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PICCININI CHIARA 1. 2 Scottish Intercollegiate Guidelines Network – SIGN (National Government Agency) The care of patients with chronic leg ulcer -1998.

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Presentazione sul tema: "PICCININI CHIARA 1. 2 Scottish Intercollegiate Guidelines Network – SIGN (National Government Agency) The care of patients with chronic leg ulcer -1998."— Transcript della presentazione:

1 PICCININI CHIARA 1

2 2 Scottish Intercollegiate Guidelines Network – SIGN (National Government Agency) The care of patients with chronic leg ulcer -1998 national clinical guidline Trattamento: La compressione graduata è utilizzata per correggere l’insufficienza venosa (B) La compressione graduata è utilizzata per condurre a guarigione ulcere venose non complicate (A) La compressione elastica è il trattamento di prima scelta per le ulcere venose dell’arto inferiore non complicate (A)

3 3 INTERNATIONAL LEG ULCER ADVISORY BOARD THE USE OF COMPRESSION THERAPY IN THE TREATMENT OF VENOUS LEG ULCERS: A RECOMMENDED MANAGEMENT PATHWAY EWMA JOURNAL VOL.2, N° 1- 2002 “E’ comunemente accettato che la compressione elevata assicura il trattamento delle ulcere venose dell’arto inferiore……”

4 4 “Tre revisioni sistematiche degli studi disponibili hanno mostrato che il trattamento compressivo accelera il tempo di guarigione delle ulcere venose dell’arto inferiore ” “Un bendaggio elastico multistrato è raccomandato come trattamento di prima scelta per i soggetti immobili affetti da ulcere venose degli arti inferiori”

5 5 IL RUOLO DELLA ASSISTENZA INFERMIERISTICA Il ruolo infermieristico dovrebbe diventare nodale nella prevenzione e nella gestione delle lesioni cutanee agli arti inferiori non complicate gestione che vede proprio in una corretta impostazione del bendaggio e frequente valutazione dello stesso, la possibilità di controllare l’evoluzione anche epidemiologica delle complicanze agli arti inferiori l’evoluzione anche epidemiologica delle complicanze agli arti inferiori

6 6 Sono più vicini al letto del paziente Sono frequentemente vicino al paziente Sono responsabili della educazione sanitaria Sono responsabili della prevenzione

7 7 SCOPI DELL’ELASTOCOMPRESSIONE 1.Esercitare una pressione dosata sui tessuti e sulle vene 2.Controllare l’edema

8 8 Contrastare gli effetti negativi dell’ipertensione venosa persistente Migliorare l’ossigenazione e l’apporto nutrizionale dei tessuti

9 9 EFFETTI DELL’ELASTOCOMPRESSIONE SUL MACROCIRCOLO Riduzione del volume ematicoRiduzione del volume ematico Miglioramento della pompa muscolare Miglioramento della pompa muscolare

10 10 Riduzione delle pressioni deambulatorie Accelerazione trasporto linfatico Accelerazione trasporto linfatico Aumento della fibrinolisi Aumento della fibrinolisi Incremento dell’elasticità della parete venosa Incremento dell’elasticità della parete venosa Riduzione del calibro delle vene superficiali e profondeRiduzione del calibro delle vene superficiali e profonde

11 11 EFFETTI DELL’ELASTOCOMPRESSIONE SUL MICROCIRCOLO SUL MICROCIRCOLO Diminuzione dell’ectasia capillare Blocca l’inspessimento della membrana basale Blocca l’inspessimento della membrana basale Diminuzione dell’edema interstiziale Diminuzione dell’edema interstiziale Miglioramento delle condizioni fisico-chimiche interstiziali Miglioramento delle condizioni fisico-chimiche interstiziali Diminuzione della pressione endolinfatica Diminuzione della pressione endolinfatica Aumento della velocità di flusso nei capillari Aumento della velocità di flusso nei capillari

12 12 CON QUALE METODO? Bendaggi fissi (bende a corta estensibilità)Bendaggi fissi (bende a corta estensibilità) Bendaggi mobili ( media –lunga estensibilità)Bendaggi mobili ( media –lunga estensibilità) Bendaggi monostrato/multistratoBendaggi monostrato/multistrato Oppure tutori elastici e non elastici ( calze elastiche)Oppure tutori elastici e non elastici ( calze elastiche)

13 13 MA CHE COSA È IL BENDAGGIO? Una tecnica precisa È un supporto artificiale esterno che favorisce il ritorno venoso Una pratica antica

14 14 Legge di Laplace P = T / R Forza operatoreForza operatore Tipo bendaTipo benda N° strati di bendaN° strati di benda Raggio dell’artoRaggio dell’arto Altezza della bendaAltezza della benda Densità dei tessutiDensità dei tessuti

15 15 AZIONE DEL BENDAGGIO Pressione di riposo: agisce quando l’arto è a riposo. E’ determinata dalla capacità o dalla memoria elastica del bendaggio Pressione di lavoro: è la pressione che si esercita Durante la contrazione muscolare. E’ determinata dalla Compressione che si esercita fra muscolo e la benda

16 16 LE BENDE Bende di supporto Bende elastiche Bende alle paste Bende elastoadesive Bendaggi coesivi Bendaggi multistrato Bende di fissaggio

17 17 MATERIALI FIBRE NATURALI FIBRE RIGENERATE FIBRE SINTETICHE

18 18 CARATTERISTICHE ELASTICITA’ ESTENSIBILITA’ COMPRESSIONE

19 19 ESTENSIBILITA’= (B-A)/A x 100 ESTENSIBILITA’ = (B-A)/A x 100 A= LUNGHEZZA A RIPOSO DELLA BENDA B= LUNGHEZZA IN TENSIONE DELLA BENDA DIVERSE ESTENSIBILITA’: CORTA <70%CORTA <70% MEDIA 70 - 140%MEDIA 70 - 140% LUNGA oltre 140%LUNGA oltre 140%

20 20 COMPRESSIONE / CONTENZIONE “E’ generalmente accettata una pressione di azione di: 30-40mmHg alla caviglia decrescente a 15-20mmHg al Polpaccio” Simon 1996

21 21 CARATTERISTICHE IDEALI DEL BENDAGGIO DEL BENDAGGIO Compressione decrescente in senso centripeto Mantenere il movimento articolare Mantenere il movimento articolare Protezione delle aree a rischio Protezione delle aree a rischio Protezione della cute Protezione della cute Comfort del paziente Comfort del paziente Posizione corretta Posizione corretta Tensione costante Tensione costante Avvolgimento corretto Avvolgimento corretto

22 22 TECNICHE DI BENDAGGIO SPIRALE: con sovrapposizione del 50% degli strati LISCA DI PESCE O “AD OTTO”: LISCA DI PESCE O “AD OTTO”: che determina una pressione da 1,5- 2 volte rispetto alla spirale pressione da 1,5- 2 volte rispetto alla spirale

23 23

24 24 COMPRESSIONE CON BENDAGGIO FISSO Classico gambaletto all’ossido di zinco SVANTAGGI Possibile macerazione della cute Dermatite da contatto o irritativa Dermatite da contatto o irritativa Scarso potere assorbente delle secrezioni Scarso potere assorbente delle secrezioni Cattivo odore Cattivo odore Scarsa accessibilità e tolleranza da parte dei pazienti Scarsa accessibilità e tolleranza da parte dei pazienti

25 25 VANTAGGI Garantisce un’alta pressione di lavoro e una bassa pressione di riposo Alto potere riducente dell’edema Alto potere riducente dell’edema Possibilità che si riduca la pressione con la Possibilità che si riduca la pressione con la riduzione dell’ edema

26 26 COMPRESSIONE CON BENDAGGIO MOBILE SVANTAGGI Garantisce pressioni variabili e poco stabiliGarantisce pressioni variabili e poco stabili Si può dislocareSi può dislocare Richiede collaborazione del paziente e dei suoi familiariRichiede collaborazione del paziente e dei suoi familiari Necessita di corretta tecnica di applicazioneNecessita di corretta tecnica di applicazione E’ necessario sostituire le bende se sporcheE’ necessario sostituire le bende se sporche

27 27 VANTAGGI  Semplice da eseguire  Buona tolleranza  Permette medicazioni frequenti (adatto per ulcere infette)  Costi contenuti

28 28 BENDAGGIO MULTISTRATO Sono costituiti da diversi strati 3 o 4 che presentano diverse estensibilità,potenza e elasticità, quindi la pressione totale equivale alla somma delle pressioni esercitate da ogni strato

29 29 ATTENZIONE PRIMA DI BENDARE…….. Compliance del paziente Il paziente deambula Il paziente deambula Che tipo di medicazione intendiamo utilizzare Che tipo di medicazione intendiamo utilizzare Quali sono le caratteristiche della cute Quali sono le caratteristiche della cute Il materiale è facilmente reperibile Il materiale è facilmente reperibile C’è collaborazione da parte della famiglia C’è collaborazione da parte della famiglia C’è un’arteriopatia o qualche altra complicanza C’è un’arteriopatia o qualche altra complicanza Indice di Winsor o ABPI > 0,8 - 1 Indice di Winsor o ABPI > 0,8 - 1

30 30 COMPLICANZE DEL BENDAGGIO Costrizione Allergia Allergia Lesioni cutanee Lesioni cutanee TendinitiTendiniti Paralisi Paralisi Dolore Dolore Edema dell’avampiedeEdema dell’avampiede

31 31 Le calze elastiche Si distinguono in tre tipologie:  Preventive  Terapeutiche  Antitrombo

32 32 CALZE PREVENTIVE In genere si distinguono in 3 diversi tipi di calze : 4070140 DEN I DEN NON INDICANO LA COMPRESSIONE DELLA CALZA MA LO SPESSORE DEL FILO UTILIZZATO LA COMPRESSIONE E’ INDICATA IN mmHg Per le calze preventive < 18 mmHg

33 33 Queste calze vengono utilizzate principalmente, in assenza di patologia conclamata, per prevenire lo sviluppo di problemi circolatori in soggetti con uno o più fattori di rischio: FamiliaritàFamiliarità Temperatura elevata e stazione erettaTemperatura elevata e stazione eretta SedentarietàSedentarietà Uso di contraccettiviUso di contraccettivi stitichezzastitichezza

34 34 LE CARATTERISTICHE INDISPENSABILI PER UNA CALZA ELASTICA PREVENTIVA compressione alla caviglia tra 6 –14 mmHg “dichiarata” compressione alla caviglia tra 6 –14 mmHg “dichiarata” compressione graduata dalla caviglia alla coscia compressione graduata dalla caviglia alla coscia tallone rinforzato e tessuto tallone rinforzato e tessuto filati di qualità filati di qualità ottime finiture ottime finiture buona disponibilità di taglie buona disponibilità di taglie eventuali trattamenti anti-batterici e fungini eventuali trattamenti anti-batterici e fungini

35 35 CALZE TERAPEUTICHE La loro compressione si misura in mmHg e vengono suddivise in tre categorie o classi ( K ). K 1 = mm Hg 15 – 21 K 1 = mm Hg 15 – 21 K 2 = mm Hg 23 - 32 K 2 = mm Hg 23 - 32 K 3 = mm Hg 34 - 46 K 3 = mm Hg 34 - 46

36 36 CLASSEINDICAZIONI K 1 Edema serotino Varici K 2 Varici con edema permanente Esiti di TVP Edema non reversibile K 3 Esiti TVP Ulcera cicatrizzata

37 37 RICORDARE Età paziente Forza fisica Deformazione o patologie delle mani Arteriopatie Compliance del paziente Situazione del trofismo cutaneo

38 38 ISTRUZIONI PER L’USO LA TAGLIA GIUSTA : LE MISURE DEVONO ESSERE PRESE AL MATTINO, EVITA DI MISURARE LA GAMBA GONFIALE MISURE DEVONO ESSERE PRESE AL MATTINO, EVITA DI MISURARE LA GAMBA GONFIA LE DITTE FORNISCONO DIAGRAMMI E SCHEMI DI RIFERIMENTOLE DITTE FORNISCONO DIAGRAMMI E SCHEMI DI RIFERIMENTO COME INDOSSARLE

39 39

40 40

41 41 Come mantenerle: Lavate in acqua tiepida < 50° Lavate in acqua tiepida < 50° Non strizzarle Non strizzarle Asciugatura lontano da fonti di calore Asciugatura lontano da fonti di calore Non appenderla verticalmente Non appenderla verticalmente


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