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Metodologia della Ricerca e Pratiche educative Azione e riflessione nell’insegnare ad apprendere Prof. Mario Di Mauro.

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1 Metodologia della Ricerca e Pratiche educative Azione e riflessione nell’insegnare ad apprendere
Prof. Mario Di Mauro

2 Il “sapere disciplinare” nella costruzione delle competenze
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Il “sapere disciplinare” nella costruzione delle competenze Dai principi di metodo alle pratiche applicative

3 Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento.
IL TRATTAMENTO DEL SAPERE DISCIPLINARE PER SVILUPPARE COMPETENZE Il processo di scomposizione e ricomposizione dei contenuti di sapere permette di definire le competenze LA MAPPA DISCIPLINARE Attraverso la costruzione di una mappa disciplinare si può analizzare una disciplina mettendone in luce: Le teorie di riferimento I concetti chiave Gli strumenti che adopera Il linguaggio Il rapporto con altre discipline L’oggetto

4 I fuochi esterni I fuochi interni
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. I contenuti inter-disciplinari e trans-disciplinari I destinatari (fascia di età, bisogni, ecc.) I fuochi esterni I prerequisiti (competenze, strategie, ecc.) La collocazione nel curricolo complessivo Il rapporto con le altre discipline L’organizzazione (distribuzione oraria, risorse necessarie, ecc.) Le tematiche specifiche Gli obiettivi di apprendimento I fuochi interni Le fasi di articolazione Le attività previste (esercitazioni, ricerche, studio, lavori, ecc.) Gli strumenti e i materiali utilizzati Gli strumenti e le modalità di verifica

5 Mappa disciplinare L’ANALISI DISCIPLINARE : LA NATURA
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. L’ANALISI DISCIPLINARE : LA NATURA L’analisi disciplinare è un processo di scomposizione e ricomposizione dei contenuti di una disciplina e si configura come un potente strumento di gestione della progettazione educativa e didattica L’ANALISI DISCIPLINARE : GLI SCOPI Gli scopi principale dell’analisi disciplinare sono: - ottenere un insieme di elementi (i nodi) costituiti dai concetti, dalle idee chiave e dalle regole portanti che i contenuti disciplinari sottendono. - definire per tutti gli elementi ottenuti le connessioni associative o discriminative che si possono rilevare (i legami) Mappa disciplinare Workshop tematico – La Didattica laboratoriale - Settembre 2008

6 DOMANDE ED OPERAZIONI PER L’ANALISI DISCIPLINARE
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. DOMANDE ED OPERAZIONI PER L’ANALISI DISCIPLINARE 1 Quali sono i problemi che la disciplina affronta, quali i suoi campi di indagine? 2 Quali le modalità di ricerca, quali le operazioni che la disciplina fa praticare? 3 Quali i nuclei portanti, quali i concetti ordinatori della disciplina? 4 Quali i linguaggi specifici che adotta la disciplina? 5 Quali i contenuti minimi irrinunciabili? 6 Quali i momenti evolutivi della disciplina? 7 Quale la sua rilevanza sociale? 8 Quali le possibilità di approcci multi e interdisciplinari?

7 MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DI UNA MAPPA DISCIPLINARE
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DI UNA MAPPA DISCIPLINARE Lista Albero Apprendimento come accrescimento per cambiamento Apprendimento come sviluppo di schemi Rete Tabella Apprendimento come connessione di nodi semantici Apprendimento come pluralità di approcci di sintesi Workshop tematico – La Didattica laboratoriale - Settembre 2008

8 MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DI UNA MAPPA DISCIPLINARE
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DI UNA MAPPA DISCIPLINARE Modello Tipo apprendimento Stile insegnamento Metafora lineare crescere LISTA accrescimento ALBERO classificazione gerarchico salire TABELLA sintesi relazionale assorbire navigare RETE connessione ipertestuale

9 La disciplina dal punto di vista dell’ INSEGNAMENTO
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. BISOGNI SAPERE PER - Programmi di ricerca Quesiti PROBLEMI CULTURA RISULTATI SAPERE PERCHE’ SAPERE CHE - Campi di conoscenza - Teorie Modelli Concetti ordinatori - Credenze Emozioni Ideologie Miti CONTESTO PRODOTTI ATTIVITA’ SAPERE COME - Metodi Operazioni Strumenti Linguaggi PROCEDURE La disciplina dal punto di vista dell’ INSEGNAMENTO

10 SAPERE PER SAPERE PERCHE’ SAPERE CHE SAPERE COME
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. SAPERE PER OBIETTIVI COGNITIVI SAPERE PERCHE’ SAPERE CHE RISULTATI DI APPRENDIMENTO FATTORI MOTIVAZIONALI SAPERE COME AZIONI COGNITIVE E METACOGNITIVE La disciplina dal punto di vista dell’ APPRENDIMENTO

11 Caratteristiche costruttiviste del processo di apprendimento
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Caratteristiche costruttiviste del processo di apprendimento NO SI Gerarchia concettuale determinata dal sistema oggetto Rete concettuale determinata dal sistema soggetto TRATTAMENTO SISTEMICO DELLA DISCIPLINA MATRICE COGNITIVA DELL’ALLIEVO

12 Caratteristiche costruttiviste del processo di apprendimento
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Caratteristiche costruttiviste del processo di apprendimento 3 TIPI DI CONOSCENZA … per risolvere un problema …. per eseguire un compito Conoscenze dichiarative Saperi su un oggetto, una nozione, una strategia, ecc. Cosa? Conoscenze procedurali Saper fare sul modo di usare un oggetto, una nozione, una strategia, ecc. Come? Conoscenze pragmatiche Saperi sulle ragioni che rendono importante l’uso di un oggetto, una nozione, una strategia, ecc. Perche? Workshop tematico – La Didattica laboratoriale - Settembre 2008

13 Tassonomia degli obiettivi cognitivi
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Tassonomia degli obiettivi cognitivi (Bloom, Enghelhart, Furst, Hill, Krathwohl) 1 - CONOSCENZA Conoscenza di elementi specifici, di modi e mezzi per usare gli elementi specifici, di dati universali e astratti 2 - COMPRENSIONE Trasposizione; Interpretazione; Estrapolazione 3 - APPLICAZIONE Applicazione 4 - ANALISI Analisi di elementi; Analisi di relazioni; Analisi di principi organizzativi Produzione di comunicazioni uniche;Elaborazione di piani di azione; Derivazione di insiemi di relazioni astratte 5 - SINTESI Conoscenza di elementi specifici, di modi e mezzi per usare gli elementi specifici, di dati universali e astratti 6 - VALUTAZIONE

14 Tassonomia degli obiettivi affettivi
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Tassonomia degli obiettivi affettivi (Krathwohl, Bloom, Masia) 1 – RICETTIVITA’ Consapevolezza; Disponibilità a ricevere; Attenzione selettiva 2 - RISPOSTA Disposizione a rispondere; Volontà di rispondere; Soddisfazione nel rispondere 3 - VALORIZZAZIONE Accettazione di un valore; Preferenza per un valore; Impegno 4 - ORGANIZZAZIONE Concettualizzazione di un valore; Organizzazione di un sistema di valori 5 - CARATTERIZZAZIONE Insieme generalizzato; Caratterizzazione

15 Cosa si prova ad accarezzare un cane e vedere che reagisce fuggendo ?

16 Nel caso dello specifico educativo, e scolastico in particolare, …
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Nel caso dello specifico educativo, e scolastico in particolare, … la valutazione di una qualunque forma di comunicazione dell’allievo comporta sempre, due condizioni: stare nel processo di conoscenza che vede insegnante ed allievo condividere insieme uno stesso mondo stabilire in quale modo una parte di questo mondo può essere assunto come prodotto identificabile, descrivibile e valutabile

17 LA LEZIONE CENTRATA SUL CONTENUTO
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. LA LEZIONE CENTRATA SUL CONTENUTO E’ la lezione tradizionale che si basa completamente sull’attività sul docente. L’oggetto-focus della lezione è il contenuto di conoscenza. La sua finalità è impartire una determinata quantità di contenuti-concetti, che delineano la struttura logica della disciplina. Metodologicamente procede dal semplice al complesso. La comunicazione è uni-direzionale e raggiunge il suo scopo quando i contenuti sono presentati e sviluppati dal docente con rigore scientifico e chiarezza espositiva.

18 LA LEZIONE CENTRATA SULL’ ALLIEVO
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. LA LEZIONE CENTRATA SULL’ ALLIEVO In questo tipo di lezione l'elemento-focus è il soggetto che apprende e quindi il suo processo di apprendimento, i suoi interessi e le sue competenze. Il ruolo del docente non è semplicemente quello di impartire contenuti, ma di stimolare, di facilitare, di orientare il lavoro dell’allievo. La comunicazione è bi-direzionale ed enfatizza il ruolo dell’allievo come protagonista della propria formazione attribuendo al docente la responsabilità di creare i contesti cognitivi, psicologici e formativi entro il quale fare sviluppare l'apprendimento.

19 LA LEZIONE CENTRATA SULL’ AZIONE
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. LA LEZIONE CENTRATA SULL’ AZIONE E’ la lezione basata sulla produzione che lo stesso allievo organizza e sviluppa sotto la guida dell’insegnante. Tiene conto delle esperienze e degli interessi dell’allievo ma mantiene come riferimento il progetto formativo. Si struttura in tre fasi: 1 – la fase di pianificazione in cui viene deciso il tema da affrontare, predefinito oppure occasionale; 2 – la fase delle attività da svolgere nella quale l’allievo elabora e attua determinate azioni; 3 – la fase della conclusione e della valorizzazione in cui l’allievo discute i risultati mettendo in evidenza i punti forti e i punti deboli incontrati.

20 … intendendo per conoscenze
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Quando si parla di valutazione degli apprendimenti, si tende a far coincidere il livello di formazione del giovane con il livello di conoscenze disciplinari posseduto, … intendendo per conoscenze soprattutto quelle dichiarative, un po’ meno quelle procedurali e poco o per niente quelle pragmatiche

21 LA DIMENSIONE “LABORATORIALE” NELLA RELAZIONE EDUCATIVA
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. LA DIMENSIONE “LABORATORIALE” NELLA RELAZIONE EDUCATIVA Conoscenze procedurali e pragmatiche e non solo più dichiarative Spazi e tempi per costruire conoscenza in modo attivo e cooperativo Gruppi cooperativi per facilitare i tempi di azione e di pensiero I LABORATORI DISCIPLINARI si realizzano all'interno delle attività disciplinari su tematiche specifiche dove alla lezione frontale si sostituiscono modalità di ricerca, di sperimentazione e di lavoro di gruppo L’INSEGNANTE come I LABORATORI TRASVERSALI si realizzano in collaborazione tra docenti di classi diverse in compresenza o con flessibilità oraria su tematiche o progetti trasversali o per attività curricolari con le modalità del lavoro di ricerca Osservatore partecipante

22 COSA E’ DIDATTICA LABORATORIALE E’…
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Adozione di standard Progettualità formativa Flessibilità organizzativa e didattica Orientatività Autonomia educativa Sviluppo di talenti Comunicazione efficace Gruppo cooperativo Atteggiamento sperimentale COSA E’ DIDATTICA LABORATORIALE E’… Motivazione Ambiente attivo Crescita autonoma Dimensione partecipativa Trasversalità dei contenuti Auto orientamento Dinamicità Comunità di pratiche Peer Education Negoziazione Valorizzazione delle differenze Workshop tematico – La Didattica laboratoriale - Settembre 2008

23 Fare cosa … con la Didattica Laboratoriale
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Fare cosa … con la Didattica Laboratoriale La D.L. crea situazioni di apprendimento che: - privilegiano la costruzione della conoscenza e non la sua riproduzione - presentano  compiti autentici - consentono  rappresentazioni multiple della realtà - favoriscono riflessione e ragionamento - favoriscono la costruzione cooperativa della conoscenza “il modo di funzionare della mente dipende dagli strumenti che ha a disposizione. Non si può capire fino in fondo come funziona la mano se non tiene conto degli attrezzi che usa: un cacciavite, un paio di forbici, o una pistola a raggi laser” (Bruner, 1997)

24 Per ottenere cosa … con la Didattica Laboratoriale
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Per ottenere cosa … con la Didattica Laboratoriale La D.L. permette di : - superare il punto di vista disciplinare e praticare la trans-disciplinarietà - navigare tra reti di saperi e leggere un problema con ottiche differenti  - utilizzare in modo  riflessivo conoscenze e abilità personali - predisporre un contesto per imparare ad applicare - disporre di uno spazio per generare nuove idee - proporre percorsi formativi significativi - sperimentare saperi non formali ed informali “L’insegnante non è più colui che trasmette un sapere già confezionato, un boccone al giorno, ma un  adulto che sta con i ragazzi per esprimere il meglio di se stesso, per sviluppare anche in se stesso gli abiti della creazione, dell’immaginazione.” (Rodari, 1972)

25 !?! Come prepararsi … per la Didattica Laboratoriale
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Come prepararsi … per la Didattica Laboratoriale Gli elementi costituitivi del metodo laboratorlale L'attività proposta si deve prestare ad una “manipolazione” concreta - L'attività deve implicare anche operazioni “cruciali” L'attività non deve avere soluzioni “uniche e prevedibili” L’attività deve provocare uno “spiazzamento” cognitivo - L'attività deve stare ad una “giusta distanza” dalle competenze possedute L’attività deve comportare diversi livelli di “interpretazione” L’attività deve possedere valenze “metaforiche” L’attività deve coinvolgere il rapporto che ciascuno ha con il “sapere” L’ambiente è il mio laboratorio Ciò che incontro fa parte della mia conoscenza. Anche dagli altri posso imparare come imparare !?!

26 Come prepararsi … per la Didattica Laboratoriale
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Come prepararsi … per la Didattica Laboratoriale Organizziamo il “laboratorio” : come immaginare lo spazio mentale > Focalizzare le operazioni cruciali oggetto dell’attività laboratoriale Padroneggiare metodi e procedure da tradurre in consegne Costruire compiti motivanti per un atteggiamento di scoperta Prevedere più risposte e tutte plausibili per facilitare la discussione Chiarire le azioni che esplicitano gli snodi della/e disciplina/e Programmare momenti di riflessione e discussione tra gli allievi Creare emozione e complicità nel gruppo e tra docente ed allievi > > > > > >

27 Come prepararsi … per la Didattica Laboratoriale
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Come prepararsi … per la Didattica Laboratoriale Organizziamo il “laboratorio” : costruire lo spazio fisico Pensare e predisporre il “materiale” di lavoro del laboratorio Rendere comunicativa l’attività di gruppo per facilitare la natura sociale dell’apprendimento Decidere il tipo di rete istituzionale o no di cui fa parte il laboratorio Prevedere il carattere statico o dinamico del laboratorio Determinare il rapporto attività/tempo per il risultato/prodotto cui giungere Ipotizzare il risultato atteso al termine del programma di lavoro > > > > > >

28 Come prepararsi … per la Didattica Laboratoriale
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Come prepararsi … per la Didattica Laboratoriale Organizziamo il “laboratorio”: il significato della conoscenza - Nodo principale da indagare - Modello di ricerca e suoi punti forti/deboli - Fatti, concetti, principi, regole, procedure per il modello scelto - Rapporto tra discipline - Mappa concettuale Rilievo concettuale - Funzioni cognitive ed operazioni mentali - Stili e caratteri di apprendimento - Distanza conoscenza/competenza dal contesto di ricerca - Criteri e modalità di mediazione - Livelli di trasposizione Processi cognitivi - Ambiti e situazioni standard di concetti e strategie - Risposta a bisogni connessi con i risultati - Familiarità della ricerca con realtà personali, scolastiche, sociali - Relazioni tra campi disciplinari e campi esperienziali - Dimensioni ed estensioni dei processi di transfer Spendibilità sociale

29 Come prepararsi … per la Didattica Laboratoriale
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Come prepararsi … per la Didattica Laboratoriale Organizziamo il “laboratorio”: alcune domande sul compito Sono chiari obiettivi e scopi dell’attività ? Gli allievi sono liberi di prendere decisioni sulle modalità di lavoro, sul percorso da seguire, sulla correzione degli errori ? Sono note le strategie risolutive ? Sono posseduti i criteri di valutazione dell’attività e dei suoi risultati ? Gli allievi dispongono di strumenti per fare auto-valutazione ?

30 Come prepararsi … per la Didattica Laboratoriale
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Come prepararsi … per la Didattica Laboratoriale Organizziamo il “laboratorio”: una griglia per progettare Scopo ed Obiettivi Modello di attività Contesto di lavoro Presupposti di conoscenza Operazioni Compito e consegne

31 L'INSEGNANTE E LA DIMENSIONE
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. UN NUOVO RAPPORTO TRA ,,,CIO’ CHE SI INTENDE PER “INSEGNAMENTO” E CIO’ CHE SI INTENDE PER “APPRENDIMENTO" L'INSEGNANTE E LA DIMENSIONE DELLO "STARE IN RICERCA"

32 LA LOGICA DELLA RICERCA
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. LA LOGICA DELLA RICERCA > Come verificare le ipotesi ? > Come interpretare l’evidenza empirica ? > Come rilevare e usare i dati ?

33 LA LOGICA DELLA RICERCA EMPIRICA
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. LA LOGICA DELLA RICERCA EMPIRICA Le quattro questioni di fondo 2 2 La questione epistemologica 1 1 La questione ontologica La "realtà“, qualunque cosa sia, si può conoscere? E quanto noi conosciamo è vera conoscenza ? Ciò che chiamiamo "realtà" esiste ed è oggettiva o si tratta solo di rappresentazioni ed interpretazioni di una “realtà” ? 4 4 La questione tecnologica 3 3 La questione metodologica Nello studiare la “realtà”, quali devono essere le tecniche per leggere ed elaborare i dati empirici ? Se si può conoscere, come si può studiare la "realtà“ ? Quali i metodi e gli strumenti più appropriati ?

34 la questione ontologica
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. UN PROBLEMA, IL PROBLEMA… la questione ontologica L’ontologia prescrittiva Il rischio di una allucinazione ontologica causata dal linguaggio e dalle pratiche linguistiche Le strutture fondamentali della realtà a prescindere dalle rappresentazione della mente o dalle invenzioni del linguaggio Una importante chiave di accesso agli strati profondi della struttura concettuale L’ontologia descrittiva L’ossatura della realtà liberamente ricostruita dal pensiero dell’uomo sul mondo e dal sistema cognitivo che lo sorregge

35 la questione epistemologica
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. UN PROBLEMA, IL PROBLEMA… la questione epistemologica Il punto di vista del “Fondazionalismo” (Frank, Lewin, Popper) La conoscenza è fondata solo sul contenuto di esperienza La logica è l’unico strumento di rappresentazione formale Il punto di vista del “Coerentismo” (Kuhn, Feyerabend, Lakatos) La ricerca deve sempre rapportare le teorie usate alla natura che ha davanti I paradigmi nascono, vivono e muoiono combattendo tra loro Il punto di vista del “Realismo critico” (Harré, Aronson, Manicas) Anche se esiste una realtà esterna all’uomo essa non è conoscibile interamente Non più sistemi chiusi ma sistemi aperti che si relazionano

36 la questione metodologica
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. UN PROBLEMA, IL PROBLEMA… la questione metodologica Identificazione problema ed ipotesi Il modo in cui procedere e confermare (o meno) l‘ipotesi o la stessa formulazione del problema. Costruzione del disegno di ricerca La sequenza di azioni che riguardano l’uso di mezzi e che stabiliscono la direzione da seguire Raccolta delle informazioni La scelta di modelli e di strumenti di elaborazione dati per ottenere risultati finali leggibili e dotati di senso Interpretazione dei risultati ottenuti Analisi e trattamento dati

37 la questione tecnologica
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. UN PROBLEMA, IL PROBLEMA… la questione tecnologica IL PROBLEMA DELLA MISURA NELLA RICERCA EMPIRICA - Il concetto di misura - la scala di misura Misurare significa stabilire una funzione di relazione tra un “Sistema Empirico” e un “Sistema Numerico” Si definisce scala di misura un insieme costituito da un sistema empirico (SE), un sistema numerico (SN) e da una funzione omomorfa scelta in modo tale che SN rispecchi sempre le caratteristiche di SE [φ] φ : SN → SE

38 Una statistica è una qualunque
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. COSA E’ UNA STATISTICA ? Una statistica è una qualunque funzione che associa un numero reale a un campione di osservazioni. Ad esempio, la media, la mediana, la varianza, la deviazione standard, la moda, il logaritmo della seconda osservazione diviso per il quadrato di n, ….

39 L’USO E LE FUNZIONI DELLA STATISTICA
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. L’USO E LE FUNZIONI DELLA STATISTICA Lo studio di variabili La generalizzazione Lo studio di variabili e delle loro relazioni Consiste in diverse operazioni che si possono fare studiando una o più grandezze assunte come variabili e le reciproche relazioni : la descrizione di un fenomeno, la spiegazione di un fenomeno, l’interpretazione di un fenomeno La generalizzazione di un risultato La generalizzazione, inferenza statistica, consiste nell’indurre proprietà ad un universo sulla base di dati noti relativi a un suo campione. L’inferenza statistica si basa sulla teoria della probabilità e costituisce uno degli strumenti di base della Ricerca Empirica.

40 L’apprendimento Cooperativo
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. LA CLASSE COME LABORATORIO Gli strumenti di base per fare didattica laboratoriale La Ricerca - Azione L’apprendimento Cooperativo

41 La Ricerca-Azione La Ricerca-Azione
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Non c’è ricerca se non in presenza di un problema ed è questa la condizione che la configura come una vera e propria attività di scoperta (John Dewey) La Ricerca-Azione La Ricerca-Azione

42 Natura e caratteri della Ricerca-Azione
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Natura e caratteri della Ricerca-Azione La R-A è un processo che si sviluppa sapendo che l’attenzione è rivolta ad un problema che si rileva in un determinato contesto; La R-A è un’indagine che ricercatori e partecipanti svolgono insieme generando conoscenza attraverso una collaborazione continua; La R-A si sviluppa grazie alla diversità di esperienze e di competenze che esistono nel gruppo che fa ricerca; La R-A conduce sempre ad un’azione di cambiamento del contesto nel quale si è rilevato il problema portando così al suo superamento.

43 Idea iniziale J. Elliott, 1991
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Ricognizione (Recupero dati) Idea iniziale Piano generale Fase di azione 1 Fase di azione 2 Fase di azione 3 Attuazione Fase di azione 1 Controllo attuazione ed effetti Revisione idea generale Ricognizione (spiegazione insuccessi fase attuazione) Piano rivisto Fase di azione 1 Attuazione Fase di azione successiva Fase di azione 2 Fase di azione 3 Controllo attuazione ed effetti Ricognizione (spiegazione insuccessi fase attuazione) Revisione idea generale J. Elliott, 1991

44 Il cooperative learning
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. “If you have an apple and I have an apple and we exchange apples then you and I will still each have one apple. But if you have an idea and I have an idea and we exchange these ideas, then each of us will have two ideas”. (George Bernard Shaw) Il cooperative learning Il cooperative learning Workshop tematico – La Didattica laboratoriale - Settembre 2008

45 L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Che cosa è L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO È un processo di istruzione/educazione che coinvolge gli studenti nel lavoro di gruppo per raggiungere un fine comune L'apprendimento cooperativo è un metodo didattico che utilizza piccoli gruppi in cui gli studenti lavorano tutti insieme per migliorare il loro apprendimento qualunque sia il compito da portare a termine.

46 Gli elementi di interazione L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. Gli elementi di interazione L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO L’aiuto intenzionale e reciproco Lo scambio continuo di informazioni Il feedback positivo La fiducia diffusa e condivisa La stimolazione cognitiva orientata al compito La motivazione per il bene comune Il controllo dell’ansia e dello stress

47 L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. I modelli L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO 1 - Il modello “Apprendere Insieme” (Learning Together di Johnson & Johnson, 1975, 1984) Centrale è l’interdipendenza positiva che si realizza attraverso il modo migliore per garantire la partecipazione di tutti. In questo metodo la leadership è condivisa tra i componenti del gruppo con l’assegnazione di ruoli e funzioni. La rotazione di ruoli e funzioni garantisce l’equilibrio complessivo e la capacità del gruppo di procedere bene e senza difficoltà

48 L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO
Metodi educativi e pratiche didattiche per migliorare i processi di apprendimento. I modelli L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO 2 - Il modello “Apprendimento Cooperativo ad Approccio Strutturale (Structural Approach di M. Kagan e S.Kagan, 1992) E’ uno dei modelli più utilizzati in ambito educativo e si basa su quattro principi cardine che regolano la vita del gruppo: - l’interazione simultanea; - l’uguaglianza della partecipazione; - l’interdipendenza positiva; - la responsabilità individuale


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