NON E’ SOLO UNA QUESTIONE DI SOLDI SISTEMA DI “INDICATORI”

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Statistica Medica P IA F ONDAZIONE DI C ULTO E R ELIGIONE C ARD. G. P ANICO Azienda Ospedaliera Corso di Laurea per Infermieri I anno Sr. Margherita Bramato.
Advertisements

A cura di Angelo Maraschiello FEBBRAIO Analisi del servizio Identificazione delle cause Comunicazione dei risultati Agli organi decisionali per.
Introduzione all’uso degli indicatori di valutazione ed ai metodi di valutazione Dott.ssa Gabriella Giuliano Direttore Sanitario CREAS-IFC-CNR giugno.
OBIETTIVI di REVISIONE Bettina Campedelli - Revisione aziendale e sistemi di controllo 1 per poter esprimere il giudizio di revisione il revisore scompone.
Progettare e programmare PROF.SENAREGA. Progettazione nella scuola  Processo mirato a definire e descrivere le finalità e le caratteristiche o modalità.
L’avvio della valutazione del sistema educativo di istruzione, secondo il procedimento previsto dall’art. 6 del D.P.R. n. 80/2013, costituisce un passo.
Osservazione sistematica. L’osservazione costituisce una modalità privilegiata per acquisire informazioni attorno ad un fenomeno che si intende conoscere.
Con il termine reporting indichiamo sia il semplice “rapporto di gestione” che il più ampio “sistema dei rapporti di gestione” Cosa è il reporting? Il.
PLANNING (STRATEGIC, SWOT, RISK MANAGEMENT)
Medicina sociale … Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale – Università degli Studi di Macerata.
I sistemi di Programmazione negli Enti Locali
L. 241 del 7 agosto 1990 AI SENSI DELL’ART. 8, COMMA 3 DELLA L. 241/90 GLI EROGATORI DEI SERVIZI E DELLE PRESTAZIONI SONO TENUTI AD INFORMARE I DESTINATARI.
Formazione DS e DSGA Ambito 3 Rendicontazione sociale, Open Data Amministrazione digitale Sicurezza dei dati e Privacy Accessibilità del sito e dei documenti.
Riunione Senato Accademico
L.r. 28 ottobre 2004, n. 28 Politiche regionali per l’amministrazione e il coordinamento dei tempi delle città Pubblicata sul B.U.R.L. del 29/10/2004,
eroga SERVIZI Politica sanitaria Ferrera, p
Come scrivere una relazione
Sistemi Sanitari a confronto: rapporto pubblico-privato
Collegio di Direzione 18 aprile 2017 Approfondimento analitico
Gestione delle assenze: i vantaggi per le aziende
Maria Teresa De Lauretis Commissario AASSLL Toscana nord-ovest
Reggio Calabria, 29 settembre 2006
Maurizio De Scalzi Presidente Sezione Case di Cura Confindustria - FI
Audit civico Analisi critica e sistematica dell'azione delle aziende sanitarie promossa dalle organizzazioni civiche Strumento a disposizione dei cittadini.
POLITICHE SOCIOASSISTENZIALI
Master Budget Obiettivi 2017
GLI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE DELL’ENTE
Lezione CG01 Il Sistema di Controllo di Gestione e il ciclo del controllo Economia ed Organizzazione aziendale AA Prof. Cristina Ponsiglione.
Valutazione del servizio scolastico Caratteristiche dell'informazione
La segnalazione : Incident Reporting
COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE l’Ufficio Relazioni con il Pubblico
LISTE ATTESA CHIRURGICHE
I medici e la legge forme di tutela per la responsabilita’ medica
Relazione finale su [nome del progetto]
TAVOLO TEMATICO …SPVSA……...
Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA)
LA MOBILITÀ INTERNAZIONALE DEI PAZIENTI Opportunità per i Servizi Sanitari Regionali di Friuli Venezia Giulia e Veneto I dati italiani del National Contact.
TAVOLO TEMATICO IPN.
SICUREZZA E LAVORO A.S –.
GIORNATA DELLA TRASPARENZA 2016
IL PROCESSO TECNICO DI SCHEDULAZIONE: TEMPI E COSTI DI UN PROJECT
Lezione CG01 Il Sistema di Controllo di Gestione e il ciclo del controllo Corso di Gestione Aziendale AA Prof. Cristina Ponsiglione
VALUTAZIONE e AUTOVALUTAZIONE ALUNNI
Gli strumenti informativi-integrativi dell’assistenza infermieristica
IL NUOVO SPAZIO WEB DELLA PROVINCIA CON DATI E INFORMAZIONI SULL’ORGANIZZAZIONE E IL PERSONALE DELLA PROVINCIA I dati sul personale sono stati estratti.
Modulo N.2: Business plan, Budget e Competenze di Gestione
La valutazione delle performance di processo
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE TITOLO: LEA - spesa sanitaria - PNE
Monitorare la salute : alcuni strumenti di lavoro
Dimensione "Avalutativa"
L’assistenza domiciliare
Dlgs 66/17 Guida alla lettura.
La relazione - Giulio Colecchia
CAMBIAMENTI DI PRINCIPI CONTABILI OIC 26
Indagine Internazionale
IL PIANO ANNUALE PER L'INCLUSIVITÀ
Infermiere Case Manager: importante Agente di cambiamento
Il Piano Didattico Personalizzato
CUSTOMER SATISFACTION
Senza Zaino Per una scuola comunità
CLUSTER INTERNAZIONALIZZAZIONE RELATORI: LEONARDINI, MAIELLARO
I MODELLI PER IL SETTORE PUBBLICO PROVENGONO DA
Docente: Prof. Roberto Diacetti Collaboratore di cattedra:
LA SECONDA PROVA NEL NUOVO ESAME DI STATO ISTITUTI TECNICI
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
FAreANCE Il registro della FA dei cardiologi del territorio
La FORMAZIONE nel contratto di assunzione dei Custodi Forestali
Il ciclo del progetto la definizione dello SdF
ORGANIZZAZIONE ORIENTATA ALLA QUALITA’
QUALITA’ ED ACCREDITAMENTO
Transcript della presentazione:

NON E’ SOLO UNA QUESTIONE DI SOLDI SISTEMA DI “INDICATORI” Q La qualita dell’assistenza sanitaria NON E’ SOLO UNA QUESTIONE DI SOLDI DIFFICOLTA’ OGGETTIVE DIFFICOLTA’ ORGANIZZATIVE RAPPORTO / RAPPORTO/ BISOGNO RISORSE BISOGNO RISORSE SCELTE FINANZIARIE SCELTE GESTIONALI SISTEMA DI “INDICATORI”

Q GLI INDICATORI Definizioni comuni: Definizione quantificabile di variabili che descrivono una situazione Caratteristiche osservabili empiricamente che ci danno “un segnale” per valutare un risultato, una situazione, l’andamento di un intervento, la realizzazione di un progetto

Q COSA SONO Gli indicatori rappresentano informazioni selezionate Allo scopo di misurare i cambiamenti Che si verificano nei fenomeni osservati Per orientare i processi decisionali dei diversi livelli istituzionali

Q CARATTERISTICHE DI UN BUON INDICATORE /CRITERIO M isurabile (rilevabile in modo riproducibile) I mportante (pertinente ad un problema frequente o con notevoli conseguenze sui pazienti (clienti) o sui costi) S emplice (chiaro) U tilizzabile (utilizzato) R isolvibile (relativo ad un problema di cui si può far qualcosa con le risorse disponibili) A ccettabile (da chi deve rilevarlo ed applicarlo)

FONDATEZZA SCIENTIFICA Q MISURABILITA’ RIPRODUCIBILITA’ ACCETTABILITA’ SPECIFICITA’ FONDATEZZA SCIENTIFICA “L’indicatore di qualità deve essere vissuto come strumento di miglioramento e non solo come strumento di controllo”

Q Gli indicatori un indicatore imperfetto è sempre meglio di niente: La definizione e la scelta degli indicatori da utilizzare varia a seconda del contesto in cui si opera e deve tenere conto di altre considerazioni un indicatore imperfetto è sempre meglio di niente: L’imprecisione non indica inutilità; Indicatori perfetti non esistono; Disporre di dati sull’output,per quanto approssimativi,è meglio che non averne nessuno. se possibile confrontare gli indicatori con quelli resi disponibili da fronti esterne: L’indicatore da utilizzare deve essere scelto dopo un’accurata analisi degli indicatori utilizzati in esperienze simili; Spesso non sarà necessario inventare cose nuove ma utilizzare quanto già sperimentato. Usare indicatori che possono essere resi disponibili tempestivamente: È del tutto inutile fornire informazioni quando non più necessarie; Una misura tempestiva, seppure meno accurata, è generalmente preferibile ad una più precisa ma meno tempestiva; Non fornire più informazioni di quelle che probabilmente verranno usate: Troppi dati possono mandare in tilt un sistema distogliendo l’attenzione dalle informazioni importanti e ridurre la credibilità del sistema.

Q Sono indicatori quegli elementi della struttura, del processo e dell’esito dell’assistenza rilevabili in modo sistematico e che forniscano indicazioni sulla qualità dell’assistenza.

Q CATEGORIE FONDAMENTALI DI INDICATORI 1. STRUTTURE – RISORSE Mezzi finanziari Personale Attrezzature Spazi Orari di apertura Modalità organizzative 2. PROCESSO Volume di prestazione Natura delle prestazioni 3. ESITO Salute degli utenti Soddisfazione degli utenti 4. CONDIZIONI DI SALUTE E COMPORTAMENTI SANITARI DELLA POPOLAZIONE

Q Eventi sentinella e indicatori per individuazione di problemi DI ESITO Infezioni ospedaliere Morti intraoperatori Morti che rientrano in un elenco di eventi “evitabili” Cadute dei pazienti ed altri incidenti (corpi estranei,ustioni,ecc….) Deficit neurologici insorti durante il ricovero Complicazioni dell’anestesia Reazioni avverse ai farmaci e ai materiali diagnostici DI PROCESSO Ritorni non pianificati in sala operatoria Tessuti normali rimossi chirurgicamente Riammissioni non pianificate entro tre mesi Durata del ricovero superiore al 90% percentile regionale per quel raggruppamento diagnostico Trasferimento non programmato a centri di livelli superiori Tempi di non funzionamento delle apparecchiature Errori di somministrazione dei farmaci Specifiche lagnanze dei pazienti

Q INDICATORI RELATIVI AL SISTEMA INFORMATIVO Registrazione dei tempi di attesa Segnalazione di eventi sentinella - cadute / incidenti - riammissioni non pianificate DRG per reparto Variabilità dei tassi di attività - nel tempo - nello spazio Uso di questionari per la soddisfazione degli utenti Rilevazione delle lagnanze

Q Contenuti e modalità di utilizzo degli Q Contenuti e modalità di utilizzo degli indicatori di efficienza e di qualità nel SSN (decreto Min. Sanità, 11 Aprile 1994) Art. 1, comma 2: “Gli indicatori rappresentano informazioni selezionate allo scopo di misurare i cambiamenti che si verificano nei fenomeni osservati e, conseguentemente, di orientare i processi decisionali dei diversi livelli istituzionali”

Q FINALITA’ E CONTENUTI Il SSN adotta un insieme di indici Quale strumento ordinario e sistematico Per l’autovalutazione e la verifica Dell’efficienza gestionale E dei risultati delle attività sanitarie

RACCOLTA E TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI Q RACCOLTA E TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI Il Direttore Generale è responsabile della raccolta delle informazioni Per la produzione degli indicatori E della trasmissione delle informazioni alla Regione ed al Ministero della Sanità (Art. 2 C.1)

Q RAPPORT0 ANNUALE Il Direttore Generale dispone la redazione e pubblicazione di un rapporto annuale in cui sono esposti ed analizzati: I valori assunti dagli indicatori Gli scostamenti rispetto ai valori nazionali e regionali Trasmissione: entro il 30 Giugno a REGIONE MINISTERO DELLA SANITA’ (Art.3 C.2)

Q RELAZIONE REGIONALE Illustra: (Art.3 C.3) Lo stato sanitario della Regione L’attuazione del processo di pianificazione regionale Valutazione circa l’efficacia dei criteri di programmazione e di allocazione delle risorse adottati utilizzando gli indicatori (Art.3 C.3)

Q SUCCESSIVO DECRETO CONTENUTI E SPECIFICHE DELLE INFORMAZIONI BASE TENENDO CONTO DEGLI ATTUALI FLUSSI INFORMATIVI TEMPI DI REALIZZAZIONE GRADUALITA’ (Art.2 C.2)

Q REGIONI UTILIZZANO GLI INDICATORI PER LE ATTIVITA’ ART.2, C.2 D.LGS 502/92 INDIRIZZO TECNICO, PROMOZIONE E SUPPORTO NEI CONFRONTI DELLE AUSL E AO

Q RUOLO REGIONE E AUSL LE REGIONI E LE AUSL HANNO LA FACOLTA’ DI ADOTTARE ULTERIORI IND. ADEGUATI, SIGNIFICATIVI ED INFLUENTI AL FINE DI ASSISTERE EFFICACEMENTE I PROCESSI REGIONALI E LOCALI (Art.1 C.3)

Q MINISTERO UTILIZZA GLI INDICATORI PER LA DEFINIZIONE DEL PSN VERIFICHE DI ATTUAZIONE DEL PSN REDAZIONE DELLA RELAZIONE SULLO STATO SANITARIO DEL PAESE

Q LE REGIONI E IL MINISTERO POSSONO DEFINIRE MODALITA’ DIVERSE DI TRASMISSIONE DEI DATI (Art.2 C.1)

Q MODALITA’ DI UTILIZZO MINISTERO, REGIONI E PROVINCE AUTONOME DIFFONDONO PERIODICAMENTE I valori di riferimento Gli intervalli di variazione osservati A livello nazionale e regionale Per consentire alle AUSL l’autovalutazione

INDICATORI E LIVELLI ASSISTENZIALI Q ASSISTENZA SANITARIA COLLETTIVA IN AMBIENTE DI VITA E DI LAVORO ASSISTENZA SANITARIA DI BASE ASSISTENZA SPECIALISTICA SEMIRESIDENZIALE E TERRITORIALE ASSISTENZA OSPEDALIERA ASSISTENZA SANITARIA RESIDENZIALE A NON AUTOSUFFICIENTI E LUNGODEGENTI STABILIZZATI INDICATORI E LIVELLI ASSISTENZIALI