La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

 L'espressionismo proponeva una rivoluzione del linguaggio che contrapponeva all'oggettività dell'impressionismo la sua soggettività. L'impressionismo.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: " L'espressionismo proponeva una rivoluzione del linguaggio che contrapponeva all'oggettività dell'impressionismo la sua soggettività. L'impressionismo."— Transcript della presentazione:

1  L'espressionismo proponeva una rivoluzione del linguaggio che contrapponeva all'oggettività dell'impressionismo la sua soggettività. L'impressionismo rappresentava una sorta di moto dall'esterno all'interno, cioè era la realtà oggettiva a imprimersi nella coscienza soggettiva dell'artista; l'espressionismo costituisce il moto inverso, dall'interno all'esterno: dall'anima dell'artista direttamente nella realtà, senza mediazioni. Il senso dell'Espressionismo produce una ribellione dello spirito contro la materia e quindi gli occhi dell'anima sono la base di partenza della poetica espressionistica. L'occhio interno si sostituisce a quello esterno creando, in qualche modo, una sorta di confusione fra etica ed estetica.  La natura dell'espressionismo è ricca di contenuti sociali e di drammatica testimonianza della realtà. Ma la realtà tedesca dei primi anni del secolo è la realtà amara della guerra, di contraddizioni politiche, di perdita di valori ideali, di aspre lotte di classe, e proprio questi furono i temi principali e dolorosi degli artisti espressionisti. Inoltre gli artisti espressionisti polemizzano contro la società borghese, contro l'alienazione del mondo del lavoro, contro la visione positivistica del mondo, dello scientismo e delle leggi di causalità.  Se le basi dell'espressionismo nelle arti figurative sono rintracciabili nell'estetica romantica, che ha assegnato all'opera d'arte non più il compito di riprodurre, più o meno fedelmente, la realtà, bensì il ruolo intermedio tra l'artista ed il mondo, tra il sentimento e le idee che l'opera manifesta e l'ambiente che rappresenta, le prime avvisaglie dell'espressionismo sono evidenti nel Simbolismo; basta pensare al principio delle linee curve e del colore resi in funzione dello stato d'animo, proposto da Gauguin e ripreso da Van Gogh.  L'Espressionismo si manifestò principalmente in due aree diverse: in Francia nelle opere dei Fauves e in Germania in quelle del gruppo Die Brücke. Gli artisti erano accomunati dalla volontà di esprimere tensioni, stati d'animo e sentimenti attraverso la violenza del colore, la sintesi della forma, l'incisività del segno. I soggetti preferiti furono i nudi, i paesaggi, le scene di vita quotidiana e le città. Recuperarono tecniche da tempo in disuso, come la xilografia (l'incisione sul legno).FauvesDie Brücke  ESERCIZIO: cerca di ricordare quali sono gli elementi formali dell’espressionismo e opera un confronto tra il movimento francese e quello tedesco.

2

3 Le cinque donne, forse prostitute, e l'ambiente in cui vivono vengono proposte attraverso colori acidi, stridenti, come il giallo acido e il blu scuro, ad esprimere la sofferenza dell'uomo moderno. Il quadro appartiene al periodo berlinese di Kirchner, in cui le pennellate e la struttura delle opere tendono a farsi ancora più violente e ad avvicinarsi all'acutezza formale dell'architettura gotica. L'ambientazione urbana è data per accenni ai margini della superficie, ma tende ad imporsi per lo sfondo dipinto in verde acido che tende ad inglobare le esili figure, rigide e inespressive. I valori della tradizione pittorica europea sono invertiti. Esercizio: rileva l’organizzazione spaziale dell’opera

4 La tela appare come chiaro richiamo all'opera di Edvard Munch "La pubertà". In entrambi i quadri è ritratta una ragazza nuda seduta su un letto, con le mani incrociate sul pube. In "Marcella"("Marzella") il soggetto diventa chiaramente il ritratto di una giovane prostituta giocato sui toni del verde acido, del viola e dell'arancione, i colori seppure acidi si dimostrano eleganti.Edvard Munch Ernst Kirchner propone dunque una visione più violenta, pessimistica, quasi scioccante della realtà. Se l'opera ispiratrice presenta tratti di ingenuità qui c'è la malizia, dove lo sguardo sotto il pesante trucco fa trasparire la sua coscienza corrotta che accetta la propria condizione. L'ambiente rustico, rappresentato da Munch, qui diviene lussuoso tramite i cuscini e gli oggetti appesi. Esercizio: osserva i valori cromatici dell’opera.

5 Le scene di strada segnano per il pittore tedesco, la via verso una pittura più emotivamente carica e drammatica. Ne è un esempio Scena di strada berlinese; il ricorso al primitivismo è qui quanto più evidente, in quanto non è solo formale e cromatico (motivo per cui la critica dell'epoca etichettò queste opere espressioniste come "brutali"); l'artista infatti, nel rappresentare i volti delle due prostitute, che nelle scene di strada sono spesso presenti, e dell'uomo a destra, richiama le maschere africane che proprio ai primi del novecento iniziano ad essere esposte nei musei, iniziando ad essere considerate come vere e proprie opere d'arte. Oltre a voler essere una critica nei confronti della società borghese dell'epoca, quest'opera è servita anche a sviluppare il linguaggio pittorico dell'artista sempre più vicino al concetto di pittura "libera" dai tecnicismi della pittura accademica, dal quale il gruppo Die Brücke, ma vale in generale per tutti gli espressionisti, prese le distanze. Altro traguardo importante che raggiunge Kirchner è la rappresentazione dinamica e apparentemente rapida della composizione, quasi a voler sottolineare la frenesia della vita cittadina, avvicinandolo così anche ai futuristi, che operarono in quel periodo.

6 Edvard Munch è il pittore dell'angoscia: gli unici temi che lo interessano sono la passione, la vita e la morte. L'ombra di questa lo accompagnerà lungo l'arco della sua intera esistenza: muore la madre, mentre è ancora bambino e, adolescente, assiste alla morte della giovane sorella, logorata dalla tubercolosi. Questi episodi acuiranno la sua sensibilità nervosa e ne influenzeranno già i primi quadri. Frequenta l'Accademia di belle arti di Oslo (l'allora Christiania), anche grazie a una borsa di studio vinta per le sue capacità tecniche tutt'altro che comuni. Frequenta l'ambiente bohemien di Oslo nel pieno del suo fermento culturale (non si dimentichi che lo stesso Henrik Ibsen ne fece parte). Finita l'Accademia, si reca a Parigi (1885), dove già le sue idee innovative si fanno più vive e forti, anche a seguito dell'incontro con le opere di Gauguin, Van Gogh, Toulouse-Lautrec e Degas, fino a delinearsi nella serie della Madonna (da intendersi come "donna") che, se alla sua prima mostra parigina scandalizza l'intera opinione pubblica da un lato, dall'altro attira comunque una piccola frangia di giovani artisti. L'uso dei colori, la potenza dei suoi rossi (non si dimentichi che spesso Munch usa per la campitura dei quadri un nero perlaceo), la lucidità violenta con cui tratta i suoi temi, lo porteranno ad essere il precursore, se non il primo degli espressionisti. Madonna. 1894 -1895 La figura nel dipinto sembra giovane ed è rappresentata sensuale (in senso erotico, esprimendo chiaramente un orgasmo) per mezzo della sua posa espressiva. Allunga il braccio portandolo dietro di lei ed inarcando la schiena. I suoi occhi sono chiusi, esprimendo modestia. Nella prima versione del quadro Munch racchiude la figura entro una cornice rossa, con spermatozoi che si muovono verso un feto.

7 Nel 1892 Munch espone a Berlino una cinquantina di suoi dipinti e il giudizio della critica è così drastico che dopo una sola settimana la mostra viene sospesa; l'evento ebbe influenza sulla posizione presa dai secessionisti berlinesi. La permanenza di Munch a Berlino si protrae fino al 1908, interrotta solo da un breve viaggio a Parigi nel 1895. La fama non gli concede la felicità; cerca di attutire la sensibilità con l'abuso di alcool; il periodo è travagliato e si ricovera in una casa di cura per malattie nervose a Copenhagen. Famosa è una sua foto in cui, seduto in un giardino, sferruzza con della lana (una cura distensiva per chi soffriva di malattie nervose). Nel 1914 i tempi sono ormai maturi affinché la sua arte, anche se mai del tutto compresa, venga accettata anche dalla critica. Membro dell' Accademia tedesca delle arti e socio onorario dell' Accademia bavarese di arti figurative di Monaco di Baviera, nel 1937 Munch conosce le prime persecuzioni naziste. Il regime hitleriano definisce degenerate ben 82 opere dell'artista esposte nei vari musei pubblici della Germania e ne dispone la vendita. Nel 1940, quando i Tedeschi invadono la Norvegia, l'artista rifiuta qualsiasi contatto con gli invasori. Quando morì, nel 1944, lasciò tutti i suoi beni e le sue opere al municipio della capitale: oltre 1100 quadri molti dei quali quasi rovinati, perché Munch li lasciava volutamente all'aperto per un trattamento che egli chiamava "cura da cavalli"

8 L'urloL'urlo (1893) è probabilmente la sua opera più conosciuta. È parte di una serie di opere denominate "Il Fregio della Vita", in cui Munch ha esplorato i temi della vita, amore, paura, morte, malinconia, e ansia. Munch ne ha dipinte molte versioni, tra cui una esposta alla Galleria Nazionale di Oslo ed una al Museo Munch della stessa città.1893Galleria Nazionale di OsloMuseo Munchstessa città « Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue. Mi fermai, mi appoggiai stanco morto ad una palizzata. Sul fiordo nero-azzurro e sulla città c'erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura... e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura. »

9 Oskar Kokoschka nacque a Pöchlarn, cittadina della Bassa Austria, il 1º marzo 1886. Studiò dapprima chimica, poi dal 1903 al 1909 frequentò l’Accademia di belle arti di Vienna, dove fu attratto dalle opere barocche di Franz Anton Maulbertsch, dal nuovo stile diGustav Klimt e dalla pittura incisiva di Lovis Corinth. In questi anni Kokoschka fece soprattutto ritratti di celebrità viennesi, ma, sentendosi incompreso, nel 1910 si trasferì a Berlino. Frequentò i circoli culturali radicali e d'avanguardia, nutrendo particolare ammirazione per Edvard Munch, per i Fauves e per i pittori del gruppo Die Brücke, uno dei primi nuclei dell'espressionismo tedesco. Nel 1914 divenne un membro della Secessione di Berlino, poi entrò a far parte del Blaue Reiter, un gruppo di artisti che facevano uso di colori puri stesi a larghe macchie. Nei suoi lavori di questo periodo sono presenti un violento cromatismo e un'attenta analisi psicologica che intende indagare l'intimo del personaggio, influenzato in questo delle nuove teorie psicoanalitiche di Sigmund Freud. Il suo stile, pienamente espressionista, è però più moderato di quello di molti suoi contemporanei, per cui, anche se oggi viene generalmente considerato come uno dei massimi esponenti dell’espressionismo, a quel tempo fu talvolta isolato da altri esponenti del gruppo

10 Opere teatrali Kokoschka si fece interprete delle inquietudini dell'uomo e della continua lotta tra gli archetipi di Uomo e Donna alla ricerca del Neue Mensch (Uomo Nuovo) nella sua produzione teatrale, che subì un forte ostracismo in Italia a causa dello stile denso di ermetismi e complesse ellissi. Ognuna delle sue opere è scontro tra dualismi opposti (Uomo-Donna, Luce-Ombra), e non di rado la morte e la rinascita giocano ruoli fondamentali per la nascita di una nuova identità. Assassino, speranza delle donne è il titolo di un dramma espressionista scritto nel 1907, illustrato da una serie di xilografie Sempre nel 1907 è considerato il primo dramma espressionista in assoluto, non solo nel testo, che vide quattro edizioni stampate tra il 1910 e il 1917, ma anche nei mezzi scenici, pittorici, coreografici, acustici, dinamici. Costruito secondo lo schema della tragedia greca (due attori e il coro), tratta del conflitto fra uomo e donna, visti come avversari inconciliabili i giovani attori dell'Accademia d'arte drammatica recitavano «come se fosse una questione di vita o di morte», vestiti con costumi fatti di stracci, i volti dipinti secondo le usanze dei popoli primitivi, e le braccia e le gambe decorate con le linee dei muscoli, dei nervi e dei tendini.

11 Ne La sposa del vento, noto anche come La tempesta, l'artista esprime nel modo più intenso e compiuto l'esigenza di proiettare fuori di sé le proprie tensioni vitali, i propri dubbi, le proprie angosciose contraddizioni. La grande tela, risalente al 1914, rappresenta infatti la fine del travolgente e tormentato rapporto d'amore che, per oltre due anni, aveva legato l'artista ad Alma Mahler, vedova del celebre compositore boemo Gustav Mahler. I due amanti sono rappresentati in una sorta di scomposto letto di nubi, circondati dalla tempesta di passioni, vissute con l'intensità devastante d'un amore totale. Ma al convulso agitarsi della scena si oppone il sonno sereno della donna che, ancora ignara della prossima fine, dorme tranquilla e fidente, rannicchiandosi con sensuale tenerezza contro il corpo nudo dell'amato. Kokoschka si rappresenta desto, con gli occhi che guardano lontano e le nodose mani intrecciate. I colori torbidi e impastati e il mulinare di uno sfondo misterioso partecipano con materiale evidenza al disordine interiore e all'angoscia che dilaniano l'autore. L'opera, conservata al Kuntsmuseum, Basilea; Kokoschka volle mettere in risalto la sua consapevolezza riguardante il fatto che il loro amore potrebbe finire da un momento all'altro. Non a caso, ciò si verificò poco tempo dopo che il quadro venne finito, ed il pittore lo vendette per comprarsi l'uniforme da cavalleria per andare in guerra


Scaricare ppt " L'espressionismo proponeva una rivoluzione del linguaggio che contrapponeva all'oggettività dell'impressionismo la sua soggettività. L'impressionismo."

Presentazioni simili


Annunci Google