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COMPETENZE DEL PRIMO BIENNIO NELLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO Carlo PetraccaLanciano - 2014.

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1 COMPETENZE DEL PRIMO BIENNIO NELLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO carlo.petracca@tin.it Carlo PetraccaLanciano - 2014

2 Carlo PetraccaLanciano - 2014 INNOVAZIONI CURRICOLARI D.M. N. 139 DEL 2007 (OBBLIGO DI ISTRUZIONE) DOCUMENTO TECNICO ALLEGATO 1.DEFINIZIONE DEI LIVELLI ESSENZIALI DI SAPERI E COMPETENZE DA CONSEGUIRE: -al termine del biennio obbligatorio -al termine dei corsi sperimentali triennali 2. DEFINIZIONE DEI QUATTRO ASSI CULTURALI (linguistico, matematico, scientifico-tecnologico, storico sociale) Ogni asse culturale comprende: -Competenze -Abilità/capacità -Conoscenze 3. DEFINIZIONE DELLE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA IL PERCORSO LEGISLATIVO

3 Lanciano - 2014 COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA Competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria (D. M. 139/2007) Imparare ad imparare Progettare: Comunicare Collaborare e partecipare Agire in modo autonomo e responsabile Risolvere Individuare collegamenti e relazioni Acquisire ed interpretare l’informazione Carlo Petracca

4 Lanciano - 2014 INNOVAZIONI CURRICOLARI D.M. 27 GENNAIO 2010 – CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE << La certificazione dei livelli di competenza raggiunti, nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione, è rilasciata a richiesta dello studente interessato. Per coloro che hanno compiuto il diciottesimo anno di età è rilasciata d’ufficio.. … I consigli di classe, al termine delle operazioni di scrutinio finale, per ogni studente che ha assolto l’obbligo di istruzione della durata di 10 anni, compilano una scheda secondo quanto riportato nella seconda pagina del modello di certificato … >> IL PERCORSO LEGISLATIVO

5 Carlo PetraccaLanciano - 20145 COMPETENZE NEI TECNICI E PROFESSIONALI DPR 15 MARZO 2010 N. 87 – 88 LINEE GUIDA IST. PROFESSIONALI E TECNICI << L’impianto del sistema degli istituti tecnici è diretto alla promozione di un insieme di competenze descritte nel profilo educativo culturale e professionale sia generale sia relativo ai singoli indirizzi. Per quanto riguarda il biennio iniziale vengono assunte, per la parte comune, le competenze incluse nell’impianto normativo riferibile all’obbligo di istruzione Tale quadro di riferimento sollecita la progettazione e l’attuazione progressiva di una coerente pratica didattica >> IL PERCORSO LEGISLATIVO

6 Carlo PetraccaLanciano - 20146 IL PERCORSO LEGISLATIVO DPR 15 MARZO 2010 N. 87 – 88 LINEE GUIDA IST. PROFESSIONALI E TECNICI OBIETTIVO: “ far acquisire agli studenti, in relazione all’esercizio di professioni tecniche, saperi e competenze necessari per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l’accesso all’università e all’istruzione e formazione tecnica”.

7 Carlo PetraccaLanciano - 2014 IL PERCORSO LEGISLATIVO DPR N. 89 DEL 15 MARZO 2010 INDICAZIONI NAZIONALI PER I LICEI >

8 Carlo PetraccaLanciano - 2014 PERCHE’ LE COMPETENZE? LA LEGISLAZIONE SCOLASTICA LO RICHIEDE TUTTI I CURRICOLI DEGLI ALTRI PAESI EUROPEI SONO CENTRATI SU COMPETENZE > PELLEREY NON SIAMO SOLI!

9 Carlo Petracca PERCHE’ LE COMPETENZE ? A – NUOVO BISOGNO FORMATIVO MEMORANDUM EUROPEO SULL’ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE, Bruxelles (2000) –Necessità di modificare i modelli formativi > –La conoscenza non è più sufficiente Lanciano - 2014

10 Carlo PetraccaLanciano - 2014 PERCHE’ LE COMPETENZE ? A – NUOVO BISOGNO FORMATIVO I LIBRO BIANCO UNESCO: J. DELORS, Nell’educazione un tesoro (1997) –Dal concetto di abilità a quello di competenza  Immaterialità del lavoro >  Dematerializzazione del lavoro >

11 Carlo Petracca A.SOCIETA’ CONOSCITIVA (E. Cresson, Insegnare e apprendere: verso la società conoscitiva - 1995) Obsolescenza della conoscenza Insufficienza del bagaglio conoscitivo Crescita del potenziale conoscitivo Pensiero logico e magico B.IDENTITA’ STORICA E SOCIALE DELL’INDIVIDUO Forme preoccupanti di esclusione Senso di appartenenza C.EDUCARE AD ESSERE NEL TEMPO –Rapporto tra formazione umana e lavoro PERCHE’ LE COMPETENZE ? A – NUOVO BISOGNO FORMATIVO Lanciano - 2014

12 Carlo Petracca A.STRUMENTALIZZAZIONE DELLA SCUOLA? La competenza serve per il lavoro o per la vita? Analfabetismo strumentale Analfabetismo funzionale Analfabetismo cognitivo PERCHE’ LE COMPETENZE ? A – NUOVO BISOGNO FORMATIVO Lanciano - 2014

13 Carlo Petracca CHIARIFICAZIONE CONCETTUALE DEFINIZIONE DELL’EQF European Qualification Framework “Comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia” Lanciano - 2014

14 COMPETENZE: come promuoverle? 1.Rivisitazione dello statuto epistemologico delle discipline 2.Essenzializzazione dei contenuti 3.Problematizzazione dell’apprendimento 4.Integrazione disciplinare 5.Sviluppo di conoscenze procedurali 6.Didattica laboratoriale 7.Operare per progetti 8.Compiti di realtà 9.Apprendimento come cognizione situata 10.Sviluppo dei processi cognitivi Carlo Petracca

15 STATUTO EPISTEMOLOGICO Lanciano - 2014

16 Carlo Petracca COMPETENZE: come promuoverle? ESSENZIALIZZARE Titolo : > Premessa- 2.3 : > I contenuti irrinunciabili >. DOCUMENTO DEI SAGGI Lanciano - 2014

17 Carlo Petracca17 NUCLEI FONDANTI Le Indicazioni sono altresì ancorate ai seguenti criteri costitutivi: > (Indicazioni nazionali per i Licei) Lanciano - 2014

18 Carlo Petracca LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ESSENZIALIZZARE > J. BRUNER Lanciano - 2014

19 Carlo Petracca LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ESSENZIALIZZARE >. H. GARDNER Lanciano - 2014

20 Carlo Petracca NUCLEO FONDANTE STRUTTURA DEL CONTENUTO <<Ogni argomento ha una sua struttura, coerenza, bellezza. Questa struttura è ciò che conferisce all’argomento la sua fondamentale semplicità. Ed è apprendendo la natura di esso che riusciamo ad afferrare il significato essenziale dell’argomento stesso>>. (J. BRUNER) Lanciano - 2014

21 Carlo Petracca NUCLEO FONDANTE. NECESSITA’ DEL NUCLEO <<Di discipline, concetti e temi possibili ne esistono tanti che, volendoli anche solo menzionare, si riempirebbe un libro. (Questo è ciò che mi viene da pensare tutte le volte che leggo un libro sull’alfabetizzazione culturale come quello di Hirsch o gli elenchi degli standard di apprendimento messo a punto da gruppi politici o accademici). Magari ci fosse dato di vivere a lungo come Matusalemme e comprendere tutta questa congerie di cose! Purtroppo non è questo il destino che ci attende>>. (GARDNER) Lanciano - 2014

22 Carlo Petracca NUCLEI FONDANTI > E. MORIN NON MULTA SED MULTUM NUSQUAM EST QUI UBIQUE EST (Seneca) Lanciano - 2014

23 Carlo Petracca NUCLEO FONDANTE UN NUCLEO E‘ FONDANTE QUANDO: È pedagogicamente fondato È epistemologicamente fondato È storicamente fondato È disciplinare e trasversale Lanciano - 2014

24 Carlo Petracca24 IL LINGUAGGIO Linguaggio verbale umano ordinario Educazione linguistica interdisciplinare Linguaggio specifico della disciplina Sottocodici della lingua Linguaggio simbolico Potenzialità cognitiva/Difficoltà Dizionario della disciplina Lanciano - 2014

25 Carlo Petracca LO SVILUPPO DELLE CONOSCENZE PROCEDURALI CONOSCENZE SEMANTICHE CONOSCENZE DICHIARATIVE CONOSCENZE PROCEDURALI > PH MEIRIEU > PIATTELLI PALMERINI > N. Postman Lanciano - 2014

26 Carlo Petracca LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PROBLEMATIZZARE DISSONANZE COGNITIVE (Es. Lettura su «Amicizia») PARADOSSI INTERROGATIVI («Il vero insegnamento è una risposta» (Ph. Meirieu) LA RICERCA DEL CUR > A. EINSTEIN Lanciano - 2014

27 LO SVILUPPO MDELLE COMPETENZE Il Brain storming Letteralmente significa “Tempesta di cervelli”. Il metodo consiste nel porre un problema il più possibile reale (ma anche fantastico) di fronte a cui gli allievi sono invitati ad indicare le soluzioni. Vengono apprezzate le idee più stravaganti e fantasiose e l’insegnante si astiene dall’esprimere giudizi. Lanciano - 2014Carlo Petracca

28 SVILUPPO DELLE COMPETENZE OPERAREI PROGETTI > B. Rey, 2003 Lanciano - 2014

29 Carlo Petracca SVILUPPO DELLE COMPETENZE OPERAREI PROGETTI <<In generale, la pedagogia del progetto è una pratica educativa che coinvolge gli studenti nel lavorare intorno a un compito condiviso che abbia una sua rilevanza, non solo all’interno dell’attività scolastica, bensì anche fuori di essa… Il progetto, infatti, è un fattore di motivazione, in quanto ciò che viene imparato in questo contesto prende immediatamente, agli occhi degli studenti, la figura di strumenti per comprendere la realtà e agire su di essa. Per questa ragione, la pedagogia del progetto è utile all’acquisizione di competenze complesse, perché dà agli allievi l’abitudine di vedere i procedimenti appresi a scuola come strumenti per raggiungere degli scopi che possono percepire e che stanno loro a cuore, anche nella vita extrascolastica» (Linee guida Istituti Professionali) Lanciano - 2014

30 Carlo Petracca SVILUPPO DELLE COMPETENZE I LABORATORI 1.Laboratorio come luogo per recuperare la proceduralità delle conoscenze 2.Laboratorio come luogo di applicabilità delle conoscenze 3.Laboratorio come luogo di risoluzione di problemi 4.Laboratorio come luogo di ricerca 5.Laboratorio come luogo di socializzazione 6.Laboratorio come luogo di sperimentazione dell’etica Lanciano - 2014

31 Carlo Petracca SVILUPPO DELLE COMPETENZE I LABORATORI «Il lavoro in laboratorio e le attività ad esso connesse sono particolarmente importanti perché consentono di attivare processi didattici in cui gli allievi diventano protagonisti e superano l’atteggiamento di passività e di estraneità che caratterizza spesso il loro atteggiamento di fronte alle lezioni frontali» (Linee guida). Superamento della didattica trasmissiva Anche nelle discipline umanistiche Lanciano - 2014

32 Carlo Petracca LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE NO ALLE TEORIE CLASSICHE DELL’APPRENDIMENTO Le teorie dell’apprendimento inizialmente hanno sostenuto che il conoscere procede dal particolare all’universale, dal semplice al complesso (associazionismo, connessionismo, comportamentismo, istruzione programmata, tassonomie …) > (M. Crahay) Lanciano - 2014

33 Carlo Petracca LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SI ALLA COGNIZIONE SITUATA E DISTRIBUITA «Negli studi sulla cognizione situata (Brown, Collins, Duguid, 1989) il contesto non è separabile dall'apprendimento. I contesti coproducono la conoscenza attraverso le attività. Lanciano - 2014

34 Carlo Petracca LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SI ALLA COGNIZIONE SITUATA E DISTRIBUITA Negli studi sulla cognizione distribuita (Salomon,1993), non si distingue tra elementi "interni" (processi cognitivi) ed elementi "esterni" (gli strumenti culturali che servono per interagire con gli altri). Secondo questi studi la mente umana è distribuita nei libri, negli appunti, nelle persone con cui si interagisce. La conoscenza pertanto è costruita insieme, è condivisa. L'apprendimento, dunque, non è l'atto di una persona, ma il patrimonio di tutti coloro che partecipano all'interazione in un determinato contesto» ( Boscolo) Lanciano - 2014

35 Carlo Petracca LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SI ALL’APPRENDIMENTO COME COGNIZIONE SITUATA -l’apprendimento efficace non è quello che si basa sulla segmentazione del contenuto, ma quello che avviene in contesti complessi e situati ossia in situazioni il più possibile vicine al mondo reale -La nostra tradizione didattica ha considerato sempre la pratica come luogo di validazione e applicazione della teoria, mentre per la cognizione situata la pratica è il luogo di produzione della conoscenza Lanciano - 2014

36 Carlo Petracca LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE COGNIZIONE SITUATA -Il vero apprendimento non procede solo dal semplice al complesso, ma anche dal globale al semplice: -L’apprendimento della lettura -La comprensione di un testo scritto -La linguistica testuale -I processi bottom-up e top-down -Gli studi sulla percezione Lanciano - 2014

37 Carlo Petracca LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE COGNIZIONE SITUATA -Il vero apprendimento è quello ecologizzante : «nel senso che esso situa ogni evento, informazione o conoscenza in una relazione di inseparabilità con il suo ambiente culturale, sociale, economico, politico e, beninteso, naturale» (E. Morin) -Compiti di realtà Lanciano - 2014

38 LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L'apprendistato cognitivo (cognitive apprenticeship) è una metodologia didattica sviluppata dai ricercatori americani Allan Collins, John Seely Brown e Susan Newman, sostenitori della teoria pedagogica del costruttivismo sociale. Si tratta di una proposta di organizzazione delle attività didattiche che riprende i principi dell'apprendistato tradizionale, della cosiddetta "bottega artigiana" di un tempo, della didattica basata sulle competenze, della "concettualizzazione della pratica e si concretizza in un approccio che riserva maggiore attenzione agli aspetti metacognitivi e ai diversi contesti di applicazione del processo di apprendimento. Lanciano - 2014Carlo Petracca

39 LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L'apprendistato cognitivo (cognitive apprenticeship) Lo sviluppo delle funzioni cognitive più complesse in un individuo emergono, secondo l'apprendistato cognitivo, con la collaborazione di individui "esperti", che fungono per il soggetto come modelli: l'esperto esibisce la propria prestazione, guida, orienta e conduce l'apprendista verso nuove competenze. Un esempio di apprendistato cognitivo sono le comunità di pratica, contesti di apprendimento basati sulla condivisione, collaborazione e aiuto reciproco in cui si genera conoscenza. In esse l'apprendente matura quella particolare energia psichica che sostiene il processo di apprendimento, la motivazione, soprattutto se le situazioni di problem solving a lui prospettate sono reali. Lanciano - 2014Carlo Petracca

40 LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE IL COOPERATIVE LEARNING è un metodo che deriva dal costruttivismo sociale e si basa sul seguente principio: la conoscenza è costruita attivamente da tutti i partecipanti all’evento educativo, quindi anche dai pari. I metodi dell'apprendimento collaborativo e dell'interazione tra pari sono adottati sia in contesti scolastici, come base di attività strutturate di gruppo, sia in ambiti di educazione degli adulti e formazione e aggiornamento professionale (Kaye, 1994) Lanciano - 2014Carlo Petracca

41 LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE IL COOPERATIVE LEARNING Le linee guida di tale approccio sono le seguenti: Interdipendenza positiva: i soggetti sono responsabili non solo del loro operato ma anche di quello degli altri componenti il gruppo. Gruppi eterogenei: i criteri di formazione dei gruppi si basano sulle caratteristiche personali. Va da sé che ogni partecipante al gruppo ha una sua storia personale e delle abilità diverse dai suoi compagni. Leadership distribuita: in un gruppo non è definito un responsabile che dirige gli altri. La leadership cambia in continuazione. Feedback adeguato: a differenza di quanto avviene nei gruppi spontanei gli interventi di revisione e controllo delle attività svolte non hanno luogo nei soli casi di recupero ma sempre. Valutazione individuale e di gruppo: le valutazioni sono duplici. Non viene valutato il singolo operato ma anche l’operato del gruppo. Lanciano - 2014Carlo Petracca

42 LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE COMMUNITY LEARNING Propone una traduzione in pratica del concetto di apprendimento collaborativo, realizzando la community of learners, “comunità di allievi”. Si tratta di creare un contesto dove tutti sono apprendisti, tutti sono insegnanti, tutti sono scienziati: la classe è immaginata come una vera comunità, dove tutti possono giocare i diversi ruoli, scambiandosi compiti e responsabilità (Ligorio, 1996). La classe è intesa come una comunità nella quale le esperienze sono a disposizione di tutti, l’expertise è distribuita variamente, la diversità dei livelli di competenza viene potenziata, non livellata (Boscolo, 1997). UN GIORNO DA MAESTRO FLIPPED CLASSROOM Lanciano - 2014Carlo Petracca

43 Lanciano - 2014 LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE: La linea del mare Processi di apprendimento La conoscenza dei processi cognitivi che intervengono nell’attività di apprendimento rappresenta la precondizione per assicurare lo sviluppo delle competenze. In questo settore i docenti tendono ad assumere l’atteggiamento constatativo: ha difficoltà nell’astrazione, è lento nell’analisi, non può dare più di tanto, etc. Alla constatazione segue, di norma, la rassegnazione: la scuola non è fatta per lui. I processi cognitivi che permettono l’apprendimento, invece possono essere potenziati attraverso un intervento intenzionale del docente. Per fare ciò è necessario prima di tutto conoscere quali sono e soprattutto come funzionano. Carlo Petracca

44 PROCESSI COGNITIVI FONDAMENTALI 1.Processi percettivi 2.Processi mnestici 3.Processi induttivi o di astrazione 4.Processi deduttivi 5.Processi dialettici 6.Processi creativi Carlo PetraccaLanciano - 2014

45 Carlo Petracca45 SVILUPPO DELLE COMPETENZE (D.H.Jonassen, 1994) porre enfasi sulla costruzione della conoscenza e non solo sulla sua riproduzione; evitare eccessive semplificazioni nel rappresentare la complessità delle situazioni reali; presentare compiti autentici (contestualizzare piuttosto che astrarre); offrire ambienti di apprendimento derivati dal mondo reale, basati su casi, piuttosto che sequenze istruttive predeterminate; offrire rappresentazioni multiple della realtà; favorire la riflessione e il ragionamento; permettere costruzioni di conoscenze dipendenti dal contesto e dal contenuto; favorire la costruzione cooperativa della conoscenza, attraverso la collaborazione con gli altri. Lanciano - 2014

46 Carlo Petracca46 SVILUPPO DELLE COMPETENZE: CONCLUSIONE «Il fine ultimo non è l’acquisizione totale di specifici contenuti prestrutturati e dati una volta per tutte, bensì l’interiorizzazione di una metodologia di apprendimento che renda progressivamente il soggetto autonomo nei propri percorsi conoscitivi. Scopo della formazione non sarà più quello di proporre al soggetto del sapere codificato, bensì quello di assumersi il compito di far conoscere al soggetto stesso le specifiche conoscenze di cui ha bisogno: il vero sapere che si promuove è quello che aiuterà ad acquisire altro sapere». ( S. Papert, 1994 ) Lanciano - 2014

47 APPROCCIO PER COMPETENZE BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO AA.VV., La scuola dell’obbligo tra conoscenze e competenze, Treelle, Genova, 2010 A.M. AIELLO, La competenza, Il Mulino, Bologna, 2002 G. BERTAGNA, Valutare tutti, valutare ciascuno, Editrice La Scuola, Brescia, 2004 F. CAMBI, Saperi e competenze, Laterza, Bari, 2004 M. CASTOLDI, Valutare le competenze,. Percorsi e strumenti, Roma, Carocci, 2009 M. COMOGLIO, La “ valutazione autentica”, in >, n.1, 2002 L.GUASTI, Didattica per competenze, Erickson. Trento, 2012 ISFOL, Apprendimento di competenze strategiche, F. Angeli, Milano, 2004, D. MACCARIO, Insegnare per competenze, SEI, Torino, 2006 D. MACCARIO, A scuola di competenze, SEI, Torino, 2012 P. MEIRIEU, Imparare … ma come?, Cappelli Editore, Bologna, 1990 A. MONASTA, Organizzazione del sapere, discipline e competenze, Carocci, Roma, 2002 PH. PERRENOUD, Costruire competenze a partire dalla scuola, Anicia, Roma, 2000 M. PELLEREY, Le competenze individuali e il Portfolio, ETAS, Milano, 2004 M. PELLEREY, Competenze, Tecnodid, Napoli, 2010 C. PETRACCA, Progettare per competenze. Elmedi, Milano, 2003 C. PETRACCA, Progettare per competenze in >, n. 7, 2004 C. PETRACCA, Guida alla nuova scuola, Elmedi, Milano, 2004 C. PETRACCA, Guida al portfolio, Elmedi, Milano, 2005 C. PETRACCA, Voto in decimi in G. CERINI, M. SPINOSI, Voci della scuola, Vol. X, Tecnodid, Napoli, 2011 C. PETRACCA, L’approccio per competenze nella scuola, A.Baldini,U. La Rosa, Certificare le competenze, Tecnodid, Napoli, 2011 C. PETRACCA, Cultura, scuola, persona e idea di cittadinanza in S. Loiero – M. Spinosi, Fare scuola con le indicazioni, Tecnodid, Napoli, 2012 C. PETRACCA, Cultura e prospettive della valutazione, in P.Ellerani – M.R.Zanchin, Valutare per apprendere. Apprendere a valutare, Erickson, Trento, 2013 C. PETRACCA, Didattica per competenze e Piani di Studio Provinciali, in > Erikson, giugno, 2013 C. PETRACCA, Valutazione e certificazione delle competenze, in >, n. 5-6, 2013 C. PETRACCA, Ripensare la scuola con le Indicazioni, in >, newsletter n. 6, 2013 C. PETRACCA, Didattica per competenze, in >, Editrice La Scuola, n. 1, 2013 B. REY, Ripensare le competenze trasversali, Franco Angeli, Milano, 2003 M. SPINOSI, Valutazione e portfolio, Tecnodid Editrice, Napoli, 2005 M. SPINOSI (a cura), Sviluppo di competenze per una scuola di qualità, Tecnodid, Napoli 2010 C. TORRIGIANI, I. VAN DER VLIET, Formazione integrata e competenze, Carocci, Roma, 2002 Carlo Petracca


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