di più mezzi espressivi: immagini, audio e video. Aprile 1929 Guglielmo Marconi Gennaio 1884 Paul Nipkow

200 Caratteristiche fondamentali Introduzione sulle tecnologie multimediali in rete Caratteristiche Tipicamente delay sensitive Tipicamente delay sensitive Ma loss tolerant: losses occasionali causano piccoli glitches che possono essere cancellati Ma loss tolerant: losses occasionali causano piccoli glitches che possono essere cancellati Antitesi con i data (programmi e dati), che sono loss intolerant ma delay tolerant. Antitesi con i data (programmi e dati), che sono loss intolerant ma delay tolerant. Multimedia sono anche definiti continuous media Multimedia sono anche definiti continuous media

201 Classi di applicazione MultiMediali in rete Introduzione sulle tecnologie multimediali in rete Tipologie Streaming stored audio and video Streaming stored audio and video Streaming live audio and video (unidirectional Realtime) Streaming live audio and video (unidirectional Realtime) Real-time interactive video Real-time interactive video

202 Streaming stored MM Introduzione sulle tecnologie multimediali in rete Streaming stored I client richiedono i files audio/video ad un server, li ricevono sulla rete e li mostrano su di un display I client richiedono i files audio/video ad un server, li ricevono sulla rete e li mostrano su di un display Interattività: lutente può controllarne il display temporale (come in un VCR: pause, resume, fast forward, rewind, etc.) Interattività: lutente può controllarne il display temporale (come in un VCR: pause, resume, fast forward, rewind, etc.) Delay: dalla richiesta del client al display il ritardo è tipicamnte compreso tra 1 e 10 secondi Delay: dalla richiesta del client al display il ritardo è tipicamnte compreso tra 1 e 10 secondi

203 Streaming live MM Introduzione sulle tecnologie multimediali in rete Unidirectional Real-Time La trasmissione delle informazioni MM è simile a quella della TV o della radio via etere. Il media trasmissivo è la rete. La trasmissione delle informazioni MM è simile a quella della TV o della radio via etere. Il media trasmissivo è la rete. Non permette interattività solo ascolto/visione Non permette interattività solo ascolto/visione

204 Interactive Real-Time Audio e video conferenza Audio e video conferenza Requisiti sul delay piu stringenti che nello Streaming live o stored a causa della natura real-time Requisiti sul delay piu stringenti che nello Streaming live o stored a causa della natura real-time Video: ritardo accettabile < 150 msec Video: ritardo accettabile < 150 msec Audio: ritardo accettabile < 400 msec Audio: ritardo accettabile < 400 msec Bidirectional Real-Time Introduzione sulle tecnologie multimediali in rete

205 Streaming Streaming Per streaming si intende un flusso di dati continuo. La tecnologia dello streaming consente agli utenti connessi ad internet la visione di un flusso audio video codificato secondo determinati standard, che prevedono la sua codifica e compressione. Ciò può avvenire in tempo reale e senza lunghi tempi d'attesa in quanto non è richiesto il download completo del file multimediale; infatti la riproduzione inizia dopo pochi secondi di "bufferizzazione". Architettura: Sorgente di segnale Audio-Video Sorgente di segnale Audio-Video Encoder: acquisizione e codifica Encoder: acquisizione e codifica Stream server: pubblicazione,archivio,distribuzione Stream server: pubblicazione,archivio,distribuzione Il Client: browser, applicazioni ad hoc Il Client: browser, applicazioni ad hoc

206 Accesso ai contenuti MM Accesso a contenuti multimediali via FTP/HTTP: i dati audio/video vengono mostrati alla fine del processo di download i dati audio/video vengono mostrati alla fine del processo di download Esempio: File.mp4, 352x288 pixel, 30fps, 800 kb/s, 2 ore (700 MByte in tutto) Con link ADSL a 800 kb/s ==> tempo di scaricamento 2 ore..... poi playback Streaming Introduzione sulle tecnologie multimediali in rete Accesso a contenuti multimediali via STREAMING: i dati audio/video vengono mostrati non appena arrivano. i dati audio/video vengono mostrati non appena arrivano. Esempio: File.mp4, 352x288 pixel, 30fps, 800 kb/s, 2 ore (700 MByte in tutto) Con link ADSL a 800 kb/s ==> tempo di bufferizzazione 10 secondi, poi playback immediato.

207 Implementazioni commerciali Sono caratterizzate da: Facilità di utilizzo Architettura chiusa Nessuna (o limitata) interoperabilità Streaming Introduzione sulle tecnologie multimediali in rete AppleMicrosoft RealNetwork

208 Implementazioni OpenSource Sono caratterizzate da: Nessun costo di implementazione Nessun costo di implementazione Architettura aperta Architettura aperta Interoperabilità garantita da standard IETF: Interoperabilità garantita da standard IETF: RTSP (real-time stream protocol) RTSP (real-time stream protocol) RTP (real-time protocol) RTP (real-time protocol) RTCP (real-time control protocol) RTCP (real-time control protocol) SDP (stream description protocol) SDP (stream description protocol) RSVP (resource reservation protocol) RSVP (resource reservation protocol) SMIL (Synchronized Multimedia Integration SMIL (Synchronized Multimedia IntegrationLanguage) Streaming Introduzione sulle tecnologie multimediali in rete

209 Standard Video Conferenza Video Conferenza Video Conferenza Introduzione sulle tecnologie multimediali in rete ITU-T H.320 ISDN ISDN reti leased (dedicate) reti leased (dedicate) ITU-T H.323 reti IP reti IP ITU-T H.281 Controllo telecamera remota Controllo telecamera remota compatibile con lH.320 compatibile con lH.320 ITU-T H.282 Controllo telecamera remota Controllo telecamera remota compatibile con lH.323 compatibile con lH.323

210 Formati grafici Formati Introduzione sulle tecnologie multimediali in rete BMP bitmap bitmap nessuna compressione nessuna compressione TIFF tagged image file format tagged image file format capacità simili al BMP capacità simili al BMP usa metodi di compressione usa metodi di compressione PNG versione opensource del gif versione opensource del gif portable network graphics portable network graphics 24 bit (16Mcolori) 24 bit (16Mcolori) possibile trasparenza possibile trasparenza GIF CompuServe CompuServe compressione LZW compressione LZW solo 8 bit (256 colori) solo 8 bit (256 colori) possibile animazioni e trasparenza possibile animazioni e trasparenza JPEG Joint Photographic Expert Group Joint Photographic Expert Group Standard nel 1992. Standard nel 1992. lossy compression algorithm lossy compression algorithm

211 Formati Audio Encoding (voce) Formati Introduzione sulle tecnologie multimediali in rete ITU-T G.711 Pulse Code Modulation Pulse Code Modulation Banda:300-3400Hz Banda:300-3400Hz 8 kHz sample rate 8 kHz sample rate 8 bits per sample 8 bits per sample Bit Rate: 56/64Kb/s Bit Rate: 56/64Kb/s ITU-T G.722 Sub Band - Adaptive Differential Pulse Code Modulation Sub Band - Adaptive Differential Pulse Code Modulation Banda: 50-7000Hz Banda: 50-7000Hz Bit Rate: 48/56/64Kb/s Bit Rate: 48/56/64Kb/s ITU-T G.729 Complementary Symmetry-Algebraic Code Excited Linear Prediction Complementary Symmetry-Algebraic Code Excited Linear Prediction Banda:300-3400Hz Banda:300-3400Hz Bit Rate: 8Kb/s Bit Rate: 8Kb/s ITU-T G.723.1 Multi-Pulse Maximum Likelihood Quantization Multi-Pulse Maximum Likelihood Quantization Banda:300-3400Hz Banda:300-3400Hz Bit Rate: 5.3/6.3Kb/s Bit Rate: 5.3/6.3Kb/s ITU-T G.726 Adaptive Differential Pulse Code Modulation Adaptive Differential Pulse Code Modulation Banda:300-3400Hz Banda:300-3400Hz Bit Rate: 8Kb/s Bit Rate: 8Kb/s GSM Regular Pulse Exitation - Long Term Prediction) Regular Pulse Exitation - Long Term Prediction) Banda:300-3400Hz Banda:300-3400Hz 13Kb/s 13Kb/s ITU-T G.728 Low Delay-Code Excited Linear Prediction Low Delay-Code Excited Linear Prediction Banda:300-3400Hz Banda:300-3400Hz Bit Rate: 16Kb/s Bit Rate: 16Kb/s

212 Formati Audio Encoding Formati Introduzione sulle tecnologie multimediali in rete MIDI Musical Instrument Digital Interface Musical Instrument Digital Interface contengono istruzioni che comunicano alla scheda audio di modulare la frequenza in modo da produrre una particolare nota che abbia una timbrica simile a quella dello strumento in questione e che duri una certa quantità di tempo. contengono istruzioni che comunicano alla scheda audio di modulare la frequenza in modo da produrre una particolare nota che abbia una timbrica simile a quella dello strumento in questione e che duri una certa quantità di tempo. Wave variante MS dellAIFF (Apple) variante MS dellAIFF (Apple) nessuna compressione nessuna compressione max qualità max qualità poco efficiente poco efficiente estensioni:.wav estensioni:.wav AIFF Audio Interchange File Format Audio Interchange File Format nessuna compressione nessuna compressione max qualità max qualità poco efficiente poco efficiente estensioni:.aif ief, estensioni:.aif ief, MOD, XM, IT,S3M varianti del MIDI varianti del MIDI contegono campioni degli strumenti originari contegono campioni degli strumenti originari MP3 Mpeg Layer 3 Mpeg Layer 3 fattore di compressione tipico 12:1 fattore di compressione tipico 12:1 compressione Psicoacustica compressione Psicoacustica estensioni:.mp3 estensioni:.mp3AC3 Dolby AC-3 Audio Coding rev. 3 Dolby AC-3 Audio Coding rev. 3 Home theatre 5+1 canali audio Home theatre 5+1 canali audio sinonimi: surround sound, 3D sound. sinonimi: surround sound, 3D sound. AAC Advanced Audio Coding Advanced Audio Coding Mpeg Layer 2 Mpeg Layer 2

213 Formati Video Encoding Introduzione sulle tecnologie multimediali in rete ITU-T H.261/263 n x 64Kb/s, 1< n <30 n x 64Kb/s, 1< n <30 ISDN ISDN Common Intermediate Format: Common Intermediate Format: (f)Cif (288 linee x 352 pixel) (f)Cif (288 linee x 352 pixel) QCIF (176 linne x 144 pixel) QCIF (176 linne x 144 pixel) 4CIF (704 linee x 576 pixel) 4CIF (704 linee x 576 pixel) AVI Audio Video Interleave Audio Video Interleave proprietario MS proprietario MS standar compressione: RLE, Indeo,Cinepak standar compressione: RLE, Indeo,Cinepak MPEG Motion Picture Expert Group Motion Picture Expert Group mpeg1 (qualità VHS) mpeg1 (qualità VHS) mpeg2 (qualità DVD) mpeg2 (qualità DVD) Evoluzioni: mpeg4 Evoluzioni: mpeg4 JPEG Joint Photographic Expert Group Joint Photographic Expert Group Standard nel 1992. Standard nel 1992. lossy compression algorithm lossy compression algorithm Divx basato su Meg4 basato su Meg4 indee: mpeg1,2, quicktime indee: mpeg1,2, quicktime Altissimi fattori di compression Altissimi fattori di compression QuickTime proprietario Apple proprietario Apple standar compressione: Cinepak, JPEG, and MPEG. standar compressione: Cinepak, JPEG, and MPEG. Formati

214 Formati streaming Introduzione sulle tecnologie multimediali in rete ASF Il formato utilizzato da Microsoft per la distribuzione di filmati via streaming: A dvanced S treaming F ormat (ASF). Sviluppato appositamente dalla casa di Redmond per il Web sin dal 1995, è diventato uno dei principali formati di web streaming disponibili oggi sul mercato. Per poter utilizzare il formato Microsoft è necessario utilizzare un server specifico che supporti la distribuzione di file ASF e uno specifico lettore, il noto Windows Media Player che proprio in questi ultimi giorni è giunto alla versione 9. REAL Standard de facto RealNetworks ha integrato nella piattaforma di streaming anche una particolare tecnologia chiamata SureStream. In poche parole si tratta di una modalità che è in grado di adattare alla velocità del collegamento il flusso di dati in modo da renderlo scalabile anche in previsione di una calo di prestazione della connessione. QuickTime proprietario Apple proprietario Apple standar compressione: Cinepak, JPEG, and MPEG. standar compressione: Cinepak, JPEG, and MPEG. Formati

215 Piano Nazionale di Formazione degli Insegnanti sulle Tecnologie dellInformazione e della Comunicazione Internet e Multimedialità Docente: Gaetano Chionchio System & Network Administrator Assunto al CNR nel 1987 come progettista elettronico. Dal 1995 si occupa della gestione di sistemi informatici. Presso lArea di Ricerca di Roma 2 (Tor Vergata) e responsabile delle infrastrutture di rete, dei servizi di interoperabilità e dei progetti avanzati di Campus per il Software Scientifico e la Formazione Professionale. Riveste la funzione di consulente informatico per lEnte presso il consorzio Parades,lASI,lISPESL ed il MIUR. E membro del comitato scientifico per la formazione nella Commissione Informatica Reti Telematiche del CNR. Servizi Informatici di Campus Phone +39 06 4993 4039 Fax +39 06 4993 4013 GSM +39 335 6201134 Email Gaetano.Chionchio@src.cnr.it URL http://www.sic.rm.cnr.it/~gaetano Sezione di Roma 2 Tor Vergata


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