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Titoli di Efficienza Energetica

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Presentazione sul tema: "Titoli di Efficienza Energetica"— Transcript della presentazione:

1 Titoli di Efficienza Energetica
Università degli studi di Bologna FACOLTA’ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Insegnamento di Principi di Ingegneria Elettrica Prof. Negrini Francesco Certificati Verdi e Titoli di Efficienza Energetica

2 Sfide globali reperire ed assicurare le risorse energetiche per sostenere la crescita e lo sviluppo economico dei Paesi sviluppati e in via di sviluppo mitigare i processi di cambiamento climatico garantendo la protezione dell’ambiente La nostra società si trova ad affrontare due sfide fondamentali: reperire ed assicurare le risorse energetiche per sostenere la crescita e lo sviluppo economico dei Paesi sviluppati e in via di sviluppo. In quanto l’incremento della popolazione e il bisogno di migliorare gli standard di vita comportano e comporteranno un forte incremento della domanda di energia che attualmente deriva per l’80% da risorse esauribili Mitigare i processi di cambiamento climatico garantendo la protezione dell’ambiente. L’incidenza del fattore umano sull’innalzamento della concentrazione di gas serra in atmosfera è stimata attorno al 90%. E’ quindi necessario intervenire per contrastare le cause dei cambiamenti climatici soprattutto nei confronti delle generazioni future dato che le emissioni di CO2 prodotte oggi resteranno in atmosfera per circa 100 anni.

3 Protocollo di Kyoto Certificati Verdi: incentivazione alla produzione di energia rinnovabile Titoli di Efficienza Energetica: miglioramento dell’efficienza nei consumi energetici Emission Trading: riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra Nel giugno 2002, con la legge 120, l’Italia ha approvato il Protocollo di Kyoto e si è impegnata, insieme agli altri stati membri della CE, a ridurre le proprie emissioni. Per raggiungere gli obiettivi prefissati, si sono adottati i seguenti meccanismi di mercato: Certificati Verdi Titoli di Efficienza Energetica Emission trading

4 Il meccanismo dei Certificati Verdi
Università degli studi di Bologna FACOLTA’ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Insegnamento di Principi di Ingegneria Elettrica Prof. Negrini Francesco Il meccanismo dei Certificati Verdi

5 Le fonti energetiche rinnovabili
Perché sono importanti Sviluppo sostenibile Raggiungimento obiettivi protocollo di Kyoto Diversificazione e sicurezza dell’approvvigionamento energetico Riduzione delle emissioni inquinanti locali e miglioramento della qualità della vita Limiti al loro sviluppo Elevati costi di investimento Tecnologie relativamente recenti Difficoltà di valutazione delle esternalità connesse

6 La situazione in Italia (dati “Rapporto Energia e Ambiente 2006” di ENEA)
7% del consumo interno lordo di energia (CIL), anno 2005 14,1 % del consumo interno lordo di energia elettrica, anno 2005

7 Obiettivi comunitari e sistemi di incentivazione
La direttiva 2001/77/CE pone per l’Italia l’obiettivo di penetrazione delle fonti energetiche rinnovabili nella produzione di energia elettrica al 2010 pari al 25% La direttiva 96/92/CE individua una serie di meccanismi di incentivazione per le fonti energetiche rinnovabili: - sistemi basati sul prezzo; - sistemi basati sulle quantità (Certificati Verdi); Con il Decreto legislativo del 16 marzo 1999, n°79 (decreto Bersani) l’Italia adotta il meccanismo di incentivazione dei Certificati Verdi.

8 Cosa è un Certificato Verde
Un documento che certifica l’origine dell’elettricità prodotta da fonti rinnovabili. È cioè una prova del “contenuto verde” di una certa quantità di energia; Un Titolo al portatore, commercializzato separatamente dall’energia che rappresenta; Può essere negoziato liberamente in un mercato appositamente creato e può cambiare più volte proprietario prima di essere annullato; Uno strumento di controllo, dato che il meccanismo prevede l’imposizione di obblighi sulla quantità di energia rinnovabile da produrre per determinati soggetti.

9 Il meccanismo dei certificati verdi - 1
Taglia di 1 certificato verde = 50 MWh; Validità = 1 anno; Il diritto di ricevere i certificati verdi è riconosciuto alla produzione per i primi 12 anni successivi al periodo di avviamento e collaudo degli impianti; Impianti ammessi: solo se entrati in esercizio dopo 1 aprile 1999, anche a seguito di potenziamenti, riattivazioni e rifacimenti. Gli impianti sono ammessi all’incentivo se ottengono dal GSE (Gestore dei Servizi Elettrici) la qualifica IAFR (Impianto A Fonte Rinnovabile); Le fonti rinnovabili ammesse: idraulica, eolica, geotermica, solare, biomasse, biogas, maree, moto ondoso.

10 Il meccanismo dei certificati verdi - 2
Soggetti all’obbligo: tutti i produttori ed importatori di energia elettrica da fonte convenzionale eccedente i 100 GWh annui; La quota d’obbligo: a partire dal 2001 devono immettere annualmente in rete una quota di energia elettrica da fonte rinnovabile pari al 2% dell’energia elettrica immessa in rete nell’anno precedente e prodotta da fonti convenzionali; la quota è stata poi aumentata di 0,35% punti a partire dal 2004 fino al 2006, anno in cui essa è stata pari al 3,05%; Il soddisfacimento dell’obbligo può avvenire attraverso 3 opzioni: a) l’acquisto di certificati verdi, per una quantità pari alla quota soggetta all’obbligo; b) la produzione di energia rinnovabile attraverso i propri impianti; c) l’importazione di energia rinnovabile proveniente da paesi che adottano analoghi strumenti di incentivazione.

11 Il precedente sistema di incentivazione in Italia: il CIP6/92
Il CIP6/92 incentiva le fonti energetiche rinnovabili ed assimilate; Garantiva l’acquisto dell’energia a prezzi incentivati, lasciando libera la quantità offerta creando incertezza sulla spesa totale; I costi dell’incentivazione sono pagati direttamente dai consumatori attraverso la Cassa Conguaglio del settore Elettrico;

12 Il quadro normativo - 1 Decreto legislativo 16 marzo 1999, n.79 (Decreto Bersani) “Attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica” articolo 11 - energia elettrica da fonti rinnovabili comma 1) individuazione degli operatori soggetti all’obbligo; comma 2) indicazione della franchigia di 100 GWh e della quota d’obbligo; comma 3) indicazione delle modalità per il soddisfacimento dell’obbligo ed individuazione della facoltà di emissione di certificati verdi da parte del GSE (ex GRTN) per coprire eventuali fluttuazioni produttive annuali o offerta inefficiente.

13 Il quadro normativo - 2 Decreto del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’artigianato 11 novembre 1999 Diritto ai certificati verdi per i primi 8 anni di esercizio dell’impianto; Valore del certificato pari o multiplo di 100 MWh; Il certificato verde è valido solo relativamente all’anno a cui è riferito; I certificati sono oggetto di libero mercato; Entro il 31 marzo di ogni anno, i soggetti all’obbligo trasmettono al GSE i certificati relativi all’anno precedenti equivalenti all’obbligo di immissione. Decreto legislativo 29 dicembre 2003, n.387 Identifica le fonti idonee a beneficiare dell’incentivo; Stabilisce l’incremento annuale della quota di 0,35%, anni 2004 – 2006; Include i rifiuti tra le fonti incentivabili; Introduce la “bancabilità” dei certificati verdi;

14 Il quadro normativo - 3 Legge del 23 agosto 2004, n.239 (Legge Marzano) Riduzione della taglia di 1 certificato verde a 50 MWh; Diritto all’incentivazione dell’energia prodotta attraverso l’idrogeno e le celle a combustibile. Decreto Ministeriale 24 ottobre 2005 (A) Norme sulla quantificazione dell’energia soggetta all’obbligo; Norme sulla qualifica degli impianti; Modalità di rilascio e contrattazione dei certificati verdi; Decreto legislativo 152/06 (Testo unico ambientale) Estensione della durata dell’incentivazione ai primi 12 anni di esercizio; Legge 296/06 (Legge finanziaria per il 2007) Esclusione dal diritto all’incentivazione attraverso certificati verdi degli impianti alimentati a rifiuti e da combustibile da rifiuti, degli impianti alimentati ad idrogeno comprese le celle a combustibile.

15 Il mercato dei certificati verdi - 1
Offerta: Certificati GSE cedibili esclusivamente in borsa a consuntivo Produttori IAFR a preventivo Domanda: Produttori ed importatori di energia non rinnovabile (>100 GWh/anno)

16 Il mercato dei certificati verdi - 2
La contrattazione bilaterale Contratti “a termine”; Gestita attraverso il sistema informatico del GME Vantaggi: Rapporto diretto con la controparte; Possibilità di sconti a fronte di pagamenti anticipati; Maggiore flessibilità contrattuale

17 Il mercato dei certificati verdi - 3
Borsa dei certificati verdi Organizzata e regolamentata del GME (Gestore del Mercato Elettrico) I certificati sono ceduti al migliore offerente; Possono operare come acquirenti e venditori: il GSE, produttori nazionali ed esteri, importatori e clienti grossisti, associazioni di consumatori, ambientaliste e sindacali; Le transazioni possono riguardare tre tipi di certificati: I certificati emessi a consuntivo d’anno; I certificati emessi in anticipo; I certificati del GSE, caratterizzati da un prezzo fisso.

18 Il mercato dei certificati verdi - 4
Svolgimento delle contrattazioni di borsa Sessioni: 1 volta a settimana periodo (gennaio – marzo) 1 volta al mese nel restante periodo Negoziazione continua Prezzo fisso dei certificati GSE costituisce un tetto massimo di riferimento per gli altri operatori del mercato Vantaggi: Sicurezza; Trasparenza; Efficienza;

19 Domanda ed offerta (anni 2002-2006)

20 Osservazioni e proposte - 1
Si conseguono obiettivi quantitativi prefissati garantendo efficienza economica; Insieme ai TEE incentivano percorsi in grado di ridurre le inefficienze della filiera energetica nazionale; Creano opportunità per le aziende (energy manager);

21 Osservazioni e proposte - 2
Limiti del sistema Il trend di crescita delle rinnovabili sembra attenuarsi; Incremento della quota d’obbligo basso e ritardo di ridefinizione della stessa per i prossimi anni; Il meccanismo premia maggiormente le tecnologie affermate (eolico) rispetto a quelle non ancora pienamente affermate (fotovoltaico e biomassa); Parte dei certificati rilasciati non rappresentano un aumento della produzione da fonte rinnovabile

22 Osservazioni e proposte - 3
Proposte per il miglioramento del meccanismo Fissare per almeno 10 anni la quota di crescita dell’obbligo in misura pari ad un incremento dello 0,50% – 0,75% annuo Differenziare le fonti assegnando un k moltiplicativo sull’attuale criterio di assegnazione dei certificati ATTUALMENTE : CV = 50 MWh NUOVA PROPOSTA: biomasse CV = 50 MWh * 1/kbiomasse eolico CV = 50 MWh * 1/keolico fonte (i) CV = 50 MWh * 1/kfonte(i)

23 Osservazioni e proposte - 3
Determinare il valore minimo del prezzo del certificato verde e il valore massimo o sanzione, automaticamente applicata in caso di inadempienza In caso di eccesso di domanda di CV, il soggetto ad obbligo che non dispone di CV ottempera l’obbligo tramite il pagamento della sanzione (valore max del certificato) presso il GSE; In caso di eccesso di offerta consentire ai produttori di FER la cessione dei certificati al GSE, al valore minimo; Affiancare ai CV altre forme di incentivo dedicate alle singole fonti, in particolare quelle penalizzate da tale meccanismo.

24 Titoli di Efficienza Energetica
Università degli studi di Bologna FACOLTA’ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Principi di Ingegneria Elettrica Prof. Negrini Francesco Titoli di Efficienza Energetica Il miglioramento dell’efficienza energetica è uno strumento fondamentale per rispettare gli impegni assunti con il protocollo di Kyoto. Lo strumento di maggior rilievo adottato per la promozione dell’efficienza energetica è il “MECCANISMO DEI TEE (CERTIFICATI BIANCHI)” introdotto in Italia nel 2001 L’esperienza italiana, di utilizzo di questo strumento, è la prima al mondo ed è stata oggetto di studio da parte di paesi sia europei che extraeuropei

25 I Certificati Bianchi o Titoli di Efficienza Energetica
Titoli emessi dal GME a fronte di risparmi energetici verificati e certificati dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas Riguardano tre tipologie d’intervento: risparmio di ENERGIA ELETTRICA risparmio di GAS NATURALE risparmio di altri COMBUSTIBILI

26 decreti ministeriali 24 aprile 2001 :
La Normativa (1) Servizio di distribuzione dell’energia elettrica e del gas naturale: obiettivi di efficienza energetica e sviluppo di fonti rinnovabili dlgs. n° 79/99 e 164/00 : Prima attuazione decreti ministeriali 24 aprile : I decreti legge 79/99 e 164/00 prevedono che tra gli obblighi connessi al servizio di distribuzione dell’energia elettrica e del gas naturale siano inclusi OBIETTIVI DI EFFICIENZA ENERGETICA E DI SVILUPPO DI FONTI RINNOVABILI. La prima attuazione a queste normative è stata data con i dm del 24 aprile 2001, che: oltre a 1) hanno 2) e affidato 3) Individuazione obiettivi quantitativi per i dlgs 79/99 e 164/00, per il quinquennio Introduzione del “MERCATO DI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA” L’Autorità ha il compito di attuazione e gestione del meccanismo

27 …processo di revisione dei DM
La Normativa (2) decreti ministeriali 20 luglio : …processo di revisione dei DM DM per il settore elettrico: nuova individuazione obiettivi quantitativi per l’incremento dell’efficienza energetica negli usi finali di energia DM settore gas naturale: nuova individuazione obiettivi quantitativi nazionali per il risparmio energetico e sviluppo da fonti rinnovabili Principali novità: posticipo dell’avvio del meccanismo e degli obblighi al 1° gennaio 2005 rimodulazione obiettivi di risparmio energetico campagne informative e diagnosi energetiche gestite dal ministero revisione del meccanismo sanzionatorio previsto in caso di inadempienza La complessità e il carattere innovativo del meccanismo hanno indotto a rivedere le precedenti normative e a pubblicare I NUOVI DM DEL 20 LUGLIO 2004: ….per il settore elettrico … ….per il settore gas naturale … Le principali novità sono: …

28 Il meccanismo introdotto
dai D.M. del 20 luglio 2004

29 Obiettivi nazionali quinquennio 2005-2009
La tonnellata equivalente di petrolio TEP è un'unità di misura di energia e rappresenta la quantità di energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo. Vale circa 42 GJ Anno Decreto Elettrico [MTep] Decreto Gas 2005 0,1 2006 0,2 2007 0,4 2008 0,8 0,7 2009 1,6 1,3 I risparmi previsti per il primo quinquennio di applicazione sono pari a 2,9 Mtep, suddivisi come in tabella I risparmi previsti al termine del quinquennio sono pari a 2,9 MTep di energia!!

30 Soggetti obbligati Gli obiettivi nazionali di risparmio energetico sono ripartiti tra DISTRIBUTORI DI ENERGIA ELETTRICA/GAS in base al rapporto tra quantità di energia distribuita dal singolo distributore e quantità complessivamente distribuita a livello nazionale. La ripartizione avviene tra distributori con almeno clienti al 31 dicembre 2001

31 Soggetti interessati ESCO (società di servizi energetici) : ottengono un beneficio dalla vendita dei titoli ottenuti su attività proprie del loro core-business. Aziende fornitrici di prodotti o servizi collegati all’efficienza energetica, possono accreditarsi presso l’AEEG e ottenere Certificati Bianchi passando da una logica di offerta di prodotto ad una di offerta di servizio Regioni: che possono fruire di finanziamenti per realizzare diagnosi energetiche presso gli edifici pubblici Enti Locali: possono sfruttare i decreti per realizzare accordi con distributori e ESCO per promuovere interventi presso le proprie strutture o nei confronti della cittadinanza - Utenti finali: sebbene esclusi dall’ottenimento di titoli, hanno la possibilità di beneficiare in via indiretta dei ricavi conseguiti dalle ESCO e in via diretta dalla realizzazione dei progetti Oltre ai soggetti obbligati, il meccanismo può essere interessante per: ESCO: soggetti specializzati nell’effettuare interventi nel settore dell’efficienza energetica. Il cliente viene sollevato dal dover reperire risorse finanziarie e dal rischio tecnologico in quanto le ESCO si occupano della progettazione, esecuzione e manutenzione dell’intervento

32 Azioni e Progetti ammissibili
I distributori raggiungono i propri obiettivi attraverso progetti ricadenti “tipicamente” nelle tipologie indicate dai decreti I progetti possono essere realizzati dai distributori sia mediante AZIONI DIRETTE, sia tramite società controllate, ovvero attraverso “SOCIETA’ terze operanti nel settore dei SERVIZI ENERGETICI” In alternativa alla realizzazione di progetti, i soggetti obbligati possono scegliere di soddisfare gli obblighi a loro carico ACQUISTANDO da terzi, in tutto o in parte, certificati denominati “TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA” I distributori …. Un unico vincolo condiziona la scelta degli interventi per i distributori obbligati: il vincolo che il 50% dei risparmi energetici ottenuti derivi da risparmi di energia primaria, cioè energia elettrica per i distributori di elettricità e gas naturale per i distributori di gas naturale Inoltre i risparmi conseguiti nel periodo possono essere utilizzati per raggiungere gli obiettivi del quinquennio VINCOLO DEL 50% Risparmi conseguiti nel periodo

33 Regolazione e attuazione
del meccanismo

34 I Decreti Ministeriali hanno affidato all’Autorità la definizione della regolazione e la gestione dell’intero meccanismo. L’Autorità ha approvato le “LINEE GUIDA” per la preparazione, esecuzione e valutazione dei progetti e per la definizione dei criteri e delle modalità per il rilascio dei titoli di efficienza energetica.

35 principali caratteristiche del meccanismo:
Contributo tariffario: previsto per progetti che comportano una riduzione nel consumo di energia primaria da parte dei distributori obbligati fino al raggiungimento dello specifico obiettivo annuale Sanzioni per inadempienza: i distributori inadempienti sono soggetti a sanzioni stabilite dall’Autorità sulla base del numero di tep non risparmiati rispetto all’obiettivo specifico del distributore Regole di funzionamento: con la delibera n°67/05 del 14 aprile l’Autorità approva lo schema di regole di funzionamento del mercato proposto dalla società Gestore del mercato S.p.a. che disciplina : modalità e criteri di ammissione al mercato organizzazione e gestione delle contrattazioni meccanismi di garanzia delle compravendite Modalità per la verifica degli obiettivi: adottate con la delibera n°98/06 del 23 maggio e orientate a ridurre i tempi tra certificazione dei risparmi energetici da parte dell’Autorità ed effettiva emissione dei TEE da parte de GME Tra le principali caratteristiche di regolazione e attuazione del meccanismo evidenziamo: CONTRIBUTO TARIFFARIO: la possibilità per i distributori obbligati di ottenere un contributo ai costi sostenuti per la realizzazione di progetti che comportano la riduzione dei consumi di energia elettrica e gas naturale. Il contributo riguarda la copertura di costi non coperti da altre risorse come particolari finanziamenti statali, regionali o locali e ricavi da vendite di TEE. Il riconoscimento del contributo si riferisce ai costi sostenuti per progetti fino al raggiungimento dello specifico obiettivo annuale. Per il 2005 e il 2006 il contributo è pari a 100 €/tep e viene erogato a fronte della consegna all’Autorità dei TEE, ottenuti sia a fronte di un progetto di risparmio energetico sia tramite acquisto. SANZIONI PER INADEMPIENZA: i distributori inadempienti sono soggetti a sanzioni definite dall’Autorità. L’ammontare delle sanzioni viene determinato ex-post in modo da non avere riflessi distorsivi sui prezzi dei titoli scambiati sul mercato. La sanzione viene stabilita sulla base del numero di TEP non risparmiati rispetto allo specifico obiettivo annuale. In base al rapporto tra la quota di obiettivo raggiunta e la disponibilità di titoli sul mercato è prevista la possibilità di compensare l’inadempienza nel biennio successivo -REGOLE DI FUNZIONAMENTO -MODALITà PER LA VERIFICA DEGLI OBIETTIVI

36 Linee Guida individuano le metodologie di valutazione dei risparmi energetici definiscono la documentazione da trasmettere e la necessaria tempistica ai fini della verifica e certificazione dei risparmi energetici stabiliscono le caratteristiche dei TEE

37 Metodi di valutazione dei risparmi energetici
METODI DI VALUTAZIONE STANDARDIZZATA: Definizione a priori del risparmio energetico ottenibile ( utilizzo delle SCHEDE TECNICHE) Applicabile ad interventi standardizzabili e ripetitivi METODI DI VALUTAZIONE ANALITICA: Quantificazione del risparmio energetico effettuata sulla base di un algoritmo predefinito e di alcuni parametri da misurare METODI DI VALUTAZIONE A CONSUNTIVO: Applicabile ad interventi non valutabili con i precedenti metodi La quantificazione del risparmio avviene confrontando i consumi misurati prima e dopo l’intervento, in base ad un metodo di misura proposto dal soggetto titolare del progetto e approvato dall’Autorità indicano le norme tecniche da rispettare, le modalità e le procedure di calcolo del risparmio energetico conseguibile attraverso la realizzazione dell’intervento. Metodi di valutazione standardizzata: consentono di definire a priori il risparmio energetico ottenibile ( per esempio dalla sostituzione di una caldaia o dall’isolamento di una parete). Il risparmio ottenibile è definito dall’Autorità attraverso le SCHEDE TECNICHE che indicano per ogni specifico intervento le norme tecniche da rispettare, le modalità e le procedure di calcolo del risparmio energetico ottenibile. Sono utilizzabili per tipologie di intervento standard e ripetibili su larga scala Metodi di valutazione analitica: Consentono di quantificare il risparmio energetico di un intervento attraverso l’uso di un algoritmo predefinito e la misurazione diretta di alcuni parametri Metodi di valutazione a consuntivo: consentono di quantificare il risparmio energetico ottenuto confrontando i consumi misurati prima e dopo l’intervento in base ad un metodo di misurazione proposto dal titolare del progetto e approvato dall’autorità. Questi metodi sono applicabili solo a progetti che non ricadono nelle prime due metodologie di valutazione

38 Le caratteristiche dei TEE Tipologie:
-titoli di tipo I, attestanti il conseguimento di risparmi di energia primaria attraverso una riduzione dei consumi di energia elettrica; -titoli di tipo II, attestanti il conseguimento di risparmi di energia primaria attraverso una riduzione dei consumi di gas naturale; titoli di tipo III, attestanti il conseguimento di risparmi di energia primaria attraverso una riduzione dei consumi di altri combustibili fossili. BANCABILITA’: Tutti i TEE emessi, indipendentemente dal periodo di riferimento dei risparmi ai quali sono associati, possono essere utilizzati per soddisfare gli obiettivi di qualunque anno del quinquennio di applicazione dei decreti ministeriali La dimensione di un TEE è pari a un tep risparmiato e debitamente certificato. A seconda del tipo di intervento possono essere emesse tre tipologie di TEE (leggi slide) Questa differenziazione è necessaria per verificare il “vincolo del 50%”. Un’altra importante caratteristica è la BANCABILITA’ DEI TITOLI (leggi slide)

39 I risultati dei primi due anni
di funzionamento ( ) La verifica del raggiungimento degli obiettivi annuali avviene dopo il 31 maggio dell’anno successivo a quello di riferimento; per questo motivo i dati relativi al primo anno di funzionamento (2005) fanno riferimento al periodo (1° gennaio 2005 – 31 maggio 2006) mentre quelli relativi al 2006 fanno riferimento al periodo (1° giugno 2006 – 31 maggio 2007)

40 Soggetti interessati 30 aziende di distribuzione soggette ad obblighi: - 10 settore energia elettrica - 20 settore gas naturale 573 aziende di distribuzione di energia elettrica e/o gas naturale non soggette ad obblighi, ammesse ad operare dal lato offerta di TEE 577 soggetti accreditati presso l’autorità come ESCO (società di servizi energetici) 30 aziende di distribuzione soggette ad obblighi: - 10 settore energia elettrica - 20 settore gas naturale 498 aziende di distribuzione di energia elettrica e/o gas naturale non soggette ad obblighi, ammesse ad operare dal lato offerta di TEE 919 soggetti accreditati presso l’autorità come ESCO (società di servizi energetici) Alcuni numeri …

41 Obiettivo complessivo pari a 151.911 tep
Obiettivi nazionali 2005 La ripartizione degli obiettivi nazionali annuali tra i distributori obbligati avviene sulla base della rispettiva quota di mercato nella distribuzione di energia elettrica e gas naturale Obiettivo complessivo pari a tep

42 Obiettivo complessivo pari a 311.758 tep
Obiettivi nazionali 2006 Obiettivo complessivo pari a tep

43 Risultati ottenuti Tutti i distributori obbligati hanno raggiunto l’obiettivo annuale rispettando il vincolo del 50%, ad eccezione di 3 soggetti, 1 nel settore elettrico e 2 nel settore del gas, che hanno avuto la possibilità di compensare la loro inadempienza nel biennio I TEE consegnanti coprono il 99,6% dell’obiettivo nazionale e compensano le inadempienze registrate nel 2005. I distributori inadempienti possono compensare l’inadempienza nel biennio

44 Risparmi energetici certificati (1)
Risparmio energetico pari a tep di cui: 75% di tipo I ( tep) 22% di tipo II ( tep) 3% di tipo III (9.767 tep) Il 90% degli interventi ha utilizzato metodologie di tipo standardizzato o analitico Tra i risparmi certificati il 62% è dovuto ad interventi relativi al periodo (che faciliteranno il raggiungimento degli obiettivi anche nel 2006) Risparmio energetico pari a tep di cui: 80% di tipo I ( tep) 15% di tipo II ( tep) 5% di tipo III (9.767 tep) Tenendo conto dei risparmi energetici realizzati nel 2005 e certificati nell’anno successivo, i TEE disponibili al 31 maggio 2006 risultano pari a tep (240% dell’obiettivo annuale) L’influenza dovuta agli interventi realizzati nel periodo si è ridotta dal 62% al 27% L’influenza dovuta agli interventi realizzati nel periodo si è ridotta dal 62% al 27% Tale effetto si smorzerà quando tutte le iniziative attualmente valorizzate avranno raggiunto il termine di vita utile riconosciuta ( generalmente 5 anni)

45 Risparmi energetici certificati (2)
Emerge una struttura dell’offerta di TEE più favorevole ai distributori elettrici: emessi un numero di certificati di tipo I quattro volte superiore alla quantità minima I distributori obbligati hanno complessivamente ottenuto l’emissione di meno di un terzo dei TEE rilasciati Si accentua la tendenza favorevole ai distributori elettrici in quanto sono stati emessi un numero di certificati di tipo I cinque volte superiore alla quantità minima I TEE rilasciati a soggetti non obbligati sono passati dal 67,1% del 2005 all’84,5% del 2006

46 I progetti realizzati Interventi sugli usi elettrici nel settore civile (sostituzione di lampadine, elettrodomestici … con modelli a basso consumo) La prevalenza di questi interventi è favorita dall’elevata disponibilità e facilità d’installazione delle tecnologie necessarie la cui scarsa diffusione è da attribuire alla mancanza d’informazione. Il grafico mostra come nel 2006 questi interventi siano diventati assolutamente predominanti (+22%) a discapito degli interventi sull’ illuminazione pubblica e Produzione e distribuzione di energia in ambito civile. Le differenze nei tempi necessari per la misurazione dei risparmi conseguiti fanno si che non si possa avere un’indicazione certa sulle preferenze del mercato nei primi due anni. Infatti gli interventi in ambito industriale risultano molto bassi perché sono per la maggior parte realizzati con progetti valutabili a consuntivo che quindi richiedono tempi più lunghi per la misurazione dei risultati.

47 Il mercato dei TEE Al 31 maggio 2007 sono stati registrati dal GME scambi di TEE sul mercato organizzato: I TEE scambiati complessivamente sono risultati pari a , in linea con gli obiettivi dell’anno e raddoppiati rispetto al 2005 proporzionalmente al raddoppio degli obiettivi Il 76% dei TEE scambiati è stato oggetto di contrattazione bilaterale Al 31 maggio 2006 sono stati registrati dal GME scambi di TEE sul mercato organizzato: I TEE scambiati complessivamente sono risultati pari a di cui tramite transazioni bilaterali (83%) Prospettive di aumento dell’importanza degli scambi sul mercato negli anni futuri 2005 1. Il rapporto tra volumi di TEE di tipo I e II è simile a quello degli obiettivi nazionali per settore elettrico e gas. I titoli di tipo III sono risultati meno appetibili in quanto non viene riconosciuto il contributo di 100€/tep e non si è verificata carenza di titoli di tipo I e II 2. La netta preferenza per le contrattazioni bilaterali è dovuta al fatto che il mercato organizzato è partito solo il 7 marzo 2006, perciò (3.) 2006 1. Anche nel 2006 il rapporto tra titoli di tipo I e II scambiati e simile a quello degli obiettivi per settore elettrico e gas mentre si accentua la poca attrattività dei titoli di tipo III per i medesimi motivi e si registra di conseguenza una totale assenza di scambi di questi titoli. 2. Si è registrata una tendenza a diminuire dei prezzi di cui è rilevante sottolineare non le cause, ma come questa diminuzione dei prezzi si traduca in una riduzione degli incentivi per i soggetti volontari e contemporaneamente una rendita per i distributori obbligati che ricevono comunque un contributo pari a 100€/tep 3. Si mantiene una netta preferenza per le contrattazioni bilaterali dovuta al fatto che permettono maggior facilità di gestione del rischio finanziario da parte delle aziende

48 Considerazioni finali

49 Funzionamento del meccanismo
Al termine del 2006, il giudizio complessivo sul funzionamento del meccanismo si conferma positivo come riscontrato alla fine del primo anno: L’ammontare dei risparmi certificati (quindi la % di obiettivi raggiunti) e il numero di soggetti coinvolti hanno raggiunto livelli incoraggianti ed inattesi Il meccanismo ha confermato la capacità di selezionare gli interventi a minor costo A differenza di quanto rilevato al termine del 2005 il sistema ha incrementato gli sforzi sul fronte della diffusione di informazioni al fine di sensibilizzare i consumatori sul tema del risparmio energetico Due aspetti sui quali il sistema può avere margini di miglioramento sono: Lo sviluppo di interventi di diffusione di tecnologie con vita tecnica medio lunga e quindi capaci di produrre risparmi oltre il periodo nel quale è previsto l’incentivo economico (per esempio interventi sugli involucri edilizi) Lo sviluppo di un numero maggiore di interventi nel settore industriale

50 Il quadro normativo Elevata offerta di TEE rispetto alla domanda
Riduzione dei prezzi dei titoli scambiati sul mercato organizzato Elevata offerta di TEE rispetto alla domanda Riduzione dell’incentivo a sviluppare nuovi interventi Interventi sul quadro normativo e regolatorio Revisione dei criteri di individuazione dei distributori obbligati Revisione dei criteri di ripartizione degli obiettivi nazionali Definizione degli obiettivi oltre il quinquennio L’elevata offerta di TEE rispetto alla domanda espressa dai distributori soggetti agli obblighi di risparmio energetico è l’elemento caratterizzante emerso al termine del 2006; questo comporta: Riduzione dei prezzi … Riduzione dell’incentivo … Per ridurre questo sbilanciamento è necessario effettuare interventi sul quadro normativo e regolatorio

51 Le prospettive Aggiornamento del contributo tariffario previsto dai decreti per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico da parte dei distributori obbligati Aggiornamento delle schede tecniche esistenti per tener conto delle evoluzioni del mercato, delle tecnologie e delle normative Sviluppo di nuove schede tecniche Approfondimento delle attività di monitoraggio sul meccanismo Potenziamento delle attività di ispezione e controllo sui progetti, in collaborazione con la Guardia di Finanza e l’ENEA, per verificarne la conformità con i decreti Interventi sulle linee guida per semplificare l’attuazione del meccanismo e potenziarne l’efficacia


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