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La percezione della sintonia dialogica

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Presentazione sul tema: "La percezione della sintonia dialogica"— Transcript della presentazione:

1 La percezione della sintonia dialogica
Psicologia della comunicazione (interpersonale) – I. Riccioni

2 Dialogo 1 Il dialogo ti sembra sintonico o distonico? Perché?
Ci sono elementi nel testo che, a tuo avviso, hanno contribuito a formare questa impressione di sintonia o distonia dialogiche? Se sì, quali? In una scala da 1 a 10, quale grado di sintonia ti sembra di poter ravvisare nel dialogo, tra le due interlocutrici?

3 Dialogo 2 Il dialogo ti sembra sintonico o distonico? Perché?
Ci sono elementi nel testo che, a tuo avviso, hanno contribuito a formare questa impressione di sintonia o distonia dialogiche? Se sì, quali? In una scala da 1 a 10, quale grado di sintonia ti sembra di poter ravvisare nel dialogo, tra le due interlocutrici? ***** I due dialoghi ti sembrano ugualmente sintonici o distonici? O ti sembra di poter rilevare delle differenze? Se sì, quali? In una scala da 1 a 10 (da un minore a un maggiore grado di sintonia), dove collocheresti, rispettivamente, il dialogo n°1 e il dialogo n°2?

4 Sintonia dialogica Forma di intesa, di convergenza tra due (o più) interlocutori sul piano interazionale e relazionale, realizzabile anche a prescindere dall’accordo sul piano dei contenuti Interesse per le “forme” e i “modi” della comunicazione, cioè per le modalità comunicative e gli atteggiamenti interazionali e relazionali Attenzione su come si parla del del disaccordo Esplorare la possibilità di dissentire (sul piano dei contenuti) in sintonia (sul piano relazionale)

5 Ipotesi di fondo: è il “modo” in cui il dissenso viene espresso ad incidere maggiormente sull’insorgere e sullo sviluppo dei conflitti comunicativi e relazionali. Così come l’impatto pragmatico e la potenziale valenza di minaccia che implica l’espressione del disaccordo possono essere mitigati dai modi in cui tale divergenza viene comunicata.

6 Dinamiche accordo/disaccordo
(Stame 1999) Consenso (contenuti) Accordo Avvicinamento (relazione) Dissenso (contenuti) Disaccordo Allontanamento (relazione)

7 Dinamiche accordo/disaccordo (Stame 1999)
Contenuto Relazione Accordo Consenso Avvicinamento Disaccordo Dissenso Distanziamento

8 Due interlocutori possono essere:
- in totale accordo: 1) consenso + avvicinamento - in totale disaccordo: 2) dissenso + distanziamento - in parziale accordo o disaccordo: 3) (consenso + distanziamento) ) (dissenso + avvicinamento)[1] In altri termini (Watzlawick, Beavin 1967), è possibile per due comunicanti: 1. essere d’accordo su opinioni e affermazioni e comprendersi l’un l’altro; 2. essere in disaccordo e non comprendersi; 3. essere d’accordo ma non comprendersi; 4. essere in disaccordo ma comprendersi

9 Presupposti della ricerca :
Osservabilità, a partire da un testo, letto e ascoltato, senza ulteriori informazioni di tipo extratestuale (relative al contesto ambientale, intra e interpersonale etc.), della sintonia e della distonia dialogiche e del complesso di elementi eterogenei che le caratterizzano. Le nostre competenze comunicative “ingenue” ci permettono di cogliere, osservando le scelte linguistiche e interazionali compiute da due parlanti, determinati segnali (operanti a livello verbale, non verbale, dell’organizzazione sequenziale e argomentativa etc.) in base ai quali possiamo “farci un’idea su come va la comunicazione”. La superficie di una conversazione contiene in sé gli indicatori fondamentali che concorrono a definirne il contesto interazionale e relazionale (Orletti 1994)

10 Ipotesi fondamentali della ricerca
Due interrogativi tra loro collegati: (1)   è possibile che osservatori-ascoltatori esterni ed estranei, posti di fronte ad una conversazione mai ascoltata prima, la “percepiscano”, la riconoscano come sintonica, abbiano, cioè, un’impressione globale e immediata circa il grado di sintonia comunicativa tra gli interlocutori? (2)   è possibile, per gli stessi osservatori-ascoltatori, individuare, alla radice di tale impressione, una serie di indicatori osservabili e confrontabili a livello intersoggettivo che, in interazione tra loro, possano operare come condizioni strutturali della sintonia dialogica?

11 IL METODO IL CAMPIONE: 100 Ss Caratteristiche:
- studenti iscritti al III° anno del Corso di laurea in Scienze della comunicazione - 69 femmine e 31 maschi, età media anni. I Ss sono stati invitati a “collaborare ad una ricerca, oggetto di una tesi di dottorato, il cui tema era la sintonia dialogica”. La partecipazione era libera.

12 LO STRUMENTO: L’impianto sperimentale prevedeva la somministrazione di un questionario a risposta aperta (10 domande su moduli prestampati) da compilare successivamente all’ascolto delle audioregistrazioni di due conversazioni ordinarie spontanee (distribuite anche in trascrizione, per agevolarne ascolto e comprensione). Il questionario era in forma anonima; l’unica indicazione richiesta era quella relativa al sesso Le due conversazioni presentavano un’analoga struttura dialogica e tematica (Jefferson 1984, 1988; Jefferson, Lee 1981, 1992; Traverso 1996, 1999 ; Zuczkowski 2004), ma anche notevoli differenze quanto agli atteggiamenti interazionali-relazionali espressi e alle azioni linguistiche effettuate dai parlanti. In entrambi i casi gli interlocutori coinvolti appaiono in disaccordo tra loro sul piano dei contenuti (due visioni diverse di un medesimo problema).

13 Obiettivo del questionario:
verificare (1) se e (2) sulla base di quali elementi i Ss percepissero uno dei due dialoghi (il secondo, in base alle attese) come maggiormente sintonico rispetto all’altro. Principale limite del materiale-stimolo somministrato ai Ss (audioregistrazione e relativa trascrizione dei dialoghi): non permette di tener conto di fattori sicuramente assai rilevanti nel determinare l’impressione di sintonia o distonia di una comunicazione (aspetti cinesici, prossemici e, in generale, a tutto quanto concerne il “non verbale” che, necessariamente, si viene a perdere quando ci si trova a dover considerare esclusivamente una registrazione audio).

14 LA PROCEDURA: In relazione a ciascuna conversazione ascoltata i Ss avevano il compito di rispondere a 4 domande: 1. Il dialogo ti sembra sintonico o distonico? 2. Perché? 3. Ci sono elementi linguistici (= sintattici e/o semantici e/o pragmatici) nel testo che, a tuo avviso, hanno contribuito a formare questa impressione di sintonia o distonia dialogiche? Se sì, quali? 4. In una scala da 1 a 10, quale grado di sintonia ti sembra di poter ravvisare nel dialogo, tra le due interlocutrici? Infine, altre 2 domande invitavano esplicitamente i Ss ad eseguire un confronto tra le due conversazioni: 1. I due dialoghi ti sembrano ugualmente sintonici o distonici? O ti sembra di poter rilevare delle differenze? Se sì, quali? 2. In una scala da 1 a 10 (da un minore a un maggiore grado di sintonia), dove collocheresti, rispettivamente, il dialogo n°1 e il dialogo n°2?

15 La rilevazione dei dati
I dati ottenuti dal questionario sono stati trascritti, codificati e sottoposti ad un’analisi di tipo sia quantitativo che qualitativo. La prima è stata condotta sulle risposte relative ai quesiti che permettevano di ottenere dati “quantificabili” (domande n°1 e n°4 in relazione a ciascuna conversazione). La seconda, più complessa, ha riguardato la ricerca degli elementi comuni e delle ricorsività nelle osservazioni prodotte dai Ss nell’individuare i fattori alla radice delle impressioni di sintonia o distonia nella comunicazione.

16 RISULTATI ANALISI QUANTITATIVA La percezione della sintonia/distonia
La prima conversazione ascoltata dai Ss è percepita come distonica da una significativa maggioranza (89%); è sintonica solo per il 5%, mentre il restante 6% non si esprime chiaramente né in un senso né nell’altro. Il dialogo 1 ti sembra sintonico o distonico? Frequenza Percentuale Percentuale Valida Percentuale Cumulata Validi Sintonico Distonico Incerto Totale 5 89 6 100 5,0 89,0 6,0 94

17 Grafico 1

18 Dialogo 1 - Sesso Crosstabulation 5,832996 ÷2
Totale Maschio Femmina Il dialogo 1 ti sembra sintonico o distonico? Sintonico Conteggio % relativa al Sesso Distonico Conteggio Incerto Conteggio Totale Conteggio ,0% 27 87,1% 4 12,9% 31 100,0% 5 7,2% 62 89,9% 2 2,9% 69 5,0% 89 89,0% 6 6,0% 100 Dialogo 1 - Sesso Crosstabulation 5, ÷2 0, C

19 Grado di sintonia in una scala 1-10 nel dialogo 1
Frequenza Percentuale Percentuale Valida Percentuale Cumulata Validi 1 2 3 4 4,5 5 7 8 Totale Mancanti Totale 6 18 26 27 98 100 1,0 7,0 6,0 18,0 26,0 2,0 27,0 5,0 98,0 100,0 7,1 6,1 18,4 26,5 27,6 5,1 8,2 14,3 32,7 59,2 61,2 88,8 93,9 99,0 Grafico 2

20 Anche nel caso della seconda conversazione la presa di posizione del campione sembra abbastanza netta: essa viene riconosciuta come sintonica dal 79% dei Ss; è distonica per il 15%; il 6% non esprime un parere univoco. Inoltre, confrontando tra loro le due conversazioni (ultime due domande del questionario), ben il 90% dei Ss definisce la seconda come maggiormente sintonica rispetto alla prima. Il dialogo 2 ti sembra sintonico o distonico? Frequenza Percentuale Percentuale Valida Percentuale Cumulata Validi Sintonico Distonico Incerto Totale 79 15 6 100 79,0 15,0 6,0 100,0 94,0

21 Dialogo 2 – Sesso Crosstabulation 1,876542 ÷2 0,018765 C
Totale Maschio Femmina Il dialogo 2 ti sembra sintonico o distonico? Sintonico Conteggio % relativa al Sesso Distonico Conteggio Incerto Conteggio Totale Conteggio 25 80,6% 3 9,7% 31 100,0% 54 78,3% 12 17,4% 4,3% 69 79 79,0% 15 15,0% 6 6,0% 100 Dialogo 2 – Sesso Crosstabulation 1, ÷ , C

22 Grado di sintonia in una scala 1-10 nel dialogo 2
Frequenza Percentuale Percentuale Valida Percentuale Cumulata Validi 2 3 4 5 5,5 6,5 7 7,5 8 8,5 9 10 Totale Mancanti 1 6 20 31 99 2,0 1,0 6,0 5,0 9,0 20,0 31,0 3,0 10,0 99,0 100,0 6,1 5,1 9,1 20,2 31,3 10,1 4,0 11,1 16,2 18,2 27,3 28,3 48,5 53,5 84,8 87,9 98,0

23 ANALISI QUALITATIVA Gli indicatori di sintonia/distonia
Il risultato più significativo ottenuto dall’analisi qualitativa riguarda l’individuazione di alcune possibili condizioni della sintonia dialogica. Le indicazioni fornite dai Ss nelle risposte alla domanda n°3 sembrano, infatti, convergere nel delineare un modello, sia pur parziale e provvisorio (viste l’ampiezza e la natura del campione, il numero e le caratteristiche delle conversazioni prese in esame, l’ancoraggio delle osservazioni alle conversazioni stesse etc.), di sintonia dialogica. La rilevazione dei fattori di distonia nella comunicazione (in riferimento in particolare al primo dialogo) è stata utile anche per confermare e definire ulteriormente le condizioni della sintonia dialogica emerse dai dati.

24 Verso un modello di sintonia dialogica
Il modello di sintonia dialogica che emerge dai dati come nettamente prevalente appare caratterizzato dai seguenti fattori principali, eterogenei ed operanti, in interazione reciproca, come condizioni che ne favoriscono il riconoscimento: 1) il limitato uso di sovrapposizioni nel parlato (soprattutto se di tipo non supportivo); 2) la coerenza discorsiva, soprattutto a livello dialogico, come continuità e ripresa tematica tra turni adiacenti di parlanti diversi (etero-continuità); 3) la coesione discorsiva, come fluidità e scarsa frammentarietà, a livello sia dialogico (tra i turni di parlanti diversi) che monologico (all’interno dei turni di uno stesso interlocutore); 4) la similarità tra gli interlocutori a livello di toni, intensità vocali e ritmi di eloquio;

25 5) la costanza, la continuità a livello di toni, intensità vocali e ritmi di eloquio;
6) la similarità tra gli interlocutori nello stile e nel registro linguistico; 7) l’uso di marcatori discorsivi che indichino accordo, negoziazione, richiesta di attenzione e coinvolgimento (ad es. “sì”, “magari”, “capito?” etc.). Anche l’uso dell’ironia può, per qualcuno, rientrare tra le condizioni favorenti l’impressione di sintonia. Altri fattori, sia pur non determinanti, sembrerebbero l’omogeneità nella distribuzione del parlato e l’accordo sul piano dei contenuti tra i due interlocutori.

26 Due modelli contrapposti
Sintonia dialogica 1 (modello prevalente): La maggior parte dei Ss sembra privilegiare i valori dell’ascolto, dell’attenzione, dell’accettazione e comprensione dell’altro (modello relazionale-interazionale caratterizzato dal “lasciar parlare” l’interlocutore, accogliendo i suoi vissuti, senza cercare di imporre consigli o punti di vista personali). Sintonia dialogica 2 Una parte, sia pur minoritaria, dei Ss attribuisce maggiore importanza a fattori quali la partecipazione e il coinvolgimento emotivo del confidente. Le sovrapposizioni dialogiche, ma anche interventi quali consigli, ammonimenti, o addirittura critiche e rimproveri vengono intesi come espressioni di interessamento, premura, confidenza, intimità; comportamenti di segno opposto, meno “invasivi” , sembrano invece veicolare distacco e disinteresse nei confronti dell’interlocutore.

27 CONCLUSIONI I dati sembrano confermare l’idea guida della ricerca: in un osservatore-ascoltatore, il riconoscimento del disaccordo a livello dei contenuti, della divergenza di opinioni tra due interlocutori non compromette l’impressione di sintonia a livello dialogico. I Ss mostrano di percepire l’intreccio e i complessi equilibri delle dinamiche di accordo/disaccordo che, a diversi livelli (sequenza, enunciato, singola parola), caratterizzano le interazioni comunicative (Mizzau 1995; Stame 1999). Le competenze comunicative ingenue dei Ss sembrano, dunque, contemplare la possibilità di “dissentire in sintonia”, di gestire il disaccordo sul piano dei contenuti salvaguardando la dimensione relazionale.

28 La ricerca sembra, inoltre, confermare i risultati di una serie di studi condotti nell’ambito della Communication Accomodation Theory (Giles, Smith 1979; Giles, Coupland 1991; Giles, Coupland, Coupland 1991, Coupland, Nussbaum e Coupland 1991), in particolare, mettendo in luce gli effetti delle dinamiche di convergenza-divergenza interazionale sulla qualità percepita delle relazioni. Infine, l’operazione di individuare alcuni possibili indicatori della sintonia dialogica (i fattori “favorenti”, ma anche quelli “ostacolanti”), oltre alla primaria finalità teorico-descrittiva contiene implicitamente in sé anche un progetto di tipo pratico-operativo e, tra i potenziali sviluppi futuri della ricerca, si possono ipotizzare applicazioni dei risultati, in particolare, all’interno di contesti formativi.


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