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EDUCAZIONE DEGLI ADULTI 2 VITTORIA GALLINA ANNO ACCADEMICO 2015-2016.

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Presentazione sul tema: "EDUCAZIONE DEGLI ADULTI 2 VITTORIA GALLINA ANNO ACCADEMICO 2015-2016."— Transcript della presentazione:

1 EDUCAZIONE DEGLI ADULTI 2 VITTORIA GALLINA ANNO ACCADEMICO 2015-2016

2 Modelli interpretativi dello sviluppo degli adulti Corso di vita / cambiamento/ riconoscersi adulti/e – autosviluppo-identità  A.H:Maslow- teoria personalistica dei bisogni.  Erikson – stadi evolutivi e cicli- modello del life-span a 8 stage – crisi /passaggio  G.Lapassade- Teoria dell’incompiutezza  J.S.Gould – teoria dello sforzo trasformativo  E.Levinson –teoria degli eventi focali  G.E Vaillant- teoria della piena individuazione  M.Knowles –teoria andragogica utilizza le ricerche di Erikson

3 Importanza di queste teorie in EDA  Eda ha l’obiettivo di promuovere apprendimento in vista di un cambiamento del soggetto:  Processo esplicito: programmi finalizzati ad accrescere autostima, scoprire proprie potenzialità ecc.  Processo implicito: programmi che affrontano rilevanti questioni socio/culturali( stereotipi di genere, razzismo, migrazioni, violenza domestica, problemi ambientali ecc.  ATTENZIONE: COME MANTENERE PROSPETTIVA MULTICULTURALE

4 EDA e LIFE-SPAN  Alcuni filoni di ricerca dell’educazione degli adulti mettono in evidenza l’impossibilità di pensare all’adulto come un individuo compiuto, che raggiunge il massimo della sua maturità personale, familiare, sociale e professionale in un arco temporale socialmente predefinito; l’adulto viene considerato all’interno di una concezione bio-psico-sociale che lo vede impegnato a crescere e a svilupparsi tra momenti di continuità e discontinuità durante tutto il corso della vita.  L’adulto è soggetto a cambiamenti che non si attuano secondo una visione lineare e positivistica, poiché la condizione adulta è un universo complesso più che un dato compiuto. Pertanto, egli non è da considerarsi come un individuo destinato a regredire inevitabilmente con il sopraggiungere della vecchiaia, ma come un sistema complesso all’interno del quale si verificano situazioni di equilibrio, disequilibrio, riequilibrio, organizzazione e caoticità: nel corso della vita egli apprende al fine di riuscire a “gestire” questi stessi cambiamenti.

5 Life –span theory  il cambiamento è il fattore principale nella vita dell’uomo, punti di contatto e distacco tra continuità e discontinuità del cambiamento. Il termine corso rimanda ad un’immagine di irregolarità ed indeterminatezza : il soggetto è autore della propria età, perché dotato del potere di cambiarsi.  - continuo o discontinuo; un comportamento può derivare da quello precedente o instaurarsi improvvisamente.  - cumulativo o innovativo; i comportamenti hanno la tendenza a essere mantenuti e accumulati in quelli successivi o meno, ma non si può escludere la perturbazione dell’innovazione nei comportamenti.  - prossimale o distale; a seconda che sia o meno vicino alla storia dell’individuo.  Lo sviluppo ontogenetico varia anche in base a condizioni storico culturali :  - Le influenze scalate per età rappresentano i determinanti biologici e ambientali del cambiamento; sono questi i processi maturativi geneticamente regolati (infanzia – vecchiaia).  - Le influenze storiche quali la corsa verso la modernità, gli eventi economici, le guerre, le epidemie e le carestie, il mercato del lavoro, hanno notevole influenza sullo sviluppo del soggetto, specialmente nell’adolescenza e nell’età adulta.  - Le influenze non normative si caratterizzano per la loro assoluta imprevedibilità; la vincita di una lotteria o di una borsa di studio, la morte di un familiare, gli incidenti, rappresentano alcuni tipi di influenze non normative. La maggior parte di questi eventi segna prevalentemente le persone anziane, che hanno minori risorse biologiche e psicologiche per difendersi da essi.

6 Le fasi del life span (A.W.Fales) E. M. Boyd and A. W. Fales, Reflective Learning: key to learning from experience. Journal of Humanistic Psychology 23 (1983),  P.Jarvis insiste molto sulla imprecisione del concetto di educazione adulta che accorpa, senza distinguerle, situazioni molto diverse; per ovviare a questo problema appare allora utile analizzare un approccio diverso quello del life span development, che divide il life span in fasi che raccolgono età specifiche, caratterizzate da particolari “eventi normativi”  Gli approcci che si basano sullo sviluppo del life span studiano i processi di apprendimento ed assumono come indicatori della specificità delle diverse fasi del life span il progressivo cambiamento di obiettivi, finalità, e strategie.  Gli studi sono diversi e costruiti con diverse metodologie, tuttavia grosso modo arrivano ad una rappresentazione comune, che articola il life span development in nove fasi :

7 Le fasi  fino ai primi 20 anni - distacco progressivo dagli orientamenti familiari,  dai primi agli ultimi 20 anni- identità adulta provvisoria decisione sugli stili di, vita formazione di identità occupazionale,  transizione ai primi 30anni - esplorazione di possibilità alternative rispetto a quanto definito nella fase precedente, definizione di relazione da adulto con i parenti,  stabilizzazione dei trenta anni – si solidifica il senso di sé aumenta  l’attaccamento alla nuova famiglia, avviene l’abbandono di figure di mentore,  transizione dei 40 anni (META’ VITA) - si rivaluta il sogno della prima metà della vita, si ristruttura la prospettiva del tempo, la stabilizzazione dei significati, l’ espansione delle relazioni: dopo la scelta si sviluppa l’accettazione di sé, si mantiene la crescita e la flessibilità emotiva e intellettuale,  ristabilizzazione (tra la metà dei quaranta e metà cinquanta anni),  preparazione al pensionamento (ultimi 50 e metà 60) si sviluppa relazione tra adulti e giovani, si prepara la fine del ruolo lavorativo, si sviluppano forme esterne di auto stima,  periodo della giovane vecchiaia (metà 60 e 70 anni) esplorazione dell’uso del tempo libero, consolidamento del senso di sé mantenendo la salute, il reddito, le relazioni sociali, gli attaccamenti emotivi ecc.,  periodo della vecchiaia (dalla fine dei 70), auto accettazione, mantenimento dei legami emotivi, adattamento al declino del fisico, delle relazioni e delle funzioni mentali.

8 Lifelong learning- life span development (HeckhausenJ.Dixon R.A.,Baltes P.B.Dev.Psychol.25(1)

9 Sviluppo cognitivo dell’adulto: educazione e apprendimento  Il punto di riferimento è Piaget – l'assimilazione - l'accomodamento, strutturano l’età evolutiva modello del cambiamento cognitivo nel tempo 5 fasi 1) Senso motoria fino a due anni 2) Pre-concettuale 2-4 anni 3) Pensiero intuitivo 4-7anni 4) Operazioni concrete 7-11 anni 5) Operazioni formali 11-14 anni A 10 anni circa si raggiunge la capacità di ragionare in via ipotetica e in astratto

10 Modelli di sviluppo cognitivo  Perry W. ( 1970) apprendimento degli studenti nel college-  Costruisce un modello articolato in nove fasi dal pensiero dualistico al sapere complesso ( percezione e valutazione)  Goldberger (1978) transformations growth and change in adult life – strategie di apprendimento legate alle esperienza di vita ( studi sulla segregazione delle donne-esperienza del silenzio, della perdita di voce e di potere, conquista di saperi legati alla capacità di resistere e capovolgere la situazione data)

11 Esperienza e contesto  Merrian, Caffarella et alii(1999) Learning in adulthood. A comprehensive guide – dimensione dialettica – approvazione/ ambiguità/ contraddizione rispetto al contesto- capacità di capovolgere le regole del quotidiano ( persona caritatevole che stacca la spina della moglie che soffre per una malattia terminale)  Kegan (1994) In over our heads the mental demands of modern life. Il pensiero adulto evolve attraverso sempre più alti livelli di consapevolezza. Il mondo moderno pone richieste relative alla famiglia al contesto sociale e lavorativo- Di qui due aspetti contrastanti: il bisogno di essere legati agli altri e il bisogno di essere indipendenti  Mezirow ( 2000) Learning as transformation se la nostra mente non riesce a dare senso di fronte a qualcosa che fa parte della nostra esistenza noi o la rigettiamo o cerchiamo di assumerla cambiando il modo di pensare- trasformiamo i nostri schemi di riferimento

12  Analisi di fatti nelle loro relazioni  Principi generali o astratti di un complesso di fatti  Principi generali plausibili o scientificamente accettabili come spiegazione di fenomeni  Ipotesi assunta come base di discussione  Pensiero astratto  Una teoria è un sistema esauriente, conseguente ed internamente coerente di idee riguardo a una serie di fenomeni Che cosa è una Teoria- definizione

13 UNESCO 1976 definizione di Eda  Il termine denota tutto il corpo del processo educativo, quale che sia il suo contenuto, livello metodo, formale, informale, sia che prolunghi o sostituisca l’educazione iniziale(scuola, college, università,l’apprendistato) dove le persone sono trattate come adulti dalla società in cui svolgono le loro azioni, arricchiscono il loro sapere, aumentano capacità tecniche e professionali o le rivolgono verso situazioni nuove ( di cambiamento,) nella doppia prospettiva dello sviluppo personale e della partecipazione in società equilibrate, e nello sviluppo autonomo della società, della economia e della cultura.


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