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Competenza orale e scritta

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Presentazione sul tema: "Competenza orale e scritta"— Transcript della presentazione:

1 Competenza orale e scritta
Michele A. Cortelazzo Competenza orale e scritta 1

2 L'italiano dei giornali: un importante oggetto di studio
«Per uno storico della lingua il settore del linguaggio giornalistico contemporaneo è d’interesse primario perché la lingua del quotidiano è (e lo è stata da più di un secolo) il tramite fondamentale fra l’uso colto e letterario dell’italiano e la lingua parlata; e soprattutto perché il giornale può essere assunto per un verso quale indice di quel tipo di lingua “media” che in Italia si va diffondendo nel parlante medio, (…) per altri versi come un tipo di scrittura che riflette da vicino i caratteri di alcuni linguaggi settoriali, e infine come alternativa di discorso ufficiale, reticente, straniante, ai modi della comunicazione interindividuale: come antilingua, insomma» (Beccaria 1973). Si può aggiungere, come ha sottolineato Tullio De Mauro (Storia linguistica dell’Italia Unita, Bari, Laterza, 1963) l'importanza fondamentale dei moderni mezzi di comunicazione per l'unificazione dell'italiano. Inoltre, Il linguaggio giornalistico ha avuto un ruolo primario nel favorire l’avvicinamento tra scritto e parlato e la loro compenetrazione 2

3 L'italiano dei giornali: un oggetto di studio difficile
I giornali hanno una propria lingua? Hanno caratteristiche particolari e diverse dalle altre varietà di italiano, o se si limitino a mescolare in un grande calderone sottocodici, lingue specialistiche, gerghi, dialetti e registri vari? Commistione di varietà e registri esistenti, può essere considerato una vera e propria varietà del repertorio, perché il risultato di questa mescolanza è un insieme di tecniche e forme linguistiche del tutto particolari Varietà diafasica (lingua speciale, linguaggio settoriale) o "uso speciale della lingua"? La fisionomia linguistica del giornale ha un carattere composito, come composito e totalizzante nei suoi contenuti è oggi il quotidiano 3

4 L'italiano dei giornali
Gli usi che entrano a far parte della lingua adoperata nei giornali sono raggruppabili in tre filoni: a) gli usi della tradizione giornalistica; b) gli usi dell’ambiente da cui proviene la notizia; c) gli usi delle singole redazioni. Il processo di riformulazione è il fattore che qualifica il linguaggio dei giornali. Pluralità di contenuti e forme, da una parte, prassi di ricomposizione e livellamento, dall’altra, rappresentano i due poli da cui nasce la scrittura giornalistica 4

5 L'italiano dei giornali
I caratteri peculiari e più stabili della scrittura giornalistica sono riscontrabili al livello sintattico piuttosto che a quello lessicale; in quest’ultimo sono dominanti l’apporto dei sottocodici, legati agli ambienti da cui proviene la notizia, o l’immissione di innovazioni, anche individuali o di effetto, che però si bruciano presto, scomparendo o istituzionalizzandosi nel lessico comune. 5

6 Lessico: la stereotipia
Un tratto lessicale che caratterizza la lingua dei giornali, la presenza di sintagmi stereotipati: voluminoso dossier, clamorosi risultati, trattamento di riguardo, contestato accordo, abbraccio soffocante, fitto riserbo, privo di vita, ago della bilancia, meritato riposo, brillante operazione, tempestivo intervento, tragico incidente, a nulla sono valsi i soccorsi, clamorosa protesta. Ricorrono soprattutto nella cronaca e nei resoconti sportivi e derivano da una parte dalla velocità di produzione del testo giornalistico, dall'altra dalla volontà di innalzare il livello linguistico del testo. 6

7 Lessico: la stereotipia
Una fonte notevole di stereotipi è la burocrazia: in stato di detenzione, proseguono gli accertamenti, soggetti privi di permesso di soggiorno 7

8 Lessico: neologismi Sono frequenti i neologismi specie se espressivi. Spesso sono neologismi effimeri (cattivista, chiacchieroso). Dalla politica arrivano: alterglobalista, bipartisanismo, buono-casa, castista, effettività della pena, fannullonismo, federalismo solidale, leadercrazia, manipulitismo, mercatismo, nominificio, poltronismo, gli aggettivi anti-fannulloni e tagliatasse, le locuzioni verbali fare lobby, fare rete, fare sistema e fare squadra. Dalla moda: decostruito, etno-chic, extension, glitterato, legging, miserabilismo, pashminato, sandalo-gioiello, tessuto intelligente e trikini. 8

9 Lessico: neologismi Dall’economia: gli aggettivi ammazzacosti, energivoro, salvabanche, i verbi flessibilizzare, rilocalizzare, sovraperformare e sottoperformare; ma anche denaro di plastica, extragettito, fiscalità di vantaggio, lavoratore discontinuo, micropagamento, profilo tariffario e tassa di scopo. Dalla cronaca e dal costume: adultizzare, antiassenteismo, ascensore sociale, bambinizzazione, barbonismo, botulinato, caro-mutui, coattume, ma anche discriminazione positiva, ecodiscarica, kebabberia, milleurista, omoaffettività. 9

10 Lessico: neologismi Dal mondo della cultura: ammazzacultura, assimilazionista, beneculturalismo, culturicidio, dizionarite, etno-identitario, grammabolario, intersemiotico, panumano, patobiografia e semiosfera. Dallo sport: anticalcio, calciodipendente, cassanata, doppiettista, nichefobia, olimpiomane, salvacalcio, spingardata, torello, zidanata e i verbi smazzolare e stradominare. Dallo spettacolo: cabaretteria, cinecocomero, falsumentario, fantathriller, primadonnismo, svallettare, vocal-coach e gli aggettivi acchiappa-ascolti, finzionale e velinesco. 10

11 Lessico: neologismi Dalla polemica nei confronti del settore religioso: altarizzarsi, apparizionistico, baciapilismo, catto-laico, cattoliberista, catto-solidaristico, clericalese, collotortismo,cristianofobia, cristofobico, sbattesimo, teofobo,teopolitica. Dai settori delle scienze: ascensore spaziale, autoripararsi, biorobot, econofisica, geomatica, nanomateriale, neuroetica e vertebroplastica. 11

12 Lessico: neologismi Dalle nuove tecnologie sono nati: audioconferenza, canale telematico, editoria digitale, naso elettronico, operatore virtuale, piattaforma satellitare, portabilità del numero, risponderia, skypare, spammista, e videosuoneria. Fonte: Il Vocabolario Treccani. Neologismi. Parole nuove dai giornali, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana, 2008. 12

13 Lessico: formazione delle parole
Prefissazione anti- (antiscafista), co- (cofinanziamento), contro- (controindagine), de- / dis- (deburocratizzazione, dissalazione), mega- (meganegozio), mini- (minibomba), tele- (teledivo, ma anche telecomando «comando a distanza», teletraduttore «traduttore telematico», telecarta «carta telefonica»), super- (superpagato), iper- (ipermoderno), ultra- (ultraortodosso). 13

14 Lessico: formazione delle parole
Suffissazione -ismo (ribaltonismo), -ista (cassettista, giuslavorista), -istica (effettistica), -izzazione (ottimizzazione), per i verbi -are (stoppare, cortocircuitare), -izzare (ottimizzare), per gli aggettivi -ale (digitale), -ano (morettiano), -ese (benignese), - abile (scannerizzabile), -ico (massmediatico). Composti Teatronovela, ripara-cellule. 14

15 Lessico: forestierismi
I forestierismi rappresentano da sempre una categoria privilegiata del lessico giornalistico: politica interna (convention, bipartisan) politica estera (intelligence, peace enforcing) economia (fondi hedge, blue chip) spettacolo (audience, pièce) Forestierismi più recenti: spending review, quantitative easing, whistleblower, voluntary disclosure, foreign fighters, spread, gender, stepchild adoption. 15

16 Lessico: tecnicismi I tecnicismi trovano luogo negli articoli di carattere settoriale, da quello economico, largamente presente su tutti i quotidiani principali, a quelli dell’informatica, delle scienze, della salute. 16

17 Lessico: affioramenti del parlato
«la ragazza è a spasso», «risultati che arrivano da uno studio sulla psicologia», «fuori dai piedi», «andare di lusso». Compaiono anche trivialismi come balla, stronzo, incazzarsi. 17

18 Lessico: traslati e metafore
«la sua corrente affila le armi», «vaccinazione contro il totalitarismo», «un fiume in piena che promette battaglia» «un soffio di violenza che imprigiona», «sprofondata nel buio del sapere». 18

19 Sintassi Tendenza alla monoproposizionalità
È collegata all’influsso del parlato, ma è anche uno strumento di incisività, un modo di dare un’informazione più diretta e semplice. In ogni caso Sarkozy ha escluso ogni alleanza (con la sinistra per contrastare l’ultradestra), o ritiro dai ballottaggi, in vista del secondo turno in programma domenica prossima: «Né fusione» con i socialisti, «né ritiro, i Républicains rappresentano l'unica alternativa possibile» nelle regioni che potrebbero altrimenti passare al Front National». Il Partito socialista, invece, ha scelto di ritirare i suoi candidati dal secondo turno in Provenza-Alpi-Costa Azzurra e in Piccardia-Nord-Pas-de-Calais nella speranza di bloccare l'avanzata delle due candidate Le Pen. Lo ha annunciato il segretario socialista, Jean-Christophe Cambadélis. Ma a volte (soprattutto quando deriva dalla tendenza anche esagerata a spezzare la frase) è piuttosto un fatto espressivo. A colpi di tritolo, di volantini, di rivendicazioni ideologiche, il nuovo terrorismo si presenta come una galassia di sigle in concorrenza, ma che al tempo stesso cercano di dialogare. Con l’obiettivo di rifondare «il partito armato» 19

20 Sintassi Nell’ambito del periodare monoproposizionale possiamo distinguere i seguenti tipi: – successione di frasi semplici separate dal punto fermo; – coordinate separate dal punto fermo; – subordinate separate con il punto fermo dalla propria reggente. – spezzoni di frase, o singole parole, tra due punti fermi. 20

21 Sintassi La nominalizzazione Compaiono spesso frasi senza verbo.
Si distinguono due diversi procedimenti: frasi nominali vere e proprie, costituite da nomi e aggettivi, con apposizioni e riprese nominali, che danno al periodo un andamento brachilogico e serrato. La frase nominale, tipica in particolare dei titoli, trova impiego anche negli articoli, di preferenza in apertura (anche di capoverso) per dare un immediato e incisivo avvio dall’argomento, ma anche in chiusura del pezzo, come conclusione riassuntiva o esplicativa. 21

22 Sintassi La nominalizzazione, cioè la preferenza per nomi astratti in luogo di frasi verbali. La Carothers scoprì che anche altre coppie di cromosomi possono essere eteromorfe > la Carothers scoprì la possibile eteromorfia di altre coppie di cromosomi 22

23 Sintassi Tre giorni per ricordare la strage di via D’Amelio costata la vita al giudice Paolo Borsellino e agli agenti di polizia della scorta Possibili disagi a Roma e Milano per i disservizi nei collegamenti locali. Tra le novità previste dallo sfrondamento degli emendamenti anche l’eliminazione della contestata liberalizzazione delle «slot machine» 23

24 Sintassi La condanna dell’imputato da parte del giudice
Stando alle dichiarazioni dell'allenatore Splendida esecuzione di Bach diretta da Pollini 24

25 Sintassi Tre giorni per ricordare la strage di via D’Amelio costata la vita al giudice Paolo Borsellino e agli agenti di polizia della scorta Possibili disagi a Roma e Milano per i disservizi nei collegamenti locali. Tra le novità previste dallo sfrondamento degli emendamenti anche l’eliminazione della contestata liberalizzazione delle «slot machine» 25

26 Sintassi Accanto al periodo monoproposizionale, si trova un periodare basato su coordinazione e subordinazione. Prevalgono le relative, seguite da oggettive, temporali, causali e finali; decisamente più rare le soggettive, le condizionali, le comparative, le concessive, le modali. I nessi introduttori delle subordinate esplicite tendono alla semplificazione (con la prevalenza di che, perché, se). La coordinazione ha un forte peso nella strutturazione del periodo, come influsso del parlato e si realizza nelle forme della coordinazione sindetica copulativa e avversativa, e, in espansione, quella asindetica, soprattutto con la virgola. 26

27 Discorso diretto Oggi, la caratteristica fondamentale è l’espansione del discorso diretto, che apre alla vivacità del parlato: esso si presenta sia nella forma dell’intervista, sia in quella del mosaico di citazioni. La larga presenza del discorso diretto riduce drasticamente l’operazione di riformulazione da parte del giornalista, semplificando la struttura sintattica. Porta a una evidente semplificazione sintattica, con l’esclusione del discorso riportato in forma indiretta, e a un’apertura alla spontaneità e all’informalità nel lessico. 27

28 Discorso diretto Oggi, la caratteristica fondamentale è l’espansione del discorso diretto, che apre alla vivacità del parlato: esso si presenta sia nella forma dell’intervista, sia in quella del mosaico di citazioni. Porta a una evidente semplificazione sintattica, con l’esclusione del discorso riportato in forma indiretta, e a un’apertura alla spontaneità e all’informalità nel lessico. 28

29 Discorso diretto Ne consegue l'espansione dei due punti utili per introdurre il discorso diretto, anche senza l’ausilio delle virgolette. Molto importanti sono parentesi e trattini che, in sostituzione della virgola, segnalano le funzioni di commento o spiegazione di un elemento della frase. Per aumentare i consensi sulla proposta di riforma preferita (l’aggiunta di nuovi seggi temporanei da assegnare con elezione su base regionale e mandati più lunghi del biennio previsto adesso), l’Italia e gli oltre venti Paesi alleati sono disponibili a limature. 29

30 Scarsa distinzione tra notizia e commento
Caratteristica del giornalismo italiano è la mescolanza tra notizia e commento. Conseguenze: non orienta l’attenzione e l’interesse del lettore, provoca una minore funzionalità informativa conduce alla sovrapposizione di tipi testuali differenti. 30

31 Scarsa distinzione tra notizia e commento
Immediata riduzione dell’Irpef, restituzione automatica del fiscal drag, nuovi finanziamenti per il piano occupazione, ritorno del fondo Gescal alla politica per la casa e rapida riforma dell’indennità di disoccupazione. È questa la ricetta che Antonio Pizzinato (Cgil), Franco Marini (Cisl), e Giorgio Benvenuto (Uil), al termine della loro audizione alla Camera, hanno depositato ieri sul tavolo del presidente della commissione Bilancio, il democristiano Paolo Cirino Pomicino. La Finanziaria va modificata partendo dai capitoli che riguardano il fisco e l’occupazione. Solo in questo modo, «realizzando una manovra fiscale più equa», sarà possibile evitare «pericolose rincorse salariali». 31

32 Titoli Importanza del paratesto (titolo, occhiello o sopratitolo, sommario o sottotitolo, catenaccio, ed anche, ora, titolini interni, ed ora anche schemi, riquadri e trafiletti collocati intorno al pezzo). Forme del titolo: struttura bipartita in due segmenti, separati dalla virgola o dai due punti, raramente dal punto fermo, con tema nominale al primo posto e rema nominale o verbale al secondo («Fazio show: faccia a faccia in stile Usa», «Ostia: bomba al tribunale», ma anche «L’imputato: continuerò a chiedere la verità»). battuta di discorso diretto («I diavoli del Darfur mi hanno stuprata») titolo nominale composto da un sostantivo determinato da attributi o espansione di complementi («La guardia giurata uccisa da un solo colpo alla nuca») frase verbale («Torna in libertà la madre di Samuele», «L’indagine Usa è conclusa»). 32

33 In sintesi: uno stile brillante ed espressivo
modalità testuali miranti a creare attesa e a colpire forte frammentazione sintattica uso marcato e connotativo della punteggiatura lessico aperto al nuovo, al tecnico, allo straniero punte estreme della componente parlata lessico triviale, esibito come segno di disinvoltura e disinibizione 33


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