Effetti delle fluttuazioni del tasso di disoccupazione sui lavoratori

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Transcript della presentazione:

Effetti delle fluttuazioni del tasso di disoccupazione sui lavoratori Il mercato del lavoro: equilibrio e forme di mercato (Cap. 4 – Borjas e 3 Pepi De Caleo) Effetti delle fluttuazioni del tasso di disoccupazione sui lavoratori

L’incontro tra domanda e offerta statica di breve periodo Vi sarà un salario che rende le quantità domandate uguali a quelle offerte: questo livello di salario sarà quello di equilibrio La curva di domanda è quindi: W/P=α –β*L W/P α Domanda di lavoro nel Lungo periodo β' β L

Equilibrio di concorrenza perfetta W SS A W1 B Eccesso di offerta E We C D Eccesso di domanda Salario di riserva wR DD L0 LD LE LS L Offerta di lavoro W/P =w0 + β*L Domanda di lavoro W/P=α –β*L

Legge della domanda e dell’offerta e mercato del lavoro (1) Nel modello base, il salario raggiungerà in ogni caso il livello di equilibrio in corrispondenza del quale domanda e offerta si incontrano Se vi è eccesso di offerta di lavoro (salari più elevati di quello di equilibrio), la concorrenza tra lavoratori farà scendere il prezzo (salario) fino a raggiungere il salario We, in corrispondenza del quale la quantità domandata sarà uguale a quella offerta Analogamente, se vi è eccesso di domanda (il salario è più basso di quello di equilibrio), la concorrenza tra compratori (imprese) che cercano di “accaparrarsi” i lavoratori farà salire il salario sino a quando la quantità domandata sarà uguale a quella offerta Il salario tenderà spontaneamente al suo livello di equilibrio in assenza di interventi

Legge della domanda e dell’offerta e mercato del lavoro (2) La discesa del salario implica una diminuzione in modo istantaneo (fino alla scomparsa) della disoccupazione involontaria (in We): tutti coloro che vogliono lavorare al salario di mercato saranno impiegati dalle imprese in assenza di costi di transazione e perfetta flessibilità del salario reale Esiste pertanto, in un mercato perfettamente concorrenziale, un salario dettato dal mercato We nel quale non esiste disoccupazione involontaria (tutta la disoccupazione è volontaria) Disoccupati volontari sono coloro che sono disposti a lavorare unicamente ad un salario superiore a quello di mercato

Legge della domanda e dell’offerta e mercato del lavoro: Conclusioni Il meccanismo di mercato fa si che il sistema sia in grado di raggiungere, senza interventi esterni, la “piena occupazione” Per situazione di equilibrio di piena occupazione si intende un equilibrio per il quale la domanda è uguale all’offerta e tutta la disoccupazione è volontaria La disoccupazione involontaria sarebbe presente se il salario fosse più elevato di quello di equilibrio We: essa è pertanto causata da salari “troppo” elevati (disoccupazione classica), nel caso permanesse

Una prima conclusione: Il salario WR è quello di riserva (al di sotto del quale l’offerta di lavoro è nulla) Se il salario di mercato è W1, i lavoratori occupati sono dati dall’ascissa del punto A (al livello LD). Al salario W1 quelli che lavorano sono coloro che si trovano in corrispondenza del punto A, mentre coloro che desidererebbero lavorare al livello di salario W1 sono dati dall’ascissa del punto B In concorrenza perfetta, tuttavia la disoccupazione non esiste, coloro che volontariamente non lavorano sono inattivi L’offerta di lavoro non aumenta più quando la curva SS giunge in corrispondenza della retta FF (Forze di lavoro).

Disequilibrio=Disoccupazione FF W Disoccupazione involontaria SS A W1 B E Disoccupazione volontaria We wR DD L0 LE LS LF LD L

Disoccupazione volontaria e involontaria Dato il salario di mercato (nel nostro esempio W1), i disoccupati sono divisi in due gruppi: Coloro che sono disponibili a lavorare al salario corrente W1: (LS-LD) sono i disoccupati involontari perché non trovano imprese disposte ad assumerli e sono disoccupati solo perché la domanda è inferiore all’offerta Coloro che non sono disponibili a lavorare al salario W1, LF-LS sono disoccupati volontari Al diminuire del salario e fino a We l’occupazione aumenta: L’aumento è il risultato: Di un aumento della disoccupazione volontaria Di una diminuzione della disoccupazione involontaria

Disoccupazione classica e frizionale Tuttavia la disoccupazione involontaria esiste anche in questo contesto ed è denominata disoccupazione frizionale (o da ricerca) Essa nasce dal fatto che il processo di ricerca di lavoro da parte dei lavoratori e quello di ricerca di lavoro da parte delle imprese richiede tempo e risorse da parte di entrambi i lati del mercato In equilibrio (anche se non è visibile dal grafico), coesistono comunque posti vacanti (non riempiti) e contemporaneamente individui disoccupati

Disoccupazione classica e frizionale Conseguentemente il tasso di disoccupazione (involontaria) non può mai annullarsi La disoccupazione permane stabile se, a parità di condizioni, il numero dei disoccupati che trovano un posto è esattamente uguale a coloro che lo perdono La disoccupazione frizionale può ridursi con politiche che rendono meno costoso l’incontro tra domanda ed offerta: es. riforma del collocamento

L’equilibrio e il benessere sociale Riassumiamo i motivi per cui le curve di offerta e domanda potrebbero spostarsi … e se ragioniamo in presenza di uno “Stato Sociale”? La presenza di razionalità limitata o mancanza di informazione perfetta, cosa provoca? E se i mercati non fossero di concorrenza perfetta?

L’equilibrio del mercato del lavoro – Efficienza allocativa Figura 4 - 1 L’equilibrio su un mercato del lavoro concorrenziale Area che rappresenta il surplus del produttore ALLOCAZIONE EFFICIENTE DELLE RISORSE DÌ LAVORO Surplus del lavoratore 13 Guadagni totali dello scambio: max efficienza

Il benessere sociale Nell’equilibrio di concorrenza perfetta riesco a dimostrare come il sistema sociale ottenga il risultato ottimo quando: Impiegando in modo alternativo il lavoro si ottiene una produttività marginale con un valore minore di quello che si raggiungerebbe lavorando nelle imprese (EL), oppure Impiegando il tempo libero in modo alternativo si otterrebbe un risultato in termini di utilità minore (EH)

Che cosa può muovere l’equilibrio nel mercato del lavoro? L’offerta può essere influenzata da flussi di immigrazione, da partecipazione di soggetti che non lavoravano (giovani, anziani, donne), da interventi pubblici ….. La domanda può essere influenzata da mutamenti tecnologici, dal cambiamento della domanda del bene prodotto (con lo stesso lavoro), da riduzioni dei costi per effetto di politiche governative …..

Spostamento dell’offerta di lavoro Variazione nelle preferenze dei lavoratori Cambiamento nelle opportunità di impiego alternativo Immigrazione (ed emigrazione) Interventi regolamentativi

Spostamento dell’offerta di lavoro: il caso immigrazione, un esempio L’immigrazione causa: eccedenza di lavoro (ma di che tipo?) pressione verso il basso sui salari convenienza per le imprese nell’assumere più lavoratori diminuzione del prodotto marginale del lavoro . . . . . e del relativo valore un nuovo equilibrio

Spostamento dell’offerta di lavoro W S1 S2 W1 Domanda L1 Quantità di lavoro

Spostamento dell’offerta di lavoro (Caso sostituibilità lavoratori eterogenei) W S1 1. L’immigrazione aumenta l’offerta di lavoro... S2 W1 W2 2. ...riduce Il salario Domanda L1 L2 Quantità di Lavoro

Spostamento dell’offerta di lavoro W S1 1. L’immigrazione aumenta l’offerta di lavoro... S2 W1 W2 2. ...riduce Il salario Domanda 3. …e aumenta l’occupazione L1 L2 Quantità di Lavoro

Spostamento della domanda di lavoro Variazione del prezzo del prodotto Progresso tecnologico Offerta di altri fattori produttivi (capitale) Variazione nelle politiche di incentivazione/disincentivazione della produzione

Spostamento della domanda di lavoro: un esempio Incremento della domanda di software causa: convenienza per l’impresa nell’assumere più informatici (perché?) pressione verso l’alto sui salari Ma aumento del prodotto marginale del lavoro .. . . . e del relativo valore un nuovo equilibrio

Spostamento della domanda di lavoro vs destra W Offerta W1 D2 D1 L1 Quantitàdi Lavoro

Spostamento della domanda di lavoro W Offerta 1. Un aumento della domanda di lavoro... W1 D2 D1 L1

Spostamento della domanda di lavoro W Offerta W2 1. Un aumento della domanda di lavoro... W1 2. ...aumenta il salario... D2 D1 L1 L2 3. …e aumenta l’occupazione

Supponiamo che aumentino di 1€/ora gli oneri sociali a carico dell’imprenditore Costo totale del lavoro per l’impresa… W Offerta W1 +1 2. … il salario W0 +1 ...diminuisce -1 1. Una riduzione W1 della domanda di lavoro... W0 -1 Se volesse continuare ad assumere L1, dovrebbe pagare… D1 D2 L2 L1 3. …e l’occupazione diminuisce

Se la trattenuta fosse a carico del lavoratore… Per continuare ad offrire L1, dovrebbe richiedere… W 1. La trattenuta diminuisce l’offerta di lavoro... S2 W0 +1 S1 W1 W0 2. ...aumenta Il salario Domanda W1 -1 Salario effettivo per il lavoratore 3. …e l’occupazione diminuisce Quantità di Lavoro L2 L1

Gli effetti delle trattenute in busta paga Dai grafici precedenti è evidente che una trattenuta contributiva/previdenziale a carico di uno dei due agenti induce una perdita netta di benessere Se l’offerta di lavoro è rigida, questa perdita si scarica tutta sul lavoratore, in caso contrario è ripartita tra le due parti (vedi fig. p.115 Borjas)

L’equilibrio del mercato del lavoro – Trattenute in busta paga e sussidi 29

In un mercato concorrenziale le trattenute in busta paga riducono il benessere sociale Perdita sociale netta =1 30

Cosa accade invece con un sussidio? Il sussidio riduce il costo del lavoro e quindi la domanda aumenta. L’entità dell’aumento dipende dall’elasticità della curva di domanda e di quella dell’offerta L’effetto si distribuisce sia sul salario che sull’occupazione: E’ stato stimato che, se l’elasticità dell’offerta è pari a 0,3 e quella della domanda è - 0,5, un sussidio che riduce il costo di assumere del 10% aumenta il salario del 4% e l’occupazione del 2%.

Il sussidio all’impresa (quello tipico è la fiscalizzazione degli oneri sociali) w0 +1 I lavoratori ricevono L’impresa paga 32

Mentre l’obbligo di fornire un beneficio Cosa cambia, quando alla trattenuta si sostituisce un obbligo di fornire un beneficio al lavoratore? L’equilibrio cambia e dipende da quanto è valutato positivamente dal lavoratore (vedi p. 117 Borjas) Proprietà importante dell’equilibrio competitivo: finché fornisce un certo valore ai lavoratori, il beneficio obbligatorio è preferibile alla trattenuta in busta paga perché porta a una riduzione più piccola dell’occupazione.

L’effetto dei benefici obbligatori dipende dalle preferenze dei lavoratori (es. asilo aziendale) (es. impianto di sicurezza) +C +B -C 34 C= Costo alle imprese del beneficio obbligatorio; B= Beneficio al lavoratore

Le migrazioni internazionali L’effetto di lavoratori aggiuntivi sullo spostamento delle curve Le migrazioni internazionali

L’equilibrio del mercato del lavoro – I benefici economici dell’immigrazione 36

L’equilibrio del mercato del lavoro – I benefici economici dell’immigrazione Si genera un surplus dell’immigrazione (area triangolo) perché il salario di mercato è uguale alla produttività dell’ultimo immigrato assunto: gli immigrati aumentano il reddito nazionale più di quello che costa occuparli perché tutti eccetto l’ultimo contribuiscono di più all’economia di quanto vengano pagati. Se la D è perfettamente elastica (immigrati non hanno influenza sul w dei nazionali), gli immigrati sarebbero pagati il loro intero VMP e i nazionali non guadagnerebbero nulla dall’immigrazione. Si ha surplus dell’immigrazione solamente se i tassi di w dei nazionali  quando gli immigrati arrivano. 37

L’equilibrio del mercato del lavoro – I benefici economici dell’immigrazione L’immigrazione redistribuisce il reddito dal lavoro al k: nazionali perdono area w0BFw1 e questa quantità più il surplus dell’immigrazione va ai datori di lavoro. Sebbene i lavoratori nazionali guadagnino meno, queste perdite sono più che compensate dall’aumento del reddito che si aggiunge alle imprese possedute dai nazionali. 38

Effetti dell’immigrazione sul mercato del lavoro quando nativi e immigrati sono perfetti sostituti Competono sullo stesso mercato 39

Effetti dell’immigrazione sul mercato del lavoro quando nativi ed immigrati sono complementi NON competono sullo stesso mercato 40

Altri motivi per lo spostamento delle curve Il ruolo del tempo

Supponiamo ora che l’equilibrio non sia istantaneo Freeman propone nel 1976 una interpretazione dei disallineamenti che si possono formare tra domanda e offerta di lavoro: il Cobweb model o modello della ragnatela nel mercato del lavoro degli ingegneri HP: Occorre tempo per formare un nuovo ingegnere La scelta di diventare ingegneri dipende dalle condizioni di mercato presenti per gli ingegneri al momento della scelta dell’università (non ci sono aspettative razionali, cioè non si conosce esattamente il mercato nel futuro)

Non ho un numero sufficiente di laureati L’equilibrio del mercato del lavoro – Il modello della ragnatela (Cobweb model) Non ho un numero sufficiente di laureati Conseguono la laurea Eccesso di offerta: il salario scende Meno laureati 43

MERCATI DEL LAVORO NON CONCORRENZIALI Mentre nei mercati del lavoro concorrenziali, in equilibrio ogni impresa nell’industria ha lo stesso prezzo concorrenziale p e paga un salario costante w a tutti i lavoratori, indipendentemente da quanti ne assume, nei mercati non competitivi cambiano le condizioni sia per il lavoro che per i prodotti venduti

Mercati del lavoro non concorrenziali: monopsonio Strutture di mercato del lavoro non competitive: Il monopsonio: monopolio dal lato della domanda di lavoro Il monopolio sul mercato del prodotto Una sola impresa domanda un “particolare tipo di lavoratori”, per cui questi possono offrirsi richiedendo salari più elevati (curva di offerta più inclinata, rispetto a quella che si osserva in caso di domada tra imprese concorrenti) 45

Consideriamo due tipi di imprese monopsoniste: IPOTESI: Monopsonista vende in concorrenza: può vendere la quantità di output che vuole, ma ad un prezzo costante p. Consideriamo due tipi di imprese monopsoniste: A) un monopsonista perfettamente discriminante: il datore di lavoro paga salari differenti ad ogni lavoratore assunto: la Curva di offerta di lavoro = costo marginale per assumere i lavoratori. Nel grafico il monopsonista ha bisogno di pagare w10 euro per attirare il decimo lavoratore e w30 per attirare il trentesimo lavoratore. B) un monopsonista non discriminante : ogni lavoratore aggiuntivo chiede di più, ma il maggior salario viene corrisposto in ugual misura a tutti i lavoratori precedentemente assunti Curva di offerta più bassa del costo marginale

Monopsonio perfettamente discriminante Equilibrio di mercato per monopsonista perfettamente discriminante: punto A (S = D) occupazione E*, come in concorrenza perfetta salario w*, non è il salario competitivo perché è il salario pagato per attirare l’ultimo lavoratore assunto: gli altri lavoratori ricevono salari inferiori, ed ogni lavoratore riceve il suo salario di riserva. 47

Monopsonio perfettamente discriminante W S W* W30 VMPL W10 L10 L30 L* Quantità di Lavoro

Mercati di monopsonio non discriminante 2) Monopsonista non discriminante: deve pagare lo stesso w a tutti i lavoratori, indipendentemente dal salario di riserva del lavoratore Quindi deve aumentare il salario a tutti i lavoratori quando desidera assumere un lavoratore in più: curva di offerta di lavoro ≠ costo marginale di assumere. Tab. 4 – 4: w = 4€ (nessun lavoratore); w = 5€ (1 lavoratore, costo totale 5€, costo marginale 5€); se impresa vuole assumere due lavoratori deve aumentare il salario a 6€ (costi totali 12€, costo marginale per il secondo lavoratore 7€) => al crescere dell’ impresa il costo marginale è sempre maggiore. 49

Numero di individui che vogliono lavorare Costo marginale del lavoro L’equilibrio del mercato del lavoro – Mercati del lavoro non concorrenziali: monopsonio Salario (w) Numero di individui che vogliono lavorare a quel salario (E) w x E Costo marginale del lavoro 4 - 5 1 6 2 12 7 3 21 9 8 32 11 Tabella 4 - 4 Calcolo del costo marginale di assumere di un monopsonista non discriminante 50

Mercati del lavoro non concorrenziali: monopsonio Condizione di max profitto per monoposonista non discriminante: Se MCE < VMPE => l’impresa dovrebbe assumere lavoratori in più Se MCE > VMPE => il monopsonista dovrebbe licenziare alcuni occupati. 51

L’equilibrio del mercato del lavoro – Mercati del lavoro non concorrenziali: monopsonio Equilibrio nel punto A: occupazione EM (da MCE= VMPE ) e salario wM (su S, in corrispondenza di EM). Due proprietà importanti: EM < E* (conc. perfetta): in un monopsonio esiste sottoccupazione e l’allocazione delle risorse non è efficiente. wM < w* (conc. perfetta); wM < VMPM: i lavoratori sono “sfruttati” (pagati meno del valore marginale del prodotto che ottengono con il loro lavoro) 52

Prodotto marginale=Costo marginale L’equilibrio del mercato del lavoro – monopsonio non discriminante Prodotto marginale=Costo marginale Perdita sociale Salario di monopsonio 53

L’equilibrio del mercato del lavoro – monopsonio non discriminante Monopsonio e salario minimo L’imposizione di un salario minimo in un mercato monopsonistico può aumentare sia i salari che l’occupazione. Fig. 4 – 11: equilibrio iniziale di monopsonista non discriminante nel punto A (EM, wM). Hip.: il governo impone un salario minimo => impresa adesso può assumere fino a lavoratori al salario (perché questi volevano lavorare ad un salario w ≤ ) => MCE = (costante) per E < 54

L’equilibrio del mercato del lavoro – monopsonio non discriminante Se impresa vuole assumere E > => MCE coincide con la curva originale (crescente: il monopsonista deve pagare di più di a tutti i lavoratori assunti) La curva MCE è la retta spezzata in grassetto Fig.4-11 Condizione di max profitto: MCE = VMPE ( = ) La legislazione del salario minimo aumenta sia il livello di occupazione dell’impresa (da EM a ) che il salario ricevuto dai lavoratori (da wM a ) Non esiste disoccupazione: tutti quelli che cercano un lavoro al salario minimo possono trovarlo. 55

L’equilibrio del mercato del lavoro – Mercati del lavoro non concorrenziali: monopsonio 56

L’equilibrio del mercato del lavoro – monopsonio non discriminante Se cambiare lavoro non è oneroso (non ci sono costi di transazione): “legge del prezzo unico” Ma se esistono costi di mobilità: non ha senso accettare qualsiasi lavoro solo perché è pagato di più (potrebbe essere: costi della mobilità > aumento remunerazione) => inerzia nel mercato del lavoro: impresa deve pagare un premio di salario per attrarre lavoratori già occupati in altre imprese e far sostenere loro i costi della mobilità => S inclinata positivamente! 57

L’equilibrio del mercato del lavoro – monopsonio non discriminante Altra spiegazione: il datore di lavoro fa fatica a monitorare i suoi lavoratori quando aumenta l’occupazione. Soluzione: offrire ai lavoratori un salario più elevato di quello che potrebbero guadagnare in imprese più piccole => aumentano i costi per i lavoratori se fossero sorpresi a fare i furbi e venissero licenziati => si riducono gli incentivi a fare gli scansafatiche Questa è l’idea sottostante ai salari efficienti 58

Dal Monopsonio al monopolio L’imprese è sempre unica, ma dal mercato del fattore si passa a quello del bene Dal Monopsonio al monopolio

Un secondo motivo: Cosa succede quando sul mercato opera una sola impresa o poche imprese sul lato del prodotto? Si ha monopolio quando nell’industria opera una sola impresa (anche se i confini di industria possono essere arbitrari). Affinché un’impresa mantenga la propria posizione di monopolista ci devono essere barriere all’entrata sufficientemente elevate.

Barriere all’entrata: possono assumere forme diverse Economie di scala Economie di varietà Differenziazione del prodotto e fedeltà alla marca Costi inferiori per l’impresa già esistente Proprietà o controllo di importanti fattori di produzione Proprietà o controllo delle reti di vendita al dettaglio o all’ingrosso Protezione legale Fusioni e acquisizioni Tattiche aggressive Intimidazione (queste ultime si basano su una minaccia credibile di comportamento aggressivo da parte del monopolista)

Equilibrio in monopolio La curva di domanda dell’impresa coincide con la domanda di mercato  variando la quantità offerta l’impresa è in grado di influenzare il prezzo La condizione di massimo profitto è RMG=CMG L’extraprofitto (area tratteggiata) è tanto più elevato quanto meno elastica è la domanda p CMG CME pm RMG D Qm Q

Un confronto tra concorrenza e monopolio Confronto tra equilibrio in un’industria monopolista e in una perfettamente concorrenziale (assumendo che abbiano le stesse configurazioni di costo) nel breve periodo in concorrenza perfetta si produce un bene in quantità maggiore e a un prezzo inferiore nel lungo periodo in concorrenza perfetta i prezzi sono al livello minimo possibile p CMG pm pc CMG=CMe pcLP RMG D QcLP Qm Qc Q

… e per quanto riguarda la domanda di lavoro RMG CMG Qm Qc pm pc CMG=CMe pcLP QcLP w/p Fissato dal mercato w/p* D Essendo la domanda Di beni in valore= P*Q, che corrisponde al PmgL*P domanda di Lavoro. In monopolio, Invece di p abbiamo Rmg RMG L LM LC I prezzi sono ovviamente diversi nei due mercati: per ottenere uno stesso rapporto il salario in un mercato monopolistico sarà più elevato di quello concorrenziale e quindi riesco ad assumere meno persone con lo stesso salario reale