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ISTITUTO COMPRENSIVO MAZZINI CASTELFIDARDO

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Presentazione sul tema: "ISTITUTO COMPRENSIVO MAZZINI CASTELFIDARDO"— Transcript della presentazione:

1 ISTITUTO COMPRENSIVO MAZZINI CASTELFIDARDO
Progetto Continuità Classe 2°C a.s. 2012/2013

2 Piano delle attività Ottobre 2012: presentazione del progetto alla classe e test d’ingresso iniziale per riflettere sul rapporto degli alunni con la scuola. Novembre 2012: la scuola ieri e oggi: come vivevano i nostri nonni e quanto era importante la scuola per loro. 19 Dicembre 2012: prima visita all’Istituto d’Istruzione Secondaria di 2°grado di Loreto 24 Gennaio 2013: seconda visita 5 Febbraio 2013: terza visita 27 Febbraio 2013: quarta visita 13 marzo 2013: quinta visita 25 marzo 2013: sesta visita 9 aprile 2013: settima visita 22 aprile 2013: ottava visita 6 maggio 2013: nona visita 8 maggio 2013: decima visita

3 Io e la scuola TEST svolto da 19 alunni su 23 in forma anonima
Voto medio dato alla scuola: 7,5 Materia preferita: italiano, matematica, scienze motorie (a pari merito con 4 voti ciascuna) Materia meno gradita: matematica (con 8 voti) Tempo giornaliero (medio) dedicato allo studio: 2 ore Aspetto più importante: studio e apprendimento Materie che vorrei: altre lingue straniere (cinese, tedesco, francese) Stare a scuola mi fa sentire: interessato Stare a casa da scuola mi fa sentire: rilassato Studiare per me significa: apprendere, sapere Studiare per me serve a: imparare cose nuove Studiare per i miei genitori significa: conoscere cose nuove, applicarsi ed impegnarsi Andare a scuola è importante per: imparare cose nuove e prepararsi per il futuro e il mondo del lavoro (a pari merito con 8 voti ciascuna)

4 Presentazione dell’attività: “Il diario dei nostri nonni” dall’articolo pubblicato sul giornalino d’Istituto La professoressa di lettere aveva portato noi alunni della 2°C in aula di informatica, per svolgere un lavoro al computer. Dovevamo utilizzare un documento Word per trascrivere un'intervista che avevamo precedentemente rivolto ai nostri nonni. Con le informazioni dell'intervista, dovevamo far finta di essere i nostri nonni e scrivere un loro immaginario diario, con una data di tanti anni fa. Con la fantasia si doveva andare indietro nel tempo e immaginare come potesse essere la vita cinquanta o addirittura sessanta anni fa, e aggiungerci poi delle informazioni vere. Questo lavoro a me è piaciuto molto perché è stata una lezione diversa e più divertente, invece che stare sempre in classe, sopra i banchi. Però bisogna fare anche una riflessione: comporre un testo così personale come il diario non è semplice; infatti quel giorno, si poteva notare come qualcuno cercasse di immedesimarsi nel proprio nonno e cercasse di scrivere il diario di sua fantasia, ed altri, invece, erano intenti a capire come funzionasse il documento Word. Questo ci fa riflettere su come oggi il computer si utilizzi soprattutto per stare sui social network e chattare, non per esercitarsi e usare strumenti come la videoscrittura. È per questo che bisogna imparare a utilizzare di più il computer per lavori che potrebbero essere di scuola, piuttosto che passare la giornata su una chat. Francesca Villani NOTA DELLA PROF. Questo lavoro didattico è stato proposto agli alunni in preparazione al Progetto Continuità, per stimolare un confronto tra la scuola del passato e la scuola di oggi. Nelle pagine seguenti alcuni esempi di lavori prodotti dagli alunni.

5 La scuola negli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento intervista a nonno Adelelmo
Mio nonno si chiama Adelelmo ed è nato a Recanati, nel Oggi gli ho voluto fare qualche domanda su com’era la scuola nel dopoguerra. Quando hai cominciato ad andare a scuola? Ho cominciato a sei anni, in prima elementare, e ho finito a dodici, in quinta. Però ho perso un anno, infatti ho ripetuto la 4° elementare. Dove sei andato a scuola? Dalla prima alla terza elementare sono andato a scuola a Sambucheto, poi ho fatto la quarta a Montefiore (MC) e, successivamente, io e la mia famiglia ci siamo trasferiti a Castelfidardo, dove ho frequentato per la seconda volta la quarta elementare e la quinta. Come erano le tue maestre e i tuoi maestri? La mia maestra preferita si chiamava Virginia e non era molto severa. Prima di lei, invece, avevo avuto un maestro, molto rigido e autoritario. Quando si scriveva, le mani dovevano stare sopra il banco, ma durante le spiegazioni, le mani si dovevano mettere dietro la schiena e chi non ce le teneva, veniva punito con una bacchettata sulle mani. Come andavi vestito? E cosa portavi con te? Portavo un grembiule nero, che era lungo fino ai piedi ed era lo stesso per tutti i cinque anni; era uguale sia per i maschi che per le femmine dato che la mia classe era mista; sotto il grembiule avevo i calzettoni che arrivavano fino al ginocchio e di solito venivano portati dai maschi. Avevo una cartella fatta di cartone e per scrivere utilizzavo il pennino che veniva intinto nell’inchiostro del calamaio.

6 Le lezioni a che ora iniziavano. E quando finivano
Le lezioni a che ora iniziavano? E quando finivano? Si entrava a scuola alle 8 e spesso si finiva alle 11; infatti la maestra, a quell’ora, doveva andare a preparare il pranzo e perciò ci lasciava con il figlio, il quale, non sapendo come gestirci, ci faceva giocare con le biglie. Davvero la maestra si assentava, lasciandovi nelle mani del figlio? Sì, comunque la casa della maestra era al piano di sopra; devi sapere, che, a quel tempo, tutte le scuole erano in campagna e avevano al piano terra l’aula e al primo piano c’era l’abitazione dell’insegnante. Ogni classe era costituita da una sola sezione e ognuna era in una casa di campagna diversa. Ti manca quell’età? Sì, perchè ero spensierato e non avevo problemi in testa, nonostante la situazione di povertà che si viveva in quel periodo. Alle volte penso al benessere di oggi e poi do uno sguardo indietro: da un lato era meglio prima perché la vita era più semplice, ma più sana e genuina, e dall’altro penso che quella vita era comunque molto povera. Per noi bambini giocare con una biglia, avere un banco per scrivere, poter mangiare un po’ di pane condito con l’olio, era oro, mentre oggi le cose più semplici sono le meno apprezzate. Grazie nonno per l’intervista. Ciao! Grazie a te. Ciao! Nella scuola degli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso, una maestra svolgeva tutte le materie e i voti venivano espressi, come oggi, con i numeri da uno a dieci. Francesca Villani

7 Il diario di nonno Albino
Ciao sono Albino Polverini, ho 77 anni, sono nato nel 1935 e vivo a Castelfidardo. Io ho vissuto la mia infanzia a Montelupone, in provincia di Macerata, in una piccola casetta di campagna. Ho incominciato ad andare a scuola all’età di sette anni perché prima non potevo a causa della Seconda Guerra Mondiale. Ho frequentato la scuola per tre anni. Terminata sono andato a lavorare nei campi con la mia famiglia come la maggior parte delle persone. Alla mattina mi svegliavo alle 4:30, per prima cosa con i due fratelli maggiori andavamo nella stalla a dare il fieno alle mucche e accudire i vitelli; finito questo lavoro ritornavamo a casa per fare colazione con una fetta di pane. Intorno alle 7:00 iniziava la mia giornata lavorativa nei campi. Quando il tempo non lo permetteva si restava in casa o nella stalla a fare i cesti con il vimini, si riparava gli oggetti rotti e gli attrezzi per lavorare i campi. A pranzo si mangiava sempre la polenta e gli ortaggi che ci offriva il terreno. D’estate nelle ore più calde del giorno si faceva un pisolino perché era troppo caldo per lavorare, mentre alla sera si rientrava per la cena più tardi. Viceversa nella stagione invernale si lavorava nel primo pomeriggio e si rientrava a casa quando faceva buio anche perché non c’era la corrente elettrica e si cenava con il lume e con la luce che emetteva il focolare.

8 A me, che ero il più piccolo della famiglia mi era stato assegnato il compito di accudire gli animali da cortile. Quindi al pomeriggio non avevo del tempo libero per giocare studiare e divertirmi con gli amici. Con loro ci incontravamo la domenica alla messa anche perché abitavamo lontani gli uni dagli altri e non c’erano mezzi di trasporto. La sera dopo aver cenato si stava riuniti intorno al camino e si andava a letto verso le ore 8:30. Nei giorni di festa non si lavorava, ma gli animali venivano ugualmente accuditi. La differenza stava nei pasti che erano più ricchi ed abbondanti. Il mio più bel ricordo dell’infanzia era quando nei giorni di festa ci si riuniva con i parenti a festeggiare. Mentre gli adulti giocavano a carte o a bocce, noi bambini ci divertivamo giocando a calcio con una palla di pezza . A me di quei tempi mi manca l’amicizia vera, il rapporto che si creava con i vicini, la disponibilità che c’era nell’ aiutarsi a vicenda anche nei lavori dei campi. Ma anche la cura nei confronti dell’ambiente. Luca Polverini

9 I ricordi di mia nonna Gioconda
Io ho vissuto la mia infanzia in una piccola frazione di Osimo, Campocavallo. Ho iniziato la scuola a sei anni ed ho finito a 11 anni, in quinta elementare. Durante l’anno scolastico mi svegliavo alle 7:30 per andare a scuola; per colazione bevevo una grande tazza di latte con una fetta di pane. Fortunatamente avevo la scuola di fronte casa mia ed andavo a scuola a piedi, da sola. Finite le lezioni, verso le 12:30, arrivavo a casa per pranzare con la mia famiglia . Dopo pranzo aiutavo la mia mamma a pulire la cucina per guadagnarmi un gelato, che costava 10 lire, da comprare la domenica. Dopo aver aiutato la mamma, iniziavo a fare i compiti per il giorno seguente; finiti i compiti andavo a giocare in un grande prato con le mie due sorelline e le mie amiche: di solito giocavamo con la corda. Quando faceva buio si rientrava a casa e giocavo un po’ con le mie sorelline al gioco della “mamma”. Quando ritornava mio padre dal lavoro la mia mamma preparava la cena e cenavamo verso le 20:00 con verdura casalinga, uova e salsicce. Verso le nove si giocava a carte davanti al fuoco e si andava a dormire verso le 22:00.Nel giorno di Natale ci svegliavamo, io e le mie sorelle, e trovavamo un albero che i miei genitori avevano addobbato la sera prima con caramelle, cioccolatini e mandarini; per noi era una grande festa! Vicino all'albero c’era anche il presepe, che nostro padre aveva fatto nei giorni precedenti. Per colazione la mia mamma aveva preparato un bel "ciambellone", cioè un dolce. Verso le 11:00 ci preparavamo per andare dalla nonna con l’autobus; lì ci aspettavano i nostri nonni e gli zii per pranzare insieme e per conversare tra di noi. Verso le 16:30 tornavamo a casa sempre con l’autobus e alle 18:00 si andava a messa. Tornati a casa si cenava con poco, perché avevamo mangiato molto a pranzo poi, sul tardi, si andava a letto . Finiti gli studi sono andata per qualche anno da una sarta, per imparare il mestiere. Dopo sono andata a lavorare in una fabbrica che tesseva le maglie. Il ricordo più bello della mia infanzia è il sentimento di unione che provavo nella mia famiglia. Di quell'età mi mancano molto i miei genitori. Mattia Maggiori

10 La prima visita alle scuole superiori di Loreto
Mercoledì 19 Dicembre 2012, noi alunni delle classi 2a e 2c, accompagnati da due insegnanti, ci siamo recati presso l'Istituto Alberghiero di Loreto, per una visita. Noi partecipiamo al Progetto Continuità, dove sono programmate delle visite in alcune scuole superiori dei dintorni, in modo che noi possiamo avere un'idea della scuola che frequenteremo dopo le medie. Appena arrivati all'istituto, siamo stati accolti da dei ragazzi, che indossavano una divisa da camerieri, e la prima impressione è stata quella di essere entrata in un grande albergo, con il bar e la hall per accogliere i clienti; da qui, infatti, deriva il nome alberghiero. Ci siamo divisi in due gruppi, secondo le classi, perché le scuole da visitare erano due: l'Alberghiero e il Tecnico Commerciale del Turismo. L'Alberghiero Noi della 2c siamo andati prima al Tecnico, dove il preside, che è lo stesso per tutte e due le scuole, ci ha fatto fare un giro per il corridoio, per i laboratori linguistici e ci ha anche spiegato che cos'è il marketing e ciò che al giorno d'oggi la gente desidera. Infatti la scuola offre due corsi di studio: “AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING” e “TURISMO”. Essa apre a diversi settori nel lavoro, ma prima bisogna, ovviamente, studiare tanto, soprattutto diritto, da quanto detto da due ragazze incontrate nell'aula d'informatica. Successivamente, ci siamo recati nell'altro istituto, dove una professoressa, ci ha portato per le diverse aule della scuola. Abbiamo visitato il bar al piano superiore e la sala ristorante, e conosciuto il professore di sala e bar. L' I.T. Economico

11 È stato molto interessante chiacchierare con lui e scoprire che il lavoro del barista o del cameriere non è così semplice come si pensa, anzi occorre esperienza, abilità e, ovviamente, una buona dose di studio. La scuola ha cinque cucine: una più grande, una più piccola solo per pochi ragazzi e una per imparare a cucinare, attraverso le spiegazioni del professore e la sua preparazione dei piatti, riflessa da uno schermo o da uno specchio; c'è poi una cucina per preparare le pietanze di panetteria e pasticceria e un deposito in cui si mettono tutte le scorte che vengono ordinate e immagazzinate. Noi abbiamo visitato tutte queste aule e le più belle sono, secondo me, la cucina grande e quella di panetteria e pasticceria. Durante la mattinata e in un rientro pomeridiano, in questa scuola, vengono svolte delle lezioni per imparare dei mestieri: “ENOGASTRONOMIA”, quindi imparare a cucinare e poter produrre e trasformare gli alimenti, “SERVIZI DI SALA E VENDITE”, imparando così il mestiere del barista, del cameriere ed avere, dopo il diploma, la possibilità di vendere e valorizzare i prodotti tipici e “ACCOGLIENZA TURISTICA”, che permette di intervenire nelle attività di accoglienza alberghiera e non, dei turisti. Dalle impressioni che ho avuto io, in questa scuola, si tiene molto ad imparare una professione e i professori preparano gli alunni verso il mondo del lavoro e quindi, verso il futuro. È una bella scuola, pulita e sicuramente validissima, ma non mi ha colpito molto, perché in essa non ci sono delle materie che vorrei studiare o che mi interessano particolarmente; quindi non è la scuola che vorrei frequentare tra due anni. Il Bar all'ingresso La Cucina Grande

12 La prima visita alle scuole superiori di Loreto
Mercoledì 19 Dicembre 2012 le classi 2a e 2c sono andate a visitare l'Istituto Professionale Alberghiero e l'Istituto Tecnico Economico a Loreto. Appena arrivati, ci hanno portato prima in un'aula dove i professori di quelle scuole ci hanno spiegato quali professioni si possono svolgere dopo aver frequentato quelle scuole. Poi, siamo stati divisi in due gruppi; il gruppo,di cui facevo parte anch'io, ha visitato prima il commerciale, che dispone di due laboratori linguistici, una palestra e un'aula d'informatica. Per la prima volta ho sentito parlare di marketing, parola di cui non conoscevo assolutamente il significato; in pratica il marketing è lo studio delle strategie di mercato, saper collocare nella giusta posizione, ad esempio, la merce nei supermercati, in maniera da attirare l'attenzione dei clienti e aumentare le vendite. Terminata questa visita,siamo andati a vedere l'alberghiero e devo dire che mi è piaciuto molto. L’aula informatica I.T. Economico Nella scuola ci sono tre cucine,dove gli alunni possono mettere in pratica ciò che viene loro insegnato, due bar e una sala ristorante,dove vanno a mangiare anche persone esterne alla scuola. Una cosa che mi ha colpito è che viene giudicato dai professori anche il modo di presentarsi degli alunni,la cura del proprio aspetto e del proprio abbigliamento;infatti i ragazzi dal quarto anno indossano le divise che si differenziano in base al lavoro svolto, cameriere, cuoco, barman, ecc. In questo istituto non c'è scuola il sabato e le ore vengono recuperate con un rientro il venerdì pomeriggio. Penso che questa scuola,visto che viviamo in una zona molto turistica, possa dare molte opportunità di lavoro per il futuro nel mondo del lavoro.

13 La seconda visita alle scuole superiori di Loreto
Giovedì 24 Gennaio 2013, noi alunni delle classi 2° A e 2° C, siamo andati, per la seconda volta, all’ Alberghiero e all’Istituto Tecnico Economico per il Turismo di Loreto. Come prima cosa ci hanno diviso per classe e poi in due gruppi; io e il mio gruppo siamo andati nella sala bar ( che si trova all’interno della sala-ristorante), e il professore dell’altra volta ci ha spiegato come si realizza una cioccolata calda usando vari alimenti come: il latte, la fecola (che serve per fare la cioccolata un po’ più densa),il cacao in polvere, lo zucchero, per renderla un po’ più dolciastra; in seguito il professore, dopo averla scaldata con il vapore della macchinetta del caffè, ci ha aggiunto sopra delle decorazioni: stelline zuccherate, smarties, cannucce di cioccolato e panna montata…che bontà! Inoltre, attraverso la spiegazione, ho imparato che il mestiere del barista o del cameriere non è noioso e monotono, ma è un lavoro in cui ha pieno sfogo la creatività e dove bisogna sempre lavorare in totale sicurezza. La sala ristorante Il bar

14 La seconda visita alle scuole superiori di Loreto
Finito questo laboratorio, siamo andati nell’aula multimediale dell’istituto, dove un gentilissima professoressa, attraverso delle diapositive, ci ha spiegato come funziona la sua materia, scienze degli alimenti, e ci ha anche fatto capire che nel lavoro del cuoco, del cameriere o qualsiasi altro lavoro che ha a che fare con il cibo, è importante lavarsi le mani con cura. Questo è molto importante per l’igiene e a questo proposito, la professoressa si è collegata all’argomento della divisa, che è obbligatoria e serve appunto per lavorare nella pulizia; inoltre identifica il lavoro che poi si andrà a svolgere in futuro, come il cuoco. Nella seconda parte della visita, ci siamo recati presso l’Istituto Tecnico, dove, accompagnati da un alunno, ci siamo diretti nell’aula d’informatica. Qui, un professore di economia aziendale ci ha spiegato cosa studia la sua materia e i vari collegamenti ad essa relativi. La lezione è stata un po’ noiosa, ma ugualmente interessante e penso che sia stata anche molto utile per chi in futuro vorrà svolgere un lavoro collegato a questa materia. Terminata la visita, siamo ritornati a scuola, per poi trarre le nostre conclusioni personali. Questa visita è stata ancora di conoscenza, quindi abbiamo visto in generale la struttura delle due scuole, però penso che siano state lo stesso molto educative e io mi sono anche divertita.

15 La terza visita alle scuole superiori di Loreto
Il giorno 5 febbraio 2013 le classi seconde A e C sono state invitate nuovamente a visitare l’ Istituto Alberghiero e l’istituto Tecnico di Loreto. Siamo partiti verso le ore 9 con le professoresse Baldini e Medici. Appena arrivati hanno diviso le due classi: la 2°A si è diretta all’Istituto Tecnico, mentre la 2° C è rimasta all’Alberghiero. La nostra classe è stata poi divisa in due gruppi da undici: uno è andato in cucina, l’altro si è diretto nella Sala Ristorante, dove si insegna Sala e Bar. Qui ci ha accolto nuovamente il professor Di Flora (insegnante di sala e bar), che stava facendo lezione con i suoi alunni, il quale ha deciso di continuare la lezione, fermandosi spesso per verificare se avevamo capito. Ci ha spiegato diverse cose, ad esempio la “mis en place” che in italiano vuol dire “messa sul posto”, ed è il modo di apparecchiare la tavola. In cucina invece c’era un professore che stava facendo lezione e ci ha spiegato che tipo di oggetti si usano in cucina e ciò che si può imparare con poche lezioni. Il professore ci ha diviso in tre gruppi e ogni gruppo faceva qualcosa di diverso, però alla fine abbiamo raggiunto tutti lo stesso obiettivo: abbiamo preparato dei biscotti con degli stampini, dei biscottini con mezza ciliegia all’interno e delle piccole crostate con la marmellata. Mentre i nostri biscotti stavano in forno, abbiamo visto un video del programma “La prova del cuoco”: tra i partecipanti c’era una ragazza che ha frequentato questa scuola ed ha vinto! Finito il video i nostri biscotti erano cotti e ne abbiamo mangiati uno a testa: buonissimi!

16 La quarta visita alle scuole superiori di Loreto
Il giorno 27 febbraio 2013 le classi seconde A e c sono tornate a Loreto. La nostra classe è rimasta all’Alberghiero ed è stata divisa in due gruppi per poter eseguire due diverse ricette nella cucina dell’Istituto: un gruppo ha cucinato la pizza, l’altro degli stuzzichini salati con il prosciutto cotto e il formaggio.

17 La quinta visita alle scuole superiori di Loreto
Il 13 Marzo 2013, noi alunni delle classi 2A e 2C, ci siamo recati, per la quinta volta, all'Istituto Alberghiero e all'Istituto Tecnico di Loreto; quando siamo arrivati, ci siamo divisi in due gruppi e noi della 2C siamo andati al Tecnico. Appena entrati ci siamo sistemati nell'aula d'informatica della scuola e, a coppie, abbiamo lavorato al computer. Si dovevano completare, con parole nostre, alcune slide di un PowerPoint, le quali erano state preparate dal professore di economia aziendale. Il lavoro era incentrato sul marketing e sulla formazione di una nostra azienda turistica, come un hotel, un'agenzia di viaggi o un ristorante. È stato interessante scoprire come si possa aprire un'azienda, con chi e quali siano i campi che hanno a che fare con essa, ad esempio in campo politico, economico o ambientale. Se qualcosa non ci era chiaro, potevamo sempre chiedere al professore di economia aziendale, che ci spiegava passo dopo passo le varie slide, oppure avevamo, al nostro fianco delle ragazze dell'ultimo anno, pronte ad aiutarci. Penso che questo lavoro e questo argomento ci serviranno soprattutto per il futuro, se per caso apriremo una nostra azienda oppure se dirigeremo, assieme ad altri, una società.

18 La sesta visita alle scuole superiori di Loreto
Il 25 Marzo 2013, noi alunni delle classi 2A e 2C, siamo andati all'Istituto Alberghiero e al Tecnico di Loreto; noi della 2C ci siamo recati all'Istituto Tecnico per il turismo. Appena arrivati, ci siamo subito posizionati, a coppie, nell'aula d'informatica e abbiamo cominciato a lavorare. Come nell'uscita precedente, ci avevano assegnato come compito di completare delle slide di un PowerPoint, però, stavolta, il tema non era il marketing, ma il turismo, in particolare quello delle Marche. Come sempre, per svolgere il lavoro, siamo stati aiutati dai ragazzi che frequentano il quinto anno e dal professore che insegna questa materia. Io ho appreso molto da questo compito, ad esempio ho imparato i nomi di alcuni luoghi, caratteristici per alcune attività e produzioni tipiche, della nostra regione. È stato curioso scoprire definizioni e servizi legati al turismo, come i trasporti e i servizi per la ristorazione. Se dovessi dare un giudizio a questo istituto, direi che in esso si possono studiare delle materie davvero interessanti e altre un po' più noiose, quindi mi piace come scuola, però non è quella che vorrei frequentare tra due anni.

19 La settima e ottava visita alle scuole superiori di Loreto
I giorni 9 e 22 aprile siamo tornati all’Istituto Tecnico, mentre la classe 2^A si è diretta all’Alberghiero. Ci hanno accolto un professore con degli alunni, che ci avrebbero aiutato nell’attività che consisteva nell’inventarsi un’associazione lavorativa di genere turistico: ristorante, agenzia di viaggi, balneare, hotel … Il tutto era da preparare su un PowerPoint che doveva contenere l’indirizzo, il numero, lo slogan, l’immagine e qualsiasi altra cosa inerente alla nostra attività. Io e altri due compagni abbiamo immaginato di avviare una pizzeria: abbiamo creato uno slogan (“Una pizza al giorno toglie il medico di torno”),inserito una scritta creata con Word Art, abbiamo utilizzato diversi caratteri grafici per rendere il lavoro più colorato e divertente, con l’aiuto di una allieva del professore che era con noi; abbiamo scelto in comune accordo un listino prezzi con i diversi tipi di pizza o di cibo che è possibile acquistare; abbiamo fatto una breve descrizione della pizzeria, inserendo immagini e promozioni di cui si poteva approfittare il primo giorno d’apertura della pizzeria “Elibridi”. Infine, quando abbiamo finalmente concluso il nostro lungo lavoro, il professore ci ha permesso di stamparlo, e così abbiamo anche un ricordo di queste ultime visite al Tecnico. Mi è piaciuto andare a fondo del tema del turismo e del marketing in queste settimane, anche se continuo a pensare che, per ora, non sia la scuola adatta a me.

20 La nona e decima visita alle scuole superiori di Loreto
Lunedì 6 e mercoledì 8 maggio, gli alunni della mia classe 2° C con quelli della 2°A, siamo tornati a svolgere delle attività all’alberghiero di Loreto. Lunedì la professoressa ci ha diviso in due gruppi: uno andava in sala e l’altro in cucina. Il gruppo che andava in sala ha completato un foglio che riguardava la mis en place. Si doveva creare un menù con antipasto, primo, secondo e dolce e bisognava abbinarci il vino. Dopo aver fatto tutto questo, il professore di sala ci ha fatto vedere e poi provare come si crea un cocktail. Abbiamo usato il succo di pesca, quello d’ananas e il succo di fragola. Dopo averli messi tutti in un apposito bicchiere dovevi “scecherare” per mischiare il tutto. Invece l’altro gruppo è andato in cucina dove ha preparato le tagliatelle e i biscotti con il mascarpone.

21 Noi del gruppo di cucina ci siamo divisi in quattro gruppetti che preparavano il sugo, l’impasto per le tagliatelle, per i biscotti e per il mascarpone. Daniele e Danilo hanno pelato le verdure e i pomodori, Francesca e Erika hanno preparato l’impasto per il dolce, Angelo e Matteo hanno preparato la panna montata, mentre Fabrizio, Samuele, Gabriele ed Elisa hanno preparato l’impasto per le tagliatelle. Ogni tanto i gruppi si alternavano per provare a fare cose diverse. Appena finito di preparare tutti gli ingredienti base abbiamo cominciato a cucinare tutti insieme. Finito di cuocere abbiamo cominciato a mangiare, sia le tagliatelle che i biscottini farciti con la panna montata! Era tutto veramente molto buono. A me questa esperienza è piaciuta perché mi piace cucinare. Ancora non ho deciso quale scuola prenderò dopo le medie, ma se dovessi andare all’alberghiero credo molto probabilmente di frequentare il settore cucina.


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