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Una breve introduzione alla teoria di Piaget

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Presentazione sul tema: "Una breve introduzione alla teoria di Piaget"— Transcript della presentazione:

1 Una breve introduzione alla teoria di Piaget

2 • Uno dei teorici più influenti del XX secolo nelle scienze & oltre
• interessi di Piaget: • conoscenza (epistemologia) • La conoscenza è un sistema di rappresentazioni mentali • affiorare della conoscenza (“epistemologia genetica”)

3 Come emerge la conoscenza
• Organizzazione: mette ordine all’ esperienza • Adattamento: Aiuta a interagire con e regolare il mondo • Assimilazione: Confronto & contrasto di conoscenze passate e nuove informazioni • Accomodamento: ricostruzione di conoscenza passata per incorporare nuove informazioni

4 Come si sviluppa la conoscenza
Conoscenza emerge dall'azione Bambino costruisce attivamente la conoscenza Non lo assorbe capacità COG. Si sviluppano progressivamente Che cosa è lo sviluppo cognitivo? - Aumentare la capacità di differenziare & integrare le informazioni Aumentare la capacità di generare conoscenza

5 La teoria di Piaget Ipotesi innatista Le strutture
cognitive hanno un’origine esclusivamente interna Piaget respinge Ipotesi ambientalista Le strutture cognitive hanno un’origine esclusivamente ambientale Piaget propone Teoria organismica L’individuo non è un passivo recettore di influenze ambientali, né un veicolo di idee innate, ma un attivo costruttore delle proprie conoscenze

6 Gli assunti base della teoria di Piaget
Lo sviluppo è comprensibile all’interno della storia evolutiva delle specie, di cui l’organizzazione biologica e psicologica dell’uomo costituisce l’apice L’organismo è attivo e si modifica attraverso gli scambi con l’ambiente Lo sviluppo consiste nella trasformazione di strutture che non sono innate, ma si costruiscono grazie all’attività dell’individuo

7 L’intelligenza secondo Piaget
ASSIMILAZIONE Incorpora nei propri schemi i dati dell’esperienza Conservazione ACCOMODAMENTO Modifica i propri schemi per adattarli ai nuovi dati Novità ADATTAMENTO DELL’ORGANISMO ALL’AMBIENTE EQUILIBRIO

8 Il processo di sviluppo secondo Piaget
Funzioni invarianti: Adattamento Equilibrio Continuità PROCESSO DI SVILUPPO Stadi di sviluppo Discontinuità

9 Gli stadi di sviluppo secondo Piaget
Ciascuno stadio prevede una particolare forma di organizzazione psicologica Il passaggio da uno stadio al successivo può essere graduale e l’età può variare da un bambino all’altro Ogni stadio è qualitativamente diverso dal precedente, presenta forma e regole proprie Le acquisizioni di uno stadio non si perdono con il passaggio allo stadio successivo, ma vengono integrate in strutture più evolute (integrazione gerarchica tra stadi)

10 Stadi dello sviluppo cognitivo secondo Piaget
Stadio Età Descrizione Sensomotorio 0-2 anni A 2 anni “comprende” il mondo in base a ciò che può fare con gli oggetti e con le informazioni sensoriali Preoperatorio 2-6 anni Si rappresenta mentalmente gli oggetti e comincia a comprendere la loro classificazione in gruppi Operatorio concreto 6-12 anni La capacità logica progredisce grazie allo sviluppo di nuove operazioni mentali (addizione, sottrazione, ecc.) Operatorio formale Dai 12 anni È capace di organizzare le informazioni in modo sistematico e pensa in termini ipotetico-deduttivi

11 I 6 sottostadi dello stadio sensomotorio
1 0-1 mese L’esercizio dei riflessi 2 1-4 mesi Le reazioni circolari primarie e i primi adattamenti acquisiti 3 4-8 mesi Le reazioni circolari secondarie 4 8-12 mesi La coordinazione degli schemi secondari e la loro applicazione alle situazioni nuove 5 12-18 mesi Le reazioni circolari terziarie e la scoperta di mezzi nuovi mediante sperimentazione attiva 6 18-24 mesi L’invenzione di mezzi nuovi mediante combinazione mentale

12 Inizio dello stadio preoperatorio (2 anni)
Conquista della rappresentazione Imitazione differita Si riferiscono a una realtà non percepita in quel momento e la evocano Principali manifestazioni Gioco simbolico Linguaggio

13 Compito delle 3 montagne di Piaget
b Si chiede al bambino di scegliere, da una serie di fotografie del panorama, quella che corrisponde a una prospettiva diversa dalla propria. Fino a 8 anni i bambini non sono capaci di immaginare quale potrebbe essere la prospettiva di un’altra persona EGOCENTRISMO INTELLETTUALE

14 Lo stadio operatorio concreto (7-12 anni)
Le azioni mentali isolate si coordinano tra loro e diventano operazioni concrete Segna la genesi del pensiero logico in quanto permette la coordinazione dei diversi punti di vista tra loro Reversibilità Ad ogni operazione corrisponde un’operazione inversa Operazioni

15 Compito della conservazione della sostanza
Si mostrano al bambino 2 palline identiche di plastilina e gli si chiede: “Queste 2 palline sono uguali?” Una delle due palline viene allungata in una salsiccia. Si chiede al bambino: “In questa salsiccia c’è ancora tanta plastilina quanta ce n’era nella pallina?”

16 Compito della conservazione del volume
b Si mostra al bambino un recipiente basso e largo (a) contenente del latte e gli si chiede di versare il latte da un boccale in un secondo recipiente di forma identica (b) finché c’è la medesima quantità di latte del primo recipiente. Il bambino riconosce che la quantità di latte è identica nei due recipienti. c a b Si mostra al bambino un recipiente alto e stretto e gli si chiede di versare in esso il contenuto di uno dei due recipienti originari. Poi gli si chiede: “C’è tanto latte in (c) quanto ce n’è in (a)?”

17 Lo stadio operatorio formale (dai 12 anni in poi)
Il pensiero è di tipo ipotetico-deduttivo Consente di compiere operazioni logiche su premesse ipotetiche e di ricavarne le conseguenze appropriate Ipotetico-deduttivo Una volta individuati i potenziali fattori coinvolti in un fenomeno, li varia in modo sistematico per verificare quali causino quel fenomeno

18 Compito del pendolo di Piaget
Si danno al bambino una serie di pesi e una cordicella appesa a un gancio e gli si dice che può variare la lunghezza della cordicella, cambiare il peso e variare la forza della “spinta”. Il compito consiste nello scoprire quale di questi fattori determina la durata di una oscillazione del pendolo. Nello stadio operatorio formale l’adolescente verifica ogni fattore in maniera sistematica. Egli formula un’ipotesi su quale sia il fattore determinante e la mette alla prova finché tutte le possibilità sono state indagate.

19 Critiche ai compiti piagetiani
I compiti piagetiani sono troppo difficili per il bambino Riformulando la consegna e le domande Le capacità del bambino risultano più avanzate rispetto a quelle valutate da Piaget Presentando situazioni più realistiche Modificando gli aspetti criteriali del compito

20 Compito su “il ragazzo e il poliziotto” di Hughes
Rispetto al compito delle 3 montagne di Piaget: Situazione realistica Stimola l’immaginazione Poliziotti Il 90% dei bambini in età prescolare è capace di collocare correttamente il pupazzo “ragazzo” in modo che nessun poliziotto possa vederlo Bambino

21 Critiche alla teoria di Piaget
Non vi è stabilità e sistematicità nelle risposte che uno stesso individuo fornisce in diversi compiti, che pur appartengono al medesimo stadio Piaget sottovaluta il ruolo dell’esperienza sociale e dedica un’attenzione esclusiva all’esperienza fisica e logico-matematica nel bambino

22 Vygotskij - La scuola storico culturale
Influenza del contesto socio-culturale sui processi cognitivi Lo sviluppo consiste nell’appropriarsi dei significati della cultura da parte dell’individuo INTERIORIZZAZIONE DI FORME CULTURALI Zona di sviluppo prossimale Distanza tra il livello di sviluppo effettivo e il livello di sviluppo potenziale

23 Rapporto tra pensiero e linguaggio
Piaget Vygotskij Nelle prime fasi di sviluppo il pensiero e il linguaggio sono “egocentrici”, ovvero non adattati alla realtà e non comunicabili agli altri Il primo uso del linguaggio è di tipo sociale e comunicativo. In seguito il linguaggio attraversa una fase egocentrica (il bambino commenta verbalmente le proprie azioni). Infine si trasforma in linguaggio interiore o pensiero verbale


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