CORSO DI LAUREA ORGANIZZAZIONE e AMMINISTRAZIONE A.A

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Transcript della presentazione:

CORSO DI LAUREA ORGANIZZAZIONE e AMMINISTRAZIONE A.A. 2017-2018 PSICOLOGIA DEI GRUPPI E COMUNICAZIONE (9 CFU, h.54) 27 marzo Marina Mura Ricevimento: mercoledì dalle ore 15.30 alle 17.30 presso lo studio (n.18, I piano Via Sant’Ignazio 78) o per appuntamento mamura@unica.it tel. 0706753675 Skype: cagliari134

Cognizione di Sé, identità sociale e sindromi culturali Culture e personalità sono collegate (Triandis, 1995): Sindrome collettivistica – personalità interdipendente Sindrome individualistica – personalità indipendente La dinamica del favoritismo ingropup / discriminazione outgroup è accentuata in soggetti con cultura collettivistica e in gruppi con orientamento relazione (Hinkle, Brown, 1990), ma è presente anche in soggetti con cultura individualistica e in gruppi con orientamento autonomo Il livello della «cultura» è diversamente attivo nei gruppi in relazione alla loro strutturazione (relazioni e ragion d’essere) e all’identificazione

La Teoria del processo d’identità L’IDENTITÀ SOCIALE La Teoria del processo d’identità (Breakwell, 1986) l’identità è una dimensione unitaria che si produce in un processo dinamico attivato dalle capacità dell’organismo biologico (memoria, coscienza e organizzazione) e dalle strutture sociali (processi di influenza sociale) il processo d’identità è guidato dall’individuo che tende a stati desiderabili (benessere), culturalmente definiti

La Teoria del processo d’identità (Breakwell, 1986) L’IDENTITÀ SOCIALE La Teoria del processo d’identità (Breakwell, 1986) nella società occidentale odierna, i principi guida degli stati desiderabili sono relativi a 4 bisogni: 1) continuità: percepirsi uguali a se stessi nel cambiamento, 2) autoefficacia: percepirsi capaci di affrontare la realtà per perseguire i propri scopi 3) distintività: essere percepiti come unici 4) autostima: percepirsi di valore le strutture e i processi di influenza sociale producono il sistema di valori e credenze da cui derivano le norme che seguiamo, a cosa e/o a chi attribuiamo le cause degli avvenimenti e i contenuti delle rappresentazioni della realtà

Cognizione di Sé e identità sociale La cognizione il di Sé è una, una sintesi tra bisogno di differenziarsi (distintività e unicità) e bisogno di inclusione (appartenza ad un gruppo) (Brewer, 1991) La cognizione di Sé è tanto più legata ai gruppi di appartenenza quanto più questi ultimi e i ruoli in essi giocati sono significativi per l’individuo (reciprocità della significatività): l’individuo si identifica e si impegna, influenzando la vita e l’evoluzione del gruppo tanto più quest’ultimo contribuisce alla definizione dell’identità dell’individuo e viceversa (Postmes, Haslam, 2005)

Cognizione di Sé e identità sociale e socializzazione La “locomozione sociale” (Lewin, 1951) o passaggio da un gruppo ad un altro è un’esperienza più o meno facile a seconda del gruppo e dell’individuo, dell’obbligatorietà o dell’inevitabilità Gli etnologi ed antropologi, a tale proposito, parlano di “riti di passaggio” (iniziazione) per le transazioni di locomozione sociale nelle società tradizionali I rituali associati alle transizioni sociali definiscono e riaffermano le relazioni sociali, (status, gerarchia, sistema socio-economico); danno identità definite agli individui contribuendo a radicarli in un sistema sociale; regolano e permettono l’espressione dell’individualità (Werner, 1988)

La socializzazione La dialettica individuo-gruppo si sviluppa sul bisogno del primo di appartenenza e del gruppo di impedire che la libera espressione dell’individualità metta in discussione valori e regole importanza della regolamentazione dei passaggi di status, condizione, ruolo ecc. (pubertà, matrimonio, genitorialità, ingresso nel mondo del lavoro, carriera, cambiamento o perdita del lavoro, pensionamento, perdita di persone amate familiari)

La socializzazione I rituali d’inserimento in un gruppo hanno una funzione simbolica relativa all’identità (Brown, 1989) l’individuo modifica la propria identità sociale il gruppo ribadisce e salvaguarda i propri confini garantendosi che il nuovo membro accetti i segni e i valori distintivi (norme, obiettivi, comportamenti, simboli ecc.) il gruppo e l’individuo attivano l’identificazione e quindi la lealtà e la fedeltà il gruppo fa pagare un “costo” al neofita (fasi di apprendistato): il soggetto risolve la dissonanza cognitiva (Festinger, 1957) creata dalle iniziazioni negative riducendola (valuta meno negativa l’iniziazione, accentua gli aspetti positivi del gruppo)

La locomozione sociale: uscire dai gruppi La dinamica dell’uscita da un g. è molto diversa in relazione a: volontarietà – tipologia e importanza dell’appartenenza – naturalità o esaurimento del compito –facilità dell’abbandono (tradimento) E’ spesso contrassegnata da riti di passaggio E’ sempre accompagnata da una più o meno profonda ristrutturazione dell’identità sociale: il modello è la conversione religiosa l’emigrazione l’esilio

L’identità sociale (Tajfel, 1981) L’identità sociale è legata all’appartenenza di g. e caratterizzata dall’essere comparativa e relazionale Le identità sociali possono essere sicure (fisse e immutabili) o insicure (mutevoli): nella realtà non vi sono i.s. sicure né per g. inferiori, né per g. superiori è sempre possibile la mobilità o il cambiamento sociale

Identità sociale (Tajfel, 1981) La scelta tra mobilità o cambiamento sociale deriva dal “sistema di credenze” a cui fa riferimento l’individuo che si muove nel continuum interpersonale-intergruppi Il sistema di credenze riguarda l’impermeabilità dei confini dei g. e l’aspettativa che altri gruppi soddisfino i propri bisogni L’individuo si può comportare come singolo (mobilità) o come membro di un g. (cambiamento): la protesta

L’identità sociale (Turner, 1981; 1984) La categorizzazione sociale: porta ad individuare le caratteristiche distintive tra i gruppi sociali Il confronto sociale e il bisogno di un’identità positiva inducono un’accentuazione selettiva delle differenze inter-gruppi e una diminuzione di quelle inter-gruppo o intra-gruppo Ci si può auto-categorizzare a diversi livelli di astrazione (prevale la componente cognitiva ): Human identity Social identity Personal identity La percezione di sé dipende da quale livello di astrazione è operativo: la salienza è l’accessibilità delle caratteristiche è alla base dell’identità nei diversi momenti

Far parte di gruppi negativi Effetto: diminuzione dell’autostima e del benessere fisico Strategie: Attribuzioni dell’ interazione negativa al fatto di appartenere ad un gruppo e non a sé: migliora l’autostima personale, ma diminuisce gli effetti dei feedback positivi (ambiguità dell’attribuzione) Confronto positivo con membri del proprio gruppo (aumenta l’autostima)

Far parte di gruppi negativi Strategie La critica per evitare il senso di fallimento riflesso L’evitamento di simboli d’appartenenza L’auto-considerazione di sè come un’eccezione nel gruppo La dissociazione e l’occultamento dell’appartenenza