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Istituto comprensivo "B.Telesio"

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Presentazione sul tema: "Istituto comprensivo "B.Telesio""— Transcript della presentazione:

1 Istituto comprensivo "B.Telesio"
Anno scolastico 2009/2010 Scuola secondaria di 1° grado di Spezzano Sila Dante Alighieri La Divina Commedia L’Inferno Il purgatorio Il paradiso I canti studiati Presentazione " Comprendere Dante utilizzando la LIM" Prof.ssa: Candida Filicetti Classe 2^ Sez A

2 “Comprendere Dante utilizzando la LIM…”
L’attività è stata avviata a dicembre 2010, subito dopo l’istallazione della LIM nella nostra aula . La nostra prof.ssa Candida Filicetti , ci ha illustrato il percorso su Dante Alighieri e sul viaggio immaginario di questo grande poeta nell’aldilà e noi ci siamo subito entusiasmati e abbiamo navigato molto anche sulla nostra lavagna apprendendo veramente molte, molte cose che non conoscevamo come….

3 La vita di Dante Alighieri
Dante Alighieri nasce a Firenze nel 1265 in una famiglia della piccola nobiltà fiorentina. Cresce in un ambiente "cortese" ed elegante, impara da solo l’arte della poesia e stringe amicizia con alcuni dei poeti più importanti della scuola stilnovistica: Guido Cavalcanti, Lapo Gianni e Cino da Pistoia. Ancora giovanissimo conosce Beatrice a cui è legato da un amore profondo. Beatrice muore nel 1290, e questa data segna per Dante un momento di crisi che lo porta (a partire dal 1295) ad entrare attivamente e coscientemente nella vita politica della sua città. Il poeta, eletto priore, è un politico moderato, tuttavia convinto sostenitore dell’autonomia della città di Firenze, che deve essere libera dalle ingerenze del potere del Papa

4 La vita di Dante Alighieri
stimolo per la sua produzione letteraria e poetica. Negli anni dell’esilio, viaggia per l’Italia centrale e settentrionale, chiede ospitalità alle varie corti continua a sostenere le sue idee politiche. Negli ultimi anni visita la corte di Can Grande della Scala, a Verona, e di Guido Novello Da Polenta, a Ravenna (1318). Muore a Ravenna nel 1321. L’anno successivo, però, il papa Bonifacio VIII con l’aiuto di Carlo di Valois, fratello del re di Francia, decide di eliminare i guelfi bianchi dalla scena politica; così il poeta, è condannato ingiustamente all’esilio e non ritornerà mai più nella sua città natale. Per Dante l’esilio rappresenta un momento di sofferenza e di dolore e al tempo stesso uno

5 La Divina Commedia E’ un poema del fiorentino Dante Alighieri, scritto in terzine incatenate di versi endecasillabi, in lingua volgare toscana Composta secondo la critica tra il 1304 e il 1321, la Commedia è una delle più importanti testimonianze letterarie della civiltà medievale e una delle più grandi opere della letteratura universale, conosciuta e studiata in tutto il mondo.

6 Il titolo Probabilmente il titolo originale dell'opera fu Commedia, o Comedìa, L'aggettivo divina fu usato per la prima volta da Giovanni Boccaccio nel Trattatello in laude di Dante del 1373, circa 70 anni dopo il periodo in cui si pensa sia stato cominciato il poema. La dizione Divina Commedia, però, divenne comune solo da metà del Cinquecento in poi.

7 Cantiche e contenuto Il poema è diviso in tre parti, chiamate cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso), ognuna delle quali composta da 33 canti (tranne l'Inferno, che contiene un ulteriore canto proemiale). Il poeta narra di un viaggio attraverso i tre regni ultraterreni che lo condurrà fino alla visione della Trinità.

8 La struttura dell'oltretomba dantesco.
Dante, per realizzare il suo progetto di triplice viaggio nei regni del l'oltretomba, ha bisogno di inserire la narrazione in una precisa ed accreditata concezione dell'intero universo . Egli si rifà alla cosmologia tolemaica.

9 Tolomeo è un astronomo ellenistico vissuto nel II secolo dopo Cristo
Tolomeo è un astronomo ellenistico vissuto nel II secolo dopo Cristo. La sua teoria è detta geocentrica o aristotelico-tolemaica. In base ad essa: La Terra è immobile al centro dell'universo. - Alla base del mondo naturale c'è - la presenza di 4 elementi: terra, acqua, aria e fuoco . L'uomo abita l'emisfero boreale (delle terre emerse ) che va dal Gange allo stretto di Gibilterra. - L'altro emisfero ( australe ), detto delle acque , vede sorgere al centro la montagna del Purgatorio ed è completamente disabitata Tale cosmologia sarà messa in discussione solo da Copernico agli inizi del 1500 e poi da Galilei nel 1600 fino all'affermazione definitiva dell'eliocentrismo. Il sistema solare non è l'unico dei mondi dell'universo. Esistono molti di altri aggregati di corpi celesti e la vita dell'uomo nel cosmo non è  l'unica forma di vita possibile. Tale concezione dell'universo si coniugò con una visione cristiana dell'oltretomba accreditata dalle Sacre Scritture

10 Esistono molti di altri aggregati di corpi celesti e la vita dell'uomo nel cosmo non è  l'unica forma di vita possibile. Tale concezione dell'universo si coniugò con una visione cristiana dell'oltretomba accreditata dalle Sacre Scritture Tale cosmologia sarà messa in discussione solo da Copernico agli inizi del 1500 e poi da Galilei nel 1600 fino all'affermazione definitiva dell'eliocentrismo. Il sistema solare non è l'unico dei mondi dell'universo.

11 GALILEO GALILEI E IL SUO CANNOCCHIALE.
Grazie a Galileo Galilei, l’universo assume d’un tratto una fisionomia interamente nuova. Il cannocchiale consente allo scienziato di confermare le rivoluzionarie teorie di Nicolò Copernico: la Terra non è immobile al centro dell’universo. Questa è destinata a provocare sconvolgimenti straordinari in astronomia.

12 Galileo Galilei è conosciuto per il suo “metodo sperimentale”
Secondo la sua teoria, diversa da quella di Tolomeo, non è la terra al centro dell’universo (teoria GEOCENTRICA) ma è il sole e tutti gli altri pianeti, compresa la Terra, gli ruotano attorno (teoria ELIOCENTRICA). TEORIA ELIOCENTRICA. TEORIA GEOCENTRICA.

13 Struttura dell’inferno

14 Struttura dell’inferno
La struttura dottrinale dell'Inferno richiama il costante utilizzo simbolico del numero 3: i dannati sono infatti ripartiti in tre categorie, ciascuna localizzata in una sezione decrescente della cavità sotterranea. L'ordinamento delle pene, come dice Virgilio nell'Inferno - Canto undicesimo, dipende dall'Etica Nicomachea di Aristotele, e prefigura una gerarchia del male basata sull'uso della ragione.

15 Gli ultimi sono i fraudolenti e i traditori, che hanno
I peccatori più "vicini" aDio a alla luce, posti cioè nei primi più vasti gironi, sono gli incontinenti, quelli cioè che hanno fatto il minor uso della ragione nel peccare. Seguono i nolenti, che a loro volta sono stati accecati dalla passione, sebbene a un livello di intelligenza maggiore dei primi. Gli ultimi sono i fraudolenti e i traditori, che hanno invece sapientemente voluto e realizzato il male. Tutti i peccatori dell'inferno hanno una caratteristica comune, percepiscono la lontananza da Dio come la pena maggiore, Virgilio spesso farà trasparire dalle sue parole e atteggiamenti un senso di nostalgia, un sentimento eterno mai destinato a cessare.

16 Usarono la lingua per ingannare ora sono avvolti in lingue di fuoco
Contrappasso Personaggi Sbattuti dal vento infernale come in vita si fecero trascinare dalla bufera delle passioni Paolo e Francesca Usarono la lingua per ingannare ora sono avvolti in lingue di fuoco Ulisse Il loro cuore fu di ghiaccio ora vi sono immersi Conte Ugolino

17 Il Purgatorio Ha la forma di una montagna suddivisa in sette gironi e la collocazione dei peccatori espianti è regolata dal peccato più grave, punito nel primo girone, al peccato meno grave, punito nel settimo, rispettando la graduatoria morale dei sette peccati capitali.

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19 Il paradiso La candida rosa è l’insieme di tutti i beati.
È la sede dei beati che risiedono tutti insieme nell’Empireo, il cielo che comprende tutti gli altri nove, che rappresenta la sede di Dio. Dante realizza la contemplazione di Dio come “fulgurazione” esperienza ineffabile.

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21 Dante immagina il Paradiso, secondo lo schema tolemaico, suddiviso in nove cieli concentrici (Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno, Cielo delle stelle fisse, Cielo cristallino o Primo Mobile), racchiusi nell’Empireo dove sta Dio. E’ immobile e gli altri cieli girano più velocemente quanto più sono alti.

22 Cielo di Mercurio, spiriti attivi; Cielo di Venere, spiriti amanti; Cielo del Sole, spiriti sapienti; Cielo di Marte, spiriti guerrieri; Cielo di Giove, spiriti giusti; Cielo di Saturno, spiriti contemplanti; Cielo delle stelle fisse, spiriti trionfanti; Primo Mobile, gerarchie angeliche. L’Empireo è la sede delle anime; qui Dante le vede tutte insieme, ma Dio per fargli comprendere il diverso grado della loro beatitudine (minore quanto più il cielo è lontano da Dio) ha voluto che esse gli si mostrassero nei vari cieli: Cielo della Luna, spiriti che mancarono ai voti;

23 I canti dell’inferno che abbiamo studiato imparando alcuni versi a memoria

24 Canto 1 Nel mezzo del cammin di nostra vita.
mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura! Tant'è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte. Io non so ben ridir com'i' v'intrai, tant'era pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai. Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto, là dove terminava quella valle che m'avea di paura il cor compunto, guardai in alto, e vidi le sue spalle vestite già de' raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogne calle. canto 1               

25 E’ ccussì bruttu chi pocu è cchjù lla
morte, ma ppe cuntare chillu c’haju trovatu, ve ricu tuttu puru si m’è forte…. Io nun sacciu cumu llà micce trovai Ppecchì era tantu assonnatu a cchillu puntu Chi la via re lu bene abbannunai!.... …e la sua versione in dialetto spezzanese tradotta dalla prof. Candida Filicetti Ntru mmienzu e ru caminu re la vita Me ritrovai ntra na foresta scura Ca la reritta via era sparita Ahi! A vve rire cum’era è nna turtura Chissà vuascu servaggiu fittu e forte Chi sulu a cce penzare fa paura!... E’ ccussì bruttu chi pocu è cchjùlla morte, ma ppe cuntare chillu c’hajutrovatu, ve ricu tuttu puru si m’è forte…. © Candida Filicetti

26 Un sacciu cumu llà micce trovai era tantu assonnatu a cchillu puntu
Chi la via re lu bene abbandonai!.... Ma non’appena c’a nn’iertu era venutu Llà dduve finiscia chilla vallata Chi m’avia dde paura u core inchjutu… Azatu haju l’uacchj e haju vistu chill’ertata Ndorata già e ru sule biellu e lucente Chi porte a tutti ppe lla via spianata…… © Candida Filicetti

27 Canto 2° vegno del loco ove tornar disio;
' I son Beatrice che ti faccio andare; vegno del loco ove tornar disio; amor mi mosse, che mi fa parlare….. ``. …Temer si dee di sole quelle cose c'hanno potenza di fare altrui male; de l'altre no, ché non son paurose. I' son fatta da Dio, sua mercé, tale, che la vostra miseria non mi tange, né fiamma d'esto 'ncendio non m'assale”…...

28 Canto III° per me si va ne l’etterno dolore,
« Per me si va nella città dolente, per me si va ne l’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore; Facemi la divina podestate, La somma sapienza e ‘l primo amore. Dinanzi a me non furon le cose create Se non etterne, e io etterno duro. Lasciate ogne speranza, voi che entrate ».

29 Ed ecco verso noi venir per nave un vecchio, bianco per antico pelo, gridando: «Guai a voi, anime prave! Non isperate mai veder lo cielo…... ….E 'l duca lui: «Caron, non ti crucciare: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare».

30 Canto v° - Lussuriosi Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona. …... » …… Quando leggemmo il disïato riso esser basciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso, la bocca mi basciò tutto tremante. Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse: quel giorno più non vi leggemmo avante». Francesca da Rimini e Paolo Malatesta

31 Canto XXVI° Consiglieri fraudolenti
Puniti per contrap-passo: coloro che usarono la lingua per ingannare, sono im-prigionati in lingue di fuoco Ulisse e Diomede "O frati", dissi, “……. ……Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza".

32 CANTO XXXIII Traditori della patria e degli ospiti
“La bocca sollevò dal fiero pasto quel peccator, forbendola a' capelli del capo ch'elli avea di retro guasto”. Il conte Ugolino della Gherardesca, pisano

33 ... salimmo sù, el primo e io secondo tanto chi' vidi de le cose belle che porta 'l ciel, per un pertugio tondo. E quindi uscimmo a riveder le stelle.

34 Poi abbiamo inventato e risolto alcuni cruciverba come quello creato dalla nostra prof.ssa e abbiamo imparato anche attraverso una rappresentazione a fumetti della Divina Commedia che abbiamo trovato su Internet.

35 Infine abbiamo fatto il punto della situazione e abbiamo dedotto che questa attività è stata entusiasmante e molto, molto istruttiva!... Abbiamo capito che la Divina Commedia è un libro emozionante ed entusiasmante come si può leggere nell’articolo di giornale riportato. Abbiamo capito ancora che, la lavagna interattiva è veramente uno strumento eccezionale per imparare e per creare. Grazie, alla nostra Dirigente per averci dato questa bella opportunità di avere in classe la lavagna su cui poter lavorare giornalmente scoprendo nuovi modi di apprendere. Grazie alla prof. Filicetti per la pazienza e la professionalità dimostrata .

36 Considerazioni mediatiche
Così commentava il noto quotidiano nazionale “La Repubblica” del 15 gennaio 2008 , in seguito ad un sondaggio effettuato dalla società “Dante Alighieri”

37 Alunni coinvolti 2^ A Bonfiglio Claudio Castiglione Sara
Fabbricatore Aldo Komasara Przemec Monaco Alessia Lindia Paolo Palopoli Paola Francesca Palumbo Sonia Pecora Marianna Rizzo Luciano Rizzuti Lorenzo Scarnati Paola Docente Candida Filicetti Dirigente Scolastico Brunella Baratta Anno scolastico

38 fine


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