DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL'ALIMETAZIONE

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Transcript della presentazione:

DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL'ALIMETAZIONE

Sono caratterizzati da un persistente disturbo dell'alimentazione oppure da comportamenti inerenti l’alimentazione, che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo e che compromette significativamente la funzione fisica o il funzionamento psicosociale

1. Pica 2. Disturbo da Ruminazione 3. Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo 4. Anoressia Nervosa 5. Bulimia Nervosa 6. Disturbo binge-eating

PICA

Criteri diagnostici A. Persistente ingestione di sostanze SENZA contenuto alimentare per un periodo di almeno un mese. B. L'ingestione di sostanze senza contenuto alimentare, non commestibili è inappropriata rispetto allo stadio di sviluppo dell’individuo

C. Il comportamento di ingestione non fa parte di una pratica culturalmente sancita o socialmente normata. D. Se il comportamento di ingestione si manifesta nel contesto di un altro disturbo mentale (per esempio disabilità intellettiva, disturbo dello spettro dell’autismo, Schizofrenia) o di un’altra condizione medica, è sufficientemente grave da giustificare ulteriore attenzione clinica

Disturbo di Ruminazione

Criteri diagnostici Ripetuto rigurgito di cibo per un periodo di almeno 1 mese. Il cibo rigurgitato può essere rimasticato, ringoiato o sputato. B. Il rigurgito ripetuto non è attribuibile ad una condizione gastrointestinale associata o ad un'altra condizione medica (per esempio reflusso gastroesofageo, stenosi del piloro)

C. Il disturbo dell’alimetazione non si manifesta esclusivamente durante il decorso di Anoressia Nervosa o di Bulimia Nervosa, disturbo da binge-eating o disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo. D. Se i sintomi si manifesta nel contesto di un altro disturbo mentale (per esempio disabilittà) sono sufficientemente gravi da giustificare ulteriore attenzione clinica

L’esordio del disturbo può avvenire durante la prima infanzia, l’adolescenza o l’età adulta. In età infantile di solito va incontro a remissione spontanea. Potenzialmente letale. Può avere un decorso episodico. In alcuni casi ha una funzione calmante autocalmante e di autostimolazione

Problemi psicosociali come la mancanza di stimolazione, l’abbandono, situazioni di vita stressante e problemi nella relazione genitore- bambino possono essere fattori predisponenti nei bambini piccolissimi e piccoli

Conseguenze Ritardo nella crescita Effetto negativo sull’apprendimento Perdita di peso o basso peso Funzionamento sociale negativo

La malnutrizione sembra essere meno probabile nei bambini più grandi e negli adulti, in cui il disturbo può essere continuativo ed episodico.

Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo

Criteri diagnostici A. Disturbo della nutrizione o dell’alimentazione che si manifesta attraverso la persistente incapacità di soddisfare le appropriate necessità nutrizionali e/o energetiche, associato a uno o più dei seguenti aspetti:

1. Significativa perdita di peso (o mancato raggiungimento dell’aumento di ponderale previsto oppure una crescita discontinua nei bambini) 2. Significativo deficit della nutrizionale 3. Dipendenza dall’alimentazione parentale oppure da supplementi nutrizionali orali 4. Mancata interferenza col funzionamento psicosociale

B. Il disturbo non è meglio spiegato da una mancata disponibilità di cibo o da una pratica associata culturalmente stabilita C. Il disturbo dell’alimentazione non si verifica assolutamente durante il decorso dell’anoressia nervosa e non vi è alcuna evidenza di un disturbo nel modo in cui vengono vissuti il peso e la forma del proprio corpo.

D. Il disturbo dell’alimentazione non è attribuibile ad una condizione medica concomitante e non può essere meglio spiegato da un altro disturbo mentale. Quando il disturbo dell’alimentazione si verifica nel contesto di un’altra condizione o disturbo, la gravità del disturbo dell’alimentazione eccede quella normalmente associata alla condizione o al disturbo e giustifica ulteriore attenzione clinica

Fattori di rischio Temperamentali Ambientali Genetici e fisiologici

Anoressia nervosa

Criteri diagnostici Restrizione dell’assunzione di calorie in relazione alla necessità, che porta ad un peso corporeo significativamente basso nel contesto di età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica. Il peso corporeo significativamente basso è definito come un peso inferiore al minimo normale oppure, per bambini e adolescenti meno di quello minimo previsto.

B. Intensa paura di aumentare peso o di diventare grassi , oppure un comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso, anche se significativamente basso. C. Alterazione del modo di come viene vissuto dall’individuo il peso o la forma del proprio corpo, eccessiva influenza del peso o della forma del corpo sui livelli di autostima, oppure persistente mancanza di riconoscimento della gravità dell’attuale condizione di sottoppeso.

Bulimia nervosa

Criteri diagnostici Ricorrenti episodi di abbuffata. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambe gli aspetti: 1. mangiare in un determinato periodo di tempo (es. 2 ore) una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui assumerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili. 2. sensazione di perdere il controllo durante l’episodio

B. Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci, digiuno o attività fisica eccessiva. C. Le abbuffate e le condotte compensatorie inappropriate si verificano entrambe in media almeno una volta alla settimana per almeno 3 mesi. D. I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma fisica e dal peso del corpo. E. L’alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di anoressia nervosa

Disturbo binge-eating

Criteri diagnostici Ricorrenti episodi di abbuffata. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambe gli aspetti: 1. mangiare in un determinato periodo di tempo (es. 2 ore) una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui assumerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili. 2. sensazione di perdere il controllo durante l’episodio

B. Gli episodi di abbuffata sono associati a tre o più dei seguenti aspetti: Mangiare molto più rapidamente mangiare fino a sentirsi sgradevolmente pieni Mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente affamati Mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando Sentirsi disgustati verso se stessi, depressi o molto in colpa per l’episodio

C. È presente marcato disagio riguardo le abbuffate D. L’abbuffata si verifica, mediamente, almeno una volta la settimana per almeno tre mesi. E. L’abbuffata non è associata alla messa in atto sistematica di condotte compensatorie inapprorpriate come nella bulimia nervosa e non si verifica esclusivamente in corso di bulimia nervosa o anoressia nervosa.