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ROP ZONA I CHE FARE? Risk management e danno professionale

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Presentazione sul tema: "ROP ZONA I CHE FARE? Risk management e danno professionale"— Transcript della presentazione:

1 ROP ZONA I CHE FARE? Risk management e danno professionale
Dott. Elena Piozzi Direttore S. C. Oculistica Pediatrica A.O. Ospedale Niguarda- Cà Granda Milano ROMA SOI 2006

2 Aggressive posterior Rop (AP-ROP)
Definisce la forma più virulenta di retinopatia, che colpisce, per lo più, bambini pretermine di bassissima E.G. The International classification of retinopathy of prematurity revisited Arch. Ophthalmol. 2005,123:

3 QUADRO CLINICO Zona I Neovascolarizzazione piatta (Flat)
Shunt artero-venosi nudi Scarsa distinzione tra retina vascolare e avascolare Assenza di stadiazione Plus

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5 Area avascolare rosea Shunt nudi Assenza di cresta

6 QUADRI MORFOLOGICI Linea demarcazione senza o con minimi shunt associata a congestione e tortuosità periferica Shunt simili ad una fitta rete di capillari presenti alla linea di demarcazione Proliferazione di capillari pre-retinici a grappolo posteriori alla linea di demarcazione Marcata congestione al polo posteriore in mancanza di shunt Povertà di capillari nella retina vascolarizzata W. E. Schulenburg BJO 2004.

7 Aggressive Posterior Zone 1 Disease
avascular retina shunt vessel

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12 Diagnosi complessa ”Aggressive posterior ROP”si presenta con un quadro clinico differente tale da trarre in inganno l’oftalmologo anche esperto o comunque abituato a visitare bambini prematuri.

13 DIAGNOSI COMPLESSA Assenza di un quadro unico
Più variazioni morfologiche Impossibilità di definizione di “soglia”

14 DIAGNOSI COMPLESSA Controlli attenti e ripetuti
Uso oftalmoscopio indiretto e lente 20Δ Se possibile confronto tra 2 oftalmologi

15 TIMING Iª VISITA Trattandosi di una forma ad elevata progressione:
3ª- 4ªsettimana (età cronologica)

16 TRATTAMENTO La morfologia di questa ROP così differente dalla forma classica modifica l’indicazione del trattamento. In tale forma non bisogna applicare il concetto classico di SOGLIA

17 TIMING Trattamento Il plus è l’indicazione ad eseguire il trattamento.
Non attendere la presenza degli shunt artero-venosi tipici.

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19 TIMING Trattamento Data l’evoluzione tumultuosa di questa forma il trattamento deve essere eseguito subito e senza indugio.

20 TRATTAMENTO Ritardare il trattamento = progressione della malattia
da retinopatia a vitreo-retinopatia

21 PROPOSTE In presenza di shunt nudi Anselmetti propone il trattamento laser periferico con il duplice fine: Ridurre la componente ischemica Creare un ”ora serrata” artificiale

22 Trattamento laser Il trattamento deve essere confluente
esteso, per coprire interamente tutta l’area avascolare. E’ necessario eseguire più trattamenti

23 LASER CONFLUENTE

24 REGRESSIONE Dopo il trattamento: Controlli ripetuti
Un iniziale regressione può essere seguita da una fase di ripresa.

25 ADEGUATEZZA TRATTAMENTO
Se sono presenti aree non trattate occorre completare il trattamento Laser.

26 SEGNI EVOLUTIVI dopo il trattamento
Persistenza di plus Torbidità vitreale Presenza di vasi sollevati e aggettanti nel vitreo

27 RISK MANAGEMENT Complessità della diagnosi Accuratezza del trattamento
Sorveglianza del follow-up Non regressione post-trattamento Tempestività della vitrectomia

28 ETROP VERSUS CRYO-ROP I risultati ETROP Study rispetto a CRYO-ROP Study hanno evidenziato: - Stessa incidenza di ROP - Ma più ROP zona I

29 CONCLUSIONI La gestione corretta: Riconoscimento tali forme
Trattamento adeguato Messa in atto tutti i procedimenti terapeutici necessari Formazione di oculisti a tale scopo Collaborazione e interazione con Centri di riferimento con lo scopo di raccogliere più casistica,confrontare e raggiungere risultati statisticamente significativi.


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