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L’Assistenza Infermieristica in un processo di Cure Emotive

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Presentazione sul tema: "L’Assistenza Infermieristica in un processo di Cure Emotive"— Transcript della presentazione:

1 L’Assistenza Infermieristica in un processo di Cure Emotive
Orientamenti filosofici della professione infermieristica per promuovere nuove prospettive di assistenza alla persona malata

2 Perché la filosofia e la pedagogia?
I contenuti della filosofia e della pedagogia contribuiscono alla costruzione intellettuale/umanistica della professione e allo sviluppo dei processi di analisi e riflessione sulle problematiche assistenziali;

3 Evoluzione dell’infermieristica
cambiamenti sociali e culturali della società contemporanea; evoluzione dei servizi sanitari: da strutture orientate alla cura delle malattie, a servizi per la promozione della salute; salute intesa come equilibrio tra le componenti fisica, psichica, sociale di un individuo: visione olistica

4 Evoluzione dell’infermieristica
Nuove concezioni nella cultura dell’assistenza si avvalgono di teorie proprie delle discipline economiche, sociologiche, biologiche, psicologiche, pedagogiche, antropologiche; Cresce la professionalità dell’infermiere attraverso un insieme di conoscenze astratte frutto della ricerca scientifica e di una analisi logica trasferita nella pratica del nursing* * R. Vaccani, A. Dalponte, C. Ondoli, Gli strumenti del management sanitario, Carocci Editore, Roma, 2002, pag. 25

5 Teniamo presente però che…
la persona è l’elemento centrale e trasversale a tutte le teorie, è il fulcro attorno al quale devono organizzarsi i diversi aspetti del nursing* * ibidem, pag. 25

6 Ma… Le agenzie formative sono ancora vincolate specialmente all’acquisizione di competenze pratiche, dei know-how professionalizzanti, dove prevalgono atti assistenziali prescritti dalla tecnica infermieristica

7 questa prospettiva consolida nell’immaginario collettivo la tendenza a pensare l’infermieristica come a una professione organizzata soprattutto sull’acquisizione di una serie di competenze tecniche, incentrate sul «come si fà»

8 poco approfondite le conoscenze sull’uomo, sulla natura umana, sul comportamento emotivo degli individui in situazioni di stress psico-fisico in condizioni di morbosità

9 Brein-storming:

10 Quando si parla di «salute» si fa riferimento solitamente alla salute del corpo infermo da guarire, perché questo è l’ambito della cura che prevale

11 Nel modo in cui siamo abituati a pensarla, l’assistenza è un concetto globale che indica sommariamente l’azione rivolta al malato dentro la quale si attuano la cura, la presa in carico, l’accoglienza, indistintamente

12 Questo agire confuso e disorganizzato crea grossi fraintendimenti sul significato stesso di assistenza infermieristica, la quale viene troppo spesso associata alla practice, al «fare qualcosa», circoscritta a una cura prevalentemente di tipo medico-farmacologico

13 Se il nostro assistere viene comunemente inteso concettualmente come quello di curare il malato nel tentativo di scacciare l’evento morboso e i sintomi che si manifestano sul, e nel corpo, ci siamo limitati a praticare le cure da un punto di vista specificatamente medico, dove è prevalso il riconoscimento di una diagnosi (medica) e la conseguente applicazione di un trattamento farmacologico

14 Da questo modus operandi emerge sempre l’aspetto esecutorio dell’assistenza, basata per lo più sul compimento di una cura che per tradizione è prescritta e raccomandata dal medico

15 L’assistenza infermieristica viene cosi identificata come una mera esecuzione pratica, confinata a supportare la cura, la diagnosi e la terapia del medico

16 Assistenza Infermieristica
L’infermieristica è una professione articolata e complessa, scienza umanistica che studia l’assistenza alla persona in difficoltà, e come tale, densa di presupposti emotivi e relazionali da mettere a disposizione della persona in termini di competenza professionale (non come semplice attitudine personale)

17 Le competenze relazionali
L’infermiere si misura ogni giorno con l’emotività delle persone (il dolore, la paura, la preoccupazione, la rabbia, ma anche con la gioia, la soddisfazione, ecc), con sentimenti negativi e positivi che bisogna saper condividere con discrezione e saper gestire professionalmente nell’interesse della persona; l’ambito della relazione assistenziale, si fonda sulla ricerca delle modalità più appropriate a superare le difficoltà e a motivare la persona a ri-vivere la vita con serenità e in autonomia

18 Le competenze relazionali
Garantire alla persona il senso e la capacità di riappropriarsi della sua vita, di ri-elaborare la propria esistenza soggettiva dopo la malattia; In quest’ottica, la competence relazionale è fondamentale per un infermiere, è una abilità che va appresa, studiata, approfondita e richiesta come requisito indispensabile per poter esercitare l’infermieristica

19 Le competenze relazionali
Le competenze relazionali quindi, non possono essere secondarie o marginali rispetto alle conoscenze tecniche, e nel contesto dell’assistenza fungono da fondamento al principio di accoglienza e al paradigma del «prendersi cura dell’altro»

20 per una relazione efficace…
La validation (convalidazione)

21 La Validation La convalidazione, o «Validation» nell’accezione anglofona, è una vera e propria terapia (validation therapy), che consiste nel convalidare appunto, nel ratificare le frasi sconnesse pronunciate dai malati di Alzheimer. Nasce dall’analisi osservativa di Naomi Feil, Direttore Esecutivo dell’Istituto di Formazione Validation di Cleveland, (U.S.A.)

22 La Validation Dopo l’esperienza maturata presso una casa di riposo con persone gravemente disorientate, Naomi Feil giunse alla conclusione che volerle riorientare alla realtà è un meccanismo relazionale spontaneo ma inadeguato; capì che ritornando al passato, i pazienti trovavano il senso della sopravvivenza e riacquisivano una maggiore sicurezza in se stessi

23 La Validation Si tratta di convalidare, legittimare, riconoscere i loro sentimenti, considerarli autentici, nel tentativo di sintonizzarsi con la loro realtà interiore. L’atteggiamento empatico dell’operatore, infonde fiducia all’anziano disorientato, e la fiducia porta alla sicurezza, alla forza di accrescere l’autostima e a ridurre la tensione emotiva

24 La Validation Applicare la validation aiuta gli anziani a comunicare i propri sentimenti, li rende più sicuri e dà loro dignità

25 Applicata all’Infermieristica:
La validation, trasferita e applicata come strumento di relazione assistenziale al paziente, si traduce come possibilità: di manifestare un atteggiamento professionale accogliente e sicuro; di raccogliere numerose informazioni utili a individuare i bisogni della persona; di progettare un’assistenza finalizzata al miglioramento della salute

26 L’Accoglienza Il termine deriva dai concetti di: ospitare-ricevere-accettare È l’aspetto primario nei contesti di cura e determina un paradigma professionale che sottintende il principio della relazione assistenziale tra infermiere e paziente. L’accoglienza è reciprocità, per cui produce sempre uno scambio di informazioni emotive utili a entrambi.

27 di «farsi carico» della persona
L’Accoglienza Questo scambio permette di formulare l’anamnesi infermieristica, costruita sull’analisi dei bisogni fisici ed emotivi della persona; l’accoglienza si sviluppa con la convalidazione, attraverso l’ascolto, le parole, gli sguardi, i silenzi, la vicinanza che emergono dalla relazione dialogica; l’accoglienza è un principio fondamentale dell’assistenza infermieristica che evolve gradualmente nel concetto più ampio di «farsi carico» della persona

28 La presa in carico La presa in carico infermieristica deve essere intesa come una pratica assistenziale continua e dinamica; prevede la conoscenza sanitaria della persona e la valutazione dei bisogni sia nella prospettiva emotiva che tecnico-scientifica

29 Comprendere i disagi della persona attraverso l’analisi dei bisogni;
La presa in carico Secondo la prospettiva emotiva, la presa in carico di un paziente deve porsi come attività elettiva per raggiungere i seguenti obiettivi: Comprendere i disagi della persona attraverso l’analisi dei bisogni; Riconoscere le emozioni che manifestano il disagio della persona in difficoltà e pianificare un progetto di assistenza; Individuare soluzioni fattibili per promuovere vari livelli di autonomia e di autostima nella persona convalescente

30 -cure infermieristiche-
Dobbiamo imparare a distinguere il processo di assistenza all’ammalato in senso strettamente connesso alle -cure mediche- da tutto ciò che riguarda il complesso e articolato ambito che è l’Assistenza Infermieristica, e per la quale dovremmo iniziare a parlare inevitabilmente di -cure infermieristiche-

31 Quando parliamo allora di –cure infermieristiche-
affermiamo che il nostro agire assistenziale deve essere orientato all’altro e a ciò che gli procura beneficio non solo in termini fisici, seguendo l’iter terapeutico-farmacologico, la diagnosi e la prescrizione formulata dal medico, ma anche secondo l’analisi infermieristica dei bisogni emotivi della persona

32 Bisogni emotivi Sono quei bisogni interiori positivi (serenità, fiducia, comprensione), che motivano le relazioni umane e che si manifestano come reazioni emotive negative (paura, rabbia, incertezza) derivanti da un disagio psicologico che la persona prova a causa della malattia;

33 La professione si muove poco sul terreno vasto e complesso che riguarda l’emotività della persona malata, ambito di cura assolutamente importante ai fini della guarigione ma che non trova ancora una valenza assistenziale incisiva

34 Di fatto Non esiste una formazione infermieristica fondata sulle competenze emotivo-relazionali, sul paradigma dell’ «aver cura» delle persone in termini filantropici e umanistici, legati cioè alle caratteristiche intrinseche all’essere umano secondo cui la cura implica come atti terapeutici l’ascolto, il dialogo, la relazione emotiva

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36 Filosofia dell’Assistenza
Tutti hanno necessità vitale di ricevere cura e di aver cura, perché l’esistenza nella sua essenza è cura di esistere* * L. Mortari, La pratica dell’aver cura, Mondadori, 2006, Milano, introduzione

37 Filosofia dell’Assistenza
Definizione di CURA: E’ una pratica che mira a procurare il benessere dell’altro e a metterlo nelle condizioni di decidere e di provvedere da sé al proprio ben-essere* * L. Mortari, op. cit. pag. 31

38 Filosofia dell’Assistenza
La cura si identifica nei termini di una pratica, di un agire che implica il soddisfacimento dei bisogni dell’altro; Secondo Bubeck, è l’investimento di tempo e di energia che fa della cura una pratica; per questo il lavoro di cura si può definire come «un’attività orientata all’altro e a ciò che all’altro procura beneficio»* * D. E. Bubeck, in La pratica dell’aver cura, op. cit. pag. 31

39 Filosofia dell’Assistenza
In questo senso, il paradigma del «Prendersi Cura» acquisisce una valenza inconfutabile di Assistenza Infermieristica, nella quale convergono tutte quelle connotazioni filosofiche che caratterizzano l’infermieristica come scienza umana e che conferiscono alla professione un alto senso etico e una sua connotazione professionale specifica.

40 Filosofia dell’Assistenza
Cure Emotive: Ambito che predilige la comunicazione e l’attività dell’ «essere insieme» in una relazione assistenziale, orientata non solo verso il processo della cura del corpo ma soprattutto verso un atteggiamento di cura della persona nella sua interezza e unicità

41 Filosofia dell’Assistenza
Nel praticare le cure emotive «è necessario che –chi ha cura- eserciti professionalmente quelle qualità distintive dell’essere umano: linguaggio, pensiero, emozioni per comprendere i reali bisogni dell’altro»* *L. Mortari, op. cit. pag 32

42 Filosofia dell’Assistenza
Comprendere i bisogni emotivi dell’altro significa riconoscerlo nella sua singolarità e aiutarlo ad accettare e migliorare la propria condizione, attraverso un processo che si connota come «progettualità di vita futura»

43 Progettualità La progettualità si identifica come un percorso assistenziale intimistico, come analisi interiore incentrata sull’ascolto di sé, per riconoscere i propri limiti e valorizzare le proprie risorse stabilendo nuove forme di autonomie

44 Pedagogia dell’Assistenza
Prendersi cura della persona malata significa anche educarla a realizzare la sua progettualità di vita; da una relazione emotivamente efficace deriva la possibilità di potenziare una migliore consapevolezza delle proprie risorse, finalizzate al mantenimento di maggiori capacità residue

45 Pedagogia dell’assistenza
Il processo di assistenza alle cure emotive implica un atteggiamento professionale convalidante, aperto e disponibile; prevede l’accoglienza della persona nella sua unicità, con i suoi tempi, i suoi schemi mentali e le sue risorse da sviluppare come progettualità assistenziale

46 Pedagogia dell’assistenza
Progettualità assistenziale: E’ un processo dinamico che si identifica come obiettivo conclusivo (ma non concluso) dell’assistenza infermieristica; indispensabile ai fini della guarigione, è pensato per stabilire nuovi traguardi di autonomia nella persona convalescente

47 Pedagogia dell’assistenza
Progettualità assistenziale possedere la percezione di una progettualità futura dopo l’esperienza della malattia, specialmente quando si hanno delle prospettive ampie di vita, diventa un presupposto terapeutico fondamentale per guarire

48 Pedagogia dell’assistenza
Progettualità assistenziale Con l’analisi progettuale si predispone emotivamente la persona a reagire con maggiore determinazione alle prospettive di cambiamento degli stili di vita (per es. convivere con una malattia cronica), motivando la consapevolezza di adottare tutte le capacità residue possibili per ritornare a vivere in autonomia

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50 Analisi Filosofica e Pedagogica dell’Assistenza
Si traduce come un mezzo utile a Problematizzare l’assistenza infermieristica

51 Problematizzare l’Assistenza
Significa ragionare sui bisogni della persona nella direzione della progettualità fare analisi delle risorse residue del paziente per capire quali autonomie possono essere incrementate per favorire il processo di guarigione

52 Problematizzare l’Assistenza
In questi termini, l’Assistenza Infermieristica si connota come processo assoluto di Cura alla Persona, come intervento terapeutico volto a realizzare nell’altro la sua progettualità, con la finalità di aiutarlo a comprendere meglio l’esperienza della malattia e recuperare tutte quelle abilità che possano preservare un certo grado di autonomie e di benessere.

53 Carta dei Servizi Pubblici:
L’informazione costituisce uno dei quattro principi fondamentali a cui devono ispirarsi i Servizi Pubblici; Secondo Lanzi, l’informazione caratterizza strutturalmente la natura e la qualità del rapporto fra assistenti e assistiti* * M.L. Lanzi, op. cit. pag. 101

54 Una mancata conoscenza degli elementi di base dei codici comunicativi e un certo disinteresse razionale e culturale verso i temi che riguardano la dimensione emotivo-relazionale dell’assistenza, induce la categoria a fossilizzarsi in un atteggiamento professionale incentrato prevalentemente sull’apprendimento della tecnica professionalizzante (del come si fa')

55 anche nel campo della ricerca la tendenza è quella di sviluppare con maggiore interesse la migliore practice infermieristica; l’aspetto relazionale dell’agire infermieristico è conformato alla conoscenza di precetti dettati dalla buona educazione e dalle buone maniere; per questo, non ha bisogno di essere indagato in una ricerca

56 Informare invece, significa trasmettere non solo dati ma anche significato, un senso all’esperienza che il paziente sta attraversando. Dare senso si traduce nel comunicare attenzione e premura, vicinanza, solidarietà, speranza* * M.L. Lanzi, op. cit. pag. 101

57 E’ in questi termini che l’informazione perde il suo orientamento uni-direzionale divenendo bi-direzionale, favorendo in questo modo la nascita della relazione interpersonale* *ibidem, pag. 101

58 In quest’ottica, la relazione e il dialogo che si sviluppano si collocano in una dimensione non semplicemente informativa; l’attività informativa stessa acquisisce una valenza assistenziale ed educativa che funge da matrice al principio della relazione nelle Cure Emotive

59 I tempi e i luoghi dell’assistenza
L’attività infermieristica si consuma in una serie di routine frenetiche legate per lo più agli aspetti pratici dell’assistenza e che nell’immaginario collettivo, rappresentano con una forte valenza simbolica la professione

60 I tempi e i luoghi dell’assistenza
Per tutte le attività pratiche sono previsti tempi e spazi stabiliti dall’organizzazione di lavoro; Il lavoro di relazione e di cure emotive bisogna circostanziarlo alle altre attività, impedendo cosi di soffermarsi su una problematica, su un sorriso, su un pianto, su una paura della persona che abbiamo in carico

61 Ricordiamoci che Il tempo dedicato ad una persona ammalata rappresenta uno dei principali strumenti di qualità della professione infermieristica* * M.L. Lanzi, Pedagogia sociale, Carrocci Faber, Roma, 2004, pag.112

62 L’Assistenza Infermieristica dobbiamo imparare a riconoscerla come Scienza Umana, contestualizzata allo studio di tutti quei fattori intrinseci alla persona in un contesto di difficoltà e in relazione agli aspetti più umanistici e filantropi dell’accoglienza, della presa in carico, della cura alla persona in una sequenza organizzata e pianificata, che lasci poco spazio all’improvvisazione e qualifichi l’assistenza con una serie di competenze che coinvolgano in primo luogo gli aspetti relazionali ed emotivi e poi anche quelli tecnici

63 Racconto 1

64 Racconto 2

65 GRAZIE PER LA PARTECIPAZIONE


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