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La Campania Di Dario Schirato.

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Presentazione sul tema: "La Campania Di Dario Schirato."— Transcript della presentazione:

1 La Campania Di Dario Schirato

2 La Campania Era chiamata «felix campania» dai romani perché si riusciva a coltivare con un buon risultato, grazie alle ceneri espulse dal Vesuvio.

3 Confini La Campania confina con:il Lazio,il Molise,la Puglia e la Basilicata.

4 Economia campana

5 Settore primario In Campania l’ agricoltura riveste un ruolo molto importante .In Campania si coltivano molto pomodori,piselli,fagioli, melanzane,cavolfiori e peperoni .Poi vengono coltivate pesche,albicocche,ciliegie,olive,noci e nocciole. Si allevano bovini tra cui la bufala.

6 Settore secondario In Campania si è sviluppata molto l’ industria alimentare e conserviera. Ci sono fiorenti attività tessili,complessi industriali siderurdici e meccanici. In Campania non possono mancare anche i cantieri navali. Invece sono famose le statuette in legno,oggetti in vimini o in paglia.

7 Settore terziario In Campania molte persone sono occupate nei servizi pubblici e nel turismo molto diffuso in Campania grazie agli splendidi paesaggi offerti dalla regione.

8 Terreno Campania

9 Campania politica La Campania si estende per km quadrati. In Campania ci sono persone circa e 426 abitanti per km quadrato .La Campania conta 551 comuni e 5 province

10 I capoluoghi I capoluoghi sono : Napoli Salerno Avellino Benevento
Caserta

11 Napoli è il capoluogo di regione della Campania oltre a provincia.

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13 Salerno è la provincia più estesa della Campania

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15 Avellino è un capoluogo di provincia

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17 Benevento è la provincia più piccola della Campania

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19 È un altro capoluogo di provincia
Caserta È un altro capoluogo di provincia

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21 La Campania a diversi elementi fisici di rilievo.
Campania fisica La Campania a diversi elementi fisici di rilievo.

22 Il territorio È La Campania è una regione prevalentemente collinare. È attraversata dall’ Appennino campano che come rilievi principali ha il Cilento, il Miletto e il Vesuvio. Contiene in se stesso il passo sella di Conza. La regione è attraversata dai fiumi Volturno, Alore, Tangro e Sele. La Campania confina con il mar Tirreno. Poi la Campania contiene l’ arcipelago campano.

23 Il clima Nella Campania c’è un clima mediterraneo tranne che sugli Appenini dove c’è un clima più freddo.

24 Ora nel caso eruttasse, Napoli verrebbe inghiottita dalla lava.
Il Vesuvio È un vulcano che non erutta frequentemente, ma le sue eruzioni provocano ingenti danni, però grazie all’ eruzione del 76 d.C. permise la conservazione di Pompei ed Ercolano. Ora nel caso eruttasse, Napoli verrebbe inghiottita dalla lava. Il Vesuvio non è molto alto: solo 1281 m ma si dice misurasse circa 3000m.

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26 Arcipelago campano L’ arcipelago campano è composto da Ischia,Capri e Procida

27 Costiera Amalfitana È una bellissima costa fatta di montagne a picco sul mare. Ospita vari paesi situati in alcuni luoghi abbastanza pianeggianti. Nelle montagne vengono coltivati vari limoni cocco.

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29 Le feste In Campania ci sono le seguenti feste importanti: il carnevale di Montemilletto, madonna dell’ arco, la festa della madonna di Napoli e Piedigrota e il miracolo di san Gennaro.

30 Piatti tipici I piatti tipici della Campania sono: la pizza, i babà, il tortino di melanzane con pomodori e mozzarella, le acciughe crude, caviglia al cioccolato, mozzarella in carrozza, sartù di riso, spaghetti alle vongole e polpo in insalata.

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32 La pizza È un cibo famoso in tutto il mondo creato in Campania, inizialmente fatto con la mozzarella di bufala anche quella famosa in tutto il mondo.

33 Patrimonio artistico In Campania c’è la reggia di Caserta, Pompei e la basilica di San Gennaro. Questi luoghi sono molto belli fino a che Pompei conservato grazie alla lava divenne patrimonio del unesco.

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35 Personaggi famosi Giordano Bruno Tarquato Tasso Giambattista Marino
(compositore) Giordano Bruno (filosofo) Giambattista Marino (poeta)

36 Personaggi famosi Gian Lorenzo Bernini (architetto)
Gian Battista Vinco (filosofo, letterario)

37 Leggende In Campania una delle più famose leggende è quella di san Gennaro, in oltre ci sono le seguenti leggende: Amalfi nel mito, pulcinella e il lupo mannaro.

38 La leggenda di san Gennaro
La leggenda ci dice che le origini di San Gennaro erano nobili e già nel grembo della madre faceva presagire che sarebbe diventato un santo in quanto, quando questa si recava in chiesa, sentiva agitarsi gioiosamente il bambino. Durante la persecuzione di Diocleziano, era diacono della chiesa di "Miseno", Sossio, un giovane trentenne stimato per la santità di vita; in quel periodo Gennaro era vescovo di Benevento e, recandosi a Miseno per partecipare ad una liturgia, ebbe certezza dell'imminente martirio del giovane diacono che, infatti, poco dopo fu imprigionato. Gennaro si recò a fargli visita per consolarlo con il suo diacono Festo e il lettore Desiderio. Riconosciuti come cristiani i tre visitatori furono a loro volta incarcerati e non avendo voluto abiurare la loro fede furono condannati alle fiere nell'arena di Pozzuoli, pene che fu poi commutata in decapitazione e che fu eseguita nel Foro di Vulcano nei pressi della Solfatara di Pozzuoli nel 305. Inizialmente il corpo del santo trovò sepoltura in un luogo detto Marciano nei pressi dei luoghi dove avvenne l'esecuzione, in seguito il vescovo di Napoli Giovanni I volle un sepolcro più decoroso e tra il 413 e il 432 traslò le spoglie del santo nelle catacombe napoletane sulla collina di Capodimonte.

39 In seguito, a causa di una cruenta lotta tra il ducato di Benevento e quello di Napoli, furono trasferite a Benevento e a Montevergine fino a che l'arcivescovo di Napoli Alessandro Carafa ottenne il permesso di riportarle a Napoli. La prima notizia certa del miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro risale al 17 agosto del 1389 ; per la festa dell'Assunta il partito filoavignonese indisse grandi festeggiamenti cittadini per accogliere un'ambasceria proveniente da Avignone nel corso dei quali vi fu anche l'esposizione pubblica della reliquia del sangue di San Gennaro. La cronaca racconta che il sangue si era liquefatto come se fosse sgorgato quel giorno stesso dal corpo del santo e se ne ricava l'impressione che il miracolo avvenisse per la prima volta. Da allora il culto si andò intensificando sempre più con frequenti notizie dell'avvenuto miracolo. Il sangue di San Gennaro è custodito in due balsamari vitrei di piccole dimensioni e di foggia diversa databili ai primi decenni del IV secolo.Tre le date fisse del ricorrente prodigio: vigilia della prima domenica di maggio (prima traslazione), il 16 dicembre (anniversario dell'eruzione vesuviana del 1631) e il 19 settembre (data del martirio). Il sangue per liquefarsi può metterci pochi secondi come mezz'ora o giorni, allora la gente prega perché ciò avvenga.

40 Ma questa fantastica regione è rovinata dal settore trasversale cioè la camorra.


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