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IL CAVO ORALE Dott. Antonio Fresa.

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Presentazione sul tema: "IL CAVO ORALE Dott. Antonio Fresa."— Transcript della presentazione:

1 IL CAVO ORALE Dott. Antonio Fresa

2 I TUMORI DEL CAVO ORALE Dott. Antonio Fresa
Il cavo orale comprende i due terzi anteriori della lingua, le gengive, la superficie interna delle guance e delle labbra, la parte inferiore della bocca sotto la lingua, la parte superiore ossea della bocca (il palato duro) e la zona oltre i denti del giudizio. Una massa sospetta sulle labbra o sulle gengive, una ferita che non si rimargina sono possibili segnali di allarme della presenza di un tumore del cavo orale. Dott. Antonio Fresa

3 I TUMORI DEL CAVO ORALE Dott. Antonio Fresa
La faringe è un canale cilindrico appiattito, di circa 15 centimetri, posto tra la testa e l'esofago; la sua funzione è consentire la progressione del bolo alimentare dalla bocca verso l'esofago tramite il meccanismo della deglutizione. La faringe può essere interessata da tumori maligni in ciascuna delle sue tre porzioni: il nasofaringe (o rinofaringe), l'orofaringe (dove si incrociano la via alimentare e quella respiratoria) e l'ipofaringe. Dott. Antonio Fresa

4 I TUMORI DEL CAVO ORALE Dott. Antonio Fresa
La laringe è un organo dell'apparato respiratorio a forma di condotto, lungo circa 12 centimetri, collegato verso l'alto con la parte posteriore delle cavità nasali e con il cavo orale, in basso con la trachea. Ha una struttura cartilaginea ed è rivestita al suo interno da una mucosa. La parte superiore della laringe è chiusa dall'epiglottide, una piccola cartilagine che impedisce al cibo di finire nella trachea durante la deglutizione. Oltre a fungere da punto d'origine per le vie aeree inferiori, la laringe ospita le corde vocali, organo fondamentale della fonazione. I tumori della laringe originano, nella maggior parte dei casi, dalla mucosa (epitelio) che riveste l'interno del canale: il più comune è il carcinoma a cellule squamose Dott. Antonio Fresa

5 CANCRO DELLA BOCCA E DELLA OROFARINGE
L'orofaringe è la parte di faringe che comincia dove finisce la bocca: include la base della lingua, il palato molle, l'arco delle tonsille e la parte posteriore della cavità della bocca stessa. Dott. Antonio Fresa

6 CANCRO DELLA BOCCA E DELLA OROFARINGE
Le forme più comuni di alterazioni dei tessuti che ricoprono la cavità buccale sono la leucoplachia e l'eritroplachia. La prima si manifesta con una macchia bianca, la seconda con una macchia rossa: la gravità della trasformazione del tessuto può essere determinata solo con una biopsia, perché non sempre si tratta di una forma cancerosa, ma talvolta solo di un precancro, che va prontamente trattato. Dott. Antonio Fresa

7 CANCRO DELLA BOCCA E DELLA OROFARINGE
Oltre il 90 per cento dei tumori della bocca origina dalle cellule epiteliali squamose. Forme tumorali possono anche colpire le ghiandole salivari (adenomi). Le tonsille, che fanno parte del sistema linfoide, sono colpite dai tumori tipici di questo tipo di tessuto (linfomi) e hanno un decorso e una prognosi diversa dai tumori dei tessuti della bocca veri e propri. Dott. Antonio Fresa

8 CANCRO DELLA LARINGE E IPOFARINGE
Il 95 per cento dei cancri che colpiscono questi due organi originano dalle cellule epiteliali squamose (ovvero dal tessuto che li ricopre), il più delle volte per danni provocati da abitudini errate come il fumo e il consumo eccessivo di alcool. Il restante 5 per cento dei tumori origina dagli altri tessuti che formano l'organo (per esempio ghiandole - adenomi - e tessuto muscolare - sarcomi). Dott. Antonio Fresa

9 DIFFUSIONE Dott. Antonio Fresa

10 DIFFUSIONE Su scala mondiale, i tumori della testa e del collo (compresi dunque quelli della faringe, della laringe e del cavo orale) rappresentano il 10 per cento circa di tutte le neoplasie maligne negli uomini e il 4 per cento nelle donne. Il tumore del labbro è più comune negli uomini, e si sviluppa con maggiore probabilità in persone dalla pelle chiara che hanno trascorso molto tempo al sole (per esempio i pescatori). I carcinomi del labbro: rappresentano l'11 per cento dei nuovi casi di tumore orale, ma causano solo l'1 per cento dei decessi totali Dott. Antonio Fresa

11 DIFFUSIONE Va detto, però, che nel sesso maschile si è evidenziata, negli ultimi anni, una progressiva diminuzione dell'incidenza dei tumori della laringe, della faringe e del cavo orale. Nel sesso femminile, invece, si è registrato un aumento perché ci sono più donne, rispetto al passato, che iniziano a fumare e più uomini che, al contrario, decidono di smettere. •. Dott. Antonio Fresa

12 DIFFUSIONE • Tumore della laringe: in Italia si contano circa nuovi casi l'anno tra gli uomini e 500 tra le donne. Le più comuni sedi di origine del carcinoma a cellule squamose (tipico tumore maligno della laringe) sono la corda vocale vera, l'epiglottide, il seno piriforme e l'area post-cricoidea. • I tumori della faringe: rappresentano il 31 per cento dei casi di tumore orale e determinano la metà dei decessi totali per neoplasie del cavo orale; in Italia si registrano circa nuovi casi l'anno per gli uomini e per le donne. Possono essere localizzati nel nasofaringe, nell'orofaringe e nell'ipofaringe Dott. Antonio Fresa

13 SIGARO E PIPA Il dr C. La Vecchia, ricercatore dell'Istituto Mario Negri di Milano, afferma che i fumatori di sigari e di pipa, non aspirando il fumo, corrono un rischio minore di contrarre il cancro dei polmoni, rispetto ai fumatori di sigarette che aspirino il fumo, mentre rimane inalterato, il rischio per i tumori del cavo orale (lingua, labbra, gola). I cancri alle labbra e alla lingua non sono rari nei fumatori di pipa, né il cancro al rene e alla vescica negli appassionati del sigaro, né quelli alla laringe in entrambi i casi. Alcuni studi sottolineano che fumare il sigaro e la pipa crea una predisposizione maggiore, rispetto alle sigarette, al tumore dell'esofago. A ciò si aggiungono inconvenienti di importanza minore, in particolare riguardo ai denti. Dott. Antonio Fresa

14 Correlazione tra fumo di pipa e sigari e alcuni tipi di tumore
. SEDE DEL TUMORE CORRELAZIONE PIPA bocca, laringe, esofago probabile SIGARI SIGARETTE polmone, laringe sicura bocca, vescica esofago possibile Dott. Antonio Fresa

15 Dosi di Idrocarburi, ad azione cancerogena, presenti nel fumo di tabacco (in g. su 1000 g di tabacco fumato) IDROCARBURI SIGARETTE SIGARI PIPA Benzopirene 9 34 85 Antracene 50 16 110 Pirene 125 176 75 Dott. Antonio Fresa

16 Dosi di Idrocarburi, ad azione cancerogena, presenti nel fumo di tabacco (in g. su 1000 g di tabacco fumato) Dott. Antonio Fresa

17 EPIDEMIOLOGIA Per tutti i tumori del cavo orale (compresi quindi quelli di laringe e faringe) i principali fattori di rischio sono il fumo di sigaretta, il consumo di alcool e qualunque condizione di infiammazione cronica della superficie interna della gola. Altre cause possono essere scarsa igiene orale, masticazione di tabacco, errato posizionamento di protesi dentarie. Per il carcinoma del labbro, l'esposizione al sole è un possibile fattore favorente. Dott. Antonio Fresa

18 EPIDEMIOLOGIA In tutti i modi, circa il 90 per cento dei casi di carcinoma orale è attribuibile al consumo di alcool e tabacco. Proprio a seguito dei meccanismi che ne determinano lo sviluppo (patogenesi), il tumore della laringe è più frequente in Veneto e in Friuli Venezia Giulia (18 casi l'anno ogni 100 mila uomini), rispetto a Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana (10 casi l'anno ogni 100 mila abitanti) e al Meridione (4,9 casi l'anno ogni 100 mila abitanti). Dott. Antonio Fresa

19 SINTOMI • Tumore del labbro e della bocca: è opportuno consultare il medico se si nota una massa nel labbro, in bocca o nelle gengive, una ferita che non si rimargina o un dolore in bocca. Un altro segnale è dolore e difficoltà nel mettere la dentiera Purtroppo i sintomi della presenza di un cancro alla faringe o alla laringe non sono molto specifici e variano a seconda di sede ed estensione della massa tumorale. Spesso, quindi, sono trascurati dai pazienti che si accorgono di avere sviluppato il cancro a uno stadio abbastanza avanzato della malattia. Dott. Antonio Fresa

20 SINTOMI Tumore della faringe: se le cellule maligne crescono nel nasofaringe le manifestazioni più comuni sono: difficoltà a inspirare aria da una narice sola, fuoriuscita di secrezioni (talora sangue) dal naso, chiusura della tuba di Eustachio (sensazione di orecchie tappate). Questo tipo di tumore dà spesso metastasi ai linfonodi e agli organi circostanti. Se invece la neoplasia maligna si sviluppa nell'orofaringe può provocare difficoltà di deglutizione (disfagia) e dolore (odinofagia). I tumori dell'ipofaringe, più rari dei primi due, sono quasi sempre legati alla diffusione di un tumore primitivo della laringe. Si manifestano con difficoltà a deglutire associata, a volte, ad alterazioni del timbro di voce, difficoltà a emettere suoni e dolore irradiato verso l'orecchio. Dott. Antonio Fresa

21 SINTOMI • Tumore della laringe: si può sospettare la presenza di una neoplasia maligna della laringe quando c'è un abbassamento di voce immotivato, una variazione del suo timbro (voce che diventa roca), si prova dolore e difficoltà nel deglutire o si soffre per un mal di gola cronico Oppure in presenza di un gonfiore (tumefazione) sul collo. Dott. Antonio Fresa

22 DIAGNOSI L'età media alla diagnosi di un tumore del cavo orale è di 64 anni e il 95 per cento insorge dopo i 40 anni. I principali esami per individuare i tumori del cavo orale, in assenza di sintomi, sono l'ispezione e la palpazione (alla ricerca di masse) del pavimento della bocca, del palato molle e della lingua, con l'aiuto di uno specchietto da dentista. Per la diagnosi dei tumori della faringe e della laringe in presenza di sintomi l'esame più utile è la laringoscopia, una procedura indolore che permette al medico di ispezionare la laringe e le corde vocali. Ogni lesione sospetta della mucosa deve essere sottoposta a biopsia col prelievo di una piccola porzione di tessuto. Dott. Antonio Fresa

23 EVOLUZIONE Come per la maggior parte dei tumori, la guarigione dipende dalle condizioni generali di salute, dalla sede e dalla diffusione ai linfonodi regionali o ad altre parti dell'organismo. Dai dati disponibili si è potuto stabilire che, al momento della diagnosi, oltre la metà dei carcinomi del cavo orale sono già diffusi nelle sedi vicine o a distanza. Dott. Antonio Fresa

24 EVOLUZIONE Ma a parte le metastasi, la presenza di una neoplasia nel cavo orale può diventare pericolosa da un punto di vista meccanico perché quando il tumore cresce in maniera eccessiva nella laringe o nella faringe rischia di ostruire le vie aeree, impedendo al paziente di respirare. È dimostrato che i pazienti con tumori del cavo orale in fase iniziale hanno una prognosi migliore di quelli con tumori diagnosticati in stadio avanzato. Complessivamente, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è del 52 per cento e oscilla tra il 79 per cento dei pazienti con tumori confinati alla sede di insorgenza e il 19 per cento dei pazienti con tumori metastatici. Dott. Antonio Fresa

25 COME SI CURA I tumori del cavo orale, della faringe e della laringe possono essere curati con l'asportazione chirurgica del tumore (quando è circoscritto) o, nelle situazioni più gravi, con l'asportazione di tutto l'organo e dei linfonodi circostanti. Nei casi in cui viene asportata una parte considerevole del labbro o della bocca, possono rendersi necessari la chirurgia plastica o l'apprendimento di nuovi modi di mangiare e parlare. Dott. Antonio Fresa

26 COME SI CURA Per i tumori della faringe, gli interventi di asportazione dell'organo sono molto complessi perché è particolarmente difficile ricostruire il canale alimentare. In presenza di un tumore della laringe, spesso si è costretti a eseguire la cosiddetta laringectomia (ossia la demolizione dell'organo e delle corde vocali) che può portare alla perdita completa della capacità di parlare. Anche in assenza di laringe e corde vocali, però, alcuni pazienti possono tornare a usare la voce grazie a un addestramento (logoterapia) e l'impiego di speciali apparecchi. Radioterapia e chemioterapia sono usati come adiuvanti nel periodo post operatorio (o come neoadiuvanti se somministrati prima dell'intervento). Dott. Antonio Fresa

27 PREVENZIONE In base ai dati disponibili, non è possibile formulare raccomandazioni a favore o contro lo screening di routine per i tumori del cavo orale per gli individui che non presentano sintomi Dott. Antonio Fresa

28 PREVENZIONE Per tutti è valido il consiglio di non fumare, di non consumare tabacco in alcuna forma e di limitare l'alcool. I medici dovrebbero prestare particolare attenzione alle lesioni precancerose e a qualsiasi segno o sintomo di tumore del cavo orale, in tutti gli individui che consumano tabacco (sigarette, pipa, sigaro) o che assumono regolarmente alcool. Dott. Antonio Fresa

29 PREVENZIONE Si ritiene appropriato consigliare l'esame del cavo orale eseguito da un medico o da un dentista per tutti i soggetti di età superiore a 60 anni che abbiano fattori di rischio per il carcinoma orale. Dott. Antonio Fresa

30 Ruolo della nutrizione nella prevenzione dei tumori
Studi epidemiologici e su modelli animali, condotti per anni, indicano che alcune abitudini alimentari possono incrementare il rischio di cancro. Non sono state dimostrate le teorie per cui alcuni tipi di dieta e alcuni componenti degli alimenti forniscano una protezione contro lo sviluppo della malattia neoplastica.  Tuttavia, il National Cancer Institute, NCI e l'American Cancer Society, ACS hanno stabilito alcune linee guida dietetiche prudenziali per la selezione dei cibi: 1. Mantenere un peso corporeo desiderabile 2. Alimentarsi con una dieta variabile 3. Includere una nuova varietà di frutta e verdure nella dieta quotidiana 4. Consumare una maggiore quantità di cibi ricchi in fibre, quali cereali integrali, legumi, vegetali e frutta 5. Diminuire l'apporto totale di grassi (30% meno delle calorie totali) 6. Limitare il consumo degli alcolici 7. Limitare il consumo di cibi sotto sale o conservati con nitriti Dott. Antonio Fresa

31 Ruolo della nutrizione nella prevenzione dei tumori
1. Raggiungere e mantenere un peso corporeo normale. Un'eccessiva introduzione calorica e l'obesità sono state poste in relazione con un'aumentata mortalità per alcune neoplasie, tra le quali il tumore della mammella, dell'utero, del colon, della colecisti e della prostata. La prevalenza di questi tumori aumenta con il grado di obesità. 2. Variare la dieta. Dato l'alto numero dei componenti nutrizionali e non di ciascun cibo in una dieta e le complesse interazioni tra questi, è difficile isolare fattori che possono causare o prevenire il cancro. Un cambiamento totale delle abitudini alimentari verso una dieta varia, con quantità moderate, offre la miglior speranza per abbassare il rischio di cancro Dott. Antonio Fresa

32 Ruolo della nutrizione nella prevenzione dei tumori
3. Includere frutta e verdure varie nella dieta giornaliera. Il consumo di verdura e frutta è associato a un minor rischio di cancro del polmone, della prostata, della vescica, dell'esofago e dello stomaco. Questi cibi contengono vitamine, minerali, fibre e componenti non nutritivi che da soli o insieme possono essere responsabili della riduzione del rischio di cancro. 4. Mangiare più alimenti ricchi in fibre come cereali integrali, farina integrale, legumi, vegetali e frutta. L'incidenza del cancro del colon è bassa in popolazioni che utilizzano diete ricche di fibre. Si ipotizza che potrebbero esercitare i loro effetti diluendo la concentrazione dei carcinogeni nel colon, riducendone la formazione con l'alterazione della flora batterica intestinale. Dott. Antonio Fresa

33 Ruolo della nutrizione nella prevenzione dei tumori
5. Riduzione totale dell'assunzione di grassi. Tra tutti i fattori dietetici con possibili effetti sulla malattia neoplastica i grassi sono stati i più studiati. Sostanziali evidenze hanno suggerito che un'eccessiva introduzione di grassi aumenta il rischio di sviluppo di cancro della mammella, del colon e della prostata 6. Limitare l'assunzione di bevande alcoliche qualora assunte. I forti bevitori hanno un elevato rischio di sviluppare diversi tumori del cavo orale, della laringe e dell'esofago. Questi rischi sono inoltre aumentati nei fumatori. 7. Consumare con moderazione cibi conservati sotto sale, affumicati e con nitriti come conservanti. Le indagini relative al fatto che i cibi conservati sotto sale, o con nitriti possano aumentare il rischio di cancro dell'esofago e dello stomaco in quei paesi dove vi è un alto consumo di questi cibi nella dieta sono ancora limitate e parziali. Dott. Antonio Fresa

34 PREVENZIONE Secondo gli studiosi,quindi, i fattori ambientali e la dieta sembrano avere un ruolo importante nella prevenzione. Premettiamo che nessun tipo di dieta può mettere al riparo dall'insorgere di manifestazioni tumorali, ma un'alimentazione ricca di frutta e verdura e povera di grassi può diminuire dal 20 al 30% l'incidenza dei tumori più diffusi. La prima regola quindi è quella di aumentare il consumo di frutta ed ortaggi freschi; seguita dal consiglio di evitare il sovrappeso. Dott. Antonio Fresa

35 Le verdure nella prevenzione dei tumori
L’effetto protettivo dei vegetali è particolarmente evidente sui tumori del cavo orale, della laringe, dell’esofago, dell’apparato respiratorio, dello stomaco, dell’intestino, del seno e dell’apparato genitale femminile. Non è ancora del tutto chiarito il meccanismo con il quale i cibi vegetali esplicano il loro effetto benefico; tuttavia fibre, sostanze antiossidanti e i cosiddetti "principi attivi secondari" contenuti nelle verdure sono ritenuti i principali alleati della nostra salute. Dott. Antonio Fresa

36 LE FIBRE Una dieta ricca di fibre è fondamentale per la prevenzione del tumore al colon. Una volta nell’intestino, infatti, le fibre subiscono un processo di fermentazione da parte della flora batterica; ciò provoca un benefico cambiamento dell’acidità intestinale e determina una minore produzione di sostanze pericolose per il tubo digerente. Durante la fermentazione, inoltre, si forma una sostanza con notevoli proprietà antitumorali: il butirrato. Questo acido grasso a catena corta ha un ruolo importantissimo: è in grado di indurre le cellule intestinali anomale a "suicidarsi" (apoptosi), mentre non ha effetto sulle cellule sane. Dott. Antonio Fresa

37 LE FIBRE Studi molto recenti hanno rivelato che le fibre vegetali sono in grado di proteggere dal tumore al seno attraverso un duplice meccanismo. Il primo coinvolge l’insulina, l’ormone che regola l’assorbimento del glucosio da parte delle cellule; uno degli effetti secondari dell’insulina è l’aumento del rischio di tumore del seno: una dieta ricca di fibre fa sì che gli zuccheri siano assorbiti più lentamente e la produzione di insulina sia minore. Il secondo meccanismo protettivo si basa sul fatto che i cibi vegetali ricchi di fibre contengono anche grandi quantità di fitoestrogeni; queste sostanze sono simili agli estrogeni umani, ormoni in grado di favorire l’insorgenza del tumore al seno. I fitoestrogeni ingeriti con la dieta diluiscono l’effetto degli ormoni umani. Dott. Antonio Fresa

38 LE ALTRE SOSTANZE Ortaggi, frutta e cereali sono ricchi di altre sostanze poco note ma molto utili per la prevenzione dei tumori. Polifenoli, glucosidi, antociani, composti solforati, terpeni, inibitori delle proteasi e saponine: un mix di composti indispensabili, ognuno con proprietà specifiche. Per assicurarsi gli innumerevoli benefici derivanti da queste sostanze (stimolazione del sistema immunitario, efficacia antitumorale, protezione da molte malattie) occorre adottare una dieta ricca e varia: ogni specie vegetale, infatti, contiene solo alcune dei gruppi di principi attivi elencati in precedenza. Dott. Antonio Fresa

39 Antiossidanti e radicali liberi
I radicali liberi sono molecole prodotte naturalmente dai processi metabolici; si tratta di sostanze molto reattive, capaci di danneggiare, ossidandole, tutte le strutture delle cellule. Un radicale libero, interagendo con il DNA, può trasformare una cellula sana in una cellula tumorale. Il nostro organismo si difende dai radicali liberi producendo enzimi specifici (catalasi, perossidasi) e sfruttando l’azione di numerose sostanze antiossidanti assunte con il cibo. Frutta e verdura sono la principale fonte alimentari di antiossidanti; i più importanti tra questi sono le vitamine A, C, E, il betacarotene e alcuni minerali (rame, zinco, manganese e selenio). Dott. Antonio Fresa

40 MAGNESIO E CANCRO: GLI ERRORI DELL’AGRICOLTURA
PURTROPPO, I VEGETALI DI OGGI SONO SOLO SIMILI SOLO NELL’ASPETTO A QUELLI DI 80 ANNI FA. ERRORI NELLA SCELTA DELLE VARIETA’, NELLA UTILIZZAZIONE DEI CONCIMI, CHE PROVOCANO SQULIBRI NELLA COMPOSIZIONE MINERALE DEI VEGETALI COLTIVATI, IN PARTICOLARE, AUMENTANO IL POTASSIO E DIMINUISCONO IL MAGNESIO ED IL SODIO. NEL 1928 ROBINET STABILI’, PER LA FRANCIA, DUE CARTE: UNA GEOLOGICA ED UNA CANCEROLOGICA. E’ STUPEFACENTE COME LE REGIONI IL CUI TERRENO E’ POVERO DI MAGNESIO, SONO ANCHE QUELLE MAGGIORMENTE COLPITE DAL CANCRO.STESSI STUDI SONO STATI FATTI IN INGHILTERRA, ALSAZIA, ITALIA, EGITTO, ALGERIA, INDOCINA. CARLO MARCHI NEL 1930 PRESENTO’ UNO STUDIO ( SCRITTI BIOLOGICI ) IN CUI CONFRONTA LE MORTALITA’ PER CANCRO NELLE VARIE PROVINCE E LA QUANTITA’ DI MAGNESIO PRESENTE NEL SALE UTILIZZATO NELLE STESSE PROVINCE. ANCHE QUI I RISULTATI SONO I MEDESIMI: PIU’ Mg , MENO CANCRO. Dott. Antonio Fresa

41 MAGNESIO E CANCRO: GLI ERRORI DELL’AGRICOLTURA
COME SI PUO’ OTTENERE L’AUMENTO DELLA RAZIONE QUOTIDIANA DI MG ? 1) METODO ARTIFICIALE: INGERIRE MgCl2 SOTTO FORMA DI SOLUZIONE, IN DOSI SUFFICIENTI PER CONTRASTARE LA CARENZA. QUESTO METODO NON E’ SODDISFACENTE PERCHE’ CHI NE USUFRUIRA’ SARA’ SEMPRE UNA MINORANZA 2)METODO NATURALE: POICHE’ LA CARENZA DI Mg E’ DOVUTA AD ERRORI DELLA CIVILIZZAZIONE, SI DOVRANNO CORREGGERE QUESTI : PANE PIU’ RICCO Mg E PIU’ POVERO DI K, ABBURATTAMENTO VIETATO AL DI SOTTO DELL’80%, MACINE DI PIETRA, FORNO A LEGNA, LIEVITO NATURALE DI FRUMENTO. Dott. Antonio Fresa

42 MAGNESIO E CANCRO: GLI ERRORI DELL’AGRICOLTURA
LA RIFORMA DEL PANE DOVREBBE ESSERE SEGUITA DA QUELLA DELL’AGRICOLTURA: I CONCIMI USATI OGGI ALTERANO PROFONDAMENTE L’EQUILIBRIO MINERALE FRA K/Mg E K/Ca. SARA’ INFINE NECESSARIO TORNARE AL SALE MARINO DI UN TEMPO, INTEGRALE E NON LAVATO. COMUNQUE LA SOMMINISTRAZIONE DI SALI ALOGENI DI Mg, ESSENDO UN MEZZO INDIVIDUALE NON PUO’ ESSERE LA SOLUZIONE SOCIALE DELLA PROFILASSI DEL CANCRO. PER FAR CIO’ IL MINISTERO DELLA SALUTE DOVREBBE UNIRSI AL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA , CHE TRA L’ALTRO NON E’ PIU’ ESISENTE, PERCHE’ E’ EVIDENTE CHE NESSUN ALTRA ATTIVITA’ UMANA, HA TANTA INFLUENZA SULLA SALUTE QUANTO QUELLA IL CUI SCOPO E’ FORNIRE DEGLI ALIMENTI. Dott. Antonio Fresa

43 NUOVA PREVENZIONE? LE PARASSITOSI
NEL SUO LIBRO “IL CANCRO PREVENZIONE E CURA”, H. R. CLARK (1999) SCRIVE: GLI INDIANI D’AMERICA, SAPEVANO CHE GLI UOMINI POSSONO ESSERE PARASSITIZZATI, ALLA PARI DEGLI ALTRI ANIMALI. LA CLARK RIPORTA NUMEROSI CASI CLINICI DA LEI GUARITI, ED AFFERMA CHE SOSTANZIALMENTE TUTTI I TIPI DI CANCRO SONO SIMILI, PERCHE’ PROVOCATI DA UN SOLO PARASSITA, UN TREMATODE, FASCIOLOPSIS BUSKII. PRESENTE NELL’INTESTINO ESSO DAREBBE GROSSI PROBLEMI SOLO IN PRESENZA DI ALCOOL ISOPROPILICO( ANTISETTICO NORMALMENTE USATO NEI COSMETICI ED IN VARI PRODOTTI PER L’IGIENE PERSONALE, NONCHE’ IN MOLTI CEREALI A CUI SONO STATE AGGIUNTI DELLE ESSENZE, ESTRATTE A LORO VOLTA CON ALCOOL ISOPROPILICO). Dott. Antonio Fresa

44 NUOVA PREVENZIONE? L’ELETTROMAGNETISMO
IL BIOLOGO CLAUDIO VIACAVA, CONSIDERA LA PARASSITOSI COME UNA BEN PRECISA PREDISPOSIZIONE AD AMMALARSI I N QUEL DETERMINATO MODO. EGLI HA INDAGATO PER ANNI GLI EFFETTI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI SULL’ORGANISMO UMANO,ED E’ CONVINTO CHE L’INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO NATURALE ED ARTIFICIALE DELL’AMBIENTE PROVOCHI UNA RAPIDA MOLTIPLICAZIONE PARASSITARIA. I CAMPI MAGNETICI NATURALI, ELETTROMAGNETICI, E SOPRATTUTTO LE LORO INTERFERENZE IN CORRISPONDENZA DELLE CAMERE DA LETTO, VENGONO CONSIDERATI PARTICOLARMENTE DANNOSI. IL PROF. JU. V. GOTOVSKIJ,DEL CENTRO SISTEMI MEDICI AVANZATI “IMEDIS”, MOSCA, HA RISCONTRATO NEL 90% DEI CASI DI CANCRO, LA PRESENZA DI GRAVI PARASSITOSI, NONCHE’ L’INFLUENZA DI CAMPI ELETTROMAGNETICI PERTURBANTI NEL LUOGO DOVE DORME E SOGGIORNA IL PAZIENTE. Dott. Antonio Fresa

45 NUOVA PREVENZIONE? LA PSICHE EMOZIONALE
IL MEDICO TEDESCO RYKE GEERD HAMER, HA RACCOLTO UNA VASTA CASISTICA CONSISTENTE IN DIVERSE MIGLIAIA DI CASI, DALLA QUALE EMERGE UN DATO SCONVOLGENTE: TUTTI ITUMORI SONO PRECEDUTI DA EVENTI NEGATIVI VISSUTI NELLA DISPERAZIONE E NELL’ISOLAMENTO SENZA CIOE’ LA POSSIBILITA’ O LA VOLONTA’ DI SFOGARSI CON ALTRI. IN SEGUITO, TALE SOVRACCARICO EMOZIONALE PRODUCE UN’ALTERAZIONE DI UN’AREA CEREBRALE SPECIFICA, IN RELAZIONE CON IL PARTICOLARE TIPO DI EMOZIONE VISSUTA (DEPRESSIONE, RABBIA PAURA,COMPLESSO DI COLPA, FRUSTAZIONE ETC,). DALL’AREA CEREBRALE COLPITA, PARTONO DEI SEGNALI NERVOSI, CHE ALTERANO L’ORGANO O GLI ORGANI CONNESSI CON QUELLA DETERMINATA ZONA DEL CERVELLO, PRODUCENDO IN ESSO O IN ESSO L’INSORGENZA DEL TUMORE VERO E PROPRIO. PER CERCARE DI NON AMMALARE, NON E’ NECESSARIO EVITARE I CONFLITTI, MA BISOGNA FARE IN MODO DI SFOGARE LE EMOZIONI SCATENATE DAI PROBLEMI DELLA VITA, DI NON TRATTENERE DENTRO DI SE SENTIMENTI NEGATIVI. Dott. Antonio Fresa

46 LA VERA PREVENZIONE BISOGNEREBBE AVERE PIU’ ATTENZIONE E RICERCA VERSO LE VERE CAUSE DELLE MALATTIE. VOLENDO E’ FACILE RIMEDIARE A CERTI ERRORI IL RIMEDIO E’ MOLTO VICINO AL MALE LA SALUTE DI TUTTI NON PUO’ E NON DEVE ESSERE SACRIFICATA ALL’INTERESSE DI QUALCUNO. Dott. Antonio Fresa

47 GRAZIE PER LA CORTESE ATTENZIONE
Dott. Antonio Fresa


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