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Tre fasi nello studio Pre-lettura: ci si chiarisce gli obiettivi dello studio rispetto ai criteri di valutazione dell’apprendimento Lettura: raccolta di.

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Presentazione sul tema: "Tre fasi nello studio Pre-lettura: ci si chiarisce gli obiettivi dello studio rispetto ai criteri di valutazione dell’apprendimento Lettura: raccolta di."— Transcript della presentazione:

1 Tre fasi nello studio Pre-lettura: ci si chiarisce gli obiettivi dello studio rispetto ai criteri di valutazione dell’apprendimento Lettura: raccolta di informazioni dal testo monitoraggio valutazione decisioni sul cosa fare dopo Post-lettura: attività che servono a far ricordare meglio il materiale (schemi, riassunti, ecc.).

2 TRAINING metacognitivi (Moè e De Beni, 1995
Obiettivi accrescere la motivazione sottolineare l’importanza dell’impegno stimolare il senso di autoefficacia puntualizzare il valore strategico (come applicare la strategia) puntualizzare il contesto d’uso (quando e dove applicarla)

3 Insegnare una strategia (Cornoldi, De Beni e il Gruppo MT (1993)
fornire una spiegazione dettagliata della strategia insegnarla fornendo un esempio concreto sull’uso porre l’accento sul controllo che la strategia permette di avere sull’apprendimento fare fare agli allievi osservazioni e commenti rinforzare lo studente che ha usato in modo appropriato la strategia invitarlo a monitorarsi durante l’uso della strategia confrontare dei risultati ottenuti con e senza l’uso della strategie incoraggiare gli studenti a generalizzare insegnare l’uso della strategia con materie e materiali diversi e in contesti differenti

4 Considerazione dello stile attribuzionale dello studente prima del training
Corretto stile attributivo e motivazionale Insegnare ad attribuire la propria riuscita all’impegno e i fallimenti alla mancanza di impegno Senso di fiducia e autoefficacia maggiore propensione alla riapplicazione spontanea della strategia

5 APPRENDIMENTO AUTOREGOLATO
(Schunk, Zimmerman) Lo studente è in grado di attivare e mantenere cognizioni e comportamenti orientati sistematicamente a obiettivi di apprendimento. L’autoregolazione implica aspetti motivazionali, quali scelta di obiettivi, sforzo, persistenza.

6 Lo studente che sa autoregolarsi
si pone obiettivi pianifica il tempo è consapevole delle risorse a disposizione conosce e applica strategie utili si controlla progressivamente valuta il proprio apprendimento sostiene un impegno prolungato non dipende troppo da valutazioni esterne reagisce positivamente agli insuccessi

7 In sintesi, l’apprendimento autoregolato richiede l’uso di strategie metacognitive e metamotivazionali AUTOEFFICACIA (Bandura) concetto di agency: convinzione di poter esercitare un controllo sugli eventi influenza su: - scelta dell’attività - sforzo - persistenza - equilibrio emozionale

8 In sintesi, l’apprendimento autoregolato richiede l’uso di strategie metacognitive e metamotivazionali PORSI OBIETTIVI - specificità (più o meno vago) - vicinanza (più o meno a portata di mano) - difficoltà (rapportata alle abilità dello studente) obiettivi facili favoriscono il senso di efficacia all’inizio dell’acquisizione di un’abilità, mentre quelli difficili in una fase più avanzata

9 In sintesi, l’apprendimento autoregolato richiede l’uso di strategie metacognitive e metamotivazionali RICERCA DI AIUTO lo studente più autoregolato rivolge più domande richiesta adattiva quando lo scopo è imparare e non solo superare una difficoltà del momento

10 In sintesi, l’apprendimento autoregolato richiede l’uso di strategie metacognitive e metamotivazionali VOLONTA’ Metafora del Rubicone: dopo essersi posti degli obiettivi, si cerca di raggiungerli (determinatezza) VOLONTA’ (Kuhl, 1985; Corno, 1984): sistema dinamico di processi di controllo psicologico che proteggono la concentrazione e lo sforzo orientato da distrazioni personali e/o ambientali - strategie di controllo motivazionale - strategie di controllo emotivo

11 In sintesi, l’apprendimento autoregolato richiede l’uso di strategie metacognitive e metamotivazionali STRATEGIE DIFENSIVE per prevenire la frustrazione legata a un insuccesso e proteggere il valore del sé si creano impedimenti, reali o immaginari, alla propria prestazione per avere una giustificazione nel caso di un eventuale insuccesso

12 STRATEGIE DI AUTO-OSTACOLO
OSTACOLI REALI Procrastinare Stabilire obiettivi irragiungibili o troppo facili Ritiro dall’impegno Uso di sostanze che compromettono l’efficienza intellettiva

13 OSTACOLI PRESUNTI Dichiarazioni di ansia Dichiarazioni di stress Dichiarazioni di debolezza o malattie Rimedi - cercare di non etichettare come “svogliato” chi è, paradossalmente, troppo motivato, ma improduttivamente - aiutare ad avere fiducia (competere con se stessi, non con gli altri) - individualizzazione degli obiettivi L’autoefficacia è il migliore antidoto contro l’adozione si strategie di autodanneggiamento

14 PROFILO DEL BRAVO ALLIEVO
Buon elaboratore di informazioni (Pressley, Borkowski e Schenider, 1989) conosce un gran numero di strategie utili all’apprendimento; comprende quando, dove e perché queste strategie sono importanti; seleziona le strategie e le applica effettuandone con attenzione il monitoraggio, dimostrando ottime capacità di riflessione e pianificazione crede che le capacità mentali possono crescere; crede nell’impegno, da applicare con attenzione e consapevolezza;

15 PROFILO DEL BRAVO ALLIEVO
è motivato intrinsecamente, orientato al compito e persegue obiettivi di padronanza; non teme l’insuccesso; infatti comprende che è indispensabile per conseguire il successo, perciò non è ansioso di fronte alle prove di verifica, considerate come occasioni di apprendimento; possiede più immagini concrete di “possibili Sé”, sia desiderati che temuti rispetto al futuro prossimo e lontano; possiede conoscenze approfondite su molti argomenti e riesce ad accedere rapidamente a tali conoscenze; queste sue caratteristiche vengono sostenute dai genitori, dalla scuola e dalla società in generale.

16 (Bereiter e Scardamalia, 1989)
ALLIEVO “SERIO” (Bereiter e Scardamalia, 1989) APPRENDIMENTO INTENZIONALE (motivato e consapevole che ha come obiettivo la conoscenza) apprendimento attraverso il problem solving apprendimento come problem solving: l’obiettivo è capire e non semplicemente acquisire qualche routine Cosa determina negli studenti l’atteggiamento verso l’apprendimento? - credenze sulla conoscenza - credenze sull’apprendimento


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