La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

IL BUSINESS DEL CALCIO.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "IL BUSINESS DEL CALCIO."— Transcript della presentazione:

1 IL BUSINESS DEL CALCIO

2 LE ORIGINI DEL CALCIO

3 La pratica di sport che utilizzano corpi sferici di grandezza variabile è antichissima e praticamente diffusa in ogni cultura antica. Non sfuggono a questa logica i Greci che praticavano un gioco chiamato Sferomachia, di cui sappiamo solo che adottato dai Romani prese il nome di Harpastum (strappare a forza). L'Harpastum veniva giocato su terreni sabbiosi da due squadre di ugual numero di giocatori che dovevano attenersi a dei regolamenti molto precisi. Visto il carattere virile della competizione, fatta di lotte serrate e di continui corpo a corpo per il possesso della palla, l'Harpastum ebbe grande successo soprattutto tra i legionari che contribuirono così alla sua diffusione nelle varie zone dell'Impero. Tra queste c'era sicuramente la colonia Florentia dove secoli dopo sarebbe diventato il gioco tipico della città toscana. Agli inizi del medioevo, il Calcio si era talmente diffuso tra i giovani fiorentini, che questi lo praticavano quotidianamente in ogni strada o piazza della città. Con il passare del tempo però, soprattutto per problemi di ordine pubblico, si andò verso una maggiore organizzazione e il Calcio cominciò ad essere praticato soprattutto nelle piazze più importanti della città. I giocatori (calcianti) che scendevano in campo erano perlopiù nobili (anche futuri papi) dai 18 a i 45 anni e vestivano le sfarzose livree dell'epoca, che daranno poi il nome a questo sport. Le partite venivano organizzate solitamente nel periodo del Carnevale ma non solo. La più famosa è sicuramente quella giocata il 17 febbraio 1530, cui si ispira la moderna rievocazione, quando i fiorentini assediati dalle truppe imperiali diedero sfoggio di noncuranza mettendosi a giocare alla palla in Piazza Santa Croce (vedi sezione sulle partite celebri), collocando musici e pifferi sui tetti circostanti affinchè gli assedianti sapessero. La popolarità di questo gioco durò per tutto il '600, ma nel secolo successivo comincia un lento declino che lo porterà di lì a poco alla scomparsa, almeno come evento organizzato. L'ultima partita ufficiale di cui si ha notizia, se si escludono due giocate alla fine dell'800, verrà disputata nel gennaio del 1739 nella piazza di Santa Croce. Dovranno passare quasi due secoli perché la città di Firenze possa veder risorgere il suo antico gioco.

4 IL RAZZISMO CALCISTICO

5 Gli stadi calcistici sono da sempre ma, soprattutto nell’ultimo periodo,degli anticipatori e degli amplificatori di problematiche presenti all’interno della nostra società come quelle del razzismo e quelle della xenofobia, le quali spesso sono manifestazioni presenti nell’ambito calcistico. Ma purtroppo non sono solo i tifosi ad avere un atteggiamento razzista, spesso è un elemento presente negli stessi giocatori che in campo si offendono per la propria provenienza etnica. Con il passare del tempo si stanno formando delle istituzioni come ad esempio l’associazione “FARE” che s’impegna a combattere il razzismo e le discriminazioni nel mondo del calcio. L’obiettivo dell’associazione “FARE” è quello di sensibilizzare e prendere posizione contro qualsiasi forma d’emarginazione nel mondo dello sport. Per raggiungere questo obiettivo la rete FARE organizza e promuove campagne che vedono la partecipazione di varie organizzazioni antirazziste impegnate nello sport come nel sociale, di numerose tifoserie che decidono di prendere posizione contro il razzismo:attraverso coreografie negli stadi, dando vita a iniziative che coinvolgono le comunità di immigrati locali e promuovendo attività nelle scuole per sensibilizzare i più piccoli a queste tematiche e stimolando la partecipazione attiva dei club e delle federazione. La discriminazione nasce dalla non conoscenza, dalla paura del diverso, ed è per questo che le attività che vanno nella direzione di creare punti di incontro, di confronto, di scambio e di conoscenza reciproca sono i soli che nel tempo producono dei reali cambiamenti. Il calcio, e lo sport in generale, viene considerato uno strumento che supera le barriere grazie al suo linguaggio non verbale, alla semplicità del gioco e alla passione che riesce a suscitare. Ma lo sport vive le contraddizioni passate e presenti delle nostre società e delle manifestazioni spiacevoli e indignitose nelle manifestazioni sportive, e purtroppo finché non si genererà un cambiamento radicale nel modo di pensare, finché le diversità verranno considerate una ricchezza e non una barriera, episodi di razzismo saranno sempre visibili. Occorre quindi puntare sull’educazione e sulla sensibilità dell’uomo sano, Solo così sarà possibile arrivare a una società multiculturale e rispettosa dei diversi stili di vita,colori e culture.

6 LE TIFOSERIE ULTRAS Perché si chiede sempre allo stato, alle forze dell’ordine e alla società di risolvere questo problema? Perché non ci chiediamo mai se è proprio il mondo del calcio e i media sportivi che dovrebbero prestare e unire le loro forze al fine di migliorare o meglio risolvere davvero questa brutta situazione. I media sportivi descrivono la violenza come un male della società con cui il calcio non ha niente a che fare, ma obiettivamente questa affermazione è un po’ un lavarsene le mani da parte dei giornalisti sportivi, è un atteggiamento alquanto ipocrita Lo stato cerca di risolvere in tutti i modi questo problema mettendo misure di sicurezza come:telecamere a circuito chiuso e unita di intelligence a livello nazionale. Il potere politico prova a reagire mediante piani severi, che vanno dalla squalifica del campo a pene detensive più dure. C’è poi potere sportivo che non sa bene come reagire, ondivago tra la voglia di pulizia e la paura di essere comunque ricattato. Ma stando alla realtà questo non basta…

7 PER ELIMINARE LA VIOLENZA NEGLI STADI
INTERVENTI PER ELIMINARE LA VIOLENZA NEGLI STADI

8 LE TIFOSERIE ULTRAS Spesse volte la bellezza del calcio viene distrutta dalla troppa euforia e dall’eccessiva pazzia di alcune persone: gli “Ultras”.I movimenti ultras e hooligans nascono e si sviluppano a cavallo della fine degli anni sessanta e l’inizio dei settanta negli stadi di calcio. Emerge subito una grande differenza tra i due gruppi di tifosi: mentre gli hooligans provengono tutti dagli strati sociali più disagiati (dalla classe operaia più bassa), gli ultras sono interclassisti. Gli hooligans condividono dunque gia esperienze sociali comuni e in particolare la condizione economica disagiata sarà per loro il principale collante unito al tifo per la propria squadra. Questo disagio (prima esclusivamente economico poi anche sociale e psicologico) incrementò in questi soggetti valori di violenza e rabbia. In Italia le curve ultrà(consistenti molti giovani di diverso ceto) nascono dal bisogno di creare una propria cultura definita di “opposizione” al tradizionalismo della società italiana. Tutto questo comportò che mentre in Inghilterra gli hooligans hanno il solo obiettivo della violenza dettata dalla rabbia per la loro condizione sociale, in Italia, invece, la violenza per gli ultras è solo una delle opzioni del loro mondo, le altre sono l’aspetto coreografico che prevale fino dagli anni ottanta e la militanza politica. Dagli anni ottanta in poi gli ultras accolgono il modello” hooligans”e quindi l’opzione della violenza comincia a prevalere tanto che oggi all’interno delle curve l’elemento violento è percepito come l’esempio da far seguire a tutti.

9 RAZZISMO – CASO ZORO’- Il caso Zorò ci obbliga ad interrogarci: Siamo davvero un paese razzista? L’argomento del razzismo è solo un’arma in più a disposizione dell’ignoranza e della faziosità nella quale gli italiani purtroppo si distinguono. Forse i volgari insulti che da Verona a Messina vengono rivolti ai giocatori di colore, non hanno alcun rapporto con il razzismo. C’è alla base il desiderio di provocare, di innervosire e di danneggiare l’avversario, e se capita che questi è nero ecco che l’insulto è a portata di mano per chi, oltre ad avere poca cultura, ha anche poca fantasia. La verità è che purtroppo lo sport, che pure ha valori importanti, non si sottrae al degrado morale che ci circonda e contro il quale è sempre più difficile difendersi. Dopo l’episodio d’intolleranza contro il calciatore del Messina “Zorò” la risposta del mondo del calcio fu quella di far cominciare in tutti i campi le partite con 5 minuti di ritardo e di far portare ai calciatori al centro del terreno di gioco uno striscione con lo slogan “NO AL RAZZISMO”.

10 PRIMA I MILIONI E ORA I MILIARDI
In Italia il calcio riveste un ruolo di eccezionale importanza, non solo sul piano sociale, ma anche su quello squisitamente economico. Avendo infatti un grande seguito di pubblico, più o meno appassionato, il calcio è diventato negli ultimi decenni uno dei settori più vivaci dell’economia italiana, con un giro d’affari di circa milioni di euro. Negli ultimi anni il mondo del calcio ha vissuto una sconcertante serie di successi sportivi e rovesci finanziari che ne hanno profondamente cambiato la natura e i cui esiti sono, ancora oggi difficilmente prevedibili. I club italiani sono diventati imprese a tutti gli effetti, i ricavi sono aumentati con l’avvento delle televisioni a pagamento, in misura che non ha precedenti, i giocatori sono diventati professionisti strapagati e vere e proprie star dello showbusiness. Il calcio, in sostanza, è diventato un settore con un volume d’affari paragonabile a quello di altri importanti settori dell’economia. Infatti, oggi, le società di calcio quotate in Borsa, le vittorie e le sconfitte calcistiche non sono più fattisportivi, ma economici. L’aspetto sportivo è solo un pretesto per il business… Quei poveri illusi dei tifosi che ancora credono alla “Bandiera” e sono attaccati alla “maglia” fanno finta di non capire che i presidenti, i dirigenti, gli allenatori e i calciatori sono attaccati solo ai propri affari, e l’unica bandiera che hanno è il portafoglio. Così, all’interno delle società di calcio succede di tutto, proprio come nel mondo degli affari: fondi neri, bilanci falsi, frodi fiscali, corruzione, bancarotte, truffe (oltre al doping e alle partite “combinate”. Ormai le assurdità del calcio odierno non sono momentanee degenerazioni, ma sono aspetti strutturali che si sono consolidati negli anni e un sistema che non sarà possibile cambiare.

11 SECONDO TE COS'E' IL DOPING ?

12 QUESTO NON VUOL DIRE BUSSARE ALLA PORTA DEL DOPING?
Dopo due anni di dibattiti televisivi, nazionali e locali, dopo convegni e pubblicazioni sui quotidiani e sui periodici più o meno specializzati, si è creduto opportuno sondare lo stato della conoscenza di base, del fenomeno doping tra i praticanti del calcio. Le occasioni offerte dai mezzi di comunicazione per i tanti casi, più o meno eccellenti e a volte nefasti, di doping, non hanno trovato pronti ne i genitori ne gli allenatori, per interagire proficuamente con i propri ragazzi-calciatori, al fine di prevenire identificazioni ed emulazioni di modelli devianti. Se gli adulti evitassero di infangare i campi di calcio da urla e blasfemità, e se riducessero sia le eccessive critiche che le esagitate esaltazioni durante e dopo le partite, segnerebbero altri punti a favore Tutte quelle ore di allenamento sulle tattiche (magari aggressive), i ruoli e i voti già nelle scuole calcio e la muscolarizzazione precoce, spintonano gli adolescenti ad urtare con i loro limiti fisici. QUESTO NON VUOL DIRE BUSSARE ALLA PORTA DEL DOPING?

13 I dati appartengono a 376 calciatori appartenenti a tutte le categorie, dagli esordienti ai dilettanti fino ai professionisti. Poche luci e tante ombre vengono proiettate da un’attenta lettura dei risultati. Così per alcuni precisamente per il 30% di loro il doping è per ogni aspetto “una droga” e di conseguenza è letale e nociva per la salute, per il 25% “si può morire” mentre per il 45% dei giovani calciatori invece rilevano solo una certa consapevolezza del pericolo del doping mediante la voce”molto nociva”. I risultati fanno emergere anche che il 68% dei calciatori “non ne ha mai parlato del problema con qualcuno”; mentre il 21% ne accenna qualcosa con gli insegnanti a scuola e il11% con gli amici. Dai dati emerge che alla domanda”conosci qualche sostanza dopante?”, il 64%dei calciatori non ricorda il nome di nemmeno un farmaco illecito, dopo anni di incessanti segnalazioni. Coloro che li ricordano la stragrande maggioranza risponde sempre creatina.

14 CASO MOGGI

15 CASO MOGGI :" AMMONIZIONI SCIENTIFICHE "
La procura di Napoli indaga sul comportamento degli arbitri considerati vicini al dg bianconero. In questo periodo il mondo del calcio sta attraversando un periodo di crisi a causa di alcune intercettazioni di alcune telefonate del direttore generale della Juventus fatte ad alcuni rappresentanti della (gea) ed ora la procura di Napoli sta indagando. NAPOLI - Un metodo basato sull'uso sistematico del cartellino giallo o rosso per impedire ad alcuni giocatori di essere in campo nelle partite delle loro squadre contro la Juventus: ci sarebbero anche «interventi chirurgici» di questo tipo da parte degli arbitri ritenuti vicini alla Gea nel cosiddetto «sistema Moggi» sul quale sta indagando la Procura di Napoli. Anche su questo aspetto stanno indagando da oltre un anno, i carabinieri del reparto operativo di Roma che avrebbero acquisito in merito - secondo quanto si è appreso - diverse intercettazioni telefoniche

16 INCHIESTE DI TORINO NUOVO FILONE
- A Torino rimangono in piedi altre due inchieste che riguardano la società e i suoi giocatori. La prima è su Antonio Giraudo, iscritto nel registro degli indagati con l'ipotesi d'accusa di falso in bilancio. La seconda, quella sul calcio scommesse, si intreccia con un'altra inchiesta della procura di Parma, dove uno o più bookmaker non autorizzati a raccogliere denaro per scommesse per il gioco in Italia avrebbero gestito denaro inviato loro dai quattro bianconeri. E i nomi che circolano riguardano ovviamente i giocatori juventini che hanno giocato a Parma, come ad esempio Buffon, anche se al momento si tratta solo di illazioni. Altri giocatori coinvolti sarebbero Chimenti, Maresca e Iuliano. - L'indagine sul presunto giro di scommesse poco chiare è una nuova tegola che cade sull'ambiente bianconero, mentre in primo piano rimane la vicenda delle intercettazioni, su cui l'ordine di scuderia della Procura di Torino è aspettare gli atti di Napoli e Roma, per valutare l' ipotesi di riaprire le indagini nei confronti della Juventus. Al riguardo, c'è grande prudenza tra gli inquirenti torinesi, che per primi hanno indagato sulle designazioni arbitrali. Tre mesi di intercettazioni telefoniche (dal luglio al settembre del 2004) hanno portato alla scoperta di uno «scenario inquietante», ma senza che venissero ravvisati estremi di reato.

17 CARRARO : " RABBIA E SCONCERTO "
Sul caso intercettazioni parla il presidente della Figc: "Il mio stato d'animo come quello dei tifosi. La giustizia sportiva agirà con serietà e rigore". Mazzini non farà parte del gruppo per Germania 2006 Franco Carraro, 66 anni, numero uno Figc. Ansa ROMA, 5 maggio "La giustizia sportiva agirà con serietà, tempestività, serenità e rigore". Lo ha detto Franco Carraro, presidente della Federcalcio, nel corso di una conferenza stampa convocata oggi a Roma dopo la pubblicazione delle intercettazioni disposte dalla procura di Torino. "Il mio stato d'animo - ha proseguito - è come quello di milioni di tifosi, che provano sconcerto, tristezza e rabbia. Errori possono esserci: l'importante è che si scopra, e che si appuri e si arrivi alle sanzioni necessarie". Carraro ha anche chiarito alcuni particolari dell'inchiesta. Il faldone che la Procura di Torino ha trasmesso alla Federcalcio il 13 marzo scorso, con le motivazioni dell'archiviazione sulle intercettazioni effettuate, è di 272 pagine. La nuova documentazione, che spiegava i motivi dell'archiviazione comunicata il 21 settembre 2005, è stata in quella stessa data trasmessa all'ufficio indagini della Federcalcio, che ha provveduto a riaprire il fascicolo. "Esprimo gratitudine alla Procura di Torino e a quella di Roma: la magistratura ordinaria - ha aggiunto - ha mezzi di cui la nostra giustizia non dispone. E quando ci sono casi del genere è bene che la magistratura si occupi del calcio".

18 Una decisione sembra già presa in via Allegri: il vicepresidente federale Innocenzo Mazzini non farà parte della delegazione azzurra ai Mondiali in Germania, a causa delle telefonate intercettate e pubblicate in questi giorni. Nessuna conferma ufficiale da parte di Carraro che si è limitato a spiegare "la lista della delegazione italiana ai Mondiali di Germania sarà diramata nei prossimi giorni", ma è quasi certo che per «opportunità politica» il nome di Mazzini non sarà fra i "convocati". Alla domanda se condivide l'opinione diffusa dopo il caso intercettazioni che il calcio italiano abbia padroni occulti, Carraro è rimasto abbottonato. "Non rispondo - ha detto - perché non voglio entrare nel merito. Ma per non disperdere il patrimonio di passione dei nostri tifosi la giustizia sportiva dovrà arrivare a una ricostruzione credibile, totale o a stralci di quel che è successo e perché". Carraro ha ricordato che con lo scandalo scommesse degli Anni 80 "sembrava che tutto dovesse terminare: invece le sanzioni sportive ebbero l'effetto di rendere più credibile il nostro calcio

19 Una vera e propria bufera è quella che sta investendo il mondo del calcio italiano, a meno di un mese all’inizio dei campionati mondiali di Germania la situazione non è affatto delle migliori . Il principale fulcro di una serie di scandali sportivi risulta Liciano Moggi, direttore sportivo della Juventus. Sulla base di alcune intercettazioni telefoniche è partita l’inchiesta che ha visto, da parte della Procura di Napoli l’iscrizione nel Registro degli indagati di diversi personaggi di rilievo del mondo del calcio italiano, Antonio Giraudo della famosa triade del commando juventino coinvolti dirigenti, arbitri, calciatori, allenatori, giornalisti e chissà quanti altri ancora. La speranza per il popolo dei tifosi italiani ora è quella che tutta questa vicenda si possa risolvere quanto prima, che chi debba pagare paghi e che si ricostituisca una situazione veramente credibile e seria, in vista dei mondiali di Germania ….e che questo è l’augurio che tutte gli sportivi si fanno oggi.

20 PRONTO : SONO MOGGI MILANO 17 MAGGIO 2006-CENTO MILA TELEFONATE INTERCETTATE in otto mesi, in un giorno ben 416 chiamate. Luciano Moggi passava ore e ore al telefono, secondo quanto risulta dall’inchiesta che stanno portando avanti i pm napoletani. Nelle intercettazioni, viene fuori che Moggi si occupa anche delle elezioni delle lega professionisti.

21 Ecco una telefonata riportata dal quotidiano ”La Repubblica”
MAZZINi: “Ho sentito Galliani, voleva sapè della Ternana, la Ternana da oggi è della moglie di Longarini” MOGGI: “Ma quello era già …Non…da oggi! Quello era già da diverso tempo” MAZZINi: “C’è stato ieri il passaggio delle quote dal Notaio. E…E Fioretti resta ed ora prendono un direttore sportivo. Sono orientati a votare Galliani” MOGGI: “è già una cosa importante, questa eh? Ad Adriano glielo hai detto ?” MAZZINi: “E già ho detto che gli creeremo un contatto in modo che possa parlare definitivamente con questi qui che sono orientati a votare loro nonostante che Longarini sia di Ancona ma ha sui coglioni Della Valle ” MOGGI: “Invece io ti volevo dire, adesso, parliamo di un’altra cosa importante. Dunque quando io vado a Roma. Adesso voglio smettere con Carraro di cose che, in pratica, poi vanno a finire immediatamente al CONI. Perché ieri, non so se te l’ho detto, mi prende Petrucci e mi fa:dice, ma mi ha detto Franco che ti ha mandato a fanculo. Ma è proprio un ragazzetto Franco? Vero! Lo mandai a fanculo Nizzola ! Non c’è niente di strano ! Però queste cose da di , se le diciamo, no, mettiamo in allarme gli avversari ! ”

22 Mazzini: “certamente”
Moggi:” Adesso, quello che bisogna fare è andare appresso a queste cose. Con Cellino mi dice Galliani non ci sono problemi perché lo fa votere Berlusconi”. Mazzini:”Infatti, infatti io mi meravigliavo che non fosse successo questo!” Moggi: “Il Pescara Paterna lo convinco io, quindi non penso ci siano grossi problemi, le uniche società che non si possono convincere, probabilmente, sono l’Ascoli e il Piacenza” Mazzini: “Manella b è stato fatto un lavoro capillare” Moggi: “E’ in corso! E’ in corso il lavoro capillare e lì penso che qualche risultato lo porto, però ho i miei dubbi, eh? ”


Scaricare ppt "IL BUSINESS DEL CALCIO."

Presentazioni simili


Annunci Google