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Alba 3 novembre 2015 Gli interventi di outreach nei contesti del divertimento Danilo Andreatta Ombretta Farucci.

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Presentazione sul tema: "Alba 3 novembre 2015 Gli interventi di outreach nei contesti del divertimento Danilo Andreatta Ombretta Farucci."— Transcript della presentazione:

1 Alba 3 novembre 2015 Gli interventi di outreach nei contesti del divertimento Danilo Andreatta Ombretta Farucci

2 Perché intervenire Il contesto, il consumo di sostanze, i comportamenti a rischio e l’assenza di interventi mettono i partecipanti in una situazione di pericolo La non percezione dei rischi collegati a comportamenti di consumo ed abuso di sostanze psicotrope L’utilizzo di “nuove droghe” all’interno di questi contesti non è che l’epifenomeno di tendenze più grandi per cui conviene documentare e valutarne l’evoluzione

3 Target dell’intervento Giovani che non si definiscono consumatori problematici, meno che mai tossicodipendenti, nella maggior parte dei casi non formulano domande di aiuto formali e non si rivolgono ai servizi tradizionali.

4 Significato dell’intervento essere presenti in un ambiente in cui l’intervento non solo non è preannunciato, ma non è nella testa e non rientra nelle aspettative di nessuno, se non nelle intenzioni di chi lo conduce questi ambienti, formali od informali, reali o virtuali, sono spazi in cui occorre farsi riconoscere ed accettare, ciò implica una notevole capacità di relazione e mediazione essere accettati come ospiti graditi costituisce quindi il primo passo fondamentale per poter intervenire

5 Sono caratteristiche della prevenzione selettiva che richiedono di adattarsi a territori e situazioni svariate, di andare incontro alle persone che si vogliono contattare, tentando di aprire una comunicazione diretta e mirata. È una tipologia di prevenzione molto richiedente, che sottende preparazione specifica di operatori dedicati, e che, ogni volta, per ogni intervento, necessita la messa a punto di uno specifico “progetto”.

6 Focus preventivi Nei contesti di consumo l’unica cosa che non si può prevenire è il consumo stesso

7 Mappare i luoghi, le sostanze e gli stili di consumo, in particolare l’individuazione di NSP Contattare precocemente persone utilizzatrici di sostanze e/o con dipendenza al fine di – Ridurre i tempi trascorsi fuori dai programmi dei Servizi – Ridurre i rischi/danni Prevenire e ridurre, anche in consumatori occasionali, i rischi di morte per overdose Prevenire e ridurre i rischi di acquisizione e trasmissione di malattie infettive. Obiettivi dell’intervento

8 Prevenire e ridurre i rischi di incidentalità alcol-droga correlati Prevenire e ridurre i rischi e le conseguenze dell’assunzione di sostanze legati al setting ed alle modalità di consumo ( disidratazione, bad trip, danni all’apparato acustico, bruxismo, ipotermie, ipertermie,……) Se nei contesti di consumo non è possibile prevenire il consumo stesso, vale invece la prima regola rispetto alla riduzione dei rischi d’uso: mai troppo, mai troppo spesso, e mai in determinate circostanze. Obiettivi dell’intervento


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