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Il valore orientativo delle discipline N di Stefano Quaglia.

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Presentazione sul tema: "Il valore orientativo delle discipline N di Stefano Quaglia."— Transcript della presentazione:

1 Il valore orientativo delle discipline N di Stefano Quaglia

2 Forse era meglio se facevo il pescatore come te.
Non so se sarei stato felice, ma forse era proprio meglio. Tu volevi chissà cosa per me. E invece era giusto così, tutti i miei compagni hanno fatto il mestiere del padre. È giusto così: chi ha il padre ingegnere fa l’ingegnere, chi ha il padre avvocato fa l’avvocato. Anche perché così il padre può sempre darti quel piccolo aiutino, tipo darti due dritte per la tesi, presentarti a un collega. Cose del genere. Ma tu non volevi che io facessi il pescatore. (…) Tanto tu non eri un padre che poi mi avrebbe aiutato. (…) Ma tu parlavi troppo con il mare, non sapevi niente del mondo. Paola Mastrocola, Una barca nel bosco, p. 257

3 La Legge 53/2003 (Art. 2, comma 1 lett. a.).
Il primo obiettivo: sostegno permanente ad una dimensione dell’apprendimento intesa non come fase preparatoria iniziale, ma come predisposizione al cambiamento continuo. Lo studio inizia, ma non si conclude mai più Potenziamento della dimensione conoscitiva come antidoto all’usura delle competenze.

4 La legge 53/2003 (Art. 2, comma 1 lett. a.)
Il secondo obiettivo: favorire un progressivo adeguamento delle capacità delle persone alle sfide sociali ed economiche. La prospettiva adottata dalla legge: non tanto evitare il realizzarsi di disuguaglianze, ma offrire a tutti i cittadini in età di apprendimento strumenti necessari ad affermare la propria personalità,

5 Lifelong Learning La società della conoscenza non è l’ambiente
sofisticato e raffinato nel quale vivono le élites politiche e sociali, ma il mondo globalizzato, dove chi non conosce e non sa, non lavora; chi non ha appreso ciò che gli consente di imparare ancora, è destinato ad un’obsolescenza irreversibile.

6 Orientare La sfida del futuro: configurare un sistema scolastico adeguato alle esigenze della complessità sociale. Il grado di civiltà e di sviluppo raggiunto rischia di andare perduto, non solo sul piano delle capacità di lavoro (applicative e pratiche), ma soprattutto su quello delle competenze critiche e progettuali (creative e teoriche).

7 Orientare Il sistema scolastico di una nazione
diventa per i bambini e i ragazzi l’ambiente di costruzione delle modalità di percezione del mondo e della sua riprogettazione.

8 Orientamento e Persona
Orientare significa quindi valorizzare la persona nella prospettiva della sua partecipazione alla vita civile, sociale ed economica, nel senso più alto del termine.

9 Il compito della scuola
Compito della scuola: non livellare socialmente, ma valorizzare, in chiave personalistica e su una base di pari dignità sociale, la molteplicità delle forme individuali. Vita civile e mondo del lavoro persone tese a sviluppare ulteriormente le proprie capacità e competenze, perché la scuola ne ha valorizzato, attraverso conoscenze e abilità, il potenziale culturale e umano.

10 “L'istruzione scolastica deve essere considerata come
un'esperienza storica che rappresenta un modo particolare d'organizzazione conoscitiva” “Mediante lo studio delle conoscenze scolastiche (...) si acquisiscono gli schemi mentali che permettono di organizzare le esperienze conoscitive e di ordinare la costruzione della realtà.” (BOTTANI)

11 Costruire la mente La teoria di Edelman è il cosiddetto Darwinismo
neuronale, secondo il quale “particolari popola- zioni di neuroni, con caratteristiche più adatte a riconoscere alcuni stimoli, codificano le esperienze consolidandole attraverso complessi meccanismi. (…) Le caratteristiche della mente non sono quindi deterministiche ma individuali e autopoietiche.” A. Oliverio, Esplorare la mente, Cortina, Milano 1999, p. 195.

12 flessibilità intellettuale.
Lo studio di diverse aree del sapere deve integrarsi in una visione globale dotata di senso e questa non si raggiunge se non attraverso l'accordo dei docenti sugli obiettivi. La conoscenza delle discipline deve essere la garanzia non (solo) di una competenza settoriale, ma di una ampia flessibilità intellettuale.

13 Fra docenti e allievi si instaura un patto:
Le fatiche scolastiche valgono la pena di essere sostenute perché conducono ad una autonoma capacità di lettura della realtà. Il docente viene ad essere così il garante immediato del senso dello studio. Le contraddizioni dei docenti divengono segno della mancanza di senso di ciò che si studia.

14 La programmazione non è un esercizio
di atletismo pedagogico-didattico, ma la definizione del senso che un consiglio di classe vuole dare alla sua attività educativa.

15 Una pedagogia consapevole
La sfida dell'insegnamento consiste nell'individuare le linee comunicative che consentono di interpretare didatticamente la complessità scientifica in funzione di un obiettivo formativo chiaro e definito (anche la creatività ha un ordine).

16 la libertà di insegnamento.
E' tempo di ripensare la libertà di insegnamento. Il Consiglio di classe i Coordinamenti di materia, il Collegio Docenti non possono rinunciare ad assumersi il compito di operare sintesi educativo-formative che in passato erano proposte da grandi Intellettuali.

17 Libertà come espressione di Soggettività collettiva
La libertà non si può più intendere come indipendenza e isolamento da un progetto comune, ma deve essere vissuta come possibilità di progettare in gruppo le linee operative della didattica all'interno di una scuola di un dipartimento, di una classe.

18 Senza un modello di uomo
non è possibile progettare attività educativa. Quale può essere per la società contemporanea Il docente ideale? Il discente ideale? L'uomo ideale? Lo scontro con la realtà rischia di frantumare continuamente queste domande, ma la nostalgia dell'educazione ritorna prepotente e incontenibile.

19 L'efficacia formativa è conseguente:
Alle scelte dei contenuti All'impianto metodologico dell'insegnamento All'impostazione della comunicazione didattica All'intenzione educativa secondo obiettivi ben precisi, riconoscibili in definite performances

20 Incidenza dell'esperienza conoscitiva
Aspetti Linguistici Aspetti Logici Aspetti Simbolici Aspetti Procedurali Aspetti Tecnico Pratici Relazioni Memoria Performance Standard

21 L’unicità dell’esperienza formativa
“L’originalità della teoria di Edelman sta nell’indicare come l’ambiente, cioè le esperienze, sia in grado di contribuire alla ‘costruzione’ del cervello e come ogni cervello sia diverso da un altro, in quanto siamo geneticamente diversi e in quanto esperienze diverse, o anche la stessa esperienza, sono in grado di ‘costruire’ dei circuiti nervosi diversi da individuo a individuo.” A. Oliverio, Esplorare la mente, Cortina, Milano 1999, p. 170.

22 Il corretto modo di intendere la personalizzazione
non è nella strutturazione dell’offerta formativa in una pluralità di opzioni, ma nella flessibilità e nella topicità della relazione educativa. L’insegnante conosce e riconosce le diversità. Quanti sono i discenti altrettante devono essere le forme del docente

23 Formae Mentis Quidcquid recipitur ad modum recipientis recipitur
Quidcquid emittitur ad modum emittentis emittitur Quicqid homines discunt ad modum docentis et iuxta formam mentis suae discunt

24 Sono proprio i vari aspetti del pensiero analogico a indicare alcuni aspetti salienti della mente umana che le consentono di compiere dei “salti” e di avere delle illuminazioni, in modo particolare quando fronteggia problemi nuovi e complessi e, soprattutto, situazioni insolite che si presentano per la prima volta e in cui le variabili sono numerose e spesso sfuggenti. A. Oliverio, Esplorare la mente, Cortina, Milano 1999, p. 83.

25 Definire con chiarezza sempre maggiore
il rapporto fra disciplina e incidenza educativa Abitudine a cogliere il variare delle forme all’interno di elementi apparentemente identici ciò che unisce e avvicina nella vasta disseminazione del molteplice,

26 L’incidenza di una disciplina sulla configurazione delle
sensibilità automatiche Teoria della metacognizione: l’esperienza cognitiva come Occasione di crescita

27 Nodi Nuova sistemazione del sapere Recupero del rapporto organico con la ricerca Maggior collegamento fra i dati e le funzioni Nuove metodologie o rianimazione dei metodi tradizionali Nuova consapevolezza educativa Maturazione professionale dei docenti Accettazione della complessità come categoria dell’educazione

28 Valore fondativo della conoscenza linguistica
come dominio della comunicazione Attenzione al processo più che al procedimento Capacità di problematizzazione Riconoscimento del genere nella specie Capacità di procedere per approssimazioni successive Controllo della complessità

29 Una pedagogia della secondaria
non prescinde dalla specificità disciplinare Il mix di discipline costituisce il sistema di esperienze finalizzate alla creazione di modalità di comprensione dei problemi

30 I ragazzi hanno un’esperienza unitaria
e una percezione complessiva della realtà. Quanto più è frammentata la loro esperienza, tanto più rischia di essere confusa La struttura interiore della loro formazione. La visione chiara dei problemi è una conquista difficile, e deriva anche dall’abitudine a leggere la “confusione” della realtà mediante criteri chiari di giudizio e di valutazione. Se la proposta educativa sarà unitaria, organica, non distraente, ma complessa e flessibile, l’effetto educativo dell’esperienza scolastica sarà quello di una sicura capacità di lettura del reale.

31 La capacità di leggere in se stessi dovrebbe essere
simmetricamente strutturata alla capacità di lettura di fenomeni esterni Una corretta progettazione del proprio futuro È quindi conseguenza diretta: della capacità di leggere il mondo della capacità di cogliersi adeguatamente

32 Sa interpretare il mondo e sa leggere in se stesso
chi ha vissuto una mirata esperienza educativa Il fondamento di un’azione orientativa dotata di senso si costruisce nella quotidiana, strutturata, regolare, consapevole esperienza di apprendimento

33 USR Veneto Stefano Quaglia 2005


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