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L’ERPETOFAUNA ALLOCTONA E L’INFLUENZA SULLA BIODIVERSITÀ

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Presentazione sul tema: "L’ERPETOFAUNA ALLOCTONA E L’INFLUENZA SULLA BIODIVERSITÀ"— Transcript della presentazione:

1 L’ERPETOFAUNA ALLOCTONA E L’INFLUENZA SULLA BIODIVERSITÀ
Piano d’azione SCUOLA 21 Progetto “ECOLOGICA.MENTE: valorizzare la biodiversità nel territorio locale” Azione di promozione del miglioramento dei processi educativi per favorire la crescita delle persone nella comunità “Percorso didattico sulle specie alloctone e sulla conservazione della biodiversità” L’ERPETOFAUNA ALLOCTONA E L’INFLUENZA SULLA BIODIVERSITÀ Silvia MACCHI Unità di Analisi e Gestione delle Risorse Ambientali Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate Università degli Studi dell’Insubria, Varese

2 LE INVASIONI BIOLOGICHE
Introduzione e diffusione (intenzionale o accidentale) di specie animali o vegetali al di fuori del loro areale naturale Seconda causa di perdita di biodiversità dopo il fenomeno della distruzione degli habitat: - Competizione con le specie autoctone - Predazione sulle specie autoctone - Introduzione di nuovi agenti patogeni - Alterazione degli ecosistemi

3 LE SPECIE ALLOCTONE: QUALCHE DEFINIZIONE
SPECIE NATURALIZZATA: specie alloctona per una determinata area dove è rappresentata da una o più popolazioni che si autosostengono. SPECIE ACCLIMATATA: specie alloctona per una determinata area dove è rappresentata da uno o più nuclei non naturalizzati. SPECIE INVASIVA: specie naturalizzata che determina un impatto rilevante sulle biocenosi.

4 LA PORTATA DEL FENOMENO: ESEMPI ECLATANTI
Rhinella marina Boiga irregularis «Esistono poche lucertole meno adatte alla vita in cattività del varano del Nilo. Buffrenil (1992) ritiene che, quando lotta per salvarsi la vita, un varano del Nilo diventa un avversario più pericoloso di un coccodrillo delle stesse dimensioni. La sua cura presenta particolari problemi, dovuti alle enormi dimensioni di questa lucertola e alla sua vivacità. Soltanto poche delle persone che acquistano piccoli varani del Nilo dai colori sgargianti sono a conoscenza del fatto che, entro un paio d'anni, il loro acquisto si tramuterà in un enorme carnivoro feroce, grande abbastanza da rompere il collo al gatto di casa con un unico scatto e di inghiottirlo intero». (Bennett, D Little Book of Monitor Lizards, Viper Press, Aberdeen, UK) Varanus niloticus

5 L’ERPETOFAUNA ALLOCTONA IN ITALIA: ANFIBI
Nome scientifico Nome comune Status Lithobates catesbeianus Rana toro Naturalizzata Pelophylax kurtmuelleri/Pelophylax ridibundus Rana verde balcanica Xenopus laevis Xenopo liscio Informazioni tratte da

6 L’ERPETOFAUNA ALLOCTONA IN ITALIA: RETTILI
Nome scientifico Nome comune Status Agama agama Agama comune Acclimatato Chamaeleo chamaeleon Camaleonte comune Mediodactylus kotschyi Geco di Kotschy Naturalizzato Testudo graeca Testiggine greca Naturalizzata Testudo marginata Testuggine marginata Trachemys scripta Testuggine palustre americana Acclimatata Naturalizzata? Mauremys caspica Testuggine palustre caspica Mauremys leprosa Testuggine palustre iberica Eryx jaculus Boa delle sabbie Sconosciuto

7 RANA TORO (Lithobates catesbeianus)
Introdotta dagli Stati Uniti negli anni ’30 a scopo alimentare Grandi dimensioni (fino a 20 cm) Cute di colore verde scuro, grosso timpano, sacco vocale mediano Diffusa prevalentemente in Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna Vive in grandi bacini lacustri e paludi

8 RANA TORO (Lithobates catesbeianus)
Molto voraci, si nutrono di insetti, piccoli mammiferi, uccelli, altri anfibi e sono anche cannibali Estremamente prolifiche (fino a uova deposte in masse galleggianti) La metamorfosi è lunghissima:16-24 mesi Considerata tra le 100 specie più invasive al mondo dalla IUCN

9 RANA TORO (Lithobates catesbeianus)

10 RANA VERDE BALCANICA (Pelophylax kurtmuelleri/Pelophylax ridibundus)
Originaria di Albania, Grecia e Montenegro Introdotta nel 1941 a Imperia per scopi alimentari Rapida diffusione in altre località di Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna Sistematica incerta Vive spesso in sintopia con le altre rane verdi autoctone Contaminazione genetica?

11 XENOPO LISCIO (Xenopus laevis)
Originario di Africa meridionale e Sud Africa Utilizzato come animale da laboratorio Prime segnalazioni alla fine degli anni ’90 in Sicilia Attualmente considerato naturalizzato e in rapida espansione Possibili effetti deleteri sulle altre specie di anfibi locali In altre aree del mondo dove è stata introdotto ha causato notevoli danni alla biodiversità

12 Batrachochytrium dendrobatidis
LA CHITRIDIOMICOSI: UN EFFETTO COLLATERALE Batrachochytrium dendrobatidis Lithobates catesbeianus e Xenopus laevis sono portatori del letale fungo In Italia l’infezione è stata accertata su tre specie endemiche, Bombina pachypus, Euproctus platycephalus e Pelophylax bergeri

13 AGAMA COMUNE (Agama agama) E CAMALEONTE COMUNE (Chamaeleo chamaeleon)
Originari dell’Africa Giunti probabilmente in modo casuale a bordo di navi negli scali portuali di Palermo e Livorno (agama), Sicilia e Puglia (camaleonte) Scarse conoscenze sull’effettiva consistenza dei nuclei presenti Possibile naturalizzazione da parte del camaleonte?

14 GECO DI KOTSCHY (Mediodactylus kotschyi)
Specie originaria dell’area balcanica In Italia è presente in Puglia e Basilicata (naturalizzato) BOA DELLE SABBIE (Eryx jaculus) Unico boide europeo In Italia è stato segnalato in Sicilia Status sconosciuto

15 TESTUGGINE GRECA (Testudo graeca) E
TESTUGGINE MARGINATA (Testudo marginata) Giunte in Italia in tempi storici, per scopi alimentari, utilitaristici e come animali da compagnia Diffuse soprattutto in Sardegna Più rare e localizzate nell’Italia continentale mediterranea (Toscana, Lazio e T. graeca anche in Sicilia) Da evitare la simpatria con T. hermanni (unica specie autoctona) per motivi sanitari e genetici Testudo graeca Testudo marginata Testudo hermanni Testudo graeca Testudo hermanni

16 TARTARUGA PALUSTRE CASPICA (Mauremys caspica)
E TARTARUGA PALUSTRE IBERICA (Mauremys leprosa) M. caspica presente nei Balcani e nei paesi attorno al Mar Caspio M. leprosa presente nella penisola iberica, Marocco, Algeria, Tunisia, Francia meridionale Forse presente anche M. rivulata, originaria dell’area balcanica Giunte in Italia a scopo amatoriale Esistono alcuni nuclei acclimatati in centro Italia (Lazio) Mauremys caspica Mauremys leprosa

17 LA TARTARUGA PALUSTRE AMERICANA
(Trachemys scripta): UN CASO EMBLEMATICO Originaria della valle del Mississippi Note almeno 13 sottospecie Presenza di due bande evidenti ai lati del capo di colore variabile (dal giallo al rosso) Trachemys scripta scripta Trachemys scripta elegans Trachemys scripta troostii

18 LA TARTARUGA PALUSTRE AMERICANA
(Trachemys scripta): UN CASO EMBLEMATICO Dimorfismo sessuale: nelle ♀ lunghezza carapace fino a 28 cm, coda sottile e corta; nei ♂ il carapace raggiunge i 24 cm, coda più grossa e più lunga; artigli delle zampe anteriori molto sviluppati Maturità sessuale: 3-4 anni nei ♂; 6-9 nelle ♀ 2-17 uova deposte Longevità in natura: anni

19 LA TARTARUGA PALUSTRE AMERICANA
(Trachemys scripta): UN CASO EMBLEMATICO Sfruttata come fonte alimentare A partire dagli anni ’60 catturata per allevamento Nel 1975 addotta come fonte di trasmissione della salmonellosi agli esseri umani dal U.S. Food and Drug Administration: bandito il commercio di tartarughe dal carapace di lunghezza < 10 cm Stimati 3-10 milioni di individui esportati ogni anno (Sud Corea, Italia e Giappone maggiori importatori) Popolazioni naturali sovrasfruttate Problemi di conservazione in loco

20 LA TARTARUGA PALUSTRE AMERICANA
(Trachemys scripta): UN CASO EMBLEMATICO Stati dove T. scripta è considerata naturalizzata: Sudafrica Israele Sud Corea Singapore Spagna Francia? Considerata tra le 100 specie più invasive al mondo dalla IUCN

21 LA TARTARUGA PALUSTRE AMERICANA
(Trachemys scripta): UN CASO EMBLEMATICO Presente in Italia a partire dagli anni ’70 in vendita nei negozi di animali domestici Negli Anni ’80-’90 esplode il fenomeno dell’abbandono delle testuggini in zone umide naturali e artificiali Alla fine degli Anni ’80 vengono avviati i primi punti di raccolta per testuggini abbandonate

22 LA TARTARUGA PALUSTRE AMERICANA
(Trachemys scripta): UN CASO EMBLEMATICO Nel 1997 il Regolamento CEE n.2551 blocca l’importazione della sola sottospecie T. scripta elegans, che viene inserita nell’Allegato B della CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wildlife Fauna and Flora) Attualmente in Italia T. scripta è ancora considerata acclimatata, nonostante casi di riproduzione accertata Trachemys scripta elegans Trachemys scripta scripta Trachemys scripta troostii

23 … E LA NOSTRA TARTARUGA PALUSTRE EUROPEA (Emys orbicularis)?
Unico emidide paleartico, insieme a Emys trinacris Note 13 sottospecie

24 … E LA NOSTRA TARTARUGA PALUSTRE EUROPEA (Emys orbicularis)?
Note 13 sottospecie Dimorfismo sessuale: nelle ♀ lunghezza carapace fino a 30 cm (ma raramente supera i 20), coda sottile e corta; nei ♂ carapace notevolmente più corto, piastrone concavo anziché piatto, coda più grossa e più lunga; Maturità sessuale: 6 anni nei ♂; 6-15 nelle ♀ 3-16 uova deposte Longevità in natura: oltre un secolo

25 … E LA NOSTRA TARTARUGA PALUSTRE EUROPEA (Emys orbicularis)?
Inserita nell’Allegato II della Convenzione di Berna del 19.XI.1979, ratificata in Italia con la legge n. 503 del 5.VIII.1981: specie di fauna rigorosamente protette Inserita negli Allegati II e IV della Direttiva CEE 92/43, ratificata in Italia con il D.P.R. n. 357 del 8.IX.1997: (II) Specie animali e vegetali di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione; (IV) Specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa Specie Lower Risk/Near Threatened secondo la classificazione IUCN

26 … E LA NOSTRA TARTARUGA PALUSTRE EUROPEA (Emys orbicularis)?
In forte regressione numerica sul territorio regionale Deliberazione della Giunta Regionale Lombarda n. 7/4345 del 20.IV.2001: Approvazione del Programma Regionale per gli interventi di conservazione e gestione nelle aree protette e del protocollo di attività per gli interventi di reintroduzione di specie faunistiche nelle aree protette della Regione Lombardia. Ad Emys orbicularis è stato assegnato il livello di priorità massimo (14) per la sua conservazione, per la quale sono previsti interventi diretti sulla zoocenosi e sull’habitat, monitoraggio, azione sulla componente sociale.

27 DISTRIBUZIONE DI Emys orbicularis IN LOMBARDIA

28 DISTRIBUZIONE DI Trachemys scripta IN LOMBARDIA

29 L’INTRODUZIONE DI Trachemys scripta: punti critici
Aggiornamento della situazione distributiva e stima numerica della presenza Valutazione della sopravvivenza e del successo riproduttivo Valutazione degli effetti diretti sulle biocenosi locali: - analisi delle preferenze alimentari - competizione diretta con la specie autoctona per risorse fondamentali (siti di basking, di deposizione, risorse alimentari) - caratterizzazione dello status sanitario

30 AGGIORNAMENTO DISTRIBUTIVO DI Trachemys scripta

31 VALUTAZIONE DEL SUCCESSO RIPRODUTTIVO
Osservati corteggiamenti e tentativi di accoppiamento in natura

32 VALUTAZIONE DEL SUCCESSO RIPRODUTTIVO
Osservati corteggiamenti e tentativi di accoppiamento in condizioni sperimentali

33 VALUTAZIONE DEL SUCCESSO RIPRODUTTIVO
Femmine negative alla palpazione addominale per verifica della presenza di uova, ma… Trovato un nido con embrioni vitali all’interno Le condizioni ambientali sfavorevoli hanno successivamente portato al fallimento della schiusa

34 VALUTAZIONE DEL SUCCESSO RIPRODUTTIVO
Rinvenuto un individuo di T. scripta scripta con segni della cicatrice ombelicale

35 ANALISI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Confronto tra la dieta di Emys orbicularis e Trachemys scripta

36 VALUTAZIONE DELLA COMPETIZIONE INTERSPECIFICA
Valutazione della competizione tra Emys orbicularis e Trachemys scripta per l’accesso ai siti di basking

37 VALUTAZIONE DELLA COMPETIZIONE INTERSPECIFICA
Impianto sperimentale per valutare la competizione per i siti di basking

38 VALUTAZIONE DELLA COMPETIZIONE INTERSPECIFICA
Valutazione della competizione tra Emys orbicularis e Trachemys scripta per le risorse alimentari

39 CARATTERIZZAZIONE DELLO STATUS SANITARIO
Indagini parassitologiche e batteriche

40 CARATTERIZZAZIONE DELLO STATUS SANITARIO
Indagine ematologica

41 Trachemys scripta elegans con Graptemys sp.
ALTRE SPECIE PROBLEMATICHE Trachemys scripta elegans con Graptemys sp.

42 ALTRE SPECIE PROBLEMATICHE
Graptemys sp.

43 ALTRE SPECIE PROBLEMATICHE
Pseudemys concinna

44 ALTRE SPECIE PROBLEMATICHE
Chelydra serpentina

45 Macroclemys temminckii
ALTRE SPECIE PROBLEMATICHE Macroclemys temminckii

46 ALTRE SPECIE PROBLEMATICHE
Chinemys reevesii

47 POSSIBILI SOLUZIONI “A MONTE”
Rafforzamento della legislazione vigente sull’importazione e il commercio di testuggini esotiche Aumento della sensibilizzazione pubblica “A VALLE” Rimozione degli individui abbandonati Creazione di nuove località di ricezione degli individui abbandonati Eradicazione della specie

48 - GRAZIE PER L’ATTENZIONE! -


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