Un laboratorio digitale di analisi del testo

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Transcript della presentazione:

Un laboratorio digitale di analisi del testo con Google Docs/Drive TUTOR Paolo Monella, Gianni Sega

Modello per il laboratorio La sintassi: un modello descrittivo del senso. La presentazione grafica del testo come strumento di comprensione e di analisi. Tacito, Annales 1, 2: L’irresistibile ascesa di Ottaviano Modello per il laboratorio Cantieri Culturali alla Zisa 30 settembre: ore 10.15-13; 15.15-17.30 1° ottobre: ore 10.30-13.00

File per la rielaborazione personale

Premessa metodologica

Dal saggio introduttivo di Aurelio Roncaglia Quest’analisi d’un universo storico-spirituale è condotta mediante quello che possiamo definire come il metodo dei campioni. Lungo l’asse di svolgimento cro­nologico della civiltà e delle letterature occidentali (un asse che può essere interpretato, vedremo più avanti in che modo, in senso evolutivo, come una direzione di pro­gresso) si pratica, a profondità diverse, una serie di se­zioni orizzontali, e per ogni strato si preleva un campio­ne: una pagina, un breve brano di senso compiuto, di un’opera in qualche modo significativa, d’un autore più o meno famoso. Questi campioni sono poi analizzati, per cosi dire, al microscopio, nella loro struttura, nelle loro implicazioni, nel loro significato, attraverso una se­rie convergente di minuti rilievi linguistici, estetici, sto­rici, sociologici, filosofici, e attraverso opportune colla­zioni differenziali, in modo da «tirar fuori tutto quello ch’e compresso nel testo » (l’espressione è a p. 43 del II volume), e ricavarne una caratterizzazione non solo del­l’autore singolo, ma della sua epoca storico-letteraria; in­somma di tutto lo strato del quale il campione viene as­sunto come simbolo rappresentativo concreto.

Dal saggio introduttivo di Aurelio Roncaglia Quest’analisi d’un universo storico-spirituale è condotta mediante quello che possiamo definire come il metodo dei campioni. Lungo l’asse di svolgimento cro­nologico della civiltà e delle letterature occidentali (un asse che può essere interpretato, vedremo più avanti in che modo, in senso evolutivo, come una direzione di pro­gresso) si pratica, a profondità diverse, una serie di se­zioni orizzontali, e per ogni strato si preleva un campio­ne: una pagina, un breve brano di senso compiuto, di un’opera in qualche modo significativa, d’un autore più o meno famoso. Questi campioni sono poi analizzati, per cosi dire, al microscopio, nella loro struttura, nelle loro implicazioni, nel loro significato, attraverso una se­rie convergente di minuti rilievi linguistici, estetici, sto­rici, sociologici, filosofici, e attraverso opportune colla­zioni differenziali, in modo da «tirar fuori tutto quello ch’e compresso nel testo » (l’espressione è a p. 43 del II volume), e ricavarne una caratterizzazione non solo del­l’autore singolo, ma della sua epoca storico-letteraria; in­somma di tutto lo strato del quale il campione viene as­sunto come simbolo rappresentativo concreto.

Dal saggio introduttivo di Aurelio Roncaglia Quest’analisi d’un universo storico-spirituale è condotta mediante quello che possiamo definire come il metodo dei campioni. Lungo l’asse di svolgimento cro­nologico della civiltà e delle letterature occidentali (un asse che può essere interpretato, vedremo più avanti in che modo, in senso evolutivo, come una direzione di pro­gresso) si pratica, a profondità diverse, una serie di se­zioni orizzontali, e per ogni strato si preleva un campio­ne: una pagina, un breve brano di senso compiuto, di un’opera in qualche modo significativa, d’un autore più o meno famoso. Questi campioni sono poi analizzati, per cosi dire, al microscopio, nella loro struttura, nelle loro implicazioni, nel loro significato, attraverso una se­rie convergente di minuti rilievi linguistici, estetici, sto­rici, sociologici, filosofici, e attraverso opportune colla­zioni differenziali, in modo da «tirar fuori tutto quello ch’e compresso nel testo » (l’espressione è a p. 43 del II volume), e ricavarne una caratterizzazione non solo del­l’autore singolo, ma della sua epoca storico-letteraria; in­somma di tutto lo strato del quale il campione viene as­sunto come simbolo rappresentativo concreto.

Dal saggio introduttivo di Aurelio Roncaglia Quest’analisi d’un universo storico-spirituale è condotta mediante quello che possiamo definire come il metodo dei campioni. Lungo l’asse di svolgimento cro­nologico della civiltà e delle letterature occidentali (un asse che può essere interpretato, vedremo più avanti in che modo, in senso evolutivo, come una direzione di pro­gresso) si pratica, a profondità diverse, una serie di se­zioni orizzontali, e per ogni strato si preleva un campio­ne: una pagina, un breve brano di senso compiuto, di un’opera in qualche modo significativa, d’un autore più o meno famoso. Questi campioni sono poi analizzati, per cosi dire, al microscopio, nella loro struttura, nelle loro implicazioni, nel loro significato, attraverso una se­rie convergente di minuti rilievi linguistici, estetici, sto­rici, sociologici, filosofici, e attraverso opportune colla­zioni differenziali, in modo da «tirar fuori tutto quello ch’è compresso nel testo» (l’espressione è a p. 43 del II volume), e ricavarne una caratterizzazione non solo del­l’autore singolo, ma della sua epoca storico-letteraria; in­somma di tutto lo strato del quale il campione viene as­sunto come simbolo rappresentativo concreto.

Dal saggio introduttivo di Aurelio Roncaglia Quest’analisi d’un universo storico-spirituale è condotta mediante quello che possiamo definire come il metodo dei campioni. Lungo l’asse di svolgimento cro­nologico della civiltà e delle letterature occidentali (un asse che può essere interpretato, vedremo più avanti in che modo, in senso evolutivo, come una direzione di pro­gresso) si pratica, a profondità diverse, una serie di se­zioni orizzontali, e per ogni strato si preleva un campio­ne: una pagina, un breve brano di senso compiuto, di un’opera in qualche modo significativa, d’un autore più o meno famoso. Questi campioni sono poi analizzati, per cosi dire, al microscopio, nella loro struttura, nelle loro implicazioni, nel loro significato, attraverso una se­rie convergente di minuti rilievi linguistici, estetici, sto­rici, sociologici, filosofici, e attraverso opportune colla­zioni differenziali, in modo da «tirar fuori tutto quello ch’e compresso nel testo» (l’espressione è a p. 43 del II volume), e ricavarne una caratterizzazione non solo del­l’autore singolo, ma della sua epoca storico-letteraria; in­somma di tutto lo strato del quale il campione viene as­sunto come simbolo rappresentativo concreto.

L’irresistibile ascesa di Ottaviano Tacito, Annales 1, 2, 1: L’irresistibile ascesa di Ottaviano

1.2.1. Postquam, Bruto et Cassio caesis, nulla iam publica arma, Pompeius apud Siciliam oppressus, exutoque Lepido interfecto Antonio, ne Iulianis quidem partibus nisi Caesar dux reliquus, posito triumviri nomine, consulem se ferens et, ad tuendam plebem, tribunicio iure contentum, ubi militem donis, populum annona, cunctos dulcedine otii pellexit, insurgere paulatim, munia senatus, magistratuum, legum in se trahere, nullo adversante, cum ferocissimi per acies aut proscriptione cecidissent, ceteri nobilium, quanto quis servitio promptior, opibus et honoribus extollerentur ac, novis ex rebus aucti, tuta et praesentia quam vetera et periculosa mallent.

La traduzione

1.2.1. Dopo che, uccisi Bruto e Cassio, non ci furono più gli eserciti dello Stato; (dopo che) Pompeo fu sconfitto in Sicilia e, (dopo che) deposto Lepido e ucciso Antonio, neppure al partito di Giulio Cesare restava altro capo se non Cesare (Ottaviano), deposto il titolo di triunviro, presentandosi come console e pago della potestà di tribuno della plebe ai fini della difesa del popolo, dopo aver sedotto i soldati con i donativi, il popolo con le distribuzioni alimentari, tutti con la dolcezza della pace, si innalzava a poco a poco, prendeva su di sé le prerogative del senato, delle magistrature, delle leggi, senza che nessuno lo contrastasse, poiché i più audaci erano caduti sui campi di battaglia o a causa della proscrizione, quelli che restavano della nobiltà, quanto più uno era disposto a servire, venivano innalzati in ricchezze e onori, e, resi più potenti dalle nuove condizioni, preferivano il presente sicuro ai pericoli del passato.

Individuazione dei predicati e dei connettivi

Costruzione di uno schema sintattico con animazioni e senza

Analisi del testo

Le province dell’impero Tacito, Annales 1, 2, 2: Le province dell’impero

Il capitolo si chiude con un cenno rapido alle province dell’impero, anch’esse introdotte nel paradigma esplicativo della situazione dello stato delle cose.

Testo e traduzione

1.2.2. Neque provinciae illum rerum statum abnuebant, suspecto senatus populique imperio ob certamina potentium et avaritiam magistratuum, invalido legum auxilio, quae vi, ambitu, postremo pecunia turbabantur. 1.2.2. Neppure le province rifiutavano quella situazione, perché erano piene di sospetti verso il potere del senato e del popolo a causa delle lotte tra i potenti e l’avidità dei governatori, essendo inefficace il sostegno delle leggi, che erano sconvolte dalla violenza, dall’imbroglio e infine dal denaro.

Individuazione dei predicati e dei connettivi Schema sintattico

Neque provinciae illum rerum statum abnuebant, suspecto senatus populique imperio ob certamina potentium et avaritiam magistratuum, invalido legum auxilio, quae vi, ambitu, postremo pecunia turbabantur.