La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

1 VERCELLI 16 dicembre 2015. Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO TIPI DI INTERVENTO IN EDILIZIA 2 G. Gioria.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "1 VERCELLI 16 dicembre 2015. Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO TIPI DI INTERVENTO IN EDILIZIA 2 G. Gioria."— Transcript della presentazione:

1 1 VERCELLI 16 dicembre 2015

2 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO TIPI DI INTERVENTO IN EDILIZIA 2 G. Gioria

3 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 3 premessa

4 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO Il testo unico per edilizia ( Dpr 380/2001) assume come punto di riferimento principale le definizione degli interventi edilizi a cui collega tutta la disciplina dell’attività edilizia : i titoli abilitativi (C.I.L., C.I.L.A., S.C.I.A., D.I.A., P.di C.) l’onerosità degli interventi il regime sanzionatorio degli abusi edilizi la misura dell’oblazione nel caso di sanatoria 4

5 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 5 Il Dpr 380/2001 stabilisce all’articolo 1, comma 1, che : “ il presente testo unico contiene i principi fondamentali e generali e le disposizioni per la disciplina dell’attività edilizia” ed all’articolo 2, comma 1, che: “le regioni esercitano la potestà legislativa concorrente in materia edilizia nel rispetto dei principi fondamentali della legislazione statale”

6 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 6 Le definizioni degli interventi edilizi sono state conseguentemente implementate anche dalle Regioni attraverso ulteriori precisazioni ed esemplificazioni Risultato ………. la individuazione dei principi fondamentali della disciplina edilizia non è ne immediata ne univoca

7 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 7 A questo punto, possiamo iniziare

8 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 8 Il 17 agosto 1942, Vittorio Emanuele III re d’Italia, in vacanza a Sant’Anna di Valdieri, promulga la legge 1150 che all’articolo 1 precisa : “L'assetto e l'incremento edilizio dei centri abitati e lo sviluppo urbanistico in genere nel territorio del Regno sono disciplinati dalla presente legge.” Il 22 agosto 1942 il Brasile dichiara guerra all’Italia Una settimana dopo …………

9 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 9 LEGGE 17 agosto 1942, n. 1150 Legge urbanistica all’articolo 31- Licenza di costruzione - ci da un primo elenco dei tipi tipi di intervento specificando che : “Chiunque intenda eseguire nuove costruzioni edilizie ovvero ampliare quelle esistenti o modificare la struttura o l'aspetto nei centri abitati ed ove esista il piano regolatore comunale, anche dentro le zone di espansione di cui al n. 2 dell'art. 7, deve chiedere apposita licenza al podestà del Comune. “ Lo stesso articolo poi specificava che : “Le determinazioni del podestà sulle domande di licenza di costruzione devono essere notificate all'interessato non oltre il sessantesimo giorno dalla ricezione delle domande stesse.”

10 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 10 Il CODICE CIVILE approvato con Regio Decreto sempre del 1942, contempla un ULTERIORE TIPO DI INTERVENTO All’articolo art. 1609, infatti prevede le ”riparazioni di piccola manutenzione

11 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 11 La ricostruzione post-bellica degli anni 50 ed il boom edilizio degli anni ’60 si basano quindi sui TIPI DI INTERVENTO precedentemente elencati dalla Legge 1150/42 nuove costruzioni ampliamento delle esistenti modifica della struttura o modifica dell'aspetto Dal Codice civile piccola manutenzione

12 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 12 Con che dal 1951 al 1961 vengono costruite 2 428 938 nuove abitazioni e ne vengono demolite 65 261 ( fonte : ISTAT )

13 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 13 Nel decennio del boom edilizio dal 1962 al 1972 vengono costruite altre 3 738 260 nuove abitazioni e ne vengono demolite 125 413 ( fonte : ISTAT )

14 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 14 La crescita degli abitati procede in gran parte incontrollata Le “teorie” di allora non comprendono la città storica, ma prefigurano una nuovissima scena urbana che riservava a pochi, selezionati monumenti il ruolo di testimoni di un'epoca scomparsa

15 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 15 ma …… sempre nello stesso periodo, i settori più all’avanguardia della cultura urbanistica abbandonano la nozione del centro storico inteso come ambito monumentale, e ne riconoscono il ruolo all'interno di un più vasto e complesso sistema di risorse territoriali. Tutta la città viene considerata come una risorsa da non sprecare.

16 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 16 A Gubbio, il 17-18-19 settembre 1960 si tiene il Convegno Nazionale per la Salvaguardia e il Risanamento dei Centri Storici nella dichiarazione finale, per la prima volta, di parla …….. di interventi di risanamento conservativo, che devono basarsi su una preliminare profonda valutazione di carattere storico-critico e devono essenzialmente consistere in: consolidamento delle strutture; eliminazione di superfetazioni ; ricomposizione delle unità immobiliari conservando ………….. gli elementi interni di valore ; restituzione di spazi liberi; istituzione dei vincoli di non edificazione.

17 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 17 Sulla spinta delle dimensioni dello spreco edilizio, fatto di alloggi non occupati, di degrado come incentivo ai fenomeni speculativi, di nuova produzione non destinata alla residenza, di depauperazione del patrimonio storico Nel 1964 con apposita Legge venne istituita la commissione d’indagine per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico e del paesaggio meglio conosciuta come “COMMISSIONE FRANCESCHINI”.

18 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 18 I lavori della commissione vennero raccolti in tre volumi e sintetizzati in 84 dichiarazioni di principio e in 9 raccomandazioni. L’opera, con le sue quasi 2500 pagine e oltre 230 tavole, costituisce un documento eccezionale : –promuovendo la conoscenza e definendo la nozione di “bene culturale” –proponendo misure urgenti a difesa patrimonio artistico Gran parte delle proposte rimasero senza seguito. In minima parte confluirono nella creazione, dieci anni dopo, del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali

19 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 19 Nel Volume secondo - urbanistica e centri storici - la DICHIARAZIONE XL afferma che sono da considerare “centri storici quelle strutture insediative urbane che costituiscono unità culturale o parte originaria e autentica di insediamenti.” Per essi la Commissione propone che le nuove leggi possano operare con adeguati strumenti sia finanziari, sia operativi. Propone anche che i nuovi “ ……. Piani regolatori ……… dovranno avere riguardo ai centri storici nella loro interezza, e dovranno ispirarsi ai criteri di conservazione degli edifici nonché delle strutture viarie attraverso interventi : di risanamento, di consolidamento e di restauro ” Il concetto di restauro è da applicare all’intero patrimonio edilizio e non solo ai monumenti.

20 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 20 Nel mese di agosto del 1967 viene pubblicato negli Stati Uniti il disco ARE YOY EXPERIENCED di Jimi Hendrix e ……………

21 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 21 …… sulla “spinta” delle raccomandazioni della Commissione Franceschini e delle parti più lungimiranti della cultura urbanistica ( ANCSA, INU ) viene approvata la LEGGE 6 agosto 1967, n. 765. L’ articolo 10 che modifica l’articolo 31 della legge 1150/42 recita "Chiunque intenda nell'ambito del territorio comunale eseguire nuove costruzioni, ampliare, modificare o demolire quelle esistenti ovvero procedere all'esecuzione di opere di urbanizzazione del terreno, deve chiedere apposita licenza al sindaco.” L’articolo 17 che integra l'articolo 41 quinquies della legge urbanistica specifica che “Qualora l'agglomerato urbano rivesta carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale sono consentite esclusivamente opere di consolidamento o restauro, senza alterazioni di volumi “

22 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 22 La susseguente CIRCOLARE del MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI 28 OTTOBRE 1967, N.3210 chiarisce che per opere di consolidamento devono intendersi solo quelle necessarie ad assicurare la stabilità dell'edificio; per opere di restauro devono considerarsi quelle tendenti non solo alla conservazione dell'edificio ………….. ma anche alla valorizzazione dei suoi caratteri architettonico-decorativi, al ripristino di parti alterate ed all'eliminazione di superfetazioni degradanti. il restauro deve rispettare tanto l'aspetto esterno quanto l'impianto strutturale tipologico-architettonico dell'interno e le parti decorative. Potranno, inoltre, essere consentiti eventuali adattamenti a nuove destinazioni d'uso, qualora queste siano compatibili con il carattere urbanistico, oltre che storico ed artistico, del complesso.

23 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 23 dal 17 agosto 1942 le nuove costruzioni edilizie l’ampliamento la modifica della struttura la modifica dell'aspetto la manutenzione dal 6 agosto 1967 le nuove costruzioni l’ampliamento la demolizione la modifica delle costruzioni le opere di consolidamento le opere di restauro la manutenzione I tipi di intervento edilizio vengono così implementati

24 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 24 Conseguenze dalla tutela dei singoli monumenti si tende alla difesa dell’ambiente urbano del passato. il patrimonio architettonico non è più solo un “bene culturale”, ma anche un “bene socio-economico” Le trasformazioni edilizie devono essere compatibili con i “caratteri urbanistici”

25 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 25 Il più importante e famoso esempio di applicazione dei nuovi concetti è il PEEP del Centro Storico di BOLOGNA 1973 Per evitare che il recupero del centro storico si riducesse a pura apparenza, non si seguì il concetto del “come era dove era”. Nella ricostruzione furono rispettate le cadenze planimetriche ed i confini, e furono proposti modelli mediati dalle tipologie storiche. Si assunse come punto iniziale il controllo delle trasformazioni sociali. Fu un ripristino tipologico, una ”ricucitura urbana”, come volle definirla Leonardo Benevolo. Si afferma sempre di più il concetto che la conservazione del patrimonio edilizio è correlata alle scelte di pianificazione urbana e territoriale.

26 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 26 Gli interventi di consolidamento e di restauro come proposti dalla legge 765 però sembrano stare stretti al nuovo modo di intendere il recupero dei centri storici Con il ritardo che costantemente accompagna gli interventi legislativi, alla fine degli anni ’70, viene prospettata una ulteriore specie di intervento la ristrutturazione attraverso la Legge 373/1976 - Norme per il contenimento del consumo energetico per usi termici negli edifici - che all’art. 1 prevede “ edifici da costruire o ristrutturare”. la Legge 10/1977 - Norme in materia di edificabilità dei suoli – che all’art. 9 aggiunge agli interventi di restauro, di risanamento conservativo anche quello di ristrutturazione.

27 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 27 A distanza di 7 anni dalla sua istituzione ( 1970) la regione Piemonte promulga, il 5 dicembre 1977, la legge n. 56 - Tutela ed uso del suolo l’Art. 13 - Prescrizioni operative del Piano Regolatore Generale – specifica che I principali tipi di intervento riguardano le operazioni di: a) conservazione di immobili allo stato di fatto con opere di manutenzione; b) restauro e risanamento del patrimonio edilizio esistente; c) ristrutturazione totale o parziale; d) completamento su parti di territorio gia' strutturate e quasi completamente edificate ……… ; e) nuovo impianto su aree inedificate, da disciplinare con indici, parametri e specificazioni tipologiche.

28 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 28 La legge regionale, associa però il termine RISTRUTTURAZIONE anche altri ambiti, quali : zone di ristrutturazione aree di completamento, di ristrutturazione totale con modifiche dei volumi preesistenti lotti liberi, di completamento, di ristrutturazione interventi di ristrutturazione urbanistica ed edilizia comparti di intervento e di ristrutturazione urbanistica ed edilizia La valenza urbanistica dell’intervento di ristrutturazione si manifesta in modo sempre più evidente

29 REGIONE PIEMONTE L.R. 56/1977 manutenzione restauro risanamento ristrutturazione completamento nuovo impianto Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 29 NORMATIVA NAZIONALE L. 765/1967 nuove costruzioni ampliamento demolizione modifica opere di consolidamento opere di restauro CODICE CIVILE manutenzione Restando però in ambito edilizio si nota come i nuovi tipi di intervento regionali siano organizzati in modo organico, in un unico articolo e graduati a seconda della portata Art.10 Art.17 Art.1609 Art.13

30 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 30 Il 7 gennaio 1977 i ministri Gullotta Morlino e Stammati presentano un disegno di legge “ norme sui programmi di edilizia residenziale pubblica “ Nello stesso periodo la RAI sospende la programmazione di Carosello Nel dicembre dello stesso anno la Commissione IX, Lavori Pubblici, esamina il disegno di legge Le integrazioni relative agli interventi edilizi erano state presentate un’ora prima la sospensione dei lavori antecedente la votazione finale

31 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 31 Nel testo licenziato gli interventi sono semplicemente classificati ma non definiti La manutenzione ordinaria continua a richiamare le piccole riparazioni del codice civile e viene distinta dalla manutenzione straordinaria La ristrutturazione comprende : modifiche tipologiche alle singole parti immobiliari ( ? ) restauro a parti di edificio demolizioni e ricostruzioni di alcune parti ottenimento di un complesso edilizio diverso da quello originario L’intervento di restauro richiama le raccomandazioni della carta di Gubbio Non sono previsti né il risanamento conservativo né la ristrutturazione urbanistica

32 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 32 Nell’agosto del 1978 il gruppo inglese THE WHO pubblica il long playing dal titolo WHO ARE YOU che contiene l’omonimo brano colonna sonora di CSI Las Vegas

33 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 33 Nello stesso mese il disegno di legge Gullotta Morlino e Stammati rivisto e corretto è approvato da Camera e Senato e il Presidente Sandro Pertini promulga la Legge 5 agosto 1978, n. 457 “ Norme per l'edilizia residenziale”. Nel’articolo 31 sono per la prima volta definiti i tipi di intervento edilizio consistenti in Manutenzione ordinaria Manutenzione straordinaria Restauro e risanamento conservativo Ristrutturazione edilizia Ristrutturazione urbanistica con la specificazione che le definizioni prevalgono sulle disposizioni degli strumenti urbanistici generali e dei regolamenti edilizi.

34 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 34 Conseguenze La legge 457 costituisce punto di arrivo di due concetti diversi: la consapevolezza del valore del patrimonio storico e la necessità/possibilità di innescarne il recupero attraverso finanziamenti pubblici E’ un punto di partenza per l’attuazione di politiche urbanistiche in zone degradate ( zone, piani di recupero) Propone le definizioni dei tipi di intervento ( con esclusione della nuova costruzione ), quando le norme precedenti erano formulate sulla base di elenchi Da valore diffuso e prevalente alle definizioni

35 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 35 Due anni dopo la Regione Piemonte con la legge regionale n. 50 del 20 maggio 1980 modifica l’articolo 13 della legge regionale 56/77 specificando che I principali tipi di intervento per tutte le destinazioni d'uso, anche non residenziali, oltreché quelli in attuazione dell' art. 31 della legge 5 agosto 1978, n.457, riguardano le operazioni di: conservazione di immobili con opere di manutenzione ordinaria e straordinaria; restauro e risanamento conservativo del patrimonio edilizio esistente; ristrutturazione edilizia; ristrutturazione urbanistica; completamento; nuovo impianto.

36 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 36 e, poi, cosa è successo ancora ?

37 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 37 Dopo altri due anni, il 27 aprile 1984, la Regione Piemonte pubblica la circolare 5/SG/URB “ Definizione dei tipi di intervento edilizi ed urbanistici di cui all’articolo 13 della L.R. 5 dicembre 1977, n. 56 e successive modifica ed integrazioni “ La trattazione dei tipi di intervento si articola in tre parti : La definizione illustrativa dei caratteri e delle finalità dell’intervento L’elenco analitico delle opere da porre in relazione agli elementi costitutivi degli edifici La nota procedurale con i corrispondenti e necessari atti abilitativi

38 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 38 La stessa circolare propone due tipi di ristrutturazione : tipo A finalizzata al mantenimento dell’impianto originario dell’edificio tipo B con modifica dell’impianto originario o con incremento delle superfici utili con riutilizzo di volumi esistenti e considera in modo meno dettagliato ulteriori tipi di intervento quali : la demolizione la nuova costruzione l’ampliamento la sopraelevazione il mutamento di destinazione d’uso

39 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 39 Il 6 giugno 2001, il presidente della Repubblica emana il DPR n. 380 Le leggi che riguardano l’edilizia vengono riunite in un unico testo con lo scopo di coordinare una congerie di norme che, accavallandosi in sequenza, portavano a poca chiarezza di applicazione. Gli interventi edilizi sono definiti all’articolo 3 e comprendono : la manutenzione ordinaria la manutenzione straordinaria il restauro e risanamento conservativo la ristrutturazione edilizia la nuova costruzione la ristrutturazione urbanistica Anche la normativa nazionale come la legge regionale 56/77 propone in modo organico e graduato, in un unico articolo, i tipi di intervento edilizio

40 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 40 Nel 2002 l’Italia viene eliminata dai mondiali di calcio sconfitta dalla Corea del Sud e dall’arbitro Moreno 2-1 Italia, Corea e ByronMoreno:COMPLOTTO? Tre indizi della pesantezza di quelli vissuti in Giappone e in Corea costituiscono la prova dellavolontà punitiva della Fifa nei confronti dell'Italia, e il fatto che l'esecuzione capitale sia arrivata nelmatch contro i padroni di casa potrebbe persino essere fuorviante. Nel senso che tutti pensano a unfavore (a una serie di favori) fatto alla Corea, nel quale ci siamo andati di mezzo noi. Mentre il verosospetto, avvalorato dagli sbagli nelle gare con Croazia e Messico, è che il bersaglio grosso daabbattere a ogni costo fosse l'Italia, e che sia stata la modesta Corea - passante ignara e fortunata - araccoglierne i frutti.Le motivazioni possono essere tante: dalla guerra a Blatter di Matarrese, al ruolo in qualche modoeversivo dei nostri grandi club all'interno dell' Uefa (il famoso G-14). Il risultato è che Ranucci lascia ilcampo gridando un sarcastico «good» a Moreno, autore di un crimine eseguito male ma efficace, ein una difficile telefonata al responsabile tecnico della Fifa, Walter Gagg, apprende che... «Gagg si èdetto allibito per l'arbitraggio, e mi ha informato di averne già parlato con Blatter, il quale si èlamentato ancora una volta dei guardalinee. Io gli ho urlato che stavolta è stato l'arbitro adanneggiarci, e lui mi ha dato ragione. Per quello che conta...».Era dai giorni del ritiro premondiale di Coverciano, o meglio ancora da quando Carraro era statotrombato all'elezione del consiglio dell' Uefa, che si temeva quel che poi è successo: a livellointernazionale l'Italia è odiata, e ci è voluta molta buona volontà per tollerare le due erratesegnalazioni del guardalinee danese Larsen, che contro la Croazia ci hanno tolto come minimo unpunto. Il precipitoso arrivo di Carraro, sostenitore di Blatter al recente congresso Fifa, aveva fattopensare a una sistemazione del problema: l'Italia ha già dato, dicevano tutti i dirigenti federali, ora ilsuo futuro arbitrale è blindato.Con queste premesse, la designazione del brasiliano Simon per la gara decisiva col Messico eravissuta sottovoce come una garanzia: poche ore prima che la notizia arrivasse, a Sendai lo si definivala migliore delle opzioni possibili. Marchiano errore di valutazione, visto che il fischietto brasiliano,con la collaborazione di entrambi i guardalinee, annullava altre due reti regolari agli azzurri: fino algol di Del Piero, se l'Ecuador non avesse incredibilmente battuto i croati, la nostra corsa nelMondiale sarebbe finita già a Oita... Il terzo tentativo è riuscito, anche se se è giusto ricordare che gli azzurri fallisce tesori di palle-golsia sull' 1-0, sia nei supplementari. L'Italia voleva un arbitro europeo, forte del fatto di aver accettatoun sudamericano nel match con i messicani, e invece la Fifa - su richiesta coreana - designa ByronMoreno. Pensate soltanto a questo particolare: il potentissimo Senes Erzik, il turco che dirige gliarbitri dell'Uefa, ha regalato alla sua nazionale, impegnata contro i padroni di casa del Giappone, lamassima garanzia dell'arbitraggio di Collina (e infatti la Turchia è passata). Noi, invece, abbiamodovuto trangugiare il fenomeno ecuadoriano e le chiacchiere illuse dell'ambiente azzurro: Ecuador,Ungheria (guardalinee Szekely) e Argentina (guardalinee Rattalino) sono federazioni schierate conBlatter, che invece nel congresso Fifa è stato duramente combattuto dai coreani. Vuoi vedere che...Abbiamo visto, e in realtà lo si era pure pensato prima. Per quanto la federazione argentina possaessere dalla parte di Blatter, il guardalinee Rattalino (origine italiana? Beh, dev'essersela scordata...)aveva già dato prova della sua bravura in Corea-Portogallo, contribuendo in maniera decisivaall'espulsione dei due lusitani. L'ungherese, poi, era quello dei disordini di Roma-Galatasaray: evitò aTotti la squalifica, questo sì, ma a prezzo di una totale cecità verso le intemperanze dei turchi. Ilmitico Erzik non avrebbe potuto chiedere di meglio. Ranucci dice di aver rivissuto il film «Totòtruffa»,ma stavolta senza ridere, e racconta di aver calmato a fatica i giocatori, impegnati in un'accurataopera di devastazione degli spogliatoi. Corea del Sud-Italia 2-1: ecco l'elenco della vergogna SUBITO GIALLO: Italia-Corea del Sud, 18 giugno, Daejeon, ottavi di finale di Coppa del mondo: l'arbitro Moreno dopo tre minuti, ammonisce Coco per un' entrata energica, ma non dura su Park. ILRIGORE: Dopo cinque minuti, Moreno fischia un rigore a favore della Corea del Sud per una trattenutain area di Panucci su Seol (parata di Buffon).AMMONIZIONE: Al 22' Totti viene ammonito per un fallo veniale su Kim. Ed è un cartellino giallo che agioco lungo peserà moltissimo sui destini azzurri della partita.PERDONO: Al 7' della ripresa, Moreno si limita a richiamare Kim Tae Young e Del Piero. La movioladimostra che il colpo di braccio è soltanto del coreano, che però è già ammonito (dal 17' p.t.) e chedunque verrebbe espulso, lasciando la Corea in inferiorità numerica.ESPULSIONE: Al 13' del primo tempo supplementare, Totti riceve la seconda ammonizione, del tuttoingiustificata: il romanista va a terra in area dopo essere stato toccato dal numero 22 coreano. Se nonè rigore, non può mai essere simulazione. L' Italia resta in dieci.GOL ANNULLATO: L' episodio decisivo avviene a 5 minuti dalla fine, quando il guardalinee Rattalinoannulla il golden gol dell' Italia, una rete regolare firmata da Tommasi. Su lancio di Vieri, si alza labandierina del guardalinee, quando in posizione centrale difensiva c'è un coreano (il numero 9 Seol),perfettamente in linea con il romanista e forse qualche centimetro più indietro.

41 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 41 Dopo di che le definizioni dell’articolo 3 del DPR 380 vengono ulteriormente aggiornate con : Il D.lgs n. 301/2002 che ha disposto (con l'art. 1, comma 1 lettera a) la modifica del comma 1 lettera d) ( ristrutturazione ) Il D.L. n. 69/2002, convertito con modificazioni dalla L. n. 98/2013 che ha disposto (con l'art. 30, commi 1, lettera a)) la modifica del comma 1, lettera d) ( di nuovo ristrutturazione). Il D.L. n. 69/2013, convertito con modificazioni dalla L. 98/2013, che ha disposto (con l'art. 41, comma 4) la modifica del comma 1, lettera e.5). 28/03/2014 ( nuova costruzione) Il D.L. n. 47/2014, convertito con modificazioni dalla L. n. 80/2014 che ha disposto (con l'art. 10-ter, comma 1) la modifica del, comma 1, lettera e.5). ( nuova costruzione) Il D.L. n. 133/2014, convertito con modificazioni dalla L. n. 164/2014, che ha disposto (con l'art. 17, comma 1, lettera a)) la modifica del comma 1, lettera b) (manutenzione straordinaria) La sentenza della Corte costituzionale, 9 giugno 2015, n. 189 che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 41, comma 4 del D.L. n. 69/2013

42 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 42 Invece per la L.R. 56 le modifiche alle definizioni sono apportate dalla : L.R n. 61/1984 che ha disposto con l’articolo 16 la modifica dell’art. 13 comma 3 lettera c) L.R.n. 17/2013 che ha disposto con l’art. 3 la modifica dell’articolo 13 comma 3 lettera d) inoltre la L.R. n. 3/2013 introduce un nuovo tipo di intervento : la sostituzione edilizia

43 REGIONE PIEMONTE L.R. 56/1977 - art 13 e circolare 5/SG/URB 1. manutenzione ordinaria 2. manutenzione straordinaria 3. restauro 4. risanamento conservativo 5. ristrutturazione tipo A 6. ristrutturazione di tipo B 7. sostituzione edilizia 8. demolizione 9. nuova costruzione 10. ampliamento 11. sopraelevazione 12. mutamento di destinazione d’uso Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 43 NORMATIVA NAZIONALE DPR 380/2001 – art 3 1. manutenzione ordinaria 2. manutenzione straordinaria 3. restauro 4. risanamento conservativo 5. ristrutturazione edilizia 6. nuova costruzione 7. ristrutturazione urbanistica Risultato

44 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 44 ed ora che si fa ? Proviamo a capire qualcosa

45 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 45 Le Regioni alla luce dell’autonomia normativa prevista dall’art. 117, comma 6, della Costituzioni e dall’art. 2, comma 3, del TU, possono ammettere differenti definizioni ?

46 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 46 Ci da qualche indicazione la SENTENZA della CORTE COSTITUZIONALE N. 309/2011 che afferma : “l'art. 3 del d.P.R. n. 380 del 2001, recante la definizione degli interventi edilizi, costituisce un principio fondamentale non derogabile dal legislatore regionale.” “la definizione delle diverse categorie di interventi edilizi spetta, dunque, allo Stato.”

47 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 47 ………… e, allora Le Regioni ed Comuni possono, nell’esercizio della loro autonomia normativa, precisare le definizioni legislative degli interventi edilizi o di alcuni elementi costitutivi delle stesse].] I Comuni nell’ambito della strumentazione urbanistica possono limitare o escludere il ricorso ad alcuni tipi di intervento edilizio oppure dare applicazione solamente ad alcuni elementi costitutivi delle definizioni. Ad esempio : escludere la possibilità di demolizione e ricostruzione in alcune zone ( es. centri storici).

48 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 48 e, poi ………………. Non ci sono definizioni normative circa il concetto di organismo edilizio La norma UNI 10838 lo qualifica “come l’insieme strutturato degli elementi spaziali definiti attraverso le loro funzioni, la morfologia, le loro posizioni reciproche e rispetto all’ambiente esterno.” Ad esempio un edificio nel suo complesso (articolato in uno o più corpi di fabbrica) o un insieme di edifici aventi carattere unitario, costituiti cioè da elementi e parti inscindibilmente collaboranti caratterizzati : dall'articolazione distributiva (morfologia, posizione, partizioni interne ed esterne verticali ed orizzontali, relazioni e specializzazioni funzionali); dalla struttura resistente; dagli elementi tecnici ( es. materiali ).

49 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 49 ed ancora ………………. La Corte di Cassazione, III Sezione, con sentenza del 9 febbraio 1998 n. 3849, ha stabilito che “la sagoma di una costruzione concerne il contorno che viene ad assumere l’edificio, ivi comprese le strutture perimetrali con gli aggetti e gli sporti, sicché solo le aperture che non prevedono superfici sporgenti non rientrano nella nozione di sagoma…”.

50 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 50 inoltre ………………. le definizioni del DPR 380, sebbene siano riferite a tutti i tipi di edifici indipendentemente dalla loro destinazione d'uso, attengono in modo particolare agli edifici di tipo residenziale. È evidente l'esigenza di specificazioni per interventi connessi ad usi connessi ad attività economiche ove è forte la componente impiantistica, manutentiva, di sicurezza delle lavorazioni, di igienicità e tutela della salute.

51 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 51 Ed ora passiamo al gioco delle differenze

52 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 52 L.R. 56/77 le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare mantenere in efficienza gli impianti tecnici esistenti, purchè non comportino la realizzazione di nuovi locali nè modifiche alle strutture od all'organismo edilizio DPR 380/2001 le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti MANUTENZIONE ORDINARIA E’ rivolta al mantenimento in efficienza degli edifici Non consente la formazione di nuovi locali Non consente l’inserimento di nuovi elementi ( strutturali ) o impianti

53 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 53 L.R. 56/77 le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare o integrare i servizi igienico- sanitari e gli impianti tecnici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni d'uso. DPR 380/2001 le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico- sanitari e tecnologici, sempre che non alterino la volumetria complessiva degli edifici e non comportino modifiche delle destinazioni di uso. Nell'ambito degli interventi di manutenzione straordinaria sono ricompresi anche quelli consistenti nel frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari con esecuzione di opere anche se comportanti la variazione delle superfici delle singole unità immobiliari nonché del carico urbanistico purché non sia modificata la volumetria complessiva degli edifici e si mantenga l'originaria destinazione d' uso. MANUTENZIONE STRAORDINARIA 1

54 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 54 E’ possibile sostituire parti anche strutturali degli edifici e realizzare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino la volumetria complessiva degli edifici. L’intervento però deve essere attinente all’intero edificio e non ai volumi ed alle superfici delle singole unità immobiliari (come prevede la L.R 56/77 ). Attraverso gli interventi di manutenzione straordinaria non è ammissibile il cambio di destinazione d’uso. MANUTENZIONE STRAORDINARIA 2

55 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 55 Diventa possibile mutare le superfici delle singole unità immobiliari anche a mezzo di frazionamenti e accorpamenti ed è ammissibile la variazione anche in aumento del carico urbanistico (un concetto, non definito dalla vigente legislazione). Il carico urbanistico è comunemente inteso come domanda di strutture ed opere collettive in relazione al numero delle persone insediate o insediabili su di un determinato territorio. L’aumento del carico urbanistico oltre ad essere oneroso ( art.17, c. 4, DPR 380) può comportare l’adeguamento degli standard urbanistici. L’aumento del carico urbanistico non può essere effettuato con la trasformazione di spazi non agibili ; in questo caso si tratterebbe di un intervento di ristrutturazione. Gli accorpamenti ed i frazionamenti non possono portare ad aumento del numero delle esistenti unità immobiliari pena la possibilità di ricadere in ipotesi di ristrutturazione o, peggio, di lottizzazione. MANUTENZIONE STRAORDINARIA 3

56 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 56 Il ricomprendere il frazionamento e l’accorpamento delle unità immobiliari nella manutenzione straordinaria implica che tali operazioni devono essere valutate a scala edilizia e non più a quella urbanistica. Conseguentemente si può ipotizzare che la variazione del carico urbanistico non costituisca più un fattore discriminante tra gli interventi edilizi e quelli con carattere o implicazioni urbanistiche. MANUTENZIONE STRAORDINARIA 4

57 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 57 L.R. 56/77 interventi rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici formali e strutturali dell'organismo stesso, ne consentano destinazioni d'uso anche parzialmente o totalmente nuove con essi compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino ed il rinnovo degli elementi costitutivi dell'edificio, l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell'uso, l'eliminazione degli elementi estranei all'organismo edilizio. DPR 380/2001 gli interventi edilizi rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalita' mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell'organismo stesso, ne consentano destinazioni d'uso con essi compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell'edificio, l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell'uso, l'eliminazione degli elementi estranei all'organismo edilizio. RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO 1

58 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 58 RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO 2 La definizione di restauro riguarda il patrimonio edilizio esistente e non già il “ patrimonio monumentale “ a cui si applicano la specifica normativa (D.lgs 42/2004) Il restauro è finalizzato alla conservazione, al recupero alla valorizzazione degli elementi tipologici, formali, ornamentali dell’organismo edilizio e si attua con l’impiego di materiali e tecniche specifiche di conservazione Il risanamento conservativo è finalizzato al recupero igienico-funzionale e può essere attuato anche con l’impiego di tecniche e materiali diversi da quelli originali. La finalità degli interventi si raggiunge solo attraverso un “insieme sistematico di opere” e non già con singoli lavori che riguardino singoli elementi E’ possibile il cambio di destinazione d’uso, purché congruente e compatibile con i caratteri peculiari dell’organismo edilizio.

59 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 59 L.R. 56/77 gli interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, l'eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti segue DPR 380/2001 gli interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, l'eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti. segue RISTRUTTURAZIONE 1

60 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 60 L.R. 56/77 quanto ulteriormente previsto all'articolo 3, comma 1, lettera d) del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia DPR 380/2001 Nell'ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria di quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica nonche' quelli volti al ripristino di edifici, o parti di essi, eventualmente crollati o demoliti, attraverso la loro ricostruzione, purche' sia possibile accertarne la preesistente consistenza. segue RISTRUTTURAZIONE 2

61 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 61 Rimane fermo che, con riferimento agli immobili sottoposti a vincoli ai sensi del 22 gennaio 2004, n. 42 e successive modificazioni, gli interventi di demolizione e ricostruzione e gli interventi di ripristino di edifici crollati o demoliti costituiscono interventi di ristrutturazione edilizia soltanto ove sia rispettata la medesima sagoma dell'edificio preesistente RISTRUTTURAZIONE 3

62 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 62 L’articolo 10 del DPR 380 specifica inoltre che : “sono subordinati a permesso di costruire gli interventi di ristrutturazione edilizia ……. che comportino modifiche ………. dei prospetti……” I prospetti attengono alla facciata dell’edificio e non vanno confusi con il concetto di sagoma. Se nel concetto di sagoma rientrano i perimetri verticali ed orizzontali (compresi balconi, pensiline, ecc.), nel concetto di prospetto rientra : tutto quanto non sporge dall’edificio ( finestre, porte finestre) La ristrutturazione può essere definita “leggera” quando non si alterano prospetti. “pesante” quando le modifiche della sagoma comportano modifiche anche ai prospetti. RISTRUTTURAZIONE 6

63 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 63 Nell’ambito della ristrutturazione il mantenimento della sagoma originaria dell'edificio è comunque richiesto : per immobili vincolati ai sensi del D.lgs n. 42/2004 s.m.i (compresi in ambiti di interesse paesaggistico) per gli interventi di ripristino di edifici crollati o demoliti RISTRUTTURAZIONE 5

64 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 64 L.R. 56/77 sostituzione edilizia: gli interventi di integrale sostituzione edilizia dell'immobile esistente, ricadenti tra quelli di cui all'articolo 3, comma 1, lettera e) del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia), da attuarsi mediante demolizione e ricostruzione anche con diversa localizzazione nel lotto e con diversa sagoma DPR 380/2001 "interventi di nuova costruzione", quelli di trasformazione edilizia e urbanistica del territorio non rientranti nelle categorie definite alle lettere precedenti. Sono comunque da considerarsi tali: e.1) la costruzione di manufatti edilizi fuori terra o interrati, ovvero l'ampliamento di quelli esistenti all'esterno della sagoma esistente, fermo restando, per gli interventi pertinenziali, quanto previsto alla lettera e.6); e.2) gli interventi di urbanizzazione primaria e secondaria realizzati da soggetti diversi dal comune; e.3) la realizzazione di infrastrutture e di impianti, anche per pubblici servizi, che comporti la trasformazione in via permanente di suolo inedificato; NUOVA COSTRUZIONE - 1

65 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 65 L.R. 56/77 completamento: gli interventi rivolti alla realizzazione di nuove opere, su porzioni del territorio già parzialmente edificate, da disciplinare con specifiche prescrizioni relative agli allineamenti, alle altezze massime nonchè alla tipologia ed alle caratteristiche planovolumetriche degli edifici; DPR 380/2001 e.4) l'installazione di torri e tralicci per impianti radio-ricetrasmittenti ……….; e.5) l'installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili, e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee e salvo che siano installati, con temporaneo ancoraggio al suolo, all'interno di strutture ricettive all'aperto, in conformita' alla normativa regionale di settore, per la sosta ed il soggiorno di turisti; NUOVA COSTRUZIONE - 2

66 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 66 Circolare 5/SG/URB Nuova costruzione Ampliamento Sopraelevazione da realizzare secondo la prescrizione degli strumenti urbanistici e dei regolamenti edilizi DPR 380/2001 e.6) gli interventi pertinenziali che le norme tecniche degli strumenti urbanistici, in relazione alla zonizzazione e al pregio ambientale e paesaggistico delle aree, qualifichino come interventi di nuova costruzione, ovvero che comportino la realizzazione di un volume superiore al 20% del volume dell'edificio principale; e.7) la realizzazione di depositi di merci o di materiali, la realizzazione di impianti per attivita' produttive all'aperto ove comportino l'esecuzione di lavori cui consegua la trasformazione permanente del suolo inedificato NUOVA COSTRUZIONE - 3

67 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 67 NUOVA COSTRUZIONE 4 La nuova costruzione comprende anche : La demolizione senza ricostruzione La sostituzione ( come definita dalla legge regionale 56/77) L’ampliamento con addizione volumetrica La sopraelevazione Il mutamento di destinazione d’uso senza opere edilizie per volumi superiori a 700 m 3

68 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 68 L.R. 56/77 gli interventi rivolti a sostituire l'esistente tessuto urbanistico-edilizio con altro diverso mediante un insieme sistematico di interventi edilizi anche con la modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale DPR 380/2001 gli interventi rivolti a sostituire l'esistente tessuto urbanistico-edilizio con altro diverso, mediante un insieme sistematico di interventi edilizi, anche con la modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA L’intervento non ha finalità conservative. È normalmente subordinato alla approvazione di strumento urbanistico esecutivo Consiste in una attività di trasformazione di carattere complessivo, che può interessare una pluralità di fabbricati, oppure un insediamento unitario di rilevanti dimensioni Comprende anche le relative opere di urbanizzazione.

69 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 69 e, per finire

70 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 70 Nella classifica stilata da DOING BUSINESS Measuring Business Regulations relativa al tempo occorrente per ottenere un permesso per costruire di un fabbricato produttivo, l’Italia, con 227 giorni, si colloca al 154 posto su 189 paesi considerati. Tralasciando 4 stati dove non necessita alcun atto abilitativo Primo classificato risulta Singapore con 26 giorni Primo paese europeo la Danimarca con 64 giorni Negli Stati Uniti occorrono mediamente 80.6 giorni

71 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 71 La classifica delle città italiane è la seguente In dettaglio per DOING BUSINESS Measuring Business Regulations Città tempo (giorni) Milano 151 Bologna164 Torino198 Campobasso 207 Potenza 208 Padova 230 Roma 234 Bari 238 L'Aquila 238 Cagliari 252 Napoli 252 Catanzaro 309 Palermo 316 Città tempo (giorni) Milano 151 Bologna164 Torino198 Campobasso 207 Potenza 208 Padova 230 Roma 234 Bari 238 L'Aquila 238 Cagliari 252 Napoli 252 Catanzaro 309 Palermo 316

72 Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO 72 Forse c’è qualcosa che non va


Scaricare ppt "1 VERCELLI 16 dicembre 2015. Atti abilitativi in edilizia TIPI DI INTERVENTO TIPI DI INTERVENTO IN EDILIZIA 2 G. Gioria."

Presentazioni simili


Annunci Google