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Il bisogno di educazione naturale Crescere rimanendo sensibili alla vita per costruire relazioni e apprendimenti profondi e delicati Brescia 28/02/2015Laura.

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1 Il bisogno di educazione naturale Crescere rimanendo sensibili alla vita per costruire relazioni e apprendimenti profondi e delicati Brescia 28/02/2015Laura Malavasi

2 Crediamo che proporre esperienze di pedagogia naturale significhi investire nella migliore pedagogia possibile: la pedagogia naturale

3 La natura si offre all’esplorazione sia sul livello micro che sul macro a seconda dello stile osservativo e del desiderio di relazione individuale di ciascuno, bambino e adulto.

4 “ Perché un bambino mantenga vivo il suo innato senso di meraviglia ha bisogno della compagnia di almeno un adulto che possa condividerlo, riscoprendo con lui la gioia, l'eccitazione e il mistero del mondo in cui viviamo” Rachel Carson

5 Per riuscire ad intercettare i codici comunicativi della natura è necessario essere o divenire adulti sensibili a questo ambiente, adulti “sapienti di natura” ovvero colti e informati di tutto ciò che gravita attorno alla natura e ai suoi elementi naturali. Perciò alcuni comportamenti e alcune scelte possono fare la differenza.

6 Può fare molta differenza che si ragioni di utilizzo di aree verdi già esistenti, che si ragioni di nuove realizzazioni, che si tratti di alcune giornate vissute nel bosco o in uno spazio aperto come occasioni particolari ed eccezionali o che si affronti la questione nella quotidianità.

7 E’ come se si offrisse ai bambini la possibilità di incontrare la natura a piccole dosi, in situazioni gestite e governate dagli adulti, in orari e tempi ben definiti e molto spesso, francamente, negli spazi del gioco libero quando le porte che danno verso l’esterno di nidi e scuole vengono aperte per portare fuori i bambini

8 La felicità sostenibile è trovare una relazione con il luogo

9 L’esperienza immersiva in natura ci aiuta a connettere i punti, in realtà sostiene la capacità di creare connessioni e collegamenti, l’esperienza naturale ci aiuta a percepire le connessioni, ci aiuta a sintonizzarci con la conoscenza. Ha un potere ristorativo nei confronti delle fatiche mentali e attentive. Benefit della natura

10 Ci sono molti modi in cui la natura offre benefici alle persone.( esperimento in cui l'attenzione e la concentrazione aumenta del 20% dopo una ora di esposizione/ immersione alla natura pubblicato in psychological science 2008). Approccio rilevante anche per i dsa./ bes A scuola si riduce l'assenteismo migliora l'apprendimento e il comportamento, si lavora in gruppo e si allargano le opportunità di apprendimento (school gardening). Un viaggio reale offre migliori apprendimenti che un viaggio virtuale (scuole con finestre molto ampie con vista prossima alla natura in ogni luogo). Usare i sensi spontaneamente e sviluppare il pensiero investigativo di ricerca. Promuovere e apprendere nuovi compiti, mansioni. Piccoli passi per piccole passioni. Gli insegnanti divengono promotori e mentori di connessioni in natura.

11 Quando si è fuori la qualità della conversazione tra bambini e adulti, è maggiore e più profonda; ciò si verifica anche tra adulti stessi. Scambio affettivo / condivisione affettiva tra natura e persone; il tempo in natura può aiutare sia i bambini che i genitori a costruire un senso di condivisione del legame di attaccamento e riduce lo stress; le esperienze naturali possono essere tempi e occasioni per imparare con i nostri figli e dai nostri figli. La reciprocità e il rispetto di questa relazione possono essere elementi importanti per rinsaldare i confini dell'essere figli e genitori e per accompagnare i bambini a diventare adulti.. Anche quando si cresce si condividono le esperienze avute in natura in tempi addietro, si costruiscono ricordi e memorie. Come genitori molto spesso ci si dimentica delle esperienze in natura e riprendere il contatto con essa fa sentire impacciati

12 L’infanzia è quel periodo nel quale non è ancora troppo tardi, nel quale siamo aperti alla sorpresa e all’incanto. Durante questo momento, nel quale sviluppiamo la nostra percezione personale del tempo, quasi tutto si acquisisce. Mia Couto, 2009

13 Giocare fuori sviluppa l’interdipendenza tra bambini piuttosto che la dipendenza dall’adulto I bambini hanno bisogno di imparare come valutare ciò che può essere pericolo e rischioso per loro stessi ma non hanno esperienza, debbono essere accompagnati. In questo noi possiamo prestare a loro le nostre competenze e i nostri saperi, in questo senso strategia, cautela e attenzione fanno parte del diventare un buon “valutatore di rischio” ma anche il lavorare e lo stare vicino ad adulti che fanno assieme ai bambini (fare laboratoriale, condividere esperienze, essere adulti implicati).

14 Essere adulti in grado di stupirsi dei piccoli accadimenti della realtà ed elevarli a condizioni speciali del vivere. Essere adulti attenti osservatori e narratori di questi accadimenti. La natura si propone come luogo in cui poter coltivare la propria intelligenza cercando passaggi e soluzioni inattese. La natura ci chiede di avere gli occhi sempre aperti e ci insegna a coltivare bellezza e condividerla.

15 Pellicani o black skimmer? Alienazione dalla natura: parlare ed essere soddisfatti di natura anche senza averla mai vista, manca un diffuso senso di intimità con la natura. La nostra profondità di contatto con la natura è troppo spesso carente. molti si considerano amanti della natura ma ci sono almeno due modi: pellicano e black skimmer il pellicano pesca direttamente nel mare, lo skimmer sfiora il mare, entrambi pescano uno immergendo il corpo l’altro sfiorando la superfice.

16 Molti dunque adottano un comportamento più simile allo skimmer che al pellicano: parlano, leggono, guardano programmi alla tv, si abbonano a riviste ; tutto questo è ammirevole ma non garantisce un intimo contatto con la natura. La natura può allora divenire un intrattenimento o un obbligo ma non un’esperienza di familiarită e complicità

17 Al pedagogista americano Richard Louv (2006) va il merito di avere coniato l’espressione «disturbo da deficit di natura» da contrapporre ad altri deficit veri presunti. Questo disagio psicologico e fisico colpisce u numero crescente di bambini che, nelle città, non trovano spazi ricreativi per il gioco libero, e trascorron sempre più tempo segregati in ambienti chiusi, prevalentemente davanti a uno schermo, già negli an prescolari; spazi che sono invece così importanti per l socializzazione, per esercitare i muscoli e i riflessi, per sviluppare l’intelligenza, per esplorare e conoscere il territorio.

18 Basandosi su risultati di studi scientifici, tra gli effetti di questa carenza Louv annovera difetti percettivi, durata ridotta dell’attenzione in rapporto al livello di sviluppo, iperattività (superiore al normale e associata spesso a impulsività) e altri inconvenienti fisici ed emotivi. A suo avviso, quanto più spesso è confinato in un ambiente artificiale, tanto pi ƶ l’essere umano ha bisogno - per mantenere la propria salute mentale e fisica - di un contatto compensatorio con la natura. Ciò è tanto più vero in età evolutiva, quando muoversi significa anche risolvere problemi concreti, socializzare, rendersi indipendenti, sviluppare fiducia in se stessi. Oggi molti bambini vengono diagnosticati come iperattivi o affetti da deficit di attenzione, senza domandarsi perž se l’ambiente in cui sono costretti a vivere risponda o meno alle loro esigenze di crescita.

19 E a sostegno dell’importanza delle esperienze dirette con la natura per lo sviluppo del bambino c’è tutta una serie di ricerche, tra le quali alcune di Stephen Kellert, professore di ecologia sociale alla Yale’s Environment School. In Nature and Childhood Development (2005) Kellert sottolinea come l’infanzia presenti dei periodi critici, durante i quali giocare nella natura è assolutamente centrale per lo sviluppo sul piano della creatività, dell’emotivită, dell’intelligenza e della risoluzione dei problemi.

20 Uno studio scientifico condotto in Norvegia ha mostrato i vantaggi che la frequentazione dell’ambiente naturale ha sui bambini tra i cinque e i sette anni (Fjortoft 2001). Come ogni studio scientifico che si rispetti, la ricerca ha coinvolto due gruppi di bambini della stessa età e provenienti da ambienti simili: uno «sperimentale» (bambini di una scuola dell’infanzia) e uno «di controllo» (bambini di altre due scuole dell’infanzia). I bambini del gruppo sperimentale si recavano nel bosco che confinava con la loro scuola per una o due ore al giorno: un’area che includeva salite, colline, rocce, pianure e vegetazione boschiva. In quest’area, priva di pericoli, essi potevano giocare. ll’interno del bosco, invece, erano accompagnati dai loro insegnanti. Nelle altre due scuole dell’infanzia prese in considerazione, i bambini trascorrevano la stessa quantità di tempo impegnati in giochi all’aperto, ma in spazi-gioco tradizionali, dotati di attrezzature standard. Lo studio durò un anno, nel corso del quale i bambini del gruppo sperimentale mostrarono un miglioramento progressivo delle loro abilità motorie superiore a quello del gruppo di controllo, in particolare per quanto riguarda il senso dell’equilibrio e la coordinazione dei movimenti. Ci furono anche miglioramenti evidenti nello sviluppo emotivo, per esempio nella fiducia in se stessi e nella capacità di confrontarsi con il rischio

21 Studi analoghi condotti in Inghilterra e in Danimarca hanno confermato che i giochi e le attività svolte nel verde, nelle diverse stagioni e con diverse condizioni atmosferiche, hanno effetti positivi sulla socializzazione e sul rafforzamento emotivo, nonché sull’acquisizione di abilità motorie, linguistiche e di ascolto (Callaway 2005). E, se all’inizio di questo tipo di training formativi molti bambini non mostrano grande entusiasmo («Quando torniamo a casa?»), in seguito: pongono molte domande; vogliono arrampicarsi sugli alberi; si interessano alla vita degli animali e delle piante; mostrano di apprezzare il senso di libertă e di indipendenza favorito dall’ambiente in cui sono immersi.

22 Gli studi più recenti non si concentrano tanto su quello che si va perdendo con la scomparsa graduale della natura ma su quanto si possa guadagnare in presenza della stessa. Infatti è possibile scoprire che compilare una sorta di inventario di situazioni in cui è “conveniente” stare dalla parte della natura non è cosŞ noioso e avulso da lasciare che la questione ci sfiori senza mai incontrarci seriamente.


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