Alma Mater Studiorum – Università di Bologna

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Transcript della presentazione:

Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Equipe di Psicologia del Lavoro (Facoltà di Psicologia e Dipartimento di Scienze dell’Educazione) Sezione Medicina del Lavoro (Dipartimento di Medicina Interna, dell’Invecchiamento e Malattie Nefrologiche) Modifiche nella valutazione dello stress lavoro correlato dopo la circolare del 18/11/2010. Un esempio di traduzione operativa: il metodo ST.A.R. (stress assesment and resources) Prof.ssa Dina Guglielmi Ordine delgli Psicologi Emila Romagna Bologna, 26 marzo 2011

INDICE Caratteristiche generali Definizione di stress La normativa italiana Lettera circolare del Ministero del Lavoro Il metodo STAR Obiettivo generale Cabina di regia Triangolazione dei dati Gruppi omogenei Fasi Fase 1: Rilevazione dati aziendali Rilevazione delle risorse Fase 2: Report preliminare Fase 3: Rilevazione dati e osservazione Fase 4: Report finale Strumenti

CARATTERISTICHE GENERALI Definizione di STRESS “Condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro. […] Individui diversi possono reagire differentemente a situazioni simili e lo stesso individuo può reagire diversamente di fronte a situazioni simili in momenti diversi della propria vita.” Accordo Quadro Europeo sullo stress nei luoghi di lavoro, 2004

CARATTERISTICHE GENERALI Normativa italiana “La valutazione […] deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, […] tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’Accordo Europeo 2004.” d.legs. 81/2008, art. 28, comma 1

CIRCOLARE DEL MINISTERO DEL LAVORO del 18 novembre 2010 “Indica un percorso metodologico che rappresenta il livello minimo di attuazione dell’obbligo di valutazione del rischio da stress lavoro-correlato per tutti i datori di lavoro pubblici e privati.” Tale valutazione “è parte integrante della valutazione dei rischi e viene effettuata dal datore di lavoro avvalendosi del RSPP con il coinvolgimento del medico competente, ove nominato, e previa consultazione del RLS.”

CIRCOLARE DEL MINISTERO DEL LAVORO del 18 novembre 2010 La valutazione deve essere compiuta “con riferimento a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori, compresi dirigenti e preposti. “La valutazione prende in esame non singoli, ma gruppi omogenei di lavoratori […].”

CIRCOLARE DEL MINISTERO DEL LAVORO del 18 novembre 2010 La valutazione si articola in due fasi: una necessaria (la valutazione preliminare); l’altra eventuale (la valutazione approfondita). La valutazione preliminare consiste nella rilevazione di indicatori oggettivi appartenenti a tre distinte famiglie: I.Eventi sentinella; II. Fattori di contenuto del lavoro; III. Fattori di contesto del lavoro.

CIRCOLARE DEL MINISTERO DEL LAVORO del 18 novembre 2010 La valutazione approfondita prevede la valutazione della percezione soggettiva dei lavoratori, ad esempio attraverso differenti strumenti quali questionari, focus group, interviste semi-strutturate. Nel caso in cui la valutazione preliminare rilevi elementi di rischio da stress lavoro-correlato “si procede alla pianificazione e alla adozione degli opportuni interventi correttivi […]. Ove gli interventi correttivi risultino inefficaci, si procede […] alla fase di valutazione successiva (c.d. valutazione approfondita).”

CARATTERISTICHE GENERALI Non è possibile operare con la logica dello stretto nesso causale come per l’esposizione ad agenti fisici e chimici. E’ possibile utilizzare una metodologia di intervento che privilegi la rilevazione dei fattori che possano segnalare le opportunità di intervento: per valorizzare gli aspetti positivi migliorare quelli potenzialmente critici.

IL METODO ST.A.R. Stress assessment and resources Obiettivo generale: Monitoraggio preventivo dei rischi da stress lavoro-correlato.

CABINA DI REGIA Viene costituito un tavolo di lavoro aziendale che prevede la partecipazione delle funzioni aziendali che si occupano di: Sicurezza sul Lavoro: Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), Medico Competente (MC) Organizzazione Risorse Umane Relazioni Industriali Il tavolo di lavoro offre la possibilità di costituire una cabina di regia che si occupa di adattare il modello al contesto specifico in esame e di coordinare le diverse fasi del progetto.

TRIANGOLAZIONE DEI DATI Il metodo prevede l’utilizzo di strumenti (scheda informativa aziendale, intervista, questionario) e tipologie di dati (oggettivi e soggettivi) diversificati. Tale scelta è motivata dalla necessità di ottenere risultati discussi alla luce di un insieme di molteplici fattori. La triangolazione dei dati (dati oggettivi, dati soggettivi, osservazione) permette di ottenere un quadro più affidabile, in quanto attribuisce un’importanza relativa a ogni apparente criticità.

GRUPPI OMOGENEI Per migliorare l’affidabilità dell’analisi la popolazione aziendale viene suddivisa per gruppi omogenei, definiti in base all’esposizione a fattori stressogeni (ruoli, responsabilità, impegno cognitivo, ecc). Questo permette di controllare più variabili restituendo un’immagine più affidabile della situazione percepita dai lavoratori.

La valutazione consente: migliore comprensione e consapevolezza da parte dei lavoratori, dei datori di lavoro e dell’azienda delle problematiche inerenti allo stress che possono emergere nell’ambiente di lavoro pianificare i giusti interventi per implementare il benessere e la salute dei lavoratori in una prospettiva a lungo termine

FASI DELLA VALUTAZIONE RILEVAZIONE DATI AZIENDALI SCHEDA INDICATORI AZIENDALI (SIA) EVENTI SENTINELLA FATTORI DI CONTESTO FATTORI DI CONTENUTO INTERVISTA SEMISTRUTTURATA RISORSE DI CONTESTO RISORSE DI CONTENUTO FASE 1 Documento di Valutazione del Rischio (DVR)/ Piano di monitoraggio REPORT PRELIMINARE FASE 2: Valutazione approfondita Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Equipe di Psicologia del Lavoro (Facoltà di Psicologia e Dipartimento di Scienze dell’Educazione) Sezione Medicina del Lavoro (Dipartimento di Medicina Interna, dell’Invecchiamento e Malattie Nefrologiche)

FASI DELLA VALUTAZIONE FASE 2 RILEVAZIONE DATI SOGGETTIVI QUESTIONARIO OSSERVAZIONE OGGETTIVA (Eventuale) FASE 3 REPORT FINALE Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Equipe di Psicologia del Lavoro (Facoltà di Psicologia e Dipartimento di Scienze dell’Educazione) Sezione Medicina del Lavoro (Dipartimento di Medicina Interna, dell’Invecchiamento e Malattie Nefrologiche)

FASI IL METODO PROPOSTO 1. RILEVAZIONE DATI OGGETTIVI Presentazione dati REPORT Osservazione Questionario Intervista SIA FASI 1. RILEVAZIONE DATI OGGETTIVI Scheda Informativa Aziendale Intervista semi-strutturata 2. PRESENTAZIONE DATI E STESURA REPORT PRELIMINARE 3. RILEVAZIONE DATI E OSSERVAZIONE Questionario Eventuale osservazione 4. PRESENTAZIONE DATI E STESURA REPORT FINALE

FASE 1: RILEVAZIONE DATI OGGETTIVI Scheda Informativa Aziendale (SIA): Raccolta delle informazioni generali e dei dati oggettivi aziendali: eventi sentinella (es. indici infortunistici, turnover, segnalazioni del medico competente, ecc. – indicati per tre anni) fattori di contesto (es. ruoli, autonomia decisionale e controllo, conflitti interpersonali, evoluzione e sviluppo di carriera) fattori di contenuto (es. carico e ritmi di lavoro, orario di lavoro e turni, ecc.). Intervista semi-strutturata: Rilevazione delle risorse di contenuto e contesto tramite check-list (compilazione da parte di RLS, Direttore di Personale, RSPP, Medico Competente).

RILEVAZIONE DELLE RISORSE Oltre a individuare i fattori di rischio che possono essere definiti nocivi e che influenzano negativamente la salute e il benessere (es. carico di lavoro, conflitto, ecc.), è necessario rilevare anche le risorse presenti nel contesto di lavoro che costituiscono un fattore protettivo (es. percezione di efficienza, controllo, ecc.) nei confronti di eventuali criticità e per formulare eventuali azioni correttive

FASE 2: REPORT PRELIMINARE Elaborazione dei risultati (ottenuti sulla base dei dati aziendali e dell’intervista). Discussione dei report preliminari: verranno trasmessi in bozza per poi essere discussi collegialmente col tavolo di lavoro aziendale. “Nel caso in cui si rivelino elementi di rischio da stress lavoro-correlato tali da richiedere il ricorso ad azioni correttive, si procede alla pianificazione ed alla adozione di opportuni interventi correttivi.” Lettera circolare del Ministero del Lavoro del 18/11/2010

FASE 3: RILEVAZIONE DATI E OSSERVAZIONE Rilevazione con questionario: Avviene con differenti modalità (individuale, di gruppo, …) al fine di rilevare le percezioni dei lavoratori (dati soggettivi). (Eventuale) osservazione oggettiva: Avviene attraverso la compilazione di una check-list da parte di un osservatore esperto (rispetto ai ruoli definiti particolarmente critici con il tavolo di lavoro). La check-list è costruita ad hoc per le tipologie di lavoratori. es. Carico di lavoro: quante volte il lavoratore riceve evidenti lamentele/contrasti da parte di un cliente. (Viene indicata tipologia e frequenza) es. Relazioni sociali: quanto spesso il lavoratore comunica con i colleghi per questioni di lavoro o legate a compiti lavorativi. (Viene indicata la frequenza)

FASE 4: REPORT FINALI Elaborazione dei risultati (ottenuti sulla base di dati aziendali, intervista, eventuale osservazione e questionario). Redazione dei report finali. Consegna dei report.

STRUMENTI Presentazione dati REPORT Osservazione Questionario Intervista SIA STRUMENTO COSA RILEVA CHI E’ COINVOLTO Scheda Informativa Aziendale (SIA) Eventi sentinella Fattori di contenuto Fattori di contesto Datore di lavoro Intervista semi-strutturata Risorse di contenuto e di contesto RLS Medico Competente RSPP Datore di Lavoro Questionario Dati soggettivi Lavoratori Osservazione (eventuale) Dati oggettivi di contesto e contenuto Lavoratori target appartenenti a gruppi omogenei

GRAZIE PER L’ATTENZIONE