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Il futuro dellECM: i provider e la FAD. Le proposte della commissione nazionale Lesperienza dellOspedale Pediatrico Bambino Gesu di Roma Ing. A. Paoletti.

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Presentazione sul tema: "Il futuro dellECM: i provider e la FAD. Le proposte della commissione nazionale Lesperienza dellOspedale Pediatrico Bambino Gesu di Roma Ing. A. Paoletti."— Transcript della presentazione:

1 Il futuro dellECM: i provider e la FAD. Le proposte della commissione nazionale Lesperienza dellOspedale Pediatrico Bambino Gesu di Roma Ing. A. Paoletti Venerdì 10 febbraio 2006

2 2 1.Gli obiettivi del progetto 2.Metodologia 3. Sperimentazione Sviluppo Professionale Continuo Maurits Cornelis Escher Cielo e acqua I 1938

3 3 Creazione e sperimentazione di una metodologia organizzativa della formazione sanitaria impostata sui concetti dello Sviluppo Professionale Continuo (SPC) e in particolare sul principio che Un percorso formativo deve essere un percorso personalizzato di miglioramento delle capacità professionali individuali e i cui risultati devono essere comunque misurati e valutati. 1. GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO

4 4 Obiettivi del Progetto sono, pertanto : L individuazione di una metodologia organizzativa per governare i processi di formazione continua e consentire di riprodurli. Una prima applicazione sul campo (sperimentazione su campione significativo di medici)

5 5 Linee guida utilizzo di tecnologie ICT, (Information & Communication Technology); stage ospedaliero, per offrire la possibilità di approfondire sul campo quanto appreso teoricamente; presenza di un tutor risorsa con particolare esperienza in grado di: contribuire alla diffusione di una concetto nuovo di formazione permanente non solo basato sullaccumulo dei crediti, contribuire allindividuazione del percorso formativo ottimale per singolo discente, seguirlo nel suo apprendimento, verificare e certificare i risultati raggiunti. 1. GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO

6 6 2. METODOLOGIA LA METODOLOGIA SI BASA SU TRE CONCETTI FONDAMENTALI 1) Lapproccio alla formazione come sviluppo professionale continuo (CPD) 2) Lintegrazione di eventi formativi diversi (residenziali - a distanza – in autoapprendimento- stage pratici in ospedale) 3) Il supporto dei sistemi informatici per la costruzione e il monitoraggio di un percorso formativo personalizzato e assistiti

7 7 2. METODOLOGIA

8 8 1. DERMATOLOGIA 2. CARDIOLOGIA 3. MEDICINA DELLO SPORT 4. BRONCOPNEUMOLOGIA 5. REUMATOLOGIA 6. NEFROLOGIA 7. NEUROLOGIA 8. GASTROENTEROLOGIA 9. ORTOPEDIA 10. EPATOLOGIA 1. INFORMATICA 2. INGLESE Note: Sono state individuate le aree in funzione dei seguenti criteri: Interesse ed attualità dellarea tramite analisi della domanda formativa dei pediatri Disponibilità di adeguata offerta formativa (tutor, corsi, reparti disponibili) Utilità rispetto al Piano Nazionale di formazione Individuazione di aree cliniche (10) e di carattere generale (2) Definizione dellofferta formativa 3. SPERIMENTAZIONE

9 9 e stato predisposto un bando di partecipazione che specificava Obiettivi della sperimentazione Criteri per una eventuale selezione Dati anagrafici Scelta della branca Il bando e stato pubblicato sulle pagine del Portale Sanitario Pediatrico di OPBG ed inviato a tutti i medici pediatri iscritti il 1 ottobre 2005 al Portale www.ospedalebambinogesu.it (3.099 medici). www.ospedalebambinogesu.it Il giorno 12 ottobre si e raggiunta la cifra di 120 medici iscritti alla sperimentazione ( ipotesi iniziale di 100 medici). IL RECLUTAMENTO DEI DISCENTI 3. SPERIMENTAZIONE

10 10 IL RECLUTAMENTO DEI DISCENTI 3. SPERIMENTAZIONE

11 11 E stato predisposto un corso di formazione on-line con lo scopo di formare al ruolo di tutor della sperimentazione i vari medici messi a disposizione dai reparti dellospedale. In aggiunta a questo sono stati organizzati due seminari di 8 ore per lapprofondimento del ruolo. Formazione dei tutor 3. SPERIMENTAZIONE

12 12 PIANO DI IMPATTO ORGANIZZATIVO PER LOSPEDALE strumento utile a verificare quale sarà il coinvolgimento logistico operativo della struttura nellattività di formazione. 3. SPERIMENTAZIONE

13 13 ULTERIORI ATTIVITA SUDDIVISIONE DEI PARTECIPANTI IN CLASSI SUDDIVISIONE DEI PARTECIPANTI IN CLASSI ASSEGNAZIONE DEI DISCENTI AI TUTOR ASSEGNAZIONE DEI DISCENTI AI TUTOR ATTIVAZIONE DEL PROCESSO DI REVISIONE FORMATIVO ATTRAVERSO LINDIVIDUAZIONE DEL LIVELLO DI CONOSCENZE DINGRESSO DEI DISCENTI ATTIVAZIONE DEL PROCESSO DI REVISIONE FORMATIVO ATTRAVERSO LINDIVIDUAZIONE DEL LIVELLO DI CONOSCENZE DINGRESSO DEI DISCENTI PIANIFICAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO MIRATO AL SINGOLO DISCENTE ATTRAVERSO LA COLLAZIONE DI DIVERSI EVENTI FORMATIVI PIANIFICAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO MIRATO AL SINGOLO DISCENTE ATTRAVERSO LA COLLAZIONE DI DIVERSI EVENTI FORMATIVI ATTIVITA IN CORSO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA FORMATIVE IPOTESI DI LAVORO RICERCARE NUOVE FORME DI RICONOSCIMENTO ATTIVITA FORMATIVA BASATE SU LIVELLO DI APRENDIMENTO E NON SU SOMMATORIA DI SINGOLI EVENTI PROSSIME ATTIVITA CONCLUSIONE DELLE ATTIVITA FORMATIVE CONCLUSIONE DELLE ATTIVITA FORMATIVE REDAZIONE DEL REPORT CONCLUSIVO REDAZIONE DEL REPORT CONCLUSIVO 3. SPERIMENTAZIONE

14 14 Maurits Cornelis Escher Torre di Babele 1928 Grazie per la vostra attenzione


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