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Alcolismo.

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Presentazione sul tema: "Alcolismo."— Transcript della presentazione:

1 Alcolismo

2 ALCOLISMO

3 Letteratura ponderosa sull’argomento, numerosi “Osservatòri” e “Istituzioni di ricerca” con una diversa metodologia statistico - epidemiologica e dati spesso non confrontabili. Numerosi i problemi: insoddisfazione dei giovani, alcol e universo femminile, alcol e violenza, i consumi nazionali, le politiche nazionali e sovranazionali, le valutazioni dei trattamenti adottati s’intrecciano in difficoltà interpretative non semplici, né sempre chiare per motivi intrinseci all’argomento. Ricerca, relazione tra aspetti quanti-qualitativi di natura socio-antropologica, applicazione dell’alcologia all’educazione e alla medicina di base sono ancora problemi aperti.

4 Cos’è l’alcolismo? disturbo comportamentale cronico associato all’assunzione protratta episodica o cronica di alcol

5 DSM - Manuale Diagnostico Statistico Malattie mentali

6 Alcolismo L’alcolismo è un problema centrale di sanità pubblica, non solo per le conseguenze sanitarie che lo pongono secondo solo al fumo e prima delle tossicodipendenze, ma soprattutto per il carico sociale e di sofferenza che comporta agli individui colpiti, alle loro famiglie e alla società. L’alcolismo e l’abuso di alcol costano annualmente miliardi di euro in perdita di produttività, illegalità e problemi di salute. I costi globali si riferiscono ai settori dell’educazione, dell’assistenza individuale e familiare, della salute mentale individuale e territoriale, della pubblica sicurezza, della giustizia e della spesa sanitaria.

7 Alcolismo La problematica dell’alcolismo ha ora assunto un senso più polivalente, in cui accanto al modello precedente alcolismo - cultura - malattia si colloca un modello alcolismo - cultura o alcolismo-consumo le cui cause risiederebbero nell’elevato tasso d’ingestione media di alcol “pro-capite”. Questo concetto parte dal contesto storico secondo cui l’alcol è una vera droga, anzi, la più antica droga che si conosca.

8 Conclusioni: il rapporto ambiguo e contradditorio con l’alcol, che si è prestato a supportare la fragilità organica dell’uomo e a lenire sofferenza e malinconia, ne ha tradito poi in modo devastante gli equilibri cognitivi ed affettivi sino talora all’invalidità e alla morte.

9 Alcolismo Da un punto di vista pratico occorre incentivare i giovani con l’aiuto di medici, tecnici e altri mediatori legati all’area della salute, difendendo, insieme a loro, la cultura di una scala di valori in cui l’alcol - droga sia considerato un valore negativo e, in contropartita, stimolare l’auto - dominio, le alternative culturali e le riunioni di fraternizzazione e di attività sportive quali valori di segno positivo.

10 Prevenzione - educazione alla salute con informazione continua alle famiglie, ai docenti e ai giovani - affinare le capacità di individuazione precoce di bevitori problematici - migliorare l’approccio terapeutico e i problemi di riabilitazione - migliorare la formazione e i ruoli degli operatori nel processo di riabilitazione e reinserimento sociale - esplorare nuove vie d’intervento per fornire più scelte a coloro che vogliono uscire dall’alcolismo - migliorare la rete sociale, coordinare le strutture del privato – sociale al fine di rendere più omogenee le risposte

11 Alcol e vino nella storia
L’alcol come sostituto dell’acqua, che fu considerata nociva sino alla fine ‘800. Rifiuto dell’acqua nelle civiltà antiche, ritenuta causa malattie acute e croniche. Consumo continuativo, ma in modeste quantità con scarse conseguenze negative. L’alcol come alimento: elemento essenziale in passato, (Kcal. 7/g). La distillazione: databile intorno al XIII sec. segna, dopo 9000 a. dall’introduzione della fermentazione, il passaggio dell’alcol alimento all’alcol consumo dannoso. Inizia in tal modo una nuova cultura. Nel secoli successivi l’alcol diventerà quasi un farmaco portentoso…

12 Alcol e vino nella storia
La scoperta dell’acqua calda: bollitura dell’acqua dal XVII sec., uso del tè e del caffè; minor uso alcol. (Già conosciuta in Cina da almeno 5000 anni) La “vittoria dell’acqua” - seconda metà ‘800 scoperte batteriologiche (Pasteur, Ebert, Koch) - acquisizioni scientifiche sull’approvvigionamento e smaltimento delle acque con separazione delle reti di smaltimento delle acque di scarico da quelle luride, onde preservare dalla contaminazione le fonti di approvvigionamento idrico L’acqua diviene disponibile per tutti come “acqua da bere”, eliminando l’alcol come elemento della dieta

13 Il vino nella storia La cultura del vino ha un percorso storico, religioso, letterario, sociale che partendo dall’antico Egitto, si esalta nella cultura greco – latina e giunge ai giorni nostri, legata ai sensi di benessere o di gratificazione, a manifestazioni d’amore o a rituali di sacrificio. L’uso del vino è entrato anche nella società moderna, spesso usato nelle manifestazioni sociali, ricorrenze, celebrazioni, brindisi, come augurio e buon auspicio.

14 Il vino nella storia Le testimonianze storiche, i richiami letterari, religiosi e poetici ci conducono ad un mito antico e moderno per la continuità e la frequenza in cui ricorre in ogni civiltà: il mito di Dioniso, dio greco del vino e dell’ebbrezza, nato, come dice Omero, da un atto d’amore tra Zeus e Sémele. “…e Sémele, generò Diòniso, letizia degli uomini…” Omero, Iliade canto 14^ vv. 325

15 Il vino nella storia In tutto il Pentateuco… Già nella Genesi… “Noè un giorno bevve il vino, si ubriacò e si addormentò”… (Gn. 9, 20-21) La maggiore delle figlie di Lot disse alla minore “…nostro padre è vecchio e qui intorno non ci sono uomini per sposarci… Vieni facciamo bere vino a nostro padre, e passiamo la notte con lui: così avremo figli da nostro padre…(Gn 19, 31-32). Così le due figlie rimasero incinte …(Gn 19, 36-38). Anche nel Levitico, nel libro dei Numeri, nel Deuteronomio abbondano i riferimenti al vino nelle manifestazioni religiose, ricordiamo il Salmo 104, 159, che recita “… che allieta il cuore dell’uomo…”

16 Il vino nella storia Da un inno sumerico: “…Egli - Elmil - ci ha donato libagioni lusinghevoli e piacevoli …” Nel teatro greco, divenuto strumento di denuncia, divulgazione, comunicazione, esplode la possente lirica su Dioniso attraverso i suoi tragici Eschilo, Sofocle, Euripide. I piaceri del vino vanno celebrati non solo nelle grandi solennità, per il momento atteso e per la festa in sé, quanto per il senso culturale, politico e religioso della competizione poetica e per le irrefrenabili passioni per le donne amate.

17 Il vino nella storia - Poesia greca
Ecuba ad Ettore “…Ma aspetta, dunque, che porti vino dolcissimo, perché tu libri al padre Zeus e agli altri immortali, anzitutto; e poi fa bene anche a te, se ne bevi, molto accresce la forza il vino all’uomo spossato, come tu sei spossato, che la tua gente difendi” E le rispose il grande Ettorre, elmo abbagliante: “No, non offrirmi il dolce vino, nobile madre, ché non mi privi il corpo di forza, e il vigore io dimentichi; e poi, vivido vino libare a Zeus con mani impure non oso…” Omero, Iliade Canto 6^ 258 –267

18 Le scuole filosofiche greche dibatterono a lungo se il vino fosse stato concesso agli uomini per la loro felicità o per renderli pazzi. Non mancano pertanto gli inviti alla moderazione Ricordiamo: … i giovanetti che non abbiano compiuto i diciotto anni non devono assolutamente gustar vino….. poi fino ai trent’anni gustino pure il vino, ma con misura… quando l’uomo abbia raggiunto la quarantina, pranzi in banchetti, invochi tutti gli dei ed anche Dioniso… Platone, Atene a. C.

19 Il vino nella storia Il dramma di Euripide, intorno al 480 a. C., Le Baccanti è la risposta a quanti si opponevano al culto di Dioniso per problemi di ordine pubblico “…due sono, o Pènteo, le forze che supreme reggono il mondo: il nume di Demetra,… che con le spighe nutre ogni mortale: l’altra è il figlio di Sémele, che venne a contender con lei, e ci donò il succo della vite che i dolori allevia all’uomo misero, allorquando egli ne beve, e gli offre il dolce sonno ov’egli l’ansia d’ogni giorno oblia: rimedio estremo alle fatiche umane…”

20 Il vino nella storia Euripide da Le Baccanti “… le donne hanno lasciato la città, e trascinate da bugiarda furia, vanno, per finto baccanale, errando sui nostri monti ombrosi, ad onorare con danze un nume che non so chi sia, un nuovo dio, Diòniso. Le coppe son ricolme di vino in mezzo ai tìasi, ed esse folli, qua e là correndo tra risa e canti, ai maschi si abbandonano, fingendo riti mistici di Mènadi, ma più onorando Venere che Bacco!…”

21 Così il mito del vino scorre nel tempo da Saffo
Saffo (VII – VI sec. a. C.) “… e qui con impeto, dominatrice, versa Afrodite nelle tazze d’oro chiaro vino celeste con la gioia”. ad altri autori in tempi posteriori Pallada (VI sec. d. C.) “ Se piacer è la vita, spariscano le angosce. È già così breve il tempo! Largo, allora, al vino, alle danze, alle ghirlande, alle donne. Si goda l’oggi; di doman non v’è certezza”

22 Ma è nel Nuovo testamento che il vino “sangue dell’uva”, indica e partecipa a quella misteriosa relazione che esiste nella vita umana tra amore e sacrifico. Ciò entra nella feconda simbologia eucaristica del Nuovo Testamento che trova il suo momento sublime in “…poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede a loro dicendo: bevetene tutti, perché questo è il mio sangue …” (Mt. 26,27-28) …Il Sacramento dell’eucarestia può essere celebrato solo con il vino della vite… Tommaso d’Aquino (Roccasecca 1225 d. C).

23 Dante nella Commedia, Petrarca nel Canzoniere, Boccaccio indulgono a lungo sull’argomento. Lorenzo de’ Medici nel “trionfo di Bacco e Arianna” (Firenze 1490) “… quest’è Bacco e Arianna, belli e l’un dell’altro ardenti: perché ‘l tempo fugge e inganna, sempre insieme stan contenti Queste ninfe ed altre genti son allegre tuttavia Chi vuol essere lieto sia: di doman non c’è certezza.”

24 Dal Barocco all’età dei Lumi, dal 1800 al 1900 con Manzoni, Praga, Giusti, De Amicis, Porta, Belli, Trilussa, Carducci, Pascoli, i riferimenti al vino sono numerosi, legati a situazioni letterarie, patriottiche, morali, di costume. Pure l’opera lirica ha numerosi riferimenti al vino, ricordiamo La traviata. Alfredo: Libiam nei lieti calici, che la bellezza infiora e la fuggevol ora s’inebri di voluttà. Libiam nei dolci fremiti che suscita l’amore…

25 Alcol Molecola organica composta da una corta catena alifatica con 2 atomi di carbonio e da un singolo gruppo idrossilico (OH) CH3– CH2 – OH è solubile in acqua e nei grassi, proprietà importante per la sua attività farmacologica

26 Bevande alcoliche fermentate Si formano dal glucosio contenuto nell’uva o nei cereali ad opera di microorganismi detti saccaromiceti, che ricavano l’energia loro necessaria per vivere mediante la degradazione del glucosio; questo processo che avviene in assenza di aria viene chiamato fermentazione anaerobica; se il mosto viene lasciato fermentare in presenza di aria si ha la fermentazione aerobica, con trasformazione del glucosio e dell’etanolo in acido acetico. C6H12O6  saccaromiceti  2CH3CH20H + 2CO2

27   Bevande alcoliche fermentate:   vini da fermentazione mosto d’uva da saccaromiceti: comuni da tavola, fini, D.O.C., ecc frizzanti con pressione < 2,5 atm. (es. Lambrusco) spumanti press. non < 3 atm.: Brut (< 15 g/l), Sec g/l), Demi-sec (33-50 g/l) Dolci (> 50 g/l) liquorosi addizionati con sostanze zuccherine con gradazione tra 15 e 22% vol aromatizzati con gradazioni tra 16 e 22%: Vermut aperitivi a base di vino con gradazioni 12% vol aperitivi soda costituiti da vini aromatizzati con 50% acqua gassata, semplice o di soda

28 Bevande alcoliche fermentate:   birra prodotta dalla fermentazione da parte di saccaromiceti selezionati del malto d’orzo torrefatto, amaricato con luppolo   tipo Monaco al gusto di malto   tipo Pilsen prevalente sapore di luppolo   sidro dalla fermentazione mosto di mele (alcol 2-3% a 7%)   idromele dalla fermentazione del miele con o senza acqua, contenuto alcolico non superiore 5% vol.   alcoliche distillate o acqueviti: contenuto alcolico > 40%

29 Bevande alcoliche liquorose Gruppo eterogeneo di bevande con alcol da % ottenute per aggiunta di zucchero ed acqua a - distillati di frutta: Maraschino; - distillati di erbe: Chartreuse; per infusione di erbe: Fernet; di semi: liquori al caffè e per mescolanze di acqua, alcol e zuccheri con essenze varie.

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34 Consumo di vino in Italia sotto i 40 litri procapite
In base alle relazioni dell'Osservatorio sul vino si stima nel 2010 una produzione complessiva in Italia di 46,5 milioni di ettolitri di vino. Consumo di vino in Italia sotto i 40 litri procapite

35 Bevande alcoliche distillate

36 Contenuto in un bicchierino di…

37 Quantità di alcol consumata giornalmente Prendiamo come riferimento l’unità alcolica, che corrisponde alla quantità di alcol contenuta in un bicchiere (125 ml) di vino di media gradazione, o in una lattina di birra di media gradazione o in un bicchierino di superalcolico (40 ml).

38 Quantità di alcol consumata giornalmente “la dose quotidiana non può essere stabilita da rigide norme, in quanto le varianti individuali sono molte…” L’uso moderato può essere indicato in unità alcoliche al dì per l’uomo e 1-2 per la donna, 1 sola per gli anziani. Per gli adolescenti fino a 15 anni, l’OMS raccomanda astensione assoluta.

39 Politiche alcologiche degli Stati UE Metà dei paesi non ha un piano per far fronte ai problemi derivati dall’abuso di alcol. La maggior parte adotta programmi di educazione in ambito scolastico. E’ generalmente adottato il limite legale per la guida, tranne in Inghilterra, Irlanda, Lussemburgo, in 0.5 g/l. La vendita è generalmente regolamentata attraverso un sistema di monopoli o di licenze; più di un terzo dei paesi limita gli orari vendita. Il punto limite è diverso, sotto i 18 anni in Europa settentrionale e i 16 in Europa meridionale.

40 Assorbimento alcol gastro – intestinale In relazione a - Quantità ingerita - Concentrazione alcolica della bevanda - Velocità e modalità d’assunzione (dose singola o dosi refratte, a digiuno assorbimento del % dopo 1 h) - Stato di ripienezza dello stomaco - Qualità degli alimenti (↓ grassi, ↑ acqua) - Tempo di svuotamento gastrico Picco alcolemico entro minuti Riduzione a zero entro 8 – 10 ore    

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42 Farmacocinetica dell’alcol
Esistono importanti differenze uomo – donna a livello gastrico: nella mucosa gastrica dell’uomo vi è maggior quantità di alcol - deidrogenasi. Conseguenza: si hanno livelli ematici maggiori e raggiunti più rapidamente nella donna con sua maggiore sensibilità all’alcol.

43 Farmacocinetica dell’alcol La distribuzione dell’alcol è proporzionale al contenuto di acqua nei vari tessuti. La velocità di distribuzione dipende dal grado vascolarizzazione degli organi: - in organi ad alto flusso sanguigno l’equilibrio avviene rapidamente: cervello, fegato, polmoni, reni - in organi a basso flusso sanguigno l’equilibrio avviene lentamente: muscolo L’alcol supera la barriera placentare

44 Farmacocinetica dell’alcol Eliminazione: il 90-98% dell’alcol è normalmente metabolizzato dal fegato il 2-10% viene eliminato immodificato nelle urine, polmone, sudore, lacrime, saliva Tutte le condizioni che alterano la circolazione ematica del fegato o la sua funzionalità (malattie – invecchiamento) sono associate a modificazione del metabolismo dell’etanolo.

45 Metabolismo dell’alcol L’alcol viene metabolizzato nel 80 – 85 % nel fegato, poco in altri organi

46 Metabolismo intracellulare dell’alcol L’alcol viene trasformato nella cellula epatica attraverso “tre vie alternative” : “l’Alcol deidrogenasi” (ADH), NAD dipendente, responsabile della trasformazione dell’80-85% della sua conversione in acetaldeide “il Sistema di ossidazione microsomiale” dell’etanolo (MEOS), presente nel reticolo endoplasmico liscio “la Catalasi” (ruolo marginale). Nel soggetto non dedito all’abuso di alcol il metabolismo è assolto dall’ADH, nell’alcolista cronico da ADH + MEOS. L’induzione di MEOS comporta maggior quantità di acetaldeide fino alla formazione di radicali liberi.

47 Metabolismo intracellulare dell’alcol L’acetaldeide viene trasformata dall’aldeidedeidrogenasi in acqua e anidride carbonica, che vengono eliminate rispettivamente con le urine e l’aria espirata.

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49 Genetica ed alcolismo - famigliarità: figli di alcolisti presentano spesso modifiche elettroencefalografiche - marcatori biologici di predisposizione come le varianti delle ADH e ALD-DH a bassa attività - genetica: 11 geni sarebbero coinvolti nel processo di dipendenza da sostanze. Possibilità di trasmissione ai figli di alcune varianti, non tutte. I gemelli monocoriali hanno un rischio doppio di avere entrambi una dipendenza da alcol, mentre i gemelli "fratelli" presentano un rischio in aumento solo del 50%. Dal punto di vista genetico trattasi di un % di rischio genetico sul quale agiscono i fattori ambientali.

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52 Alcol e famiglia - l’alcolismo dei genitori vissuto con vergogna - i figli sono più esposti ad “anoressia mentale” o ad obesità da “fame compulsiva” (bulimia) - maggior frequenza di delinquenza minorile - comportamenti con iperattività incontrollabili - gravi difficoltà nell’adulto ad avere rapporti “intimi” normali - disponibilità a sposare alcolisti o soggetti con altri disturbi della personalità.

53 Alcol e famiglia Tali comportamenti sembrano conseguenti a deficit nelle aree cerebrali associate all’emotività ed alla memoria. I figli di alcolisti hanno spesso personalità “ossessive” tendenti all’autosvalutazione: il figlio di un alcolista sembra lui stesso un alcolista. Il rischio di diventare alcolista è di 1:4, dato significativo se paragonato al rischio generico che è di 1:10.

54 Rapporto della coppia

55 Fattori di rischio e di protezione Effetti dannosi:
Fattori di rischio e di protezione Effetti dannosi: tumori apparato digerente: laringe, faringe, esofago, fegato, colon, retto per danno locale, non tumorali: gastrite, pancreatite, cirrosi epatica, effetti neurologici e psichiatrici Effetti protettivi: (analisi caso Paradosso Francese) minori decessi per malattie cardiovascolari (riduzione dell’adesività delle piastrine del sangue) L’effetto protettivo si manifesta solo oltre i 35 anni, in età più giovane, a qualsiasi livello di consumo, si ha aumento del rischio di morte rispetto agli astemi.

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59 L’effetto positivo è visibile solo sopra i 35 anni, in età più giovane, a qualsiasi livello di consumo si ha un aumento del rischio di morte rispetto agli astemi. L’incremento del rischio in giovane età è attribuibile principalmente agli incidenti stradali e/o a comportamenti specifici e non a quantità definite, e non è accompagnato da un beneficio cardiovascolare sensibile in quanto in età giovanile il rischio d’infarto è raro. Da altri studi emergerebbe che l’effetto protettivo potrebbe essere legato a componenti non alcolici del vino o da comportamenti salutari associati al consumo di vino, ma non con quello di altre bevande alcoliche.

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61 Bilancio tra benefici e rischi dell’alcol Raccomandare di aggiungere una moderata quantità di vino alla dieta ? Attenzione!!! Vi è la possibilità di aumentare il rischio di alcolismo in alcune persone che hanno un polimorfismo genetico, per cui i soggetti con famigliarità all’alcolismo dovrebbero astenersi dal consumo di alcolici. In un altro studio è emerso che la maggior parte degli astemi ha risposto negativamente alla proposta di assumere alcol.

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63 Come riconoscere l’alcolista. Anamnesi alcologica
Come riconoscere l’alcolista? Anamnesi alcologica informazioni sulle abitudini alcoliche: quantità, grado alcolico delle bevande questionari appropriati Indici biochimici ossia marcatori biologici GCT, MCV, Rapporto Ast / Alt alcolemia

64 Diagnosi di abuso sostanze alcoliche. Metodi biochimici γ GT
Diagnosi di abuso sostanze alcoliche Metodi biochimici γ GT gamma-glutamil-transpeptidasi sensibilità 63% specificità 75% Volume globulare medio globuli rossi sensibilità 50% specificità 90 % Transaminasi AST Transaminasi ALT Ferritina serica Rapporto IgA/transferrina

65 Alcolismo Conseguenze: disturbi psichiatrici complicanze organiche: - traumatologiche per gli incidenti correlati, mediche per le complicanze organiche, neurologiche per gli esiti neurologici, psichiatriche, chirurgiche per i trapianti di fegato, infettive per la maggior vulnerabilità agli agenti patogeni, mediche per una cura complessa e multifamiliare, legali per tutte le possibili infrazioni civili e penali.

66 Alcol e guida di autoveicoli

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68 Il consumo di alcol causa ogni anno 195
Il consumo di alcol causa ogni anno decessi nei paesi dell’Ue, per patologie, incidenti stradali, domestici o sul lavoro, omicidi e suicidi. L’incidentalità stradale legata all’alcol è la prima causa di morte giovanile in Europa ed in Italia. I costi tangibili dell’alcol in Europa sono stimati intorno ai 125 miliardi di euro: 36 miliardi legati alla mortalità, 33 al crimine, 17 alla sanità, 14 alla disoccupazione, 10 agli incidenti stradali, 9 all’assenteismo, 5 a cura e prevenzione (Report on Alcohol in Europe, 2006).

69 Alla maggior parte delle persone che bevono è capitato di mettersi alla guida di una moto o di un’automobile dopo aver bevuto troppo (53,4%); il 42,2% dichiara che non gli è mai capitato, il 34,3% ha guidato raramente dopo aver ecceduto nel bere, il 16,9% qualche volta, il 2,2% addirittura spesso. A meno di un cittadino su 10 (9,2%) è capitato di essere fermato mentre era alla guida e sottoposto al controllo per alcol e droga. Interrogati sul tasso alcolemico consentito attualmente dalla legge italiana, solo il 38,7% risponde correttamente ed indicano 0,5 g/l; oltre un terzo del campione (34,8%) ammette di non conoscere il tasso consentito, la parte restante risponde in modo errato. Il 19,5%, in particolare, sottostima il reale tasso alcolemico indicando il valore di 0,2 g/l Fonte: Eurispes, Rapporto Italia 2010

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72 Alcol e sistema nervoso

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80 Sinapsi Punto di contatto tra neuroni
Sinapsi Punto di contatto tra neuroni. La trasmissione degli impulsi (elettrici) tra le cellule nervose avviene mediante la liberazione di sostanze, prodotte dal neurone presinaptico, “i mediatori o neurotrasmettitori”, che inducono un’eccitazione elettrica del neurone postsinaptico, ed in tal modo lo stimolo si propaga da un neurone ad un altro.

81 Neurotrasmettitore Sostanza chimica, detta mediatore nervoso, che trasmette il segnale tra i neuroni a livello delle sinapsi. Sono numerosi: citeremo sono alcuni di quelli coinvolti nel meccanismo d’azione dell’alcol.

82 Sistemi di neuro trasmissione nella mediazione degli effetti specifici dell’etanolo
1) il GLUTAMMATO è il più importante neurotrasmettitore eccitatorio del SNC, il recettore specifico è inibito in condizioni normali 2) la NORADRENALINA determina: - aumento delle sensazioni di benessere - riduzione dei comportamenti compulsivi L’assunzione cronica di etanolo determina maggior attività dei neuroni adrenergici cerebrali

83 Sistemi di neuro trasmissione nella mediazione degli effetti specifici dell’etanolo
3) DOPAMINA: la liberazione di dopamina determina: aumento delle sensazioni benessere aumento dell’aggressività aumento dello stato di vigilanza riduzione dei comportamenti compulsivi L’assunzione acuta di etanolo determina maggior attività dei neuroni mesolimbici e rilascio di Dopamina, in particolare a livello del “nucleo accumbens”,

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85 4) SEROTONINA determina aumento delle sensazioni di benessere, sonno, ridotta aggressività, riduzione dei comportamenti compulsivi, aumento della soglia del dolore. Sembra che la stimolazione dei recettori della serotonina da parte dell’etanolo aumenti le concentrazioni di dopamina in importanti aree cerebrali 5) Acido GAMMA AMINO BUTIRRICO (GABA): è il principale neurotrasmettitore inibitorio del SNC e inibisce il piacere, media gli effetti ansiolitici, sedativi e anestetici dell’etanolo.

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87 Il Sistema Limbico Insieme di nuclei nervosi: amigdala, accumbens, setto, ippocampo, corteccia limbica, filogeneticamente più antichi della corteccia cerebrale, situati nelle profondità del cervello e sedi di comportamenti emotivi, specie – specifici, pulsioni.

88 Il Sistema Limbico Il Sistema Limbico è la nostra “dimensione affettivo – emotiva”. È la “cassa armonica” capace di tradurre le vibrazioni (o informazioni) in termini di suoni (o segnali) che vengono connotati come piacevoli e rassicuranti o minacciosi a seconda delle circostanze. Ne deriva che ciò che un individuo « sente o prova » è funzione del suo sistema limbico, così come ciò che « sa o conosce » è funzione della sua corteccia cerebrale. Riceve informazioni dall’ambiente esterno, e da quello interno viscerale o somatico. In esso sono programmati meccanismi alla base del comportamento sessuale, della fame, sete, cura della prole.

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90 Il nucleo accumbens Quest’area rappresenta solo una parte del Sistema Limbico; molte esperienze di tipo gratificante sarebbero mediate dall’attivazione del sistema della dopamina, sito nel nucleo accumbens. Tali effetti gratificanti dell’alcol si manifesterebbero attraverso meccanismi simili a quelli che contribuiscono alla comparsa degli effetti gratificanti esercitati dagli oppiacei.

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93 Etanolo e oppioidi gli effetti sulle aree di gratificazione sono mediati pure da vari neurotrasmettitori fra cui il sistema degli oppiodi o endorfine, sostanze ad azione anestetica, morfino - simile prodotte dall’ipofisi e dall’ipotalamo l’etanolo aumenta il rilascio delle endorfine con disinibizione dei neuroni dopaminergici e aumento di dopamina nel nucleo accumbens

94 L’alcol altera o modula la trasmissione tra le cellule nervose, modificando l’attività dei sistemi trasmettitori del cervello e in particolare modifica la trasmissione dovuta alla dopamina con modificazioni dell’attività motoria, motosensitiva e la disposizione affettiva.

95 Effetti neurochimici dell’etanolo
l’etanolo non ha recettori specifici a livello cerebrale piccole dosi di etanolo inducono stimolazione motoria, alte dosi sedazione e sonno.

96 La maturazione del cervello prosegue sino ai 20 a
La maturazione del cervello prosegue sino ai 20 a.: in questo processo si creano delle sinapsi e reti funzionali nel suo interno. L’alcol e le droghe recano danni alla corteccia prefrontale, area che regola la nostra capacità di integrazione con il mondo esterno, all’area dell’ippocampo, legata alla memoria, e all’area dell’amigdala pure collegata al nostro modo istintivo di reagire con il mondo esterno. L’abuso di alcol e di droghe in giovane età potrà comportare una insufficiente maturazione e conseguentemente una ridotta capacità funzionale.

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98 Intossicazione acuta Stato di ubriachezza conseguente all’ingestione in breve periodo di tempo di grande quantità di bevande alcoliche Ubriachezza semplice - Ubriachezza patologica - Dipsomania - Coma etilico

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101 Trattamento intossicazione acuta
lavanda gastrica (nelle prime ore) assistenza respiratoria diuretici osmotici benzodiazepine terapia infusionale con fisiologica glucosata e/o per correggere l’ipoglicemia emodialisi per rimuovere l’etanolo

102 Fattori che influenzano l’insorgenza dell’intossicazione acuta
il contenuto gastrico rallenta l’assorbimento il tipo di bevanda: il superalcolico è assorbito più rapidamente la donna ha una maggior sensibilità biologica le droghe potenziano l’effetto dell’alcol l’assunzione contemporanea di psicofarmaci aumenta l’effetto deprimente alcune popolazioni asiatiche sono più sensibili per diminuita disponibilità di ADH e ALD-DH  accumulo di acetaldeide

103 Intossicazione cronica da etanolo Sindromi neurologiche nutrizionali: - Sindrome di Korsakoff: disorientamento spazio- tempo, amnesia recente, confabulazione, demenza - Sindrome di Wernicke: delirium tremens: eccitazione, confusione, delirio, allucinazione, alterazione motilità oculare: diplopia, strabismo, nistagmo, ptosi palpebrale - Sindrome da astinenza alcolica: la brusca sospensione del potus può determinare una diminuzione dell’effetto depressivo sul S. N. C. o ipereccitabilità centrale

104 Intossicazione cronica da etanolo Altre alterazioni neurologiche: Polineuropatia (da malnutrizione) Neurite ottica: ambliopia alcolica Demenza alcolica: atrofia cerebrale, visibile alla TAC e alla RMN Degenerazione cerebellare Malattia di Marchiafava – Micheli Mielinolisi pontina centrale

105 Intossicazione cronica da etanolo Alterazioni muscolari: Miopatia alcolica cause: alterazione del bilancio minerale, diminuzione del potassio, dei fosfati e del magnesio. - Miopatia alcolica acuta: rabdomiolisi ossia necrosi delle fibre muscolari con dolori muscolari, debolezza, aumento delle creatinfosfatochinasi CPK - Miopatia alcolica cronica: debolezza muscolare prossimale ed atrofia muscolare, (fianchi e spalle, uomini e donne)

106 Intossicazione cronica da etanolo - apparato digerente

107 Intossicazione cronica da etanolo Fegato: in Italia il 42% delle cirrosi è da etanolo

108 Intossicazione cronica da etanolo Pancreas

109 Intossicazione cronica da etanolo
Intossicazione cronica da etanolo Apparato cardiovascolare Cardiomiopatie: Cardiopatia dei bevitori di birra (dovuta al cobalto) Cardiopatia da beri-beri (carenza vit. B1) Cardiomiopatia dilatativa dovuta alla tossicità dell’alcol per la cellula cardiaca

110 Intossicazione cronica da etanolo Alterazioni di altri apparati - Alterazione funzione respiratoria - Alterazione del sangue e del midollo osseo: anemia megaloblastica, trombocitopenia, - Alterazioni apparato urinario: inizialmente aumento diuresi, in seguito diminuzione e ritenzione idrica - Alterazioni endocrine e riproduttive: nell’uomo: ipotrofia testicoli, oligospermia, ginecomastia, femminilizzazione nella donna: alterazioni mestruali, cicli anovulatori, diminuzione caratteri sessuali femminili.

111 Intossicazione cronica da etanolo - Alcol e gravidanza: azione teratogena diretta con malformazioni fetali; favorito l’aborto, i parti prematuri, un ritardo dell’accrescimento del feto - Alcol e apparato scheletrico favorita l’osteoporosi mediante alterata nutrizione e insufficiente assorbimento vit. D - Alterazioni oculari permanenti: neurite ottica retrobulbare, alterazioni retiniche

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113 Sindrome da astinenza alcolica
Nella crisi di astinenza si ha diminuita liberazione di dopamina nel nucleo accumbens; probabile causa della “disforia” (umore spiacevole, con tristezza, ansia o irritabilità) associata alla crisi astinenza.

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115 Trattamento della sindrome di astinenza alcolica
riposo completo adeguata nutrizione controllo idratazione somministrazione vitamine B1, complesso B vitamina K benzodiazepine per sedazione beta – bloccanti per diminuire l’iperattività del sistema nervoso autonomo

116 Sindrome fetale alcolica (FAS)
microencefalia anomalie facciali: piccole fessurazioni palpebrali ritardo di crescita prenatale ritardo di crescita postnatale diminuzione dei movimenti fini difetti cardiaci anomalie dei genitali esterni anomalie dell’orecchio interno ritardo mentale legato a malformazioni dell’ippocampo

117 Alcolismo

118 Consumo d’alcol in Europa   Aumento nell’Europa centro-settentrionale, diminuzione nell’Europa meridionale dal 1970 ca. La maggior parte della popolazione beve, ma circa 55 milioni di residenti, il 15 %, sono astinenti; considerando questo e il quello non registrato, si desume che il consumo di ogni individuo che beve raggiunga i 15 litri di alcol all’anno. Complessivamente: birra il 44%, in vino il 34%, in superalcolici il 23%. Il 40% del consumo avviene durante i pasti.

119 Consumo d’alcol in Europa   Gli episodi di intossicazione variano in Europa, minori nel sud, ove si segnala un’ubriacatura ogni mese rispetto al Nord. La differenza diminuisce con il “binge drinking” (consumo concentrato in un’unica occasione di più di 5 bicchieri di bevande alcoliche anche di diversa qualità). Gli adulti riferiscono 5 ubriacature all’anno, ma 17 volte l’anno episodi di “binge drinking”. La maggior parte dei paesi mostra un aumento del “binge drinking” in entrambi i sessi.

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121 Consumo di alcol in Italia Comparando i dati 1998 con quelli del 2005 si nota che la quota consumatori in persone oltre i 14 a. è stabile intorno al 70%. Lieve incremento tra le donne di 18 – 19 anni dal 53,3 al 56%. e tra le giovani di 20 – 24 a. dal 57,6 al 60%. Il consumo di birra si stabilizza al 57,6% (i consumatori sono al 30%). Netto incremento per gli altri tipi di alcolici dal 39,5 al 43,1%. Invece nel periodo secondo la relazione al parlamento sulle droghe nel 2010 si segnala aumento maggiore del consumo del 18,2%

122 7 May 2010

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124 Abitudini di consumo di alcol in Italia Indagine campionaria svolta dall’Eurispes, a cavallo tra dicembre 2009 e gennaio Nel complesso il 70,9% degli italiani dichiara di bere alcolici, anche se questa è un’abitudine saltuaria per il 55,7% che dichiara di bere qualche volta, mentre beve spesso l’11% e tutti i giorni il 4,1%. Non beve mai invece il 29% degli intervistati, in particolare le donne (56,9% vs 43,1% dei maschi), soprattutto nella classe d’età degli over65 (26,9%), seguiti dai enni (23,7%) e dai enni (22,8%).

125 A bere qualche volta sono principalmente i 45-64enni (30,1%) e i giovani tra i 25 e i 34 anni (20,3%), questi ultimi inoltre, più degli altri, dichiarano di bere spesso (37,4%), seguiti dai enni (18,3%) e dai ragazzi dai 18 ai 24 anni (16%). L’abitudine di bere tutti i giorni si riscontra soprattutto tra i 45-64enni (36,7%), gli over65 (26,5%) e i 35-44enni (20,4%). Le donne con più frequenza dichiarano di bere solo qualche volta (51,9% vs 48,1%), mentre gli uomini in misura maggiore fanno uso di alcol spesso (61,1% vs 38,9%) e tutti i giorni (61,2% vs 38,8%).

126 Ubriacarsi oggi in Italia non è un’occasionale imprudenza causata dall’inesperienza, ma la risultante di un comportamento volontario, che trova radici nella voglia di sperimentazione e nella curiosità, ma che negli anni ha trovato ispirazione come modello sociale e di comportamento negli pseudo valori trasmessi dalla pubblicità, che esaltano il valore positivo dell’alcol e dall’assenza di una doverosa vigilanza da parte della famiglia sui figli. Si ha una forte pressione al bere esercitata dalla pubblicità sui giovani, che non riescono a sottrarsi alla seduzione dell’alcol: l'86% dei ragazzi e delle ragazze nei luoghi di aggregazione giovanile: discoteche e pub consuma bevande alcoliche in maniera pressoché esclusiva il sabato sera alla ricerca di uno senso di ebbrezza, di ubriachezza.

127 CONSUMI E ALTRI COMPORTAMENTI A RISCHIO
CONSUMI E ALTRI COMPORTAMENTI A RISCHIO NELLA POPOLAZIONE GENERALE I dati relativi alla diffusione dei consumi di sostanze psicoattive in Lombardia sono stati estratti dall’indagine campionaria nazionale IPSAD® (Italian Population Survey on Alcohol and Other Drugs) realizzata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche. L’indagine ha lo scopo di monitorare i consumi delle sostanze psicoattive nella popolazione generale, secondo gli standard metodologici definiti dall’Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze (OEDT). Lo studio è stato realizzato attraverso la somministrazione di un questionario anonimo inviato per posta ad un campione selezionato di soggetti.

128 Consumi di alcol in provincia di Bergamo Rispetto agli utenti alcol - dipendenti, alcuni Ambiti della provincia di Bergamo fanno osservare un valore di prevalenza significativamente superiore del valore medio provinciale: Monte Bronzone-Alto Sebino, Valle Cavallina e Grumello, nella parte centro orientale. Per gli Ambiti collocati lungo la fascia sud orientale del territorio, Valle Seriana, Basso Sebino, Romano di Lombardia, il valore di prevalenza stimato è tendenzialmente minore rispetto al valore di riferimento. Gli Ambiti di Bergamo, Treviglio e Isola Bergamasca collocati nella parte sud occidentale del territorio, fanno rilevare un valore di prevalenza stimato pure significativamente minore del valore medio provinciale.

129 Consumi di alcol in provincia Bergamo
Il 91,5% degli studenti della provincia di Bergamo ha assunto bevande alcoliche almeno una volta nella vita e l’84,6% nel corso dell’ultimo anno, in linea con le prevalenze nazionali (rispettivamente 91% e 85,1%) e regionali (91,5% e 85%). Il consumo recente di alcolici (30 giorni antecedenti lo svolgimento dell’indagine) ha riguardato il 73,8% degli studenti della provincia (Italia=68,6%;Lombardia=72,5%), mentre per il 6,4% si è trattato di consumarne tutti i giorni (Italia=6,6%; Lombardia=7,2%).

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132 Il consumo di bevande alcoliche tra gli studenti di entrambi i generi e di tutte le classi di età, aumenta con il crescere dell’età: tra i maschi dal 78,7% dei 15enni si passa al 93,8% dei 19enni, mentre tra le coetanee si passa dal 66,9% al 90,8%. In entrambi i generi, il passaggio dai 15 ai 16 anni è segnato da un rilevante incremento dei consumatori, raggiungendo tra i 16enni una quota pari all’84,5% tra i maschi e all’80,5% tra le femmine. Non c’è differenza d’uso tra maschi e femmine, mantenendosi pari a 1 in tutte le classi di età. Rispetto all’anno 2007, il consumo di bevande alcoliche tra gli studenti bergamaschi rimane stabile (anno 2007: m=86,7%; f=84,8%), ad eccezione del lieve incremento registrato tra i maschi 15enni, che, nel corso del biennio, passano da 72,6% a 78,7%. Tra le studentesse, invece, il consumo di alcol registra un leggero decremento tra le 15enni (da 71,2% passano a 66,9%) e le 16enni (da 85,1% a 80,5%).

133 Il binge drinking (assumere 5 o più volte bevande alcoliche in un’unica occasione), nei 30 giorni antecedenti il questionario, ha riguardato soprattutto gli studenti maschi (40,2% contro il 27,9% delle femmine) e aumenta con l’età dei soggetti, raggiungendo tra i 19enni il 51,5% tra i maschi ed al 31,1% tra le femmine.

134 In entrambi i generi, il binge drinking registra importanti incrementi nei passaggi dai 15 ai 16 anni: tra i Maschi si passa dal 24,7% al 40,4% e tra le Femmine dal 18,2% al 27,8%. Tra le Femmine si evidenzia un ulteriore incremento tra i 17 ed i 18 anni, passando dal 27,5% al 35,5% (nei M 44,6% a 42,7%). Il confronto con le medie regionali rileva tra gli studenti bergamaschi della maggior parte delle classi di età una minor propensione a praticare il binge driking (Lombardia: m=42,5%; f=29,2%).

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136 Mortalità alcol – correlata in Italia È un importante indicatore degli effetti della dipendenza. Consideriamo: - Confronto tra mortalità totale per cirrosi epatica e mortalità per cirrosi epatica alcolica - Mortalità per altre patologie alcoliche - Correlazione tra abuso alcolico suicidi - Numero di decessi alcol correlati nell’anno 1985

137 Alcol in Italia Convegno Istitito Superiore Sanità. “Giornata
Alcol in Italia Convegno Istitito Superiore Sanità. “Giornata alcolismo 12 Aprile 2007” morti all'anno: Ogni anno in Italia circa decessi sono associati all’alcol e riguardano più di uomini e circa le donne.

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141 Decessi alcol-correlati 1985

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143 Mortalità per alcol in provincia di Bergamo   La sua dimensione è legata al numero dei soggetti a rischio e alla qualità dei servizi di emergenza e trattamento. Si ottiene considerando il numero di decessi rispetto alla popolazione residente nel periodo analizzato. I tassi di decesso sono relativamente bassi, forse perché le patologie correlate vengono di rado riconosciute come causa di morte; essi sono comunque in aumento, sia per un reale incremento di mortalità, sia per un maggior riconoscimento. Molti decessi avvengono tra i 30 e 69 anni con un picco intorno ai anni per i maschi e per le femmine. Stante lo scarso numero di osservazioni i dati vanno considerati con cautela.

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146 Mortalità alcol correlata per ambito territoriale Nell’Alto Sebino, Valle Brembana e Treviglio la mortalità è più elevata rispetto alla media provinciale nei maschi. Negli Ambiti di Grumello, Seriate, Monte Bronzone, Alto Sebino è più elevata nelle femmine. Inferiore Valle Seriana superiore, Treviglio Valle Cavallina e Basso Sebino.

147 Chanson d’automne Les sanglots longs Des violons Paul Verlaine
 Les sanglots longs Des violons Paul Verlaine De l’automne Blessent mon coeur D’une languer Monotone Tout suffocant Et je m’en vais Et blême, quand Au vent mauvais Sonne l’heure, Qui m’emporte Je me souviens Deça, delà Des jours anciens Pareil à la Et je pleure ; Feuille morte

148 Interventi Il trattamento delle problematiche legate alcolismo è praticato da numerosi servizi, enti, agenzie, associazioni pubbliche e private che, ciascuna per la propria specificità, si riconosce una qualche competenza in questo settore.

149 Trattamento multimodale
Terapie farmacologiche: t. intossic. acuta, astinenza, preven. ricad. Psicoterapie: Psicoterapia supportivo - direttiva Psicoterapia focale Psicoterapia analitica Psicoterapia di coppia congiunta Psicoterapia di coppia congiunta e concorrente Terapie di rilassamento ed ipnosi Psicoterapie di gruppo I figli - Gli adolescenti Comunità terapeutica I disturbi del comportamento alimentare Gruppi di auto – aiuto (a. anonimi, Al – Anon) Prevenzione ed educazione alla salute Formazione degli operatori

150 Inizio psicoterapia solo dopo disintossicazione
riconoscimento da parte del paziente dell’uso e dei problemi conseguenti fasi successive in rapporto alla capacità di controllo sull’impulso all’uso del’alcol e alle diverse capacità di tollerare la frustrazione da parte del p. stesso formazione specifica dello psicoterapeuta possibilità delle disponibilità di strutture : ricovero ospedaliero, D - hospital, lavoro protetto terapia farmacologica di supporto: Disulfiram (Antabuse), Idrossibutirrato (Alcover), Topiramato, Antidrepressivi (Floxetina, Paroxetina  serotonina)

151 Valutazione del trattamento
Valutazione: degli elementi costitutivi il programma: finalità, obiettivi, strumenti, utenti, risorse disponibili, costi previsti, modalità di attuazione, strutture disponibili, interazione tra programma e utente dell’efficacia dell’accettabilità dell’economia analisi costi - benefici e costi efficacia del monitoraggio e follow-up del programma

152 Rete dell’offerta. Strutture di ricovero e cura, in particolare
Rete dell’offerta Strutture di ricovero e cura, in particolare reperti ospedalieri Strutture a tipo ambulatoriale con riferimento ai servizi territoriali che abbracciano attività di prevenzione, cura e riabilitazione, Centri di alcologia presso le ASL in collaborazione con il privato sociale (Assoc. Volontariato, Strutture finalizzate alla riabilitazione e al reinserimento: club alcolisti in trattamento, alcolisti anonimi, auto - mutuo aiuto, ecc.

153 Rete dell’offerta

154 RICOVERI ALCOL CORRELATI Nel 2005 hanno subito ricoveri per queste cause 9 cittadini su Il tasso dei ricoveri è in diminuzione costante dal 1999, tale riduzione potrebbe essere determinata da una reale diminuzione dell’incidenza di queste malattie o da una tendenza alla riduzione dei ricoveri che ha coinvolto tutte le patologie degli anni considerati. I ricoveri con diagnosi correlata al consumo di alcol sono stati dal 1999 al 2005: (Maschi: pari a circa il 200,79 x residenti, Femmine 42,27x100.00). Dal 2003 al 2008: 8.377, 56%. > 55 a.

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157 Analisi dei costi per ricoveri alcol correlati
Ricoveri con diagnosi principale e/o concomitanti correlate al consumo di alcol. I ricoveri di soggetti residenti in provincia di Bergamo, avvenuti nelle strutture ospedaliere regionali nel corso dell’anno 2008, direttamente correlati al consumo di bevande alcoliche risultano ed hanno generato un costo complessivo di euro.

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166 Immigrazione e alcol nel territorio bergamasco Vanno considerati diversi aspetti: 1° Rapporto – confronto tra cultura dei soggetti e consumo alcol popolazione bergamasca con modello culturale uniforme i soggetti migranti con una notevole molteplicità culturale; nella provincia di Bergamo sono presenti circa nazionalità diverse ° Difficoltà dello studio del problema, che per semplicità limitiamo alla considerazione di due sole aree geografiche: il Magreb, area in cui vige divieto di consumo di alcol l’area centro e nord-ovest del Sud America. 3° Tentativo di analisi del rapporto tra le due culture e il consumo di alcol. I mondi di appartenenza e relazionali che vengono offerti o costruiti nei percorsi migratori.

167 Modalità dei flussi migratori Popolazione del Magreb - fino agli anni ’90 migrazione caratterizzata da gruppi per attività commerciali, con regolarizzazioni finalizzate a contenere i flussi - seconda metà anni 90 - primi 2000 la restrizione flussi da parte del governo italiano rende più difficile la regolarizzazione, si sviluppa un processo migratorio parallelo a quello legale, spesso gestito dalla criminalità organizzata con attività illegali Popolazioni del Sud America - migrazione iniziale prevalente di donne sole, in seguito sono avvenuti ricongiungimenti familiari, parentali, amicali. - dalla solidarietà spontanea e di mutuo aiuto, in seguito a una stabilità giuridica e abitativa, inizia solidarietà a pagamento, che degenera spesso nella pratica di un’usura amicale verso i nuovi arrivati.

168   Culture e alcool Nel Magreb la cultura di riferimento è il Corano, che assume posizioni contraddittorie. Prevale il divieto, tuttavia nel Magreb è abbastanza diffuso l’uso di bevande alcoliche, specie nei celibi; dopo il matrimonio il divieto dell’alcol diventa predominante.   In Sud America il consumo di alcol sembra legato alla cultura Inca e al processo di colonizzazione e risalente nel tempo. Il consumo di sostanze eccitanti accompagna la maggior parte degli aspetti della vita sociale e lavorativa. È legato ai momenti religiosi, di festa e di vita sociale della popolazione e del singolo individuo. Con il processo di colonizzazione e la continua condizione di non riconoscimento dell’identità culturale il consumo di alcol assume due aspetti antitetici: da un lato esso rappresenta la consolazione a una identità deprezzata o negata, quindi una valvola di sfogo a un non riconoscimento, dall’altro rappresenta uno dei pochi momenti di libertà e autodeterminazione.

169 Immigrazione e consumo di alcol in Italia Nell'impatto tra cultura di appartenenza e cultura di arrivo si nota "una progressiva omologazione ai modi di bere europei e al modello del tossicodipendente italiano”: l'ampliamento dei fenomeni di alcoolismo e di tossicomania nei giovani e nei giovanissimi; l'ampliamento dell'area della politossicomania; l'ampliamento della pratica dello sballo del fine settimana; la crescente differenziazione dei consumi delle sostanze alcoliche, accompagnata da una molteplicità delle motivazioni e dei significati del bere; l'abuso di bevande alcoliche e di droghe che appare spesso come tappa finale del percorso irregolarità clandestinità - devianza - criminalità."

170 Consumo alcol nei processi di integrazione – Aspetti sociali
Magreb: emigrazione maschile, aggregazione data da strutture di accoglienza con processo di integrazione caratterizzato dall’assenza di una mediazione della comunità nazionale di appartenenza. Al singolo individuo resta il compito di realizzare il senso del percorso migratorio e di costruire una nuova rete di appartenenza. Alla buona capacità recettiva di lavoro iniziale, segue dall’inizio del 2000 una forte riduzione dell’offerta, una maggior chiusura da parte della popolazione verso i migranti, una riduzione dei permessi di soggiorno, la scelta da parte di numerosi migranti a rimanere sul territorio anche senza permessi regolari. Manifeste condizioni di esclusione-marginalità con più facile ricorso all’uso di alcolici legato a lenire situazioni di disagio o di fallimento individuale.

171 Consumo alcol nei processi di integrazione – Aspetti sociali
Sud America: il consumo rappresenta per le donne un processo di emancipazione, talora invece esprime condizioni di disagio, affiancato a situazioni di maltrattamento-sfruttamento, gravidanze indesiderate. Spesso il ricongiungimento familiare ripropone il modello culturale originario con riduzione degli spazi di emancipazione acquisiti. La figura maschile, alla ricerca di condizioni di benessere, trova difficoltà di integrazione lavorativa e conseguente perdita di ruolo nel nucleo familiare. Il ricorso all’alcol e alla violenza esercitata sulla famiglia appare lo strumento utilizzato per rivendicare un ruolo, caduto in crisi con il progetto migratorio. Forte aumento della violenza agita dagli uomini sulle donne spesso in stato di ubriachezza.

172 Grazie per l’attenzione
Mario Girola


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