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Lo scenario operativo delle banche e dei mercati finanziari 2013

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Presentazione sul tema: "Lo scenario operativo delle banche e dei mercati finanziari 2013"— Transcript della presentazione:

1 Lo scenario operativo delle banche e dei mercati finanziari 2013
Giuseppe G. Santorsola Lo scenario operativo delle banche e dei mercati finanziari 2013

2 900 miliardi di banconote e monete in circolazione (1. 1
900 miliardi di banconote e monete in circolazione (1.1.13) (120 – 13% in carico all’Italia) PQ=MV 1600=120xX x = 13,66

3 Floating rate Equity Linked Subordinated Hybrid Preferred Securities (Fresh but not Clean)

4 Convertibile and Subordinated Hybryd Equity linked Securities (cashes but not liquid)

5 Meditiamo su antichi detti
“Se non conosci chi sei veramente, il mercato azionario è un luogo da scoprire che potrebbe costare caro” Adam Smith 1776

6 Meditiamo su antichi detti
È più sicuro essere speculatori che investitori… gli speculatori sono persone che corrono rischi dei quali sono consapevoli, mentre gli investitori sono persone che corrono rischi dei quali non sono consapevoli John Maynard Keynes 1936

7 Mediatiamo anche sugli antichissimi
Gesù cacciò i mercanti di denaro dal tempio (HvR Rembrandt) Aristotele che definisce l’interesse come un’innaturale e ingiustificata riproduzione del denaro dal denaro

8 I salvataggi europei (non i fallimenti!)
HypoAlpeAdria 2008/9 – 1,4mld€ nazionalizzazione Erste ,7mld€ garanzie su bond e sottoscrizione azioni e strumenti Dexia 2008 <273,9 (Fra-Be-Lux) sottoscrizione azioni e convertibili + garanzie HypoRealEstate <220.3 Germania garanzie su obbligazioni, sottoscrizione azioni , nazionalizzazione Commerzbank <33,2 Germania garanzie su nuove obbligazioni, sottoscrizione azioni Northern Rock ,1 GBR nazionalizzazione RBS <448,7 GBR sottoscrizione azione e garanzie su attività AngloIrishBank <39,1 IRL nazionalizzazione, sottoscrizione azioni e garanzie ING <31,6 NED acquisto titoli Fortis ,9 NED garanzie su obbligazioni

9 Le norme in evoluzione permanente
D.lgs 385/1993 Testo Unico Bancario D.lgs 58/1998 Testo Unico Finanza D.lgs 231/2001 Responsabilità amministrativa delle imprese D.lgs 38/2005 IAS-IFRS D.lgs 164/2007 MiFID D.lgs 231/2007 Antiriciclaggio D.lgs 11/2010 SEPA D.lgs 10/2011 CRD-Basilea 3 Protocolli ABI

10 Gli strumenti di ausilio internazionali
LTRO Longer-term refinancing operations con durata triennale e ampliamento delle attività stanziabili (per 500mld€ di cui 140 per l’Italia) OMT Outright Monetary Transaction, operazioni monetarie definitive, utili a contrastare problemi di raccolta e le conseguenze del degrado del debito sovrano; hanno sostituito il Securities Market Programme slegato dagli impegni vincolanti di bilancio dei singoli paesi ESM European Stability Mechanism, intervento coordinato con risorse comuni fornite dai singoli bilanci pubblici EFSM European Financial stability facility (2010), garantito dai 17 paesi di Eurozona con effetti sul debito pubblico di prenditori e finanziatori SMP Security Markets Programme utilizzato dalla BCE per acquisti sul mercato secondario poi superato dopo 100mld€ di intervento Superamento del Jackson Hole Consensus, che interveniva ex-post, con facoltà oggi di interventi ex-ante per evitare crisi di mercato Aumenti della dimensione del bilancio delle banche centrali tra il 200 e il 300%

11 LTRO Le banche restituiscono nel gennaio mld€ del primo Ltro del 2012. Le banche nordeuropee, che pagavano lo 0.75% sul finanziamento e, per timore, tenevano i fondi depositati presso la stessa Bce hanno rimborsato, essendo l’operazione divenuta costosa da quando lo scorso luglio l’Eurotower ha azzerato la remunerazione sui depositi. Le banche italiane, che invece hanno acquistato titoli di Stato italiani mantengono l’LTRO non rinunciando ad una fonte certa di guadagno. Gli LTRO in mano all’Italia sono il 25% del totale in essere

12 OMT (outright monetary transactions)
Dirette sul mercato monetario secondario dei TdS Per salvaguardare appropriate ed unitarie trasmissioni della politica monetaria Condizionate dalla rigorosa ed effettiva aderenza ad un programma del Fondo Salva Stati Questi possono avere la forma di programmi di aggiustamento macroeconomico del EFSF/ESM o di un Enhanced Conditions Credit Line con il vincolo che includano la possibilità di acquisti diretti del Fondo Salva Stati sul mercato primario

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15 La storia dello spread 10ys (valori a fine anno)
2005 = 32bp 2006 = 25bp 2007 = 34bp rischio liquidità 2008 = 135bp Lehman Brothers 2009 = 73bp fine recessione 2010 = 185bp crisi Grecia Irlanda 2011 = 528bp 2012 = 261bp

16 Alcuni numeri meno noti
Lo spread a 2 anni ha superato anche i 730 punti (28/11/11) Lo spread a 5 anni ha superato i 640 punti (11/11) e ritoccato i 600 a luglio 2012 Lo spread a 30 anni è sostanzialmente identico al 10 anni da settembre 2012 (in assenza di nuove emissioni dal 2010) Il costo del debito pubblico era 78,0mld€ (4,7% del PIL) nel 2011 e 86,1mld€ (5,4% del PIL) nel La stima per il 2013 è di 89,2mld€ (5,8% del PIL) I rating attuali sono: S&P BBB+ Moody’s Baa2 Fitch BBB+ da (A-)

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18 Basilea 3: rivista prima dell’adozione
GHOS = Governors and Head of Supervision NSFR = Net stable funding ratio LCR = Liquidity Coverage Ratio HQLA = High Quality Liquid Asset Mervyn King = Chairman of GHOS and BoE Stefan Ingves = Chairman of BC and of Sveriges RiksBank

19 Nuove previsioni GHOS per Basilea 3
L’obiettivo resta non rendere indispensabile la funzione di lender of last resort della BCE attraverso adeguati obblighi di liquidità Revisione degli HQLA, della tabella dei tempi, della facoltà di utilizzo degli asset liquidi in condizioni di stress e dell’interazione tra LCR e facilities della BCE LCR resta a partire da , ma per il 60% del 2%; ogni anno fino a vi sarà un incremento del 10% a completamento Resta sotto osservazione il timing del NSFR, mentre LCR rappresenta il primo vincolo imposto dal BCBS alla quota di liquidità delle banche

20 Nuove regole, non sempre certe

21 Una sintesi delle novità

22 Il quadro dei requisiti

23 Alcune condizioni attuali - patrimonio
I ratio patrimoniali si sono rafforzati quale saldo netto di perdite da impairment e aumenti di capitale ordinario La leva finanziaria delle banche si è ridotta, il peso degli RWA si è ridotto, ma il rischio è rimasto elevato I principali gruppi italiani (non tutti) hanno ratios in linea con i principali gruppi europei

24 Alcune condizioni attuali - funding
I flussi di capitali abbandonano l’Europa e l’Italia (circa il 30% contro il 50% fino al 2010) La BCE è tornata lender of last resort per sanare la crisi del debito sovrano Solo la Germania è creditore netto in Target2 e con avanzo di conto corrente L’Italia è vicino alla Francia per squilibrio di c/c ma è debitore in Target2 La crisi del credito colpisce i PIBIGS, ma è in crunch per tutti dal 2008 Dal 2007 è in calo il funding dall’estero Le banche italiane tengono il funding interno grazie alle obbligazioni (le banche europee proseguono con i depositi)

25 Alcune condizioni attuali - credito
Aumentano gli investimenti in titoli di Stato Le banche italiane superano la media UE dalla metà del 2010 Il peso dei prestiti resta invece sopra la media UE pur diminuendo (circa 10 punti) Pil e credito sono in calo lordo dal 2009 La domanda di credito crolla per investimenti e cresce per ristrutturazioni e capitale circolante Il costo del credito resta basso ma è cresciuto dai minimi del 2009, restando da allora sopra la media UE Il rischio del credito in calo dal ’96 al ’08, risale dal 2,5% al 6% dei prestiti

26 Alcune condizioni attuali – credito deteriorato
Sono tra il 10 e il 12% con prevalenza di sofferenze e crescita degli incagli ed esplosione dei ristrutturati Tutte le banche esplodono le rettifiche delle posizioni di credito con prevalenza dal 2010 delle imprese minori e maggiori Il coverage ratio delle sofferenze resta intorno al 50% e quello degli incagli intorno al 15% senza crescere con il maggior rischio La classificazione della qualità del credito è fortemente diversa nei 5 maggiori Paesi UE

27 La qualità del credito ITALIA: sofferenze, incagli, ristrutturati e scaduti FRANCIA: doubtful loans, past due but not impaired SPAGNA: doubtful loans, doubtful loans, past due but not impaired, substandard real estate UK: impaired losses, doubtful loans, past due but not impaired GERMANIA: impaired losses, doubtful loans, past due but not impaired

28 Alcune condizioni attuali – redditività
In costante declino dal 2007 con gross operating profits vicini ai net interest margins; resta migliore il Net Income protetto da operazioni di bilancio Tutti gli spread si riducono (mark up, mark down (depositi+bond), e short term Il mark up è ormai il 105% del reddito con valore negativo dal 2009 del mark down Il gross operating profit/ total asset è 0,6% (1,8 nel 1991, 1,6 nel 2000, sotto 15 dal 2008) I costi operativi/total asset continuano a scendere dal 1990 (dal 3% all’1.4% coprendo la caduta delle gestione bancaria e finanziaria; il cost/income resta intorno al 70% nel 2011 dopo essere sceso verso il 60% dopo 2001

29 Alcune condizioni attuali - redditività
Rettifiche e proventi straordinari esplodono nel 2011 in numero e ratio, ma restano nella media rispetto ai prestiti, coprendo quindi attività non caratteristiche Il leverage cala costantemente dal 1974 (effetto Basilea?) Il ROA cala improvvisamente dal 2010 Il ROE cala dal 2008 (dopo il forte calo ) La redditività del capitale (ROE) è negativo per la prima volta in 30 anni nel 2011 (vicino a 0% solo nel 1994 e 1995)

30 Alcune prospettive pericolose
Il funding può restare dipendente dalla BCE o FED La raccolta retail si ricompone verso forme più onerose La domanda di credito resta bassa condizionata dalla bassa crescita L’offerta di credito resta vincolata dalle regole su capitale e liquidità nonché legata alla riduzione del funding gap Le rettifiche su crediti tendono a crescere per necessità I costi vanno ridotti per personale, rete, processi e organizzazione per recuperare efficienza La produttività resta legata al modello di servizio con multicanalità, tecnologia, abbandono del basso valore aggiunto e razionalizzazione della gamma prodotti

31 Le prospettive più pericolose
Le banche italiane sono partite in ritardo nelle modifiche strategiche (circa 1 piano industriale) Metà della popolazione bancaria è >55 anni ed utilizza per solo il 20 i canali diretti Solo un terzo della clientela opera multicanale, il 40% solo lo sportello Il 35% delle operazioni bancarie potrebbe essere spostata su canali più efficienti I piani industriali presentano strategie generalmente “lente” con tre ottiche prevalenti (meno sportelli, concentrazioni di gruppo e strategie di sourcing

32 International Monetary Fund
Relazione al termine della missione sulla missione FSAP (Financial Sector Assessment Program Press Release no. 13/94 del 26 marzo 2013 Analisi effettuata nel periodo gennaio 2013 Situazione STABILE ma NON IMMUNE DA RISCHI

33 Quindi……. Italy has an effective framework for crisis management and bank resolution.  Certain aspects, however, should be enhanced to allow greater flexibility, including by aligning promptly the Italian resolution toolkit with the forthcoming reforms at the European level.

34 Un precedente pericoloso: l’isola di Afrodite

35 Un precedente pericoloso: Cipro’s bail-out (1^ versione )
È il quinto “eurosalvataggio” dopo Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna (CISPG?), il primo con impatto sul pubblico con impatto sulla garanzia “europea” sui depositi bancari Il 19/3/13 è stato effettuato il bail-out sui depositi delle banche cipriote (dopo il lunedì di quaresima ortodosso) Riguarda tutti i conti correnti (anche stranieri, in particolare russi (14,5mld€)); Cipro è il paradiso fiscale della Russia Il bail out (khatari deftem) preleva una tantum il 6,7% dei depositi con saldo fino a € e il 9,9 per gli altri; obiettivo 5,8mld€ È prevista anche la modifica dell’IRES locale (la più bassa d’Eurozona) dal 10 al 12,5% In seguito a tale funding il governo cipriota otterrà 10mld€ da Eurozona e FMI (su 17,5 richiesti, pari all’ammontare del debito pubblico del Paese) I prelievi allo sportello (BCC aperte di sabato) e on-line sono stati sospesi, ma non quelli Bancomat fino a esaurimento La misura interviene su un sistema bancario ipertrofico – 305% del PIL – e comporta la fine del Apokries finanziario di Cipro

36 Un precedente pericoloso: Cipro’s bail-out (2^ versione )
Resta obiettivo primario della UE/BCE/FMI evitare bail out con intervento del FSS Il prelievo del 37,5% una tantum riguarda i soli conti correnti con saldo (in data da definire) > € Lo schema teorico applicato è: a) tentativo di bail in con intervento ordinario della banca in crisi, b) richiesta di intervento di obbligazionisti e azionisti, c) intervento forzoso sui depositanti non assicurati Le due banche cipriote hanno condizioni e trattamento diverso Laiki Bank di fatto chiude dopo aver riprotetto i depositanti < € in Bank of Cyprus e trasferito in bad bank il resto Bank of Cyprus viene in parte congelata per consentirne una ristrutturazione con capitale di vigilanza al 9% post fusione coatta Anche per Bank of Cyprus si applica la sequenza azionisti, obbligazionisti, depositanti per gestire la ristrutturazione e la continuità aziendale Con tale schema, Laiki fornisce 4,2 mld€ e BoC 2,6mld€ per una somma in linea con la richiesta del bail out da 10mld€

37 L’applicazione operativa in Cipro
ASSEGNI vietati per i privati sia all’interno che verso l’estero per l’incasso; ammessi per il deposito; ammessi con restrizioni per attività imprenditoriali CARTE DI CREDITO (e BONIFICI) nessun limite all’interno, 5000€ all’estero CONTANTI 300€ al giorno sull’interno e 3.000€ per chi si reca all’estero CONTI VINCOLATI divieto di prelievo prima della scadenza, divieto di penali sostitutive STUDENTI ALL’ESTERO limite di 10,000€ per trimestre di capitale esportato IMPRESE movimenti consentiti >5.000€ solo con documentazione su beni e servizi

38 I 4 casi PIGS (GIPS per ordine)
2009 – Grecia: 110mld€ da UE e FMI seguito nel 2012 da ulteriori 130mld€ per tagliare il debito pubblico pari al 170% del PIL 2010 – Irlanda: causa crisi bancaria 85mld€ da UE e FMI con effetto positivo; nel 2013 l’Irlanda torna a emettere sui mercati (le sue banche non ancora) 2011 – Portogallo: crisi del debito, speculazione e caduta della produzione comportano 75mld€ di aiuto UE e FMI 2012 – Spagna: crisi immobiliare e credit crunch con rivolta sociale (indignados) genera 100mld€ di aiuti, utilizzati solo per 39,5

39 Il prossimo rischio: SLOVENIA
Un paese con debito pubblico intorno al 60%, inflazione al 2% e PIL al -2% Un paese con fiscalità d’impresa contenuta, burocrazia semplificata, sistema giudiziario efficiente e costi energetici contenuti Peraltro i crediti in sofferenza sono 7mld€ su 36mld€ di PIL (20%) e i rendimenti benchmark sono al 7% Le banche locali sono in crisi, le straniere no; il Paese non emette debito sui mercati dal 2010 L’eventuale fabbisogno è circa 7mld, ma l’economia produce e il sistema bancario non ipertrofico L’economia è fragile basata su MBO e LBO di dirigenti pubblici divenuti imprenditori e poi non capaci di proseguire La finanza si basa su poco risparmio e molti consumi, non genera quanto l’economia richiede (ma non garantisce di ripagare)

40 Il futuro ancora più rischioso
F.I.S.H. Francia Italia Spagna Holland

41 Gli incidenti di percorso
2011: Bank of Ireland restituisce obbligazioni subordinate al prezzo di 1c su 100 2012: Grecia dispone su indicazioni UE un haircut sul proprio debito in Titoli di Stato 2013: SNS, banca olandese con mancato rimborso di obbligazioni subordinate 2013: Cipro impone fiscalità del 40% sui depositi > 100,000€

42 Le emergenze reali Occupazione Cassa integrazione Credit crunch
Fiscalità imprese e persone Reddito pro-capite Mortalità e crisi dell’impresa Burocrazia Produttività

43 Alcune condizioni attuali - efficienza
195mld€ di costi totali (-5 in 3 anni) 100mld€ di costi del personale (-7 in 3 anni con % di calo doppia dei costi totali Costi diversi cresciuti del 50% (da 65 a 95 in 20 anni 30000 dipendenti in meno in 20 anni Cost/income identico 2011 su 1992 (+7 punti tra 2007 e 2011) causa calo dell’income

44 Il confronto europeo dei costi
Sportello raddoppiati in Italia ( ), identici in Germania, + 50% in Francia, + 25% in Spagna, - 15% in Svezia Gli asset per filiale di Spagna e Italia sono circa la metà di quelli di Germania e Francia; UK è fuori media (7 volte l’Italia) La popolazione per sportello minore è in Spagna (1000), Italia, Francia (1700) Germania (2000), UK e Svezia (4500) I dipendenti per filiale sono al minimo in Spagna (6), Italia e Francia 10/11, Germania 16, Svezia 20 e UK 38 Gli asset per dipendente sono al minimo per l’Italia e Germania (11mln€), Spagna 13, Francia 17, Germania e Svezia 20

45 La struttura finanziaria delle banche europee (total asset/PIL)
Danimarca 450% Lussemburgo 375% Irlanda 360% Netherland 355% Spagna 350% Gran Bretagna 345% Cipro 305% Svezia 300% Portogallo 285% Francia 235% Belgio 205% Austria 190% Italia 180% Germania 175% Malta 165% Finlandia 160% Grecia 150% Slovenia 135% Estonia 105% Lettonia 100% Ungheria 95% Repubblica Ceca 85% Polonia 80% Lituania 80% Bulgaria 75% Romania 70% Slovacchia 65%

46 La riforma delle banche popolari
Innalzamento della quota per persona fisica all’1% (salvo vincolo statutario allo 0,5%) Deroghe per OICR e FP (fino al 3%) Limite 3% per fondazioni che superino la soglia dell’1% per aggregazioni con vincolo a non aumentare la quota Subordinazione dell’ammissione del socio al possesso di un numero minimo di azioni Lo Statuto stabilisce in merito al numero delle deleghe assembleari (entro le 10 previste dal CC) Rimane il voto capitario

47 Le prime 20 banche europee -2012 5 GBR 4 FRA 2 GER SPA OLA SVI ITA 1 SVE
Deutsche Bank HSBC Barclays BNP Paribas Credit Agricole RBS Societe Generale Santander ING group BPCE Lloyds TSB UBS Unicredit Credit Suisse Rabobank Nordea Commerzbank Intesa SanPaolo BBVA Standard Chartered

48 The survival of the fittest?
Forte esigenza di ripensamento del business bancario Crisi imparagonabile nell’ultimo secolo (dal 1908) Condizioni difficili nel credito, nei margini e nell’affidabilità del credito in contesto di volatilità Basso valore delle azioni bancarie, sfida e contendibilità delle banche quotate, rischiosità degli aumenti di capitale, framework eccessivo rigido delle regole di vigilanza con conseguenze non attese Difficoltà nella scelta dei criteri per fronteggiare lo scenario del mercato e delle regole Difficoltà nella scelta delle strategie più opportune 1600 miliardi di liquidità immessi da BCE (13% PIL) quali aiuti alle banche UE

49 I valori di Borsa all’1.11.12 (mln€)
Intesa SanPaolo 22000 Unicredit 21000 Mediobanca 3900 Mediolanum 2800 Banco Popolare 2800 UBI 2750 MPS 2500 Carige 1565 BPER 1550 BPM 1400 Azimut 1400 B.P Sondrio 1350 Banca Generali 1300 Credito Emiliano 1230 Credito Bergamasco 900 Credito Valtellinese 550 Banca Intermobiliare 312 Banca Ifis 280 Banco Desio 270 Banca Profilo 162 Banca Finnat 95 Banca Etruria 66 Banca di Spoleto 54 Banco Sardegna 50 solo r. Conafi 20

50 a patrimonio netto di bilancio
Altre valutazioni Banca Popolare di Vicenza Veneto Banca Cassa di Risparmio di Ferrara Cassa di Risparmio di Cesena Cassa di Risparmio di Ravenna Banca Popolare di Bari a patrimonio netto di bilancio

51 Alcune anomalie Le prime due sono 10 volte le successive (3^-5^) e il 66% in meno di 5 anni fa Azimut e BancaGenerali valgono quanto BPER, BPM Credem e Carige; Mediolanum il doppio Intermobiliare e Ifis sono come il Banco Desio? Banca Etruria vale solo 66mln€ Mediolanum vale più di BP-UBI-MPS?

52 PRIMI 10 GRUPPI BANCARI 2012 GRUPPO TOTAL ASSET SPORTELLI DIPENDENTI
UNICREDIT 926769 9496 150240 BANCA INTESA 639221 7246 100118 BANCA MPS 240702 2909 31170 BANCO POPOLARE 134127 2092 19280 UBI BANCA 129804 1884 19391 BNL BNP 93295 975 14624 BPER 60458 1306 11636 BPM 51931 770 8467 CARIPARMA CA 49291 902 8954 CARIGE 44860 677 6070

53 I paradigmi delle banche - 2013
PATRIMONIO (Core Tier1 = 10,8 per i top5, 8,8 per le altre e 13,5 per le BCC, ma alcuni sono sotto media) DIVIDENDI (possono essere pagati a valere sulle riserve? I bonus possono essere restituiti?) REDDITIVITA’ (oggi al 3%; era oltre il 10% con ROE>20%; si correla al rischio?) GOVERNANCE (assetti proprietari basati su Fondazioni, contendibilità spesso nulla, governance non efficace e/o trasparente

54 Il paradosso dei tassi I tassi mondiali “prime” sono ai minimi vicino allo 0 (JAP-USA-UE) Molti Paesi vivono con tassi colpiti dallo spread ( ) Le banche pagano la raccolta con tassi vicini agli spread e non ai prime Molti operazioni di credito hanno costi indicizzati all’Euribor o all’IRS, che restano prime Le emissioni del governo tedesco, spinte dalla domanda propongono tassi negativi, se collocate oltre 100 La Banca Nazionale Svizzera, nell’ambito della sua politica di contenimento dell’apprezzamento del Frs, interviene sulla soglia 1,20. UBS e CS intendono imporre interessi negativi sui maggiori collocamenti in Frs da parte degli investitori istituzionali per disincentivare parcheggi di liquidità a fine anno con ostacoli sulle manovre di bilancio

55 I paradossi della politica economica
Il fiscal cliff incombe sulle scelte (aumentare o meno il rapporto Debito/PIL per far crescere il sistema) Nasce l’Abenomics giapponese con scelte espansive e svalutazione yen (Shinzo Abe) La China evidenzia crescita della domanda interna e forti investimenti strutturali I paesi emergenti evidenziano scelte di sviluppo L’Europa ed Eurozone presentano soluzioni non omogenee

56 Il quadro dell’economia italiana
PIL ridotto del 7% rispetto al 2008 Produzione industriale e investimenti -25% Disoccupazione Ricapitalizzazioni del sistema bancario = 0.3%PIL (1,8 GER 3,9 SPA 4.3 BEL, 5,2 OLA, 40,0 IRL) Banche con rapporto Crediti/Raccolta stabile 120%, raccolta privata +58 Eurosistema +66 raccolta ingrosso -76 = TOTALE +48 Obbligazioni da rimborsare 110, investimenti in TdS 100, prestiti -38; se si ripete nel 2013 c’è crunch ulteriore Fondo Centrale di Garanzia per le PMI garantisce 14 di crediti; due moratorie concordate Governo/ABI e le associazioni delle imprese hanno sospeso rimborsi per 17; CDP ha messo a disposizione 18 per finanziamenti alle PMI La qualità del credito non è comparabile a livello UE per la diversità del quadro statistico (i ristrutturati continuano a generare cash flow, ma risultano nel dato) ROE delle banche maggiori = 3% - troppo basso

57 Il problema della distribuzione occupazionale: settori
2001: Servizi 64,6% Industria 30.8% Agricoltura 4,6% 2006: Servizi 65,6% Industria 30,1% Agricoltura 4,3% 2011 Servizi 67,8% Industria 28,5% Agricoltura 3,7%

58 Il problema della distribuzione occupazionale: aree geografiche 2011
OCCUPATI NELL’INDUSTRIA NORD: 3258m dipendenti 721m indipendenti CENTRO: 929m dipendenti 274m indipendenti SUD: 1039m dipendenti 317m indipendenti TOTALE: 5226m dipendenti 1312m indipendenti

59 Crediti problematici/Core Tier 1
Credem 38%, IntesaSanpaolo 59%, Bpm 63%, Ubi 73%, Unicredit 82%, Bper 109%, Mps 140% Banco Popolare 154%.

60 I crediti deteriorati Scaduti Ristrutturati Incagli Sofferenze PERDITE
Al deterioramento si richiede una rettifica in bilancio coerente con la probabilità di recupero, le garanzie disponibili e il tempo dalla scadenza Da ciò deriva il tasso di copertura (rapporto fra rettifiche e lordo del credito deteriorato

61 I risultati delle banche e i parametri
Unicredit: rettifiche 5119, ROE 1,79 Core Tier 1 10,7% Intesa SPaolo rettifiche 3253 ROE 3.37 Core Tier % MPS rettifiche 1300 ROE -3,94 Core Tier 1 10,8% Banco Popolare rettifiche 602 ROE 2,86 Core Tier 1 10,4% UBI rettifiche 495 ROE 1,41 Core Tier 1 10,5% BNL-BNP (non disponibile deconsolidato) BPER rettifiche 420 ROE 1,07 Core Tier 1 8,1% BPM rettifiche 209 ROE 0,11 Core Tier 8,9% CARIGE rettifiche 118 ROE 3,76 Core Tier 1 6,5%

62 Il declino dell’impresa-banca

63 Il difetto della leva e la sua diminuzione

64 I perché delle crisi Corporate bond in crisi dopo le esperienze di Parmalat e Cirio Le MBS entrano in crisi dopo il caso Lehman Brothers Le esigenze delle banche (covered bond, bond strutturati, collateral per BCE) generano crowding out Le banche sono troppo rete commerciale e poco struttura di produzione La rivoluzione tecnologica ha equiparato i competitors, attenuato il valore dei brand e svalutato gli sportelli pagati in eccesso Si è ripetuto il meccanismo Blockbuster e Kodak Struttura dei costi crescente e redditività in discesa

65 Grafici

66 Un punto di vista degli stranieri
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67 LA CENTRALITA’ DEL CLIENTE
Gli effetti della crisi sui comportamenti della clientela Cosa sta cambiando nelle preferenze dei clienti La comunicazione al tempo della crisi Strategie di innovazione dell’offerta Nuovi modelli distributivi per i servizi bancari Crescita e produttività: le sfide del prossimo futuro I touch point nella relazione banca-cliente Integrare i canali per migliorare la customer experience Nuove prospettive per la banca via internet Strategie di mobile banking Il ruolo del contact center nella multicanalità Attrarre nuovi clienti con l’online Come incrementare la vendita di servizi finanziari via web Quale nuovo ruolo per lo sportello in un contesto multicanale Strumenti e soluzioni per aumentare la produttività in agenzia Nuovi bisogni dei clienti e flessibilità dello sportello Rilanciare il modello di relazione con i clienti small business e piccole imprese Fidelizzare clienti retail sempre più esigenti Il marketing per specifici target Il gioco come strumento di engagement anche nei servizi finanziari Le partnership come strumento di valorizzazione dell’offerta La banca sui social network I giovani e la banca Misurare le performance dei social network IL PERDONO DEL CLIENTE

68 Che fare? Keynes non basta
Non è sufficiente investire denaro pubblico anche se utile in alcuni versi (Krugman = Keynes rivisitato) Il problema è la depressione che abbatte occupazione, consumi e investimenti; molta moneta è stata già immessa senza successo Si è tentato (Merkel, Cameron e …. Monti) una soluzione a due fasi, prima di austerità e poi (non sempre) di sviluppo (ma alimentato dal settore privato) Qualcuno ha incitato l’acquisto di bond da parte delle Banche Centrali per offrire liquidità che generasse credito (e non coprisse perdite) C’è sempre il rischio che il migliorare del debito alimenti nuovo debito, considerando risolto il problema precedente

69 10 SCENARI (IM)POSSIBILI MA DESTABILIZZANTI
CROLLO DEL DAX SU CADUTA CINA NAZIONALIZZAZIONI GIAPPONESI PREZZI SOIA E COMMODITIES >50% ORO IN CADUTA A 1.200 PETROLIO WTI A 50$ YEN TROPPO FORTE FRANCO SVIZZERO TROPPO FORTE E SENZA CONTROLLO HONK KONG ADOTTA RENMIMBI SPAGNA VICINA AL DEFAULT FUGA DAL REDDITO FISSO USA

70 Qualche strumento di previsione

71 Qualche strumento di previsione

72 Qualche strumento di previsione

73 Qualche strumento di previsione

74

75 se fossi veramente bravo……
Hiva-oa – Isole Marchesi 75


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