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Lo sviluppo della relazione e della comunicazione Lo sviluppo normale.

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Presentazione sul tema: "Lo sviluppo della relazione e della comunicazione Lo sviluppo normale."— Transcript della presentazione:

1 Lo sviluppo della relazione e della comunicazione Lo sviluppo normale

2 Lo sviluppo della relazione nei primi anni di vita relazione madre bambino: è abilità sociali, cognitive, linguisticheA partire dagli anni settanta, gli studi sullo sviluppo del bambino hanno focalizzato l’ attenzione sulla relazione madre bambino: è all’interno degli scambi interattivi madre-bambino che si sviluppano le abilità sociali, cognitive, linguistiche del bambino. predispozione innata Gli studi hanno evidenziato che alla nascita il bambino possiede una predispozione innata al comportamento sociale. Alla nascita apparato visivo ancora immaturo ma funzionante –Vi è una precoce capacità discriminante (25 cm) e vi sono delle preferenze visive per stimoli complessi, per la simmetria, per le curve, per il movimento. –Attrazione per il VOLTO UMANO –Selezione ATTIVA delle cose da guardare

3 “cornice”La madre compie una serie di gesti e attività che costituiscono una “cornice” in cui il piccolo si sviluppa Il piccolo progressivamente emerge da uno stato di apparente passività e assume un ruolo sempre più attivo nella relazione Es.: allattamento origine del dialogo E’ stato definito come “origine del dialogo” tra madre e bambino in quanto l’alternanza attività-pausa che lo caratterizza è alla base della comunicazioneProtoconversazioni

4 Il comportamento materno con il suo fluire continuo, con il rispetto dei ritmi attività-pausa, con l’alternanza del turno nelle vocalizzazione fornisce la prima esperienza della struttura di base della comunicazione. Attraverso questi primi dialoghi il bambino acquisisce le nozioni di intenzionalità e reciprocità La conquista dell’intenzionalità avviene in modo graduale. Nei primi mesi è la mamma che dà significato ai comportamenti del bambino considerandoli come “segnali” del suo stato di bisogno (ad es.: il pianto) La madre tratta il bambino “come se” fosse in grado di comunicare intenzionalmente Successivamente il bambino si rende conto che il suo comportamento ha valore comunicativo e può essere usato per influenzare gli altri. L’intenzionalità è acquisita alla fine del primo anno di vita e matura negli scambi interattivi. Con Reciprocità si intende il ruolo degli interlocutori in una sequenza interattiva. E’ acquisita quando il bambino è in grado di sostenere all’interno della comunicazione un ruolo pari a quello dell’adulto.

5 comunicazione linguisticaIntenzionalità e reciprocità sono i pre-requisiti della comunicazione linguistica in quanto per essere tale deve essere intenzionale e deve avvenire sotto forma di dialogo e di scambio tra due interlocutori Il bambino per sviluppare le sue abilità mentali necessita della mente della madre (o di altro adulto che si prende cura) che condivida con lui le esperienze, attribuendo significati e ordine ResponsivenessLa Responsiveness (comprensività, sensibilità, empatia) comprende le risposte contingenti e pronte dei genitori ai comportamenti del bambino Influenza lo sviluppo mentale e sociale del bambino Si manifesta in seguito ai segnali infantili: vocalizzazioni non di disagio, esplorazione visiva, vocalizzazione di disagio

6 intersoggettività Lo sviluppo della relazione nei primi anni di vita l’intersoggettività L’intersoggettività: condivisione dell’attività mentaleè il processo di condivisione dell’attività mentale tra soggetti durante un qualsiasi atto comunicativo immediata e naturale consapevolezza della presenza dell’altrosi manifesta come immediata e naturale consapevolezza della presenza dell’altro riconoscimentodipende dalla produzione e dal riconoscimento di movimenti del corpo, del viso, del tratto vocale, delle mani predisposti per la funzione comunicativa innataè una capacità innata, non richiede abilità cognitive astratte e non dipende dall’apprendimento culturale fasiLo sviluppo dell’intersoggettività avviene per sequenze di fasi geneticamente predeterminate da successive organizzazioni del sistema nervoso

7 Prima fase: Intersoggettività primaria Dalla nascita fino al 2°mese di vita Progressivo aumento di interesse per la mamma Indicatori Imitazione neonataleImitazione neonatale: ampio repertorio di comportamenti espressivi Protoconversazioni certa alternanza del turnoProtoconversazioni: interazioni spontanee a carattere affettivo positivo tra madre e bambino in cui entrambi collaborano nella creazione di scambi gestuali, vocali ed espressivi caratterizzati da una certa alternanza del turno Si attivano le predisposizioni del bambino Si attivano i comportamenti istintivi della madre sicurezza emotivaIl bambino necessita di uno stretto contatto fisico con la madre per acquisire sicurezza emotiva, per sentire la presenza di chi lo tranquillizza e lo protegge se le stimolazioni diventano eccessive

8 Fase dei Giochi 2-6 mesi oggettiEmerge l’interesse per gli oggetti sguardoLo sguardo del bambino e la sua attenzione si sposta dall’oggetto alla mamma giochi interpersonaliCominciano i giochi interpersonali basati sulla presenza e manipolazione di aspettative reciproche. L’intersoggettività è molto forte nei giochi interpersonali senza oggetti caratterizzati da ritmi veloci, scherzi, aspettativa impaurita, eccitazione, canzoni 6-9 mesi cresconoI giochi interpersonali crescono per intensità, quantità e durata : imitazioni reciproche, batti batti le manine, gioco del cucu’ Il bambino diviene esperto a giocare con le intenzioni altrui. –Appaiono: protosegni o protosimboli –I protosegni o protosimboli: il bambino utilizza comportamenti per interagire con altri –L’attenzione condivisa –L’attenzione condivisa: capacità di focalizzare l’attenzione sull’oggetto dell’attenzione altrui

9 Intersoggettività secondaria Periodo: 9-14 mesi triadicheSviluppo di una grande quantità di relazioni triadiche, con oggetti e con altri indicareCompaiono comportamenti di segnali più convenzionali: indicare (richiestivo e dichiarativo) sguardo e alla voceIl contatto fisico diviene meno importante e la relazione viene mantenuta grazie allo sguardo e alla voce: il bambino può in questo modo allontanarsi per esplorare l’ambiente, conoscerlo e padroneggiarlo. gesto dell’indicareCon il gesto dell’indicare il bambino approda alla comunicazione intenzionale e diventa partner attivo nella comunicazione indicare richiestivo indicare dichiarativoPuò indicare per chiedere un oggetto (indicare richiestivo, “voglio”) o per dirigere l’attenzione dell’altro sull’oggetto (indicare dichiarativo, “guarda”)

10 legge lo sguardo della madreIl bambino “da lontano” legge lo sguardo della madre, capisce le sue intenzioni e il messaggio che gli sta inviando (di incoraggiamento o di divieto) inizio Teoria della menteE l’inizio della Teoria della mente: la capacità di capire ciò che gli altri vogliono dire, attribuire agli altri stati mentali, intenzioni, pensieri. –è la rappresentazione della soggettività, degli stati mentali propri e altrui; si tratta della rappresentazione cognitiva di uno stato interno (emozione, sentimento, volontà, intenzione, pensiero) metarappresentazione –nella teoria della mente troviamo una rappresentazione di secondo livello o metarappresentazione: rappresentazione di una rappresentazione (“io penso che tu pensi…”)

11 Segue tappe evolutive ben precise (precursori):Segue tappe evolutive ben precise (precursori): attenzione condivisa; il bno orienta lo sguardo verso ciò che osserva l’adulto; ciò porta ad alternare lo sguardo del bambino sull’oggetto e sull’adulto stesso; compare a circa 9m;attenzione condivisa; il bno orienta lo sguardo verso ciò che osserva l’adulto; ciò porta ad alternare lo sguardo del bambino sull’oggetto e sull’adulto stesso; compare a circa 9m; gesto di indicazione di tipo protodichiarativo; il bno indirizza lo sguardo dell’adulto verso un oggetto di suo interesse (condivisione di uno stato mentale) (es: “guarda l’aquilone!”); è attivato dal bambino con finalità comunicative: compare a 12m;gesto di indicazione di tipo protodichiarativo; il bno indirizza lo sguardo dell’adulto verso un oggetto di suo interesse (condivisione di uno stato mentale) (es: “guarda l’aquilone!”); è attivato dal bambino con finalità comunicative: compare a 12m; gioco simbolico; segnala la capacità del bno di avere della rappresentazioni mentali; utilizzo di un oggetto in funzione di un altro;gioco simbolico; segnala la capacità del bno di avere della rappresentazioni mentali; utilizzo di un oggetto in funzione di un altro; –attribuzione di proprietà o caratteristiche che l’oggetto in realtà non possiede; –uso di oggetti non presenti nella realtà; compare a 2a compare a 2a

12 comunicazione linguaggio Pietre miliari nello sviluppo della comunicazione e del linguaggio nel bambino normale Sviluppo lallazione generica3-7 mesi Sviluppo lallazione canonica8-9 mesi Babbling “variegato”9-10 mesi Inizio comparsa comprensione di parole 9-12 mesi Comparsa produzione delle prime parole 13-15 mesi (12-20 parole intorno ai 18 mesi) “Rapido aumento” del vocabolarioDai 18-20 mesi Combinazione di parole20-22 mesi “Esplosione” della grammatica; comparsa delle prime frasi 24-30 mesi Progressiva efficienza sul piano lessicale, grammaticale e sintattico 24-36 mesi

13 Cosa succede nei soggetti autistici 1) compromissione qualitativa dell’interazione sociale compromissione nell’uso di svariati comportamenti non verbali Incapacità di sviluppare relazioni coi coetanei Mancanza di ricerca spontanea della condivisione di gioie, interessi o obiettivi con altre persone, mancanza di reciprocità sociale o emotiva 2) Compromissione qualitativa della comunicazione Ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato In soggetti con linguaggio adeguato marcata compromissione della capacità di iniziare o sostenere una conversazione con altri Uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico Mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo

14 Sviluppo atipico dell’intersoggettività nei soggetti autistici non presenta capacità imitative (primaria fonte di apprendimento) non presenta attenzione condivisa: il bambino non orienta lo sguardo verso ciò che osserva l’adulto carenza nel cogliere il ritmo (alternanza nello scambio comunicativo) non è in grado di indicare e quindi di fare gesti protodichiarativi e/o protorichiestivi (indicare per mostrare e/o chiedere) non sempre si attivano scambi basati sulla comunicazione emotiva. Cioè non presenta emozione condivisa: il bambino non riesce a provare emozione “insieme a...” Possono esserci difficoltà sensoriali che possono alterare le protoconversazioni e i giochi iniziali madre-bambino incapacità di leggere e comprendere il significato delle espressioni emotive sul volto dell’interlocutore

15 I bambini autistici però:  Possono sentire le emozioni delle altre persone ed esprimere emozioni  Mostrano sensibilità e possono imitare ritmica e caratteristiche prosodiche dei gesti e vocalizzazioni degli altri  Sviluppano attaccamento  Possono gioire del giocare con altri  Hanno oggetti preferiti come conforto  Hanno interesse nell’esplorare gli oggetti

16 Questa è la base positiva su cui è possibile fare ordine e aiutare un soggetto autistico nella comprensione del mondo e della relazione con gli altri, aiutarlo ad imparare le abitudini e a codificare gesti ed azioni e ad assumere comportamenti che gli permettano di stare in compagnia con gli altri.


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