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NAPOLI A’ Città cchiù’ bell’!!!!!!

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Presentazione sul tema: "NAPOLI A’ Città cchiù’ bell’!!!!!!"— Transcript della presentazione:

1 NAPOLI A’ Città cchiù’ bell’!!!!!!
Napoli è situata in posizione pressoché centrale sull'omonimo golfo, tra il Vesuvio, e l'area vulcanica dei Campi Flegrei in uno scenario definito "tra i più celebrati e incantevoli al mondo. Il suo vasto patrimonio artistico ed architettonico è tutelato dall'UNESCO, le cui commissioni hanno incluso dal 1995 il centro storico di Napoli, il più vasto d'Europa, tra i siti del patrimonio mondiale dell'umanità.

2 La stora Statua di Alfonso V all'ingresso del Palazzo Reale di Napoli
Nel 536 Napoli fu conquistata dai Bizantini durante la guerra gotica e rimase saldamente in mano all'Impero anche durante la susseguente invasione longobarda, divenendo in seguito ducato autonomo, retto dagli esponenti di spicco delle cosiddette "famiglie magnatizie". La vita del ducato fu caratterizzata da continue guerre, principalmente difensive, contro i potenti principati longobardi vicini ed i pirati Saraceni. Attorno al 990, pochi anni dopo l'istituzione dell'arcidiocesi di Capua, Sergio fu il primo arcivescovo della città, quando la sua diocesi fu elevata a provincia ecclesiastica dal Papa, poco dopo che Leone III l'Isaurico, a seguito delle dispute teologiche sorte attorno al movimento iconoclasta, passò le diocesi dell'Italia bizantina sotto l'autorità del patriarcato di Costantinopoli. Nel 1139 i normanni di Ruggero II conquistarono la città, ponendo fine al ducato: Napoli entrò così a far parte del territorio del Principato di Capua, nel neonato Regno di Sicilia, con capitale Palermo; ciononostante la città conservò la sede dell'arcidiocesi. Dopo la dominazione sveva, durante la quale fu compresa nel giustizierato di Terra di Lavoro, nel 1266 gli Angioini occuparono il Mezzogiorno e, non avendo conquistato la Sicilia, insediarono la capitale a Napoli durante il regno di Carlo II, trasformando da allora quella che era stata una delle tante città marinare del Tirreno (Amalfi, Gaeta, Sorrento) in uno dei più importanti centri di potere della penisola italiana.

3 Napoletano (napulitano)
La lingua napoletana (napulitano) è un idioma romanzo, per oltre un secolo anche lingua ufficiale del Regno di Napoli. Il volgare pugliese, altro nome con cui sono storicamente conosciuti il napoletano e i dialetti àusoni, sostituì il latino nei documenti ufficiali e nelle assemblee di corte a Napoli, dall'unificazione delle Due Sicilie, per decreto di Alfonso I, nel Nel XVI secolo re Ferdinando il Cattolico impose il castigliano come nuova lingua ufficiale e il napoletano di stato sopravviveva solo nelle udienze regie, negli uffici della diplomazia e dei funzionari pubblici. Il cardinale Girolamo Seripando, nel 1554, stabilì poi che in questi settori venisse sostituito dal volgare toscan trattare

4 Camorra A Napoli è nata la camorra, forma locale di criminalità organizzata, che tende a deprimere lo sviluppo delle attività commerciali e imprenditoriali cittadine. L'origine della camorra sembra risalire ai tempi della dominazione spagnola a Napoli nel XVI secolo. La camorra nasce però ufficialmente nel 1820 col nome di Bella Società Riformata (=confederata) con una struttura più gerarchica rispetto a quella attuale. Negli anni più recenti il periodo più cupo risale forse ai decenni tra il 1970 e il 1980 quando a Napoli spadroneggiava la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo che sarà poi infine sconfitta. Tra il 2004 e il 2005 la faida di Scampia ha prodotto più di sessanta morti. I principali leader camorristici coinvolti sono stati assicurati alla giustizia. Appare però evidente che nella città continua a rimanere forte il controllo, quartiere per quartiere, di famiglie camorriste sempre meno in grado, e forse meno interessate di un tempo, di gestire il controllo della microcriminalità dilagante, dedite essenzialmente allo spaccio di droga e a rendere difficile lo sviluppo economico attraverso il racket o il controllo diretto delle imprese, a volte acquisite anche con la forza. A causa della criminalità organizzata, nella città c'è uno dei tassi di omicidi più alti d'Italia (nel 2005, secondo l'Istituto Meridionale di Scienze Forensi, con 88 omicidi la provincia di Napoli è stata la più colpita). Il racket e le estorsioni sono capillarmente diffusi, fino ad emergere alla luce del giorno con il fenomeno dei parcheggiatori abusivi che controllano gran parte delle aree di parcheggio pubbliche, sebbene sia poco tollerato dalla grande maggioranza della popolazione, le istituzioni locali poco, o nulla, hanno fatto per sopprimere il fenomeno.

5 Napoli Con una città cosi bella non poteva mancare una squadra fortissima!!!!!!!

6 LA PIZZA La pizza, prodotto culinario napoletano per eccellenza, si diffonde in città tra il Seicento e il Settecento senza avere tuttavia le caratteristiche attuali. Si tratta infatti inizialmente di una variante della focaccia, arricchita con basilico o strutto o alici e più tardi con pomodoro e mozzarella di bufala campana o fior di latte. Solo nell'Ottocento inizia la moda dei buongustai di pizza e la prima vera pizzeria della quale si conosce il nome fu aperta nel 1830 nella zona di Port'Alba. La ricetta classica più nota risale invece al L'associazione "Verace Pizza Napoletana fondata nel 1984 dai più antichi maestri pizzaioli diffonde d'allora la metodologia di produzione e degustazione della verace pizza napoletana artigianale, associando le pizzerie nel mondo che utilizzano i prodotti previsti e la corretta metodologia. Ogni anno a Napoli a settembre si svolge il Pizzafest nella sede della Mostra d'Oltremare dove si può degustare una pizza scegliendo tra le dozzine di pizzerie all'aperto.

7 I dolci napoletani:la sfogliatella
Celeberrima è anche la tradizione dolciaria napoletana, che ha beneficiato degli influssi delle diverse corti (e rispettivi cuochi ufficiali) che si sono succedute nella città. Tra le diverse specialità la più nota è probabilmente la sfogliatella, che può essere "riccia" o "frolla" a seconda della preparazione della pasta sfoglia che la compone: realizzata nel Settecento nel monastero di Santa Rosa situato a Conca dei Marini, nei pressi di Amalfi, il ripieno è a base di crema di ricotta, semolino, vaniglia, cedro scorzette di arancia candite. Vi è poi il babà, forse di origini polacche, dolcetto fatto con pasta morbida imbevuto di sciroppo a base di limone e rum e che poi può essere ricoperto in superficie con crema pasticciera e frutta fresca. Le zeppole mangiate il giorno di San Giuseppe - e che per questo a volte sono confuse con le zeppole di San Giuseppe (bignè alla crema) - sono a Napoli morbide ciambelline ricoperte di zucchero candito.

8 FINE Spero che vi sia piaciuto molto!!!!! Lavoro creato da Davide e Sebastiano!!!! !!!!!CIAO!!!!!


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