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Brescia, 13 novembre 20141 Nonostante.. Brescia, 13 novembre 20142 Affinché si apra una stagione di innovazione è necessario partire dal fare scuola quotidiano.

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Presentazione sul tema: "Brescia, 13 novembre 20141 Nonostante.. Brescia, 13 novembre 20142 Affinché si apra una stagione di innovazione è necessario partire dal fare scuola quotidiano."— Transcript della presentazione:

1 Brescia, 13 novembre 20141 Nonostante.

2 Brescia, 13 novembre 20142 Affinché si apra una stagione di innovazione è necessario partire dal fare scuola quotidiano in aula

3 Brescia, 13 novembre 20143 Le parole della scuola: Emancipazione - riscatto Rigore Luogo e tempo di vita Conversazione animata – incontro/dialogo Scala e non ostacolo Valutazione come conoscenza Telemaco Mettere in moto … Premessa

4 La scuola realizza il proprio mandato attraverso: 1. L’azione di un gruppo di persone che stanno costruendo la propria identità con cui entreranno nel mondo adulto. Rappresenta il soggetto per cui esiste la scuola; il soggetto è il singolo che si percepisce come facente parte del gruppo in cui si svolge il processo di apprendimento; è caratterizzato dal senso che ciascuno dà alla propria esperienza scolastica. 2. La disponibilità di un sapere organizzato secondo finalità formative [la scoperta del mondo è mediata dalla cultura che deve essere riconosciuta dal soggetto] 3. L’azione di un gruppo di adulti che seguono il processo di istruzione [l’insegnante è chiamato a contribuire alla costruzione di senso] 4. Il funzionamento di un dispositivo istituzionale che regola/organizza le azioni del processo: organizza l’ambiente (“maestro esterno” montessoriano), norma le relazioni umane, organizza la modalità di utilizzare formativamente il sapere. La scuola come effettualità in atto di uno specifico dispositivo pedagogico Cantalupa, 13 settembre 2014 Premessa

5 Il cambiamento prenderà forma nel rinnovato dispositivo pedagogico: sistema procedurale in atto, congegno pratico e discorsivo in cui i contenuti e la relazione vengono giocati all’interno di una certa strategia pedagogica: contenitore e contenuto complessivo della situazione educativa. Cantalupa, 13 settembre 2014

6 Brescia, 13 novembre 20146 “Elemento cruciale per l'apprendimento e per la motivazione all'apprendimento è dato dalla qualità delle esperienze che insegnanti e studenti realizzano in relazione alle aree di studio. (Commissione dei “Saggi” 1997) Al centro della scuola Premessa

7 7 Nell'interazione tra i soggetti della vita in classe si possono produrre senso di appartenenza e successo formativo o, in direzione contraria, condizioni di iniquità ed esclusione sociale LA GESTIONE DELLA CLASSE: COSTRUIRE RELAZIONI POSITIVE NELLA SCUOLA Spunti di discussione e di approfondimento Brescia, 13 novembre 2014 18 marzo 2014

8 Brescia, 13 novembre 20148 13 novembre 2014 Seminario interattivo La gestione della classe: organizzazione tempi e spazi Quando si entra in classe... come costruire le relazioni umane e l’ambiente educativo necessari per favorire l’apprendimento di tutti e di ciascuno

9 La qualità dell’ambiente come fattore di apprendimento Proposta di ragionamenti per capire come migliorare i risultati del lavoro di insegnamento/apprendimento a scuola agendo sull’ambiente educativo 9Brescia, 13 novembre 2014

10 10 Dalle Indicazioni Nazionali 2012 L’ambiente di apprendimento L’acquisizione dei saperi richiede un uso flessibile degli spazi, a partire dalla stessa aula scolastica, ma anche la disponibilità di luoghi attrezzati che facilitino approcci operativi alla conoscenza per le scienze, la tecnologia, le lingue comunitarie, la produzione musicale, il teatro, le attività pittoriche, la motricità. Caratteri dell’ambiente di apprendimento: -Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni, -Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, -Favorire l’esplorazione e la scoperta, -Incoraggiare l’apprendimento collaborativo. -Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, -Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio,

11 Le relazioni umane a scuola Brescia, 13 novembre 201411 "Perché si instauri un rapporto educativo non basta che ci sia un dislivello tra due persone, tra colui che sa, che ha più esperienza e colui che non sa o che sa di meno o ha minor esperienza. Occorre che ci sia una sorta di disponibilità, la chiamiamo interesse, simpatia, amore, empatia dell’uno verso l’altro. Occorre che ci sia una specie di desiderio che l’altro partecipi al nostro sapere, accettando fin dall’inizio che questa sua partecipazione non sia soltanto pedissequamente ripetitiva" ( Piero Bertolini, "Eros in educazione" in AA.VV, Pedagogia al limite, Nuova Italia).

12 Brescia, 13 novembre 201412 Scaletta:  Problema  Riflessioni sul concetto di Ambiente per l’apprendimento  Cosa si deve poter fare nell’aula laboratorio  Ritorno al problema

13 Brescia, 13 novembre 201413 Problema: Esaminando e osservando i diversi tipi di ambiente di apprendimento (aula, spazi di raccordo, laboratorio) proviamo a verificare i livelli di coerenza in riferimento al fare scuola = sostenere la dimensione cognitiva e la dimensione relazionale

14 Brescia, 13 novembre 201414 Riflessioni sul concetto di Ambiente per l’apprendimento

15 L’ambiente educativo Il rischio che la scuola assuma le caratteristiche dei nonluoghi Brescia, 13 novembre 2014 Come non-dimora, fatto apposta per me ma non in quanto singola persona bensì, e solo, come anonimo utilizzatore e a cui non posso aggiungere nulla. 15

16 Una premessa terminologica Insieme delle condizioni esterne, legate al luogo, allo spazio, al clima, a fattori chimico-fisici e a rapporti con altri esseri viventi, in cui un organismo vive (milieu se più legato alla dimensione sociale e culturale) Insieme di fatti e circostanze entro cui si verifica e da cui risulta condizionato un determinato evento spazio finalizzato, la sua organizzazione e le dinamiche relazionali che in esso si possono attivare Entità indefinita e illimitata, all'interno della quale sono situati e si muovono i corpi, che alla percezione comune risulta tridimensionale, estesa in larghezza, altezza e profondità e indipendente dal tempo Ambiente Luogo Spazio Contesto Spazio Luogo Contesto Ambiente Elementi fisico-strumentali funzioni e dinamiche relazionali Dimensione socio-culturale … in azione + + + Brescia, 13 novembre 2014 Come l’ambiente contribuisce a definire il “Dispositivo” con cui funziona la scuola? 16

17 Due approcci all’ambiente educativo sostitutivoassente È necessario superare la contrapposizione ruolo oppure Brescia, 13 novembre 2014 In riferimento al maestro,“esterno”, “invisibile” Sviluppando dell’ambiente le dimensioni LIBERANTE E COSTRUTTIVA 17

18 L’ambiente rappresenta una variabile indipendente su cui agire per costruire il massimo livello di coerenza nel sistema insegnamento/apprendimento Aspetti culturali del curricolo + Relazioni tra le persone In un ambiente adeguato Brescia, 13 novembre 201418

19 Allora: Ciò che serve ottenere con la progettazione educativa è la crescita della qualità dell’esperienza culturale degli studenti Brescia, 13 novembre 2014 “L’istruzione è intellettualizzare l’esperienza” J. Dewey L’ambiente deve essere progettato e costruito seguendo questo criterio di coerenza Potenziare il livello di esperienza culturale degli alunni = 19

20 Il superamento della scuola trasmissiva prevede un nuovo ambiente educativo Brescia, 13 novembre 201420

21 Il contesto/sfondo comprende: Spazi Brescia, 13 novembre 2014 Strumenti Organizzazione Progetto educativo-curricolo 21

22 Ambiente educativo come organizzazione Brescia, 13 novembre 2014 Per CLASSI Per DIDATTICA LABORATORIALE Laboratori specifici Aule-laboratorio Per realizzare Maggior riconoscimento del ruolo della dimensione sociale dell’insegnamento/apprendimento in cui si valorizzi e si sviluppi l’iniziativa e la responsabilità di ciascuno 22

23 Ambiente educativo come spazi Brescia, 13 novembre 2014 Due tipologie: Spazio di raccordo, a bassa specificità didattica (corridoi, atrio/entrata, scale) Spazio ad alta specificità didattica (aule-laboratorio e laboratori specifici) Valorizzare e potenziare il valore simbolico e di socializzazione: è l’interfaccia con gli ambienti non scolastici; è la “pelle” dell’ambiente predisposto per imparare Ricerca del massimo e alto equilibrio tra la coerenza con i vincoli disciplinari e il riconoscimento e rispetto delle soggettività 23

24 Ambiente educativo come strumenti Brescia, 13 novembre 2014 “Gli strumenti non sono un aiuto per la maestra che deve spiegare, sono un aiuto al bambino che se ne appropria perché deve imparare” M. Montessori Quali proprietà possiede un buon strumento? …………………… È uno strumento, cioè è finalizzato È flessibile, manipolabile, modificabile, adattabile Non funziona da solo Non è solo: è con tanti altri e tutti diversamente modali Non esaurisce il bisogno di realtà È governabile dall’insegnante e dallo studente 24

25 Brescia, 13 novembre 201425 Cosa si deve poter fare nell’aula-laboratorio

26 Alcune invarianti della buona scuola Da: Bruno Ciari, Le nuove tecniche didattiche, Ed. Riuniti, Roma 1962 Cantalupa, 13 settembre 2014

27 Il segreto del primo giorno: “E' questa la scuola? Allora è come star fuori, anzi meglio!” Cantalupa, 13 settembre 2014

28 Il maestro, armato di qualsiasi ideologia, sia pure agguerrito dalle migliori letture di psicologia, che ha in testa il suo “metodo” per l'apprendimento della lingua, ha pronti i cartelloni, magari le bustine col materiale più minuto, ha già perduto in partenza la sua partita; e non potrà mai sapere niente del fanciullo che gli sta accanto. Cantalupa, 13 settembre 2014

29 Nessuno pensi che realizzare un'educazione di tipo nuovo significhi abbandonare i ragazzi a se stessi, alla mitica “spontaneità”. (…) Si crei un’atmosfera di comunità in cui emergano norme precise di condotta, e il lavoro sia minuziosamente organizzato. Se vogliamo educare dobbiamo dare vita a una comunità. (…) ll problema è promuovere una vita comune di attività, lotte, fruizioni culturali ed emotive in cui emergano gli abiti, le norme etiche, le attitudini che noi ci prefiggiamo come fini o valori dell’educazione. Cantalupa, 13 settembre 2014

30 Si tratta per il maestro di porre le basi di una comunità operosa. (…) In questa situazione è inevitabile, e anche auspicabile e positivo, che i ragazzi tendano ad identificarsi in parte col maestro, a farne propri determinati abiti, modi fi fare e di agire, e ad assimilare i valori etici che l’educazione realizza nella sua opera. Tutto questo avviene “fatalmente”, come nella famiglia,sia che il maestro se lo ponga come un fine, sia che l’identificazione avvenga senza la sua consapevolezza. (…) Bisogna amare i nostri ragazzi più delle tecniche, degli strumenti, degli esperimenti. Cantalupa, 13 settembre 2014

31 Brescia, 13 novembre 201431 L’aula/classe: luogo e tempo di ricomposizione di un ambiente esclusivamente centrato sulle relazioni umane. = riduzione/contenimento della mediazione strumentale = ognuno porta tutto di sé = riconoscimento del singolo in una dimensione sociale Obiettivo comune: imparare a leggere/interpretare la realtà utilizzando la cultura. Anche il maestro impara

32 Norme coerenti con la vita in classe - costruire senso (avere uno scopo), - fare esperienza culturale, - assumere responsabilità (avere un ruolo) - essere riconosciuti (ascolto, rispetto, fiducia) - desiderare e costruire futuro 32 Allora… La gestione della classe non come tecnica bensì come costruzione di una “comunità operosa” Attività comuni e cooperative Prospettiva aperta per: Brescia, 13 novembre 2014

33 L’aula-laboratorio Brescia, 13 novembre 2014 Come si può ripensare il “governo” dell’aula? È il luogo dell’ascolto, della cooperazione tra pari, della concentrazione In altro modo, rappresenta contemporaneamente: Il luogo in cui sono articolate più aree di lavoro (individuale, a piccoli gruppi, per l’intera classe) Il luogo in cui il gruppo-classe si definisce, si riconosce e apprende la capacità di cooperare, appartiene Il luogo dell’educazione alla socialità che accolga i diversi modi di stare insieme e di comunicare proteggendo la dimensione individuale e le diverse soggettività 33

34 Brescia, 13 novembre 201434 Problema: Esaminando e osservando i diversi tipi di ambiente di apprendimento (aula, spazi di raccordo, laboratorio) proviamo a verificare i livelli di coerenza in riferimento al fare scuola (sostenere la dimensione cognitiva e la dimensione relazionale) Tener presente che nel processo di apprendimento in situazione scolastica si deve poter: Ascoltare (ascoltati) un maestro Che abbia qualche cosa di adulto da offrire Cooperare con dei compagni Facilitare la cooperazione tra pari Fare e riflettere da solo Sostenere l’individualità in una dimensione sociale Possiamo fare un’analisi dell’esistente oppure ipotizzare un contesto ideale//

35 Brescia, 13 novembre 201435 Aula di classe o aula di materia? Chi ha dipinto l’aula? Cosa alle pareti? Come i banchi? Chi gestisce l’aula? Cosa fare con i più bravi? Di chi è l’aula? Cosa si può fare nell’aula? …

36 Brescia, 13 novembre 201436

37 Brescia, 13 novembre 201437

38 Brescia, 13 novembre 201438

39 Brescia, 13 novembre 201439

40 Brescia, 13 novembre 201440

41 Brescia, 13 novembre 201441 Ritorno al problema: Esaminando e osservando i diversi tipi di ambiente di apprendimento (aula, spazi di raccordo, laboratorio) proviamo a verificare i livelli di coerenza in riferimento al fare scuola (sostenere la dimensione cognitiva e la dimensione relazionale) Tener presente che nel processo di apprendimento in situazione scolastica si deve poter: Ascoltare (ascoltati) un maestro Che abbia qualche cosa di adulto da offrire Cooperare con dei compagni Facilitare la cooperazione tra pari Fare e riflettere da solo Sostenere l’individualità in una dimensione sociale Possiamo fare un’analisi dell’esistente oppure ipotizzare un contesto ideale//

42 Brescia, 13 novembre 201442 Aula di classe o aula di materia? Chi ha dipinto l’aula? Cosa alle pareti? Come i banchi? Chi gestisce l’aula? Cosa fare con i più bravi? Di chi è l’aula? Cosa si può fare nell’aula? … Qualche idea: -Diario… -Regole… -Circle time… -Gestione aula… -Gestione del tempo.. -Programmazione… -Incarichi… -Zone dedicate… -…

43 dochiesa@yahoo.it 43Brescia, 13 novembre 2014

44 Strumenti ad alta valenza tecnologica ad uso didattico Il problema degli ambienti virtuali… Brescia, 13 novembre 2014 “a volte le nuove tecnologie sono risposte in cerca di domande ” Il rischio che siano più potenti della teoria che li deve governare Il rischio che si impari lo strumento e non l’obiettivo per cui lo si usa Mauro Palma 44


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