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LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

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Presentazione sul tema: "LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE"— Transcript della presentazione:

1 LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
LE PRESTAZIONI CONTESTUALIZZATE E LA LORO VALUTAZIONE Cinzia MIon

2 DALLE LINEE GUIDA che accompagnano la C.M n° 3/2015
Con l’atto della certificazione delle competenze si vuole richiamare l’attenzione sul nuovo costrutto della competenza, che impone alla scuola di ripensare il proprio modo di procedere…Non ci si può accontentare di accumulare conoscenze, ma occorre trovare il modo di stabilire relazioni tra di esse e con il mondo al fine di elaborare soluzioni ai problemi che la vita reale pone quotidianamente. Particolare attenzione sarà posta a come ciascuno studente mobilita e orchestra le proprie risorse- conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni- per affrontare efficacemente le situazioni che la realtà quotidianamente propone…

3 …da ciò si desume che -la maturazione delle competenze costituisce la finalità essenziale di tutto il curricolo; -le competenze da certificare sono quelle contenute nel Profilo dello studente; -le competenze devono essere promosse, rilevate e valutate in base ai traguardi di sviluppo disciplinari e trasversali riportati nelle Indicazioni; -le competenze sono un costrutto complesso che si compone di conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni, potenzialità e attitudini personali.

4 COMPETENZE CHIAVE Una attenta lettura del Profilo consente di ricondurre facilmente le competenze ivi descritte alle competenze chiave per l’apprendimento permanente individuate dalla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006. Come si vedrà è infatti possibile trovare una corrispondenza tra ciascun enunciato del Profilo e una o più delle competenze chiave europee.

5 L’AZIONE DIDATTICA: DALLA PROGETTAZIONE ALLA CERTIFICAZIONE
La competenza si presenta pertanto come un costrutto sintetico, nel quale confluiscono diversi contenuti di apprendimento- formale, non formale, ed informale- insieme ad una varietà di fattori individuali. Spetta agli insegnanti “monitorare” continuamente il grado di maturazione delle competenze di ciascun alunno per “valorizzarle” e “favorirne” lo sviluppo. Non è però pensabile che si possano formare delle competenze in assenza di un solido bagaglio di contenuti e di saperi disciplinari su cui però va applicato un uso consapevole e appropriato con effetti elaborativi, metacognitivi e motivazionali.

6 DECRETO LEGISLATIVO 13/2013 Il decreto legislativo n° 13 del recepisce nell’ordinamento italiano il concetto di “certificazione”e lo precisa attraverso la descrizione di 12 concetti chiave tra cui diverse forme di apprendimento: -apprendimento formale: si attua nel sistema di istruzione e formazione e nelle università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica e si conclude con il conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica o diploma professionale, conseguiti anche in apprendistato, o di una certificazione riconosciuta , nel rispetto della legislazione vigente in materia di ordinamenti scolastici ed universitari.

7 APPRENDIMENTO INFORMALE E NON FORMALE
Apprendimento informale: che anche a prescindere da una scelta intenzionale, si realizza nello svolgimento, da parte di ogni persona, di attività nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, nell’ambito del contesto di lavoro,familiare e del tempo libero. Apprendimento non formale: caratterizzato da una scelta intenzionale della persona, che si realizza al di fuori dei sistemi di apprendimento formale, in ogni organismo che persegua scopi educativi e formativi, anche del volontariato, del servizio civile nazionale e del privato sociale e delle imprese.

8 L’AZIONE DIDATTICA La certificazione delle competenze richiede un adeguamento delle tre operazioni che sostanziano l’insegnamento: PROGETTAZIONE, ATTIVITA’ DIDATTICA IN CLASSE, VALUTAZIONE. L’azione didattica non può limitarsi ad una prospettiva limitatamente disciplinare; i contenuti, proprio per abituare gli alunni a risolvere situazioni problematiche complesse ed inedite, devono essere caratterizzati da maggiore trasversalità ed essere soggetti ad un’azione di ristrutturazione continua da parte dei ragazzi, facendo ricorso a modalità di apprendimento cooperativo e laboratoriale, capaci di trasformare la classe in una piccola comunità di apprendimento.

9 APPRENDIMENTO SITUATO E DISTRIBUITO
Perché avvenga lo sviluppo delle competenze la modalità più efficace è quella che vede l’apprendimento situato (contesto reale) e distribuito (ripartito tra più elementi e fattori di comunicazione). Vanno utilizzati perciò: -materiali cartacei -virtuali -compagni -insegnanti -contesti interni ed esterni alla scuola. Bisogna fondare il proprio insegnamento su esperienze significative che mettono in gioco contenuti e procedure che consentano di “imparare facendo”.

10 NUCLEI FONDANTI DELLE DISCIPLINE
Una padronanza delle competenze richiede la riscoperta dei nuclei fondanti delle discipline e del loro valore formativo, attraverso scelte orientate al potenziamento della motivazione e dell’interesse degli alunni. I nuclei fondanti sono quei saperi elementari, essenziali, indispensabili e significativi per poter “andare oltre all’informazione data”Bruner. In questo modo si dedica “una parte considerevole del tempo a concetti- chiave, idee produttive e questioni essenziali” Gardner

11 Nuclei fondanti Sintetizzando:
-sono tali se assumono un esplicito valore formativo (indicando quale parte del sapere deve contribuire a formare i discenti); -sono concetti fondamentali che ricorrono in vari punti dello sviluppo di una disciplina (in genere sono dati da interazioni, correlazioni, connessioni attivabili con il pensiero riflessivo e non solo riflettente); -sono elementi essenziali che hanno valore strutturante e generativo di conoscenza; -sono tali se sono in grado di prevedere gli ostacoli cognitivi.

12 PRESTAZIONE AUTENTICA CONTESTUALIZZATA
Una prestazione autentica è un progetto didattico atto a rendere esplicita una determinata competenza. Si esplicita quando gli studenti costruiscono il loro sapere in modo attivo in contesti reali e complessi e lo usano in modo preciso e pertinente, dimostrando il possesso di una determinata competenza

13 MODELLI A CONFRONTO PRESTAZIONE TRADIZIONALE
-i contenuti vengono trasmessi dall’insegnante e gli studenti li assimilano (triade: lezione, studio individuale, restituzione) - l’obiettivo è terminare il programma -la verifica dell’apprendimento porta alla formulazione del giudizio (spesso la misurazione viene fatta coincidere con la valutazione) - contesto staccato dalla realtà, non sociale.

14 MODELLI A CONFRONTO PRESTAZIONE AUTENTICA CONTESTUALIZZATA
-l’insegnante guida, modella, struttura -lo studente è attivamente coinvolto nel processo di apprendimento per svolgere la prestazione richiesta -l’obiettivo è favorire un apprendimento profondo e significativo (Wiggins, Gardner,ecc.) - la valutazione avviene attraverso rubriche di valutazione condivise. -l’esito della prestazione permette allo studente di autovalutarsi. -contesto reale in ambiente sociale

15 Esempi di problemi diversi
Un quaderno costa £ 15. Quanto costano 5 quaderni uguali? Mattia deve acquistare un quaderno nuovo. Deve anche acquistare un quaderno uguale per Marisa, uno per Davide, uno per Luigi , uno per Tamara ed uno per Sahid perché i suoi amici sono occupati in attività sportive e non possono andare in cartoleria. Un quaderno costa 1,70 euro. Basteranno a Mattia 10 euro? Spiega che ragionamento hai fatto.

16 ESEMPI DI SITUAZIONI PROBLEMATICHE DIVERSE
SITUAZIONE 1 Problema : il rubinetto nel cortile di una casa è danneggiato e gocciola in continuazione, con una perdita d’acqua di 2,4 litri all’ora. Quale sarà la spesa totale della famiglia per l’acqua in un periodo di due mesi, sapendo che il prezzo unitario di un metro cubo d’acqua è di € 0,50 per i primi 30 metri cubi e di € 0,95 per i metri cubi seguenti e che il resto del consumo dell’acqua della famiglia è di 28 metri cubi? (un mese=30 giorni)

17 SITUAZIONE AUTENTICA CONTESTUALIZZATA
Paola ha ricevuto la bolletta dell’acqua che indica un forte consumo nell’ultimo bimestre. Pensando ad un errore, la sua prima reazione è quella dei essere furiosa. In un secondo momento, tuttavia, Paola si chiede:-”In fondo, non sono io responsabile di questa situazione? La causa non è forse da imputare a quel rubinetto che non ho ancora fatto riparare e che continua a perdere acqua? Forse mi converrebbe farlo riparare.. Controlla quanto riportato nella bolletta che è arrivata a Paola (si consegna una fotocopia della bolletta) Aiuta Paola a prendere la sua decisione. Ha interesse a far riparare il rubinetto della cucina? Paola ha calcolato che, con ciò che perde, riempie un bidone di 50 litri al giorno. Paola sa che il prezzo per far riparare il rubinetto è di 250 €. Aiutati con la bolletta. Ci sono altri motivi che potrebbero spingere Paola a far riparare il rubinetto?

18 EDUCARE ALLA CITTADINANZA COME “ETICA PUBBLICA”
Significa sollecitare la costruzione della categoria, prima mentale e poi etica del bene comune; -capire che per realizzare il bene comune bisogna imparare tutti a rinunciare a “qualcosa”; -imparare a sopportare la rinuncia che è diversa dalla perdita; -ap-prezzare significa “dare un prezzo” ed essere disposti a pagarlo…

19 SCUOLA : LUOGO DI APPRENDIMENTI di ETICA PUBBLICA
La scuola è la prima istituzione pubblica con cui un soggetto entra in contatto; -nelle scuole avviene una specie di imprinting che lascia un segno; -elemento decisivo:rapporto tra comunicazione esplicita e comunicazione implicita, tra le prediche e le pratiche (comportamenti esemplari). -prima esperienza di essere trattati in modo corretto o scorretto come titolari di diritti uguali per tutti.

20 COPIARE A SCUOLA Se la scuola diventa il luogo, nella rappresentazione mentale degli studenti, dove si compiono ingiustizie (subite direttamente o da altri) incomincia il rifiuto del modo di operare delle istituzioni. -la scuola insegna le regole ma insegna anche a “non rispettarle”(copiare!) -devastazione educativa del “truffare” , barando sui risultati delle verifiche o delle prove in genere o delle giustificazioni false e iperprotettive dei genitori.

21 Come affrontare il conflitto cognitivo a scuola
Di fronte a questioni in cui emerge la rilevanza etico-valoriale o ideologico-politica gli insegnanti si collocano tra due estremi: A) l’uso dell’autorità che deriva dalla posizione ricoperta per fare apparire le proprie idee e prese di posizione come “oggettivamente” valide; B) la scelta della “neutralità”, evitando situazioni scottanti; Le esigenze dell’educazione civile dell’etica pubblica presuppongono un terzo gruppo di insegnanti che non evitano gli argomenti scottanti ma sanno presentare con equilibrio le diverse posizioni in gioco, in modo da mettere i propri allievi nella condizione di poter compiere delle scelte ragionate.

22 CURRICOLO NASCOSTO 1) Divergenze o conflitti di opinione devono essere evitati piuttosto che resi espliciti. Divergenze e conflitti sono normali in una società libera,la democrazia è uno strumento per regolare pacificamente i conflitti. 2) Ci si può aspettare che chi detiene una posizione di autorità la utilizzi a fini privati. Il gioco democratico assicura che chi detiene posizioni di autorità debba ricercare il consenso e quindi debba agire al fine di favorire il “bene collettivo” e non l’interesse personale. 3) La distribuzione di premi e punizioni avviene in modo sostanzialmente poco trasparente (arbitrario) Tutti devono essere trattati in base allo stesso criterio nella distribuzione delle ricompense.

23 CURRICOLO NASCOSTO 4) In ogni situazione bisogna chiedere innanzitutto che vantaggio personale è possibile ricavarne. Il perseguimento del vantaggio personale deve avvenire nel rispetto di regole che tutelano i diritti di tutti e l’interesse “collettivo”. 5) La solidarietà si manifesta in primo luogo quando bisogna difendersi dall’arbitrio dell’autorità (solidarietà tra pari) La solidarietà si esprime nell’aiuto che i più “forti” danno ai più “deboli” (solidarietà tra dis-uguali)

24 ESEMPI DI PRESTAZIONE CONTESTUALIZZATA
Importante esercitare la competenza riflessiva ed argomentativa in materia di etica partendo dal livello di esperienza comune. Primo caso:un signore paga della merce in un grande magazzino con 20 euro, per errore gli viene dato il resto come se avesse pagato con 50 euro. Se ne accorge: a) tiene il resto ricevuto; b) avverte la cassiera e restituisce la parte eccedente.

25 ESEMPI Secondo caso: Una signora vende la propria auto usata nascondendo il fatto che ha subito un grave incidente, ottiene così un prezzo che è di euro superiore al valore. Dopo qualche mese l’acquirente si accorge del danno: A) denuncia la venditrice per frode in commercio, B) si rivolge alla venditrice e chiede la restituzione di una parte della somma pagata…

26 ESEMPI Un idraulico si fa pagare in contanti senza rilasciare ricevuta fiscale , non dichiara al fisco parte dei suoi proventi, nell’arco di un anno risparmia parecchie migliaia di euro. Un cliente tuttavia gli chiede la ricevuta fiscale , l’idraulico chiede allora la maggiorazione del costo della prestazione del 20%. Il cliente allora: A) paga la cifra maggiorata senza discutere, B) si rifiuta di pagare la somma maggiorata e minaccia la denuncia per frode fiscale; C) paga la cifra maggiorata e segnala il caso all’Associazione per la Tutela del Consumatore

27 ESEMPI I lavoratori dell’impresa X sono impegnati da mesi in un duro conflitto sindacale con il datore di lavoro. Ognuno di essi ha già perso in trattenute per i giorni di sciopero varie mensilità di salario. L’operaio A.V. decide di: A) tornare al lavoro perché ha bisogno di guadagnare per mantenere la famiglia ; intanto è fiducioso che alla fine il datore di lavoro dovrà cedere alle pressioni dei suoi compagni in lotta; B) di farsi prestare la somma di cui ha bisogno da amici o parenti per poter continuare lo sciopero.

28 VALUTAZIONE Attraverso la valutazione (se non vengono spiegati i “criteri”) emerge il momento in cui comincia a costruirsi l’idea che L’AUTORITA’ PUBBLICA E’ ARBITRARIA e INAPPELLABILE ma MANIPOLABILE attraverso comportamenti OPPORTUNISTICI di -acquiescenza; -sottomissione; -seduzione

29 CARATTERISTICHE DI UNA PROVA CONTESTUALUZZATA
-presentare una sfida e indurre il decentramento del punto di vista; - avere una forma aperta che induca una discussione insieme (co-costruzione); -basarsi su documenti autentici che sollecitino l’attivazione di strategie di analisi, lettura, correlazione di dati; - prevedere schemi di mobilitazione di conoscenze pregresse e di schemi non conosciuti in partenza, ma che devono essere ritrovati dall’allievo; -utilizzare un linguaggio diretto, adeguato alla concretezza delle situazioni per portare l’allievo su di un piano di maggiore generalizzazione; - presentare eventuali dati parassiti per rendere la situazione più vicina alla vita corrente

30 VALUTAZIONE SOMMATIVA E VALUTAZIONE FORMATIVA
La valutazione sommativa si concentra sul prodotto ed ascrive la responsabilità del mancato apprendimento solo all’alunno (svogliato, demotivato, poco dotato, proveniente da ambiente deprivato, ecc.). La valutazione formativa invece, per quanto attiene il binomio insegnamento-apprendimento, prevede che il docente si concentri sul processo e in caso di insuccesso formativo si renda responsabile del proprio insegnamento e cerchi di aggiustare la propria didattica con una strategia alternativa “in tempo reale”, non appena riscontrata una lacuna nell’apprendimento degli alunni, attraverso frequenti rilevazioni anche informali.(osservazioni sistematiche e continuative).

31 UNA PLURALITA’ DI STRUMENTI PER VALUTARE E STIMOLARE L’AUTORIFLESSIONE
-criteri espliciti e condivisi o costruiti insieme -confronto e discussione con i compagni -feedback degli alunni: riflessioni su procedure, punti di forza e di debolezza -strumenti autovalutativi RUBRICHE VALUTATIVE OSSERVAZIONI DELL’INSEGNANTE FEEDBACK COSTRUTTIVO DELL’INSEGNANTE COLLOQUI CON I SINGOLI ALUNNI

32 RUBRICA DI VALUTAZIONE
E’ uno strumento che individua le dimensioni (aspetti importanti) per descrivere, secondo una scala di qualità (A –avanzato; B-intermedio; C-base;D-iniziale), una competenza. -evidenzia ciò che un alunno/studente “sa fare con ciò che sa” e non ciò che gli manca (lavora sui pieni e non sui vuoti). -evidenzia quanto e come si è appreso. -utilizza criteri condivisi, predefiniti, pubblici. -educa gli alunni/studenti all’autovalutazione. -influisce in modo efficace sulla metacognizione, sulla motivazione e sul miglioramento dell’apprendimento. -consegnata prima della prestazione dirige l’attenzione degli studenti sugli aspetti specifici del prodotto da elaborare e sul livello di padronanza da dimostrare

33 COME UTILIZZARE LE PROVE INVALSI
Cercare nel sito Invalsi i materiali per aiutare la diagnosi in funzione dell’obiettivo del miglioramento e costruire e valutare prove più idonee a verificare le competenze. Fondamentali i “Quaderni di approfondimento” per capire i processi che sono stati attivati ed avviare una strategia di recupero di eventuali processi carenti attraverso un recupero dell’errore. Non fare come gli alunni che guardano il voto e non cercano di capire perché hanno sbagliato…

34 PROVE INVALSI Fare attenzione in italiano alla inferenze per la comprensione del testo scritto. Usare strategie per la comprensione del testo scritto ed esercitare nelle inferenze semplici e complesse. In matematica esercitare sui processi di RAPPRESENTAZIONE MODELLIZZAZIONE ARGOMENTAZIONE (collaborazione tra docenti di italiano e matematica) Esperta di rappresentazioni :Rita CANALINI. EVITARE COME LA PESTE L’ADDESTRAMENTO.

35 RUBRICA COME STRUMENTO DI VALUTAZIONE AUTENTICA
Una valutazione autentica deve esprimere un giudizio non solo su ciò che una persona conosce, ma su ciò che riesce a fare in compiti che richiedono di utilizzare processi elevati come: -pensare criticamente (pensiero riflessivo) -risolvere problemi. -lavorare in gruppo, -ragionare ed apprendere in modo permanente e duraturo

36 COMPITI AUTENTICI E PROBLEMI DEL MONDO REALE
Con il compito di realtà si valutano insieme sia le competenze chiave che quelle disciplinari. Vengono utilizzati diversi strumenti (rubriche, portfolio, diari, registrazioni video, documentazioni fotografiche, checklist di osservazione, interviste). Tipologia di compiti : a diversa complessità, a diversa problematicità, legati al mondo reale,ecc. Attraverso il coinvolgimento-attivazione degli allievi per costruire un progetto di apprendimento.

37 OSSERVAZIONI SISTEMATICHE
Per verificare il possesso di una competenza è necessario anche fare ricorso ad osservazioni sistematiche che permettono agli insegnanti di rilevare il processo, per interpretare correttamente il compito (v.Apprendistato cognitivo e il “pensare a voce alta”), per coordinare conoscenze ed abilità già possedute , per ricercarne altre e per valorizzare risorse esterne (libri, tecnologie, sussidi vari) e interne (impegno, determinazione, collaborazioni dell’insegnante e dei compagni) Per raccogliere le osservazioni possono essere usate griglie con indicatori di competenza.

38 LE NARRAZIONI Il senso o il significato attribuito dall’alunno al proprio lavoro, le intenzioni che lo hanno guidato, le emozioni o gli stati d’animo provati, in altre parole il suo mondo interno può essere esplicitato mediante la narrazione del percorso cognitivo compiuto. L’alunno potrà raccontare la successione delle operazioni compiute, evidenziando gli errori più frequenti e i possibili miglioramenti fino ad esprimere una autovalutazione del processo e del prodotto, attraverso una funzione riflessiva e metacognitiva.

39 INDICATORI DI COMPETENZA
Autonomia: l’alunno è capace di reperire da solo strumenti o materiali necessari e di usarli in modo efficace; Relazione: interagisce con i compagni, sa esprimere ed infondere fiducia, sa creare un clima positivo; Partecipazione: collabora, formula richieste di aiuto, offre il proprio contributo; Responsabilità: rispetta i temi assegnati e le fasi previste del lavoro, porta a termine la consegna ricevuta; Flessibilità: reagisce a situazioni o esigenze non previste con proposte divergenti, con soluzioni funzionali, con utilizzo originale di materiali,ecc; Consapevolezza: è consapevole degli effetti delle sue scelte e delle sue azioni.

40 FINALITA’ DELLA CERTIFICAZIONE
La finalità della certificazione delle competenze non è solo educativa ma anche orientativa e di continuità. Rappresenta per gli alunni e le famiglie: -un documento leggibile e comparabile, attraverso il quale fare scelte orientative adeguate; Per le istituzioni scolastiche che certificano: La descrizione di risultati coerenti con il quadro nazionale ed europeo; -la qualificazione finale del primo ciclo Per le istituzioni che accolgono: -un elemento utile per l’accompagnamento efficace in ingresso -un elemento per favorire la continuità dell’offerta formativa, attraverso la condivisione di criteri/metodologie tra i diversi gradi di scuola.

41 STRUTTURA DEL DOCUMENTO
La prima parte (frontespizio) descrive i dati dell’alunno. La seconda parte, suddivisa in quattro colonne per la descrizione analitica delle competenze: -la prima colonna riporta le competenze indicate nel Profilo finale dello studente, alleggerite e semplificate nella scheda della scuola primaria (per renderle più comprensibili agli alunni ed ai loro genitori). Uno spazio vuoto (il tredicesimo) consente ai docenti di segnalare eventuali competenze significative che l’alunno ha avuto modo di evidenziare, anche in situazioni di apprendimento non formale e informale.

42 STRUTTURA DEL DOCUMENTO
-la seconda colonna mette in relazione le competenze del Profilo con le competenze chiave europee (Indicazioni). -la terza colonna indica le discipline che concorrono a sviluppare e a raggiungere le competenze del Profilo, per rispettare il principio dell’integrazione delle discipline che non intervengono in modo generico bensì con i traguardi di sviluppo previsti dalle Indicazioni per ognuna di esse. -la quarta colonna riporta i livelli da attribuire a ciascuna competenza: quattro livelli.

43 I QUATTRO LIVELLI A- Avanzato: l’alunno svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli. B- Intermedio: l’alunno svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie delle scelte consapevoli mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite. C-Base:l’alunno svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese. D-Iniziale : l’’alunno/a ,se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.

44 CONSIGLIO ORIENTATIVO
Per la sola scuola secondaria di primo grado, in calce al documento, è prevista l’indicazione del consiglio orientativo proposto dal consiglio di classe, che dovrà essere espresso tenendo conto di quanto osservato rispetto alle caratteristiche degli alunni manifestate nelle diverse situazioni e contesti d’azione che i compiti significativi e i percorsi di apprendimento avranno permesso di rilevare. .

45 Grazie per l’attenzione
Cinzia Mion Grazie per l’attenzione


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