Giorgia Giovannetti giorgia.giovannetti@unifi.it Lezione 3 Giorgia Giovannetti giorgia.giovannetti@unifi.it
Programma di Elementi di economia w1 Lunedi 25 Introduzione: I problemi e la terminologia mercoledi 27 Intro, fine; Curve di domande e offerta e elasticità w2 lunedi 4 Il concetto di mercato, esempi 6 richiami micro, curve dei costi w3 11 domanda e forme mercato 13 forme mercato: concorrenza, monopolio w4 18 forme di mercato: concorrenza imperfetta e economia del benessere 20 forme di mercato concorrenza imperfetta e oligopolio w5 Oligopolio Esercizi su prima parte (forme di mercato, elasticità etc) w6 1 Benessere, esternalità, beni pubblici 3 confronto Cournot, Bertrand, Stackelberg w7 8 Esercizi e Q&A 10 Test sulla prima parte w8 15 interruzione 17 w9 22 Interruzione Pasquetta 24 w10 29 Soluzioni del test (?) Vacanza w11 Teoria dei giochi giochi ripetuti, nozioni w12 Investimenti Investimenti pubblici e privati w13 Investimenti e incertezza Investimenti analisi costi benefici w14 Esercizi su Investimenti Esempi di investimenti W 15 recupero 5 Secondo test
La lezione di oggi efficienza, mercato, domanda e offerta Introduciamo il concetto di elasticità
Parole chiave: mercato sistema di strumenti istituzionali attraverso i quali acquirenti e venditori entrano in contatto al fine di scambiare beni o servizi Domanda e Offerta del bene x Il mercato: decide cosa deve essere prodotto ci potrebbero essere beni per i quali nessun consumatore è disposto a pagare il prezzo richiesto dai produttori decide quanto, di ciascuna merce, deve essere prodotto trovando, per ogni mercato, quel prezzo per il quale la quantità domandata eguaglia quella offerta mostra per chi sono prodotti i beni ed i servizi per quei consumatori che possono e desiderano pagare il prezzo di equilibrio
Perché esiste il mercato? se tutti sapessimo produrre da soli quanto ci occorre, il mercato non avrebbe ragion d’essere ma se ci si specializza nella produzione di pochi o un solo bene si può destinare il proprio tempo a produrre ciò che si sa fare meglio lasciando ad altri il compito di produrre ciò in cui sono più efficienti in questo modo tutti diventano più produttivi e le dimensioni della torta dei beni prodotti che è possibile scambiare sul mercato aumentano la divisione del lavoro e lo scambio sono forse i principali fattori che hanno fatto crescere le economie nella storia!
Ore necessarie per produrre Vantaggio comparato Ore necessarie per produrre 1 abito 1 bott. vino produttore di vino 10 5 sarto Se il produttore di vino produce abiti deve rinunciare a 2 bottiglie di vino per produrre 1 abito. Il costo opportunità di un abito è 2 bottiglie di vino Se il produttore di vino produce vino deve rinunciare a 1/2 abito per produrre 1 bottiglia di vino. Il costo opportunità di una bottiglia di vino è 1/2 abito Se il sarto produce vino deve rinunciare a 2 abiti per produrre 1 bottiglia di vino. Il costo opportunità di una bottiglia di vino è 2 abiti Se il sarto produce abiti deve rinunciare a 1/2 bottiglia di vino per produrre 1 abito. Il costo opportunità di un abito è 1/2 bottiglia di vino
per il produttore di vino costo opportunità del vino = 1/2 per il produttore di vino costo opportunità del vino = 1/2 costo opportunità degli abiti = 2 per il sarto costo opportunità del vino = 2 costo opportunità degli abiti = 1/2 Come si comporta un individuo razionale? Entrambi possono scegliere se produrre sia vino che abiti oppure produrre solo vino o solo abiti e scambiare quello che producono con l’altro bene Nel primo caso entrambi sarebbero autosufficienti e non ci sarebbe scambio Lo scambio è conveniente quando entrambi possono avere quantità di vino e abiti maggiori di quelle ottenibili producendoli da sé
Se ognuno si specializza nella produzione del bene che è capace di produrre in modo più efficiente e scambia il suo prodotto con l’altro entrambi possono ottenere benefici dallo scambio Ipotizziamo che vino e abiti si scambino secondo un rapporto di 1 a 1 ossia compreso fra i due costi opportunità allora: Al produttore di vino conviene specializzarsi nella produzione di vino e scambiarlo con abiti perché Cede 1 bottiglia di vino ottiene in cambio 1 abito Se producesse tutto da sé Rinunciando a 1 bottiglia di vino produrrebbe ½ abito Al sarto conviene specializzarsi nella produzione di abiti e scambiarli con vino perché Cede 1 abito ottiene in cambio 1 bottiglia di vino Rinunciando a 1 abito produrrebbe ½ bottiglia di vino
Ore necessarie per produrre Caso meno ovvio. Il sarto è più efficiente nella produzione di entrambi i beni Ore necessarie per produrre 1 abito 1 bott. vino produttore di vino 12 3 sarto 4 2 per il produttore di vino costo opportunità del vino = 1/4 di abito costo opportunità degli abiti = 4 bottiglie di vino per il sarto costo opportunità del vino = 1/2 di abito costo opportunità degli abiti = 2 bottiglie di vino Il costo opportunità del vino è più basso per il produttore di vino quello degli abiti è più basso per il sarto
Se un abito si scambia con 3 bottiglie di vino ancora una volta al sarto conviene specializzarsi nella produzione di abiti perché Cede un abito ottiene in cambio 3 bottiglie di vino Se producesse tutto da sé Rinunciando a un abito produrrebbe 2 bottiglie di vino al vinaio conviene specializzarsi nella produzione di vino perché Cede 1 bottiglia di vino ottiene in cambio 1/3 abito Rinunciando a 1 bottiglia di vino abito produrrebbe ¼ di abito
Tre tipi di mercati (li studieremo in dettaglio più avanti) concorrenza perfetta: è un mercato caratterizzato dalla presenza di un numero molto elevato di acquirenti e di venditori, talmente elevato che nessuno di essi, preso individualmente, è in grado di influenzarne il funzionamento, così come un singolo elettore non può determinare il risultato delle elezioni politiche monopolio: molti acquirenti ma un solo venditore che può influenzare il funzionamento del mercato con le proprie decisioni oligopolio: molti acquirenti e pochi venditori le decisioni di questi ultimi dipendono le une dalle altre come le mosse dei giocatori di scacchi
Piani di domanda di spettacoli musicali Prezzo Quantità 100 2 80 4 100 2 80 4 60 6 40 8 P Q
Curva di domanda collettiva P 100 80 A B A+B 40 3 5 8 10 13 23 Q
Curva di offerta individuale Curva di offerta collettiva P P 100 100 80 80 A B A+B 60 60 40 40 20 30 Q 20 30 50 Q
Domanda e offerta Le curve di domanda e di offerta definiscono le quantità domandate e offerte in corrispondenza di ciascun prezzo Esse sono costruite ipotizzando che solo il prezzo influenzi le decisioni degli agenti o che, se intervengono altri fattori, questi ultimi siano mantenuti costanti (ipotesi del ceteris paribus). Oltre che dal prezzo le decisioni di domanda possono essere influenzate da: prezzo di altri beni reddito preferenze dei consumatori aspettative Ci torniamo la prossima volta
Interazione: Come Funzionano le Economie L’interazione delle scelte—le mie scelte influenzano le tue scelte, e viceversa—è una caratteristica di gran parte delle situazioni economiche. I principi che stanno alla base della interazione tra le scelte individuali sono: 1. Lo scambio genera benefici. 2. I mercati tendono all’equilibrio. 3. Le risorse dovrebbero essere usate nel modo più efficiente per realizzare gli obiettivi della società. 4. I mercati di solito sono efficienti. 5. Quando i mercati non sono efficienti, l’intervento pubblico può migliorare il benessere sociale.
Lo scambio genera benefici. In una economia di mercato, gli individui commerciano: forniscono beni e servizi ad altri e ricevono beni e servizi in cambio. Ci sono benefici dallo scambio: la gente può ottenere più cose attraverso lo scambio rispetto a quello che potrebbe ottenere se provasse ad essere autosufficiente.
Questo aumento dell’output è dovuto alla specializzazione: Ogni persona si specializza nel compito che lui o lei è bravo a fare. ©The New Yorker Collection 1991 Ed Frascino from cartoonbank.com. All Rights Reserved. L’economia, nel suo complesso, può produrre di più quando ogni persona si specializza in un compito e commercia con gli altri.
Una parola che sarà ripetuta spesso: efficienza Proviamo a intenderci .... Rapporto tra il risultato ottenuto e il risultato che si poteva ottenere. Massima efficienza: si è capaci di ottenere il risultato migliore Inefficienza: non si raggiunge il risultato massimo che si sarebbe potuto ottenere
Una parola che sarà ripetuta spesso: efficienza, 2 efficienza statica: allocativa, produttiva Efficienza dinamica: innovazioni di processo: progresso tecnico innovazioni di prodotto
Una parola ripetuta spesso: efficienza, 3 e. allocativa: si produce un ammontare di beni tale da massimizzare il surplus dei consumatori e dei produttori insieme = assenza di perdita da monopolio e. produttiva: si produce al minimo costo – assenza di sprechi - dimensioni ottime delle imprese
I mercati di solito sono efficienti. Gli incentivi presenti in un’economia di mercato già garantiscono che le risorse siano impiegate bene. Non ci sono opportunità sprecate per migliorare la condizione della gente. Eccezioni: fallimenti del mercato, la ricerca individuale del proprio interesse presente nei mercati fa stare peggio la società il risultato del mercato è inefficiente.
Quando i mercati non sono efficienti, l’intervento pubblico può migliorare il benessere sociale. Perché i mercati falliscono? Le azioni individuali hanno effetti collaterali che non sono presi in considerazione dai mercati (esternalità). Una parte impedisce che avvengano scambi mutuamente benefici nel tentativo di ottenere una quota maggiore delle risorse per sé stessa. Alcuni beni non sono gestiti efficientemente dai mercati. Es.: Reti (ferrovia, rete telefonica, ecc.)
concorrenza monopolistica oligopolio monopolio I caratteri di un sistema produttivo settore subsistema Strutture di mercato concorrenza perfetta concorrenza monopolistica oligopolio monopolio Filiere, supply chain, subsistemi chain commodity analysis
L’immagine di una supply chain (catena del valore)
GVC: due tipi di processi Catene dominate dai produttori (auto, aeronautica, semiconduttori). caratteristiche rilevanti: economie di scala; innovazioni tecnologiche, multinazionali che controllano la catena dei fornitori Catene dominate dai distributori (abbigliamento, calzature, caffé). caratteristiche rilevanti: marketing; marchi; design; finanza
GVC: catene “producer driven” Economie di scala Innovazioni tecnologiche Multinazionali controllano la catena dei fornitori produttori fornitori Autoveicoli Velivoli Semiconduttori Computer Macchinario distributori
GVC: catene “buyer driven” Marketing Marchi Design Finanza intermediari fornitori produttori Abbigliamento Alimentari Prodotti per la casa Elettronica di consumo distributori
Le relazioni dell’industria (dalla tavola intersettoriale) Italia I numeri sono I settori
3 Mining and quarrying (non-energy), 4 Food products, beverages and tobacco. 5 Textiles, textile products, leather and footwear, 6 Wood and products of wood and cork, 7 Pulp, paper, paper products, printing and publishing, 8 Coke, refined petroleum products and nuclear fuel, 9 Chemicals excluding pharmaceuticals, 11 Rubber & plastics products, 12 Other non-metallic mineral products, 13 Iron & steel, 15 Metal products, except machinery & equipment, 16 Machinery & equipment, nec , 17 Office, accounting & computing machinery, 18 Electrical machinery & apparatus, nec, 1 9 Radio, television & communication equipment. 20 Medical, precision & optical instruments, 21 Motor vehicles, trailers & semi-trailers, 22 Building & repairing of ships & boats. 25 Manufacturing nec; recycling (include Furniture), 30 Construction
Torniamo alla definizione di mercato: esempio Qual è il mercato rilevante per la Pepsi Cola? Deve includere altre bevande simili (es. Coca Cola!)... E altre bevande? Succhi di frutta, latte, acqua, birra, vino …? Qual è l’area geografica di riferimento? Usa, Europa, mondo? Concetto chiave: elasticità
Domanda anelastica ed elastica La quantità domandata risponde debolmente alle variazioni del prezzo ED(p) < 1 Domanda elastica La quantità domandata risponde fortemente alle variazioni di prezzo ED(p) > 1 Casi limite: domanda perfettamente anelastica, perfettamente elastica e unitaria
Domanda perfettamente anelastica Prezzo Domanda 5 4 1. Un aumento del prezzo... 100 Quantità 2. …lascia inalterata la quantità domandata.
Domanda perfettamente elastica 4 Quantità Domanda 2. A 4 euro i consumatori sono disponibili ad acquistare qualunque quantità. 1. Per qualsiasi prezzo superiore a 4 euro la quantità domandata è nulla 3. Per qualsiasi prezzo inferiore a 4 euro, la quantità domandata è infinita. Prezzo
Domanda con elasticità unitaria Prezzo 5 4 1. Un Domanda aumento del 25% del prezzo ... 75 100 Quantità 2. …provoca una diminuzione del 25% della quantità domandata.
Domanda elastica Prezzo 5 4 Domanda 1. Un aumento del 25% del prezzo... 50 100 Quantità 2. …provoca una diminuzione del 50% della quantità domandata
Domanda anelastica Prezzo 5 4 Domanda 1. Un aumento del 25% del prezzo 90 100 Quantità 2. … provoca una diminuzione dell’10% della quantità domandata.
Quando è elevata ED(p)? La domanda tende ad essere elastica .. .. se il bene è “di lusso” .. nel lungo periodo .. in generale, per i beni che hanno buoni sostituti .. se il mercato è definito in modo molto delimitato (fragole rispetto alla frutta)
Quando è bassa ED(p)? La domanda tende ad essere anelastica .. .. per i beni “di prima necessità” .. nel breve periodo .. In generale, per i beni privi di sostituti .. se il mercato è definito in modo molto ampio (bibite rispetto ad un particolare drink)
ED(p) = -[(q1-q0)/q0]/[(p1-p0)/p0] Calcolare ED(p) ED(p) è calcolata come rapporto tra la variazione percentuale della quantità domandata e la variazione percentuale del prezzo ED(p) = -[(q1-q0)/q0]/[(p1-p0)/p0] = -[q/q0]/[p/p0] Nota: ED(p) è un numero positivo: il meno della formula riflette il fatto che q < 0 se p > 0, e viceversa (la curva di domanda è decrescente)
Calcolare ED(p) Prezzo 5 4 Domanda 50 100 Quantità
Calcolare ED(p) La domanda è elastica rispetto al prezzo 5 4 Domanda 50 100 Quantità
Calcolare ED(p) Metodo del punto medio ED(p) è calcolata come rapporto tra la variazione percentuale della quantità domandata e il punto medio: ED(p) = - In questo modo l’elasticità tra due punti è la medesima se si va dal primo al secondo o dal secondo al primo (nel caso precedente l’elasticità in caso di diminuzione del prezzo da 5 a 4 risulterebbe –(+100%)/(-20%) = 5!)
Calcolare ED(p)- punto medio Prezzo B 6 A 4 Domanda 80 120 Quantità La domanda ha elasticità unitaria
Due esempi Elasticità = -1/2 Elasticità = - 2 Domanda Inelastica Domanda Elastica p q D Il prezzo aumenta del 20% 1.20 q p D 1 1000 600 Il prezzo aumenta del 20% … e la quantità domandata diminuisce del 40% … e la quantità domandata diminuisce del 10% 1.20 1 900 1000
Due esempi Elasticità = -1/2 Elasticità = - 2 Domanda Inelastica Domanda Elastica La spesa totale per l’acquisto di un bene sarà uguale al Prodotto fra la quantità acquistata e il prezzo pagato ST= PQ Δ ST = ST(p=1.2) - ST(p=1) Δ ST = ST(p=1.2) - ST(p=1) Δ ST = 1080 - 1000 = 80 Δ ST = 720 - 1000 = - 280 La spesa totale aumenta La spesa totale diminuisce
Elasticità e ricavo totale Il ricavo totale è la spesa totale dei consumatori e perciò l’incasso totale dei venditori di un bene E’ calcolato come prodotto del prezzo per la quantità venduta RT = P X Q La variazione del ricavo totale lungo la curva di domanda dipende dall’elasticità
Elasticità e ricavo totale Prezzo 4 P X Q = 400 P (ricavo totale) Domanda 100 Quantità Q
Elasticità e ricavo totale Se la domanda é elastica, prezzo (diminuzione più che proporzionale) della quantità domandata Di conseguenza, ricavo totale Se la domanda é anelastica, prezzo (diminuzione meno che proporzionale) della quantità domandata Di conseguenza, ricavo totale
Elasticità e ricavo totale Esempio: domanda anelastica Prezzo Prezzo 3 Ricavo = 240 1 Ricavo = 100 Domanda Domanda 100 Quantità 80 Quantità
Riassunto L’interazione delle scelte—le mie scelte influenzano le tue scelte, e viceversa—è una caratteristica di gran parte delle situazioni economiche. I principi che stanno alla base della interazione tra le scelte individuali sono: 1. Lo scambio genera benefici (vino-vestito). 2. I mercati tendono all’equilibrio. 3. Le risorse dovrebbero essere usate nel modo più efficiente per realizzare gli obiettivi della società. 4. I mercati di solito sono efficienti. 5. Quando i mercati non sono efficienti, l’intervento pubblico può migliorare il benessere sociale.
Riassunto: Lo scambio genera benefici. In una economia di mercato, gli individui commerciano: forniscono beni e servizi ad altri e ricevono beni e servizi in cambio. Ci sono benefici dallo scambio: la gente può ottenere più cose attraverso lo scambio rispetto a quello che potrebbe ottenere se provasse ad essere autosufficiente.