La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

INFORMATICA GENERALE Prof. Luciano Costa

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "INFORMATICA GENERALE Prof. Luciano Costa"— Transcript della presentazione:

1 INFORMATICA GENERALE Prof. Luciano Costa
LEZIONE 15 INFORMATICA GENERALE Prof. Luciano Costa Ottimizzazione grafica di Liano Capicotto

2 L’FTP L’FTP (File Transfer Protocol) è un software disponibile in varie versioni, alcune gratuite altre a pagamento. Quello che usiamo normalmente a lezione è un software gratuito che si può scaricare dal Portale di Cattedra all’indirizzo: Paperino.pap è un nome di fantasia cui siamo ricorsi per il fatto che si tratta in realtà di un software *.exe, cioè di un eseguibile, che su Internet, può presentare problemi di download. Una volta scaricatolo in una folder del computer su cui stiamo lavorando, basterà cambiargli nome e restituirgli il suo originale decoro, ribattezzandolo, appunto, FTP.EXE. Con FTP si possono trasferire files di qualunque dimensione in tempi che dipendono ovviamente dalla velocità della linea.

3 Inserto FTP di Simona Tola

4

5

6

7 2.5.2 - Il Content Management Simona Tola
Siamo nell’era dell’ Information Technology, ormai è chiaro a tutti. La Rete rappresenta uno strumento di interazione con il mercato preziosissimo. Bisogna quindi sfruttarne appieno le potenzialità, la ricchezza e per le aziende o singole persone può essere un ottima alleata per la “sopravvivenza”. In questo scenario entra in gioco il comunicatore e la sua abilità nel Content Management. Ma cosa significano la parole Content Management per un comunicatore? Molto, più di quanto voi non pensiate, sono infatti i capisaldi di un buon comunicatore, il suo pane quotidiano. Un content management system o data entry ("inserimento dati" o "sistema di amministrazione dei contenuti" in italiano) è un sistema per la gestione dei contenuti da pubblicare su siti Web o portali aziendali direttamente da parte degli autori, senza la mediazione di strutture tecniche di supporto come Webmaster o agenzie web. Il principale vantaggio di un CSM consiste nella possibilità per chiunque di aggiornare e di intervenire sul proprio sito o portale Internet senza la necessità di un supporto tecnico, permettendo anche a persone prive di skills informatici (cioè assolutamente all’oscuro di nozioni informatiche) di contribuire all'efficacia della comunicazione di qualsiasi tipo (aziendale, personale, commerciale…)

8 Un CSM permette di gestire , modificare e aggiornare il flusso delle informazioni attraverso programmi che rendono le operazioni necessarie facili, sicure e sempre “fresche”. Un sito vecchio, con contenuti ormai “scaduti”, dati ormai sorpassati, non serve a nulla, spazientisce il navigatore curioso o lo studioso in cerca di dati che puntualmente ne decretano la morte non facendogli più visita. E’ questo quello che un buon comunicatore deve fare, continuare a far vivere o far rinascere un sito, un portale con un buon sistema di Content Mangement unito alle sue idee. Idee che deve prendere qua e là perché si trova in una posizione di tutto rispetto, tra i ricchi e i poveri, ma non è né gli uni né gli altri ma può essere sia gli uni, sia gli altri o tutte e due insieme, insomma conosce e comunica con e per tutti e due i “blocchi di umanità”. Deve saper classificare, organizzare, personalizzare, glocalizzare (localizzare nella società globalizzata in cui è immerso) i contenuti in base alle caratteristiche del prodotto o sito che ha in gestione e degli utenti a cui si deve rivolgere e soprattutto nel modo più semplice possibile. Come è possibile tutto ciò? Inserendo sempre nel sito delle news o newletters per farsi pubblicità (per creare un feed-back con l’utente), usando le rassegne stampa o delle rubriche per incuriosire (per fidelizzare l’utente), dei servizi in più lingue, personalizzando ad hoc alcuni o parte dei contenuti a cui l’utente ha accesso e fornendo quello che in Inglese è chiamato il Customer Relationship Service, una sorta di "web call center" o

9 "web customer service" che risponde ai richiedenti attraverso un indirizzo dedicato e provvede a raccogliere le domande più comuni al fine di creare ed implementare le FAQ poste nelle pagine web del cliente. Tecnicamente in un CMS, in una piattaforma si inseriscono dati, di solito testo ed immagini, tramite un normale browser come Explorer o Netscape. Naturalmente l'inserimento dei dati deve la sua semplicità all'esistenza di un "motore", ovvero un software basato su un "linguaggio dinamico" (Asp, Jsp o Php) e su di un Database, che eseguono lato server tutte le operazioni necessarie. Tutto ciò comporta un continuo aggiornamento dei contenuti e soprattutto un notevole abbassamento dei costi di gestione e manutenzione (aspetto molto caro tanto ai poveri quanto ai ricchi!). Molti sono i servizi che un CMS può offrire. Ad esempio i servizi di Hosting dove più siti Web vengono ospitati su una sola macchina, assegnando ad ognuno di essi un IP differente. Con il servizio di hosting il sito, quindi, condivide hard disk e banda disponibile con altri web sites ospitati. L'hosting è in genere consigliato a chi vuole limitare il costo della connettività e non è in grado di gestire un web server ed i problemi che ne potrebbero derivare. Solitamente i servizi proposti dalla modalità hosting prevedono anche uno spazio server scalabile (10MB - 50MB - 100MB…), pagine statiche e/o pagine dinamiche in linguaggio PHP o ASP, un accesso al database, delle caselle di posta, il mantenimento dominio .it,.com, .org, .net, un smtp server e un accesso ftp.

10 Interattività, dinamicità e modularità sono gli elementi principali che il comunicatore o content manger deve perseguire nella progettazione e attuazione dei contenuti. Contenuti di tipo educativo (e-learning con i learning object, ovvero blocchi di contenuto autoconsistenti pronti all’uso “apro-scarico-imparo”), istituzionale (e-governement), commerciale (e-commerce) e via dicendo…Siamo immersi in un matassa di parole e nozioni e solo il content manager ci potrà aiutare a sbrogliarla!

11 Esempi Il seguente diagramma spiega come sviluppare un sito utilizzando Content Management Server 2002 della Microsoft ( )

12 Esempio del funzionamento della piattaforma J2EE, dell’architettura, della redazione dei contenuti, dei fogli di stile e dell’integrazione per portali proposti da ACM (AriadneContentManger - )

13 Architettura - Il flusso delle informazioni di ACM

14 Come si può vedere nella fase di acquisizione delle informazioni il loro flusso è direzionato verso il database (parte alta del grafico), mentre nella fase di esposizione dell’informazione (la navigazione da parte dell’utenza finale) il flusso è in direzione opposta. Queste due logiche lavorano insieme: la prima serve ad avere più informazioni possibili del e sul cliente che accede, la seconda elabora e presenta nella maniera più personalizzata possibile il contenuto al suddetto cliente. E’ come farsi fare un vestito su misura da un sarto…mestiere antico che va riscoperto dal comunicatore.

15 Workflow di redazione Come lavora una redazione: gli ideatori sono affiancati da grafici, impaginatori, webmaster ma grazie alle moderne tecnologie, tutto questo può essere riunito nella figura del comunicatore (non necessariamente esperto in informatica).

16 Fogli di stile I fogli di stile o CSS (Cascading style sheet) rappresentano un metodo semplice per consentire di dichiarare e abbinare degli stili di composizione ai documenti HTML (ovvero alle pagine web). Attualmente il lavoro su CSS ha generato due “livelli", CSS1 e CSS2, intesi come la prima e la seconda versione del linguaggio di stile CSS. Teoricamente, il linguaggio CSS deve essere compatibile sia verso l'alto che verso il basso, nel senso che il primo livello CSS è compatibile con il secondo e il secondo è compatibile con il primo.

17 Una caratteristica fondamentale del linguaggio CSS è l'ereditarietà di talune caratteristiche in certe circostanze. Per comprendere il significato della cosa basta pensare alla struttura dell'HTML, o a un altro linguaggio in generale: se si attribuisce una caratteristica stilistica a un elemento che per sua natura ne può contenere altri, ci si aspetta intuitivamente che questa si trasmetta anche ai livelli inferiori se applicabile, a meno che per tali elementi sia stato definito espressamente qualcosa di diverso. I CSS entrano in gioco nei processi di definizione, produzione, catalogazione, strutturazione rimpaginazione di contenuti multimediali, attraverso un processo di workflow configurabile sulla base delle esigenze dei futuri fruitori. Ciò permette di creare pagine web strutturalmente simili e facilmente, continuativamente modificabili anche da chi non ha capacità di tipo informatico.

18 Content Management e Portal Server: la relazione tra Portali e Contenuti
Integrazione tra contenuti e tecnologia, contenuti modulari creati per essere proposti in più e più modi, su più piattaforme e dispositivi ( non solo pc ma anche ai cellulari soprattutto quelli di ultima generazione), questo è l’imperativo che un CMS deve tenere ben presente. La società cambia, è in continuo movimento e solo gli elementi dinamici, interattivi direi “intelligenti” o “fuzzy” ( fuzzy logic – logica dell’ambiguità dove agenti intelligenti si modificano al modificarsi dell’ambiente circostante) sapranno sopravvivere a questo inevitabile cambiamento.

19 Il libero arbitrio,di Nicola Ferrigni
Internet rappresenta senz’altro un nuovo “forum”, nel senso attribuito a questo termine nell’antica Roma, dove per forum si intendeva un luogo pubblico in cui si svolgeva gran parte della vita sociale della città: si conducevano politica e affari, si adempivano i doveri religiosi e la natura umana poteva esternare i suoi lati migliori ma anche quelli peggiori. Naturalmente questa dimensione pubblica rendeva il forum un luogo caotico e affollato che manifestava la cultura prevalente, ma che contemporaneamente creava una cultura propria. Se ci pensiamo bene anche Internet riproduce il forum dell’antica Roma, con la grande differenza che i suoi partecipanti risiedono in ogni parte del mondo. I vantaggi di Internet sono numerosi, fra i quali ricordiamo l’interattività (che permette a tutti di essere partecipanti attivi della community), l’E-learning, l’E-information, l’E-vision, l’E-government, l’E-operation. Al pari degli altri mezzi di comunicazione, anche Internet è un mezzo ma non un fine in se stesso; è un prodotto del genio umano ma è innanzitutto un grande dono di Dio, che ancora una volta ci lascia liberi di scegliere tra il bene e il male. Internet infatti offre numerosi benefici, ma un suo uso improprio favorisce quei comportamenti che degradano e danneggiano la dignità e la natura umana: pensiamo alla pedofilia online, al crimine informatico, all’incitamento alla violenza, all’odio e al razzismo presenti in molti siti.

20 Tutti questi aspetti negativi legati alla pedofilia, alla pornografia, al cyber-terrorismo, al computer crime, interessano l’attività della polizia telematica impegnata quotidianamente nel monitoraggio e nella “cattura” dei responsabili delle attività illecite. Ma c’è un altro aspetto legato all’uso distorto di Internet che non investe nessuna attività illecita ma che preoccupa però psicologi e studiosi. Stiamo parlando di una nuova forma di patologia che prende il nome di I.A.D. (Internet Addiction Disorder). Si tratta di una forma di abuso-dipendenza da Internet che provoca problemi sociali, difficoltà relazionali e coniugali, isolamento, ma anche gli stessi sintomi riscontrabili in soggetti dipendenti da sostanze psicoattive. Il primo studioso di questa patologia è stato Ivan Goldberg, uno psichiatra americano che ha riscontrato nei soggetti Internet-dipendenti i medesimi sintomi quali: il ridotto interesse verso altre attività diverse da Internet e l’esigenza di dedicare sempre più tempo al web per ottenere piacere. Molti soggetti presentavano inoltre, nel caso di sospensione dell’uso di Internet, i classici sintomi astinenziali come ansia, depressione e agitazione psicomotoria. La struttura polimorfa di Internet può soddisfare molteplici interessi individuali. Di conseguenza dietro la IAD si nascondono differenti Cyber Addictions:

21 Compulsive on-line gambling (gioco d’azzardo online): la dipendenza dal gioco d’azzardo non è certamente una dipendenza che nasce con Internet, ma la creazione dei casinò virtuali ha sortito un duplice effetto. Da un lato ha provocato l’interesse per il gioco d’azzardo da parte di nuovi curiosi e dall’altro ha permesso di rafforzare il grado di dipendenza presente già nei giocatori off-line. A quest’ultimi infatti viene offerta un’ulteriore via d’accesso al gioco immediata, facile ma soprattutto comoda. Cybersexual addiction (dipendenza da cyber-sesso): con questa dipendenza si intende il desiderio esasperato di fare sesso virtuale con altri web utenti. Naturalmente il tutto avviene in chat tramite webcam e microfono. Ma perché si sceglie di praticare sesso virtuale? I cybersexual addicted forniscono due motivazioni. La prima secondo cui il cyber-sesso offre il vantaggio di poter sospendere nell’immediato la relazione con l’altro partner senza nessuna conseguenza o responsabilità. La seconda spiegazione, di tipo psicologico, asserisce invece che il web si presenta agli occhi degli addicted come un libero territorio dove è possibile sperimentare qualsiasi tipo di fantasia sessuale, come se su Internet tutto fosse concesso. Il desiderio inoltre di dar sfogo ai propri desideri inconsapevoli e alle parti di sé più nascoste è alimentato dall’anonimato che la Rete garantisce, una caratteristica molto cara ai cybersexual addicted.

22 Cyber relationship addiction (dipendenza da cyber-relazioni): si tratta di una dipendenza molto comune soprattutto tra i giovani e consiste nel preferire le relazioni affettive virtuali a quelle reali. Anche in questo caso lo strumento principe è la chat. Il grande fascino della chat e che incuriosisce molto i giovani è dato dalla possibilità di sperimentare i molteplici aspetti del sé (cybertravestitivismo): si possono assumere differenti identità, si può scegliere di essere maschio o femmina, bello o brutto, pauperes credenti o pauperes dispersi. A tal proposito è significativa la definizione che S.Turkle, l’antropologa del cyberspazio, fornisce della chat: “una sorta di laboratorio dove si costruisce la propria identità…è la possibilità di interpretare varie maschere e pensare alle maschere che indossiamo ogni giorno”. In effetti la possibilità di conoscere e sperimentare altri sé è una grande opportunità a patto che si arricchisca il reale delle consapevolezze acquisite in rete. Inoltre la chat risulta essere un valido rimedio alla solitudine che affligge la quotidianità di molti soggetti; in chat invece “c’è sempre qualcun altro là. È come essere in un bar circondato dai soliti vecchi amici e da nuove presenze, molto simpatiche; al posto di mettermi, però, la giacca, spegnere il computer e camminare verso l’angolo, mi basta accendere il mio modem ed essi sono là” (Rheingold H., 1993). Muds addiction (dipendenza da Mud): i Mud sono i giochi di ruolo online che prevedono una doppia tipologia di partecipanti. C’è il game master, il regista cioè della storia e poi i vari partecipanti che devono scegliere un personaggio del gioco e pensare e agire come lui. Proprio questo effetto di depersonalizzazione è alla base della dipendenza patologica dai giochi di ruolo.

23 Information overload addiction (dipendenza da eccessive informazioni): la dipendenza da informazioni si caratterizza per la ricerca esasperata di notizie. Molti utenti infatti si collegano alla rete e trascorrono gran parte del loro tempo alla ricerca di interminabili materiali. A difesa però di questa categoria di addicted è bene precisare che molto spesso a favorire questo tipo di patologia è la stessa struttura del web: miliardi di link, migliaia di banche dati e di siti spingono la curiosità del navigatore al punto da “intrappolarlo” nella rete. Il soggetto prima di giungere alla dipendenza vera e propria, percorre due tappe, la prima cosiddetta tossicofilica in cui il soggetto manifesta un reale interesse per la mail-box e per tutti quegli argomenti che riguardano Internet. La fase successiva, quella della tossicomania, prevede collegamenti ad Internet talmente prolungati da pregiudicare la sfera relazionale, sociale e professionale. In Italia sono state condotte ricerche in questa direzione al fine di valutare l’incidenza del fenomeno nel nostro Paese. È vero che i risultati ottenuti presentano una situazione poco confortante, ma non crediamo sia il caso di creare inutili allarmi sociali in considerazione del fatto che le ricerche in questione sono ancora troppo recenti per essere considerate significativamente rappresentative del fenomeno. Inoltre il campione intervistato è stato nella maggior parte dei casi individuato in Internet ed i soggetti si dichiaravano già utenti abusatori del web.

24 E la preoccupazione degli psicologi e degli studiosi verso tutte queste nuove forme patologiche dei nuovi media non si esaurisce con Internet ma si estende anche alla dipendenza da telefono cellulare soprattutto nel nostro Paese. L’Italia si pone infatti ai vertici della classifica in merito al numero di cellulari posseduti dalla popolazione. Oramai oltre il 90% degli italiani possiede un proprio telefono cellulare e non vi è una fascia d’età circoscritta: è il regalo di Natale per il nipotino di soli 5 anni ed è il regalo al nonno anziano “per i casi di emergenza”. Come per Internet pure per la telefonia mobile potremmo stilare un elenco infinito di vantaggi legati al lavoro, alla sicurezza, alla reperibilità, alla comunicazione globale ma anche qui il discernimento tra bene e male è più che mai applicabile. A prescindere dagli indubbi problemi di salute legati alle onde elettromagnetiche trasmesse dai telefonini è bene valutare gli aspetti patologici derivanti da un uso scorretto del telefono cellulare. Innanzitutto è evidente che il telefonino sta cambiando le abitudini sociali indirizzandoci a relazioni umane di tipo “approssimativo”. Facciamo degli esempi:

25 Soggetto1: “Andiamo a cena insieme?”
Soggetto2: “Sì volentieri, ma a che ora ci vediamo?” Soggetto1: “Credo intorno alle 20:00 ma preferisco chiamarti più tardi sul cellulare e comunicarti l’ora esatta” O ancora: Soggetto1: “Ti ricordi di portarmi il libro domani sera?” Soggetto2: “Sì certo…però sarebbe meglio se tu domani pomeriggio mi mandassi un sms per ricordarmelo”

26 Le due battute appena riportate non sono altro che esempi di comunicazione quotidiana. Come si avrà avuto modo di notare in entrambi i dialoghi si fa riferimento al telefono cellulare. Nel primo caso l’invito a cena è assolutamente vago circa l’ora e diventerà più preciso man mano che si avvicina l’ora della cena. Nel secondo dialogo si fa nuovamente riferimento al telefono cellulare ed in particolare agli sms utili, nell’esempio, come promemoria. Si potrebbero fare infiniti esempi di questo tipo che ripropongono una quotidianità caratterizzata da appuntamenti approssimativi, vaghi ed indeterminati. Anche il riferimento agli sms non è casuale. Quest’ultimi infatti rappresentano uno tra gli usi più diffusi del telefono cellulare, basti considerare che soltanto nel 2001 in Italia sono stati inviati oltre 13 miliardi di sms. Gli sms, i messaggini di testo, devono essere essenziali, concisi, brevi, telegrafici per essere contenuti all’interno di 160 caratteri. L’uso degli sms è comprensibilmente più diffuso tra i giovani che li utilizzano anche per esprimere corteggiamenti, emozioni, tradimenti. La diretta conseguenza di questo tipo di comunicazione essenziale preoccupa i linguisti secondo i quali si corre il rischio dell’impoverimento lessicale. Ricordiamo che per conservare il loro contenuto telegrafico, per gli sms è nato un linguaggio ad hoc contraddistinto dagli emoticon (segni interpuntivi che rappresentano stati d’animo) e da frequenti abbreviazioni. Un altro problema correlato ad un uso eccessivo del telefono cellulare può essere rintracciato nella perdita dei rapporti interpersonali che vengono sempre di più mediati dalla tecnologia.

27 Ma allora il verdetto finale giusto qual è
Ma allora il verdetto finale giusto qual è? Bisogna preoccuparsi e dare ascolto a coloro i quali definiscono patologici i soggetti abusatori dei nuovi media? Probabilmente la verità è che ci troviamo di fronte ad una nuova fase evolutiva dell’umanità che vede l’uomo sempre più tecnologizzato e la tecnologia sempre più umanizzata. Quindi ciò che ora potrebbe apparire come patologico rappresenterà poi la normale identità dell’uomo del terzo millennio. Internet insieme a tutti i nuovi strumenti tecnologici possono rendere felice l’umanità offrendo una via d’accesso privilegiata alla cultura, all’educazione, alla comunicazione planetaria. Si tratta di strumenti democratici che oltrepassano qualsiasi barriera spazio-temporale e concedono anche ai soggetti più isolati pari opportunità. Internet può essere utilizzato per fare del bene o per fare il male: è solo una questione di scelte. Gesù stesso predicò che la comunicazione è un atto morale: “poiché la bocca parla dalla pienezza del cuore. L’uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone, l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae cose cattive. Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato” (Mt 12, 34-37).


Scaricare ppt "INFORMATICA GENERALE Prof. Luciano Costa"

Presentazioni simili


Annunci Google