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Corso di sociologia dell’educazione Ferrara 22 marzo 2016.

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Presentazione sul tema: "Corso di sociologia dell’educazione Ferrara 22 marzo 2016."— Transcript della presentazione:

1 Corso di sociologia dell’educazione Ferrara 22 marzo 2016

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3 In Italia, la principale tipologia di impresa sociale è rappresentata dalla forma giuridica della cooperativa sociale, definita come da art. 1, Legge 8 novembre 1991, n. 381: “Le cooperative sociali hanno lo scopo di perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini attraverso: a) la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi; >> cooperative sociali di tipo “A” b) lo svolgimento di attività diverse - agricole, industriali, commerciali o di servizi - finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate. >> cooperative sociali di tipo “B” + 92%

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5 Perché esiste la cooperazione sociale? Il Terzo Settore come risposta ai fallimenti di Stato e Mercato: modello dell’elettore mediano di Weisbrod teoria del “fallimento del contratto” di Hansmann Critiche alla teoria del fallimento di Stato e Mercato ENTE PUBBLICO TERZO SETTORE IMPRESA FOR PROFIT Redistribuzione Motivazione degli individui a raggiungere il proprio fine istituzionale Cultura prevalente basata sulla “centralità della persona” Partecipazione Aderenza ai medesimi valori Specificità delle aziende di servizi Org. multi-stakeholder Scambio di equivalenti Massimizzazione del profitto

6 Evoluzione del sistema di welfare Crisi dei sistemi di welfare come quello italiano (e più in generale dell’Europa continentale): la crescente difficoltà a dare risposte attraverso erogazioni monetarie (pensioni, sussidi vari, redditi di cittadinanza, ecc.) piuttosto che sull’offerta di servizi; la crescente differenziazione dei bisogni (a tutti i livelli: per generi, ambiti territoriali, etc.) che ha reso via via sempre più inefficaci le risposte standardizzate offerte dalle pubbliche amministrazione

7 Evoluzione del sistema di welfare Cambiamenti nella domanda di welfare Inefficacia delle risposte standardizzate offerte dalle pubbliche amministrazioni ai bisogni in continuo mutamento: -Cambiamenti di natura quantitativa:  invecchiamento della popolazione  progressivo incremento del tasso di dipendenza degli anziani  forte crescita della domanda di assistenza; -Cambiamenti di natura qualitativa:  maggiore complessità dei bisogni, derivante dalla crescente importanza degli aspetti immateriali di questi, con particolare riguardo alla dimensione identitaria e relazionale.

8 Evoluzione demografica come traino dei bisogni nel 2030, popolazione over 65 pari a 26% (+35% in venti anni) nel 2040, persone con malattie cronico degenerative o disabilità pari a 6,7 (10,7%); nel 2010 pari a 4,1 (6,7%) nel 2030, il tasso di dipendenza anziani sarà pari a 43,7% (nel 2010 risulta pari a 30,9%) e creerà un forte squilibrio del sistema pensionistico La spesa sociale è pari al 27,8% del PIL (media europea 26,4%) La spesa pensionistica pesa relativamente molto sulla spesa sociale: 3.404 € pro-capite su un totale di €5.880 (media europea 2.504 €)

9 Evoluzione del sistema di welfare Il ruolo del Non Profit nel futuro del welfare I possibili scenari futuri del welfare (Pestoff, 2005)

10 LE NUOVE FRONTIERE DELLA COOPERAZIONE

11 LE NUOVE FRONTIERE: 1.COOPERATIVE TRA DIPENDENTI (worker buyout, WBO) 2.COOPERATIVE DI COMUNITÁ 3.COOPERATIVE CHE GESTISCONO BENI CONFISCATI ALLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA

12 PERCHE’ QUESTE SONO LE NUOVE FRONTIERE? P ER IL CRESCENTE INTERESSE LORO DEDICATO SIA DAL MOVIMENTO COOPERATIVO E PIÙ IN GENERALE DALL ’ OPINIONE PUBBLICA ; P ER LA RILEVANZA NON SOLO ECONOMICA MA ANCHE SOCIALE E DI PARTECIPAZIONE CIVILE ; P ER LA POTENZIALITÀ DI ULTERIORE SVILUPPO SOPRATTUTTO DAL PUNTO DI VISTA DELLA DIFESA E CREAZIONE DI POSTI DI LAVORO ; P ER L ’ INTERESSE CHE SUSCITANO A LIVELLO EUROPEO ED INTERNAZIONALE ( WBO, BENI CONFISCATI ); N ON SONO LE UNICHE FRONTIERE, MA PER ALCUNE DI QUESTE ABBIAMO RACCOLTO DATI ORIGINALI.

13 WBO: DA IMPRESE DI CAPITALI A IMPRESE DI LAVORATORI

14 WBO: CHI SONO? 252 IMPRESE RECUPERATE IN FORMA COOPERATIVA DAGLI ANNI ‘80 IN POI 60% NEL SETTORE MANIFATTURIERO 122 ATTIVE NEL 2013 36% DI QUELLE COSTITUITE NEGLI ANNI ‘80 – ’90 È ANCORA ATTIVO 35,3% HA AVUTO UNA VITA ATTIVA SUPERIORE AI 16 ANNI

15 WBO: CHI SONO? IMPRESE DI PICCOLA O MEDIA DIMENSIONE ALTA INTENSITÀ DI LAVORO SPECIALIZZATO TASSO DI SOPRAVVIVENZA NON INFERIORE A QUELLO DELLA MEDIA DELLE IMPRESE ITALIANE D OPO L ’ AVVIO DIVERSE HANNO POTENZIATO L ’ ATTIVITÀ E AUMENTATO L ’ OCCUPAZIONE

16 COOPERATIVE DI COMUNITÁ: DAL BENESSERE DEI SOCI AL BENESSERE DEI CITTADINI C OOPERATIVE FINALIZZATE A GESTIRE BENI O A REALIZZARE SERVIZI A FAVORE DEI CITTADINI DI UNA DETERMINATA COMUNITÀ, SPESSO SENZA DISCRIMINARE TRA SOCI E NON SOCI. L E PRIME ESPERIENZE, ANCHE SE ANCORA A IMPATTO LIMITATO, HANNO ATTRATTO IMMEDIATAMENTE INTERESSE E ATTENZIONE, TANTO CHE ALCUNE REGIONI ITALIANE HANNO GIÀ APPROVATO LEGGI PER IL LORO RICONOSCIMENTO E SOSTEGNO.

17 COOPERATIVE DI COMUNITÁ: N EL RAPPORTO: NON VENGONO PRESENTATI DATI ; RIFLESSIONE GENERALE SULL ’ ORIGINE DI QUESTE FORME COOPERATIVE, SULLA LORO NATURA E SULLE POTENZIALITA ’; CONTRIBUTO ALLA RIFLESSIONE IN CORSO NEL MOVIMENTO COOPERATIVO.

18 BENI CONFISCATI ALLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA PIÙ DI 11.000 IMMOBILI E 1.700 IMPRESE CONFISCATE ; 81% DEI BENI CONFISCATI LOCALIZZATO NELLE QUATTRO REGIONI DEL S UD ; V ALORE DEI BENI IMMOBILI STIMATO : 362 MILIONI DI EURO ; 448 ORGANIZZAZIONI HANNO IN GESTIONE BENI CONFISCATI ; 123 COOPERATIVE SOCIALI.

19 LE COOPERATIVE CHE GESTISCONO BENI CONFISCATI ALLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA I MPORTANTI PER LA CAPACITÀ DI RE - IMMETTERE NEL CIRCUITO LEGALE BENI PRECEDENTEMENTE UTILIZZATI A FINI CRIMINALI, MA ANCHE PER IL LORO RUOLO DI CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ATTRAVERSO LA CREAZIONE SIA DI RICCHEZZA E DI OCCUPAZIONE IN TERRITORI AD ELEVATA PRESENZA CRIMINALE, CHE DI CAPITALE SOCIALE.

20 LE COOPERATIVE CHE GESTISCONO BENI CONFISCATI ALLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA 123 COOPERATIVE SOCIALI ( CHE GESTISCONO ALMENO UN BENE CONFISCATO ); 66% NELLE REGIONI MERIDIONALI ; VALORE DELLA PRODUZIONE COMPLESSIVO ( INCLUSE ANCHE ALTRE ATTIVITÀ ) NEL 2013 SUPERIORE AI 130 MILIONI DI EURO ; PIÙ DI 4.200 OCCUPATI TOTALI.


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