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EDUCAZIONE DIFFICILE ARTE E SFIDA

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Presentazione sul tema: "EDUCAZIONE DIFFICILE ARTE E SFIDA"— Transcript della presentazione:

1 EDUCAZIONE DIFFICILE ARTE E SFIDA
“L’uomo è un essere in possibilità” (M. Gennari)

2 Piccola introduzione alla lezione …
Che cos’è l’educazione? Quali sono i caratteri e le peculiarità? Chi è il soggetto/protagonista dell’educazione? ⇨ persona (quale idea di persona? Quale modello di uomo?) Quali sono i possibili approcci? ⇨scientifico e pedagogico Perché parlare di educazione? Serve davvero? (quale idea di educazione)

3 l’educazione avviene per caso? Si progettano gli interventi educativi?
Quali sono le teorie, i modelli, le esperienze e i bisogni che la “pedagogia” elabora? Sulla base di che cosa elabora modelli? I Classici possono essere fonte di ispirazione anche oggi? Possono fornirci idee e orientamenti? Qual è il loro contributo? Chi sono i Maestri?

4 Obiettivo della lezione: ▨COGLIERE LA COMPLESSITÀ DEL DISCORSO PEDAGOGICO ▨CAPIRE IL SENSO E LE DIFFICOLTÁ DELL’EDUCAZIONE ▨SCOMMETTERE SULL’EDUCAZIONE PER VALORIZZARE LA PERSONA UMANA, OFFRIRLE OCCASIONI DI CRESCITA E SVILUPPO, AFFERMAZIONE E LIBERTÀ

5 Educazione Circolarità ermeneutica (soggetto-testi-storia-tradizione)
Sviluppo delle potenzialità (divenire progressivo) Fatto/atto Permette all’Io migliore di sorgere (G. Lombardo Radice) Progetto Intenzionalità

6 Componenti fondamentali dell’educazione (G.Genovesi)
Affettività Armonicità Gerarchicità (scelte, priorità) Dinamicità Razionalità (principi) Integralità (fra azioni e modo d’essere) Integrazione (degli aspetti formativi) Simultaneità (conoscenze,capacità, competenze) Prospetticità e utopia (sfida alle situazioni) Unitarietà e permanenza (obiettivi, risultati, effetti)

7 Educazione e Persona Educabilità = disponibilità, formabilità
Potenzialità della persona ad essere educata (G.Genovesi) Possibilità /capacità di partecipare al rapporto educativo Disponibilità all’apprendimento propria di ogni essere vivente Uomo, mondo in formazione (G.Gennari)

8 Educazione = risultato di più azioni (G. Mialaret)
1. Ambiente (contesti educativi e istituzioni sociali; “scuola parallela”; gruppo dei pari…) 2. Azione formativa/intenzionalità pedagogica 3. Contenuto (curricolo) / cultura Risultato = esito dell’azione educativa

9 Educazione come: Rischio e possibilità
Interazione (fra persone e contesti) Promozione di un salto di qualità del modo di essere Opera di umanizzazione Ricerca di significato Risveglio dello spirito (conoscenza, sapere, intuizione, curiosità, interesse, motivazione) Esercizio del proprio sviluppo Progetto valoriale: l’uomo sarà ciò che avrà scelto di essere (J.P.Sartre, S.Kierkegaard)

10 Educazione come “viaggio formativo”
Dare un senso all’uomo e alla vita Problematicità della persona compresa in un orizzonte metafisico, ontologico trascendentale Uomo autore del suo sviluppamento (diventare ciò che è) Viaggio formativo nella consapevolezza del proprio essere/esserci (La verità migliora sempre l’uomo, Rosmini)

11 Educazione: comprende i fatti educativi; “è un ragionare su quel fatto, procedendo in termini scientificamente adeguati” (Paparella, 1996,p. 11) Pedagogia: riflessione sui fatti educativi; studio sistematico; interpretazione; “scienza dei processi educativi” (ivi, p.11)

12 quale natura del discorso pedagogico?
3 livelli di ricerca: Livello della ricerca scientifica → proposizioni sostenute da procedimenti dimostrativi Livello del sapere diffuso →”insieme delle convinzioni mutuate dal livello scientifico e accreditate dalla cultura del gruppo sociale di riferimento” (Paparella, p.13) Livello dell’esperienza comune (esempi, testimonianze, racconti, opinioni) (Paparella, p.13)

13 Fra i 3livelli esiste: Circolarità Scambio Specificità

14 Esperienza del FATTO EDUCATIVO (madre)
Conoscenza del PROBLEMA educativo (educatore) Conoscenza pedagogica = scientifica delle condizioni di educabilità (ricercatore) (N. Paparella, p. 14)

15 Questioni che riguardano l’educazione
Perché l’uomo educa? Qual è il nesso fra educare e realtà-contesto umano? Com’è la natura umana? Può essere educata? Il progresso umano è progresso educativo?

16 Approccio scientifico e pedagogico all’educazione
Ricognizione dei fatti Individuazione di elementi che promuovono l’azione educativa Approccio filosofico- problematico Quali mete educative? (sociali, individuali, cognitive …) Solo gli uomini possono essere educati? La libertà del singolo è reale o un’illusione? Come coordinare le discipline umane?

17 Le risposte evidenziano le “dimensioni della pedagogia”
Dimensione critica- problematica (progettualità) Dimensione scientifica (ricerca) Impegno e riflessione (sapere ermeneutico) COLLOQUIO INTERDISCIPLINARE INTERSEZIONE FRA SAPERI CIRCOLO DELLE SCIENZE → dialogo (J.Piaget)

18 Idea dell’educazione idea dell’uomo/persona
Che cos’è l’educazione? 2. Le ragioni di una “scommessa” 3. Quale educazione per il nostro tempo Chi è l’uomo? Quale “idea” di uomo? Quale modello formativo?

19 1.Pedagogia “immersa” nel tempo storico (teoria e critica); sceglie valori, interpreta, ricostruisce
2. Sapere pedagogico in crescita (pluralizzato, articolato; dinamismo fra saperi; relazione/integrazione; “sapere di saperi”, A.Agazzi) 3. Trasformazioni sociali, storiche di cui il discorso pedagogico si fa interprete (A. Clausse)

20 Intervento intenzionale (“competenza pedagogica”/”intelligenza progettuale”)
Tensione trasformativa /dimensione etica (promozione umana, democrazia…) “Dare la vita” (O.Willmann);“Risveglio umano” (J.Maritain) Fatto/Atto→”permette all’io migliore di sorgere” (G.Lombardo Radice) Cammino in consapevolezza di mezzi e fini (A. Baroni) “Incontro umanizzante” (B.Rossi) Diritto

21 Analisi del contesto (contributi di Morin, Bauman,Lyotard, Acone, Vattimo, Bodei)
Fiducia nell’uomo, “capitale invisibile”(G.Gozzer); metafisica della formazione Educazione: risposta alla crisi di senso; riscoperta di “mondi”; nuova lettura di valori

22 Quale educazione oggi? “Vivi il tuo tempo, ma non esserne la sua creatura” (F.Schiller) Pensiero critico/”riforma del pensiero” (E.Morin) “Nuovo protagonismo” (H.Arendt, Blondel, Freire) Formazione/trasformazione→impegno esistenziale (cura di sé) Educazione → “grandi idee” (persona/cultura/educazione permanente / verità/ricerca/creatività…)

23 QUALE IDEA DI UOMO?

24 educabilità→potenzialità ad essere educato
Dalla risposta che daremo potrà essere colta la dimensione teleologica del ragionare pedagogico Quadro antropologico:filosofia, biologia, religione, sociologia, psicologia, neuroscienze…→ integralità/totalità profilo dell’uomo educabilità→potenzialità ad essere educato Soggetto/oggetto formale dell’educazione

25 “L’idea che ci si fa dell’Educazione (…) dipende evidentemente dall’idea che ci si fa dell’uomo” (L.Laberthonnière) Paradigma filosofico (senso dell’essere, inquietudine morale) Paradigma scientifico (realtà fenomenica; scienza/tecnica→ragione strumentale)

26 Quale MODELLO di uomo? Uomo/Persona Impegno, progetto d’esistenza
“fedele a se stesso” (C. Taylor) “Io accogliente” (M.T.Moscato): capace di ascolto, di cura,nomade, libero

27 “La persona non è un dato, bensì un risultato”
Dimensione ontologica dell’educazione nuovo umanesimo (lettura esistenziale, fenomenologica ed ermeneutica) “La persona non è un dato, bensì un risultato” (F.Cambi)

28 Necessità di PROGETTARE l’educazione
Conoscenza del contesto di riferimento (nella realtà scolastica ed extrascolastica) Conoscenza delle problematiche relative alla progettazione (come usare il patrimonio di conoscenze? Quali scelte compiere? perchè? ) Consapevolezza del livello di complessità (sociale, contestuale, dei processi di istruzione, dell’apprendimento, della didattica)

29 OB.della progettazione educativa: perché si deve progettare?
Integrare le conoscenze degli allievi in base all’appartenenza culturale Scoprire consapevolmente i problemi e ricercare le soluzioni Esplorare integrazione tra linguaggi, saperi, culture Proporre offerte formative efficaci Promuovere sviluppo delle risorse umane (sostenere i soggetti nell’integrazione in diversi contesti)

30 Come si può progettare? Quali possibili metodi? Es. comparazione
lo studio comparativo permette di osservare le differenze fra realtà e paesi e il loro modo di affrontare i problemi Paesi industrializzati: necessità di coinvolgere tutti nella formazione; processi di alfabetizzazione tecnologica; squilibri sociali, politici ed economici Paesi emergenti e non industrializzati: prima alfabetizzazione e istruzione obbligatoria

31 Necessità educative condivise:
Riformulare i problemi dell’istruzione a livello generale (contesto) e applicativo (quali sistemi scolastici? Quale didattica?) Rispettare le differenze: fatti, cultura, storia, costumi Necessità di ri-progettare:TIPOLOGIE DI LAVORO, EDUCAZIONE, ISTRUZIONE E FORMAZIONE

32 OBIETTIVI CONDIVISI TRASFORMARE I PROCESSI EDUCATIVI
RIFORMARE I SISTEMI SCOLASTICI (APERTURA E FLESSIBILITA’) RAFFORZARE I RAPPORTI SCUOLA/AMBIENTE/SOCIETA’

33 In base agli obiettivi prefissati si potranno indicare dei modelli educativi, utili sul piano della spiegazione e dell’interpretazione dei bisogni formativi

34 Modelli educativi Esistono molti modelli che sono alla base delle esperienze formative.

35 Es. di modelli a statuto teorico più consolidato
1. Modello cognitivo: educazione della mente (cibernetica, modulare, costruttivista, biocognitiva, metacognitiva; tende a ridurre tutta l’attività psichica a apprendimento). “Esprime la capacità di recepire e integrare risultati e contributi della psicologia cognitiva e delle scienze cognitive” (W.Rinaldi, 2009, pp.41,42)

36 2. Modello psico-sociale: integra aspetti cognitivi, affettivi, relazionali, motivazioni soggettive; utilizza prevalentemente il metodo dell’osservazione empirico-sperimentale + interpretazione Dà valore “all’autonomia individuale e all’interazione del soggetto in precisi contesti socio-psicologici” (ib., p.42)

37 3. Modello socio-culturale: l’apprendimento è possibile nella realtà, nelle dinamiche, nei contesti relazionali e ambientali; coinvolge la personalità, l’esperienza (ricostruzione) 4. Modello della differenza: riguarda la progettazione esistenziale (differenze di genere, priorità degli affetti, dell’immaginario, del cognitivo; singolarità) (ib. p.42)

38 Ogni modello ha una sua storia:
Nasce dall’evoluzione del sapere (progresso scientifico, epistemologia disciplinare, sviluppo delle scienze …) Accoglie e rivela i cambiamenti sociali e culturali Cerca di rispondere ai bisogni formativi del singolo e della collettività

39 Alcuni modelli ideati nel tempo
Antiche civiltà (anelleniche, IV sec. a.C.) egiziane, indiane, mesopotamiche, ebraiche…possedevano istituzioni educative → attività educativa (concezioni religiose e politiche: istruzione di scribi e sacerdoti) ESISTEVA L’EDUCAZIONE, ma non la pedagogia nel mondo antico Ob. educazione: formare uomini saggi (buon cittadino, funzionario, politico, dotto, conforme alla legge divina) Educazione affidata a privati o istituzioni religiose Metodo mnemonico x “sapienza” (poca lettura e scrittura)

40 Alcuni MAESTRI E MODELLI
SOCRATE (470 a.C.): piazze, tribunale,case private→ uomo razionale, giusto PLATONE (428 a.C.): Accademia (386)ed. statale primaria per tutti; istruzione superiore:→ uomo che sa distinguere verità (scienza) da opinione (mutevole) ARISTOTELE (384 a.C.): Liceo (alta specializzazione) Aspetti comuni: metodo maieutico; dialogo; educazione dell’uomo-cittadino; differenze sociali e di educazione (compiti specifici); riflessione pedagogica non secondaria all’etica

41 Il contributo di COMENIO (1592) per la definizione di modelli
Metodologia pre-comeniana: “educare significa render sani, forti, buon, volenterosi, ubbidienti, sottomessi” (G. Giraldi, Storia della pedagogia, Roma,Armando,1972, p. 179) ; metodica dell’istruzione: memorizzazione (“tu sarai ciò che ricorderai”) COMENIO, Didactica magna (1632) Scuole ovunque e per tutti (maschi, femmine) ISTRUIRE TUTTI Scuola materna fino a 6 anni di vita (esperienze) Scuola primaria fino a 12 anni di età (intuizione e immaginazione) Scuola latina (12-18 anni): traduzione dei classici in lingua materna Accademia (Università) IDEALE di Comenio: Scuola come mezzo di liberazione dalla servitù e dall’intolleranza

42 In sintesi: Evoluzione storica e culturale Nuovi problemi e temi
Modelli educativi Problema del metodo Istruzione- educazione- formazione QUALI MODELLI educativi OGGI? QUALI NECESSITÀ E BISOGNI?

43 bibliografia Agazzi A., Saggio sulla natura del fatto educativo, Brescia, La Scuola, 1951 Blattner F., Storia della pedagogia moderna e contemporanea, Roma, Armando,1970 Braido P., Educare. Sommario di scienze pedagogiche, Zurigo, Pas, 1962 Boyd W., Storia dell’educazione occidentale, Roma, Armando,1970 Browen J., Storia dell’educazione occidentale, Milano, Mondadori, 1979 Cambi F., Manuale di storia della pedagogia, Roma-Bari, Laterza, 2007 Catalfamo G., La pedagogia contemporanea e il personalismo, Roma, Armando,1972 Dewey J., Le fonti di una scienza dell’educazione, Firenze, La Nuova Italia, 1972 Giraldi G., Storia della pedagogia, Roma,Armando,1972 Herbart G.F., Pedagogia generale dedotta dal fine dell’educazione, Padova, Cedam, 1947

44 Hessen S., Fondamenti della pedagogia come filosofia applicata, Firenze, Sandron, 1951
Hubert R., Trattato generale di pedagogia, Roma, Armando,1970 Hubert R.,Storia della pedagogia: fatti e dottrine, Roma, Armando,1969 Marrou H.I., Storia dell’educazione nell’antichità, Roma, Morcelliana, 1966 Massa R., Istituzioni di pedagogia e scienze dell’educazione, Roma-Bari, Laterza, 1990 Paparella N., Istituzioni di Pedagogia, Lecce, Pensa Multimedia, 1996

45 Paroz G., Storia universale della pedagogia, Milano, Librario, 1884 Rinaldi W., Pedagogia generale e sociale. Temi introduttivi, Apogeo, Milano 2009 Rossi B., Il lavoro educativo. Dieci virtù professionali, Vita e Pensiero, Milano 2014 Suchodolski B., Pedagogia dell’essenza e dell’esistenza,Roma, Armando, 1972


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