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Strategia Nazionale Aree Interne Il DISEGNO STRATEGICO DELL’AREA

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Presentazione sul tema: "Strategia Nazionale Aree Interne Il DISEGNO STRATEGICO DELL’AREA"— Transcript della presentazione:

1 Strategia Nazionale Aree Interne Il DISEGNO STRATEGICO DELL’AREA
Area pilota “APPENNINO BASSO PESARESE - ANCONETANO” Il DISEGNO STRATEGICO DELL’AREA Francesco Passetti

2 Area pilota “Appennino Basso Pesarese - Anconetano”
10 Comuni, residenti Unione Montana del Catria e Nerone Acqualagna Apecchio Cagli Cantiano Frontone Serra S. Abbondio e i Comuni di Piobbico, Arcevia, Pergola, Sassoferrato. Un territorio di eccellenze: qualità ambientale, patrimonio culturale, prodotti tipici, agricoltura biologica… ma anche spopolamento e invecchiamento, sotto-utilizzo delle risorse. Un territorio determinato ad agire, innovando contenuti e metodo dell’azione pubblica.

3 L’opportunità della Strategia Nazionale Aree Interne
La SNAI permette di operare contestualmente su: Assetto istituzionale e amministrativo Sistema delle attività produttive Sistema dei servizi a cittadini e imprese (scuola, salute e welfare, trasporti). 3

4 Verso la Strategia di area: sequenza
(1) Raccogliere conoscenza, organizzarla, assumere consapevolezza di che cosa tenderà ad accadere in assenza di intervento. (2) Identificare una direzione di trasformazione possibile, costruire consenso attorno ad essa. (3) Ragionare sulle capacità e competenze funzionali alla trasformazione disponibili all’interno e accessibili all’esterno dell’area. (4) Identificare in che modo è possibile connetterle e attivarle (la “filiera cognitiva” della SNAI), dando loro un ruolo trainante (“svegliare” altre risorse nel sistema locale: latenti, sotto-utilizzate o solo in parte valorizzate). (5) Individuare azioni capaci di sostenersi nel tempo. (6) Individuare azioni capaci di generare cascate di effetti. 4

5 Ruolo del partenariato
I Comuni dell’area sono i protagonisti della definizione del disegno strategico. Essi coinvolgono nel processo altri soggetti rilevanti del territorio. Questi sono di riferimento per raccogliere la conoscenza nei diversi sub-ambiti territoriali e settori di attività: domande ed esigenze, opportunità, potenziali, proposte. Contributi di conoscenza e idee sono raccolti anche al di fuori dell’area: da altre istituzioni pubbliche, da imprese, da esperti. Il partenariato è cruciale in particolare nella identificazione della direzione di trasformazione e della filiera trainante. Il pubblico NON contiene tutte le conoscenze rilevanti per decidere. 5

6 Direzione di trasformazione
Idea guida della “Bozza di strategia” “Riqualificare l’offerta turistica intorno alla valorizzazione dei prodotti tipici e del patrimonio diffuso in termini di attrattori culturali e ambientali - naturalistici, favorendo parallelamente la tutela attiva del territorio, l’occupazione e l’attrattività mediante l’efficientamento dei servizi legati alla mobilità, all’istruzione e al sistema socio-sanitario, anche tramite l’utilizzo delle nuove tecnologie.” 6

7 Filiera trainante Capacità e competenze chiave:
- riuso e gestione di beni culturali (beni architettonici, musei, biblioteche, archivi, etc.) - tutela attiva del paesaggio - produzione di servizi culturali e ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) attivabili mediante la mobilitazione di: - attori locali - Università - Regione (programma “Distretto Culturale Evoluto”, altri) 7

8 Filiera trainante: ambiti di intervento collegati (1)
TURISMO - “turismo della lentezza” (connessione con “ Distretto dell’Appennino Umbro Marchigiano”) - itinerari, percorsi naturalistici, percorsi religiosi etc. (connessione con “Destinazione Italia”) - turismo sportivo (bike etc.) - sostegno a sistema ospitalità (qualità dei servizi) PRODOTTI TIPICI LOCALI - tartufo - vino - produzioni biologiche - birra - pane ….. 8

9 Filiera trainante: ambiti di intervento collegati (2)
ISTRUZIONE E FORMAZIONE L’intervento è centrale sia come servizio alle famiglie (qualità, opportunità a chi risiede nell’area interna) sia come leva per rendere possibile e promuovere la trasformazione del sistema locale. La qualificazione delle competenze è cruciale, sia per i giovani sia per gli operatori in attività. SERVIZI SOCIALI E SANITARI L’intervento permette sia di creare condizioni di maggiore sicurezza e protezione, sia di liberare energie locali per i circuiti produttivi. MOBILITA’ L’intervento interseca sia le condizioni di qualità della vita dei residenti, sia il miglioramento dell’accessibilità per il turismo. TELEMATICA La diffusione della banda larga ad almeno 30 Mbps è condizione rilevante trasversalmente per gli ambiti produttivi e i servizi. 9

10 Filiera trainante: “area interna” chiama “città”
La prospettiva strategica dell’area spinge a guardare verso un rapporto forte con le città della Regione, a partire dalle più vicine. E’ un tema che non riguarda certo solo questo territorio! Anche per le aree interne vale la necessità di “imparare ad imparare”, apprendere nuovi modelli e innovare. Senza l’aiuto delle città, che contengono i bacini delle competenze a questo necessarie, le aree interne non riusciranno a produrre qualcosa di davvero rilevante e innovativo. Per trasformarsi le aree interne hanno bisogno del contributo delle città in termini di intelligenze, conoscenze, reti di relazioni, capitali. L’area “Appennino basso pesarese e anconetano”, immersa nel marcato policentrismo marchigiano, a un passo da importanti città e università, intende provare ad essere “pilota” su questo piano. 10

11 A che punto siamo del percorso? Stiamo lavorando a …
 la focalizzazione dei Risultati attesi I Risultati attesi e i corrispondenti Indicatori sono essenziali punti di riferimento del disegno strategico. Vanno definiti con chiarezza a partire dalla filiera trainante, il cuore del disegno.  la definizione delle Azioni progettuali Le Azioni progettuali devono essere adeguate, o realmente in grado di approssimare i Risultati attesi in questo particolare territorio, date le risorse che questo contiene e il modo in cui funziona. Devono inoltre essere finanziabili, o riconducibili alle tipologie di intervento ammesse dalla programmazione comunitaria. 11

12 Ci accompagna l’attenzione a due profili di fondamentale importanza
 la sostenibilità nel tempo I progetti della Strategia non possono far partire attività o servizi che non siamo in grado di sostenere nel tempo. Dobbiamo ragionare con realismo e in prospettiva: chiederci che cosa accadrà nel medio-lungo termine agli interventi che realizziamo con i fondi della Strategia aree interne; se saranno in grado di modificare stabilmente le condizioni di produzione e di servizio.  la spinta alla trasformazione I progetti della Strategia non possono mancare l’obiettivo di generare trasformazioni di contesto rilevanti. Dobbiamo chiederci sempre se le azioni che mettiamo in cantiere, realistiche e fattibili, sono anche capaci di spingere il cambiamento; se saranno in grado di generare cascate di effetti nella direzione desiderata. 12


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