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Liceo Scientifico Statale “Galilei”

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Presentazione sul tema: "Liceo Scientifico Statale “Galilei”"— Transcript della presentazione:

1 Liceo Scientifico Statale “Galilei”
Classe 4as Settembre 2008 Prof. Federica Scarrione I contenuti di questa presentazione sono rilasciati sotto una Licenza Creative Commons.

2 la nuova stagione culturale
L’Umanesimo: la nuova stagione culturale (sintesi di SEGRE, MARTIGNONI, Leggere il mondo, edizioni scolastiche Bruno Mondadori, 2000, pagg )

3 Definizione storica L’Umanesimo si colloca nei primi quarant’anni del XV secolo. La data convenzionale per il passaggio al Rinascimento è il 1441, quando Leon Battista Alberti promuove il “Certame coronario” (disputa avente come premio una corona), cioè un gara poetica sul tema dell’amicizia ideata per dimostrare dignità letteraria del volgare, capace di affrontare temi complessi e di competere con esempi della tradizione classica.

4 Cosa caratterizza questo periodo
Si assiste alla riscoperta di autori classici e ad un rinnovato interesse per la cultura antica. Questi studi danno origine ad uno sviluppo e a riflessioni sulla natura, a nuove metodologie scientifiche, a nuove concezioni filosofiche. La venere di Milo, simbolo del classicismo

5 Il quadro storico e sociale
Stagnazione economica e trasformazioni sociali Complessità europea e stabilità italiana Medioevo e Rinascimento: elementi di continuità e di frattura

6 Stagnazione economica e trasformazioni sociali
Dalla fine del Trecento a oltre metà del Quattrocento l’economia europea, dopo aver subito una profonda crisi dal punto di vista demografico, produttivo e mercantile, sembra adattarsi a questa situazione: è una fase di stagnazione. I modi in cui l’economia e la società “risposero” alla crisi sono estremamente differenziati nelle diversi regioni europee. In Italia le ristrutturazioni agrarie implicarono un processo di valorizzazione della terra. CONSEGUENZA: EMERGERE DI UN’ARISTOCRAZIA RECENTE BASATA SULLA PROPRIETÀ FONDIARIA Valori di riferimento: buoni costumi, equilibrio, oculata amministrazione.

7 Economia e società STAGNAZIONE ECONOMICA Conseguenze sul commercio
Impoverimento dei contadini, incremento dei dislivelli di ricchezza Indebolimento forza economica feudale Ricchezza in mano alle oligarchie urbane mercantili, che investono sempre più in terreni STAGNAZIONE ECONOMICA Conseguenze sul commercio Beni di lusso per i pochi ricchi Diminuzione della domanda e crollo prezzo grano

8 Complessità europea e stabilità italiana
Dal punto di vista politico il panorama europeo presenta una situazione di notevole complessità, ma si possono tracciare delle linee fondamentali. Crisi dellla Chiesa Inghilterra, Francia e Spagna Italia

9 La Chiesa La crisi e la perdita di autorità della Chiesa, dilaniata dallo scisma occidentale (ci furono fino a 3 papi contemporaneamente, ma anche un biennio circa senza pontefice), divennero sempre più acute. L’unità venne saldamente ricomposta nel 1447, quando fu riconosciuto universalmente papa Niccolò V. L’istituzione papale era ormai però ampiamente soggetta alle scelte politiche delle diverse monarchie. La politicizzazione della curia e del pontefice portò ad una totale mondanizzazione dell’apparato centrale della Chiesa e alla nascita di diversi aspetti dell’espressione cristiana nella società del Quattrocento: la religiosità popolare si mantenne forte e radicata quella degli umanisti si svolse in una direzione prevalentemente ideologica ed etica.

10 Inghilterra, Francia e Spagna
Le potenze europee vanno incontro ad un rapido processo di formazione di stati nazionali: l’Inghilterra, sconfitta nella guerra dei Cento anni ( ), e’ dilaniata dalla guerra civile delle Due Rose ( ) che contrappone le grandi famiglie feudali e che portera’, praticamente, all’autodistruzione della feudalita’ inglese. In Francia la dinastia dei Valois ( ) porta ad un rafforzamento della monarchia, in chiave fortemente nazionale, con un consolidamento dell’economia e un’espansione del territorio francese; tutto questo portera’ la Francia ad un ruolo di primo piano nello scacchiere europeo. la Spagna, rinvigorita dal lungo conflitto anglo-francese, in concorrenza anche con il Portogallo, ambisce ad aumentare il commercio e la potenza militare. Non a caso concluderà il secolo con la scoperta-conquista dei nuovi territori d’oltremare: il Nuovo Mondo.

11 In Italia Riguardo l’assetto politico, assistiamo alla formazione di stati a base territoriale allargata, in alcuni casi di dimensione regionale (Genova, Firenze, Milano, Venezia). Quanto alle forme istituzionali, il fenomeno più rilevante è la definitiva evoluzione delle istituzioni cittadine verso regimi signorili, caratterizzati dalla figura del principe come centro del potere politico. Emergono differenze regionali: Nella regione padana e appenninica, accanto ai principali stati regionali, si forma una miriade di corti principesche, mentre il regno di Napoli rimane contraddistinto dalla presenza di enormi feudi, proprietà dei baroni (conseguenza: maggiore unità politica, ma economia pesantemente condizionata dal latifondo).

12 Conflitti – Alleanze - Rovesciamenti
In Italia centro Settentrionale vi è una ricerca degli stati maggiori di una posizione egemonica quindi Conflitti – Alleanze - Rovesciamenti Si giunge alla Pace di Lodi Si ha poi L’ipotesi di un’associazione comune contro il nemico: i Turchi Ma vi è l’esaurimento della politica in intricate trame diplomatiche a causa di gelosie e sospetti Queste vicende e le signorie lasciano un’eredità non tanto politica, quanto culturale. Il ‘400 e il Rinascimento costituiranno uno spartiacque fondamentale nelle vicende del sapere e dell’espressione artistica e culturale.

13 Medioevo, Umanesimo, Rinascimento continuità e frattura
Ciò che distingue Medioevo e Rinascimento, trova le sue radici nell’Umanesimo, movimento convenzionalmente collocato nella prima metà del Quattrocento. Durante l’Umanesimo l’attività di ricerca, restauro e studio dei codici antichi si coniugò con un rinnovamento ideologico e con un generale ripensamento della condizione umana. L’Umanesimo fu inoltre caratterizzato da una produzione erudita in latino e soltanto con il consolidarsi delle istituzioni cortigiane si ebbe la rinascita del volgare. Al momento di maggior integrazione tra volgare e cultura classica molti studiosi attribuiscono il ruolo di limite tra l’Umanesimo e il Rinascimento. Ma la distinzione è tutt’altro che concorde e ancora oggetto di vivace dibattito. (1441, 1453, 1454,1492)

14 La cultura e le idee La visione del mondo degli umanisti
La prospettiva storica e filologica Arte, tecnica, magia: la rappresentazione della natura

15 La visione del mondo I primi Umanisti fiorentini si dedicano agli studi dei classici e alla riflessione sulla politica e sulle istituzioni. I classici sono maestri di virtù, di verità. Vivere permette all’uomo di affermarsi come individuo; si sostiene quindi il primato della volontà sull’intelletto, della vita attiva su quella contemplativa. Si verifica un vero e proprio “ritorno a Platone”, inteso spesso come polemica con l’aristotelismo scolastico medievale.

16 Platone e l’Umanesimo Mentre nel Medioevo si erano conosciute solo il Menone, il Fedone, e parte del Timeo, nella prima metà del Quattrocento vengono tradotte le opere di argomento etico e politico e, nel 1484, Marsilio Ficino pubblica la traduzione integrale dei dialoghi platonici. Con Marsilio Ficino si afferma la tendenza a interpretare Platone in chiave neoplatonica. Agli interessi civili e politici si sostituisce una riflessione di carattere più metafisico e religioso. Ficino assegna all’anima dell’uomo la funzione di centro del cosmo, di intermediaria tra finito e infinito, tra terra e cielo. L’amore è come un forza che muove l’anima verso Dio attraverso la contemplazione della bellezza e dell’armonia del cosmo.

17 « Ai tempi nostri la divina Provvidenza ama far poggiare la religione sull'autorità razionale della filosofia, fin quando al tempo stabilito, come ha già fatto una volta, la confermerà ovunque con i miracoli. Per ispirazione quindi della Provvidenza abbiamo interpretato il divino Platone e il grande Plotino. » (Marsilio Ficino, Introduzione alle Enneadi)

18 NOTA: Il neoplatonismo nacque in un particolare momento storico, in cui l’uomo sembrava avvertire una profonda crisi interiore e si accorgeva della caducità della realtà sensibile. Era l'epoca del tardo ellenismo, un periodo di grandi difficoltà e sconvolgimenti, preludio della caduta dell’Impero Romano, ma culturalmente fecondo per la varietà di correnti filosofiche e religiose da cui fu caratterizzato e per il fatto che proprio allora stava cominciando a diffondersi il messaggio cristiano mescolato con altri culti (specie orientali). Convenzionalmente il neoplatonismo viene fatto iniziare con l'attività di Plotino di Licopoli, che visse nella prima metà del III secolo e studiò ad Alessandria d'Egitto. Anche in ambito cristiano il neoplatonismo conobbe notevole diffusione, soprattutto a partire dal circolo intellettuale che si era formato a Milano verso la fine del III secolo, attorno alla figura dell'arcivescovo Ambrogio: fu grazie ai contatti con il cenacolo milanese che Agostino, il futuro vescovo di Ippona e Padre della Chiesa conobbe il pensiero dei "filosofi platonici" che furono così determinanti nel suo allontanamento dal manicheismo. Ma una vera e propria ripresa delle idee neoplatoniche si ebbe proprio durante l’Umanesimo e il Rinascimento, quando esse arrivarono a caratterizzare quasi tutta la filosofia rinascimentale, e durante il quale vennero sottoposte a deformazioni ermetiche, magiche ed esoteriche, senza tuttavia smarrire la loro struttura logica di fondo, costituita dal metodo critico della teologia negativa. La rinascita del neoplatonismo fu favorita in particolare dall’influsso della cultura bizantina; la filosofia rinascimentale tuttavia non si limitò a recepire il platonismo greco, ma lo rielaborò integrandolo non solo col neoplatonismo già presente in ambito occidentale, ma anche con l’aristotelismo apportato dagli arabi. Nota alla nota: TEOLOGIA NEGATIVA: La polarità del mondo, costituita dalle due estremità, permetteva di stabilire un rapporto dialettico tra di esse, essendo l'una il negativo dell'altra. Ad esempio, la verità (assunta come il polo positivo) diventava definibile tramite il suo negativo, ovvero la falsità. Così, pur affermando che l'Uno si trova al di là di tutto, persino del pensiero logico, il sistema neoplatonico non intendeva presentarsi come un mero salto nell'irrazionale o nell'intuizione mistica, ma diventò anzi quella corrente filosofica che ha fornito al pensiero occidentale lo strumento critico della teologia negativa. Ricorrendo a tale strumento, la teologia neoplatonica mirava a ricucire, tramite l'uso della dialettica e della logica formale, quell'unità immediata di soggetto e oggetto, spirito e materia, che nel mondo sensibile appariva invece terribilmente frantumata in un dualismo insanabile. DA WIKIPEDIA

19 Cultura e educazione Altro tratto tipico dell’Umanesimo è il progetto pedagogico, educativo, rivolto non solo ai giovani. Al centro della pedagogia umanistica troviamo un ideale di formazione dell’uomo nella sua globalità e nella sua completezza delle sue qualità fisiche e spirituali. Al centro di questa “riforma dell’istruzione” si trova il ruolo centrale conferito alla retorica, alla poesia e alla dialettica. La lettura e la scrittura sono gli esercizi per l’apprendimento del greco e del latino, necessari per decifrare i testi classici. Infine il rapporto tra studente ed insegnante viene completamente rivoluzionato, passando al reciproco rispetto e alla persuasione, evitando ogni tipo di costrizione.

20 Prospettiva storica e filologica
Gli Umanisti si dedicano poi alla ricerca filologica. Poiché i copisti non sempre avevano trascritto i testi classici in modo corretto, gli studiosi, attraverso la critica del testo, riportano le opere antiche alla forma originale. Vengono quindi individuati gli errori e nel contempo si scoprono nuovi testi dispersi in fondi bibliotecari. Si riportano alla luce opere di Quintiliano, Lucrezio, Valerio Flacco e Cicerone.

21 Arte, tecnica e magia Emergono le figure di intellettuali che si interessano a tante discipline come Leon Battista Alberti e Leonardo da Vinci. Quest’ultimo apre la strada alla scienza moderna mettendo in primo piano l’esperienza e l’accertamento delle verità in contrapposizione a dispute filosofiche su problemi non verificabili. I testi restaurati di matematici dell’antichità come quelli di Euclide diventano punti di riferimento. Rinascono le scienze come l’ingegneria, si sviluppano l’interesse per i saperi tecnico-operativi e per l’indagine del mondo naturale. Si diffondono magia e astrologia in quanto risposta al bisogno di interrogare il futuro per superare le incertezze del presente.

22 3. Le istituzioni socio-letterarie
Il ruolo sociale del letterato Pubblico e organizzazione culturale Centri di produzione letteraria

23 Il ruolo sociale del letterato
Nel corso di tutto il XV secolo, gli scrittori e gli uomini di cultura sono strettamente legati al contesto politico nel quale vivono. Gli Umanisti operanti nella prima metà del Quattrocento a Firenze hanno un ruolo di rilievo nella vita comunale della loro città e sono dunque naturalmente attratti dai temi civili, dalle problematiche politiche e sociali. Il loro impegno, nel ribadire la libertà politica e nel definire la centralità dell’uomo nel mondo, viene perciò convenzionalmente definito come “Umanesimo civile”. Altrove prevalgono differenti interessi, di carattere etico più generale. Nel secondo Quattrocento, poi, con il progressivo affermarsi delle corti, muta il panorama culturale e con esso anche la tipologia dell’intellettuale, che si mette ora a disposizione di un signore, subordinando la sua produzione artistica alle esigenze della corte e alle volontà del mercante. È in questo periodo che l’attività dello scrittore diventa una vera e propria professione, corrisposta da un regolare stipendio per i servizi offerti a corte.

24 Lingua e pubblico Il lavoro degli umanisti è caratterizzato dal recupero dei testi classici, dal restauro filologico e dalla ricerca di una corretta esegesi: questa attività avvia complesse discussioni, che coinvolgono tutte le discipline. Il dibattito arricchisce di nuove esperienze la cultura quattrocentesca, ma tuttavia queste esperienze e queste discussioni vengono trasmesse soltanto nella lingua dei dotti, spesso sotto forma epistolare o in trattati che circolano fra pochi esperti. Anche le operazioni di restauro filologico dei testi rimangono sempre circoscritte ad ambiti specialistici. La situazione muta considerevolmente verso la seconda metà del Quattrocento.

25 Pubblico e organizzazione culturale
Soprattutto a partire dalla seconda metà del secolo, il ruolo sociale del letterato si svolge entro un contesto elitario: i mecenati commissionano opere d’arte, favoriscono la produzione letteraria musicale, di manifestazione della propria ricchezza, del proprio potere e prestigio. Tuttavia questa eccezionale fioritura artistica del Rinascimento è prodotta e si consuma entro un ambito ristretto: l’intellettuale, che vive in raffinati ambienti, offre infatti il suo contributo a una stretta cerchia di persone, ai vertici del potere politico e religioso.

26 Decisiva per le scelte linguistiche è la volontà dei signori e dei principi di rinvigorire la produzione letteraria in volgare, favorendo la produzione di testi adatti a un pubblico ampio: in primis va ricordato Lorenzo de’ Medici (attivo anche come autore, oltre che come mecenate). Per la produzione letteraria in volgare si profilarono perciò due tipi di culture e due tipologie di pubblico: uno più colto, in grado di cogliere i richiami al pensiero umanistico e ai dibattiti filosofici dell’epoca, e uno più propenso ad apprezzare forme di poesia popolaresca e generi derivanti dalla tradizione orale.

27 LA STAMPA I primi testi composti con la tecnica dei caratteri mobili si diffondono intorno alla metà del XV secolo, in aggiunta a precedenti fenomeni innovativi quali l’aumento dell’alfabetizzazione, l’incremento della diffusione di testi manoscritti e la trasmissione della cultura a un pubblico più ampio di quello medievale. Un ruolo non secondario hanno innovazioni tecnologiche, quali lo sviluppo dell’industria della carta, un alto livello nella tecnica di fusione e incisione dei metalli. Questi fenomeni stanno alla base dello sviluppo della stampa.

28 Nel 1455 Johann Gütenberg pubblica la Bibbia, tradizionalmente considerata il primo libro stampato della storia. Fioriscono in Germania e poi nel resto dell’Europa numerose stamperie. In Italia il centro più significativo è Venezia dove si distingue la bottega di Aldo Manuzio. Gli stampatori curano l’intero ciclo di produzione del libro e la bottega diventa anche libreria. La stampa accelera l’alfabetizzazione, anche se il testo stampato è irraggiungbile per un grande numero di persone e all’inizio l’aristocrazia umanistica giudica le stampe più dozzinali e meno preziose dei manoscritti. La stampa, oltre a contribuire in maniera decisiva all’espansione del numero dei lettori, accelera enormememente i processi di alfabetizzazione e di acculturazione delle nazioni, modificando per esempio anche le tecniche didattiche, per le quali il libro è ormai uno strumento insostituibile.

29 Le biblioteche, che nascono per volontà di grandi principi e mecenati, diventano centri di cultura: si leggono i testi, si classificano, si scambiano. Tra le raccolte più prestigiose si ricordano: La biblioteca Marciana di Firenze, voluta da Cosimo de’ Medici e poi assorbita dalla Laurenziana, progettata in seguito da Michelangelo, che prende il nome Lorenzo il Magnifico. Poliziano ed altri eruditi lavorano per costruire un patrionio librario notevole; La biblioteca Vaticana, una delle più importanti al mondo per quantità e ricercatezza dei suoi resti, fondata da Niccolò V; La biblioteca Marciana di Venezia è costituita da un vario numero di incunabuli e testi rari. Pagina della Bibbia di Gütenberg

30 CENTRI DI PRODUZIONE LETTERARIA
Centri di diffusione letteraria diventano le Corti, le Università e le Accademie. Le Corti: Luoghi per eccellenza della produzione linguistica e artistica. Le grandi famiglie come i Gonzaga, gli Estensi, i Medici, i Visconti si contendono il primato culturale. Le Università: Concentrano la loro attenzione sulla formazione professionale di medici, giuristi, scrittori e potenziano il loro legame con il mondo politico. Le Accademie: Sono luoghi di incontro dove intellettuali di formazione diversa discutono, si scambiano opinioni, risultati, ricerche. In questo modo si va a costituire una cultura a carattere nazionale, grazie alla circolazione delle idee e all’intensificazione dei trasferimenti da una corte all’altra.


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