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IV CIRCOLO DIDATTICO Piacenza

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Presentazione sul tema: "IV CIRCOLO DIDATTICO Piacenza"— Transcript della presentazione:

1 IV CIRCOLO DIDATTICO Piacenza
aprile ’17 PROGETTO DI AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO «TUTTI PER LA SCUOLA, LA SCUOLA PER TUTTI» ELABORAZIONE PIANO DI MIGLIORAMENTO IV CIRCOLO DIDATTICO Piacenza IV Circolo Didattico - simona favari

2 Progetto di autovalutazione di istituto del IV Circolo
aprile ’17 Progetto di autovalutazione di istituto del IV Circolo AUTOVALUTAZIONE: PAROLE CHIAVE AUTONOMIA COMPLESSITÀ IDENTITÀ, MISSION, VISION QUALITÀ, RENDICONTAZIONE, PARTECIPAZIONE INNOVAZIONE E MIGLIORAMENTO

3 AUTONOMIA: dalla fine degli anni ’90, con l’acquisizione dell’autonomia, la scuola ha avviato un progressivo percorso di responsabilizzazione in ordine ai risultati: da un sistema centralizzato in cui il Ministero indicava a monte procedure e programmi uniformi, si è passati ad un sistema in cui le singole istituzioni scolastiche progettano, all’interno di un quadro di garanzie nazionali e sulla base delle caratteristiche del territorio in cui operano, la propria offerta formativa, mentre lo Stato effettua controlli ex-post attraverso il Sistema Nazionale di Valutazione. Procedere quindi in una attività di autovalutazione significa non affidare esclusivamente ad un ente esterno (Invalsi) il compito di valutare i risultati della scuola, ma conoscere e governare i processi dall’interno, in un’ottica di sistema capace di attribuire valore a tutti i fattori critici dell’organizzazione.

4 COMPLESSITÀ: la scuola di oggi è una organizzazione complessa che si trova ad operare su fronti molteplici all’interno di una società plurale in continua e repentina trasformazione. Utilizzare in tale prospettiva la categoria dell’autovalutazione consente alla comunità professionale di considerare criticamente la propria struttura organizzativa alla luce delle nuove problematiche educative, valutandone l’adeguatezza rispetto ai bisogni dell’utenza, individuando punti di forza e di criticità sui quali intervenire, acquisendo consapevolezza dei propri confini rispetto al mondo esterno.

5 IDENTITÀ, MISSION, VISION:
la categoria della complessità caratterizzante la nostra società ha dilatato via via i compiti e le aspettative affidati alla scuola che è sempre più investita da molteplici sollecitazioni esterne, con il rischio della frammentazione e della perdita di identità. L’attività di autovalutazione, stimolando la riflessione della comunità professionale sulla propria missione e sui valori di fondo che la sostengono, consente di costruire una visione condivisa di futuro verso cui indirizzare la pianificazione delle azioni di miglioramento.

6 QUALITA’, RENDICONTAZIONE, PARTECIPAZIONE:
la scuola, in quanto amministrazione pubblica, impiega risorse della collettività per produrre un bene (istruzione ed educazione) non immediatamente misurabile, sui cui risultati finali agiscono diversi fattori non esclusivamente riconducibili alla qualità dell’insegnamento. Tale peculiarità non autorizza tuttavia a considerare impossibile ogni tipo di valutazione riguardo la qualità del servizio offerto. Rende anzi più stringente la necessità di instaurare legami stabili e costruttivi con le famiglie e con le istituzioni più significative del territorio perché solo coinvolgendo ab origine tutta la comunità di riferimento nella costruzione di un progetto formativo condiviso, acquisendone le istanze e negoziando gli obiettivi, sarà possibile intervenire maggiormente su quelle variabili di contesto che possono condizionare gli esiti. Il coinvolgimento delle diverse componenti nel processo di autovalutazione costituisce una buona occasione sia per rendere conto da un lato a tutti i portatori di interesse delle modalità di impiego delle risorse, sia per avviare dall’altro una dinamica partecipativa in grado di valorizzare il capitale sociale disponibile.

7 INNOVAZIONE E MIGLIORAMENTO:
le istituzioni scolastiche, come qualunque organizzazione, tendono a perpetrare le proprie routines organizzative e a resistere a qualunque forma di cambiamento imposta dall’esterno. I processi di autovalutazione, se attivati con il coinvolgimento di tutta la comunità professionale, possono innescare la spinta a intraprendere attività di ricerca, sperimentazione e innovazione capaci di rinnovare dall’interno le pratiche didattiche adeguandole alle nuove esigenze. Qualunque procedura di autovalutazione, affinché produca effetti significativi, e non rimanga un episodio isolato nella vita della scuola, deve dunque condurre alla definizione di azioni di miglioramento in grado di intervenire sui fattori di debolezza individuando le priorità e gli obiettivi strategici. L’azione di autovalutazione e la pianificazione successiva delle azioni da intraprendere dovranno essere sistematiche, integrate e riguardare tutto il funzionamento dell’organizzazione nel suo complesso. L’orientamento al miglioramento diventerà così una modalità strutturale di pianificare e ridefinire nel tempo gli obiettivi in un processo ciclico e continuo.

8 SINTESI DELLE AREE ANALIZZATE NEL R.A.:
(Rapporto di Autovalutazione) - Esiti Successo scolastico Competenze di base Equità degli esiti Risultati a distanza - Contesto e risorse Ambiente Capitale sociale Risorse economiche e materiali Risorse professionali

9 SINTESI DELLE AREE ANALIZZATE NEL R.A.:
- Processi Selezione dei saperi, scelte curricolari e offerta formativa Progettazione della didattica e valutazione degli studenti Sviluppo della relazione educativa e tra pari Inclusione, integrazione, differenziazione Continuità e orientamento Identità strategica e capacità di direzione della scuola (leadership) Gestione strategica delle risorse Sviluppo professionale delle risorse Capacità di governo del territorio e rapporti con le famiglie Attività di autovalutazione

10 PUNTI DI FORZA DELLE AREE ANALIZZATE NEL R.A. :
Successo scolastico liv. 4 Selezione dei saperi, scelte curricolari e offerta formativa 4 Competenze di base Inclusione, integrazione, differenziazione 3 Continuità e orientamento 3 Identità strategica e capacità di direzione della scuola (leadership) 3

11 PUNTI DI DEBOLEZZA DELLE AREE ANALIZZATE NEL R.A.:
Equità degli esiti liv. 2 Gestione strategica delle risorse 2 Sviluppo professionale delle risorse 2 Capacità di governo del territorio e rapporti con le famiglie 2 Attività di autovalutazione 2 Sviluppo della relazione educativa e tra pari 2 Progettazione della didattica e valutazione degli studenti 1

12 DAI PUNTI DI DEBOLEZZA AGLI OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO:
Migliorare il livello di equità degli esiti di apprendimento diminuendo l'indice di varianza all'interno dello stesso plesso e tra i plessi dell'istituzione scolastica. Promuovere lo sviluppo della comunità professionale introducendo pratiche di ricerca, sperimentazione, innovazione, favorendo la collaborazione e investendo nella formazione del personale. Sviluppare la relazione educativa e tra pari favorendo la costruzione di un clima di classe sereno e motivante per migliorare gli esiti formativi. Introdurre modalità collegiali a livello di istituto e di plesso per la progettazione del curricolo e dell'azione didattica. DAI PUNTI DI DEBOLEZZA AGLI OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO: Equità degli esiti Sviluppo professionale delle risorse Sviluppo della relazione educativa e tra pari Progettazione della didattica e valutazione degli

13 Schema di piano di miglioramento
(rielaborazione dal CAF Education) Struttura del Piano di miglioramento La struttura è suddivisa in tre sezioni: Prima sezione: lo scenario di riferimento, gli obiettivi di miglioramento e l’idea guida; Seconda sezione: i singoli progetti con il relativo project management; Terza sezione: la verifica dei risultati conseguiti con il PdM.

14 Seconda Sezione: Il processo PDCA (3) Il ciclo PDCA rappresenta un metodo di lavoro che consente di raggiungere gli obiettivi, è cioè un modo di razionalizzare la gestione dell’organizzazione, attraverso la definizione della sequenza ottimale delle attività: Plan = pianificazione E’ la chiara definizione degli obiettivi, partendo dalle esigenze dei destinatari. Do = esecuzione Esecuzione delle attività pianificate attraverso una corretta progettazione e gestione dei processi. Check = verifica Verifica del risultato della pianificazione ed esecuzione, a fronte dei riferimenti assunti. Act = azioni Adozione delle azioni conseguenti: correzioni, miglioramenti, stabilizzazioni, sui nuovi livelli di performance.

15 Seconda Sezione: Il ciclo del processo PDCA (4) L’importante è che il ciclo sia continuo e che, dagli esiti dell’ultima fase, scaturisca l’input per l’inizio del nuovo ciclo. ACT PLAN DO CHECK


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